UN VENETO PER VELOCISTI

agosto 28, 2010
Categoria: News

Andrea Mastrangelo, nostro giornalista ed esperto conoscitore della sue terre natali, ci porta alla scoperta della starting list dell’edizione 2010 del Giro del Veneto, alla luce del nuovo tracciato adottato dagli organizzatori. Tra Padova e Castelfranco Veneto i corridori troveranno tanta pianura e la sola facile salita di Mercato Vecchio che, nonostante le 12 ascesa previste, ben difficilmente scipperà i velocisti da un molto probabile successo. Il favorito principe è Francesco Gavazzi, reduce dalla vittoria nella Coppa Agostoni. Sempre in casa Lampre papabili alternative sono Lorenzetto e Furlan. Tra le altri potrebbero far bene Fisher, Hunter e Gatto, che correrà in maglia azzurra sulle strade di casa.

Foto copertina: Francesco Gavazzi (foto Dardo Rigamonti)

Il nuovo percorso non ha portato solo novità logistiche ma, ovviamente, anche le consuete tattiche di squadra, costruite su misura per una gara di media montagna, sono state stravolte.
È così tra le fila delle squadre molte ruote veloci prendono il posto degli scalatori, più o meno puri, che negli ultimi anni hanno avuto i favori del pronostico al Giro del Veneto.
L’arrivo di Castelfranco non lascia dubbi: quest’anno la classica centenaria sarà aggiudicata allo sprint, presumibilmente a ranghi compatti, ma questo dipenderà molto da che corsa si vedrà nel circuito di Montebelluna. La salita di Mercato Vecchio non è nulla di trascendentale, anzi, a dirla tutta è alla portata anche dei cicloamatori scarsamente allenati
Se si rispetterà il classico copione di una tappa da volata, lasciando un margine di qualche minuto ai fuggitivi e il gruppo compatto alle loro spalle, non ci sarà scampo e Piazza Giorgione ospiterà un bello sprint di gruppo.
Se, invece, con un po’ (tanta) fantasia qualche squadra riuscirà a far sfilacciare il plotone lasciando in minoranza i velocisti lungo la salita, è possibile che, nonostante l’impossibilità di far grandi distacchi lungo lo strappo, i velocisti si ritrovino in un gruppo non sufficientemente folto per ricucire il gap, e giro dopo giro, dovranno abbandonare ogni sogno di gloria. Ovviamente stiamo facendo fantaciclismo, ma sappiamo bene che in queste gare agostane, sotto il caldo e magari con preparazioni ancora approssimative in vista di obiettivi più importanti, ci vuole un niente per passare da favoriti a ritirati.
Ora bando alle ciance e cominciamo con qualche nome. Se qualcuno oggi mi chiedesse di fare un nome direi Francesco Gavazzi (Lampre), è in ottima forma dopo la vittoria alla Coppa Agostoni e il discreto piazzamento al GP Plouay. Inoltre non vedo velocisti più forti del valtellinese nella startlist. Rimandendo in casa Lampre possiamo trovare Lorenzetto e Furlan come valide alternative, lasciando a Cunego la speranza che, in qualche modo, il gruppo non giunga compatto all’arrivo (ma anche in questo caso vedrei meglio Lorenzetto).
Le altre squadre Pro Tour mi sembrano meno competitive, soprattutto la Liquigas che schiera Sagan, Oss e dall’Antonia: non penso che la formazione italiana possa andare oltre un buon piazzamento. Un po’ meglio vedo la Garmin che oltre i grandi nomi (Hesjedal, forse in cerca della forma per il finale di stagione; Maaskant, idem come sopra; Bobridge e Millar, dei quali non vedo l’utilità se non tirare a lungo per ricucire sull’eventuale fuga iniziale) presenta due punte come Fisher e Hunter, corridori in grado di dire la loro in volata.
La grande novità di questa edizione del Giro del Veneto è, però, la partecipazione della nazionale, ottima formazione che ripone le speranze su quattro uomini per la volata: Ongarato, Marcato, Chiarini e Gatto, col primo padrone di casa (il padre era presidente della società organizzatrice fino a un paio di anni fa) e probabile capitano. In caso di fuga la palla passerebbe in mano a Tonti, Ballan e al compagno di team Santambrogio.
In caso di volata non vedo nessuno che potrebbe impensierire queste quattro formazioni e forse solo Paolini della Acqua&Sapone potrebbe avrebbe qualche chance, se la volata non avvenisse proprio a ranghi compatti.
Scorrendo la lista dei partenti vediamo comparire nomi di tutto rispetto che, però, in questa edizione della corsa difficilmente vedremo protagonisti se non per la classifica dei GPM. Stiamo parlando di Garzelli, compagno del già citato Paolini e di Visconti della ISD, in cerca forse di mettere al sicuro il primato nell’Europe Tour o forse di cercare una nuova sistemazione dopo che il suo sponsor ha deciso di unirsi alla Lampre. Lo stesso discorso fatto per Paolini vale per Ginanni , già vincitore della corsa due anni fa. Ai suoi compagni Scarponi e Bertagnolli non darei alcuna chance di vittoria, così come a Santo Anzà, Andrea Noè e Pozzovivo, rispettivamente della Ceramiche Flaminia i primi due e della Colnago l’ultimo. Idem per il portacolori della CarmioOro Sella, mentre qualche timida possibilità potrebbe avercela l’Amore&Vita con l’ucraino Metlushenko.
Obiettivo classica GPM probabilmente anche per la Miche, che schiera tra le sue fila Niemiec e Baliani.
Le altre squadre, che elenchiamo “per onor di cronaca”, sono Team Nippo, Kalev, Tecnofilm, Price, Zheroquadro, CDC, Voralberg e De Rosa: non crediamo abbiano alcuna possibilità di fare grandi cose, pronti a essere smentiti magari da qualche sconosciuto giovane destinato a fare una buona carriera, o magari dal risultato della vita di un prof. Casamandrei qualunque (ricordate Totò al Giro d’Italia?).

Andrea Mastrangelo

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