Sunday, May 04, 2025

LA TAPPA DEL GIORNO: NAVALMORAL DE LA MATA – EL BARRACO

agosto 29, 2021 by Redazione  
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Quasi 200 Km da percorrere (oltre 50 dei quali in salita) e 3800 metri di dislivello positivo: messa così la frazione di El Barraco pare un durissimo tappone, di quelli che mandano in sollucchero gli scalatori. Ma, se non mancheranno i chilometri da trascorrere in salita, oggi difetteranno le pendenze e ben poche chanches avranno i grimpeur

È la tappa che meglio incarna il modello del tappone, tra chilometraggi abbondanti (quasi 200 Km, 53 dei quali in salita) e tanti metri da dislivello da superare, suddivisi tra quattro ascese. Ma, a ben guardare, poche oppurtunità avranno oggi gli scalatori perchè in nessun caso si incontreranno pendenze impegnative, di quelle che i grimpeur possono utilizzare per mettere in croce gli avversari, e con tutta probabilità anche oggi assisteremo alla vittoria di un corridore della fuga del mattino, mentre i big della classifica arriveranno al traguardo più o meno tutti appaiato. Le sorprese sono comunque da mettere sempre in conto, anche se sarà molto difficile riuscire a combinare qualcosa, tenuto anche conto che la salita con le inclinazioni più difficili è l’Alto de la Centenera (ultimi 6 Km al 7% su un totale di 15 Km al 5,3%), che è la prima che dovrà essere affrontata, a 85 Km dalla partenza e a 112 Km dal traguardo. Se ci fosse qualche corridore voglioso di mettere in difficoltà il grande favorito Roglic attenderà sicuramente il penultimo colle di giornata, il Puerto de Mijares, che presenta una pendenza media piuttosto costante del 5.5% appena ma è interminabile: i suoi 20 Km e 400 metri ne fanno, infatti, la seconda salita per lunghezza di questa edizione della Vuelta, preceduta solo dai quasi 30 Km del Collado Venta Luisa scalato nella tappa del Velefique. Se lassù qualcuno dovesse provare ad alzare la velocità di gara potrebbe cogliere qualche avversario affaticato e il fatto che domani ci sarà il giorno di riposo consentirà di buttare sul piatto qualche energià in più. Comunque, ribadiamo, sarà molto difficile – anche se non impossibile – mettere alla frusta su queste pendenza un corridore come lo sloveno che, se la fuga di giornata si fosse nel frattempo estinta, potrebbe ripetere a El Barraco la prestazione di Valdepeñas de Jaén, magara andando pochi chilometri prima ad intascarsi i secondi d’abbuoni del “puerto bonificato” previsto in vetta all’ultima salita di giornata, il Puerto San Juan de Nava.

METEO

Navalmoral de la Mata : cielo sereno, 26°C (percepiti 27°C), vento moderato da WSW (15 km/h), umidità al 49%
Candeleda (Km 49.5) : cielo sereno, 28°C, vento moderato da SW (13-14 km/h), umidità al 41%
Arenas de San Pedro (68.7 Km): cielo sereno, 29.1°C, vento moderato da SW (15-16 km/h), umidità al 36%
El Barraco: previsioni non disponibili

GLI ORARI DELLA VUELTA

Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI

11.35: partenza da Navalmoral de la Mata
11.52: chilometro 0
12.55: inizio diretta su Eurosport 1 (a circa 39 Km dalla partenza)
13.45-14.00: inizio salita Alto de la Centenera
14.10-14.30: scollinamento Alto de la Centenera
14.40-15.00: inizio salita Alto Puerto de Pedro Bernardo
14.55-15.20: scollinamento Puerto de Pedro Bernardo
15.35-16.05: inizia salita Puerto de Mijares
16.10-16.40: scollinamento Puerto de Mijares
16.35-17.10: traguardo volante di Burgohondo
16.50-17.25: inizio salita Puerto San Juan de Nava
17.00-17.40: scollinamento Puerto San Juan de Nava
17.10-17.50: arrivo a El Barraco

L’ANGOLO DELLA STORIA

El Barraco è una località cara al ciclismo spagnolo perchè di questo comune della provincia di Ávila sono originari due corridori molto amati dai tifosi di casa, Ángel Arroyo e il più volte citato José María Jiménez: il primo conseguì il principale risultato in carriera al Tour del 1983, terminato al secondo posto a quasi 4 minuti dall’indimenticato Laurent Fignon (aveva vinto anche la Vuelta l’anno precedente, ma sarà spodestato dopo che fu trovato positivo all’antidoping); il secondo fu paragonato a Pantani per le sue doti in salita che gli consentirono di conquistare otto tappe alla Vuelta (tra le quali quella del debutto dell’Angliru nel 1999), ma la sua carriera fu stroncata da una sintome depressiva che lo costrinse al ritiro dall’attività a soli 31 anni e al ricovero nella clinica psichiatrica dove l’anno successivo morirà improvvisamente per un infarto. “Barraqueño” d’adozione è, invece, il vincitore del Tour de France 2008 Carlos Sastre, che in questo centro frequentò la scuola d’avviamento al ciclismo qui fondata da suo padre e che di Jiménez è stato cognato avendone sposato la sorella Azucena. Nonostante questi “precedenti” finora mai nessuna tappa della Vuelta è partita o terminata a El Barraco, che però in sei occasioni ha ospitato un traguardo volante, il primo dei quali vinto dall’italiano Fabrizio Guidi nel 1998 durante la tappa Ávila – Segovia, conquistata dallo spagnolo Roberto Heras. Gli altri corridori che qui si sono imposti in queste volate intermedie sono stati Javier Pascual Rodríguez nel 1995, il danese Chris Anker Sørensen nel 1997, il suo connazionale Jakob Fuglsang nel 2009, Xavier Florencio nel 2010 e il francese Alexis Gougeard nel 2015.

Il monumento innalzato in memoria di José María Jiménez ad El Barraco e l’altimetria della quindicesima tappa (as.com)

Il monumento innalzato in memoria di José María Jiménez ad El Barraco e l’altimetria della quindicesima tappa (as.com)

LA TAPPA DEL GIORNO: DON BENITO – PICO VILLUERCAS

agosto 28, 2021 by Redazione  
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La Vuelta torna ad affrontare le montagne e lo fa propone la doppia ascesa (da due versanti differenti) al Pico Villuercas

È una novita assoluta, mai nessuna competizione ciclistica l’ha affrontata finora, e così per farla conoscere per bene gli organizzatori della Vuelta hanno voluto inseriere per ben due volte nel corso della quattordicesima tappa l’ascesa al Pico Villuercas. Ci si salirà da due versanti diversi e l’appuntamento con il primo sarà di quelli che scottano perchè per arrivare sino ai 1415 del Collado de Ballesteros, punto di “contatto” tra le due strade, bisognerà affrontare un muro di tutto rispetto, anzi un “super muro” perchè in quei 3 Km scarsi la pendenza media risulterà addirittura del 13.5% e a rendere la scalata ancora più complicata ci sarà il fondo stradale in cemento. Raggiunto lo scollinamento si percorrerà in discesa gran parte della strada che si affronterà in salita nel finale, prima del quale bisognerà mettersi nelle gambe un lunghissimo tratto – una trentina abbondamente di chilometri – caratterizzato da continui saliscendi che faranno certamente soffrire chi avrà perso le ruote del gruppo lungo la prima ascesa al Pico Villuercas, “geograficamente” collocata a quasi 70 Km dal traguardo. Non sarà per nulla estrema, invece, l’ascesa finale, la cui pendenza media si ferma ad un “modesto” 6.3%: è lunga, però, quasi 15 Km e vedrà i corridori superare in quel tratto un dislivello che rasenta i 1000 metri. Sicuramente lassù se ne vedranno delle belle, soprattutto se qualcuno tra i big avrà patito le tremende inclinazioni del Ballesteros, senza dimenticare che anche oggi si correrà con il gran caldo, pur se con temperature più “miti” rispetto a quelle che si sono dovute sopportare ieri e giovedì.

METEO

Don Benito : cielo sereno, 28.2°C, vento moderato da W (13-15 km/h), umidità al 38%
Obando (Km 35.6) : cielo sereno, 28.3°C, vento moderato da WSW (13-16 km/h), umidità al 39%
Pico Villuercas: previsioni non disponibili

GLI ORARI DELLA VUELTA

Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI

12.50: partenza da Don Benito
13.02: chilometro 0
14.50: inizio diretta su Eurosport 1 (a circa 75 Km dalla partenza)
15.15-15.30: scollinamento Puerto Berzocama
15.25-15.45: inizio salita Alto Collado de Ballesteros
15.30-15.50: scollinamento Puerto Collado de Ballesteros
16.10-16.35: traguardo volante di Alía
16.55-17.20: inizio salita finale
17.15-17.45: arrivo sul Pico Villuercas

L’ANGOLO DELLA STORIA

La Vuelta è sempre in “caccia” di nuove mete iin salita che vadano ad affiancarsi a quelle tradizionali della corsa iberica, spesso prive di quel mordente e di quelle pendenze che tanto piacciono agli scalatori. Quest’anno si sono già scoperti il Picón Blanco e il Balcón de Alicante e, dopo il Pico Villuercas, nella settimana conclusiva saranno proposte altre due succulente novità, la Collada Llomena e il temuto Gamoniteiru. Soprattutto in queste ultime edizioni si sono viste comparire ascese particolarmente dotate di pendenze cattive, come l’Alto de Moncalvillo che lo scorso anno ha ospitato l’arrivo dell’ottava tappa, vinta dallo sloveno Primož Roglič, che si fermò a soli 13″ dalla maglia rossa (vestita dall’ecuadoriano Richard Carapaz) e che due settimane più tardi sarebbe stato consacrato a Madrid vincitore della settantacinquesima edizione della corsa spagnola. Nel 2018 aveva, invece, debuttato alla Vuelta la salita verso il Santuario del Acebo, che vide la vittoria dello statunitense Sepp Kuss e che è una tradizionale ascesa del Giro delle Asturie. Limitandosi agli anni più recenti, altre scoperte “made in Vuelta” sono state il Balcón de Bizkaia nel 2018, il Mas de la Costa nel 2017, l’Ermita de Alba nel 2015, San Miguel de Aralar e la Camperona nel 2014. La capostipite di queste salite estreme, la cui scoperta svegliò l’interesse in terra di Spagna verso questo tipo d’ascese, fu l’Angliru, inserita per la prima volta nel tracciato della Vuelta nel 1999 e da allora riproposta in altre sette occasioni: il primo a domarne le arcigne pendenze fu lo spagnolo José María Jiménez, emulato dall’italiano Gilberto Simoni nel 2000, da Roberto Heras nel 2002, da Alberto Contador nel 2008, dall’olandese Wout Poels nel 2011 (dopo la squalifica per doping dello spagnolo Juan José Cobo), dal francese Kenny Elissonde nel 2013, ancora da Contador nel 2017 e dal britannico Hugh Carthy lo scorso anno.

La cima del Pico Villuercas e l’altimetria della quattordicesima tappa (www.hoy.es)

La cima del Pico Villuercas e l’altimetria della quattordicesima tappa (www.hoy.es)

LA TAPPA DEL GIORNO: BELMEZ – VILLANUEVA DE LA SERENA

agosto 27, 2021 by Redazione  
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Alla vigilia del terzo week end di gara, che riporterà il gruppo in montagna, si disputa l’unica tappa per velocisti collocata nella seconda settimana della Vuelta

Se nella prima settimana della Vuelta si era assistito ad un vera e propria scorpacciata di tappe favorevoli ai velocisti (ben 4 su 9 frazioni disputate), nella fase centrale della corsa spagnala ci sarà una sola occasione per le ruote veloci e arriverà proprio al termine di questa settimana e alla vigilia del week end che riporterà la corsa in montagna. Oggi la protagonista quasi assoluta sarà la pianura perchè nei quasi 204 Km da percorrere in direzione di Villanueva de la Serena – si trattarà, tra l’altro, sarà la frazione più lunga di questa edizione – i tratti in salita saranno brevi, facili e sporadici. Le difficoltà altimetriche si estingueranno del tutto negli ultimi 80 Km, anche se i 200 metri conclusivi proporranno una lievissima pendenza, molto più dolce rispetto a quella dello strappetto sul quale si concluse la tappa di Molina de Aragón, vinta allo sprint da Fabio Jakobsen. Quella tappa era caratterizzata da un finale decisamente più tortuoso rispetto a quello odierno, disegnato tra la tangenziale e la circonvallazione di Villenueva de la Serena, lungo il quale si incontreranno alcune rotatorie che, come al solito, imporranno molta attenzione perchè in quei frangenti si starà inevitabilmente viaggiando ad altissima velocità.

METEO

Belmez : cielo sereno, 28°C, vento moderato da SSW (11-15 km/h), umidità al 45%
Cabeza de Buey (Km 86.6) : sole e caldo, 32.8°C (percepiti 32°C), vento moderato da SW (11-13 km/h), umidità al 30%
Villanueva de la Serena: sole e caldo, 36°C (percepiti 34°C), vento moderato da WSW (13-15 km/h), umidità al 18%

GLI ORARI DELLA VUELTA

Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI

12.18: partenza da Jaén
12.32: chilometro 0
14.50: inizio diretta su Eurosport 1 (a circa 88 Km dalla partenza)
17.00-17.30: traguardo volante di Don Benito
17.15-17.45: arrivo a Villanueva de la Serena

L’ANGOLO DELLA STORIA

Quella odierna è la tappa delle novità perchè sia Belmez, sia Villanueva de la Serena ospiteranno per la prima volta la Vuelta e questo vale anche per il centro di Don Benito, che oggi accoglierà il traguardo volante di giornata e domani la partenza della tappa del Pico Villuercas. A soli 3 Km dal via il gruppo transiterà da Peñarroya-Pueblonuevo, cittadina andalusa che nel 2014 fu attraversata nel corso della tappa Guadalajara – Almendralejo, vinta alla sprint dallo spagnolo Francisco Ventoso sul norvegese Thor Hushovd, quel giorno detentore della maglia rossa di leader della classifica generale: al passaggio da Peñarroya si disputò il primo dei due traguardi volanti giornalieri, conquistato dallo spagnolo David de la Fuente, che successivamente si imporrà anche in quello di Azuaga.

Il Castillo de la Encomienda a Villanueva de la Serena e l’altimetria della tredicesima tappa (www.minube.it)

Il Castillo de la Encomienda a Villanueva de la Serena e l’altimetria della tredicesima tappa (www.minube.it)

LA TAPPA DEL GIORNO: JAÉN – CÓRDOBA

agosto 26, 2021 by Redazione  
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Un’altra tappa da fughe alla Vuelta, paragonabile a quella che l’altroieri ha visto imporsi l’australiano Storer a Rincón de la Victoria. Stavolta, però, le salite del finale non dovrebbero vedere in azione i big della classifica, che lasceranno alle loro formazioni il compito di tenere a bada il tentativo di giornata

Fino a una ventina d’anni fa il traguardo di Córdoba era, quando la tappa non era a cronometro, terreno di caccia prediletto dai velocisti, che qui si sono imposti con elementi del calibro dell’olandese Jean-Paul van Poppel e dell’italiano Nicola Minali, corridori i cui figli oggi sono in gruppo eccellendo proprio nella specialità dei padri. Nel 1998 l’organizzazione andò a scovare un paio di ascese alle porte della storica città andalusa e da allora gli sprinter hanno dovuto rinunciare a questa “preda”, alla cui caccia si sono lanciati corridori abituati a ben altri percorsi. Accadrà anche quest’anno e così, dopo il primo passaggìo dalla linea d’arrivo, si dovrà affrontare un circuito di una quarantina di chilometri che prevede di raggiungere i 573 metri dell’Alto de San Jerónimo, salita di 13 Km al 3.3% che presenta le pendenze più impegnative nei primi 5 Km al 6.9%. Sarà successivamente percorso un altro circuito totalmente differente dal precedente, più breve di una decina di chilometri e più impegnativo perchè prevede il cosiddetto “Alto del 14%”, ascesa anonima che è stata così battezza per via dell’inclinazione massima toccata lungo i suoi 7.5 Km al 5.6%. A differenza del San Jerónimo qui i passaggi più difficili si incontreranno lungo la rampa finale di 1800 metri all’8.4%, scollinata la quale mancheranno 19 Km al traguardo. Nulla esclude che Roglič ci provi ancora, come ha fatto ieri a Valdepeñas de Jaén e due giorni fa a Rincón de la Victoria, dove però l’ultima salita era più vicina all’arrivo e soprattutto non c’era il lungo tratto pianeggiante che precederà il traguardo di Córdoba. Sarà più probabile che domani i big si riposino lasciando ancora una volta carta bianca alla fuga da lontano, che potrebbe arrivare alla fine con un vantaggio piuttosto elevato.

METEO

Jaén : cielo sereno, 29.7°C, vento debole da WSW (2-3 km/h), umidità al 46%
Porcuna (Km 38) : sole e caldo, 32°C, vento debole da SW (3-4 km/h), umidità al 36%
Córdoba – 1° passaggio (traguardo volante – Km 105.4) : sole e caldo, 36.3°C (percepiti 35°C), vento debole da SSW (6 km/h), umidità al 23%
Córdoba – arrivo: sole e caldo, 36.7°C, vento debole da SSW (6-7 km/h), umidità al 22%

GLI ORARI DELLA VUELTA

Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI

12.56: partenza da Jaén
13.14: chilometro 0
14.50: inizio diretta su Eurosport 1 (a circa 65 Km dalla partenza)
15.40-16.00: primo passaggio da Córdoba con traguardo volante
16.10-16.30: scollinamento Alto de San Jerónimo
16.30-16.55: secondo passaggio da Córdoba
16.50-17.15: scollinamento Alto del 14%
17.20-17.45: arrivo a Córdoba

L’ANGOLO DELLA STORIA

Vi abbiamo parlato dei precedenti arrivi a Córdoba senza entrare troppo nel dettaglio. Ma quanti sono stati per la precisione? Finora la storica capitale della Spagna islamica ha ospita la Vuelta in arrivo in 19 occasioni e la prima volta porta la data del 25 aprile del 1959, quando lo spagnolo Antonio Karmany tagliò vittorioso il traguardo della seconda frazione grazie ad una fuga da lontano che gli permise di togliere la maglia di leader dalle spalle del quotato belga Rik Van Looy. Il primo straniero a conquistare questo traguardo sarà proprio un belga, Fons De Wolf, che qui si imporrà nel 1979 e anche in quel caso si trattava della seconda tappa. L’Italia dovrà attendere fino al 1994, quando il traguardo di Córdoba vedrà sfrecciare più veloce di tutti lo sprinter veneto Endrio Leoni, eguagliato dal suo corregionale Nicola Minali nel 1996 e dal toscano Paolo Bettini nel 2006, unica occasione in tempi recenti nei quali gli organizzatori scelsero di non inserire le due salite sopra citate e di proporre l’ennesimo piattone. Un altro azzurro qui vincente è stato Leonardo Bertagnolli nel 2005, mentre l’ultima tappa terminata su questo traguardo è stata conquistata dallo sprinter tedesco John Degenkolb, che nel 2014, riuscì a stringere i denti e a rimanare agganciato il gruppo nonostante la presenza dell’”Alto del 14%”

L’Alcázar de los Reyes Cristianos di Cordova e l’altimetria della dodicesima tappa (www.musement.com)

L’Alcázar de los Reyes Cristianos di Cordova e l’altimetria della dodicesima tappa (www.musement.com)

LA TAPPA DEL GIORNO: ANTEQUERA – VALDEPEÑAS DE JAÉN

agosto 25, 2021 by Redazione  
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Non è il Puerto de Locubín la principale ascesa dell’undicesima frazione della Vuelta, nonostante sia quella che più risalti sul grafico altimetrico. Oggi le attenzioni di tutti saranno principalmente rivolte al ripidissimo muro che, dritto come un fuso, porterà sulla linea d’arrivo di Valdepeñas de Jaén

A guardar l’altimetria dell’undicesima frazione sembra che il “faro” della tappa sia la salita del Puerto de Locubín, l’unico GPM previsto in questa giornata, collocato a soli 8 Km dal traguardo: è la salita più lunga della tappa (8.8 Km al 5%), lo scollinamento rappresenta il punto più elevato del percorso odierno (1089 metri sul livello del mare) e in vetta oltre ai punti del Gran Premio della Montagna elargirà anche succulenti abbuoni validi per la classifica generale. Il resto del tracciato non pare offrire altri particolari spunti d’interesse, tra brevi e modeste ascese nella prima parte di gara e il traguardo fissato in vetta a quello che sembra un breve strappo. Ma chi ricorda i recenti arrivi della Vuelta a Valdepeñas de Jaén sa che quello finale è di tutt’altra pasta perchè nei mille metri conclusivi si dovrà affrontare un vero e proprio muro, condito con pendenze che arrivano fino al 23% e che è reso ancora più selettivo dal suo sviluppo quasi perfettamente rettilineo – anche se in quel chilometro si incontreranno una mezza dozzina di curve – e dalla strada stretta. Altro che Locubín, è qui che vedremmo scoccare scintille nel gruppo e anche i big della classifica potrebbe tentare di guadagnare qualcosa, come seppe fare Nibali nel 2010.

METEO

Antequera : cielo sereno, 28.4°C, vento moderato da SSE (20-23 km/h), umidità al 48%
Rute (Km 41) : sole e caldo, 31°C, vento moderato da SSW (16-17 km/h), umidità al 39%
Priego de Córdoba (Km 73.1) : sole e caldo, 32.4°C, vento debole da WSW (10-12 km/h), umidità al 33%
Alcalá la Real (traguardo volante – Km 102.5) : cielo sereno, 29.8°C (percepiti 29°C), vento moderato da WSW (12-16 km/h), umidità al 32%
Valdepeñas de Jaén: cielo sereno, 29.4°C, vento moderato da WSW (12-16 km/h), umidità al 32%

GLI ORARI DELLA VUELTA

Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI

13.57: partenza da Antequera
14.15: chilometro 0
14.50: inizio diretta su Eurosport 1 (a circa 23 Km dalla partenza)
16.40-16.55: traguardo volante di Alcalá la Real
17.10-17.30: scollinamento Puerto de Locubín
17.20-17.40: arrivo a Valdepeñas de Jaén

L’ANGOLO DELLA STORIA

Abbiamo accennato a quel che fece Vincenzo Nibali a Valdepeñas de Jaén nel 2010, quando per la prima volta nella storia la corsa a tappe iberica fece scalo in questo centro. Si correva la quarta tappa dell’edizione che sarebbe poi stata conquistata proprio dallo “Squalo dello Stretto”, che su in cima all’aspro muro andaluso riuscì a distanziare, anche se di pochi secondi, la maggior parte dei rivali: agganciati a lui rimasero solo lo sloveno Peter Velits e lo spagnolo Joaquín Rodríguez, mentre l’unico a guadagnare sul messinese fu un altro iberico, il basco Igor Antón, anche se sulla linea d’arrivo lo precederà di un magro bottino, un solo secondo. La maglia rossa – introdotto proprio quell’anno mandando in pensione la storica livrea “amarillo” – era quel giorno vestita da Philippe Gilbert, che sul quel traguardo adattissimo alla sue caratterisiche dovette accontentarsi del quinto posto a 5 secondi da Antón. Il belga la terrà ancora per qualche giorno per poi lasciarla proprio al corridore basco, al quale subentrerà Nibali nella quattordicesima frazione: a parte l’interregno di 24 ore di Rodríguez dopo la frazione del Cotobello, Vincenzo la terrà fino a Madrid, quinto italiano ad imporsi nella classifica finale della Vuelta. In seguito il Giro di Spagna tornerà in altre due occasioni a Valdepeñas de Jaén, con tappe firmate rispettivamente dal citato Rodríguez nel 2011 (edizione vinta dal britannico Chris Froome) e dallo spagnolo Daniel Moreno nel 2013, quando la classifica finale sarà soprendentemente conquistata dal 41enne statunitense Chris Horner.

Vista panoramica su Valdepeñas de Jaén e l’altimetria dell’undicesima tappa (sierrasurjaen.com)

Vista panoramica su Valdepeñas de Jaén e l’altimetria dell’undicesima tappa (sierrasurjaen.com)

LA TAPPA DEL GIORNO: ROQUETAS DE MAR – RINCÓN DE LA VICTORIA

agosto 24, 2021 by Redazione  
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Dopo il primo giorno di riposo la Vuelta si rimettere in marcia con una frazione apparentemente non troppo impegnativa, tanta pianura fino ai piedi della salita che movimenterà il finale di gara. Ma il vento potrebbe giocare un brutto scherzetto….

Una tappa di pianura con il pepe nella coda. Potrebbe essere sintentizzato così il tracciato della frazione con la quale la Vuelta si rimette in cammino dopo aver osservato la prima delle due giornate di riposo. Nei primi 160 Km pur non pedalando costantemente sul velluto non si incontreranno grandissime difficoltà altimetriche, poi cambierà tutto quando mancheranno 27 Km al traguardo. A quel punto inizierà quella che è l’unica salita ufficiale prevista dal tracciato odierno, quel Puerto de Almáchar che sulle prime non sembrerebbe dotato di quei numeri che ne fanno un’ascesa meritevole di attenzione. Poco più di 10 Km al 5% di pendenza media non fanno paura, ma nel calcolo di quei dati sono stati considerati anche i primi 6000 metri, nei quali di salita ce n’è pochina e che falsano non poco la verità. Di salita autentica, infatti, ce ne saranno per la precisione 4.7 Km e in quel tratto finale l’inclinazione media scatta all’8.8%, con tutto lo spazio anche per un attacco a sorpresa di qualche grosso nome. E le sorprese potrebbero non terminare qua perchè ad aggiungere pepe al pepe potrebbe pensarci il vento: nella prima parte di gara, infatti, si seguirà fedelmente la linea di costa e, considerate le previsioni meteo previste per oggi tra Roquetas de Mar e Rincón de la Victoria, ai piedi del Puerto de Almáchar qualche corridore potrebbe presentarsi in già in debito d’energie se avranno avuto la sfortuna di ritrovarsi nel ventaglio sbagliato. Magari saranno anche riusciti a recuperare le ruote del gruppo principale, ma la fatica potranno poi pagarla sulla salita se dovesse scatenarsi la bagarre tra i primi della classifica. E in caso di terreno nuovamente perduto a questo punto risulterebbe difficilissimo recuperarlo mancando allo scollinamento 16 Km al traguardo, quasi tutta da percorrere in veloce discesa.

METEO

Roquetas de Mar: cielo coperto, 30.8°C (percepiti 34°C), vento moderato da ENE (28 km/h), umidità al 55%
Adra (Km 32) : poco nuvoloso, 29.6°C (percepiti 32°C), vento moderato da E (22-24 km/h), umidità al 56%
Motril (Km 88.5) : sole e caldo, 30.8°C (percepiti 33°C), vento moderato da SE (14-21 km/h), umidità al 52%
Torre del Mar (traguardo volante – Km 150) : cielo sereno, 28.4°C (percepiti 31°C), vento moderato da SSE (10-14 km/h), umidità al 62%
Rincón de la Victoria: cielo sereno, 28.4°C (percepiti 31°C), vento moderato da SSE (14-17 km/h), umidità al 60%

GLI ORARI DELLA VUELTA

Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI

12.15: partenza da Roquetas de Mar
12.47: chilometro 0
14.50: inizio diretta su Eurosport 1 (a circa 82 Km dalla partenza)
16.20-16.45: traguardo volante di Torre del Mar
16.50-17.20: scollinamento Puerto de Almáchar
17.15-17.45: arrivo a Rincón de la Victoria

L’ANGOLO DELLA STORIA

Località balneare andalusa situata a una dozzina di chilometri dalla celebre città di Málaga, Rincón de la Victoria è uno delle sede d’arrivo inedite della Vuelta 2021. Ci sono, però, due precedenti che risalgono al 2004 quando Rincón accolse ben due traguardi volanti nel corso della medesima edizione: il primo fu disputato il 17 settembre nel finale della tappa diretta alla citata Málaga e fu conquistato dal belga Kevin De Weert, poi allo spint che conta, 13 Km più avanti, si impose il nostro Alessandro Petacchi; l’ìndomani sarò un altro italiano Alessandro Cortinovis a vincere la volatina di Rincón nelle fasi iniziali della tappa di Granada, terminata con la prima di due vittorie di tappa consecutive di Santiago Pérez, che ventiquattrore più tardi concederà il bis nell’impegnativa cronoscalata verso la Sierra Nevada. In tempi più recenti Rincón de la Victoria è stata sede di partenza della prima tappa della Vuelta a Andalucía 2017 (terminata a Granada) e sede d’arrivo dell’ultima tappa della medesima corsa nel 2013: in entrambi i casi il vincitore è stato il medesimo corridore, lo spagnolo Alejandro Valverde.

La spiaggia di Rincón de la Victoria e l’altimetria della decima tappa (wikipedia)

La spiaggia di Rincón de la Victoria e l’altimetria della decima tappa (wikipedia)

VUELTA 2021: LE PAGELLE DELLA PRIMA SETTIMANA

agosto 23, 2021 by Redazione  
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Disputate le prime nove tappe ecco i giudizi sui principali corridori al via della corsa spagnola

PRIMOZ ROGLIC: Dalla prima tappa, la cronometro individuale di Burgos, mette le cose in chiaro: è il favorito numero 1. Nelle seguenti tappe si mette sempre a controllare gli avversari, decide lui come e quando attaccare vedendo i diretti rivali crollare uno dopo l’altro. VOTO: 9,5

FABIO JAKOBSEN: Vederlo trionfare a Molina de Aragon dopo l’incidente al Polonia 2020 è stata una gioia per tutti gli appassionati di ciclismo e non solo. Si ripete a La Manga del Mar Menor. VOTO: 8,5

JASPER PHILIPSEN: Il velocista della Alpecin-Fenix dopo un Tour de France dove non riusciva a vincere in nessun modo si sblocca alla grande in terra di Spagna. Due vittorie di potenza nelle prime due volate della Vuelta. VOTO:7,5

DAMIANO CARUSO: Landa non va come dovrebbe e il siciliano si mette in proprio, strepitoso nella tappa dell’Alto de Velefique dove va a vincere partendo da lontano. VOTO: 7

ENRIC MAS: Lo spagnolo si ritrova alle spalle di Roglic, secondo nella classifica generale, un risultato che non lascia sorpresi guardando le sue ultime stagioni. Perde un buon Valverde (6,5) come gregario, un duro colpo da pagare contro la corazzata Jumbo-Visma. VOTO: 7

REIN TAARAMAE: L’estone è l’unico che riesce a rubare, per poco, la maglia rossa a Roglic nella fuga vittoriosa verso il Picon Blanco. Non vinceva in un Grande Giro dal 2016 quando trionfò in Italia a Sant’Anna di Vinadio. VOTO: 7

SEPP KUSS: Lavora per Roglic e quando ha il via parte all’attacco, un asso nella manica in casa Jumbo-Visma. VOTO: 7

ALBERTO DAINESE: Il giovane veneto del Team DSM non si perde d’animo e lotta in ogni volata raccogliendo piazzamenti di prestigio. VOTO:6,5

GIULIO CICCONE: Il corridore della Trek-Segafredo non delude, non ha la gamba dei big ma non perde la testa e resta sempre in scia. VOTO: 6,5

MAGNUS CORT: Riesce a trionfare resistendo stoicamente sull’Alto de la Montana de Cullera. VOTO: 6,5

MICHAEL STORER: Il ventiquatrenne del Team DSM vince sul Balcon de Alicante e conferma una crescita costante mostrata già al Tour de l’Ain. VOTO: 6,5

MIGUEL ANGEL LOPEZ: Corre in sordina e soprattutto non cade. Con calma e attenzione chiude la prima settimana di corsa sul gradino più basso del podio. VOTO: 6,5

ADAM YATES: La gamba sembra quella dei giorni migliori, la testa e la condotta di gara no. Sull’Alto de Velefique corre in modo altalenante, dove gamba, testa e squadra vanno in conflitto. VOTO: 6

EGAN BERNAL: Non è al massimo della condizione e si vede, emblematico averlo visto soffrire sull’Alto de Velefique dopo aver fatto lavorare la squadra. In generale è a 1′52” da Roglic, terreno per recuperare c’è. VOTO: 6

FABIO ARU: Il sardo ha annunciato che la Vuelta di Spagna sarà la sua ultima corsa da professionista, la sta cercando di onorare nel migliore dei modi. VOTO: 6

ALEKSANDR VLASOV: Lontano dalla forma migliore e da separato in casa non riesce a correre come vorrebbe. VOTO: 5,5

DAVID DE LA CRUZ: Cerca di far classifica e al momento ci riesce più per demerito degli avversari che per merito suo. VOTO:5,5

ARNAUD DEMARE: Lontano dai suoi standard, in volata perde le ruote dei migliori e non riesce mai ad essere un pericolo vero per i rivali. VOTO: 5

MIKEL LANDA: Non entra mai nel vivo della corsa, lontanissimo dalla forma fisica migliore. VOTO: 5

RAFAL MAJKA: Il polacco non riesce ad entrare nel vivo della corsa. VOTO: 5

Luigi Giglio

LA TAPPA DEL GIORNO: PUERTO LUMBRERAS – ALTO DE VELEFIQUE

agosto 22, 2021 by Redazione  
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Si torna in montagna per la tappa della “Cima Fernández”, la vetta più alta della Vuelta, quest’anno stabilita ai 1970 metri del Collado Venta Luisa. Il momento clou della tappa sarà, però, rappresentato dall’ascesa finale all’Alto de Velefique

È arrivato il giorno della Cima Fernández, il corrispettivo iberico della Cima Coppi, intitolata ad Alberto Fernández, scalatore scomparso tragicamente in un incidente stradale il 14 dicembre 1984 a soli 29 anni: nella stessa stagione si era piazzato secondo per soli 6″ nella classifica generale della Vuelta, vinta dal francese Éric Caritoux, mentre l’anno precedente si era classificato terzo, piazzamento ottenuto anche al Giro d’Italia. Venendo al percorso della nona tappa, quest’anno non si supererà mai quota duemila, fermandosi ai 1970 metri del Collado Venta Luisa, dove la Cima Fernández sarà assegnata al termine di quella che è la salita più lunga dell’edizione 2021, 29 Km al 4.3% e un tratto centrale di 6.3 Km all’8.8% che difficilmente vedrà in azione i big della classifica. A quel punto, infatti, mancheranno più di 70 Km al traguardo, previsto in vetta ad una telegenica ascesa finale di 13 Km al 7,2%, resa spettacolare dalla ventina di tornanti che riporteranno i corridori in alta quota, fino ai 1800 metri sul livello del mare dell’Alto de Velefique.

METEO

Puerto Lumbreras : cielo coperto, 31°C (percepiti 30°C), vento moderato da NE (12-14 km/h), umidità al 30%
La Alfoquía (Km 33.7) : cielo coperto, 30.8°C (percepiti 30°C), vento moderato da NE (10 km/h), umidità al 30%
Olula del Río (Km 86.4) : cielo coperto, 32.8°C (percepiti 32°C), vento moderato da ENE (13 km/h), umidità al 26%
Alto de Velefique : previsioni non disponibili

GLI ORARI DELLA VUELTA

Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI

11.55: partenza da Puerto Lumbreras
12.08: chilometro 0
14.05-14.25: scollinamento Alto de Cuatro Vientos
14.50: inizio diretta su Eurosport 2 (a circa 101 Km dalla partenza)
14.50-15.15: traguardo volante di Tíjola e inizio salita Alto Collado Venta Luisa
15.40-16.05: scollinamento Alto Collado Venta Luisa
16.25-17.00: scollinamento Alto Castro de Filabres
16.30: passaggio della diretta su Eurosport 1 (a circa 159 Km dalla partenza)
16.50-17.25: inizio salita finale
17.10-17.50: arrivo sull’Alto de Velefique

L’ANGOLO DELLA STORIA

Il Puerto de Velefique, valico dell’Andalusia che mette in comunicazione l’omonimo centro con il comune di Bacares, è una scoperta recente della Vuelta, che lo “esplorò” per la prima volta nel 2004, quando l’organizzazione lo inserì nel tracciato del tappone che partiva da Almería per concludersi ai quasi 2100 metri dell’osservatorio astronomico del Calar Alto: a conquistarlo fu lo spagnolo Roberto Heras, che quel giorno si impossessò definitivamente della maglia amarillo (sarà la sua terza delle quattro Vuelte vinte) dopo che sul Velefique era transitato in testa il connazionale Francisco Lara. Sullo stesso tracciato si gareggerà nel 2006, quando ad imporsi a Calar Alto sarà lo spagnolo Igor Antón, mentre i punti al passaggio del GPM del Velefique saranno intascati da Egoi Martínez. Dopo questi primi due passaggi il Velefique sarà promosso a sede d’arrivo nel 2009, ospitando il traguardo di una frazione che ricalcalva le rotte delle due disputate tappe del Calar Alto, con l’ascesa all’osservatorio stavolta collocata a metà del cammino e ben due arrampicate al Velefique: la prima vide scollinare vittorioso al culmine Bingen Fernandez, mentre l’ascesa conclusiva che valeva anche come arrivo di tappa finì nel palmares di Ryder Hesjedal, il corridore canadese che tre anni più tardi conquisterà il Giro d’Italia proprio ai danni di un corridore spagnolo, Joaquim Rodríguez, preceduto di appena 12 secondi. Infine, nel 2017 il Velefique tornerà ad essere un “semplice” punto di passaggio verso il solito traguardo al Calar Alto: stavolta a vincere sarà il colombiano Miguel Ángel López mentre primo al passo transiterà il francese Romain Bardet.

I tornanti della salita dell’Alto de Velefique e l’altimetria della nona tappa (yotube)

I tornanti della salita dell’Alto de Velefique e l’altimetria della nona tappa (yotube)

LA TAPPA DEL GIORNO: SANTA POLA – LA MANGA DEL MAR MENOR

agosto 21, 2021 by Redazione  
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Terminata la prima settimana di gara si corre una tappa apparentemente di puro trasferimento, unicamente destinata all’arrivo allo sprint. Ma il vento potrebbe complicare il tutto

Dai monti si ridiscende velocemente al mare per una tappa che, sulla carta, pare come una semplicissima frazione di trasferimento verso la successiva tappa di montagna, quella del Velefique in programma domenica. Il percorso è quasi del tutto pianeggiante, a parte un paio di modeste ascese che s’incontreranno dopo il centesimo chilometro di gara e che non metteranno nemmeno in palio i punti per la classifica degli scalatori. La volata sarà dunque la soluzione più probabile per questa tappa, ma a quello sprint qualche corridore – e non parliamo solo di velocisti – potrebbe non arrivarci. Complice sarà il vento, sia perchè domani saranno previste in zona folate che potrebbero raggiungere i 20 Km/h, sia perchè l’intero tracciato si snoderà quasi costantemente lungo la costa mediterranea. C’è un tratto in particolare che sembra più insidioso degli altri, gli ultimi 13 Km disegnati sulla strada che risale la lunga e stretta isola della Manga del Mar Menor, linea di separazione tra le acque del Mediterraneo e quelle interne della laguna del Mar Menor. I frequenti palazzoni innalzati per ospitare alberghi, residence e condomini forniranno sporadici ripari, ma è chiaro che – a così pochi chilometri dal traguardo e con le alte velocità che normalmente si tengono nei finali di gara – sarà quasi impossibile ricucire in caso di ventagli e così anche qualche uomo di classifica potrebbe ritrovarsi a sera con un gruzzoletto di minuti perduto sulla strade della Manga, spazzato via dal vento.

METEO

Santa Pola: poco nuvoloso, 30.9°C (percepiti 33°C), vento moderato da ENE (11-12 km/h), umidità al 52%
San Pedro del Pinatar (Km 51) : nubi sparse, 33.8°C (percepiti 35°C), vento moderato da E (18-20 km/h), umidità al 36%
Cartagena (traguardo volante – Km 104.5) : cielo coperto, 31.6°C (percepiti 34°C), vento moderato da ENE (22 km/h), umidità al 51%
La Manga del Mar Menor : nubi sparse, 32.8°C (percepiti 33°C), vento moderato da E (19-22 km/h), umidità al 38%

GLI ORARI DELLA VUELTA

Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI

13.18: partenza da Santa Pola
13:34: chilometro 0
14.50: inizio diretta su Eurosport 2 (a circa 58 Km dalla partenza)
15.50-16.05: traguardo volante di Cartagena
17.20-17.45: arrivo a La Manga del Mar Menor

L’ANGOLO DELLA STORIA

Quella odiernà sarà la quarta frazione della Vuelta terminata sulla ventosa isola della Manga del Mar Menor, che la corsa iberica visitò per la prima nel 1966. Era il 29 aprile e si correva la prima semitappa della seconda frazione, che terminò con il successo di un carneade italiano, il romagnolo Enzo Pretolani, alla sua prima e unica vittoria tra i professionisti. Decisamente più vincente fu Freddy Maertens che, con indosso la maglia di leader conquistata il giorno prima nel cronoprologo disputato a Dehesa de Campoamor, nel 1977 alla Manga bissò la vittoria di poche ore prima: in quell’edizione il campione del mondo in carica farà una vera e propria “scorpacciata” tagliando vittorioso il traguardo in tredici occasioni e imponendosi anche in classifica generale con quasi 3 minuti di vantaggio sullo spagnolo Miguel María Lasa. Avrebbe voluto fare altrettanto anche al Giro d’Italia che scattò soli cinque giorni dopo la conclusione della Vuelta e sembrava essersi indirizzato su quella strada: dopo aver incassato sette affermazioni nei primi nove giorni, la sua corsa, però, terminò dolorosamente sul rettilineo d’arrivo del Circuito del Mugello, dove si fracassò in volata il polso e fu costretto al ritiro. Tornando alla Vuelta anche l’ultimo arrivo alla Manga porta il nome di un corridore italiano, quello di Roberto Visentini che nel 1980 qui vinse il cronoprologo, affermazione che gli consentì di vestire la maglia amarillo per cinque giorni.

La lunga e stretta isola della Manga del Mar Menor e l’altimetria dell’ottava tappa (www.thinkspain.com)

La lunga e stretta isola della Manga del Mar Menor e l’altimetria dell’ottava tappa (www.thinkspain.com)

LA TAPPA DEL GIORNO: GANDIA – BALCÓN DE ALICANTE

agosto 20, 2021 by Redazione  
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Sei salite costituiscono il menù della prima tappa d’alta montagna della Vuelta 2021, che porterà il gruppo alla scoperta dell’inedito affaccio dal Balcón de Alicante

Dopo l’assaggino di ieri si torna in montagna per il primo dei due tapponi dell’edizione 2021 della Vuelta (l’altro sarà quello di El Barraco), anche se in entrambi i casi non appaiano come le frazione decisive. Nel ciclismo moderno i tapponi d’una volta sono scomparsi, preferendo disegnare frazioni che concentrano due o tre difficoltà nel finale, talvolta proponendo anche una sola ascesa (le tappe che gli spagnoli definiscono “unipuerto”). Più rare sono diventate le tappe come quelle odierna, tanti colli scaglionati quasi con noncuranza lungo l’intero tracciato, incontrando la prima pochi chilometri dopo la partenza. In tutto le salite che si dovranno affrontare oggi saranno 6 per un totale di quasi 42 Km d’ascesa complessiva e in paio di casi s’incontreranno pendenze interessanti. Il primo è quello del Puerto La Llacuna, 9.4 Km al 6.2% (dei quali i primi 4 Km all’8.3%) che presentano però il grosso neo di trovarsi a soli 16 Km dalla partenza e dubitiamo che tra i big della classifica ci sia un “cavallo pazzo” che voglia provarci lassù, anche se sicuramente questa salita rimarrà nelle gambe se il gruppo deciderà di affrontare a tutta il tratto iniziale di questa frazione. I successivi quattro colli non proporrano nulla di particolarmente trascendentale e si tornerà a pedalere su inclinazioni cattive lungo l’inedita ascesa finale verso lo spettacolare belvedere del Balcón de Alicante. Per arrivare ad ammirarne la spettacolare vista verso la costa del Mediterrano bisognerà superare una salita più impegnativa di quel che suggeriscono i numeri perchè i suoi 8.4 Km dal 6.4% sono in realtà mitigati un tratto in falsopiano che si incontrerà dopo i primi 2 Km e dagli ultimi 400 metri pianeggianti: in particolare nei 4 Km precedenti si incontreranno pendenze di “fuoco” costantemente in doppia cifra, fino a raggiungere un picco massimo del 14%.

METEO

Gandia : cielo sereno, 28.1°C (percepiti 31°C), vento moderato da ESE (11-12 km/h), umidità al 70%
Alcoi (Km 52) : cielo sereno, 28.9°C (percepiti 31°C), vento moderato da SE (13-15 km/h), umidità al 55%
em> Xixona (Km 133) : sole e caldo, 32°C (percepiti 31°C), vento moderato da SSE (15-18 km/h), umidità al 29%
Balcón de Alicante: previsioni non disponibili

GLI ORARI DELLA VUELTA

Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI

13.05: inizio diretta su Eurosport 1 (due minuti prima della partenza)
13.07: partenza da Gandia
13:30: chilometro 0
13.55-14.00: scollinamento Puerto La Llacuna
15.00-15.10: scollinamento Puerto de Benilloba
15.30-15.45: scollinamento Puerto de Tudons
16.00-16.20: traguardo volante di Relleu
16.20-16.40: scollinamento Puerto El Collao
16.55-17.20: scollinamento Puerto de Tibi
17.05-17.30: inizio salita finale
17.20-17.45: arrivo al Balcón de Alicante

L’ANGOLO DELLA STORIA

A soli 5 Km in linea d’aria dall’inedito approdo del Balcón de Alicante si trova una piccola località di villeggiatura molto nota tra gli appassionati di ciclismo. Stiamo parlando di Xorret de Catí, dal 1998 meta d’arrivo della Vuelta in sei occasioni, la prima delle quali porta la firma dello scalatore spagnolo José María Jiménez che, dopo essersi involato sul precedente e ripidissimo Alto de Catì (3 Km al 12.4% di pendenza media), al traguardo anticipò di 27″ il connazionale Roberto Heras e di 47″ il gruppo dei migliori, regolato allo sprint dal francese Laurent Jalabert sull’americano Lance Armstrong, alla sua prima grande corsa a tappe dopo il tumore. Lo stesso cognome campeggerà al primo posto dell’ordine d’arrivo nel 2000 e nel 2004, ma si tratta in realtà del quasi omonimo Eladio Jiménez; successivamente ad imporsi su questo traguardo saranno lo spagnolo Gustavo César Veloso nel 2009, il francese David Moncoutié nel 2010 e il campione del mondo in carica nel 2017, quando Julian Alaphilippe precederà di un paio di secondi lo sloveno Jan Polanc e il polacco Rafał Majka. Il Giro di Spagna non è stato l’unica corsa ciclistica a spingersì lassù: nel 2016 vi è, infatti, terminata la quarta tappa dell’edizione della Vuelta Valenciana dominata dal primo all’ultimo giorno dall’olandese dell’allora Team Sky Wouter Poels, che prese la maglia al termine della cronometro d’apertura e la consolidò al traguardo di Xorret de Catí, dove staccò di 23″ gli spagnoli Beñat Intxausti e Ion Izagirre e di 25″ il nostro Fabio Aru.

Il belvedere del Balcón de Alicante e l’altimetria della settima tappa (www.wikiloc.com)

Il belvedere del Balcón de Alicante e l’altimetria della settima tappa (www.wikiloc.com)

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