UNA VOLATA DURATA 14 INTERMINABILI ANNI

marzo 5, 2010
Categoria: News

La volata più lunga della storia del ciclismo, iniziata ben quattordici anni fa, ha avuto termine questa mattina sotto il sole di Port Dickson. Sono bastati 111 Km per colmare un gap di tre lustri d’inseguimenti a un successo che i corridori malesi ricercavano con ostinazione sin dalla prima edizione della loro corsa. Alla vigilia della tappa regina dell’edizione 2010, è stato Anuar Manan a regalare questa goia ai suoi connazionali, che festeggiano anche la conquista della maglia di leader della classifica a punti, pure finita nel personale carniere di Manan.

Foto copertina: il malaysiano Manan colma una lacuna che perdurava da quattordici anni (foto R Pudyanto)

Era la penultima occasione per i velocisti, prima della passerella di domenica e soprattutto della tappa di doman, che rimetterà tutto in discussione. Oggi l’idolo locale Manan doveva lavare l’affronto di aver perso per soli tre punti la maglia di leader della classifica a punti.
Anche per questo i motivi d’interesse per la tappa odierna, che avrebbe portato il gruppo da Muar Port Dickson per 111 Km, erano molti e si respirava aria di battaglia e non quella di una tranquilla giornata di vigilia.
E la battaglia, seppur sportiva, c’è stata! L’orgoglio malese è stato il filo conduttore che ha animato la giornata. Subito dopo il via, infatti, il malese Manan è andato in caccia dei punti del primo traguardo volante di giornata, trascinandosi dietro altri 13 coraggiosi, tra cui il nostro De Negri e il leader dei GPM, l’australiano McDonald.
La fuga non ha avuto successo ed è stata riassorbita dopo 33 km, comunque sufficienti al malese per fare suo il primo sprint di giornata.
Dopo il ricongiungimento la tappa non è comunque stata tranquilla, ma è proseguita con la consueta euforia tipica di questa manifestazione. Euforia che ha portato il gruppo a coprire i primi 49 km in un’ora e il capoclassifica Erler a sgomitare nel secondo traguardo volante per guadagnare un secondo d’abbuono.
Il predestinato era, comunque, un Manan affamato di punti, che ha animato la giornata e ha messo la squadra a supportare il lavoro della ISD per portare il gruppo compatto all’arrivo. E proprio sul traguardo l’orgoglio ha fatto il capolavoro, trasformando lo scatenato Manan nel primo malese a vincere una tappa nella “corsa di casa”.
Alle sue spalle troviamo il solito spagnolo Celis (Footon-Servetto), l’austriaco Haselbacher (Vorarlber – Corratec), il nazionale Kazako Tleubayev e lo statunitense Candelario (Kelly Benefit Strategies), con il resto del gruppo a seguire. Solo 8° il dominatore dei giorni precedenti Matthews, che perde così la testa della classifica a punti.
Buon 16° posto per l’italiano De Negri, mentre il compagno di squadra Rujano ha chiuso con un tranquillo 75° posto.
Ma è domani che il venezuelano sarà atteso in scena, nell’unica tappa che ci permetterà di capire se il portacolori della ISD-Neri è sulla via di ritornare lo scalatore che ha infiammato il Giro 2005 sulle strade del Colle delle Finestre.

Mario Prato

CLASSIFICHE
Classifica generale

1° Tobias Erler (Ger) Tabriz Petrochemical Cycling Team
2° David Pell (Aus) Drapac Porsche Cycling a 6”
3° Jay Thomson (RSA) South Africa National Team a 8”

Classifica a punti
1° Anuar Manan (Mas) Geumsan Ginseng Asia
2° Michael Matthews (Aus) Team Jayco – Skins a 9 punti
3° Vidal Celis (Spa) Footon-Servetto a 29 punti

Classifica GPM
1° Peter McDonald (Aus) Drapac Porsche Cycling
2° Zainal Rizuan (Mas) Malaysia National Team a 1 punti
3° Adiq Othman (Mas) Drapac Porsche Cycling a 4 punti


LA TAPPA DI DOMANI

L’abbiamo annunciata da giorni la penultima tappa del Giro di Malesia, che prenderà il via da Putrajaya, uno dei più importanti centri dello stato, nel quale sono stati trasferiti dalla capitale una parte degli uffici di governo. Domani conosceremo il nome del vincitore della 15a edizione del Tour de Langkawi, al termine della frazione più attesa, quella che condurrà il gruppo ai 1679 metri di Genting Highlands, montagna malese famosa per l’omonima e faraonica stazione di vacanze aperta negli anni ’70, autentico pugno nell’occhio nel cuore d’una verdissima foresta. Figura nel tracciato del Langkawi sin dalla prima edizione – saltò soltanto nel 2008 – quando fu pubblicizzata dagli organizzatori come una novella Alpe d’Huez, scatenando moti di risa tra corridori e suiveurs. Smisero di ridere solo quando la salita si presentò ben più dura di quanto le cartine annunciassero, un’ascesa in grado di competere sul piano delle pendenze con i più ardui passi alpestri e capace di far emergere le doti di scalatori di razza come il messicano Perez Cuapio (1999) e il colombiano Serpa, che ha fatto suo questo traguardo in ben tre occasioni. In vetta sono giunti per primi anche tre italiani: Luca Scinto davanti a Bettini e Loda nel 1997, Giuliano Figueras su Missaglia nel 1998 e infine Paolo Lanfranchi su Bertoglio (Paolo, figlio di quel Fausto che vinse il Giro d’Italia del 1975) e ancora Bettini nel 2001.
Tecnicamente l’ascesa, che sarà preceduta da un tratto d’avvicinamento di una novantina di chilometri privo di difficoltà (a parte un GPM di 3a categoria), si compone di due tronconi separati da 4,5 Km di strada facile, in discesa e pianura. I primi 5,5 Km sono già impegnativi, inclinati all’8,2% medio e contenenti un cuore di 0,7 Km all’11,2%; la selezione la provocheranno, però, i rimanenti 9,7 Km, nei quali si dovranno superare 759 metri di dislivello, una pendenza media del 7,8% e una discontinua alternanza fra segmenti pedalabili e altri a due cifre di pendenza, almeno 8 dalla fine del falsopiano al traguardo.

Mauro Facoltosi

La tappa di domani (www.ltdl.com.my)

La tappa di domani (www.ltdl.com.my)

Altimetria dettagliata del finale (www.climbbybike.com)

Altimetria dettagliata del finale (www.climbbybike.com)

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