LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): MORELLA – BURRIANA

agosto 30, 2023 by Redazione  
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Secondo round per velocisti sul rettiline del “Grau” di Burriana, al termine di una tappa non molto dissimile da quella disputata ieri in direzione di Tarragona. Superata la principale difficoltà altimetrica di giornata ci sarà parecchia strada da percorrere per andare al traguardo, pedalando su un tratto finale stavolta totalmente privo di insidie altimetriche

Archiviato il capitolo “primo arrivo in volata”, la Vuelta si appresta a proporne subito un altro per concedere ai velocisti respinti dal finale di Tarragona una seconda chance su di un tracciato che stavolta non dischiuderà le porte agli sprinter che soffrono le salite. Di ascese e dire il vero anche oggi ne saranno improgramma e altimetricamente si può dire che la tappa non sia molto dissimile da quella affrontata ieri, almeno fino al 132° Km di gara, momento nel quale si supererà la cima dell’unico GPM, previsto ai 793 metri del Collado de la Ibola, classificato di seconda categoria ma caratterizzato da pendenze sempre tenerissime (la media dei suoi 11 Km si attesta poco sotto il 4%). Nei rimanenti 54 Km si dovranno ancora superare due pedalabili tratti in breve ascesa, mentre – a differenza del finale visto ieri – gli ultimi 16 Km non presenteranno il benchè minimo dislivello. Stavolta le inside dalle quali guardarsi arriveranno dalla strada e nello specifico saranno rappresentate dalle serie di 12 rotatorie che si incontreranno negli ultimi 10 Km, le ultime quattro collocate nei 3000 metri conclusivi, spazio nel quale per regolamento internazionale i distacchi provocati da cadute o incidenti meccanici sono annullati ai fini della classifica generale. Si conteggiano solo i ritardi provocati da eventuali fratture in seno al gruppo, come quelle innescate dal vento e questa sarà un’eventualità da tenere in conto perchè gli ultimi chilometri si dovranno pedalare non molto distanti dalle coste del Mediterraneo mentre il rettilineo d’arrivo sarà tracciato sul lungomare del Grau, la frazione balneare di Burriana.

La Torre del Mar di Burriana e  l’altimetria della quinta tappa (turisme.burriana.es)

La Torre del Mar di Burriana e l’altimetria della quinta tappa (turisme.burriana.es)

METEO VUELTA

Morella : poco nuvoloso, 19°C, vento moderato da NO (24-49 Km/h), umidità al 46%
Culla (Km 46.5): poco nuvoloso, 21°C, vento moderato da N (9-43 Km/h), umidità al 36%
Onda (Km 112.3): pioggia debole (0.1 mm), 25°C (percepiti 26°C), vento moderato da SE (15-39 Km/h), umidità al 53%
Burriana : nubi sparse, 25°C (percepiti 26°C), vento moderato da S (15-39 Km/h), umidità al 63%

GLI ORARI DELLA VUELTA

13.11: partenza da Morella
14.30: inizio diretta su Eurosport
16.05-16.25: GPM del Collado de Ibola
17.00-17.30: traguardo volante (con abbuoni) di Nules
17.15-17.45: arrivo a Burriana

RASSEGNA STAMPA

Vuelta, sventato sabotaggio: 400 litri di olio per ostacolare la corsa. Quattro arrestati

Gazzetta dello Sport – Italia

Australier spurter sig til sejr i hektisk Vuelta-finale

Politiken – Danimarca

Groves je zmagovalec 4. etape, padec pred ciljem razredčil favorite

Delo – Slovenia

Alpecin-Deceuninck weer aan het feest in grote ronde: Kaden Groves wint hoewel hij lead-out verliest achter crash, Edward Theuns derde

Het Nieuwsblad – Belgio

Groves arrache la victoire en finisseur

L’Équipe – Francia

Groves powers to stage four win after chaotic finale

The Guardian- Regno Unito

Agónico Groves

AS – Spagna

Kaden Groves levou a Espanha o que tinha trazido de Itália

Público (Portogallo)

Marijn van de Berg valt in slotfase en ziet Kaden Groves Vuelta-ritzege pakken

De Telegraaf – Paesi Bassi

Groves gewinnt erste Vuelta-Sprintankunft – Evenepoel bleibt vorn

Kicker – Germania

A Juan Sebastián Molano se le escapó el triunfo en la etapa cuatro por centímetros – La dolorosa caída que sufrió Santiago Buitrago en la etapa 4 de la Vuelta a España

El Espectador – Colombia

VUELTAALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della quarta tappa, Andorra la Vella – Tarragona

1° Kobe Goossens
2° Callum Scotson a 3′34″
3° Bryan Coquard a 4′05″
4° François Bidard s.t.
5° Ruben Guerreiro a 5′22″

Miglior italiano Filippo Ganna, 18° a 9′08″

Classifica generale

1° Callum Scotson
2° Pierre-Roger Latour a 1′16″
3° Bryan Coquard a 3′16″
4° Jose Manuel Diaz a 3′39″
5° Lorenzo Milesi a 4′07″

RICORDO DI FEDERICO BAHAMONTES (Tour 1959)

Solitamente la nostra rubrica si concludeva con il racconto di un’edizione passata della Vuelta. Stavolta non sarà così perchè lo scorso 8 agosto è venuto a mancare all’eta di 95 anni uno dei corridori spagnoli più celebri di tutti i tempi, Federico Bahamontes. Lo scalatore originario di Toledo la corsa di casa non è mai riuscito a vincerla (ci andò vicino nel 1957, quando fu secondo a più di otto minuti dal connazionale Jesús Loroño) e per questo motivo lo ricorderemo attraverso i titoli degli articoli sul Tour de France del 1959, vinto da Bahamontes, comparsi sul quotidiano “La Stampa”

28 GIUGNO 1959 – 4a TAPPA: ROUBAIX – ROUEN (230 Km)

L’ITALIANO BRUNI VITTORIOSO SUL TRAGUARDO DI ROUEN – INVANO ANQUETIL SULLE STRADE DI CASA HA CERCATO UNA VITTORIA DI PRESTIGIO
Al Tour ancora un’affermazione della squadra di Binda – Meritato successo di un bravo gregario – Cronaca di 230 Km di gara, che si è movimentata solo nel finale – Leggermente aumentato il malanno di Baldini
Un ferrarese di ventisette anni – Bruni, da dilettante, era stato terzo ai campionati mondiali – Il successo italiano è stato completato dal terzo posto dal terzo posto di Padovan e dal quarto di Falaschi – Doloro non grave ma preoccupante

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): ANDORRA LA VELLA – TARRAGONA

agosto 29, 2023 by Redazione  
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Prima occasione per i velocisti alla Vuelta 2023, anche se l’arrivo gli sprinter dovranno sudarselo perchè nel finale dovranno essere superati due colli di terza categoria e una lieve pendenza caratterizzerà anche il chilometro conclusivo dentro Tarragona

Affrontata la prima delle tre tappe pirenaiche – le rimanenti saranno in programma tra una decina di giorni – la carovana della Vuelta si rimette in marcia in direzione della costa del Mediterraneo con quella che dovrebbe essere una frazione destinata ai velocisti. Sei ne sono state previste quest’anno dagli organizzatori e quella odierna non sarà una delle più semplici perchè nel finale sono stati inseriti due colli di 3a categoria, per nulla duri a dire il vero (il più difficile presenta una pendenza media del 5.5% distribuita su 4.5 Km d’ascesa) ma che potrebbero rimanere nelle gambe di qualche sprinter. Dopo la cima dell’ultimo GPM mancheranno una trentina di chilometri all’arrivo, abbastanza scorrevoli fino all’ingresso di Tarragona, mentre gli ultimi 5 Km presenteranno un paio di zampellotti, come in gergo ciclistico vengono definiti gli strappi brevi e non troppo difficili ma che possono comunque lasciare il segno. E’ il caso dell’ascesa che inizierà poco prima dello striscione della “flamme rouge” e che terminerà sotto l’arrivo: nulla che possa impensierire buona parte delle ruote veloci, ma sicuramente ci saranno velocisti che saranno respinti da questo finale, a cominciare da quei corridori che avranno sofferto sui due colli scalati in precedenza.

L’anfiteatro romano di Tarragona e  l’altimetria della quarta tappa (www.tarragonaturisme.cat)

L’anfiteatro romano di Tarragona e l’altimetria della quarta tappa (www.tarragonaturisme.cat)

METEO VUELTA

Andorra la Vella : poco nuvoloso, 17°C, vento forte da N (13-56 Km/h), umidità al 56%
Oliana (Km 46): nubi sparse, 24°C (percepiti 25°C), vento moderato da NO (10-33 Km/h), umidità al 36%
Tàrrega (Km 110.7): cielo sereno, 27°C (percepiti 26°C), vento moderato da O (15-33 Km/h), umidità al 25%
Tarragona : cielo sereno, 29°C (percepiti 28°C), vento moderato da O (13-25 Km/h), umidità al 32%

GLI ORARI DELLA VUELTA

13.20: partenza da Andorra la Vella
14.30: inizio diretta su Eurosport
16.06-16.25: GPM dell’Alto de Belltall
16.35-17.00: GPM del Coll de Lilla
16.50-17.15: traguardo volante (con abbuoni) di Valls
17.15-17.45: arrivo a Tarragona

RASSEGNA STAMPA

Vuelta, in salita subito Evenepoel! Il belga si prende anche la maglia, ma cade all’arrivo

Gazzetta dello Sport – Italia

Styrt efter målstregen: Evenepoel vinder 3. etape af Vuelta a España foran Vingegaard

Politiken – Danimarca

Remco Evenepoel nokavtiral Jumbo Vismo, nato še sebe

Delo – Slovenia

Machtige Evenepoel sprint naar ritwinst en leiderstrui bij eerste aankomst bergop in de Vuelta, maar komt na finish ten val

Het Nieuwsblad – Belgio

Evenepoel fait coup double

L’Équipe – Francia

Remco Evenepoel crashes into woman at finish line after winning Vuelta stage 3

The Independet – Regno Unito

Evenepoel da el primer golpe

AS – Spagna

Na Vuelta, Evenepoel ficou com a camisola vermelha — de líder e de sangue

Público (Portogallo)

Evenepoel slaat dubbelslag in Vuelta en botst hard op vrouw na de finish

De Telegraaf – Paesi Bassi

Etappenjäger Kämna muss sich gedulden: Evenepoel siegt in Andorra

Kicker – Germania

Evenepoel wins third stage to take overall lead at Spanish Vuelta

The Washington Post – Stati Uniti

Santiago Buitrago, muy bien en la Vuelta a España: se metió al top-10 de la general – ¡Indignante! Le ocasionaron grave caída a Evenepoel en la meta de la Vuelta

El Espectador – Colombia

VUELTAALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della terza tappa, Súria – Arinsal

1° Lorenzo Milesi
2° Davide Cimolai s.t.
3° Bryan Coquard s.t.
4° Robbe Ghys a 1′44″
5° Filippo Ganna a 2′18″

Classifica generale

1° Pierre-Roger Latour
2° Lorenzo Milesi a 22″
3° Thomas Bonnet a 1′35″
4° Domen Novak a 1′48″
5° Matevž Govekar a 2′30″

RICORDO DI FEDERICO BAHAMONTES (Tour 1959)

Solitamente la nostra rubrica si concludeva con il racconto di un’edizione passata della Vuelta. Stavolta non sarà così perchè lo scorso 8 agosto è venuto a mancare all’eta di 95 anni uno dei corridori spagnoli più celebri di tutti i tempi, Federico Bahamontes. Lo scalatore originario di Toledo la corsa di casa non è mai riuscito a vincerla (ci andò vicino nel 1957, quando fu secondo a più di otto minuti dal connazionale Jesús Loroño) e per questo motivo lo ricorderemo attraverso i titoli degli articoli sul Tour de France del 1959, vinto da Bahamontes, comparsi sul quotidiano “La Stampa”

27 GIUGNO 1959 – 3a TAPPA: NAMUR – ROUBAIX (217 Km)

LO SCONOSCIUTO CAZALA VINCITORE A ROUBAIX CONQUISTA LA MAGLIA GIALLA AL GIRO DI FRANCIA
Da quattro anni il corridore della nazionale francese aspettava di esordire al Tour – Gli italiani non sono entrati nella fuga perché sette di essi avevano forato nel momento cruciale – Immutata la classifica degli assi- Un tentativo di Rivière neutralizzato da Baldini – Oggi a Rouen

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): SÚRIA – ARINSAL (Andorra)

agosto 28, 2023 by Redazione  
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È già ora di andare in alta montagna. Al terzo giorno di gara è prevista l’ascesa ai quasi 2000 metri del Coll d’Ordino subito prima della salita che condurrà al traguardo di Arinsal, piccola stazione di sport invernali del Principato d’Andorra

Debuttano molto presto le grandi salite ma non è una novità alla Vuelta. Nel 2017, per esempio, la terza tappa fece visita al Principato d’Andorra, dove nella capitale Andorra la Vella lo “Squalo” Vincenzo Nibali si impose al termine di una frazione che prevede l’arrivo in discesa dopo esser saliti prima sul Coll de la Rabassa e poi sull’Alto de la Comella. Anche quest’anno la tappa numero 3 terminerà nel piccolo staterello incastonato nei Pirenei ma il tracciato sarà molto più impegnativo rispetto a quando vinse lo scalatore siciliano perchè per ben due volte nel finale si dovrà salire in alta quota. In vetta ai 17.5 Km al 5% del Coll de Ordino (i cui dati sono leggermente falsati dal tratto finale in quota) si sfioreranno i 2000 metri sul livello del mare e poi, affrontata la successiva discesa, immediatamente si riprenderà a salire, stavolta avendo come meta la stazione di sport invernali di Arinsal. Per arrivare al traguardo, la cui linea sarà tesa poco sopra i 1900 metri, bisognerà percorrere 8.2 Km inclinati al 7.8% e caratterizzati da un tratto più difficile degli altri di un paio di chilometri al 10% di media che si concluderà poco prima dello striscione dell’ultimo chilometro. Con le previsioni meteo che annunciano pioggia (debole) e vento (piuttosto forte) si prospetta un’altra giornata complicata per il gruppo e qualche favorito per il successo finale potrebbe già pagare un pesante dazio

Il borgo andorrano di Arinsal e  l’altimetria della terza tappa (www.meteoconsult.it)

Il borgo andorrano di Arinsal e l’altimetria della terza tappa (www.meteoconsult.it)

METEO VUELTA

Súria : nubi sparse, 24°C (percepiti 25°C), vento moderato da NO (22-44 Km/h), umidità al 42%
Oliana (Km 57.7): nubi sparse, 25°C (percepiti 26°C), vento moderato da NO (16-39 Km/h), umidità al 35%
Andorra la Vella (traguardo volante – Km 117): pioggia debole (0.1 mm), 14°C, vento forte da NO (14-64 Km/h), umidità al 80%
Arinsal : pioggia debole (0.2 mm), 10°C (percepiti 8°C), vento forte da N (16-67 Km/h), umidità al 81%

GLI ORARI DELLA VUELTA

13.27: partenza da Súria
14.30: inizio diretta su Eurosport
16.16-16.40: traguardo volante di Andorra la Vella
16.20-16.45: inizio salita del Coll de Ordino
16.45-17.10: GPM (con abbuoni) del Coll de Ordino
17.05-17.30: inizio salita finale
17.15-17.45: arrivo ad Arinsal

RASSEGNA STAMPA

Vuelta, 2ª tappa: ancora pioggia e polemiche. Vittoria a Kron, maglia a Piccolo

Gazzetta dello Sport – Italia

Andreas Kron tager etapesejr i Vueltaen efter uimodståelig solokørsel

Politiken – Danimarca

Na etapi zmešnjav je padel tudi Roglič (in predvsem sodniki UCI)

Delo – Slovenia

Prachtig eerbetoon aan Tijl De Decker: Andreas Kron wint tweede rit in Vuelta na bizarre finale waarin Evenepoel en co. peloton laten lopen

Het Nieuwsblad – Belgio

Kron vainqueur en solitaire

L’Équipe – Francia

Kron y Piccolo pescan en el caos

AS – Spagna

Kron wint tweede rit in Vuelta na bizarre finale

De Telegraaf – Paesi Bassi

Stürze statt Schlagabtausch – Kron gewinnt 2. Etappe

Kicker – Germania

Kron wins 2nd stage of Spanish Vuelta marred by thumbtacks

The Washington Post – Stati Uniti

Einer Rubio en el top 10: así va la clasificación general de la Vuelta a España – Andreas Kron ganó la segunda etapa de la Vuelta a España 2023

El Espectador – Colombia

VUELTAALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della seconda tappa, Matarò – Barcellona

1° Pierre-Roger Latour
2° Jasha Sütterlin s.t.
3° Thomas Bonnet a 1′44″
4° Matevž Govekar s.t.
5° Lorenzo Milesi a 1′51″

Classifica generale

1° Jasha Sütterlin
2° Pierre-Roger Latour a 33″
3° Thomas Bonnet a 2′08″
4° Domen Novak a 2′21″
5° Matevž Govekar a 3′04″

Miglior italiano: Lorenzo Milesi, 6° a 3′14″

RICORDO DI FEDERICO BAHAMONTES (Tour 1959)

Solitamente la nostra rubrica si concludeva con il racconto di un’edizione passata della Vuelta. Stavolta non sarà così perchè lo scorso 8 agosto è venuto a mancare all’eta di 95 anni uno dei corridori spagnoli più celebri di tutti i tempi, Federico Bahamontes. Lo scalatore originario di Toledo la corsa di casa non è mai riuscito a vincerla (ci andò vicino nel 1957, quando fu secondo a più di otto minuti dal connazionale Jesús Loroño) e per questo motivo lo ricorderemo attraverso i titoli degli articoli sul Tour de France del 1959, vinto da Bahamontes, comparsi sul quotidiano “La Stampa”

26 GIUGNO 1959 – 2a TAPPA: METZ – NAMUR (240 Km)

GAUL E BAHAMONTES SBAGLIANO STRADA E L’ITALIANO VITO FAVERO VINCE A NAMUR
Movimentato finale nella seconda tappa del Tour
Il lussemburghese e lo spagnolo tratti in inganno da un tunnel a poca distanza dal traguardo – Baldini ottavo – Bobet in difficoltà causa un dolore al ginocchio – Cestari, cadendo, si produce una distorsione al polso – Darrigade conserva la magiia gialla

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): MATARÒ – BARCELLONA

agosto 27, 2023 by Redazione  
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La Vuelta si ferma ancora per un giorno a Barcellona, stavolta per una tappa che proporrà nel finale la breve ma insidiosa rampa del Castello del Montjuic, vero e proprio muro che rappresenta un’ideale trampolino per chi già deve recuperare secondi in classifica

Il capoluogo della Catalogna sarà ancora protagonista alla Vuelta 2023. Dopo la cronosquadre che ha inaugurato la 78 edizione del Giro di Spagna Barcellona ospiterà anche l’interessante epilogo della seconda frazione, una tappa che scatterà dalla località balneare di Matarò e subito dopo la partenza proporrà la prima salita ufficiale di questa edizione, il poco impegnativo Coll de Sant Bartomeu (5.5 Km al 4.6%). Proseguendo con l’escursione nell’entroterra si dovrà salire fino agli 870 metri del Coll d’Estenalles, ascesa lunga ma pedalabile (11.5 Km al 4%), per poi tornare a far rotta verso Barcellona con un tracciato inizialmente ancora movimentato e successivamente pianeggiante. Quando mancheranno nove chilometri all’arrivo i corridori si troveranno a transitare in Avenida de la Reina Maria Cristina, la strada dove poche ore prima era terminata la cronometro a squadre, e inizierà il bello di questa tappa. Se ieri sera, infatti, l’arrivo era ai piedi del Montjuic, stavolta il traguardo sarà posto sulla celebre collina catalana, alla quale si salirà percorrendo due versanti differenti, il più impegnativo dei quali si concluderà alle soglie dell’omonimo castello dopo aver affrontato un muro di 500 metri al 13%. In vetta, dove saranno elergiti anche succulenti abbuoni per la classifica generale, mancheranno soli 3.8 Km al traguardo, a sua volta posto al termine di un ultimo tratto in salita, questo decisamente più pedalabile rispetto a quello affrontato in precedenza. Non si tratta di un finale inedito per il gruppo perchè la salita al castello viene affrontata, ripetuta più volte, nel circuito conclusivo dell’ultima tappa del Giro di Catalogna, un percorso che nell’edizione 2023 ha visto protagonisti proprio due tra gli annunciati primattori della Vuelta, il belga Remco Evenepoel e lo sloveno Primoz Roglic, che sono andati assieme all’attacco e sono giunti al traguardo con quasi un minuto di vantaggio sui più immediati avversari. Stavolta si dovrà affrontare una sola ascesa al castello, ma si annuncia comunque grande pathos perchè dopo la cronometro già ci sono corridori che devono assolutamente recuperare il tempo perduto.

Il castello del Montjuïc e l’altimetria della seconda tappa (guia.barcelona.cat)

Il castello del Montjuïc e l’altimetria della seconda tappa (guia.barcelona.cat)

METEO VUELTA

Matarò : pioggia debole (1.1 mm), 20°C, vento moderato da NO (2-23 Km/h), umidità al 82%
Sabadell (Km 43.6): pioggia debole (1.2 mm), 20°C, vento moderato da NO (0-21 Km/h), umidità al 80%
Manresa (Km 88): pioggia debole (0.6 mm), 21°C, vento moderato da NO (6-22 Km/h), umidità al 70%
Olesa de Montserrat (Km 133.8): temporale (6.1 mm), 20°C, vento moderato da O (7-24 Km/h), umidità al 76%
Barcellona : pioggia debole (0.8 mm), 21°C, vento moderato da NO (12-29 Km/h), umidità al 77%

GLI ORARI DELLA VUELTA

13.10: partenza da Matarò
13.20-13.25: GPM del Coll de Sant Bartomeu
14.30: inizio diretta su Eurosport
14.40-14.50: GPM del Coll d’Estenalles
16.50-17.15: traguardo volante di Cornella de Llobregat
17.10-17.40: GPM (con abbuoni) del Castell de Montjuic
17.15-17.45: arrivo a Barcellona

RASSEGNA STAMPA

Vuelta, cronosquadre di Barcellona alla Dsm-Firmenich: Milesi in maglia rossa

Gazzetta dello Sport – Italia

Vingegaard-punktering kostede dyrt for favoritterne fra Jumbo-Visma

Politiken – Danimarca

Najmlajši so tvegali in zmagali, Rogličevi razočaral

Delo – Slovenia

Helse omstandigheden overschaduwen start Vuelta: Evenepoel overleeft en pakt tijd op Jumbo-Visma, winst voor DSM-Firmenichn

Het Nieuwsblad – Belgio

La formation de Bardet remporte la première étape

L’Équipe – Francia

Movistar se queda a un suspiro

AS – Spagna

Lorenzo Milesi é o primeiro líder da Volta a Espanha

Público – Portogallo

Milesi in red as DSM-Firmenich clinch opening time trial

The Guardian – Regno Unito

Geen bliksemstart Jumbo-Visma in Vuelta

De Telegraaf – Paesi Bassi

“Total lächerlich und eine Schande”: Evenepoel schimpft nach Vuelta-Auftakt im Regen

Kicker – Germania

Bardet’s DSM wins rainy time trial to start Spanish Vuelta. Evenepoel opens gap over Jumbo-Visma

The Washington Post – Stati Uniti

El Team DSM dio la sorpresa y ganó la primera etapa de la Vuelta a España

El Espectador – Colombia

VUELTAALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della prima tappa, cronometro a squadre di Barcellona

1° Team Arkéa-Samsic
2° Burgos-BH a 5″
3° Lidl-Trek a 22″
4° Team Jayco-AlUla a 27″
5° TotalEnergies a 28″

Classifica generale

1° Jan Maas
2° Jose Manuel Diaz a 18″
3° Kaden Groves a 42″
4° Jason Osborne s.t.
5° Domen Novak a 50″

Miglior italiano Filippo Ganna, 12° a 1′11″

RICORDO DI FEDERICO BAHAMONTES (Tour 1959)

Solitamente la nostra rubrica si concludeva con il racconto di un’edizione passata della Vuelta. Stavolta non sarà così perchè lo scorso 8 agosto è venuto a mancare all’eta di 95 anni uno dei corridori spagnoli più celebri di tutti i tempi, Federico Bahamontes. Lo scalatore originario di Toledo la corsa di casa non è mai riuscito a vincerla (ci andò vicino nel 1957, quando fu secondo a più di otto minuti dal connazionale Jesús Loroño) e per questo motivo lo ricorderemo attraverso i titoli degli articoli sul Tour de France del 1959, vinto da Bahamontes, comparsi sul quotidiano “La Stampa”

25 GIUGNO 1959 – 1a TAPPA: MULHOUSE – METZ (238 Km)

DARRIGADE VITTORIO E L’ITALIANI BAFFI QUARTO IN UNA VERTIGINOSA VOLATA SUL TRAGUARDO DI METZ
La prima tappa del Giro di Francia alla media di quasi 43 all’ora
Una sbandata di De Bruyne movimenta l’arrivo dei diciannove fuggitivi – Particolare curioso: il francese che oggi ha conquistato la maglia gialla si era aggiudicato il successo iniziale anche nei tre Tours precedenti – Anquetil, Baldini, Bobel, Gaul e tutti gli assi insieme nel gruppo

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): BARCELLONA – BARCELLONA

agosto 26, 2023 by Redazione  
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Prende il via da Barcellona un’edizione “grandi firme” della Vuelta. Il corridore più atteso è il recente vincitore del Tour de France Jonas Vingegaard, che in Spagna non si troverà a sfidare quello che possiamo già definire il suo rivale storico, pur essendo la rivalità con lo sloveno Tadej Pogacar nata solo da un paio di stagioni. Il danese si troverà a lottare comunque contro una concorrenza agguerita, che vede in pole position lo sloveno Primoz Roglic, tallonato dal belga Evenepoel e dallo spagnolo Ayuso, dal gallese Thomas e dall’altro iberico Mas. Sarà corsa per il secondo posto come all’ultima Grande Boucle?

Preparate i popcorn, quella che sta per partire da Barcellona sarà un’edizione stellare del Giro di Spagna, la cui starting list riesce addirittura a fare impallidire quella dell’ultimo Tour de France. Per cominciare ai nastri di partenza si schiererà il recente vincitore della Grande Boucle Jonas Vingegaard, mentre non sarà al via il grande sconfitto della corsa francese, lo sloveno Tadej Pogacar. Ci sarà, invece, il suo connazionale Primoz Roglic, che insegue la quarta vittoria alla Vuelta per andare ad eguagliare il primato di successi attualmente detenuto dallo spagnolo Roberto Heras. Roglic, ricorderete, quest’anno aveva vinto il Giro d’Italia disarcionando dal vertice della classifica alla penultima tappa e per soli 14″ il gallese Geraint Thomas, il quale sarà anch’esso al via della Vuelta nel tentativo di vendicare una sconfitta così bruciante. Nella sfida s’inseriranno anche lo spagnolo Enric Mas e il giovane e promettente connazionale Juan Ayuso, mentre buona parte dei riflettori se li assicurerà il vincitore uscente della Vuelta, il belga Remco Evenepoel, anche lui reduce da un Giro d’Italia che lo ha fatto masticare amarissimo per il ritiro in maglia rosa al quale l’aveva costretto il covid.
I popcorn di cui sopra comincerete a sgranocchiarli già stasera, perchè la prima tappa della Vuelta 2023 sarà una cronometro a squadre disegnata sulle strade di Barcellona, 15 Km pianeggianti ma zeppi d’insidie, soprattutto nel tratto iniziale. La prima metà gara, infatti, sarà caratterizzata da 15 curve, gran parte delle quali a gomito, che finiranno inevitabilmente per spezzare il ritmo delle squadre lanciate verso la conquista della prima maglia “roja”. Al contrario, più filanti si presenteranno gli ultimi 7.3 Km, che prevedono solo 8 curve e tre lunghi rettilinei, il primo di 1.6 Km, il secondo di 1.4 Km (con passaggio davanti alla Sagrada Familia) e l’ultimo di 2.3 Km. La prima formazione in gara, la squadra iberica Caja Rural Seguros RGA, prenderà il via alle 18.55 dalla spiaggia di Somorrostro, mentre l’arrivo dell’ultima, la Soudal Quick-Step di Evenepoel, è previsto poco dopo le otto e mezza di stasera in Avenida Reina Maria Cristina, all’ombra delle imponenti “Torri Veneziane” e ai piedi della collina del Montjuic: la formazione vincitrice impegherà all’incirca 16 minuti a completare il tracciato, viaggiando ad una velocità che supererà i 55 Km orari.

La Sagrada Familia di Barcellona e l’altimetria della prima tappa (www.exibart.com)

La Sagrada Familia di Barcellona e l’altimetria della prima tappa (www.exibart.com)

METEO VUELTA

Barcellona – partenza prima squadra: poco nuvoloso), 27°C (percepiti 29°C), vento moderato da S (5-24 Km/h), umidità al 73%
Barcellona – arrivo ultima squadra: pioggia debole (0.1 mm), 26°C (percepiti 29°C), vento moderato da S (13-43 Km/h), umidità al 83%

GLI ORARI DELLA VUELTA

18.20: inizio diretta su Eurosport
18.55: partenza della prima squadra
20.35: arrivo dell’ultima squadra

RASSEGNA STAMPA

Evenepoel e la difesa del trono di Spagna: “Roglic e Vingegaard, la sfida mi esalta. Sarà spettacolo” – Roglic: “Il Giro è storia, ma voglio la quarta Vuelta per essere ancora ‘Mister 100 per 100′”

Gazzetta dello Sport – Italia

Vingegaards stærke medkaptajn bærer på en af feltets mest utrolige historier

Politiken – Danimarca

Roglič in Tratnik že v Barceloni vidita rdeče

Delo – Slovenia

Remco Evenepoel versus het blok van Jumbo-Visma, maar outsiders gaan zeker van zich doen spreken

Het Nieuwsblad – Belgio

Avec Roglic et Vingegaard, Jumbo vise le Grand Chelemn

L’Équipe – Francia

Lluvia de estrellas

AS – Spagna

Na Vuelta, a Jumbo acredita que quem tudo quer tudo pede

Público – Portogallo

Geraint Thomas focused on Vuelta a España but team beset by uncertainty

The Guardian – Regno Unito

Jumbo-Visma gaat voor superstart Vuelta: ’Maar het gaat vooral om dat laatste rood’

De Telegraaf – Paesi Bassi

Das sind die zehn Deutschen bei der Vuelta – Roglic jagt Heras: Die Rekorde der Vuelta – Evenepoel, Roglic, Vingegaard & Co: Die Favoriten der Vuelta 2023

Kicker – Germania

Mads Pedersen, otra vez: el danés ganó la etapa 19 de la Vuelta a España 2022

El Espectador – Colombia

VUELTAALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Così è terminata l’edizione 2022

1° Davide Cimolai
2° Lluis Mas a 3′44″
3° Tim Merlier a 10′03″
4° Ivo Oliveira a 11′31″
5° Julius van den Berg a 15′43″

Maglia nera: Remco Evenepoel, 134° a 5h31′26″

RICORDO DI FEDERICO BAHAMONTES (Tour 1959)

Solitamente la nostra rubrica si concludeva con il racconto di un’edizione passata della Vuelta. Stavolta non sarà così perchè lo scorso 8 agosto è venuto a mancare all’eta di 95 anni uno dei corridori spagnoli più celebri di tutti i tempi, Federico Bahamontes. Lo scalatore originario di Toledo la corsa di casa non è mai riuscito a vincerla (ci andò vicino nel 1957, quando fu secondo a più di otto minuti dal connazionale Jesús Loroño) e per questo motivo lo ricorderemo attraverso i titoli degli articoli sul Tour de France del 1959, vinto da Bahamontes, comparsi sul quotidiano “La Stampa”

24 GIUGNO 1959 – RADUNO DI PARTENZA A MULHOUSE

CENTOVENTI CORRIDORI INIZIANO OGGI LA DURA FATICA DI 4355 Km NEL “TOUR”
Stamane il via da Mulhouse per giungere al traguardo di Metz
Dieci tappe difficili prima di arrivare ai Pirenei – Dopo i colli famosi una diversione sull’Alvernia dove i concorrenti affronteranno la massacrante cronoscalata del Puy de Dome – Le Alpi, col Galibier, l’Iseran, il Piccolo e Gran San Bernardo per avviarsi verso la conclusione a Parigi – Ieri le operazioni di punzonatura

MONDIALE 2023: LE PAGELLE

agosto 8, 2023 by Redazione  
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Le pagelle del mondiale conquistato dal belga Mathieu van der Poel

MATHIEU VAN DER POEL: Il fenomeno olandese si porta a casa meritatamente il mondiale su strada in una stagione che lo ha visto primeggiare più volte conquistando, tra le altre corse, la Sanremo e la Roubaix: un Campionissimo!. Da troppi e tanti anni l’Olanda non vinceva la maglia iridata, digiuno terminato grazie a Mathieu che, con una condotta di gara stupenda e nonostante una caduta, è riuscito a salire sul tetto del mondo sbarazzandosi con facilità dei rivali. Corre un Tour de France sornione dove lo si vede solo nelle trenate per tirare qualche volata a Jasper Philipsen, si pensava fosse fuori forma e invece aveva in testa solo i mondiali, sia su strada,.sia nella mountain bike. Fenomeno assoluto, capace di puntare gli obiettivi come nessuno e in 6 ore e 7 minuti di corsa ad annichilire e di ridurre a nani giganti del pedale del calibro di Pogacar e Van Aert e regalando il titolo mondiale all’Olanda trentotto anni dopo Joop Zoetemelk, una delle leggende del ciclismo mondiale. VOTO: 10

TADEJ POGACAR: Il fuoriclasse sloveno lo trovi su ogni terreno, è un corridore universale, pazzesco. Quando corre non si risparmia mai, c’è sempre. Reduce dalle fatiche del Tour de France fa quel che può centrando il gradino più basso del podio. VOTO: 7,5

MADS PEDERSEN: Quando le corse diventano difficilI da leggere spunta sempre lui. Con la Danimarca ben attiva dalla prima parte di corsa era subito chiaro che avrebbe detto la sua, lui che un mondiale l’ha già vintop. Lotta con i denti e con astuzia ma si deve arrendere allo sprint per il bronzo contro Pogacar. VOTO: 7

MATTHEW DINHAM: Il giovane australiano entra nella prima fuga del mattino e non si stacca più. Il 23enne corridore Team Dsm – Firmenich chiuderà il suo primo Mondiale al settimo posto. Chapeau. VOTO: 7

WOUT VAN AERT: Secondo posto per il belga che conquista un ottimo argento, peccato che di secondi posti ne abbia ormai troppi. Il Belgio aveva un grande team ai nastri di partenza rispetto a molti diretti concorrenti e perde malamente l’ennesimo scontro diretto con Van der Poel. VOTO: 6,5

ALBERTO BETTIOL: Il corridore toscano sa bene che contro quei mostri sacri o ti inventi il numero della vita o non vincerai mai. Prova a sorprendere tutti da lontano ma non riesce a prendere quel vantaggio tale da permettergli di lottare almeno per una medaglia. Finirà la corsa al decimo posto. VOTO: 6

MATTEO TRENTIN: Il trentino prova a fare un numero entrando in una fuga quando al traguardo mancano 90 km. Una caduta gli porta via i sogni di gloria. VOTO: 6

FILIPPO BARONCINI: L’iridato under 23 di due anni fa si butta nella mischia con coraggio e dedizione finchè non viene coinvolto in una caduta. VOTO: 6

STEFAN KUNG: Un altro piazzamento per il passistone svizzero, purtroppo però i trionfi sono altro e anche stavolta la strada per vittoria è lontana. VOTO: 6

VALENTIN MADOUAS: Si ritrova capitano della Francia in un mondiale spettacolare, un ruolo troppo grande per lui in un contesto spettacolare. VOTO: 5,5

REMCO EVENEPOEL: Senza le fatiche del Tour de France ci aspettavamo tutti una grande prestazione a Glasgow, cosa che non avviene. Remco è il grande battuto del mondiale, come il suo Belgio che con una squadra spaziale viene sbaragliato da Van der Poel. VOTO: 4

Luigi Giglio

AGOSTO 2023, RITORNA IL MONDIALE D’ESTATE

luglio 29, 2023 by Redazione  
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Il 2023 passerà alla storia del ciclismo come l’anno del ritorno del mondiale ad agosto. Si tratterà di una soluzione temporanea “una tantum”, per la precisione una volta ogni quattro anni, e nell’occasione il mondiale diventerà “super”, perché saranno assegnate tutte le medaglie del ciclismo, dalla strada alla pista, dalla mountain-bike alla bmx. Per questo motivo tutte le gare del mese slitteranno in avanti di una settima e così bisognerà attendere il 26 agosto per vedere prendere il via l’ultima grande corsa a tappe stagionale, il Giro di Spagna.

Gli appassionati di ciclismo che hanno superato gli “anta” e qualcuno che si sta avvicinando a questo particolare traguardo sono oramai gli unici che si ricordano di quando il mondiale di ciclismo si disputava alla fine d’agosto. Dopo il 1994 l’UCI optò per uno stravolgimento del calendario, spostando la Vuelta da aprile ad agosto e “rimandando” di un mese la rassegna iridata, ma quest’anno ci sarà un temporaneo ritorno al passato. Il nome del campione del mondo lo conosceremo il 6 agosto – una ventina di giorni prima rispetto alla data un tempo tradizionale – in occasione di quello che è stato già ribattezzato il “supermondiale” perché una volta ogni quattro anni (nel 2024 si tornerà alla solita data di fine settembre) in questa speciale occasione saranno assegnate nella medesima località e nel medesimo periodo tutte le maglie iridate possibili e immaginabili del ciclismo, non solo i titoli su strada e a cronometro ma anche quelli relativi a pista, mountain-bike, bmx e atleti paralimpici.

È inevitabile che l’anticipo del mondiale abbia provocato un piccolo terremoto in calendario – il Giro di Spagna, per esempio, slitterà avanti di una settimana – mentre non si sono spostati di una virgola i tradizionali appunti World Tour d’inizio agosto. Il 29 luglio si correrà così la Classica di San Sebastian in Spagna e lo stesso giorno prenderà il via il Giro di Polonia (tappa conclusiva il 4 agosto), la cui 80a edizione – che dovrebbe vedere come favorito per la vittoria finale il portoghese João Almeida – sarà caratterizzata dal ritorno nel tracciato dell’arrivo in salita a Karpacz, presenza fissa della corsa polacca fino al 2007, che prenderà il posto della tradizionale e spesso decisiva frazione collinare di Bukowina Tatrzańska, un classico delle edizioni più recenti. La prima maglia di leader della classifica la vestirà un velocista al termine della frazione d’apertura di Poznań, 184 Km prevalentemente pianeggianti con il circuito finale da percorrere sulla pista di un autodromo. La tappa con traguardo a Karpacz, piccola stazione di sport invernali dei Monti Sudeti, sarà la seconda e prevederà la partenza da Leszno e un paio di poco impegnative colline di seconda categoria subito prima dell’ascesa finale, 3700 metri al 6.9% con le inclinazioni più forti nel tratto iniziale di 1.6 Km che presenta una pendenza media del 9.5% e che è stato ribattezzato dai cicloamatori del posto con il soprannome di “Muro del pianto”. In vetta a un’altra piccola verticale sarà collocato l’arrivo della successiva Wałbrzych – Duszniki-Zdrój, la frazione caratterizzata dal dislivello complessivo più elevato (3067 metri) e dal traguardo fissato presso la Tauron Duszniki Arena, dove si giungerà dopo aver superato un muro di 400 metri al 12.4%. Dopo la facile Strzelin – Opole, seconda delle tre occasioni pensate per gli sprinter, un terzo muro sarà affrontato nel mezzo della cammino della Pszczyna – Bielsko-Biała, anche se i 2 Km all’11.4% dell’ascesa di Ochodzita dovranno essere affrontati molti lontani dal traguardo, anche questo posto al termine di un tratto in salita (2.3 Km al 4%) che dovrà essere ripetuto quattro volte nel finale di una frazione che ha in serbo un’altra bella scorpacciata di metri di dislivello, poco più di 3000 metri. Chiuderà i giochi di classifica la cronometro dell’indomani a Katowice, 16.6 Km pianeggianti su di un percorso che ricalca in parte quello sul quale nel 2021 s’impose il francese Rémi Cavagna alla media di 51.66 km/h, poi la conclusiva Zabrze – Cracovia rappresenterà la solita passerella a favore dei velocisti, con il circuito finale tracciato attorno al parco Błonia.

Sarà la cittadina scozzese di Glasgow il cuore del “supermondiale”, 10 giorni di gare iridate concentrate tra il 3 e il 13 agosto, con la data del 6 già circolettata di rosso sulle agende degli appassionati. È nella prima domenica del mese che si correrà, infatti, la gara più attesa, il campionato del mondo elite maschile, prevista sulla distanza di 272 Km con raduno di partenza a Edimburgo e un enigmatico circuito finale di 14.3 Km che dovrà essere ripetuto nove volte. Visto sulla carta sembra molto semplice, in concreto sarà molto complicato, sia sotto l’aspetto altimetrico, sia e soprattutto per quanto concerne la planimetria. Sulla prima si evidenziano sei microscopi strappi, talvolta ripidi, come il muro di 200 metri al 20% di pendenza massima che s’imbocca uscendo da una curva a gomito. E proprio le curve rappresentano la principale insidia del circuito perché in ciascuna tornata se ne dovranno ben 66 (una media di 4 al chilometro, con il rettilineo più lungo che misura 800 metri). Per quanto riguarda le prove “cadette”, quelle relative a Under23 e donne, le date da segnarsi saranno quelle del 12 e del 13 agosto, mentre nei giorni precedenti saranno assegnati i titoli a cronometro, con i professionisti che scenderanno in campo l’11 a Stirling, cittadina situata una quarantina di chilometri a nord di Gaslgow attorno alla quale è stato individuato un tracciato di 48 Km pianeggiante fino allo strappo in pavé di 800 metri al 5.5% al termine del quale sarà collocato l’arco d’arrivo.

Il prossimo grande appuntamento stagionale sarà il Giro di Spagna (al via il 26 agosto) e in previsione diversi tra i corridori che puntano alla maglia rossa andranno a disputare la Vuelta a Burgos (15 – 19 agosto), l’unica delle corse a tappe brevi del mese espressamente adatta agli scalatori, anche se quest’anno è stata reintrodotta nel tracciato una cronometro a squadre, disputata l’ultima volta nel 2016. Altra novità sarà la cancellazione dell’arrivo sullo strappo del castello di Burgos, che era divenuto una consuetudine: la città titolare della corsa ospiterà comunque l’arrivo della prima tappa, una frazione che prenderà le mosse da Villalba de Duero e sarà l’unica riservata ai velocisti. Il secondo giorno sarà quello della cronosquadre, da pedalare su di un tracciato atipico per questo tipo di prove e che ricorda quello della tappa di Plumelec del Tour del 2015: lasciata la rampa di lancio di Oña i primi 11 Km si snoderanno in pianura, poi quando mancheranno 2500 metri al traguardo di Poza de la Sal la strada inizierà dolcemente a salire, incontrando nel tratto conclusivo una pendenza media del 4.8%. La terza tappa proporrà il Picón Blanco, l’impegnativa salita di 8 Km al 9.2% che nel 2021 ha ospitato un arrivo in salita del Giro di Spagna (vittoria dell’estone Rein Taaramäe) e che in quest’occasione sarà affrontata come GPM di passaggio, piazzata a 36 Km dall’arrivo della frazione che scatterà da Sargentes de La Lora per concludersi a Villarcayo, stesso traguardo dove dodici mesi fa il corridore francese d’origini russe (ma con natali italiani) conquistò la maglia di leader della Vuelta a Burgos al termine di una tappa dal finale fotocopia. Chi rimpiangerà la cancellazione dell’arrivo al castello di Burgos non ne rimarrà deluso perché sarà rimpiazzato dal finale, anche più impegnativo, della successiva Santa Gadea del Cid – Pradoluengo, che si concluderà con l’ascesa al Bosque del Calcetín, 1.4 Km metri al 6.7% e un muro finale di 400 metri al 6.7%. Si disputerà come al solito all’ultimo giorno la tappa regina della corsa che, dopo la partenza da Golmayo e 160 Km da percorrere, si chiuderà con la salita simbolo della Vuelta a Burgos, l’arrampicata di 12 Km al 6.2% verso i 1870 metri delle Lagunas de Neila.

I velocisti che intenderanno far bella figura al Giro di Spagna potrebbero, invece, optare per la partecipazione al Giro di Danimarca, in calendario negli stessi giorni della Vuelta a Burgos. Non avranno vita facilissima, comunque, perché nei finali delle tappe a loro dedicate sono state spesso inserite piccole difficoltà altimetriche che daranno una bella scremata al gruppo, come i due strappi – il primo di 500 metri al 7.6% e il secondo di 600 metri al 5.9% – che spezzeranno la pianura del circuito finale di Aalborg, sede di partenza e arrivo della prima frazione. Stesso discorso per la tappa numero due, che da Kjellerup condurrà a Silkeborg e il cui traguardo sarà collocato 3 Km dopo la cima di un dente di 800 metri al 6.4% che dovrà essere ripetuto tre volte. La terza tappa sarà, invece, fuori dalla portata degli sprinter perché la Vejen – Vejle proporrà 2100 metri di dislivello e un mare di brevi ma insidiose collinette sulle quali spicca il muro del “mulino a vento”, 300 metri al 12.7% di pendenza media che termineranno in corrispondenza dello striscione dell’ultimo chilometro. Solo al penultimo giorno di gara i velocisti troveranno una tappa perfettamente calzante ai loro standard, perché non saranno previsti dislivelli sensibili nel circuito che chiuderà la Kalundborg – Bagsværd. Il nome del successore nell’albo d’oro del francese Christophe Laporte sarà sancito solo l’indomani, dopo che si sarà effettuata la conclusiva cronometro di Helsingør, 16 Km pianeggianti con l’esclusione di una lieve rampetta iniziale di circa 700 metri al 2.2%.

Ancora più a nord nel medesimo periodo, tra il 17 e il 20 agosto, si correrà l’Arctic Race of Norway, che quest’anno festeggerà il traguardo della decima edizione riportando la corsa a Capo Nord, dove già si era arrivati nel 2014 quando all’estremità settentrionale del continente europeo si era imposto, nomen omen, il corridore di casa Lars Petter Nordhaug. Quattro i giorni di gara, equamente distribuiti tra velocisti e uomini di classifica, con gli sprinter che avranno dalla loro parte le prime due tappe, anche se come in Danimarca si troveranno a gestirsi su percorsi non semplicissimi: sia il traguardo di Alta, sia quello del giorno seguente ad Hammerfest saranno, infatti, posti al termine di brevi rampe e in particolare quella della seconda frazione (900 metri al 6.1%) potrebbe dare parecchio filo da torcere ai diretti interessati alla vittoria. In salita sarà anche il finale della terza tappa a Havøysund, ma stavolta ci si troverà a fare i conti con pendenze importanti, quella di una verticale di 2 Km al 10% medio e un troncone intermedio di 500 metri al 13%. Il nome del vincitore lo conosceremo tra questo traguardo e quello dell’indomani a Capo Nord, dove si giungerà dopo aver affrontato a ridosso dell’arrivo le ultime due ascese della corsa norvegese, quelle di Skipsfjord (4.6 Km al 4.6%) e di Vestfjordellet (3 Km al 7%), con questa da scavalcare a circa 6500 metri dalla mitica meta.

Tra il 23 e il 27 del mese altre due brevi corse a tappe si disputeranno a ridosso della partenza della Vuelta, il Renewi Tour e il Giro di Germania. La prima corsa, che ha adottato questa dominazione proprio quest’anno, è la gara che nelle ultime due edizioni si è chiamata Benelux Tour e ancora prima BinckBank Tour ed Eneco Tour. La 18a edizione si svolgerà quasi interamente in territorio belga, con una sola capatina in Olanda per la seconda frazione, una cronometro di poco più di 14 Km disegnata nei dintorni di Sluis, mentre la precedente frazione d’apertura si correrà in totale pianura tra Blankenberge e Ardooie, traguardo “fisso” della corsa nordeuropea sin dal 2008 e che avrebbe dovuto essere sede d’arrivo anche lo scorso anno, quando il Benelux Tour fu cancellato per decisione degli organizzatori, che ritenevano il calendario troppo affollato al punto da pregiudicare la qualità della starting list. Anche il traguardo di Geraardsbergen è una costante di questa corsa, proposto per la prima volta nel 2012, ma stavolta sarà “retrocesso” dall’ultimo al terzo giorno di gara, al termine della tappa altimetricamente più complicata per la presenza del mitico Muro di Grammont (1.1 Km al 7.3% con tratti fino al 20%), in vetta al quale è previsto un solo passaggio, quando mancheranno poco più di 30 Km all’arrivo. Totalmente pianeggianti saranno le due conclusive frazioni di Peer e Bilzen che, considerato il complessivo disegno poco impegnativo del Renewi Tour, potrebbero anche rivelarsi determinati per il successo finale a causa dei numerosi abbuoni che saranno attribuiti lungo la strada, in particolare quelli assegnati in corrispondenza del “chilometro d’oro”, tratto di mille metri che prevede tre traguardi volanti in rapida successione, a distanza di 500 metri l’uno dall’altro.

La 37a edizione del Giro di Germania, la quinta organizzata dopo il ritorno della corsa in calendario dopo dieci anni d’assenza, si aprirà con un breve cronoprologo tracciato sulle strade di Sankt Wendel, 2 Km e 200 metri pianeggianti ma non velocissimi a causa delle numerose curve che si dovranno affrontare. Le sorti della corsa si decideranno tra questa cronometro d’avvio e le due successive frazioni in linea, la prima della quali proporrà 178 Km da percorrere alla volta di Merzig, dove la corsa tedesca è arrivata anche nel 2018 e come in quell’occasione si dovrà affrontare nel circuito finale – stavolta da inanellare due volte – la salita della Kreuzbergkapelle (1700 metri al 6.3%). La tappa più difficile sarà la terza, caratterizzata da un percorso di media montagna che proporrà nel finale l’ascesa di Altastenberg e l’arrivo in salita – comunque non particolarmente difficile – a Winterberg. A meno di clamorose sorprese, i palcoscenici delle ultime due tappe a Essen e Brema dovrebbero invece calcate dalle ruote dei velocisti.

Nel mese di agosto si accenderanno i riflettori anche sulle future leve del professionismo grazie alla 59a edizione del Tour de l’Avenir, la “special edition” della Grande Boucle riservata agli Under23 e che da quest’anno sarà affiancata da una corsa riservata alle donne. L’edizione 2023, in calendario tra il 20 e il 27 agosto, inizierà con una tappa di 140 Km destinata ai velocisti disegnata tra la nota località bretone di Carnac e La Gacilly, poi il giorno successivo gli sprinter avranno la seconda e ultima opportunità di vittoria sul traguardo della NozayChinon. Una prima manica della maglia gialla finale sarà messa in palio il terzo giorno nella prima tappa “chiave”, una cronometro a squadre di 21 Km che si disputerà sui pianeggianti rettilinei che collegano Vatan a Issoudun. Seguiranno due frazioni collinari, la prima caratterizzata dal semplice arrivo in salita nella località termale di Evaux-les-Bains (2.6 Km al 5.1%), la seconda dal traguardo fissato al termine dell’ultima discesa di giornata, sulle sponde del lago di Aiguebelette. Costituiranno l’antipasto alle ultime quattro tappe di montagna, da affrontare in tre giorni, tutte caratterizzate da distanze brevissime, come i 65 Km che si dovranno percorrere tra il raduno di partenza della sesta tappa, previsto a Méribel, e l’approdo ai 2304 metri del Col de la Loze, che si affronterà da un versante diverso e più impegnativo (18.6 Km al 7,7%) rispetto a quello del tappone di Courchevel dell’ultimo Tour, con il quale ha in comune gli ultimi, durissimi 5 Km, nei quali la pendenza media schizza al 9.8% e si raggiunge un picco massimo del 18%. Sarà prevista una fatica doppia il giorno dopo poiché si correrà una frazione divisa in due semitappe, con la mattutina cronoscalata alla stazione di sport invernali di Les Karellis (11 Km all’8.2%) e la pomeridiana ripartenza dalla stessa località per raggiungere in 70 Km il comune di Val-Cenis, dove il traguardo sarà collocato lungo la strada che conduce verso il confine con l’Italia, circa 5 Km dopo aver superato la cima del famoso Passo del Moncenisio (quasi 10 Km al 7%). I 13 Km al 7.4% dell’ascesa ai 2770 metri del Col de l’Iseran, il valico stradale più alto della catena alpina (lo Stelvio è di 12 metri più basso), costituiranno il piatto forte della conclusiva tappa di Sainte-Foy-Tarentaise, che successivamente proporrà anche l’ascesa a Le Moulins (8.6 Km al 5.9%) e infine quella che condurrà all’ultimo traguardo del Tour de l’Avenir, 4800 metri all’8.7% per mettere i sigilli alla corsa transalpina.

Poi spazio alla “Vuelta Maxima”

Mauro Facoltosi

I SITI UFFICIALI DELLE CORSE CITATE NELL’ARTICOLO

Classica di San Sebastian

https://klasikoa.eus/en

Giro di Polonia

www.tourdepologne.pl/en

Campionati del mondo di ciclismo Glasgow 2023

www.cyclingworldchamps.com

Vuelta a Burgos

www.vueltaburgos.com/es

Giro di Danimarca

https://postnorddanmarkrundt.dk

Arctic Race of Norway

www.arctic-race-of-norway.com/en

Renewi Tour

https://renewitour.com/en

Giro di Germania

www.deutschland-tour.com/en/home

Tour de l’Avenir

https://tourdelavenir.com/en

Larcobaleno iridato spicca sul cielo di Glasgow (www.afr.com)

L'arcobaleno iridato spicca sul cielo di Glasgow (www.afr.com)

LA FOTO RICOGNIZIONE DEL MONDIALE DI GLASGOW 2023 – 3a parte

luglio 28, 2023 by Redazione  
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La ricognizione del circuito di Glasgow si conclude con l’esame degli ultimi 4.6 Km, che riportano la corsa nel centro della cittadina scozzese. Le curve continueranno a rappresentare una grande insidia assieme all’ultima difficoltà altimetrica, la salita di Montrose Street (200 metri al 7.1%)

Curva a sinistra a 4.6 Km dall’arrivo

Curva a destra a 4.5 Km dall’arrivo

Curva a sinistra a 4.3 Km dall’arrivo

Curva a destra a 4.2 Km dall’arrivo

Inizio tratto di 300 metri suddiviso in due corsie (si percorre prima quella di sinistra e poi quella di destra) a 3.9 Km dall’arrivo

Curva a sinistra a 3.7 Km dall’arrivo (tratto suddiviso in due corsie)

Curva a destra a 3.3 Km dall’arrivo

Curva a destra a 3.2 Km dall’arrivo,

Curva a sinistra a 3 Km dall’arrivo, dopo la quale inizia un rettilineo di 100 metri in discesa in lastricato

Il rettillineo in discesa lastricato

Curva a destra a 2.9 Km dall’arrivo

Curva a sinistra a 2.8 Km dall’arrivo

Leggera curva a sinistra a 2.5 Km dall’arrivo

Curva a destra a 2.3 Km dall’arrivo

Curva a destra a 2.2 Km dall’arrivo

Curva a sinistra a 2.1 Km dall’arrivo

Curva a destra a 2.1 Km dall’arrivo

Curva a sinistra a 2 Km dall’arrivo

Curva a sinistra a 1.9 Km dall’arrivo

Curva a destra a 1.6 Km dall’arrivo, all’inizio della salita di Montrose Street

Salita di Montrose Street (200 metri al 7.1%)

Curva a sinistra a 1.4 Km dall’arrivo, al culmine della salita

Seconda curva a sinistra a 1.4 Km dall’arrivo

Curva a destra a 1.3 Km dall’arrivo (è il tratto di 300 metri suddiviso in due corsie, si transiterà sul lato sinistro)

Curva a sinistra a 1.1 Km dall’arrivo

Il rettilineo in discesa di 200 metri a metà del quale sarà collocato lo striscione dell’ultimo chilometro

Curva a destra a 900 metri dall’arrivo

“Esse” a 700 metri dall’arrivo (verso sinistra) per aggirare la chiesa di St George’s Tron

“Esse” a 600 metri dall’arrivo

Curva a sinistra a 500 metri dall’arrivo

Curva a sinistra a 400 metri dall’arrivo

Rettilineo d’arrivo

Vista dal traguardo

LA FOTO RICOGNIZIONE DEL MONDIALE DI GLASGOW 2023 – 2a parte

luglio 27, 2023 by Redazione  
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Seconda parte della fotoricognizione del circuito dopo saranno assegnate le maglie iridate su strada. Ora prendiamo in esame il settore centrale del tracciato, che prevede la salita più lunga tra le cinque inserite (mezzo chilometro al 4.3%) e un ripidissimo muro di 200 metri al 10%, con un picco al 20%

Curva a sinistra a 9.2 Km dall’arrivo

“Esse” a 8.8 Km dall’arrivo

Curva a destra a 8.5 Km dall’arrivo

Curva a destra a 8.2 Km dall’arrivo

Lo strappo all’uscita dalla curva (200 metri all’8.2%)

Curva a destra a 7.9 Km dall’arrivo

Curva a sinistra a 7.8 Km dall’arrivo

Rettilineo in discesa all’uscita dalla curva

Curva a destra a 7.4 Km dall’arrivo per superare i cancelli del Kelvingrove Park

Tornante a 7.3 Km dall’arrivo, subito dopo aver superato i cancelli del parco

Curva a destra a 7.2 Km dall’arrivo – Curva a destra a 7.1 Km dall’arrivo Curva a sinistra a 7 Km d’arrivo

FOTO NON PRESENTI

“Esse” per andare ad imboccare il cancello d’uscita dal Kelvingrove Park (inquadrata dalla prospettiva opposta rispetto alla direzione di marcia). Culmine della salita più lunga del circuito (500 metri al 4.3%)

“Esse” (verso destra) a 6.8 Km dall’arrivo, per entrare nella Park Circus Place

“Esse” a 6.7 Km dall’arrivo, per uscire dalla Park Circus Place

“Esse” a 6.6 Km dall’arrivo

Curva a destra a 6.3 Km dall’arrivo

Curva a destra a 6.2 Km dall’arrivo

Curva a sinistra a 6.1 Km dall’arrivo

Curva a sinistra a 5.6 Km dall’arrivo

Il piccolo muro all’uscita dalla curva (200 metri al 10%, pendenza massima 20%)

Curva a destra a 5.4 Km dall’arrivo, al termine del muro

Curva a destra a 5.3 Km dall’arrivo

Curva a sinistra a 4.9 Km dall’arrivo

LA FOTO RICOGNIZIONE DEL MONDIALE DI GLASGOW 2023 – 1a parte

luglio 26, 2023 by Redazione  
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Ecco a voi la fotoricognizione del circuito (14.3 Km da ripetere 9 volte) del mondiale elite del 6 agosto prossimo. Sarà suddivisa in tre pubblicazioni (le due successive nei prossimi giorni): oggi vi presentiamo i primi 5 Km, caratterizzati da 23 delle 66 curve complessive e da uno strappo di 200 metri al 7.9% di pendenza media.

Curva a destra a 14.2 Km dall’arrivo (100 metri dopo il passaggio dal traguardo)

Curva a destra a 14.1 Km dall’arrivo

Curva a sinistra a 14 Km dall’arrivo

Curva a destra a 13.8 Km dall’arrivo

Curva a destra a 13.6 Km dall’arrivo

Curva a sinistra a 13.4 Km dall’arrivo

Curva a destra a 13.1 Km dall’arrivo

Curva a sinistra a 13 Km dall’arrivo

Curva a destra a 12.7 Km dall’arrivo

Lo strappo in uscita dalla curva (200 metri al 7.9%)

Curva a destra a 12.3 Km dall’arrivo

Curva a sinistra a 11.8 Km per imboccare il ponte

Curva a destra all’uscita dal ponte

Curva a sinistra a 11.7 Km dall’arrivo, dopo la quale inizia il tratto in rettilineo più lungo del circuito (800 metri)

Il rettilineo più lungo del circuito

Curva a destra a 10.9 Km dall’arrivo

Curva a destra a 10.6 Km dall’arrivo

Curva a sinistra a 10.5 Km dall’arrivo

Curva a destra a 10.4 Km dall’arrivo

Curva a sinistra a 10.3 Km dall’arrivo, dopo la quale inizia un tratto di 200 metri nel quale la strada tende sempre leggermente a curvare verso sinistra

Curva a destra a 10.2 Km dall’arrivo

Curva a destra a 10 Km dall’arrivo (si tratta della strada oltre i paletti)

Curva a destra a 9.9 Km dall’arrivo

Curva a destra a 9.6 Km dall’arrivo

Curva a sinistra a 9.5 Km dall’arrivo

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