VERONA: PASSERELLA IN ARENA

maggio 30, 2010
Categoria: News

Come nello storico epilogo del Giro 1984, anche questa edizione della corsa rosa offrirà l’ebbrezza della conclusione all’interno della spettacolare Arena di Verona. L’ultimo atto sarà differente rispetto a quello che vide Francesco Moser ribaltare una classifica che sembrava compromessa. In appena 15 Km, infatti, ci saranno ben pochi margini per cambiare le carte in tavola, anche perché il disegno complessivo del Giro 2010 è notevolmente più accidentato rispetto a quello allestito 26 anni fa. Grappa e Zoncolan prima, Plan de Corones, Mortirolo e Gavia poi avranno lasciato sulla classifica un’impronta indelebile, che ben difficilmente potrà essere scalfita dalla crono veronese, concepita più che altro come spettacolare passerella conclusiva.

Chiudete per un attimo gli occhi e lasciate scorrere la fantasia. Immaginate la maglia rosa, chiunque essa sia, salire sul proscenio dell’Arena per ricevere il bacio di due miss d’eccezione, Giulietta Capuleti da un lato e la Lady Marianna Guillonk dall’altro, veronese D.O.C. la prima (nonostante la genesi bresciana della famiglia che osteggiò i Montecchi) e pure la seconda, essendo il personaggio della “Perla di Labuan” scaturito dalla penna del veronese Salgari. È questa l’utopica ma affascinante suggestione che emana la tappa conclusiva del Giro 2010, nel tratteggiare la quale Zomegnan ha inteso riproporre uno scenario tecnico che non facessere rimpiangere l’epilogo romano della scorsa edizione. Sarà una prova contro il tempo abbastanza simile nel chilometraggio a quella disputata sulle strade di Roma, ma che non presenterà, se non nel chilometro conclusivo, l’insidia dei sampietrini che quasi costarono la vittoria finale al russo Menchov. Se la maglia rosa di turno rischierà di farsi soffiare le insegne del primato – sempre che le tappe precedenti non abbiano già deciso il Giro, eventualità più che probabile considerata la “caratura” delle ultime due frazioni alpine – stavolta la colpa sarà solo del tracciato, che proporrà la trentasettesima e ultima salita valida per la classifica della maglia verde, le famose Torricelle. Si girerà, infatti, sul circuito che ospitò i mondiali del 2004, affrontandolo però in senso antiorario e, dunque, rimanendo impegnati all’insù per maggior tempo rispetto all’altro versante che, al contrario, è più breve ma presenta una pendenza media più elevata.
La rampa di lancio dell’ultima frazione sarà collocata all’estremo settentrionale di Corso Porta Nuova, esattemente nel luogo dove per due volte si è laureato campione del mondo lo spagnolo Freire (nel 1999 si gareggiava su di un circuito più ampio, che prevedeva anche il passaggio nel quartiere di San Zeno, dove si trova la celebre basilica, uno dei monumenti più gettonati dai turisti), e i primi 700 metri si svolgeranno dritti come un fuso in direzione del varco che attribuisce il nome alla strada, aperto nel ‘500 nelle mura cittadine, uno dei più importanti complessi fortificati esistenti, costituito da ben cinque cinte innalzate in epoche differenti – dai tempi dell’Impero Romano sino al periodo della dominazione austriaca – e in gran parte giunto ai giorni nostri. Anche per questa situazione strategica, dopo il 1815 la fortezza di Verona divenne uno dei capisaldi del celebre “Quadrilatero”, il principale sistema difensivo del Regno Lombardo-Veneto, lo stato dell’Impero Austriaco venutosi a costituire dopo la caduta di Napeloene e la successiva Restaurazione.
Proprio di fronte alla Porta Nuova i “girini” affronteranno la prima curva, svoltando a sinistra per inserirsi sulla cosiddetta “circonvallazione interna”, la rete di strade che segue il periplo delle mura rinascimentali rimanendo all’interno della città. Seguendola ci si porterà in vista dell’Adige, varcandolo sul ponte intitolato al poeta romantico Aleardo Aleardi e costruito nel 1879 per collegare il centro di Verona col cimitero monumentale, uno dei primi eretti in Italia in ottemperanza all’editto napoleonico di Saint Cloud (1804), che stabiliva di trasferire i camposanti al di fuori delle mura cittadine, onde evitare eventuali contagi. La nuova normativa prevedeva anche tombe uguali per tutti, senza distinzione di classe sociale, e solo le salme illustri, previo benestare di una commissione di magistrati, potevano essere ricordate da epitaffi scolpiti: nel cimitero veronese oggi riposano, tra le altre, le spoglie del citato Salgari, del poeta Ippolito Pindemonte e di Umberto Boccioni, il maggior esponente dell’arte futurista italiana.
Voltate le spalle a questa dimora d’eterno riposo, si pedalerà in pianura ancora per un paio di chilometri e, esattamente a 3,9 Km dal via, si attaccherrano le Torricelle. Arrampicandosi su per il versante orientale del Colle San Pietro – è l’estrema propaggine verso la pianura padana della catena dei Monti Lessini, sulla quale tra il VI e il V secolo a.C. si sviluppò il primo nucleo abitato della futura città – si pedalerà in salita per 4,5 Km, sempre rasentando la cerchia muraria (in questo caso, si tratta di quella d’origine scaligera, della quale residuano ben 15 torri) e guadagnando strada facendo, tra ville e vigneti, 205 metri di dislivello, fino a 277 metri di quota. All’altezza della confluenza di Via Torricelle in Via Santa Giuliana s’incontrerà l’ultimo striscione GPM, dove si giungerà dopo aver affrontato una pendenza media del 4,5% e, poco oltre metà ascesa, un picco massimo del 9%.
Proprio all’inizio della planata che riporterà i “girini” in centro si transiterà ai piedi delle Torri Massimiliane, i quattro fortini austriaci voluti dal feldmaresciallo Radetzky e che sono la “causa” dell’attuale denominazione di un’ascesa nota nel mondo del ciclismo ben prima dei due recenti mondiali. Quando l’asfalto non aveva ancora raggiunto le “Toresele”, l’ascesa veneta costituiva la principale asperità della Vicenza – Bionde, storica gara del calendario dei dilettanti che si disputa fin dall’immediato dopoguerra (prima edizione nel 1945) e nel cui albo d’oro spiccano, tra le altre, le vittorie di Cleto Maule nel ’52, di Renato Giusti (doppietta ’57-’58), di Adriano Durante nel ’61, di Mario Chiesa – attuale ds del Team Katusha – nel ’85, di Endrio Leoni nel ’89, di Simone Cadamuro nel 2001 e di Francesco Chicchi l’anno successivo. Da segnalare anche il successo, nell’edizione 1986, di Johnny Carera, il fondatore di A&J, l’agenzia di sport management che cura l’immagine di molti sportivi italiani, tra i quali Damiano Cunego.
Terminati i 3400 metri della discesa (pendenza media del 5,9%, con due strappi al 7,5%-8%), si tornerà a pedalare sul “velluto” negli ultimi 2,5 Km, nel corso dei quali i “girini” incontreranno nuovamente il corso dell’”Adexe”. Così i veronesi chiamano il fiume che sarà varcato per la seconda e ultima volta sul Ponte della Vittoria, costruito nel secondo dopoguerra in sostituzione di un precedente ponte gettato sull’Adige tra il 1928 e il 1931 e che era stato fatto saltare dai tedeschi in ritirata. Ritornati in centro, l’ultimo dei 3479,3 Km del 93° Giro d’Italia – conteggiando anche i due chilometri “saltati” nella tappa di Montalcino, a causa della frana di Volterra – debutterà con una curva a 90° gradi che, piegando a destra, immetterà in Corso Cavour, la principale arteria del centro storico di Verona. Al suo termine si affronterà un’altra piega ad angolo retto, proprio sotto le finestre del Castelvecchio, forse l’edificio cittadino più carico di storia, eretto in guisa di fortezza nel 1354 e, dopo la fine della signoria scaligera, divenuto carcere e deposito di munizione e quindi nuovamente trasformato in fortilizio all’epoca della dominazione austriaca. Durante i tristi ultimi due anni della seconda guerra mondiale, infine, il Castelvecchio accolse l’assemblea che decretò la nascita della Repubblica di Salò e il “Processo di Verona”, il procedimento giudiziario che vide sul banco degli imputati i membri del Gran Consiglio del Fascismo che, nella seduta del 25 luglio 1943, avevano sfiduciato, anche se indirettamente, Benito Mussolini: il processo si concluse con la condanna a morte di 19 dei 20 imputati, tra i quali Galeazzo Ciano, genero del Duce, ex ministro degli esteri e ambasciatore in Vaticano.
Il complesso del Castelvecchio comprende anche un altro ponte, lo “Scaligero”, che nel maggio del 1985 funse da scenografica rampa di lancio alla 68a edizione della corsa rosa, scattata con una breve cronometro vinta da Francesco Moser. La retta d’arrivo era posta nel medesimo luogo che, dodici mesi prima, aveva festeggiato l’inatteso successo del trentino, capace all’ultimo giorno di ribaltare un verdetto che pareva incontrovertibile. È sarà così anche quest’anno: percorsi gli ultimi 500 metri e presi i tempi nella “Bra” (la centrale e più vasta delle piazze veronesi), gli ultimi colpi di pedale saranno mulinati sulla passerella lignea
che farà salire ciascuno dei corridori rimasti in gara sul prestigioso palcoscenico dell’Arena. Una passerella degna del Giro più “pazzo” andato in scena nelle ultime stagioni.

Mauro Facoltosi

FOTOGALLERY

Foto copertina: l’Arena di Verona (www.redlinesa.ch)

Corso Porta Nuova, visto in direzione del centro (panoramio)

Corso Porta Nuova, visto in direzione del centro (panoramio)

Porta Nuova (www.cityalbum.de)

Porta Nuova (www.cityalbum.de)

Ponte Aleardi e, sullo sfondo, il cimitero monumentale

Ponte Aleardi e, sullo sfondo, il cimitero monumentale

Sfiorata Porta Vescovo, inizia la salita delle Torricelle (panoramio)

Sfiorata Porta Vescovo, inizia la salita delle Torricelle (panoramio)

La salita delle Torricelle (www.ciclotrapiantati.it)

La salita delle Torricelle (www.ciclotrapiantati.it)

Salendo sulle Torricelle si rasenta l’antica cinta muraria d’epoca scaligera (panoramio)

Salendo sulle Torricelle si rasenta l’antica cinta muraria d’epoca scaligera (panoramio)

La salita delle Torricelle nel 1951, quando era ancora sterrata (www.vicenzabionde.it)

La salita delle Torricelle nel 1951, quando era ancora sterrata (www.vicenzabionde.it)

Ponte della Vittoria (albumrabb-it.blogspot.com)

Ponte della Vittoria (albumrabb-it.blogspot.com)

Corso Cavour (panoramio)

Corso Cavour (panoramio)

Castelvecchio (www.travellingbazaar.com)

Castelvecchio (www.travellingbazaar.com)

Ponte Scaligero (www.travellingbazaar.com)

Ponte Scaligero (www.travellingbazaar.com)

Piazza Bra (www.travellingbazaar.com)

Piazza Bra (www.travellingbazaar.com)

L’arrivo di Moser nell’Arena di Verona, Giro del 1984 (www.larena.it)

L’arrivo di Moser nell’Arena di Verona, Giro del 1984 (www.larena.it)

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