LA MEILLEUR DELAPLACE
settembre 8, 2010
Categoria: News
Ci si aspettava un altro epilogo allo sprint, ma le particolari condizioni di una gara disputata sotto la pioggia e con un percorso vallonato, hanno sovvertito tutti i pronostici, mandando all’aria non solo i progetti dei velocisti ma anche tutti i sogni di vittoria dello statunitense Phinney. Alla gioia del francese Delaplace, vincitore al termine di un finale molto combattuto, contro il compagno d’avventura Lindeman e il resto del gruppo, si contrapponeva l’amarezza dell’ex maglia gialla, protagonista di una clamorosa débacle, probabilmente mai vista nella storia del ciclismo: complice una caduta, nel volgere di 24 ore è stato proiettato all’indietro in classifica, compiendo un balzo di 118 posizioni, da quella di capoclassifica a quella di maglia nera. Ora comanda la corsa il britannico Dowsett ma l’arrivo in salita al Col du Béal “minaccia” ulteriori rimescolamenti.
Foto copertina: l’arrivo di Delaplace a Cusset (foto ASO/P.Perreve)
Il percorso vallonato della seconda tappa del Tour de l’Avenir invogliava la fuga e i cacciatori di tappe non se la sono fatta sfuggire, nella giornata che farà registrare il primo cambiamento al vertice della classifica.
Con la pioggia a fare da contorno e che accompagnerà i ciclisti per tutto il giorno, dopo solo 10 km di gara trascorsi a rintuzzare i vari tentativi di attacco, hanno avuto la meglio in tre, il francese Delaplace, l’olandese Lindeman e il danese Jorgensen. Il vantaggio dei tre si attesta tra i 2’ e i 2’30”, con gli statunitensi impegnati nelle operazione di salvataggio della maglia gialla di Phinney dalla cattiveria agonistica dei tre che, là davanti, continuavano a pestare sui pedali di comune accordo, incuranti del maltempo. La caduta di Jorgensen al km 106 gli preclude la possibilità di continuare il suo sogno di gloria, ma non infastidisce affatto i suoi compagni di fuga che, anzi, riescono a mantenere invariato il vantaggio nei confronti del plotone.
Gli ultimi 20 km di gara sono frenetici, con i fuggitivi che resistono ad oltranza, mentre dalle retrovie tenta la sortita il francese Bonnin, che riesce a portarsi fino a 23” dai due scatenati fuggitivi, prima di veder svanire le sue velleità.
Ma la discesa dell’ultimo GPM di giornata, la Côte des Corres, è fatale agli inseguitori. A causa della strada resa sdrucciolevole dalla pioggia e dalle foglie, una caduta rallenta gli inseguitori e costa la maglia gialla allo statunitense Taylor Phinney, giunto al traguardo buon ultimo, con un ritardo di 19’40”, compiendo un clamoroso e forse mai visto tuffo all’indietro in classifica, passando nel volgere di sole 24 ore dalla posizione di maglia gialla a quella di Malabrocca della situazione.
Nel frattempo nelle retrovie succedeva di tutto, mentre scemava inesorabilmente il vantaggio dei fuggitivi, che transitavano sotto la “flame rouge” con 13” sulla muta inseguitrice. A questo punto, i due fuggitivi cominciavano un duello rusticano finalizzato alla vittoria di tappa.
Tra i due ha la meglio il francese che ai meno 500 si butta con tutta la grinta e le energie residue verso un traguardo che lo accoglie festante. Digerita la sconfitta, all’altro sopravissuto della fuga rimane la soddisfazione di arrivare comunque secondo a 5” dal francese e con 3” sul gruppo, regolato alla sprint da un altro transalpino, Hardy.
L’uscita di scena dai piani alti dello statunitense Phinney è tornata a favore del britannico Dowsett che si è portata in testa alla classifica, con un vantaggio di appena 1” sull’australiano Matthews e di 14” sul vincitore odierno.
Oggi il Tour de l’Avenir proporrà la sua prima frazione interessante, la Saint-Pourçain-sur-Sioule – Col du Béal, 157 Km con arrivo in salita e altri 3 GPM che promettono nuovi è più sensibili sconvolgimenti. Il Col du Chansert (12.9 km al 5.6%) a 28 km al traguardo e sopratutto la salita finale al Col du Béal (13.3 km al 6.5%), saranno sicuramente teatro di scontri e di duelli a viso aperto, anche perché è difficile tenere in mano la corsa con squadre composte da appena 6 corridori.
Mario Prato
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