CRONACHE CALIFORNIANE

maggio 25, 2010
Categoria: News

La 5a edizione dell’Amgeb Tour of California si è conclusa con il successo dell’australiano Michael Rogers che nell’ultima frazione ha rintuzzato gli attacchi dello statunitense Zabriskie, l’avversario più pericoloso, detentore della maglia di leader fino alla frazione di Bakersfield.
La corsa statunitense è stata caratterizzata dallo strapotere della Liquigas-Doimo per quanto riguarda i successi di tappa, con tre frazioni conquistate: continua ad impressionare lo slovacco Sagan, andato a segno anche nel “tappone” di Big Bear Lake, una frazione che ha presentato risvolti molto simili a quella vista all’Aquila al Giro d’Italia.
Da segnalare, infine, il ritorno al successo di Cavendish e la vittoria dell’italiano Francesco Chicchi.

Foto copertina: il podio maglie. Da sinistra verso destra: Thomas Rabou (GPM), Michael Rogers (classifica generale), Peter Sagan (miglior giovane) e Yaroslav Popovych (foto Jon Devich).

PRIMA TAPPA: NEVADA CITY – SACRAMENTO

Nella notte italiana ha preso il via da Nevada City l’Amgen Tour of California, con una tappa di 170 km che ha portato il plotone a Sacramento. Nel circuito finale disegnato sulle strade della capitale della California, la HTC-Columbia ha preso in mano le operazioni di avvicinamento del plotone compatto, impedendo iniziative estemporanee e consegnando la vittoria a Mark Cavendish, che non ha dovuto far altro che oltrepassare la linea a braccia alzate.
Alle spalle del ritrovato velocista inglese si sono piazzati Juan Josè Haedo e Alexader Kristoff, mentre il primo italiano a giungere sulla linea d’arrivo è stato Francesco Chicchi, 19°. Nelle fasi finali della tappa si è verificata la caduta di Tom Boonen che, benché acciaccato, è riuscito a tagliare il traguardo.
La corsa americana, nonostante la concomitanza con il Giro d’Italia, vanta nella starting list ciclisti di livello eccelso. Oltre al vincitore di giornata e al già citato Tom Boonen, troviamo Hincapie della BMC, Bos e Haussler della Cervelo, Boom della Rabobank, Eisel della HTC-Columbia, Breschel, Cancellara e Andy Schleck della SaxoBank e l’intero blocco Radioshack, non presente alla corsa rosa e arrivato in California con una vera macchina da guerra. L’Italia è rappresentata dalla Liquigas con Bellotti, Chicchi, Cimolai, Quinziato, Santaromita, Viviani, lo slovacco Sagan e il danese Vandborg. È italiano anche Davide Frattini, che milita nella squadra americana Team Type 1.
Completano la starting list squadre americane, canadesi e australiane di seconda e terza fascia.

2a TAPPA: DAVIS – SANTA ROSA

Vittoria australiana nella seconda tappa del Giro di California, disputata tra Davis e Santa Rosa, la città dove ha sede il BMC Cycling Team. La giornata è stata caratterizzata dal maltempo che ha messo a dura prova i partecipanti, già impegnati in una tappa con molta salita. Ben 4 erano i GPM da affrontare, anche se tutti di altezza inferiore ai 600mslm.
Il gruppo, sia per l’orografia, sia per il maltempo, sia per la fuga di ciclisti locali in cerca di notorietà, ha faticato a mantenersi compatto. Infatti, a giocarsi la tappa si sono presentati poco più di 25 elementi. Ad avere la meglio è stato l’australiano Brett Lancaster, neo leader della generale, davanti a Sagan e a Boom. Il primo degli italiani è stato Francesco Bellotti, l’unico nostro connazionale presente nel gruppo di testa, arrivato 11°. Il rappresentante della Liquigas è anche il primo dei nostri in classifica generale, 19° a 10” da Lancaster.

3a TAPPA: SAN FRANCISCO – SANTA CRUZ

Con la vittoria sul lungomare di Santa Cruz l’americano David Zabriskie si è insediato in testa alla classifica generale.
La tappa che si è svolta nella notte italiana è stata la terza della corsa a tappe americana e si svolta da San Francisco a Santa Cruz, ha visto come primi consueti protagonisti i ciclisti delle squadre di fascia bassa, in cerca di gloria e autori di un’autopromozione. Tra i cinque coraggiosi di giornata c’era anche l’italiano del Team Type 1 Davide Frattini, che strada facendo si è aggiudicato 3 GPM .
Prima dell’ultimo traguardo della montagna, però, il gruppo tirato da RadioShack e Cervelo ha colmato il gap.
Nelle fasi di stallo seguente al ricongiungimento, Levi Leipheimer, Michael Rogers e Zabriskie hanno provato con successo ad involarsi, aggiudicandosi l’ultimo e più impegnativo GPM e, cosa più importante, giungendo assieme sul lungomare di Santa Cruz, dove si sono giocati allo sprint la vittoria.
La volata ha premiato Zabriskie davanti a Rogers e Leipheimer. Il gruppo è arrivato dopo 17”, regolato da Sagan che continua ad indossare la maglia dei giovani.
Primo degli italiani all’arrivo è Francesco Bellotti (Liquigas-Doimo), 21° arrivato nel gruppo di Sagan, nel quale si trova anche Armstrong. Il portacolori della Liquigas continua ad essere il primo degli italiani nella generale, dove è 15° a 27”: una posizione di tutto rispetto, visto che a 27″ dalla testa sono concentrati ben 14 corridori.
L’ex leader della classifica Lancaster sull’impegnativo tracciato odierno è sprofondato nelle retrovie, accumulando un ritardo di 8′58″.

4a TAPPA: SAN JOSE’ – MODESTO

Successo italiano nella quarta tappa del Giro di California, la San Josè – Modesto di 195 km.
La vittoria in volata davanti a Haedo e a Cavendish è andata al portacolori della Liquigas Francesco Chicchi, già Campione del Mondo U23 nel 2002.
Come da copione, la tappa numero quattro della corsa americana, è vissuta su di una fuga partita poco dopo la partenza ma, con l’avvicinarsi del traguardo, il gruppo controllato dalle squadre dei velocisti ha chiuso il gap, portando le ruote veloci nella miglior posizione per giocarsi la vittoria.
Nello “scontro” uomo contro uomo il velocista italiano non ha avuto nessun timore referenziale nei confronti dei suoi antagonisti, soprattutto nei confronti di quello che è considerato, a torto o a ragione, lo sprinter più veloce del mondo.
L’arrivo a ranghi compatti non ha intaccato la classifica, che vede sempre in vetta lo statunitense Zabriskie.
Con l’arrivo di Modesto il Tour of California ha raggiunto il suo “giro di boa”, mancando infatti 4 tappe alla conclusione di domenica prossima. A questo punto, scorrendo la classifica saltano all’occhio alcune cose.
Innanzitutto la rosa dei molteplici pretendenti alla vittoria finale si è notevolmente assottigliata e ai piani nobili della classifica sono rimasti solamente, oltre all’attuale leader, Armstrong e 4 dei suoi compagni di squadra tra cui Rubiera e Leipheimer (tra l’altro, il sette volte vincitore del Tour ha tagliato il traguardo odierno in ritardo causa caduta, ma la giuria gli ha abbuonato il distacco essendo l’incidente avvenuto entro gli ultimi 3 Km), l’uomo Saxo Voigt e il BMC Morabito. Tra loro troviamo anche Rogers, Sagan e Bellotti, partiti però per questa avventura americana senza ambizione particolari.
Nelle retrovie della classifica sono sprofondati il campione statunitense Hincapie (3’08”), Andy Schleck (17’44”) e Cancellara (34’30”)

5a TAPPA: VISALIA – BAKERSFIELD

Nell’arrivo della quinta tappa del Tour of California, Visalia – Bakersfield di 195 chilometri, è stata ancora una maglia della Liquigas-Doimo a transitare per prima sulla linea del traguardo. Dopo la vittoria di Chicchi, stanotte è toccato a Peter Sagan tagliare il traguardo davanti a tutti. Il giovane slovacco, al quarto centro stagionale nell’anno del debutto tra i professionisti, ha impressionato tutti sulla salita finale con un allungo di pura potenza che non ha lasciato scampo alle velleità di Rogers e Zabriskie e al resto dei 27 componenti il plotone che conduceva la tappa.
«Per un corridore la vittoria è la massima gioia – afferma Sagan – e riuscire a farlo in una tappa così impegnativa, davanti a corridori forti, è ancora più bello. Ora ci aspettano tappe difficili, con salite dure. Il mio obiettivo è quello di resistere il più possibile ma sono conscio che mi manca ancora qualcosa per competere con i migliori quando la strada sale. Cercherò ovviamente di difendere la mia maglia bianca: chiudere la corsa con questo riconoscimento sarebbe una grande soddisfazione».
Insieme alla maglia di miglior giovane Sagan è titolare anche della maglia a punti con un bottino di 34 punti, due in più del britannico Cavendish.
La volata che ha visto primeggiare il giovano slovacco ha avuto ben altro valore per quanto riguarda la classifica generale: il secondo e terzo di giornata, infatti, si trovano ora al comando col medesimo tempo.
Alle spalle della coppia australiano-statunitense il gruppo dei pretendenti si è ulteriormente ristretto ed ora sono solo 15 i ciclisti compresi in 31”. Seguono 4 uomini entro i 2’, mentre il resto viaggia a oltre i 3’10”. Il migliore dei nostri, Francesco Bellotti, pure in forze alla Liquigas, è ora 22° a 3’15”, 3″ in più dello statunitense Hincapie, che lo precede in classifica.
Una caduta in avvio di tappa ha coinvolto anche Lance Armstrong, che è stato costretto al ritiro.
La corsa californiana perde così uno dei protagonisti, punto di riferimento del plotone. Cosa succederà adesso? Chi avrà la forza e il carattere di sostituirlo in gara? Nel frattempo Rogers e Zabriskie fanno a sportellate per portare a casa il risultato.

6a TAPPA: PASADENA – BIG BEAR LAKE

Secondo successo consecutivo per Sagan sulle strade del Giro di California.
Dopo la vittoria dell’altro ieri nella quinta tappa, sabato il giovane slovacco regala altro spettacolo e si impone anche sul traguardo di Big Bear Lake, località d’arrivo della frazione altimetricamente più impegnativa. Dopo 213 chilometri di corsa, caratterizzati da sette gran premi della montagna, Sagan ha regolato un gruppo di 25 corridori, tra i quali Rogers (Htc-Columbia), Zabriskie (Garmin-Transitions), Voigt (Saxo Bank) e Leipheimer (RadioShack).
Sono molto soddisfatto – ammette Sagan – perché la tappa di oggi era dura e non sapevo come le mie gambe avrebbero reagito. Nel gruppo c’erano corridori con maggiore attitudine di me in salita e temevo potessero staccarmi. Sono riuscito a resistere e poi, sul rettilineo finale, ho impostato una volata di potenza. La posizione in classifica generale mi permette di sognare ma, realisticamente, bisognerà vedere il rendimento nella prova a cronometro. E’ lunga e impegnativa, forse troppo per le mie caratteristiche attuali“.
La corsa a tappe si avvia verso la conclusione di domenica 23 e il numero di pretendenti si restringe sempre di più. Ora sono solo in 14 collocati entro un ritardo di 35”, il 15° viaggia oramai a 1’52”, mentre buona parte del gruppo ha un passivo superiore ai 30 minuti, frutto di una frazione che ha proposti distacchi similari a quelli della tappa dell’Aquila vista al Giro d’Italia.
Grazie al successo di oggi Sagan è balzato al terzo posto nella classifica generale con un ritardo di 9’’ dal leader Rogers e di 5’’ dal secondo, Zabriskie. Nella classifica a punti ha rafforzato la propria leadership portando a 49 il punteggio totale, così come nella classifica di miglior giovane, guidata con 26’’ di vantaggio su Stetina.
Dopo la tappa odierna Bellotti è sceso dalle zone nobili della classifica ed ora, pur essendo sempre il primo degli italiani, si trova in 27a posizione a 31’20”.
A decidere le sorti della 5a edizione della corsa a tappe americana saranno i 33,6 Km della cronometro di Los Angeles.


7a TAPPA: LOS ANGELES (cronometro individuale)

Nella cronometro disputata nella notte italiana tra sabato e domenica ha primeggiato il tedesco della HTC-Columbia Tony Martin.
Lungo il 33,6 km del tracciato disegnato sulle filanti strade di Los Angeles il successo della HTC-Columbia è stato pieno: non solo il successo di tappa, ma anche la conferma del primato in classifica di Michael Rogers.
Il corridore australiano ha vinto la sua personale battaglia contro Levi Leipheimer (RadioShack) e soprattutto contro David Zabriskie (Garmin- Transition) e ha consolidato il primo posto nella generale, conquistato nella tappa di giovedì.
Tra l’australiano e il successo finale rimangono solo i 134 km dell’ultima tappa, che si disputerà sul Circuito di Thousand Oaks ,un anello collinare lungo 33,6 km da ripetere 4 volte.
Una tappa decisiva che Rogers affronterà con un vantaggio di 9” su Zabriskie e 25” su Leipheimer.

8a TAPPA: THOUSAND OAKS/WESTLAKE VILLAGE/
AGOURA HILLS CIRCUIT RACE

Michael Rogers ce l’ha fatta. Ha resistito agli attacchi di Zabriskie e Leipheimer e ha centrato il bersaglio grosso.
L’ultima tappa della corsa a tappe statunitense ha vissuto sulla lotta dei tre contendenti che si giocavano la vittoria finale.
Le quattro tornate del circuito teatro della frazione conclusiva sono state appassionanti per il numeroso pubblico presente. La salita del GPM è stata arbitro severo e ha animato le ambizioni di chi sulle ripide rampe cullava sogni di gloria.
La frenesia dell’ultima tappa spaccava il gruppo in gruppi e gruppetti, con l’interesse dei presenti che si divideva tra chi cercava il successo di tappa e il combattimento corpo a corpo dei tre che miravano al primo gradino del podio finale.
Per quanto riguarda la tappa il successo è arriso al canadese Hesjedal che ha superato sulla linea finale Hincapie, Barredo e Horner.

Ventotto secondi dopo il vincitore sono arrivati Langeveld, Leipheimer, Rogers e Zabriskie. Con il loro è calato anche l’ultimo velo e il podio finale del Giro di California è stato così svelato: 1° Rogers; 2° Zabriskie; 3° Leipheimer.
Il primo degli italiani è il Liquigas Francesco Bellotti, 20° a 35′34″. Nelle varie classifiche previste dalla corsa californiana, l’unico italiano ad essersi piazzato è stato Davide Frattini, del Team Type 1, terzo nella classifica di miglior scalatore.

Mario Prato

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