EWAN INAUGURA LA COPPI E BARTALI 2025: SUA LA TAPPA D’APERTURA A BONDENO
Il forte velocista australiano vince una volata senza storia a Bondeno e conquista la prima maglia di leader della Settimana Internazionale Coppi e Bartali 2025. Ma domani già si salirà sull’appennino e sarà inevitabilmente costretto a cedere le insegne del primato
Inizia oggi una delle poche corse a tappe che si disputano in Italia, nata nel 1984 e chiamata dal 2001 “Settimana Internazionale di Coppi e Bartali”. È una competizione che da tempo si corre in Emilia Romagna, di solito su 5 tappe, e che vede nel suo albo d’oro anche nomi illustri del ciclismo italiano (Saronni, due volte Argentin) e straniero (Fignon). Negli ultimi anni il livello dei partecipanti non è stato sempre eccelso, anche se va sicuramente ricordata la vittoria, nell’edizione 2021, di Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike), la prima di una carriera che lo avrebbe visto in futuro due volte vincitore del Tour (e due volte secondo).
Pochissimi i nomi importanti, quest’anno: il corridore che sarebbe stato certamente favorito, Christian Scaroni (XDS Astana Team), reduce da un grande inizio di stagione, non si è ancora ripreso da una rovinosa caduta alle Strade Bianche ed è stato sostituito all’ultimo momento dal compagno di squadra Diego Ulissi, corridore ormai in là con gli anni ma che vanta un ottimo palmares, con una cinquantina di vittorie fra cui 8 tappe al Giro, una Milano-Torino, un Giro dell’Emilia e un Gran Premio di Montreal. Da segnalare anche il britannico Magnus Sheffield (INEOS Grenadiers), quest’anno vincitore di una tappa alla Parigi-Nizza, il nostro Alberto Bettiol, compagno di squadra di Ulissi, e l’australiano Jay Vine, punta dello squadrone della UAE Team Emirates – XRG. Assente il vincitore della scorsa edizione, l’olandese Koen Bouwman (Team Jayco AlUla), che ha preferito correre il più prestigioso Giro di Catalogna.
La prima tappa si svolge tra Ferrara e Bondeno per 174 Km ed è interamente pianeggiante, con un circuito finale di 34 chilometri da percorrere due volte. Non ci sono né “muri” né “côtes” di alcun tipo, come è normale nella Pianura Padana, e difficilmente l’esito sarà diverso da un volatone di gruppo. Parte comunque ben presto la solita fuga di giornata, con 5 corridori ignoti al grande pubblico, il più famoso dei quali è forse l’italiano Matteo Zurlo, gregario della S.C. Padovani Polo Cherry Bank, che vanta qualche buon risultato nel Giro della Regione Friuli Venezia Giulia. Il vantaggio raggiunge rapidamente i due minuti e si stabilizza, senza che nessuno – né tra i fuggitivi, né in mezzo al gruppo – si dia da fare più di tanto. La calma regna sovrana sino all’inizio del secondo e ultimo giro del circuito conclusivo, quando il gruppo accelera e riduce il distacco a poco più di un minuto. A tirare sono soprattutto gli uomini della INEOS Grenadiers, che hanno in squadra il forte velocita australiano Caleb Ewan, e del Team Jayco AlUla; sotto il loro impulso il vantaggio continua a ridursi, chilometro dopo chilometro, finché i fuggitivi – rimasti in tre dopo i cedimento dell’italiano Kevin Pezzo Rosola (General Store – Essegibi – F.Lli Curia) e dell’austriaco Dominik Amann (Team Vorarlberg) – vengono ripresi dal gruppo a 12 chilometri dal traguardo. A tirare nell’ultima fase di questo inseguimento è stata la Team TotalEnergies, ma da questo momento in poi l’andatura torna tranquilla e in attesa dell’inevitabile sprint finale non avvengono altri tentativi di fuga. Lo sprint non ha storia poichè la INEOS prende la testa del gruppo negli ultimi due chilometri e pilota Caleb Ewan sin quasi al traguardo senza che nessun’altra squadra possa opporsi: il velocista australiano vince con ampio margine davanti all’israeliano Oded Kogut (Israel – Premier Tec) e al francese Jason Tesson (Team TotalEnergies). Ewan diventa naturalmente leader della corsa con 4 secondi di vantaggio su Kogut grazie all’abbuono preso sul traguardo, 6 su Tesson e 10 sugli altri corridori. Nessun italiano in evidenza, oggi: domani, quando la corsa salirà sull’Appennino, vedremo forse una gara diversa e più appassionante.
Andrea Carta

Caleb Ewan vince la prima tappa della Settimana Internazionale Coppi e Bartali (Foto Dario Belingheri / Getty Images)
ETHAN VERNON VINCE A FIGUERES. MATTHEW BRENNAN RESTA IN MAGLIA BIANCOVERDE
Per il secondo giorno consecutivo il Giro di Catalogna diventa una conquista d’oltremanica. Se ieri a vincere è stato Matthew Brennan (Team Visma Lease a Bike), oggi nella seconda tappa da Banyoles a Figueres a vincere è stato Ethan Vernon (Team Israel Premier Tech). Brennan conserva la maglia biancoverde ma domani si inizia a fare sul serio con tre gpm negli ultimi 60 km
Dopo la bella vittoria di ieri, in una prima tappa condizionata dal maltempo e da un finale dove il gruppo si è scremato molto, Matthew Brennan (Team Visma Lease a Bike) riparte in maglia biancoverde e prova a confermarsi leader della classifica generale in una tappa che dovrebbe vedere, questa volta, un arrivo in volata di un gruppo più compatto. Ma il condizionale è d’obbligo perchè i due gpm situali sul percorso – il Coll Puig del Pení ed il Coll de Sant Pere de Rodes – sono sicuramente le prime vere insidie altimetriche del Giro di Catalogna 2025, anche se i ciclisti li scaleranno a metà del percorso e le squadre dei velocisti avranno oltre 70 km per organizzare la volata dei propri capitani all’arrivo di Figueres. Dopo la partenza da Banyoles. La fuga di giornata ha visto l’azione di tre ciclisti ovvero Calum Johnston (Team Caja Rural Seguros RGA), Diego Uriarte (Team Kern Pharma) e Danny van der Tuuk (Team Euskaltel Euskadi). Johnston vinceva il primo traguardo volante di Medinyà posto al km 10.1. Le squadre più attive all’inseguimento dei tre battistrada erano la Visma Lease a Bike e l’Alpecin Deceuninck. Uriarte si aggiudicava il secondo traguardo volante di L’Escala posto al km 39.5. All’inizio del primo gpm Coll Puig del Pení il vantaggio della fuga era di 50 secondi sul gruppo maglia biancoverde in progressivo recupero. Van der Tuuk scollinava in prima posizione. Johnston si rialzava prima del secondo gpm, sul quale la fuga veniva ripresa. A scollinare in prima posizione era Mario Aparicio (Team Burpellet Burgos BH). Il gruppo affrontava compatto il successivo traguardo volante di Garriguella posto al km 109.6. Era Juan Ayuso (UAE Team Emirates XRG) a transitare in prima posizione ed ad assicurarsi i tre secondi di abbuono. Gli ultimi 60 km della tappa erano su strade larghe e con lunghi rettilinei, perciò le squadre dei velocisti erano favoriti nel tenere un’andatura costante. Si aspettava ormai soltanto la volata, anche se il rettilineo d’arrivo non era un vero e proprio rettilineo visto che curvava leggermente verso destra. A vincere era Ethan Vernon (Team Israel Premier Tech) davanti a Matthew Brennan (Team Visma Lease a Bike) e Kaden Groves (Team Alpecin Deveuninck). Quarto era Axel Laurance (Team INEOS Grenadiers) mentre chiudeva la top five Pavel Bittner (Team Picnic PostNL) in quinta posizione. Per Vernon è la prima vittoria stagionale mentre Brennan resta in maglia biancoverde ed anzi aumenta il suo vantaggio in classifica generale visto che ha adesso 6 secondi di vantaggio su Kaden Groves e 12 secondi di vantaggio su Tibor Del Grosso (Team Alpecin Deceuninck). Domani è in programma la terza tappa da Viladecans a La Molina di oltre 218 km. Oltre ad essere la tappa più lunga del Giro di Catalogna 2025, sarà anche il primo vero spartiacque della breve corsa catalana. I pretendenti alla vittoria finale infatti usciranno allo scoperto visto che negli ultimi 60 km non c’è ombra di pianura ed i tre gpm del Coll de la Batallola, del Coll de Creueta e del Coll La Molina, sul quale è posto la linea d’arrivo, determineranno le sorti della tappa e di conseguenza la nuova fisionomia della classifica generale.
Antonio Scarfone

Ethan Vernon vince a Figueres (foto: Szymon Gruchalski/Getty Images)
BRENNAN FELIU E CONTENTO. AL BRITANNICO LA PRIMA TAPPA DEL GIRO DI CATALOGNA 2025
Il maltempo condiziona la prima tappa del Giro di Catalogna 2025 che si conclude a Sant Feliu de Guíxols con una volata anomala visto la strada in costante ascesa negli ultimi 500 metri. Matthew Brennan (Team Visma Lease a Bike) fa il numero rientrando su Tibor Del Grosso (Team Alpecin Deceuninck) che si era avvantaggiato negli ultimi 2 km sopravanzandolo proprio in vista della linea d’arrivo. L’olandese è solo terzo, dietro anche il compagno di squadra Kaden Groves
Il Giro di Catalogna 2025 presenta sette tappe in linea ed inizia come da tradizione con una tappa adatta ai velocisti di circa 180 km da Sant Feliu de Guíxols – Sant Feliu de Guíxols. Il Coll de Begur e l’Alt de Santa Pellaia, posti nei primi 60 km, sono le uniche due asperità altimetriche che i velocisti supereranno senza troppi problemi. La fuga di giornata partiva dopo alcuni km dal via grazie all’azione di Jan Castellon (Team Caja Rural Seguros RGA), José Luis Faura (Team Burgos Burpellet BH), Danny van der Tuuk e Nicolas Alustiza (Team Euskaltel Euskadi). Castellion si aggiudicava il primo traguardo volante di Palafrugell posto al km 18.5. Erano il Team Alpecin Deceuninck ed il Team Picnic PostNL i più impegnati all’inseguimento dei quattro battistrada. Era Van der Tuuk a scollinare in prima posizione sul Coll de Begur posto al km 28.8. Il secondo traguardo volante de La Bisbal d’Empordà posto al km 47.8 era vinto da Castellon. Alustiza scollinava in prima posizione sul successivo gpm dell’Alt de Santa Pellaia posto al km 64.9. Nel tratto centrale della tappa il gruppo aumentava l’andatura fino a riprendere la fuga a 60 km sotto una pioggia battente. Enric Mas (Team Movistar) vinceva il traguardo volante di Llagostera posto al km 136.5 con Primoz Roglic (Team Redbull BORA Hansgrohe) che si piazzava in terza posizione guadagnando così 1 secondo d’abbuono. Il ritmo imposto proprio dalla Redbull BORA Hansgrohe a circa 15 km dalla conclusione – complice òa strada con diversi saliscendi – allungava e spezzettava il gruppo. Tra i nomi più caldi intruppati nelle retrovie si segnalavano Axel Laurance (Team INEOS Grenadiers) e Sepp Kuss (Team Visma Lease a Bike). A giocarsi la vittoria erano una cinquantina di ciclisti. Nella discesa che anticipava l’arrivo Tibor Del Grosso (Team Alpecin Deceuninck) guadagnava un centinaio di metri su Matthew Brennan (Team Visma Lease a Bike) e Kaden Groves (Team Alpecin Deceuninck). Nei 500 metri finali in costante salita con punte all’8%, l’olandese in testa si piantava consentendo a Brennan di raggiungerlo e superarlo proprio una decina di metri prima della linea d’arrivo. Il ciclista britannico vinceva davanti a Groves e Del Grosso. Chiudeva la top five la coppia della Decathlon AG2R La Mondiale formata da Dorian Godon e Andrea Vendrame. Per Brennan, che compirà 20 anni ad Agosto, è la seconda vittoria da professionista nel 2025 dopo quella ottenuta quattro giorni fa al GP de Denain. Il britannico è anche la prima maglia biancoverde di leader della classifica generale davanti a Groves e Del Grosso. Domani la seconda tappa da Banyoles a Figueres di 177.3 km sembra ancora favorire le ruote veloci anche se i due gpm del Coll Puig del Pení e del Coll de Sant Pere de Rodes sono sicuramente più impegnativi di quelli della prima tappa, pur essendo situati tra il km 70 ed il km 100. I velocisti avranno 70 km abbondanti per recuperare dal secondo scollinamento fino all’arrivo di Figueres.
Antonio Scarfone

Matthew Brennan vince a Sant Feliu de Guíxols (foto: Getty Images)
MILANO – SANREMO 2025: LE PAGELLE
marzo 23, 2025 by Redazione
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Mathieu van der Poel e Tadej Pogacar ovvero lo spettacolo del ciclismo ma anche il secondo posto di Filippo Ganna riempiono cuore e occhi degli appassionati. I nosttri voti alla Milano – Sanremo, probabilmente la Classica Monumento più spettacolare che ci sia – almeno fin quando parteciperanno Pogacar e Van der Poel
MATHIEU VAN DER POEL. Seconda Milano Sanremo per il campione olandese che resta attaccato con i denti alle ruote di uno scatenato Tadej Pogacar e vince in una volata ristretta. Talento, cuore e forza riassumono in tre parole le qualità del ciclista moderno e vincente. VOTO: 9.5
TADEJ POGACAR. Una Cipressa triturata in meno di 9 minuti dal campione sloveno che manda all’aria i piani dei suoi avversari, tranne uno. Era la tattica migliore per far esplodere la corsa e avere possibilità concrete di vittoria. Il terzo posto, come nel 2024, è forse poco e Tadej ha già dichiarato che il prossimo anno tenterà una nuova impresa sempre sulla Cipressa, magari partendo un po’ prima. VOTO: 9
FILIPPO GANNA. Secondo nel 2025 così come nel 2023, sempre dietro Van der Poel, ma questa volta compiendo un vero e proprio capolavoro riuscendo a non staccarsi troppo dalle ruote dei due fenomeni sia sulla Cipressa, sia sul Poggio. Probabilmente in questo periodo storico è il solo (se non l’unico) ciclista italiano in grado di vincere una Classica Monumento. VOTO: 9
MICHAEL MATTHEWS. Dopo tre podi ottiene la sua quarta top ten dimostrando, nonostante gli anni che passano inesorabilmente, di essere uno dei ciclisti più a loro agio con la Classicissima. VOTO: 8
KADEN GROVES. Quinto posto che vale molto per un altro ciclista australiano e che lo proietta in una primavera che può dargli soddisfazioni impreviste, anche se i capitani Van der Poel e Philipsen avranno sempre la precedenza. VOTO: 7.5
JASPER PHILIPSEN . Prima della Cipressa capisce di non avere la forma dello scorso anno, principalmente per la caduta che lo ha segnato qualche giorno fa alla Nokere – Koerse. Si mette comunque a disposizione di Van der Poel sui Capi, dimostrando professionalità e spirito di squadra. Lo aspettiamo nell’inferno del Nord. VOTO: 7.5
MATTEO TRENTIN. A 35 anni suonati è il ciclista più vecchio a entrare nella top ten. Bella prestazione del ciclista trentino che gli dà fiducia per i prossimi impegni in Belgio, su tutti Gand – Wevelgem e Giro delle Fiandre. VOTO: 7
MAGNUS CORT. Il più classico degli outsider, dopo un ottima O Gran Camiño. Arriva in riviera per sorprendere e quasi ci riesce, chiudendo al sesto posto. VOTO: 7
OLAV KOOIJ. A 23 anni è il ciclista che può avere maggiori margini di miglioramento alla Milano – Sanremo. L’ottavo posto finale fa ben sperare per le prossime edizioni. VOTO: 7
FRED WRIGHT. La Bahrain Victorious si doveva affidare a Matej Mohoric ma lo sloveno, complice una forma fisica non buonissima, non si vede praticamente mai. VOTO: 7
MADS PEDERSEN. Dei grandi favoriti della vigilia, è forse quello che delude di più, dovendo rincorrere dopo la Cipressa non solo i tre battistrada ma anche il primo gruppo inseguitore. Deve ringraziare la sua squadra se riesce almeno a partecipare alla volata dei battuti, anche se non fa meglio della settima posizione. VOTO: 6.5
JONATHAN MILAN. Aveva raccolto i risultati più numerosi da inizio stagione ma deve ancora crescere per domare Cipressa e Poggio, specialmente quando ci sono all’opera Van der Poel e Pogacar. Ma è ancora giovane e ci riproverà VOTO: 6.5
ROMAIN GRÉGOIRE. Sembra poter rispondere sulla Cipressa al micidiale affondo di Pogacar, ma dopo qualche centinaio di metri piomba nelle retrovie e alla fine arriva nel gruppo dei battuti, senza infamia e senza lode. VOTO: 6
BINIAN GIRMAY. Veniva da un mese di allenamenti in Africa ma la gamba non è sembrata buona, nonostante abbia superato i Capi con apparente facilità. Poi però è arrivata la Cipressa… VOTO: 5
MAXIM VAN GILS. Doveva essere la speranza per la Lotto, anche dopo il sesto posto dello scorso anno, ma ha palesato una condizione approssimativa che lo ha escluso quasi subito dai pretendenti alla vittoria. VOTO: 5
ALBERTO BETTIOL. Nel 2024 fu il migliore italiano con il quinto posto, quest’anno si perde nell’anonimato senza lasciare traccia alcuna. VOTO: 4.5
Antonio Scarfone
JONAS VINGEGAARD VINCE LA VOLTA AO ALGARVE, IL SIGILLO CON LA CRONO CONCLUSIVA
Jonas Vingegaard (Visma – Lease) grazie ad una magnifica prova nella cronometro conclusiva fa registrare il miglior tempo e va a vincere la Volta ao Algarve 2025. Il danese ha fatto registrare il miglior tempo nella cronometro di 19,6 chilometri Salir. Il capitano della Visma – Lease fa meglio di ben 11″ rispetto al compagno di squadra Wout Van Aert, rimasto seduto a lungo sulla hot seat, e di 15″ Antonio Tiberi (Bahrain Victorious) terzo di giornata
La cronometro copnclusiva della Volta ao Algarve 2025 con uno sviluppo di 19,5 Km prevedeva la partenza da Salir per arrivare in salita all’Alto do Malhão terreno ideale per Jonas Vingegaard che grazie ad una prova magistrale recupera ben cinque posizioni in classifica generale conquistando di fatto la corsa, chiude la prova contro il tempo solo in sesta posizione João Almeida (UAE Team Emirates XRG) che gli vale comunque la seconda posizione in classifica generale secondo a 15″, mentre terzo in classifica generale si piazza Laurens De Plus (Ineos Grenadiers), ottavo nella cronometro a 36″. Naufraga invece l’ex leader Jan Christen (UAE Team Emirates XRG) ad oltre un minuto dal danese, tempo che gli consentirà di chiudere al decimo posto in classifica generale. Nel dettaglio, Vingegaard chiude col tempo di 28 minuti e 25 secondi facendo meglio di 11 secondi rispetto a Wout van Aert (Team Visma Lease a Bike) e di 14 secondi rispetto ad Antonio Tiberi (Team Bahrain Victorious). Il danese sembra ormai essersi lasciato alle spalle il brutto incidente occorsogli al Giro dei Paesi Baschi dello scorso anno e lo ritroveremo a Marzo alla Parigi – Nizza dove darà senz’altro un’altra prova della sua forza. Per quanto riguarda le altre classifiche Jordi Meeus (Team Redbull BORA Hansgrohe vince la classifica a punti, German Nicolas Tivani (Team Aviludo – Louletano – Loulè) vince la classifica gpm, Romain Grégoire (Team Groupama FDJ) vince la classifica del miglior giovane e dinfine l’UAE Team Emirates vince la classifica a squadre.
Antonio Scarfone

Jonas Vingegaard vince la cronometro di Malhao (foto: Getty Images)
URKA CHE URKO! BERRADE VINCE A MAEZTU, O’CONNOR RESTA IN MAGLIA ROSSA
Dalla scontatissima fuga della diciottesima tappa emerge Urko Berrade (Team Kern Pharma) che sfrutta la superiorità numerica della sua squadra per attaccare con decisione nel falsopiano a circa 5 km dal traguardo. Il ciclista di Pamplona resiste al ritorno del primo gruppo inseguitore e si gode sul traguardo di Maeztu la sua prima vittoria in carriera nella tappa di un gt. Domani sull’Alto de Moncalvillo la resa dei conti tra i big di classifica
La diciottesima tappa della Vuelta 2024 parte da Vitoria-Gasteiz e termina a Maeztu dopo 179.5 km. Potrebbe essere l’ultima tappa adatta ai fuggitivi prima delle ultime tre impegnative tappe in cui saranno gli uomini di classifica a prendere le luci della ribalta. Oggi si pedala in terra basca e l’Alto de Rivas de Tereso ed il Puerto de Herrera offrono comunque spunti affinchè un po’ di bagarre tra i ciclisti possa esserci, che siano fuggitivi, attaccanti del momento o perchè no anche uomini di classifica. La fuga giusta portava intorno al km 30 dopo un primo attacco di Stefan Kung (Team Groupama FDJ) che trainava con sé una dozzina di ciclisti. Scatti e controscatti nel gruppo maglia rossa contribuivano ad aumentare il drappello del gruppo di testa che avrebbe contato alla fine una quarantina di ciclisti, tutti fuori classifica. Proprio Kung, molto attivo sul primo gpm dell’Alto de Rivas de Tereso, attaccava nuovamente insieme a Mauro Schmid (Team Jayco AlUla) e Mathias Vacek (Team Lidl Trek). A 60 km dalla conclusione il terzetto di testa aveva 1 minuto e 5 secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore mentre il gruppo maglia rossa aveva circa 8 minuti di ritardo. Sul Puerto de Herrera il terzetto di testa veniva raggiunto da Steven Kruijswijk (Team Visma Lease a Bike), Marc Soler (UAE Team Emitares), Aleksandr Vlasov (Team Red Bull BORA Hansgrohe), Oier Lazkano (Team Movistar), Max Poole (Team DSM Firmenich PostNL), Ion Izagirre (Team Cofidis), Pablo Castrillo, Pau Miquel ed Urko Berrade (Team Kern Pharma). Anche nel gruppo maglia rossa si registrava una certa bagarre con Adam Yates (UAE Team Emirates), Mikel Landa (Team Soudal Quick Step) e Sepp Kuss (Team Visma Lease a Bike) che perdevano terreno sui vari O’Connor, Roglic e Mas, primi tre della classifica generale. Nel tratto in falsopiano a circa 5 km dalla conclusione attaccava Berrade. A circa 3 km dall’arrivo il ciclista di Pamplona aveva una decina di secondi di vantaggio sugli immediati inseguitori. La strada in discesa nei km finali favoriva Berrade che andava a vincere sul traguardo di Maeztu con 4 secondi di vantaggio su Schmid e Pau Miquel. Chiudevano la top five Poole in quarta posizione e Vlasov in quinta posizione. IL gruppo maglia rossa giungeva al traguardo con 6 minuti e 40 secondi di ritardo regolato da Victor Lafay (Team Decathlon AG2R La Mondiale). Per Berrade, che ha sfruttato la superiorità degli uomini Kern Pharma, è la prima vittoria stagionale ed anche la prima nella tappa di un GT. In classifica generale O’Connor mantiene la maglia rossa con 5 secondi di vantaggio su Roglic e 1 minuto e 25 secondi di vantaggio su Mas mentre dopo il tracollo di Landa ci sta una bella lotta per la quinta posizione con cinque ciclisti nel giro di 1 minuto e mezzo. Domani la diciannovesima tappa da Logroño all’Alto de Moncalvillo di 173.5 km può offrire nuovo pathos con la durissima salita finale di quasi 9 km con una pendenza media dell’8.9 %. Roglic molto probabilmente sferrerà l’attacco decisivo ad O’Connor ma l’attesa c’è anche per la lotta per il podio e per le posizioni di rincalzo in classifica generale.
Antonio Scarfone

Urko Berrade vince a Maeztu (foto: Getty Images)
TOUR DE L’AVENIR: PABLO TORRES TROVA LA VITTORIA E INDOSSA LA MAGLIA GIALLA
Il secondo arrivo in quota cambia di nuovo le carte in tavola. Lo spagnolo Pablo Torres centra la vittoria dopo la terza posizione di ieri e indossa la maglia gialla. Podio di giornata per Van Bekkun e Widar. Kajamini 7° davanti alla ex maglia gialla Blackmore.
Due tappe impegnative ravvicinate hanno acceso il Tour de l’Avenir 2024. Se ieri era stato il britannico Joseph Blackmore a dettare la sua legge, oggi lo scettro è passato nella mani dello spagnolo Pablo Torres. Il madrileno non solo ha centrato il successo di tappa ma, grazie anche hai distacchi rifilati ai più diretti inseguitori, è diventato la nuova maglia gialla.
La tappa odierna è stata animata fino alla salita finale di Les Karellis da Simone Gualdi, Tobias Svarre, Menno Huising, Max Van Der Meulen, Moritz Kretschy e Matthew Greenwood. Il danese Svarre ha provato l’azione personale, ma nulla ha potuto contro il rimontante Torres che, dopo averlo raggiunto a 2.6 Km dall’arrivo, lo ha passato andando a centrare un successo che valeva doppio.
La reazione dei primi della classe per cercare di ridimensionare l’azione dello spagnolo porta la firma del solito Jarno Widar che, liberatosi dell’ingombrante presenza della maglia gialla Blackmore, ha provato l’inseguimento insieme a agli olandesi Darren Van Bekkum e Tijmen Graat. Il traguardo ha messo fine alle loro fatiche e così il ritardo nei confronti del vincitore sul traguardo si è stabilizzato sui 36” per Van Bekkum, sui 45” per Widar e sui 55” per Graat.
L’ormai ex capolclassifica ha chiuso in ottava posizione a 1’26”, ina posizione in più rispetto all’azzurro Florian Samuel Kajamini, che ha chiuso 7° a 1’20”. Buona la prestazione anche per il citato Gualdi, 10° a 1’35” poi, rimanendo in casa azzurri, segnaliamo anche la 18a posizione di Matteo Scalco.
In cassifica, come detto, ora guida Torres con un vantaggio di 31” su Widar e 1’03” su Blackmore. Primo degli italiani è sempre Kajamini, che ha mantenuto la 7a posizione a 2’13”.
Nella prova femminile la vittoria e la maglia gialla sono andate alla francese Marion Bunel, che ha distanziato di 34″ Isabella Holmgren e di 50″ la ex leader Lore De Schepper. Prima delle azzurre Eleonora Ciabocco, nona a 2′34″. In classifica la vincitrice odierna conduce con 16” sulla Holmgren e 31” sulla De Schepper. Prima italiana si conferma la Ciabocco, che ha perso 3 posizioni attestandosi all’ottavo posto a 2’31”.
Con la vittoria odierna la Bunel ha fatto poker, poichè oltre alla tappa e alla maglia Gialla, ha conquistato anche la maglia verde della classifica a punti, sia quella Bianca delle giovani.
Domani il Tour de l’Avenir entrerà in italia attraverso il Moncenisio per il primo dei due giorni piemontesi della corsa transalpina. È prevista infatti la Les Karellis – Condove di 119,3 km, frazione che prevede tre GPM, uno di terza, uno di seconda ed uno di prima, nella prima parte. Nella seconda, invece, ci sarà una lunga discesa prima di un falsopiano che porta all’arrivo di Condove. Sullo stesso percorso un paio d’ore prima gareggeranno anche le ragazze della categoria Under23.
Mario Prato

Lo spagnolo Torres vince la 4a tappa del Tour de l'Avenir (foto Le DL/Louise Raymond
SULL’ALPE D’HUEX FESTA PER VOLLERING E NIEWIADOMA.
Conclusione sulla mitica Alpe d’Huez per il Tour de France Femmes. Il successo di tappa è andato a Demi Vollering su Rooijakkers e Muzic. Quarta Katarzyna Niewiadoma che si aggiudica il Tour 2024 per 4” sulla Vollering. Quinta di tappa Gaia Realini, prima italiana anche nella Generale, quinta.
Conclusione epica e battagliata sull’Alpe d’Huez per il Tour de France Femmes. La tappa è andata a Demi Vollering (Team SD Worx – Protime) che si è imposta su Pauliena Rooijakkers (Fenix-Deceuninck), arrivata dopo 4″. Terza Évita Muzic (FDJ – SUEZ) a 1′01″, giunta insieme a Katarzyna Niewiadoma (Canyon//SRAM Racing), la leader della classifica che per soli 4″ nei confronti della vincitrice di tappa salva la maglia gialla e si aggiudica il Tour de France Femmes 2024. Prima italiana sul traguardo Gaia Realini (Lidl – Trek), quinta a 1′31″. Seguono con un ritardo superiore ai 3 minuti Cédrine Kerbaol (CERATIZIT-WNT Pro Cycling Team) e Valentina Cavallar (Arkéa – B&B Hotels Women). Ancora più distanziate sono giunte con oltre 5 minuti di ritardo Sarah Gigante (AG Insurance – Soudal Team), Niamh Fisher-Black (Team SD Worx – Protime) e Lucinda Brand (Lidl – Trek).
In classifica generale alle spalle della Niewiadoma e della Vollering si è piazzata terza a 10” la Rooijakkers. Più distanziata la Muzic, quarta a 1’21”. Quinta e prima delle italiane è la Realini, staccata di 2’19”. Seguono la Kerbaol a 2’51”, la Gigante a 7’09”, la Brand a 8′06″, Juliette Labous (Team dsm-firmenich PostNL) a 8′07″ e Thalita de Jong (Lotto Dstny Ladies) a 8′12″.
L’ultimo giorno di una corsa a tappe è sempre quello dei consuntivi. La classifica a punti con la relativa maglia verde è andata a Marianne Vos (Team Visma | Lease a Bike) su Lorena Wiebes (Team SD Worx – Protime) e la Niewiadoma. Quella dei GPM contrassegnata dall’iconica maglia a pois è andata alla vincitrice di ieri Justine Ghekiere (AG Insurance – Soudal Team) sulla Vollering e la Puck Pieterse (Fenix-Deceuninck). Quest’ultima ha primeggiato nella classifica riservata alle cicliste più giovani, mentre nella speciale challenge riservata alle squadre si è imposta la Lidl – Trek con quasi dodici minuti di vantaggio sulla FDJ – SUEZ
Mario Prato

La Niewiadoma esulta all'Alpe d'Huez, il Tour de France è suo per soli 4 secondi (Getty Images)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): CASCAIS – OURÉM
agosto 18, 2024 by Redazione
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La prima tappa in linea dovrebbe terminare allo sprint, anche se diversi velocisti potrebbero soffrire i saliscendi proposti dal tracciato e in particolare la salita che si dovrà affrontare vicinissima al traguardo
C’è una categoria di corridori che non sarà contenta del modo con la quale è stata progettata questa edizione della Vuelta. Stiamo parlando dei velocisti ai quali nel 2024 è stato lasciato ancor meno delle briciole per via degli appena quattro traguardi messi a loro disposizione, esattamente la metà rispetto a quelli che erano previsti sia al Tour, sia al Giro, dove però si sono viste sette volate perchè nella tappa di Lucca è andata in porto la fuga da lontano. Quest’ultima è un’eventualità che dovrà essere messa in conto anche al Giro di Spagna perchè solo una delle quattro tappe destinate agli sprinter sarà realmente facile e consentirà agevolmente alle loro squadre di tenere sotto controllo la situazione. Non sarà certo il caso dell’odierna frazione che da Cascais condurrà ad Ourém, il comune portoghese nel cui territorio comunale si trova la località di Fátima. Il celebrere santuario sarà lambito dal percorso di gara ad una quindicina di chilometri dall’arrivo, poco dopo lo scollinamento dell’Alto da Batalha, salita apparentemente semplice di 7 Km al 3.3% che prevede però un tratto iniziale di 2 Km al 7% mentre la parte rimanente avrà l’aspetto di un falsopiano che ricorda un pò quello del Poggio. Con le alte velocità tipiche dei finali sicuramente darà una bella setacciata al gruppo, che sulle sue pendenze potrebbe perdere per strada qualche sprinter e tra quelli che rimarranno davanti poi ci sarà anche ci soffrirà la lieve pendenza che caratterizza il chilometro conclusivo. A rendere ancora più complicata la giornata interverrà il vento, vero e proprio “biglietto da visita” delle regioni portoghesi più prossime al Portogallo: se date un’occhio più sotto alle previsioni meteo vi accorgerete che questa giornata potrebbe rivelarsi molto più dura del previsto.

Il santuario di Fatima ad Ourém e l’altimetria della seconda tappa (www.portogallo.info)
METEO VUELTA
Cascais : parzialmente nuvoloso, 21°C, vento moderato da N (30-42 Km/h), umidità al 86%
Mafra (Km 43.4): parzialmente nuvoloso, 23°C (percepiti 24°C), vento forte da N (30-55 Km/h), umidità al 73%
Óbidos (Km 104.3): parzialmente nuvoloso, 23°C (percepiti 24°C), vento forte da N (28-52 Km/h), umidità al 75%
Alcobaça (traguardo volante – Km 140.3): nubi sparse, 24°C (percepiti 25°C), vento forte da N (26-49 Km/h), umidità al 71%
Ourém : cielo sereno, 27°C (percepiti 28°C), vento forte da NO (31-56 Km/h), umidità al 50%
GLI ORARI DELLA VUELTA
12.50: partenza da Cascais
13.15-13.20: GPM dell’Alto do Lagoa Azul
14.30: inizio diretta su Eurosport
16.05-16.30: traguardo volante di Alcobaça (con abbuoni)
16.50-17.15: GPM dell’Alto da Batalha
17.15-17.45: arrivo a Ourém
RASSEGNA STAMPA
Vuelta, la crono è di McNulty: la prima maglia rossa è a stelle e strisce. Roglic meglio di Kuss
Gazzetta dello Sport – Italia
Roglič je na 8. mestu. McNulty v rdeči majici (Roglič è all’ottavo posto. McNulty con una maglietta rossa)
Delo – Slovenia
McNulty sees off Vacek to win Vuelta a España opener (McNulty sconfigge Vacek e vince la prima tappa della Vuelta a España)
The Guardian – Regno Unito
LRoglic golpea primero en su liga, McNulty viste de rojo en la suya (Roglic colpisce per primo nel suo campionato, McNulty veste di rosso nel suo)
AS – Spagna
Brandon McNulty é o primeiro líder após vencer contra-relógio em Oeiras (Brandon McNulty è il primo leader dopo aver vinto la cronometro di Oeiras)
Público – Portogallo
McNulty devant la surprise Vacek (McNulty davanti allla sorpresa Vacek)
L’Équipe – Francia
Cian Uijtdebroeks beperkt de schade, Primoz Roglic kan lachen: dit zijn de verschillen tussen de favorieten na tijdrit Vuelta (Cian Uijtdebroeks limita i danni, Primoz Roglic può ridere: queste le differenze tra i favoriti dopo la cronometro della Vuelta)
Het Nieuwsblad – Belgio
McNulty slaat toe en wint openingstijdrit Ronde van Spanje (McNulty colpisce e vince la cronometro di apertura del Giro di Spagna)
De Telegraaf – Paesi Bassi
McNulty gewinnt erste Etappe der Vuelta (McNulty vince la prima tappa della Vuelta)
Kicker – Germania
American Brandon McNulty wins individual time trial in record time in first stage of Spanish Vuelta (L’americano Brandon McNulty vince la cronometro individuale in tempo record nella prima tappa della Vuelta spagnola)
The Washington Post – USA
Daniel Felipe brilló en la crono, Nairo y Rigo no desentonaron: McNulty es el primer líder (Daniel Felipe ha brillato nella cronometro, Nairo e Rigo non si sono scontrati: McNulty è il primo leader)
El Tiempo – Colombia
Brandon McNulty gana la prueba contrarreloj. Richard Carapaz finaliza en el puesto 35 (Brandon McNulty vince la cronometro. Richard Carapaz chiude al 35° posto)
El Universo – Ecuador
VUELTAALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della prima tappa, Lisbona – Oeiras, e prima classifica generale
1° Elie Gesbert
2° Laurens Huys a 5″
3° Luca Vergallito a 10″
4° Kamil Gradek a 11″
5° Casper Pedersen a 13″
RICORDO DI JOSÈ MANUEL FUENTE
50 anni fa lo scalatore asturiano Josè Manuel Fuente si impone per la seconda ed ultima volta in carriera nel Giro di Spagna. Riviviamo quei giorni attraverso i titoli del quotidiano spagnolo “Mundo Deportivo”
24 APRILE 1974 – 1a TAPPA: ALMERÍA – ALMERÍA (98 Km)
PEELMAN BATIÓ AL SPRINT A PERURENA
Swerts se mantiene lider con tres segundos de ventaja
Mucha lluvia y el primer abandono
TOUR DE POLOGNE, ARRIVA IL “TRIPLETE” DI THIBAUT NYS
Il belga della Lidl-Trek si assicura il terzo successo di tappa al Giro di Polonia superando Diego Ulissi (UAE Team Emirates) e Oscar Onley (Team DSM – Firmenich PostNL) sul classico traguardo di Bukovina al termine della sesta frazione. Jonas Vingegaard (Visma – Lease A Bike) resta il leader della classifica generale con 13” su Ulissi e 20” sul compagno di squadra Wilco Kelderman. Domani la tappa finale a Cracovia.
Imbattibile Thibaut Nys (Lidl-Trek), che in questa edizione del Tour de Pologne cala il tris di tappa su sei disputate. Quella di oggi sui Monti Tatra (183 km da Wadowice a Bukovina Resort) è stata, però, una giornata in cui gli italiani sono stati grandissimi protagonisti, a cominciare dalla fuga: qui erano infatti presenti Davide Formolo (Movistar Team) e Samuele Battistella (Astana Qazaqstan) in compagnia dello svizzero Silvian Dillier (Alpecin Deceuninck), raggiunti in seguito da altri quattro corridori: Tim Wellens (UAE Team Emirates), Tobias Foss (Ineos Grenadiers), Mick Van Dijke (Visma – Lease A Bike) ed Archie Ryan (EF Education – Easy Post). Di questi sette uomini al comando l’ultimo a desistere è stato l’irlandese Ryan, che ha tentato un attacco ai -18 dall’arrivo, respinto a poco più di due chilometri dal termine grazie all’azione dei “calabroni” capitanati da Jonas Vingegaard (Visma – Lease A Bike). Il danese ha poi provato la volata terminando al quarto posto e si fatto così rosicchiare 6” di abbuono da Diego Ulissi (UAE Team Emirates), mentre Nys si è rivelato ancora una volta implacabile in questi arrivi. Molto bene all’arrivo anche gli azzurri Andrea Bagioli (Lidl-Trek, 6°) ed Edoardo Zambanini (Bahrain-Victorious, 8°).
Domani ultima tappa con la passerella di Cracovia al termine di una frazione di 142 km che partirà dalla celebrer miniera di sale di Wieliczka, monumento UNESCO
Andrea Giorgini

Nys va a segno anche sul classico traguardo di Bukovina (Getty Images)