GIRO 2024, MENO CATTIVO MA CON PIU’ VARIABILI

ottobre 14, 2023 by Redazione  
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Presentata oggi a Trento l’edizione 107 del giro d’Italia con il solito penoso teatrino di personaggi che si turnano sul palco per farsi reciprocamente i complimenti. Un percorso molto particolare ed imprevedibile, aperto a molte possibilità di strategia. La speranza è che non vada a finire come lo scorso anno, perché i percorsi devono essere all’altezza, ma la corsa la fanno i corridori.

Mauro Vegni, intervistato poche ore prima della presentazione del Giro d’italia 2024, ha detto di aver cercato di disegnare un percorso in linea con le esigenze del pubblico e questo, di per sé, è già una nota negativa, perché il percorso deve essere disegnato sulle esigenze dello sport e l’apprezzamento del pubblico è una conseguenza di un evento sportivo di livello. Lo sport non deve cambiare per adattarsi al pubblico, anche se il prezzo dovesse essere quello di avere meno ritorno economico e un seguito limitato ai veri appassionati. Organizzare una corsa ciclista non può e non deve diventare la vendita di un prodotto.
Vegni ha aggiunto che ha cercato di tracciare un percorso che eviti quanto accaduto all’ultimo Giro, quando corridori hanno aspetto l’ultima tappa per darsi battaglia, affermando che nella terza settimana non ci sarà grande spazio per recuperare e che quindi ci si dovrà muovere prima.
In realtà l’affermazione lascia un po’ perplessi visto che, delle 6 tappe di alta montagna, 3 sono collocate proprio nell’ultima settimana di gara.
Certamente si dovrà arrivare già pronti. Vegni, probabilmente affascinato dalla grande partenza spumeggiante dell’ultimo Tour de France, ha pensato di inserire nelle prime due tappe difficoltà che potrebbero far danni a coloro i quali tendono a presentarsi ai nastri di partenza un po’ in sordina, trovare la condizione cammin facendo ed arrivare al top nella terza settimana.
Va detto che all’ultimo Tour,c’erano Vingegaard e Pogacar che non aspettavano altro che darsele di santa ragione, mentre il campo partenti del Giro generalmente non è composto da atleti così agguerriti. La presenza di Pogacar è possibile, ma il rischio vero è che, se si presenterà lo sloveno ai nastri di partenza, ci sia un monologo che difficilmente potrebbe tenere il pubblico incollato agli schermi come auspica il patron.
Buono il chilometraggio e la collocazione delle prove contro il tempo, alla settima ed alla quattordicesima tappa, per un totale di 68 chilometri. Forse l’unico appunto da muovere è che poteva essere inserita qualche collina in più in una delle due frazioni, però si tratta di dettagli.
Salite estreme non ce ne saranno, anche se alcune di quelle proposte sono di tutto rispetto ed è per questo che sarà interessante capire come si organizzeranno coloro che potrebbero perdere tempo nelle cronometro, anche se, visto l’andazzo degli ultimi anni, appare piuttosto difficile pronosticare una sfida di questo tipo, visto che oramai i migliori in salita sono anche i più forti a cronometro (perlomeno tra coloro che possono ambire alla classifica generale).
Nota dolente è certamente il chilometraggio delle tappe, con la media scesa sotto i 160 Km e un totale di 3321 Km. Solo 4 tappe sono state tracciate sopra i 200 Km e solo una supererà ampiamente quella cifra. Purtroppo questa insana tendenza sta iniziando ad approdare anche alla corsa rosa, circostanza che ha come contraltare l’infausto aumento dei chilometri di trasferimento.
Passando ai dettagli, come si diceva poco sopra, la partenza sarà scoppiettante con una tappa nei dintorni di Torino molto breve, solo 136 chilometri, ma con condita da due insidiose salite, il Colle Superga (a 75 anni dalla tragedia del Grande Torino) e soprattutto il per nulla banale Colle Maddalena, 6 Km con una pendenza media del 7,4% e punte al 12%. Lo scollinamento è a 20 Km dall’arrivo, ma attenzione alla discesa che termine ai -10.
Qui chi ha voglia di organizzare un’imboscata avrà terreno adatto, visto che, ad inizio Giro, ci sono molti corridori con le polveri bagnate, specie i diesel, quei corridori che entrano lentamente in condizione e nella terza settimana, quando gli altri cominciano ad essere a corto di energie, raggiungono il picco di condizione.
La seconda tappa presenta già il primo arrivo in salita e non si tratta di una salita banale, ma di quella che porta al Santuario di Oropa, sopra Biella. Gli appassionati legano questo nome all’impresa di Marco Pantani nel 1999, mentre i meno giovani anche che Indurain nel 1993 passò un brutto quarto d’ora quando, su queste rampe, fu staccato da un’azione di forza del temibile Piotr Ugrumov, che fece tremare i polsi al navarro, pur senza riuscire a strappargli il simbolo del primato. La salita di Oropa sarà preceduta da due GPM di terza categoria che non dovrebbero creare problemi e serviranno più che altro a muovere le acque tra gli uomini in fuga. Qui l’imboscata non è possibile visto che il finale è in cima alla salita finale, però siamo sempre alla seconda tappa e quindi attenzione ancora una volta a coloro che non saranno ancora al meglio della condizione, perché la salita al santuario è per scalatori veri e si può fare la differenza
Dopo questa due giorni scoppiettante ci saranno tre giorni dedicati ai velocisti con gli arrivi di Fossano (attenzione, però, al finale tira all’insù), Andora e Lucca.
La sesta tappa presenta un profilo altimetrico non esigente, ma i 14 chilometri di strada sterrata verso Rapolano Terme rappresentano sempre un’insidia, anche se non si tratta di una frazione impegnativa come quelle tracciate negli scorsi anni sulle “strade bianche” del senese. Non sembra, quindi, che questa tappa possa provocare grandi scossoni in classifica, ma attenzione perché il settore numero 2 di quasi 5 Km è in salita e l’ultimo, di 2 Km e mezzo, è posto ai -15. In questo caso, vista la vicinanza di Rapolano al mitico settore di Monte Sante Marie, forse gli organizzatori avrebbero dovuto avere un po’ più di coraggio e di perfidia e inserire quel tratto in modo da rendere questa tappa difficile e consentire anche allo sterrato di avere un ruolo potenziale in chiave classifica generale.
La tappa numero sette sarà il primo vero spartiacque che potrebbe rimescolare le gerarchie uscite dalle tappe a di Torino ed Oropa. 37 chilometri contro il tempo tra Foligno e Perugia, con i primi 30 piatti e su lunghi rettifili favorevoli agli specialisti e gli ultimi 7 su strada meno filante e caratterizzata da alcuni tratti con inclinazioni da muro ma che potrebbero presentare il conto a chi avesse avuto l’imprudenza di spingere troppo nella prima parte. Attenzione, perché nella prima cronometro i distacchi possono essere pesanti: qui non ci si può nascondere e le differenze tra chi è in forma e chi ancora sta cercando la condizione si faranno sentire. Ottima collocazione ed ottimo chilometraggio. Crono perfetta.
Dopo una prova già severa, subito si disputerà una tappa appenninica con arrivo in salita, classificata con 5 stelle di difficoltà, valutazione ad avviso di chi scrive esagerata. L’inizio in effetti è complesso e da Spoleto si affronteranno le salite di Forca di Cerro e di Forca Capistrello (ben 16 km al 5,6%) subito in apertura. Successivament ci sarà tuttavia un lunghissimo tratto interlocutorio fino alla salita di Croce Abbio, la cui sommità è posta in prossimità del Passo delle Capannelle. Si tratta di una salita per nulla difficile, al contrario di quella finale verso Prati di Tivo che presenta pendenze costanti con la prima parte sempre intorno al 7/8% e il tratto più duro nei pressi dell’abitato di Pietracamela.
Ora tutti ricordiamo lo scempio di Campo Imperatore dello scorso anno. Se Campo Imperatore è il versante aquilano del Gran Sasso, base per i sentieri per il Corno Grande, i Prati di Tivo rappresentano la base per le escursioni sulla stessa montagna dal versante settentrionale, quello teramano. Si spera che il Gran Sasso nell’edizione 2024 sia teatro di una grande battaglia. Lo spazio certamente c’è, ma sarà difficile fare grosse differenze su pendenze regolari, tenendo conto del fatto che ci si potrà muovere solo sull’ultima salita, che è comunque adatta ad essere controllata con la squadra.
La prima settimana si chiude con la prima tappa lunga oltre 200 Km, che terminerà a Napoli con un finale adatto ai finisseur per la presenza della salita di Posillipo a ridosso dell’arrivo.
Dopo il giorno di riposo andrà in scena il terzo arrivo in salita, previsto a Bocca della Selva, poco sotto quota 1400.
La frazione dopo i primi 50 Km è molto mossa e il punto più duro è rappresentato dalla salita di Camposauro (6 Km al 7,8% e punte del 13%), la cui sommità si trova, però, a 60 Km dalla conclusione. L’ascesa finale è molto lunga, pedalabilissima nella prima parte mentre gli ultimi 5 Km sono sempre tra il 7 e l’8% e potrebbero perciò rappresentare un’occasione per tentare qualche scaramuccia tra i big, specialmente nell’ultimo chilometro all’8% (anche se è più probabile che la battaglia sarà tra le seconde linee).
Dopo la tappa di trasferimento con arrivo a Francavilla al Mare, sarà la volta della frazione disegnate sulle colline marchigiane. I cinque gran premi della montagna disseminati lungo i 183 chilometri da Martinsicuro a Fano non sono impossibili, ma bisognerà tenere gli occhi aperti perché si tratta comunque di strade piene di rischi e insidie. L’ultimo GPM a 12 dall’arrivo potrebbe essere il trampolino di lancio per qualche coraggioso attaccante, nel tentativo di sorprendere i compagni di fuga o addirittura il gruppo.
Il tavolo da biliardo della Riccione – Cento farà da attesa per la seconda tappa a cronometro del Giro, 31 Km da Castiglione delle Stiviere a Desenzano del Garda. Il percorso è lievissimamente vallonato e le strade, anche se non tortuose, non sono nemmeno del tutto filanti. La cronometro è comunque nettamente per specialisti. Si tratta di una prova contro il tempo che arriva alla quattordicesima frazione e quindi le differenze potrebbero essere meno nette, soprattutto tra quegli uomini da finale di Giro che a questo punto dovrebbero aver trovato la condizione; tuttavia si tratta comunque di una crono che viene prima della montagne quindi più favorevole agli specialisti rispetto a una crono finale.
La seconda settimana si chiuderà con il primo tappone alpino che sarà anche la tappa più lunga del Giro: 220 km da Manerba del Garda a Livigno con l’inedito Colle di San Zeno nella prima parte (14 Km al 6,6% con punte del 14%), poi l’Aprica dal versante meno duro e quiodi la salita che porterà i corridori a Poschiavo e da lì l’ascesa proseguirà con ben 18 Km al 7,1% medio per raggiungere i 2315 metri della Forcola di Livigno. A quel punto, ci saranno circa 12 km di discesa per raggiungere l’abitato, da dove partirà la salita finale verso i 2385 metri del Mottolino, 8 Km al 6,6% con gli ultimi 2 Km al 9% medio e punte del 18%. Il finale è ideale per corridori esplosivi ma la tappa è lunga ed il finale rende possibile progettare un attacco sin dalla Forcola.
Dopo il riposo si ripartirà dalla stessa Livigno per affrontare subito i passi d’Eira e Foscagno prima dell’ascesa verso la Cima Coppi, il Passo dello Stelvio. La mitica salita dedicata al campionissimo non sarà, però, decisiva perché dopo si dovrà affrontare un interminabile tratto interlocutorio di circa 90 Km tra la fine della discesa e i piedi del passo successivo, il Pinei, pedalabile nella prima parte e più cattivo nella seconda. Infine, dopo brevissima discesa di 2,5 km ci sarà la salita finale verso il Monte Pana, sopra Santa Cristina Valgardena, con gli ultimi 2 Km al 12% medio. Anche in questo caso il punto più ghiotto sembrano gli ultimi due durissimi chilometri, ma la tentazione di provare a rompere gli schemi ed attaccare sul Pinei è forte, anche perché si scollina ai -12 e la cosa non è affatto proibitiva.
La diciassettesima tappa sarà il classico tappone dei cinque colli dolomitici, una tappa tradizionalmente breve tutta su e giù per i monti. Attenzione alla partenza in salita verso Passo Sella, con le squadre che potrebbero trovarsi numericamente ridotte sin dai primi chilometri e lo spauracchio del tempo massimo per i velocisti. Dopo un lungo fondovalle in discesa, gli atleti dovranno superare il Passo Rolle, il Passo Gobbera e quindi il Passo del Brocon (che manca al Giro dal 1967) che sarà preso di petto due volte, la prima dal lato più facile e la seconsda dal versante più tosto. La salita finale misura 12 km e dal settimo al decimo chilometro presenta la pendenza media superiore il 10%, dove si potrà fare la differenza (specie se la corsa sarà stata dura sulle ascese precedenti).
Dopo la girandola di montagne, tappa di trasferimento sino a Padova, quasi del tutto pianeggiante eccetto una collinetta all’inizio.
La diciottesima tappa di nuovo breve (solo 155 km) è sarà di media montagna con il difficile Passo Duron, breve ma arcigno (4,4 Km al 9,6% con punte del 18%), la meno dura Sella Valcalda ed infine la salita verso Cima Sappada (abbastanza facile, ma attenzione ai 3 Km all’8,6% in prossimità della vetta), raggiunta la quale mancheranno 6 Km all’arrivo. In questa tappa, si può tentare di fare qualcosa partendo sul tratto duro della salita finale per cercare di guadagnare ancora nel successivo tratto per raggiungere l’abitato di Sappada.
L’ultima tappa buona per ribaltare la classifica sarà la ventesima da Alpago a Bassano del Grappa, 175 K con la doppia e difficile ascesa al Monte Grappa dal versante di Semonzo. Si tratta di uno sforzo notevole perché la salita misura 18 Km e la pendenza media è dell’8,1%, con punte del 14%. La doppia ascesa senza un tratto di respiro tra l’una e l’altra alla ventesima tappa potrebbe provocare gravi crisi e risultare decisiva per la vittoria finale. Dopo il secondo scollinamento mancheranno 31 Km, quasi tutti in discesa (eccetto il dentello di Pianaro) per raggiungere il traguardo.
La passerella finale sarà come l’anno scorso a Roma.
In concreto si tratta di buon Giro in cui si è cercato di non esagerare con le salite per evitare che le tappe troppo difficili facciano da freno alla volontà di attaccare, provocando timori per la tenuta. Buoni i finali delle tappe decisive visto che Livigno, Santa Cristina e Bassano sono adatte a tentare qualcosa prima del finale. Vedremo se la scelta pagherà. La parola passa ai corridori nella speranza che ci offrano lo spettacolo che il Giro merita.

Benedetto Ciccarone

Il Monte Grappa (www.maddalene101.it)

Il Monte Grappa (www.maddalene101.it)

LOMBARDIA 2023 – LE PAGELLE

ottobre 10, 2023 by Redazione  
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Le pagelle della 117a edizione del Giro di Lombardia, vinto per il terzo anno consecutivo da Tadej Pogacar

TADEJ POGACAR: Riesce nell’impresa di vincere tre Giri di Lombardia consecutivi, cosa che era riuscita solamente ad Alfredo Binda e a Fausto Coppi (quest’ultimo addirittura ne vinse quattro, cinque dei quali di fila). Lo sloveno corre con maestria e intelligenza tattica, non fa lavorare molto la squadra, si nasconde e poi attacca dove meno te lo aspetti facendo il vuoto in discesa. Chiude il 2023 con il botto dopo aver vinto numerose corse e ben due classiche monumento, il Giro delle Fiandre e, appunto, il Lombardia. Campione d’altri tempi. VOTO: 10

ANDREA BAGIOLI: Dopo la caduta di Remco Evenepoel gli danno il via libera e lui ne approfitta per centrare un ottimo secondo posto. Un ottobre da incorniciare per il giovane valtellinese che l’anno prossimo vestirà la casacca della Lidl Trek, dove avrà i gradi di capitano e il tifo di tutti gli italiani. VOTO: 8,5

SIMON YATES: Il britannico sgambetta come a bei tempi, è lui che fa esplodere la corsa facendo saltare le tattiche delle varie squadre. VOTO: 7,5

ALEKSANDR VLASOV: Il russo della Bora Hansgrohe mostra una buona condizione atletica, sempre nelle prime posizioni, attento e ordinato. Peccato per lui che Pogacar sia di un altro pianeta. VOTO: 7

ADAM YATES: Il gemello Yates in casacca UAE Team Emirates è l’ombra di Pogacar fin quando lo sloveno non decide di fare la differenza. Ottimo gregario. VOTO: 7

BEN HEALY: L’irlandese della EF Education-EasyPost esce in avanscoperta per tattica di squadra e lo fa bene. Macina chilometri su chilometri fino al Ganda. VOTO: 6,5

CARLOS RODRIGUEZ: Lo spagnolo della neos Grenadiers è poco appariscente, ma è sempre nel vivo della corsa e chiude sesto. VOTO: 6,5

PRIMOZ ROGLIC: Lo sloveno era uno dei favoriti di giornata. Fa lavorare al Jumbo-Visma dalla primissima parte della corsa fino a quando resta senza compagni nel momento clou del Lombardia. Quando Simon Yates attacca lui è colpevolmente indietro e si perde anche il contrattacco di Pogacar. Terzo posto per lui. VOTO: 6

RICHARD CARAPAZ: L’ecuadoriano della EF Education- EasyPost raccoglie un settimo posto in una corsa adattissima alle sue caratteristiche. Le gambe non sono quelle di qualche anno fa, speriamo non sia già entrato nella fase discendente della sua parabola sportiva. VOTO: 5,5

REMCO EVENEPOEL: Il Giro di Lombardia è una corsa stregata per il belga della Soudal Quick-Step: una caduta (fortunatamente non disastrosa come quella del 2020) lo condiziona dopo 21 chilometri. Corre ma le botte si fanno sentire e molla le ruote del gruppo dei migliori quando la corsa entra nel vivo. VOTO: 5,5

ENRIC MAS: Le molte attese sullo spagnolo della Movistar si spengono dopo pochi secondi a causa di una caduta. SENZA VOTO.

THIBAUTH PINOT: Lo scalatore francese classe 1990 saluta il ciclismo nella corsa dove ha ottenuto la vittoria più importante della sua carriera, nel 2018 quando battè il nostro Nibali. Corridore di grandi speranze per i transalpini, quando a soli 24 anni arrivò terzo sul podio del Tour de France. Negli anni a seguire non riuscirà mai a vincere un Grande Giro, si accontenterà di qualche tappa e di qualche classifica minore, ma il suo modo di correre hanno fatto innamorare tutti gli appassionati di ciclismo. Ci mancherai messieur Pinot. VOTO: 10

Luigi Giglio

VUELTA 2023: LE PAGELLE

settembre 19, 2023 by Redazione  
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Le pagelle della 78a edizione della Vuelta terminata domenica sera a Madrid

SEPP KUSS: Partecipa al terzo Grande Giro di fila della stagione ciclistica 2023 e chiude col botto. Dopo aver fatto prestazioni di altissimo livello a Giro e Tour nei panni del gregario di lusso in Spagna si mette in proprio dettando legge fin dalla sesta tappa. Il vantaggio guadagnato sugli altri big è considerevole e lui non crolla mai, combattendo e attaccando tappa dopo tappa nonostante le fatiche stagionali. Gli unici che gli danno fastidio e grattacapi sono i suoi compagni di squadra, quando vincono le tappe e si avvicinano troppo in classifica. Alla soglia dei trent’anni raccoglie una soddisfazione enorme, strameritata dopo tutto il lavoro svolto nelle stagioni precedenti. VOTO: 10

JONAS VINGEGAARD: Dopo le fatiche del Tour de France ci mette un po’ a carburare ma quando lo fa regola tutti, compresa la Maglia Rossa sua compagna di squadra. Conquista due tappe importanti e tante volte sembra avere il freno tirato, soprattutto nelle ultime tappe per non arrecar danni alla squadra, accontentansi del secondo posto in classifica generale. VOTO: 9

PRIMOZ ROGLIC: Completa il podio made Jumbo-Visma. Parte coi gradi di capitano insieme a Vingegaard ma alla fine si ritrova un Kuss fenomenale avanti. Impreziosisce una grande Vuelta con due vittoria di tappe, tra le quali quella con arrivo sul tremendo Angliru. Ottimi risultati per lo sloveno in questo 2023 e se non ci fossero stati Kuss e Vingegaard avrebbe conquistato la quarta Vuelta di Spagna. VOTO: 8,5

REMCO EVENEPOEL: Peccato per lui il crollo fisico/psicologico sul Tourmalet che lo ha messo fuori dai giochi nella classifica generale. Una volta lontano dalla Maglia Rossa si rifà parzialmente il giorno dopo a Larra-Belagua con un grande azione. Vince anche a La Cruz de Linares dopo aver essersi imposto anche ad Arinsal, alla terza tappa. Domina la classifica degli scalatori e non va lontano da impensierire Groves in quella a punti. VOTO: 8,5

KADEN GROOVES: Il velocista australiano della Alpecin-Deceuninck è il re delle volate della Vuelta 2023 con tre successi (Tarragona, Burriana e Madrid) e due secondi posti. Conquista la maglia a punti meritatamente, anche se la concorrenza non era particolarmente nutrita. VOTO: 8

CIAN UIJTDEBROEKS: La più grande sorpresa della corsa iberica è lui. Questo scalatore della Bora-Hansgrohe classe 2003 al suo esordio nei Grandi Giri riesce con costanza a centrare un ottavo posto di tutto rispetto, impreziosito dal quinto piazzamento sull’Angliru. VOTO: 7,5

FILIPPO GANNA: Il nostro portacolori domina la cronometro di Valladolid dove annienta i rivali con grande facilità. Prova anche a competere negli arrivi in violta e va vicinissimo alla vittoria, ma per ben tre volte si deve accontentare del secondo posto. VOTO: 7

JUAN AYUSO: Supportato da una buona UAE Team Emirates cerca di entrare nei primi tre della classifica generale, ma purtroppo per lui la Jumbo-Visma è in versione super. Si deve acontentare della classifica riservata ai giovani. VOTO: 7

RUI COSTA: Il corridore portoghese non vinceva una tappa in un Grande Giro dal lontano 2013, quando si impose in ben due tappe al Tour de France; da allora nessuna gioia fino al traguardo navarro di Lekunberri. A trentasei anni regala ancora gioie. VOTO: 7

MIKEL LANDA: Doveva correre in appoggio di Buitrago ma la strada lo fa capitano. Corre in modo diligente cercando di trovare preziosi piazzamenti di tappa e chiudendo al quinto posto in classifica generale. VOTO: 6,5

ENRIC MAS: La concorrenza aumenta e lo spagnolo nemmeno in questo 2023 riesce a fare il salto di qualità, restando sempre una spanna sotto i big delle tre settimane. Un buon sesto posto ma nulla più. VOTO: 6,5

LENNY MARTINEZ: Nella prima fase della corsa è uno dei più attivi, riuscendo a vestire per ben 2 giorni la Maglia Rossa. VOTO: 6,5

LENNARD KAMNA: Anche quest’anno timbra il cartellino in un Grande Giro. Corridore audace e sveglio nel trovarsi nella fuga giusta al momento giusto. VOTO: 6,5

ALBERTO DAINESE: Sfortunato e poco attento nelle prime volate di gruppo, ha la capacità e la testa dura di non arrendersi riuscendo a battere tutti a Íscar. VOTO: 6,5

JUAN SEBASTIAN MOLANO: Trova una vittoria in volata come lo scorso anno. VOTO: 6,5

JOAO ALMEIDA: Termina al nono posto nonostante la débâcle sul Tourmalet e l’essersi messo a servizio di Ayuso quando lo spagnolo ha cercato di attaccare il trio delle meraviglie della Jumbo-Visma. VOTO: 6

LORENZO MILESI: Prima Maglia Rossa della Vuelta di Spagna 2023 nella cronosquadre iniziale. Che sia di augurio per la sua carriera. VOTO: 6

ALEKSANDR VLASOV: Un settimo posto anonimo per lui, nonostante le attese della vigilia. Che per il russo sia già iniziata la parabola discendente? VOTO: 5,5

DAVIDE CIMOLAI: Il velocista italiano è lontano dal vincere una tappa; negli sprint non riesce mai a trovare lo spunto. VOTO: 5

GERAINT THOMAS: Lontano anni luce dalla forma avuta al Giro d’Italia, non entra mai nel vivo della corsa. Fuori classifica dopo i primi arrivi importanti in salita , cerca riscatto con un paio di fughe, ma non ne ha. VOTO: 4,5

HUGH CARTHY e SERGIO HIGUITA: Corsa totalmente anonima per i due corridori. VOTO: 4

Luigi Giglio

LA VUELTA CHE VERRÀ (e altro ancora): GIRO DI SPAGNA 2024

settembre 18, 2023 by Redazione  
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Finita l’edizione 2023 della Vuelta, già cominciano a girare alcune indiscrezioni sul percorso del Giro di Spagna dell’anno prossimo: partenza dal Portogallo (ufficiale) e ritorno della mitica ascesa ai Lagos de Covadonga

Apposti i sigilli all’edizione 2023 della Vuelta, gli organizzatori sono già all’opera per allestire il palcoscenico che vedremo l’anno prossimo e a mezzo stampa sono già uscite alcune indiscrezioni. Al momento la più interessante sul piano agonistico parla del ritorno della corsa spagnola ai Lagos di Covadonga, mitica salita che la Vuelta nel 2024 si trovererebbe così ad affrontare per la 23esima volta dal 1983, l’anno della scoperta di questa spettacolare località delle Asturie, i cui 12.5 Km al 7% sono stati “consacrati” dalle vittorie di scalatori del calibro dei colombiani Lucho Herrera e Nairo Quintana, del francese Thibaut Pinot e dello sloveno Primož Roglič, ultimo a imporsi su questo traguardo nel 2021. Dopo la vera e propria scorpacciata di quest’anno, non dovrebbe esserci tappe sui Pirenei mentre l’altra grande notizia rivelata nelle ultime ore, è questa non è un “rumors” poichè è stata annunciata direttamente dagli stessi organizzatori, riguarda la partenza assoluta della corsa iberica, che prenderà il via da Lisbona. Non si tratterà di una novità per la capitale portoghese, dalla quale la Vuelta è già partita nel 1997, anno della prima partenza del Giro di Spagna fuori dai confini nazionali. In quell’occasione, però, Lisbona si limitò ad ospitare solo il raduno di partenza della prima frazione, terminata dopo 160 Km vallonati sulla pista dell’autodromo dell’Estoril, dove il danese Lars Michaelsen precedette in volata l’italiano Claudio Chiappucci e il francese Laurent Jalabert. Anche la seconda frazione si disputò per intero in territorio portoghese – tra Évora e Vilamoura, dove si impose allo sprint il tedesco Marcel Wüst – mentre la terza tappa prese la mosse da Loulè per entrare in Spagna e raggiungere il traguardo di Huelva, teatro del bis di Wüst.
Anche nel 2024 la Vuelta si fermerà tre giorni in Lusitania e come 27 anni prima Lisbona sarà solo sede di partenza, mentre l’arrivo della prima tappa sarà nel vicino centro di Oeiras (considerata la distanza potrebbe trattarsi di una cronometro, probabilmente a squadre). La seconda frazione si disputerà tra Cascais e Ourém e sarà forse l’occasione per ricordare Joaquim Agostinho, il corridore portoghese più forte di tutti i tempi, nel 40° anniversario della sua drammatica morte (il suo paese natale, Torres Vedras, è sulla strada tra i due centri che ospiteranno partenza e arrivo). Infine, la terza frazione si dipanerà tra Lousã e Castelo Branco, cittadina situata ad una settantina di chilometri dalla Spagna, che dovrebbe quindi accogliere la sua corsa sulle strade della comunità autonoma dell’Estremadura.

La Torre di Belém, il monumento simbolo di Lisbona (www.paesionline.it)

La Torre di Belém, il monumento simbolo di Lisbona (www.paesionline.it)

RASSEGNA STAMPA

Madrid incorona Kuss. Ganna sfiora l’impresa nell’ultima tappa, Groves lo beffa

Gazzetta dello Sport – Italia

Kuss secures Spanish Vuelta victory to become first American to win a Grand Tour race in a decade

The Washington Post – Stati Uniti

Sepp Kuss fuldfører Vuelta-triumf, og hele holdet demonstrerer magten med detalje på nye trøjer

Politiken – Danimarca

Primož Roglič pri Jumbu Vismi še sledi svojim ciljem

Delo – Slovenia

Wat een slot! Evenepoel verzorgt ook in slotrit van Vuelta het spektakel, maar het is groene trui Groves die wint

Het Nieuwsblad – Belgio

Le triomphe de Kuss

L’Équipe – Francia

Kuss wins with Groves taking final sprint finish

The Guardian – Regno Unito

De gregario a campeón

AS – Spagna

Sepp Kuss voltooit unieke trilogie Jumbo-Visma met eindzege in Vuelta

De Telegraaf – Paesi Bassi

Historischer Triumph für Jumbo-Visma: Sepp Kuss gewinnt die Vuelta

Kicker – Germania

Kaden Groves ganó la etapa 21; Sepp Kuss, campeón de la Vuelta a España 2023

El Espectador – Colombia

VUELTAALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della ventunesima tappa, Ippodromo della Zarzuela – Madrid

1° Jan Maas
2° Joel Nicolau a 7′21″
3° Domen Novak s.t.
4° Tobias Bayer a 7′57″
5° Andreas Kron a 8′47″

Miglior italiano Andrea Piccolo, 18° a 10′04″

Classifica generale finale

1° Rui Oliveira
2° Sebastian Molano a 5′14″
3° Davide Cimolai a 6′30″
4° Jarrad Drizners a 7′05″
5° Alberto Dainese a 7′16″

Maglia nera: Sepp Kuss, 148° a 4h32′55″

RICORDO DI FEDERICO BAHAMONTES (Tour 1959)

Solitamente la nostra rubrica si concludeva con il racconto di un’edizione passata della Vuelta. Stavolta non sarà così perchè lo scorso 8 agosto è venuto a mancare all’eta di 95 anni uno dei corridori spagnoli più celebri di tutti i tempi, Federico Bahamontes. Lo scalatore originario di Toledo la corsa di casa non è mai riuscito a vincerla (ci andò vicino nel 1957, quando fu secondo a più di otto minuti dal connazionale Jesús Loroño) e per questo motivo lo ricorderemo attraverso i titoli degli articoli sul Tour de France del 1959, vinto da Bahamontes, comparsi sul quotidiano “La Stampa”

17 LUGLIO 1959 – 21a TAPPA: SEURRE – DIGIONE (cronometro individuale, 69 Km)

RIVIÈRE DOMINA NELLA TAPPA A CRONOMETRO DI DIGIONE – BALDINI IN RITARDO; BAHAMONTES RESTA MAGLIA GIALLA
Oggi con un percorso di 331 km. si conclude il Giro ciclistico di Francia
L’italiano passa ai sesto posto in classiiica – Non cerca scuse per la deludente prestazione, anche se alla vigilia della prova ha lamentato qualche linea di febbre – Duro attacco del direttore di corsa Goddet contro l’apatia degli assi

18 LUGLIO 1959 – 22a TAPPA: DIGIONE – PARIGI (331 Km)

BAHAMONTES HA VINTO IL GIRO DI FRANCIA
Gli ultimi 300 km, secondo la tradizione, non hanno portato novità – E’ finito tra i fischi
Groussard primo in volata a Parigi, davanti agli italiani Padovan e Bruni – La grande corsa ciclistica francese ha deluso l’attesa degli sportivi – Le incertezze dì Baldini – Protagonisti del Tour oggi a Maggiora

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): IPPODROMO DELLA ZARZUELA – MADRID

settembre 17, 2023 by Redazione  
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Cala il sipario sulla 78 edizione del Giro di Spagna con la classifica passerella finale nello scenario del “Paisaje de la Luz”

Anche per l’ultimo dei tre grandi giri è arrivato il momento del “the end”. Il sipario sulla 79a Vuelta a España cadrà con un ultimo atto riservato ai velocisti perchè l’ultima sarà la più semplice delle 21 frazioni dell’edizione 2023. La tappa sarà interamente tracciata sulle strade di Madrid e dopo il via dall’Ippodromo della Zarzuela, alla periferia settentrionale della capitale spagnola, i reduci delle precedenti venti tappe dovranno percorrere 44 Km prima di fare l’ingresso nel circuito finale, lo stesso sul quale si è “girato” nei più recenti arrivi a Madrid. Cinque chilometri più avanti ci sarà il primo passaggio dal traguardo di Plaza de Cibeles, nello sfavillante scenario del “Paisaje de la Luz” (letteralmente “paesaggio della luce”), l’area della capitale che dal 2021 è iscritta nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO. Ogni giro di circuito, da ripetere nove volte, misurerà poco meno di 6 Km e non costituirà una passerella semplicissima per la presenza di alcuni lievissimi dislivelli (l’ultimo chilometro presenta una pendenza dell’1.6%) e soprattutto di una dozzina di curve, tre delle quali saranno vere e proprie inversioni ad “U”. L’ultima di queste s’inconterà subito prima dello striscione dell’ultimo chilometro, ma non dovrebbero costituire un handicap insormontabile per i velocisti, che sempre hanno risposto presente su questo traguardo, lo scorso anno conquistato dal colombiano Juan Sebastián Molano.

Il Parco del Retiro a Madrid e laltimetria dellultima tappa (www.esmadrid.com)

Il Parco del Retiro a Madrid e l'altimetria dell'ultima tappa (www.esmadrid.com)

METEO VUELTA

Ippodromo della Zarzuela : nubi sparse, 21°C, vento forte da SO (25-50 Km/h), umidità al 52%
Madrid – 1° passaggio (48.9Km): nubi sparse, 21°C, vento moderato da SO (20-46 Km/h), umidità al 51%
Madrid – arrivo: poco nuvoloso, 19°C, vento moderato da SO (8-46 Km/h), umidità al 56%

GLI ORARI DELLA VUELTA

16.45: inizio diretta su Eurosport
17:14: partenza dall’Ippodromo della Zarzuela
18.30-18.40: primo passaggio dal traguardo di Madrid
18.40-18.50: traguardo volante (con abbuoni) al secondo passaggio dal traguardo di Madrid
19.50-20.10: arrivo a Madrid

RASSEGNA STAMPA

Vuelta, Remco ci riprova ma Poels lo batte. Domenica a Madrid l’apoteosi di Kuss

Gazzetta dello Sport – Italia

Kuss on verge of victory at Spanish Vuelta. He’ll be 1st American man to win Grand Tour in a decade

The Washington Post – Stati Uniti

Ti minutter efter vinderen kom i mål, udførte Jumbo-trioen en kæmpe magt­demonstration på målstregen

Politiken – Danimarca

Kuss prvič na vrhu, solidarni Roglič sedmič na odru

Delo – Slovenia

Wout Poels houdt Remco Evenepoel en Lennert Van Eetvelt nipt van ritzege, Sepp Kuss heeft eindzege zonder ongelukken binnen

Het Nieuwsblad – Belgio

Poels souffle la victoire à Evenepoel

L’Équipe – Francia

Kuss set to for glory in Madrid as Poels takes stage 20

The Guardian – Regno Unito

Histórico Jumbo

AS – Spagna

Wout Poels zet kroon op supersterke slotweek met ritwinst in Vuelta

De Telegraaf – Paesi Bassi

Ein Geschenk für den Edelhelfer: Kuss vor Vuelta-Triumph

Kicker – Germania

¡Histórico! Sepp Kuss, virtual campeón de la Vuelta a España

El Espectador – Colombia

VUELTAALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della ventesima tappa, Manzanares el Real – Guadarrama

1° Jan Maas
2° Rui Oliveira a 4′47″
3° Sebastian Molano s.t.
4° Edward Theuns a 4′49″
5° Jacopo Mosca s.t.

Classifica generale

1° Rui Oliveira
2° Sebastian Molano a 5′40″
3° Davide Cimolai a 6′30″
4° Alberto Dainese a 7′16″
5° Maurice Ballerstedt a 11′10″

RICORDO DI FEDERICO BAHAMONTES (Tour 1959)

Solitamente la nostra rubrica si concludeva con il racconto di un’edizione passata della Vuelta. Stavolta non sarà così perchè lo scorso 8 agosto è venuto a mancare all’eta di 95 anni uno dei corridori spagnoli più celebri di tutti i tempi, Federico Bahamontes. Lo scalatore originario di Toledo la corsa di casa non è mai riuscito a vincerla (ci andò vicino nel 1957, quando fu secondo a più di otto minuti dal connazionale Jesús Loroño) e per questo motivo lo ricorderemo attraverso i titoli degli articoli sul Tour de France del 1959, vinto da Bahamontes, comparsi sul quotidiano “La Stampa”

16 LUGLIO 1959 – 20a TAPPA: SAINT-VINCENT – CHALON-SUR-SAÔNE (202 Km)

GLI ASSI DEL TOUR SI LASCIANO STACCARE DI 20 MINUTI DAL MODESTO ROBINSON
Tregua tra i corridori in attesa dell’odierna tappa di 69 Km a cronometro
L’inglese vincitore a Chalons sur Saône è un ex-falegname ventottenne, concittadino del calciatore John Charles* – Nella confusa volata per il secondo posto, l’italiano Padovan precede Darrigade – L’arrivo deciso dopo l’esame della fotografia – Bahamontes primo anche nel Gran Premio della Montagna

* in quegli anni nella formazione della Juventus, nella quale militò dal 1957 al 1962; tra il 1962 e il 1963 giocherà nella Roma

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): MANZANARES EL REAL – GUADARRAMA

settembre 16, 2023 by Redazione  
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A poche ore della passerella di Madrid va in scena una penultima tappa disegnate sulle alture della Sierra de Guadarrama. Pur non essendo classificabile come tappa d’alta montagna, si tratterà di una frazione complicatissima priva di tratti nei quali tirare il fiato

Solitamente la penultima tappa è disegnata in montagna ma non sarà così quest’anno, nonostante gli organizzatori abbiamo scelto come “location” la zona della Sierra de Guadarrama, nella quale si trovano storiche salite della Vuelta come i “puerti” di Abantos, di Navacerrada e della Morcuera, sul quale Fabio Aru nel 2015, quando a 24 ore dalla passerella di Madrid, riuscì a togliere la maglia rossa dalle spalle dell’olandese Tom Dumoulin. Stavolta si è puntato su di un tracciato classificabile di media montagna ma reso complicatissimo dalla penuria di tratti per fiatare e a dispetto del fatto che si siano scelte salite brevi e abbastanza semplici, con l’esclusione di un breve ma arcigno muro. Il problema è che tra un colle e l’altro ci sarà spazio per pochissima pianura, di fatto concentrata in due tratti, il primo di 14 Km che i corridori inconteranno a una ventina di chilometri dal via e l’ultimo corrispondente con gli 8 Km conclusi. La prima delle tredici salite di giornata sarà affrontata in partenza, poi si percorrerà il primo dei due tratti pianeggianti viaggiando in direzione di San Lorenzo de El Escorial, la cittadina del celebre monastero. Qui inizierà la salita del Puerto de la Cruz Verde (7 Km al 5%), porta d’ingresso al circuito di quasi 54 Km che rappresenterà il settore centrale di questa tappa: dovrà essere ripetetuto due volte, affrontando in successione gli “alti” della Escondida (8.8 Km al 4.2%), di Santa Maria de La Alameda (5 Km al 5.6%) e di Robledondo (3.9 Km al 6.2%). Usciti dal circuito bisognerà ripetere, ma dal più pedalabile versante opposto, l’ascesa della Cruz Verde prima di far ritorno all’Escorial e portarsi ai piedi dell’ultima salita della Vuelta 2023, l’Alto di San Lorenzo, sulla carta non durissima (4.5 Km al 6.6%) ma incarognita nel tratto centrale dal muro della Cañada Nueva, un rettilineo di 500 metri nel quale la pendenza media schizza al 13.5%.

Il monastero dellEscorial e laltimetria della ventesima tappa (madridtravelprivatetours.com)

Il monastero dell'Escorial e l'altimetria della ventesima tappa (madridtravelprivatetours.com)

METEO VUELTA

Manzanares El Real : pioggia debole (0.2 mm), 17°C, vento moderato da S (9-25 Km/h), umidità al 80%
San Lorenzo de el Escorial (33 Km): pioggia debole (0.4 mm), 15°C, vento moderato da S (13-29 Km/h), umidità al 88%
Alto de Robledondo (1° passaggio – GPM – 94 Km) : pioggia debole (0.3 mm), 15°C, vento moderato da S (15-35 Km/h), umidità al 82%
Alto de Robledondo (2° passaggio – GPM – 147.4 Km) : pioggia debole (0.2 mm), 17°C, vento moderato da S (14-36 Km/h), umidità al 67%
Guadarrama : cielo coperto, 20°C, vento moderato da SE (14-34 Km/h), umidità al 59%

GLI ORARI DELLA VUELTA

11.30: inizio diretta su Eurosport
12:05: partenza da Manzanares El Real
12.20-12.25: GPM del Collado del Portazgo
13.05-13.15: GPM del Puerto de la Cruz Verde (1° passaggio)
13.45.14.00: GPM de La Escondida (1° passaggio)
14.10-14-30: GPM dell’Alto de Santa María de la Alameda (1° passaggio)
14.20-14.40: GPM dell’Alto de Robledondo (1° passaggio)
15.05-15.30: GPM de La Escondida (2° passaggio)
15.30-16.00: GPM dell’Alto de Santa María de la Alameda (2° passaggio)
15.40-16.10: GPM dell’Alto de Robledondo (2° passaggio)
16.30-17.05: GPM del Puerto de la Cruz Verde (2° passaggio)
16.50-17.25: traguardo volante di San Lorenzo de el Escorial
16.55-17.30: GPM dell’Alto San Lorenzo de El Escorial
17.10-17.50: arrivo a Guadarrama

RASSEGNA STAMPA

Vuelta: Dainese beffa Ganna… A Iscar è doppietta italiana

Gazzetta dello Sport – Italia

Italiener sprinter sig til sejr i Vueltaen efter styrt

Politiken – Danimarca

Dainese komaj ugnal Ganno, Kuss še en dan bližje zmagoslavju v Madridu

Delo – Slovenia

Dainese remonteert Ganna en wint 19e etappe in de Vuelta, topfavoriet Groves komt ten val in slotfase

Het Nieuwsblad – Belgio

Dainese devance Ganna entre les chutes

L’Équipe – Francia

Kuss closes on glory as Dainese avoids crash to win stage 19

The Guardian – Regno Unito

Dainese sobrevive al esprint – Kuss: “Voy a dormir tranquilo”

AS – Spagna

Alberto Dainese wint Vuelta-sprint na nare val Kaden Groves

De Telegraaf – Paesi Bassi

Dainese gewinnt 19. Vuelta-Etappe

Kicker – Germania

Caótico final en la Vuelta a España; Juan Sebastián Molano no pudo lanzar el ataque

El Espectador – Colombia

VUELTAALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della diciannovesima tappa, La Bañeza – Íscar

1° Jimmy Janssens
2° Jonathan Castroviejo
3° Domen Novak a 21″
4° Jan Tratnik s.t.
5° Egan Bernal a 48″

Miglior italiano Samuele Battistella, 31° a 3′39″

Classifica generale

1° Rui Oliveira
2° Davide Cimolai a 2′39″
3° Alberto Dainese a 4′10″
4° Sebastian Molano a 5′40″
5° Maurice Ballerstedt a 7′19″

RICORDO DI FEDERICO BAHAMONTES (Tour 1959)

Solitamente la nostra rubrica si concludeva con il racconto di un’edizione passata della Vuelta. Stavolta non sarà così perchè lo scorso 8 agosto è venuto a mancare all’eta di 95 anni uno dei corridori spagnoli più celebri di tutti i tempi, Federico Bahamontes. Lo scalatore originario di Toledo la corsa di casa non è mai riuscito a vincerla (ci andò vicino nel 1957, quando fu secondo a più di otto minuti dal connazionale Jesús Loroño) e per questo motivo lo ricorderemo attraverso i titoli degli articoli sul Tour de France del 1959, vinto da Bahamontes, comparsi sul quotidiano “La Stampa”

15 LUGLIO 1959 – 19a TAPPA: SAINT-VINCENT – ANNECY (251 Km)

VITTORIA DELLO SVIZZERO ROLF GRAF AD ANNECY – BAHAMONTES AUMENTA IL VANTAGGIO IN CLASSIFICA
Il Giro di Francia è giunto alle battute conclusive
Nebbia e pioggia sui Gran San Bernardo dove è passato primo io spaqnolo Morales – Sul Forclaz fuga di Saint e Graf – Baldini fora a pochi chilometri dai traguardo – Un’auto dei seguito esce di strada e per poco non precipita in un burrone

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): LA BAÑEZA – ÍSCAR

settembre 15, 2023 by Redazione  
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Lasciatesi alle spalle le ultime montagne la carovana si mette in marcia verso il cuore della Spagna, dove Madrid ospiterà domenica il gran finale della Vuelta con una tappa passerella riservata ai velocisti. In attesa dell’ultima volata oggi andrà in scena un anticipo di quello sprint sul traguardo di Íscar

Dopo la tormenta di salite e pendenze delle ultime 48 ore arriva il momento della bonaccia. Con la diciannovesima tappa il gruppo volgerà definitivamente le spalle alle montagne, anche se le difficoltà non sono ancora finite (domani si disputerà un’insidiosa e dispendiosa tappaccia collinare alle porte di Madrid), e intraprenderà la traversata dell’infinita Meseta Central, lo sconfinato altopiano che occupa gran parte della penisola iberica estendendosi per ben quattrocentomila metri quadrati, vale a dire la nostrana Pianura Padana moltiplicata per otto. In un simile ambiente non è stato difficile per gli organizzatori confezionare una vera e propria tappa di “scarico” per smaltire le tossine accumulata nelle frazioni asturiane. Oggi, infatti, i corridori si troveranno a pedalare su di un tracciato quasi totalmente pianeggiante, a parte l’intrusione di due brevi e facilissime ascese (la prima di 2 Km al 3.3%, la seconda di 1.6 Km al 3.4%) che s’incontreranno subito dopo metà tappa. Ancora più snella sarà la planimetria, perchè gran parte della tappa sarà costituita dalla successione di interminabili rettilinei, come quello che – a parte lievi direzioni di rotta – si protrarrà per ben 33 Km. La musica cambierà leggermente quando mancheranno una cinquantina di chilometri al traguardo e si cambierà direzione di marcia iniziando un tratto finale leggermente più movimentato dalle curve (ma gli ultimi 2 Km saranno perfettamente dritti) e, soprattutto, sferzato da un vento laterale che potrebbe raggiungere i 40 Km/h e causare i temuti ventagli, le fratture del gruppo a causa delle quali si possono anche perdere parecchi minuti.

Vista aerea di Íscar e laltimetria della diciannovesima tappa (adamo.es)

Vista aerea di Íscar e l'altimetria della diciannovesima tappa (adamo.es)

METEO VUELTA

La Bañeza : cielo sereno 21°C, vento moderato da SE (5-21 Km/h), umidità al 66%
Valderas (40.9 Km): nubi sparse, 22°C (percepiti 25°C), vento moderato da S (10-26 Km/h), umidità al 58%
Villabrágima (83.7 Km) : nubi sparse, 25°C (percepiti 26°C), vento moderato da SO (9-25 Km/h), umidità al 44%
Serrada (138.2 Km) : poco nuvoloso, 26°C, vento moderato da S (11-27 Km/h), umidità al 42%
Íscar : pioggia debole (0.1 mm), 25°C (percepiti 26°C), vento moderato da SO (14-41 Km/h), umidità al 42%

GLI ORARI DELLA VUELTA

13.29: partenza da La Bañeza
14.30: inizio diretta su Eurosport
16.50-17.15: traguardo volante (con abbuoni) di Mojados
17.20-17.45: arrivo a Íscar

RASSEGNA STAMPA

Vuelta, 18/a tappa: Evenepoel fa tris, Kuss resta leader

Gazzetta dello Sport – Italia

Vueltaens cyklende yoyo gør det igen-igen og vinder 18. etape

Politiken – Danimarca

Roglič in Vingeggard v Madrid peljeta rdečega Kussa

Delo – Slovenia

Evenepoel pakt na straffe solo derde ritzege in Vuelta en is ook al zeker van bergtrui, Jumbo-Visma trekt dan toch volop de kaart Kuss

Het Nieuwsblad – Belgio

Kuss se rapproche du but, Evenepoel engrange

L’Équipe – Francia

Jumbo-Visma steady the ship for Kuss after storm

The Guardian – Regno Unito

El Jumbo firma la paz

AS – Spagna

Kuss ficou mais perto da vitória final na Vuelta graças a Vingegaard

Público – Portogallo

Evenepoel boekt na solo derde etappezege, Kuss houdt rood

De Telegraaf – Paesi Bassi

Evenepoel am Berg wieder nicht zu halten – Kuss gewinnt ein paar Sekunden

Kicker – Germania

Vuelta a España 2023: Remco Evenepoel ganó la etapa 18 – Santiago Buitrago se mantuvo en el top 10: así va la general de la Vuelta a España

El Espectador – Colombia

VUELTAALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della diciottesima tappa, Pola de Allande – La Cruz de Linares

1° Jan Maas
2° Sebastian Molano a 3″
3° Rui Oliveira s.t.
4° Sylvain Moniquet a 5″
5° Jason Osborne a 9″

Miglior italiano Samuele Battistella, 8° a 25″

Classifica generale

1° Rui Oliveira
2° Davide Cimolai a 2′39″
3° Alberto Dainese a 4′00″
4° Sebastian Molano a 5′40″
5° Maurice Ballerstedt a 7′19″

RICORDO DI FEDERICO BAHAMONTES (Tour 1959)

Solitamente la nostra rubrica si concludeva con il racconto di un’edizione passata della Vuelta. Stavolta non sarà così perchè lo scorso 8 agosto è venuto a mancare all’eta di 95 anni uno dei corridori spagnoli più celebri di tutti i tempi, Federico Bahamontes. Lo scalatore originario di Toledo la corsa di casa non è mai riuscito a vincerla (ci andò vicino nel 1957, quando fu secondo a più di otto minuti dal connazionale Jesús Loroño) e per questo motivo lo ricorderemo attraverso i titoli degli articoli sul Tour de France del 1959, vinto da Bahamontes, comparsi sul quotidiano “La Stampa”

14 LUGLIO 1959 – 18a TAPPA: LE LAUTARET – AOSTA (243 Km)

BALDINI VINCE AD AOSTA LA TAPPA DEI GRANDI VALICHI
Nella discesa del Piccolo San Bernardo si è imposta l’audacia del campione del mondo – Folla d’eccezione nonostante il maltempo
Gismondi e l’austriaco Christian, protagonisti di una lunga fuga, raggiunti a tre chilometri dall’arrivo – I passaggi sui colli: Galibier 1° Gaul; Iseran 1° Christian; Piccolo San Bernardo 1° Gismondi – Bahamontes in ritardo di 1′43″ conserva sempre con netto vantaggio la maglia gialla – Bobet ritirato – Avventura del gruppetto di Rivière e Baldini nell’oscuro tunnel del Galibier – Urto contro la parete di roccia – Le sei forature del «gregario» Gismondi – Entusiasmo ad Aosta per il successo di un italiano

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): POLA DE ALLANDE – LA CRUZ DE LINARES

settembre 14, 2023 by Redazione  
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La Vuelta 2023 è giunta al suo ultimo appuntamento in alta montagna: dopo il rodatissimo Angliru oggi si andrà alla scoperta di una scena inedita, la Cruz de Linares

La Vuelta è arrivata alla sua ultima giornata da trascorrere in montagna, una giornata per la quale gli organizzatori sono andati a scovare tra le pieghe delle Asturie un’ascesa inedita, che entrerà così a far parte del ricco “parco salite” della corsa spagnola, che nelle ultime due stagioni in questa zone era andato a scovare i difficili Collau Fancuaya e Gamoniteiru. Per la prima volta i corridori saggeranno le inclinazioni del passo della Cruz de Linares, 8.3 Km all’8.5% che presentano una punta massia del 16% e che dovranno essere ripetute due volte, concludendosi la tappa con un circuito 25 Km. L’arrivo sarà posto proprio in cima al passo, dopo essersi sorbiti un’altra bella infornata di metri di dislivelli da mettere nelle gambe, quasi 4600, stavolta distribuiti su ben nove ascese, anche solo 5 saranno quelle considerate valide per la classifica degli scalatori. Oltre all’inedita e doppia ascesa finale, oggi in particolare i corridori dovranno arrampicarsi fino 1350 metri del Puerto de San Lorenzo (10 Km al 8.5%) e superare anche il piccolo ma arcigno Alto del Tenebredo (3.4 Km al 9.4%): al termine di una delle edizioni più toste della Vuelta potrebbero essere sconquassi alle spalle dell’inattaccabile trio Jumbo Visma

La cima della Cruz de Linares e laltimetria della diciottesima tappa (cieloastur.com)

La cima della Cruz de Linares e l'altimetria della diciottesima tappa (cieloastur.com)

METEO VUELTA

Pola de Allande : nubi sparse, 20°C, vento moderato da NE (6-20 Km/h), umidità al 75%
Belmonte (58 Km): nubi sparse, 23°C (percepiti 24°C), vento moderato da NE (9-26 Km/h), umidità al 70%
Proaza (1° passaggio – 116.2 Km) : nubi sparse, 25°C (percepiti 26°C), vento moderato da NE (8-27 Km/h), umidità al 66%
Proaza (2° passaggio – traguardo volante – 162.6 Km) : nubi sparse, 25°C (percepiti 26°C), vento moderato da NE (7-27 Km/h), umidità al 68%
La Cruz de Linares: previsioni non disponibili

GLI ORARI DELLA VUELTA

12.30: inizio diretta su Eurosport
12.55: partenza da Pola de Allande
14.05-14.15: GPM dell’Ato de las Estacas
14.50-15.05: inizio salita del Puerto de San Lorenzo
15.00-15.20: GPM del Puerto de San Lorenzo
15.50-16.15: GPM dell’Alto de Tenebredo
16.30-16.55: inizio salita della Cruz de Linares
16.40-17.05: GPM (con abbuoni) del Puerto de la Cruz de Linares (1° passaggio)
16.50-17.20: traguardo volante di Proaza
17.00-17.35: inizio salita finale
17.15-17.45: arrivo alla Cruz de Linares

RASSEGNA STAMPA

Vuelta, Roglic è il re dell’Angliru. In maglia rossa resiste Kuss

Gazzetta dello Sport – Italia

Roglic vinder 17. etape foran Jonas Vingegaard – I udlandet taler man om mytteri: Der bliver stillet spørgsmålstegn ved Vingegaards ydmyge image efter bjergetape

Politiken – Danimarca

Primož Roglič je legenda strašnega Angliruja

Delo – Slovenia

Jumbo-Visma houdt Vuelta in wurggreep op Angliru met winst voor Roglic

Het Nieuwsblad – Belgio

Le triplé des Jumbo, Kuss reste en rouge

L’Équipe – Francia

Roglic takes stage as Vingegaard cuts gap to teammate Kuss

The Guardian – Regno Unito

Landa salva a Kuss

AS – Spagna

Com inimigos internos, Kuss fez um amigo novo na Vuelta

Público – Portogallo

Jumbo-Visma ijzersterk op beruchte Angliru, Primoz Roglic pakt ritzege

De Telegraaf – Paesi Bassi

Roglic gewinnt – Kuss behält das Rote Trikot

Kicker – Germania

Primoz Roglic se quedó con la etapa 17 de la Vuelta a España 2023 – Santiago Buitrago se metió al top 10 de la general de la Vuelta a España 2023 – ¿Vingegaard le quitará el liderato a Kuss en la Vuelta a España? Esto dijo

El Espectador – Colombia

VUELTAALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della diciassettesima tappa, Ribadesella/Ribeseya – Altu de L’Angliru

1° Jan Maas
2° Maurice Ballerstedt a 48″
3° Sebastian Molano a 50″
4° Vadim Pronskiy s.t.
5° Domen Novak s.t.

Miglior italiano Davide Cimolai, 10° a 53″

Classifica generale

1° Rui Oliveira
2° Davide Cimolai a 2′17″
3° Jarrad Drizners a 2′22″
4° Alberto Dainese a 3′38″
5° Maurice Ballerstedt a 4′57″

RICORDO DI FEDERICO BAHAMONTES (Tour 1959)

Solitamente la nostra rubrica si concludeva con il racconto di un’edizione passata della Vuelta. Stavolta non sarà così perchè lo scorso 8 agosto è venuto a mancare all’eta di 95 anni uno dei corridori spagnoli più celebri di tutti i tempi, Federico Bahamontes. Lo scalatore originario di Toledo la corsa di casa non è mai riuscito a vincerla (ci andò vicino nel 1957, quando fu secondo a più di otto minuti dal connazionale Jesús Loroño) e per questo motivo lo ricorderemo attraverso i titoli degli articoli sul Tour de France del 1959, vinto da Bahamontes, comparsi sul quotidiano “La Stampa”

13 LUGLIO 1959 – 17a TAPPA: SAINT-ÉTIENNE – GRENOBLE (197 Km)

BAHAMONTES SI ALLEA CON GAUL E TRIONFA ALLA VIGILIA DELL’ARRIVO IN ITALIA DEL TOUR
La carovana del Giro di Francia oggi ad Aosta attraverso il Piccolo San Bernardo – Dissidi nella squadra francese e strano disinteresse dei belgi
La Saint Etienne-Grenoble vinta dal lussemburghese, ma il vero dominatore della tappa è lo spagnolo – Bahamontes, giungendo secondo, si è assicurato in classifica un vantaggio difficilmente recuperabile: Anglade è a 4′51″, Anquetil a 9′16″, Baldini a 11′27″, Rivière a 11′36″ e Gaul a 22′43″ – Baldini parla del mancato inseguimento a Gaul e Bahamontes in tuga

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): RIBADESELLA / RIBESEYA – ALTU DE L’ANGLIRU

settembre 13, 2023 by Redazione  
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Siamo arrivati ad una delle tappe più attese e temute, quella dell’arrivo sull’Angliru, mostro asturiano

E’ arrivato il momento di una delle tappe che gli appassionati si sogno già segnalati sui loro calendari, quella dell’arrivo sull’Angliru, la salita più dura di Spagna, per la quale negli ultimi 24 anni si sono sprecati i paragoni con i nostrani Mortirolo e Zoncolan. Ufficialmente sono 12.5 Km al 10.1% e sono numeri che già fan paura, ma il diavolo non è così brutto come lo dipingono… perchè è anche peggio, come testimoniano i 6.5 Km conclusivi: qui la pendenza media schizza al 13.2% mentre gli “spruzzi” arrivano fino alla punta del 24% che si raggiunge nel tratto conclusivo, quello noto con il soprannome di “Cueña les Cabres”. E questa, a differenza della frazione di ieri terminata in salita a Bejes, non sarà l’unica difficoltà di gara perchè nello spazio di 124 Km saranno concentrati quasi 3260 metri di dislivelli, dislocati principalmente fra le tre salite previsti dal tracciato. Se l’ascesa finale sarà considerata “Especial” (quindi assimilabile ai colli “hors categorie” del Tour de France), metteranno in palio i punti previsti dai GPM di 1a categoria i colli precedenti, gli “alti” della Colladiella (6.5 Km al 7.9%) e del Cordal (5.7 Km all’8.5%), quest’ultimo tradizionale a sostanzioso antipasato dell’Angliru, la cui discesa termina a ridosso dell’attacco dell’ascesa finale

La strada verso lAngliru e laltimetria della diciassettesima tappa (climbfinder.com)

La strada verso l'Angliru e l'altimetria della diciassettesima tappa (climbfinder.com)

METEO VUELTA

Ribadesella / Ribeseya : pioggia debole (0.2 mm), 21°C, vento moderato da NE (13-25 Km/h), umidità al 77%
Nava (47.5 Km): pioggia debole (0.3 mm), 21°C, vento moderato da NE (11-28 Km/h), umidità al 76%
Figareo (traguardo volante – 91.3 Km) : poco nuvoloso, 22°C, vento moderato da NE (9-25 Km/h), umidità al 71%
La Vega de Riosa – inizio salita finale: pioggia debole (0.4 mm), 20°C, vento moderato da NE (10-31 Km/h), umidità al 79%

GLI ORARI DELLA VUELTA

14.30: inizio diretta su Eurosport
14.47: partenza da Ribadesella / Ribeseya
15.45-16.00: inizio salita Alto de la Colladiella
16.00-16.15: GPM dell’Alto de la Colladiella
16.25-16.45: traguardo volante di Figareo
16.35-16.55: inizio salita Alto del Cordal
16.45-17.05: GPM dell’Alto del Cordal
17.00-17.20: inizio salita dell’Angliru
17.15-17.45: arrivo sull’Angliru

RASSEGNA STAMPA

Vuelta in ansia per Van Hooydonck, poi Vingegaard stacca tutti e vince: “Nathan, questa è per te”

Gazzetta dello Sport – Italia

Vingegaard vinder 13. etape af Vuelta a Espana efter solokørsel op ad ikonisk bjerg

Politiken – Danimarca

Vingegaard je zmagal in iz drugega mesta izrinil Rogliča

Delo – Slovenia

Emotionele Jonas Vingegaard bombardeert zichzelf tot topfavoriet voor eindwinst met tweede ritzege in de Vuelta

Het Nieuwsblad – Belgio

Vingegaard récidive et prend la 2e place du général

L’Équipe – Francia

Vingegaard wins emotional stage for ‘best friend’ Van Hooydonck

The Guardian – Regno Unito

Vingegaard es el jefe

AS – Spagna

Vingegaard e Roglic abrem “guerra civil” contra o seu líder na Vuelta

Público – Portogallo

Emotionele Vingegaard slaat namens Jumbo-Visma weer toe in Vuelta

De Telegraaf – Paesi Bassi

Vingegaard widmet Sieg Van Hooydonck: “Schreckliche Nachrichten”

Kicker – Germania

Vingegaard ganó la etapa 16 de la Vuelta a España y amenaza el liderato de Kuss

El Espectador – Colombia

VUELTAALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della sedicesima tappa, Liencres Playa – Bejes

1° Luis León Sánchez
2° Lewis Askey a 4′41″
3° Remco Evenepoel a 4′45″
4° Jan Hirt s.t.
5° Jarrad Drizners a 4′47″

Miglior italiano Davide Cimolai, 14° a 5′25″

Classifica generale

1° Rui Oliveira
2° Davide Cimolai a 2′14″
3° Jarrad Drizners a 2′16″
4° Alberto Dainese a 3′35″
5° Maurice Ballerstedt a 4′59″

RICORDO DI FEDERICO BAHAMONTES (Tour 1959)

Solitamente la nostra rubrica si concludeva con il racconto di un’edizione passata della Vuelta. Stavolta non sarà così perchè lo scorso 8 agosto è venuto a mancare all’eta di 95 anni uno dei corridori spagnoli più celebri di tutti i tempi, Federico Bahamontes. Lo scalatore originario di Toledo la corsa di casa non è mai riuscito a vincerla (ci andò vicino nel 1957, quando fu secondo a più di otto minuti dal connazionale Jesús Loroño) e per questo motivo lo ricorderemo attraverso i titoli degli articoli sul Tour de France del 1959, vinto da Bahamontes, comparsi sul quotidiano “La Stampa”

11 LUGLIO 1959 – 16a TAPPA: CLERMONT-FERRAND – SAINT-ÉTIENNE (210 Km)

L’ITALIANO BRUNI VINCE A SAINT ETIENNE E IL BELGA PAUWELS CONQUISTA LA MAGLIA GIALLA
Oggi il Tour riposa prima di affrontare le Alpi
Stanchi per la dura prova a cronometro del Puy de Dome, i corridori hanno stabilito una specie di tregua – Baldini cade ma rientra nel gruppo – I traguardi della montagna a Rivière e Hout – Ritirati Privat e Le Dissez

12 LUGLIO 1959 – GIORNO DI RIPOSO A SAINT-ÉTIENNE

DOMANI A QUOTA 2000 SUL PICCOLO S. BERNARDO – BAHAMONTES SFERRERÀ L’ATTACCO A FONDO?
Il Tour affronta le tappe decisive per la classifica – Lo spagnolo separato da pochi secondi dalla maglia gialla
Oggi arrivo a Grenoble e spostamento all’Alpe d’Huez – Le condizioni di Baldini – Baffi vuole ottenere un successo in volata (dopo le Alpi) – L’iridato in ricognizione sulle salite del tracciato odierno

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): LIENCRES PLAYA – BEJES

settembre 12, 2023 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Osservata la seconda ed ultima giornata di riposo la Vuelta si rimette in marcia con una tappa piatta, almeno fino a 5 Km dall’arrivo quando inizierà la breve ma ripisa salita verso Bejes

Dopo il riposo, il secondo e ultimo dei due resi obbligatori dall’Unione Ciclistica Internazionale fin dal 2002, la Vuelta si rimette in marcia in direzione di Bejes, piccolo villaggio della Cantabria incastonato a poco più di 500 metri di quota ai piedi di una strapiombate falesia e conosciuto agli spagnoli per la produzione dell’omonimo “queso”, formaggio erborinato tra i più noti della nazione. Ha un sapore leggermente piccante, così come la breve salita che si dovrà percorrere per raggiungere il traguardo, al termine di una tappa che non proporrà altre difficoltà altimetriche. Si salirà costantemente negli ultimi 4,8 Km e lo si farà con pendenze che oscillano tra una media del 8.6% e un picco massimo del 15% e che certamente toccheranno le corde degli scalatori. Nonostante il tracciato non abbia in serbo ulteriori salite e il basso chilometraggio complessivo (si tratterà della seconda frazione più corta di questa edizione dopo quella conclusiva di Madrid), le fasi iniziali potrebbero rivelarsi più impegnative del previsto perchè si partirà da una località balneare affacciata sul Golfo di Biscaglia e per una buona novantina di chilometro si pedalerà lungo le coste dell’Oceano Atlantico, andando incontro al rischio d’incappare nel vento e nella formazione dei temuti “ventagli”

Il borgo di Bejes e laltimetria della sedicesima tappa (it.wikiloc.com)

Il borgo di Bejes e l'altimetria della sedicesima tappa (it.wikiloc.com)

METEO VUELTA

Liencres Playa : pioggia debole (0.2 mm), 20°C, vento moderato da NO (13-23 Km/h), umidità al 80%
Santillana del Mar (46.3 Km): pioggia debole (0.2 mm), 21°C, vento moderato da NO (12-25 Km/h), umidità al 77%
Unquera (traguardo volante – 93.3 Km) : pioggia debole (0.3 mm), 21°C, vento moderato da N (10-23 Km/h), umidità al 78%
Bejes : pioggia debole (1.1 mm), 17°C, vento moderato da N (6-24 Km/h), umidità al 88%

GLI ORARI DELLA VUELTA

14.15: inizio diretta su Eurosport
14.47: partenza da Liencres Playa
16.45-17.00: traguardo volante (con abbuoni) di Unquera
17.15-17.35: inizio salita finale
17.20-17.40: arrivo a Bejes

RASSEGNA STAMPA

Vuelta, incredibile Rui Costa: a 36 anni vince la 15ª tappa

Gazzetta dello Sport – Italia

Portugisisk veteran vinder 15. etape af Vueltaen

Politiken – Danimarca

Veteran Costa je zmagal na Remcovi etapi

Delo – Slovenia

Remco Evenepoel verstevigt bergtrui, maar komt net tekort voor tweede ritzege op rij: Rui Costa pakt de bloemen in alweer knotsgekke etappe

Het Nieuwsblad – Belgio

Rui Costa s’impose à l’expérience, Kuss toujours en rouge

L’Équipe – Francia

Rui Costa lands first Grand Tour win in decade

The Guardian – Regno Unito

Rui Costa se estrena La Vuelta, Evenepoel ya sonríe

AS – Spagna

Rui Costa escolheu a fuga certa e venceu na Vuelta

Público – Portogallo

Rui Costa wint na zinderend slot vijftiende Vuelta-etappe, Sepp Kuss behoudt leiderstrui

De Telegraaf – Paesi Bassi

Kämna stürzt bei Abfahrt und wird noch Zweiter

Kicker – Germania

Veteran Portuguese rider Rui Costa wins Vuelta 15th stage as American Sepp Kuss retains overall lead

The Washington Post – Stati Uniti

Santiago Buitrago la tuvo muy cerca, pero Rui Costa le ganó la etapa 15 de la Vuelta

El Espectador – Colombia

VUELTAALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della quindicesima tappa, Pamplona – Lekunberri

1° Eric Fagundez
2° Michal Schlegel a 58″
3° Welay Berhe s.t.
4° Cyril Barthe a 1′01″
5° Thomas Bonnet s.t.

Miglior italiano Filippo Ganna, 13° a 3′52″

Classifica generale

1° Rui Oliveira
2° Davide Cimolai a 2′14″
3° Jarrad Drizners a 2′54″
4° Alberto Dainese a 3′35″
5° Maurice Ballerstedt a 5′02″

RICORDO DI FEDERICO BAHAMONTES (Tour 1959)

Solitamente la nostra rubrica si concludeva con il racconto di un’edizione passata della Vuelta. Stavolta non sarà così perchè lo scorso 8 agosto è venuto a mancare all’eta di 95 anni uno dei corridori spagnoli più celebri di tutti i tempi, Federico Bahamontes. Lo scalatore originario di Toledo la corsa di casa non è mai riuscito a vincerla (ci andò vicino nel 1957, quando fu secondo a più di otto minuti dal connazionale Jesús Loroño) e per questo motivo lo ricorderemo attraverso i titoli degli articoli sul Tour de France del 1959, vinto da Bahamontes, comparsi sul quotidiano “La Stampa”

10 LUGLIO 1959 – 15a TAPPA: CLERMONT-FERRAND – PUY DE DÔME (cronometro individuale, 12.5 Km)

TRIONFO DI BAHAMONTES E SCONFITTA DI BALDINI NELLA DURA SCALATA A CRONOMETRO DEL PUY DE DÒME
Una tremenda salita di 12 chilometri e mezzo con un caldo asfissiante
Lo spagnolo si aggiudica la tappa, portandosi a soli 4 secondi dalla maglia gialla Hoevenaers – L’italiano è staccato nettamente non solo dal vincitore, ma anche da Rivière e Anquetil – Preoccupazioni del medico del Tour per gli enetti delle “bombe” – Vivace polemica per i corridori che sono giunti fuori tempo massimo

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