TOUR DE FRANCE 2025: PARZIALE RITORNO AGLI ANNI ‘90 (E NON E’ DETTO CHE SIA UN MALE)

novembre 4, 2024 by Redazione  
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Svelato a Parigi un tracciato del Tour atipico rispetto a quelle delle edizioni viste negli ultimi anni e che, invece, va parzialmente a braccetto con quelle vissute negli anni ‘90, quando per vedere le prime montagne bisognava far trascorrere una settimana abbondante.

È stato presentato un Tour de France, quello dell’edizione 2025, che prevede la prima tappa di montagna alla decima giornata di gare e una cronometro alla quinta, come accadeva negli anni ‘90, quando il percorso della Grande Boucle presentava, però, una prima settimana tutta piatta, cosa che invece, per fortuna, l’anno prossimo è stata scongiurata, cercando di seminare insidie e trabocchetti nelle tappe collinose.
Naturalmente, questo rappresenta solo un elemento di un percorso che invece, per molti aspetti, rispecchia la tendenza degli ultimi anni, senza però esaspererla come accaduto nel recente passato.
Un chiaro esempio sono i chilometri a cronometro che sono sempre in numero piuttosto scars, anche se con una frazione prima dei monti , piazzata per invitare gli uomini forti contro il tempo e che devono difendersi in salita a cercare di guadagnare un tesoretto per provare a gestire gli attacchi degli scalatori sulle salite.
Ci sono solo due tappe oltre i 200 km e questo è ovviamente un elemento fortemente negativo e ricorrente nelle ultime edizioni; tuttavia va anche notato che c’è una sola tappa sotto i 150 Km ed è l’ultima di montagna, collocata quindi in un momento in cui la scarsità di energie sarà sufficiente a rendere la frazione, che prevede tante salite, comunque dura.
Il disegno complessivo ricalca un po’ quello classico del grande ricciolo, partendo da nord ovest e percorrendo quasi interamente il perimetro del paese.
Il rovescio della medaglia di questo aspetto sta nei quasi 3000 Km di trasferimenti, che non potranno essere sottovalutati perché sono elementp di stress che, nell’economia di una corsa di tre settimane, possono farsi sentire. Il problema è che la riduzione generale del chilometraggio complessivo ha come conseguenza l’impossibilità di ricoprire interamente il tracciato, obbligando quindi a numerosi spostamenti tra le località d’arrivo e quelle di partenza.
La prima settimana, pur orfana di tappe di montagna, offre diverse occasioni per finali aperti nei quali i finisseur dovranno prevedibilmente vedersela con gli uomini di classifica che, negli ultimi anni, hanno dimostrato un atteggiamento combattivo su strappi brevi e duri.
La prima tappa, disegnata in circuito attorno a Lilla, finirà quasi certamente in volata perché le tre “côtes” disseminate lungo il percorso – sia per collocazione, sia per caratteristiche – non saranno in grado di impedire ai velocisti di giocarsi la prima occasione e, di conseguenza, la conquista della prima maglia gialla.
Diverso è il discorso per la seconda tappa, la più lunga del Tour, con arrivo a Boulogne-sur-Mer dopo 212 chilometri. Nel finale sono stati, infatti, inseriti due muretti di 900 ed 800 metri con pendenze medie rispettivamente dell’11% e dell’8,8%. Dalla cima dell’ultimo strappo al traguardo ci saranno solo sei chilometri e soprattutto è possibile che l’attacco possa partire sul primo di questi muri, piazzato a 10 Km dall’arrivo: si tratta di un finale ideale per corridori esplosivi e, visto il comportamento dei tre dominatori dell’ultima edizione, è lecito aspettarsi il primo confronto tra i “big”
La terza tappa è pianeggiante e terminerà certamente allo sprint a Dunkerque, mentre la quarta, con arrivo a Rouen dopo 173 Km, presenta un finale con numerosi mangia e bevi. L’ultimo strappo di 900 metri ha una pendenza media in doppia cifra e termina a 5 chilometri dall’arrivo, ma attenzione perché le “côtes” precedenti non sono banali, specialmente quella di Belbeuf, posta a 28 chilometri dalla conclusione e lunga poco più di un chilometro ma caratterizzata da una pendenza media vicina al 10%,
Un corridore come Pogacar potrebbe tranquillamente provare un attacco e tutti sanno come è difficile chiudere su un uomo come il campione del mondo, anche quando prende pochi metri.
La quinta tappa rappresenta il primo importante spartiacque poichè si tratterà di una cronometro individuale di 33 Km per specialisti, disegna su di un percorso pianeggiante attorno a Caen. Remco Evenepoel, se sarà al meglio, dovrà cercare di guadagnare il più possibile per sperare di poter provare a resistere al ritorno dei due uomini che lo hanno preceduto quest’anno. La prova contro il tempo al quinto giorno, inoltre favorisce gli specialisti ed è una cartina di tornasole attendibile dello stato di forma dei corridori più attesa, perché a crono non si può bluffare. Forse, questa tappa poteva essere un po’ più lunga per rendere la corsa maggiormente equilibrata, visto che la seconda prova sarà una cronoscalata di 11 Km, favorevole agli scalatori più che agli specialisti del tic-tac.
Attenzione poi alla sesta tappa, di 200 Km con arrivo a Vire Normandie. Anche in questo caso il finale presenta uno strappo che porterà alla scoperto sia i finisseur esplosivi, sia gli uomini di classifica. Potrebbe essere anche un’occasione immediata per rifarsi del tempo eventualmente perduto a cronometro. La Côte de Vaudry è uno strappo di 1 Km al 7,5% posto a 5 chilometri dall’arrivo, a sua volta collocato in cima ad uno strappo di 700 metri al 9,3%. L’epilogo più probabile è la sparata finale, ma non è da escludere un tentativo sull’ultimo GPM
Anche la settima tappa prevede un finale scoppiettante, con un doppio passaggio sull’iconica salita di Mûr-de-Bretagne, che in realtà non è durissima (2,2 Km al 6,3%) ma sulla
quale nel recente passato si sono visti qualche secondo di differenza anche tra uomini di classifica.
L’ottava a la nona tappa saranno frazioni di trasferimento dedicate alla sfida tra ruote veloci, la prima con arrivo a Laval e la seconda con traguardo fissato a Châteauroux.
Nel giorno della presa della Bastiglia ci sarà la prima frazione di montagna e lo scenario sarà quello del Massiccio Centrale. Sono previsti ben 7 GPM non particolarmente duri, ma bisognerà fare attenzione perché non c’è un metro di pianura. Il finale presenta l’ascesa al Col de la Croix Saint-Robert, a quota 1450, dopo una salita di 5 Km al 6,3%. Si scollina a 10 Km dall’arrivo ma gli ultimi 3,3 saranno nuovamente in salita, stavolta all’8%, fino ai 1324 metri di Le Monte-Dore. Di norma le tappe sul Massiccio Centrale non sono durissime in senso assoluto, ma sono sempre insidiose e tecnicamente complesse. A tale proposito basti pensare al fatto che Pogacar proprio in queste zone, ha vissuto l’unica giornata di difficoltà nell’ultimo Tour de France, che pure ha dominato in lungo e in largo
Dopo il giorno di riposo, si riprenderà mercoledì 16 luglio con una tappa ad anello con partenza ed arrivo a Tolosa. Si tratta di una frazione breve, con una impressionante girandola di strappi stile mangia e bevi, saranno 7 solo negli ultimi 40 chilometri. In questa fase di pianura praticamente non ce n’è sino a 9 Km dall’arrivo e le “côtes”, pur non impossibili, renderanno difficile controllare la corsa in vista dell’ultimo strappo, che presenta 900 metri al 9,1% e termina a 9 Km dalla conclusione. Ecco un’ennesima frazione con insidie nel finale che potranno sia vedere il confronto tra gli uomini di classifica, sia comunque aumentare il logorio per le squadre che vorranno cercare di controllare, con conseguenze non trascurabili in termini di stress.
Con la dodicesima tappa inizieranno i Pirenei, che debutteranni conl l’arrivo in salita ad Hautacam dopo 181 km e aver scalato in precedenza il Soulor ed il breve Col des Bordères. Tra la cima di questa ultima salita e l’inizio della ascesa finale (13.6 Km al 7.8%) ci sono poco meno di 20 Km ed è quindi immaginabile che gli attacchi andranno in scena sull’ultima salita, anche perché questa tappa è solo l’antipasto del vero tappone. previsto quarantottore più tardi.
Tra la prima e la seconda tappa in linea sui Pirenei è stata, infatti, inserita una cronoscalata di 11 chilometri da Loudenvielle a Peyragudes. Si tratta di una salita secca, anche se i primi 4 chilometri saranno di avvicinamento. Sarà importantissima la preparazione per arrivare alla rampa di lancio già pronti a dare tutto in uno sforzo intenso. Le pendenze sono regolari (8 Km al 7.5%), ma gli ultimi mille metri sono al 13% con punte al 16% e arrivano nel finale di una frazione che richiederà ai corridori di dare tutto in un limitato lasso di tempo. Se si sbagliano i calcoli e si arriva all’ultimo chilometro in debito, le conseguenze potrebbero essere molto gravi. Si tratta di una tappa diversa da quella di 35 km che vide Pogacar strappare la vittoria del Tour al connazionale Roglic, perché la cronometro del 2020 aveva un chilometraggio triplo rispetto a quella del 2025 e un tratto di pianura abbastanza lungo prima di iniziare l’ascesa verso la Planche des Belles Filles.
Sabato 19 luglio è in programma il tappone pirenaico che si contende lo scettro di tappa regina con il tappone alpino di Courchevel. Il dislivello è tutto negli ultimi 110 Km, che prevedono i mitici colli del Tourmalet, dell’Aspin, e del Peyresourde, prima dell’ascesa finale verso Superbagnères, in una sorta di giro della morte con le salite in successione senza tratti intermedi. La fine della discesa da un colle coincide con l’inizio della salita del successivo. Questa tappa riserva numerose possibilità tattiche. L’attacco da lontano è tutt’altro che impossibile, ma anche la sfida sulla salita finale è uno scenario da prendere in considerazione. Quello che è certo è che si tratta di una tappa durissima nella quale gli uomini di classifica si daranno certamente battaglia su un terreno che potrebbe causare anche grandi distacchi. Davvero una bella tappa anche grazie al ritorno della salita di Superbagnères, che mancava al Tour da 36 anni.
Domenica 20 luglio andrà in scena la 15esima tappa da Muret a Carcassonne, adatta alle fughe da lontano. La frazione presenta una salita di 11 Km al 4,3% (Col de la Croix de Montalric) nella parte centrale, seguita poi dal Pas du Sant (3,2 Km all’8,7%). Si tratta di un terreno non impossibile ma che taglierà certamente fuori i velocisti e potrebbe anche favorire il via libera per una di quelle classiche fughe da metà Tour de France che arrivano con un quarto d’ora di vantaggio, altro punto fermo dei percorsi anni 90 che, nelle ultime edizioni, era stato messo in discussione.
Dopo il secondo giorno di riposo inizierà l’ultima settimana con un classico: tappa pianeggiante con arrivo sul gigante della Provenza, il leggendario Mont Ventoux, con l’ultimo tratto da Chalet Reynard alla vetta completamente privo di vegetazione e spesso esposto a forti raffiche di vento, come ricorda anche il nome. La sfida sarà tutta sulla salita finale, le pendenze sono molto severe (19.5 Km al 7.8%) e l’ultimo tratto scoperto aggiunge ulteriori difficoltà, specialmente in caso di vento. Ci sarà sfida a viso aperto tra gli uomini di classifica. E’ appena il caso di ricordare che nel 2021 Pogacar, che vinse quel Tour, passò un brutto quarto d’ora proprio sul Ventoux a causa di un attacco di Jonas Vingegaard, che riuscì a staccarlo, dovendo poi cedere agli ordini di scuderia, visto che in quel Tour il suo ruolo era quello di gregario di Roglic.
La tappa numero 17, con arrivo a Valence, potrebbe sia favorire una fuga, sia andare ad un velocistam ma bisognerà vedere quanti e quali sprintert saranno rimasti in gara alla vigilia delle alpi.
Il tappone alpino andrà in scena il 24 luglio, con l’aspetto di una cavalcata massacrante tra Vif e il Col de la Loze, 171 Km con tre salite lunghissime e senza soluzione di continuità. L’unico tratto tranquillo sarà quello che dalla partenza condurrà al chilometro 35, da lì in rapida successione si scaleranno il Col de Glandon (quasi 2000 metri, 21 Km al 5,1%), il Col de la Madeleine (2000 metri, 19,2 Km all’8%) e quindi il Col de la Loze (2304 metri 26 Km al 6,5%), che affrontato due volte nel recente passato, ma stavolta si salirà dal versante inedito di Courchevel, La salita più dura è la Madeleine, sulla quale umeno giovani ricorderanno la sfida epica tra Pantani e Ullrich al Tour del 1998, con il “Pirata” che ebbe anche qualche momento di difficoltà per rispondere al tedesco, che aveva il dente avvelenato dopo la crisi del giorno precedente a Les Deux Alpes che gli costò la vittoria di quel Tour de France. Oggi un attacco sulla Madeleine apparirebbe azzardato perché la cima è posta a 65 Km dalla conclusione, ma non può essere escluso, specialmente se ci sarà un uomo con un distacco consideravole da recuperare. In realtà appare più possibile una grossa scrematura per arrivare alla salita finale in pochi uomini dopo una corsa tirata. La lunghezza della salite, l’altitudine, la mancanza di tratti di recupero sono tutti fattori che rendono questa tappa durissima e allo stesso livello, se non superiore, del tappone pirenaico.
La diciannovesima tappa sarà una minifrazione di 130 Km, per fortuna l’unica di questo Tour, collocata alla fine in modo da bilanciare il ridotto chilometraggio. E’ comunque una tappa ben disegnata che arriva dopo il tappone alpino e potrà quindi esprimere le ultime sentenze. Cinque le salite previste: si parte con la Côte de Hery-sur-Ugine a quota 1004 metri (11 Km al 5%), seguita dal Col de Saisies ( 1650 mt, 13,7 Km al 6,4%) dal Col du Pré (1748 mt, 16,6 al 7,7%) e dal Cormet de Roselend a 1968 metri (5 Km al 6,3).
A questo punto ci sarà una discesa di circa 30 Km che porterà ai piedi della salita finale verso i 2052 metri di La Plagne, molto lunga (19 Km) e dotata di pendenze nient’affatto trascurabili (7,2%).
Una tappa del genere posta a fine Tour potrebbe fare comunque danni non indifferenti.
La ventesima tappa verso Pontarlier sarà interlocutoria prima della passerella parigina. Potrebbe sembrare una scelta non ottimale, tuttavia va considerato che le sedi di tappa sono spesso dettate da logiche che con lo sport non hanno nulla a che fare.
Ritornano quindi i Campi Elisi il 27 luglio per il gran finale a Parigi.
La considerazioni conclusive sono quelle di un percorso molto positivo per le tappe insidiose disseminate lungo tutta la prima parte del Tour per rendere anche la parte priva di montagne interessante, imprevedibile. accattivante ed allo stesso tempo aperta. Le frazione montane sono disegnate molto bene e sono in numero ideale. senza le esagerazioni degli anni passati.
L’unico appunto che si può fare è che tutte le tappe di montagna hanno l’arrivo in salita, mentre sarebbe stato opportuno inserirne un paio con l’arrivo in discesa, anche per offrire una varietà maggiore di possibili soluzioni.
Quanto agli aspetti negativi, va segnalata la mancanza di tappe lunghe ben oltre i 200 Km, che in un grande giro non dovrebbero mancare, e i pochi chilometri a cronometro che comunque sono ancora insufficienti, specie considerando che la seconda prova è una cronoscalata in senso classico. In questo senso forse si poteva tentare di ripristinare la cronometro del penultimo giorno, oppure allungare la prima crono portandola a una cinquantina di chilometri.
Questo semplice accorgimento avrebbe forse reso più incerta una corsa che presenta comunque un percorso con tutti i presupposti per essere spettacolare.

Benedetto Ciccarone

La salita verso Superbagnères, che tornerà ad essere affrontata al Tour dove 36 anni dassenza (thecolcollective.com)

La salita verso Superbagnères, che tornerà ad essere affrontata al Tour dove 36 anni d'assenza (thecolcollective.com)

GIRO DI LOMBARDIA 2024 – LE PAGELLE

ottobre 15, 2024 by Redazione  
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Le pagelle del Giro di Lombardia disputato sabato scorso

TADEJ POGACAR. Il fenomeno del ciclismo mondiale non delude le aspettative e con un’altra dimostrazione di forza, che inizia precisamente sulla Colma di Sormano a circa 50 km dalla conclusione, vince il suo quarto Giro di Lombardia consecutivo collezionando record su record. Le 25 vittorie in un anno che comprendono anche i trionfi del Giro e del Tour, oltre all’alloro Mondiale di Zurigo, dicono tutto sulla superiorità dello sloveno. Il 2025, visto l’andazzo, sarà un’altra annata di conferme e di nuovi record da abbattere. VOTO: 9.5

REMCO EVENEPOEL. Questa volta è Evenepoel il primo dei battuti, anche se il suo ritardo all’arrivo di quasi 4 minuti nei confronti di Pogacar è il più alto delle classiche monumento 2024 tra il primo ed il secondo. La pretattica della vigilia paga fino ad un certo punto ma il belga chiude una stagione comunque ottimo. VOTO: 8

GIULIO CICCONE. Un podio in una classica monumento è comunque un podio e, nonostante un anno deludente, Ciccone ottiene proprio all’ultima apparizione stagionale uno dei risultati migliori del suo 2024, che ricorderemo principalmente per la caduta alla Vuelta, causata da un capriolo, e per i guai fisici patiti in primavera, causa della mancata partecipazione al Giro d’Italia. VOTO: 7

PAVEL SIVAKOV. Il ciclista francese è sempre nel vivo dell’azione, anche con compiti di gregariato, e prima dell’attacco di Pogacar è uno dei più attivi in testa al gruppo principale. Nonostante gli sforzi chiude con un onorevole sesto posto. VOTO: 7

LENNERT VAN EETVELT. Il forfait di Maxim Van Gils fa ricadere sul giovane belga l’onere di fare la corsa per la Lotto Soudal. Nonostante sia fermo dal 29 agosto, quando si ritirò dopo l’undicesima tappa della Vuelta, Van Eetvelt conduce una corsa intelligente e nei chilometri conclusivi resta a lungo a bagnomaria – insieme a Mas e Sivakov – tra Pogacar ed il secondo gruppo inseguitore. Alla fine chiuderà in settima posizione. VOTO: 7

NEILSON POWLESS. Buona prova del ciclista statunitense che dopo la vittoria al Gran Piemonte si candidava concretamente a capitano del Team EF Education EasyPost. Chiude in ottava posizione dimostrando di avere una buona gamba. VOTO: 7

XANDRO MEURISSE. E’ uno dei ciclisti che prova ad animare la corsa già dai primi chilometri, andando in fuga insieme ad una ventina di altri attaccanti. Chiude in decima posizione raccogliendo personalmente uno dei risultati più prestigiosi in una corsa monumento. VOTO: 7

ION IZAGIRRE. Pur essendo lontano dai fasti di un tempo, lo spagnolo della Cofidis chiude in quarta posizione ricalcando per sommi capi la stagione di Ciccone. VOTO: 6.5

ENRIC MAS. Chiude al quinto posto in una stagione da “vorrei ma non posso”: per lo spagnolo non si contano top five e top ten, ma la vittoria gli manca dal Giro dell’Emilia 2022. VOTO: 6.5

DAVID GAUDU. Il ciclista francese offre una prestazione al di sotto delle sue possibilità e termina in nona posizione con più rimpianti che soddisfazioni, alla luce di una stazione non proprio esaltante. VOTO: 6.5

TOMS SKUJINS. Giro di Lombardia sostanzialmente anonimo da parte del ciclista lettone, che si era fatto vedere ai Mondiali di Zurigo quando chiuse in quarta posizione. Dopo aver resistito con le unghie e con i denti sulla prima parte della Colma di Solmano, cede di schianto sotto i colpi di Pogacar. VOTO: 5.5

ANTONIO TIBERI. La tattica della Bahrain Victorious di mandare subito in avanscoperta uno dei capitani non produce gli effetti sperati, visto che il laziale è uno dei primi a rialzarsi nel gruppo dei fuggitivi. VOTO: 5

SIMON YATES. Corroborato da un buon Giro dell’Emilia, quando chiuse in quinta posizione, è il capitano della Jayco AlUla ma al termine del Giro di Lombardia sono numerose le chiamate alla redazione di “Chi l’ha visto?” VOTO: 4.5

MICHAEL WOODS. Stesso discorso di Simon Yates. La buona prova al Giro dell’Emilia, dove ha chiuso al quarto posto, non viene confermata al Giro di Lombardia, dove addirittura si ritira durante la corsa. VOTO: 4

Antonio Scarfone

MONDIALE 2024, LE PAGELLE

ottobre 2, 2024 by Redazione  
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Le pagelle del mondiale disputato domenica scorsa a Zurigo

TADEJ POGACAR. Vincere nello stesso anno Giro d’Italia, Tour de France e Campionati del Mondo non è cosa da poco. Il fenomeno sloveno è senza ombra di dubbio uno dei più forti ciclisti della storia. Lo scatto deciso e decisivo a 70 km dal termine e la sua cavalcata trionfale resteranno negli occhi e nel cuore degli appassionati di ciclismo. Adesso lo aspettiamo per il poker al Lombardia dove sarà ancora l’uomo da battere. VOTO: 9.5

BEN O’CONNOR. Si nasconde bene nel gruppo nelle fasi calde del mondiale, salvo poi mantenere la testa della corsa insieme ai contendenti al secondo gradino più alto del podio. Scatta al momento giusto per andarsi a prendere un argento del tutto insperato alla vigilia. VOTO: 9

MATHIEU VAN DER POEL. Un mondiale è sempre un mondiale e il campione olandese, vincitore lo scorso anno, contiene per quanto possibile la sfuriata di Pogacar finchè capisce anche lui che tanto vale giocarsi una medaglia, anche se non sarà quella più prestigiosa. E’ uno tra i più attivi ma soprattutto più generosi, chiudendo a ripetizione in prima persona negli ultimi chilometri sui tentativi dei ciclisti presenti nel gruppetto inseguitore. Alla fine non ce la fa a chiudere su O’Connor e si prende un meritato bronzo nella volata ristretta per il terzo posto. VOTO: 8

TOMS SKUJINS. Una delle corse meglio interpretate dal ciclista lettone che si gioca la medaglia di bronzo con il ben più accreditato Van der Poel. Ottimo, comunque, il suo quarto posto che ci ha riportato per un attimo nel 2000, quando il suo connazionale Romans Vainsteins fece il colpaccio a Plouay. VOTO: 7.5

BEN HEALY. Attaccante di razza, prova a stravolgere le carte in tavola insieme a Sivakov, Onley e Vermaerke prima dell’inesorabile rimonta di Pogacar. Conclude al settimo posto ma confidiamo che l’irlandese prima o poi potrà lottare per una medaglia. VOTO: 7

PAVEL SIVAKOV. Ultimo ciclista a cedere a Pogacar, è gusto dargli il giusto merito anche se poi concluderà solamente in 35° posizione. VOTO: 7

REMCO EVENEPOEL. Patisce a lungo andare il circuito di Zurigo, sul quale nelle ultime tornate soffre sia la salita della Zurichbergstrasse, sia quella di Witikon. Rientra in qualche modo sul gruppetto che si gioca argento e bronzo ma non fa meglio del quinto posto. VOTO: 6.5

MARC HIRSCHI. La speranza più grande per i padroni di casa delude le aspettative, pur restando spesso e volentieri nel vivo della corsa. Nel finale tenta qualche allungo ma si spreme troppo e non riesce neanche a giocarsi concretamente la medaglia di bronzo. VOTO: 6

ENRIC MAS. Dimostra di essere lo spagnolo più in forma essendo uscito in buona condizione dalla Vuelta e per lunghi tratti di corsa resta ancorato al primo gruppo inseguitore. Soffre alla fine i ripetuti attacchi e nella volata per il terzo posto conclude in ottava posizione dietro Healy. VOTO: 6

GIULIO CICCONE. Al traguardo è venticinquesimo e primo ciclista italiano all’arrivo con un ritardo di oltre 6 minuti e mezzo da Pogacar. Il fallimento della spedizione italiana è evidente. All’inizio si sapeva che non c’erano troppe speranze per un buon risultato, ma la delusione è ancora più grande alla luce di questo risultato. Attendiamo tempi migliori. VOTO: 4

JULIAN ALAPHILIPPE. Non sapremo mai se avrebbe dato filo da torcere a Pogacar, ma la condizione in ripresa autorizzava a tenerlo presente almeno per una top ten o, meglio ancora, per una top five. Una caduta dopo una sessantina di chilometri lo costringe purtroppo al ritiro. S.V.

Antonio Scarfone

LA VUELTA CHE VERRÀ (e altro ancora): VUELTA A ESPAÑA 2025

settembre 10, 2024 by Redazione  
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L’anno prossimo la Vuelta scatterà dall’Italia. La “Grande Partenza” della corsa iberica andrà in scena sulle strade del Piemonte

La notizia non è ancora ufficiale ma da mesi viene dato per certo che l’Italia dopo aver ospitato quest’anno il “Grand Départ” del Tour de France nel 2025 farà la stessa cosa con la Vuelta. Il Giro di Spagna numero 80° partirà dall’Italia anche se sul “dove” non ci sono certezze, a parte quella sulla regione che darà il via alla corsa, il Piemonte. La prima candidatura è arrivata lo scorso mese di aprile e domenica a Madrid era presente una delegazione piemontese per incontrare l’organizzatore della Vuelta Javier Guillén e cominciare a mettere nero su bianco il programma dei primi giorni di corsa. Ad aprile era stata diffusa dalla stessa Federazione Ciclistica italiana una prima “bozza” di percorso, che prevede ben tre tappe e mezza, come accaduto anche con il Tour partito da Firenze. Secondo tale bozza la prima frazione non dovrebbe partire da Torino ma dalla vicina Venaria Reale in direzione di Novara, dove andrebbe in scena un arrivo allo sprint, poi la corsa dovrebbe trasferirsi a Cherasco per ripartire alla volta di Alba, entrambi centri situati nella zona delle Langhe e questo si presta al disegno di un percorso collinare. L’ultima tappa totalmente disegnata sul suolo italiano si correrebbe quindi tra San Maurizio Canavese e Ceres, andando probabilmente a ricalcare il finale della quinta tappa del Giro Donne 2023, che prevedeva nel finale la salita (6 Km al 6.6%) diretta al santario intotolato a Sant’Ignazio di Loyola (santo di origine spagnola, tra l’altro). Infine, la quarta tappa partirebbe da Bussoleno in direzione della Francia, come accaduto in occasione della frazione che all’ultimo Tour ha portato il gruppo da Pinerolo a Valloire, e si andrebbero dunque subito ad affrontare le prime montagne. In tempi più recenti, però, il giornalista piemontese Beppe Conti avrebbe ridimensionato questo progetto a soli due giorni, con un prima tappa disegnato attorno a Torino e una seconda nelle Langhe per poi puntare verso la Francia.

RASSEGNA STAMPA

Vuelta, per Roglic è un poker storico. Crono finale a Kung: Cattaneo terzo e Baroncini quarto

Gazzetta dello Sport

V Madridu so okronali kralja Primoža IV – Velika Slovenija je pobrala vse (A Madrid fu incoronato re Primož IV – La grande Slovenia ha raccolto tutto)

Delo – Slovenia

Küng firma la crono finale della Vuelta

Corriere del Ticino – Svizzera

Roglic secures fourth Vuelta title to equal record (Roglic si aggiudica il quarto titolo della Vuelta eguagliando il record)

The Guardian – Regno Unito

Primoz Roglic reigns in Spain as Eddie Dunbar celebrates superb race campaign (Primoz Roglic regna in Spagna mentre Eddie Dunbar celebra una superba campagna di gara)

The Irish Times – Irlanda

Roglic es el hombre-récord (Roglic è l’uomo dei record)

AS – Spagna

Roglic ganha pela quarta vez a Vuelta e iguala recorde de vitórias (Roglic vince la Vuelta per la quarta volta ed eguaglia il record di vittorie)

Público – Portogallo

Un 4e Tour d’Espagne pour Roglic et un record de victoires égalé (Un 4° Giro di Spagna per Roglic e un record di vittorie eguagliato)

L’Équipe – Francia

Stefan Küng schrijft de slottijdrit van de Vuelta op zijn naam, Primoz Roglic is al voor de vierde keer eindwinnaar in Spanje (Stefan Küng vince la cronometro finale della Vuelta, Primoz Roglic è già vincitore assoluto in Spagna per la quarta volta)

Het Nieuwsblad – Belgio

Roglic pakt eindzege in Vuelta na door Küng gewonnen tijdrit – Alarmfase één door ziekte, maar Roglic blijft winnen in La Vuelta: ’Nooit genoeg’ (Roglic conquista la vittoria assoluta alla Vuelta dopo una cronometro vinta da Küng – Allarme fase uno per malore, ma Roglic continua a vincere alla Vuelta: ‘Mai abbastanza’)

De Telegraaf – Paesi Bassi

Roglic gewinnt zum vierten Mal die Vuelta – Lipowitz starker Siebter (Roglic vince la Vuelta per la quarta volta, Lipowitz conclude con un ottimo settimo posto)

Kicker – Germania

Vacek útočil na triumf v časovce, nakonec je šestý. Roglič znovu králem Vuelty (Vacek attaccava per il trionfo nella cronometro, alla fine è arrivato sesto. Roglič di nuovo re della Vuelta)

Mladá fronta Dnes – Repubblica Ceca

Roglic protects lead on final day to win Spanish Vuelta for a record-equaling 4th time (Roglic difende il primato nell’ultimo giorno e vince la Vuelta spagnola per la quarta volta, eguagliando un record)

The Washington Post – USA

¡Primoz Roglic se coronó campeón de la Vuelta a España! Küng conquistó la etapa 21; Harold Tejada volvió a brillar (Primoz Roglic è stato incoronato campione della Vuelta a España! Küng ha conquistato la tappa 21; Harold Tejada ha brillato di nuovo)

El Tiempo – Colombia

Richard Carapaz roza el podio de la Vuelta a España 2024, el título vuelve a manos del esloveno Primoz Roglic – Así queda la clasificación general final de la Vuelta a España con la actuación de los ecuatorianos Richard Carapaz, Alexander Cepeda y Jhonatan Narváez – ‘Soy uno de los mejores y aún sigo en la lucha’, afirma Richard Carapaz, cuarto en la general de la Vuelta a España (Richard Carapaz sfiora il podio della Vuelta a España 2024, il titolo torna nelle mani dello sloveno Primoz Roglic – Questa la classifica generale finale della Vuelta a España con la prestazione degli ecuadoriani Richard Carapaz, Alexander Cepeda e Jhonatan Narváez – “Sono uno dei migliori e sto ancora lottando”, dice Richard Carapaz, quarto assoluto alla Vuelta a España)

El Universo – Ecuador

Australian cycling trio make history in Vuelta (Il trio ciclistico australiano scrive la storia alla Vuelta)

The West Australian – Australia

VUELTAALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della ventunesima ed ultima tappa, Distrito Telefónica – Madrid (cronometro individuale)

1° Victor Lafay
2° Maurice Ballerstedt a 2″
3° Luca Vergallito a 19″
4° Reuben Thompson a 21″
5° Valentin Paret-Peintre a 23″

Classifica generale finale

1° Tim Naberman
2° Ide Schelling a 1′14″
3° Kamil Gradek a 7′03″
4° Thibault Guernalec a 16′15″
5° Julius van den Berg a 16′22″

Miglior italiano Alessandro De Marchi, 11° a 27′07″
Maglia nera Primoz Roglic, 135° a 5h21′03″

I MONDIALI IN “QUATTRO”

Terminato il racconto della Vuelta del 1974 vi accompagneremo alla riscoperta, atteaverso i titoli del quotidiano “La Stampa” dei mondiali disputati negli anni terminanti con il numero 4, nel 30° anniversario del campionato del mondo disputato ad Agrigento nel 1994. I titoli dell’edizione 2014 sono quelli de ilciclismo.it

2004 – VERONA (Italia)

TRIS MONDALE: FREIRE ENTRA NELLA GALLERIA DEI GRANDI

Scelte sbagliate e sfortuna condannano l’Italbici – I fantasmi di Rebellin e Simoni si agitano nella fatal Verona – Resa amara per l’ltalia del pedale

Bettini si fa male cambiando una ruota, uova contro l’ammiraglia di Ballerini – Moser accusa: «Mancava gente di personalità». Basso si difende: «Abbiamo rallentato per aspettare Bettini». E Cunego si consola coccolato dalla mamma – Il ct Ballerini sotto accusa: «Perso Bettini, non avevamo più armi»

2014 – PONFERRADA (Spagna)

KWIATKOWSKI, CHE ASSOLO!

L’Italia riesce nell’intento di far scoppiare la corsa, ma ad approfittarne è il giovane polacco, che anticipa lo strappo finale e resiste al ritorno di un gruppetto regolato da Gerrans. Ennesimo podio senza iride per Valverde, terzo. Gli azzurri si sciolgono nel finale, mancando tutte le azioni nell’ultimo giro e mezzo. La prima nazionale di Davide Cassani si deve accontentare del tredicesimo posto di Colbrelli.

VUELTA 2024 – LE PAGELLE

settembre 10, 2024 by Redazione  
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Ecco le pagella della 79a edizione della Vuelta

PRIMOZ ROGLIC. Vince con autorità la Vuelta 2024 conquistando uno storico poker dopo le vittorie nel triennio 2019 – 2021 e lasciandosi alle spalle le cadute al Giro dei Paesi Baschi e al Tour de France. Le tre vittorie di tappa sul Pico Villuercas, a Cazorla e sull’Alto de Moncalvillo nobilitano la sua prestazione nel corso delle tre settimane. La stagione, considerando anche la vittoria del Delfinato, è certamente positiva. VOTO: 9

BEN O’CONNOR. La quasi fuga bidone della sesta tappa lo proietta al primo posto in classifica generale. Resiste in maglia rossa fino alla tappa verso il Picon Blanco nella quale si deve arrendere a Roglic, ma alla fine riesce a conservare un secondo posto finale che gli vale la sua miglior prestazione in un GT. VOTO: 8

MATTIAS SKJELMOSE. Una delle sorprese più belle della Vuelta 2024. Dopo una prima settimana ordinaria, le tappe di Cazorla e del Cuito Negru – dove giunge rispettivamente quinto e sesto – gli danno le motivazioni giuste per poter ambire ad una prestigiosa top five. La prestazioni in crescendo sull’Alto de Moncalvillo e l’ottima cronometro conclusiva di Madrid gli regalano il quinto posto finale, la vittoria nella classifica dei giovani e la convinzione, perchè no, di poter diventare il nuovo Vingegaard. VOTO: 8

ENRIC MAS. E’ stato definito un po’ ironicamente il miglior gregario di Roglic alla Vuelta. Effettivamente non ci allontaniamo tanto dalla realtà, se è vero come è vero che i suoi attacchi (o presunti tali), pur encomiabili per impegno e dedizione, non hanno mai impensierito lo sloveno, spesso e volentieri rimasto alla sua ruota e pronto a cogliere il momento giusto per attaccare. Un terzo posto finale che comunque resta la migliore prestazione del suo 2024. VOTO: 7.5

KADEN GROVES . Approfitta del ritiro di Van Aert e conquista per il secondo anno consecutivo la maglia verde. Le tre vittorie di tappa sono la ciliegina sulla torta di una Vuelta complessivamente positiva. VOTO: 7.5

EDDIE DUNBAR . L’irlandese della Jayco AlUla vince due tappe scegliendo il momento giusto per le ‘fagianate’ che gli consegnano le due vittorie. VOTO: 7.5

RICHARD CARAPAZ. Dopo le prime due settimane piuttosto anonime, se si eccettua il secondo posto nella nona tappa, ottiene tre top ten nelle tappe del Cuitu Negru, dell’Alto de Moncalvillo e del Picon Blanco. Alla fine è quarto in classifica generale riuscendo a riscattare un Tour de France sottotono. VOTO: 7

DAVID GAUDU. Dopo il quarto posto al Tour 2022 si era un po’ perso per strada tra infortuni e prestazioni mediocri. A 27 anni trova un sesto posto finale in un GT, che può accrescere l’autostima e trovare le motivazioni per tornare ad essere uno dei migliori ciclisti francesi da GT. VOTO: 7

JOAO ALMEIDA Alla vigilia della Vuelta era considerato dalla maggior parte degli addetti ai lavori il più grande avversario di Roglic per la vittoria finale. Il terzo posto sul Pico Villuercas lo posizionava a soli 8 secondi di ritardo dalla maglia rossa. L’avvento del covid pone miseramente fine ai suoi sogni di gloria e lo costringe al ritiro cinque giorni dopo. VOTO: 7

ANTONIO TIBERI. Le speranza italiana per la Vuelta 2024 svaniscono nella nona tappa con il ritiro del capitano del Team Bahrain Victorious a causa di un malore che lo mette ko. Fino a quel momento aveva dato segni positivi, prendendo solo una ventina di secondi di ritardo da Roglic sugli arrivi in salita del Pico Villuercas e di CazorlaVOTO: 7

FLORIAN LIPOWITZ. Il giovane talento tedesco della Red Bull BORA Hansgrohe cresce bene all’ombra di Roglic e chiude in classifica generale al settimo posto. Un ottimo lasciapassere per future prestazioni. VOTO: 7

WOUT VAN AERT. Poteva essere 9 il voto del belga, che stava per vincere contemporaneamente la classifica a punti e quella dei GPM di un GT, cosa rara nel ciclismo, ma la caduta d il conseguente ritiro nella sedicesima abbassano inesorabilmente il voto e il sipario su una stagione che è un eufemismo dire scalognata. Alla Vuelta restano le tre vittorie di tappa, a corredo del bronzo olimpico a cronometro e della vittoria nella Kuurne-Bruxelles-Kuurne. VOTO: 7

PABLO CASTRILLO, MARC SOLER, URKO BERRADE. Tra i più attivi nel promuovere fughe di lunga gittata, vincono una tappa ciascuno meritandosi una sufficienza piena e dando alla Spagna tre vittorie di tappa. VOTO: 7

PAVEL BITTNER Vince la quinta tappa con arrivo a Siviglia denotando le grandi doti di velocista che potrà migliorare in futuro. VOTO: 7

MICHAEL WOODS Vince sul Puerto de Ancares in un arrivo adatto alle sue caratteristiche, ancora di più se, come è successo, presente in una fuga. Per lui è la terza vittoria di tappa alla Vuelta, dopo le affermazioni nel 2018 e nel 2020. VOTO: 7

STEFAN KÜNG. Vince la cronometro conclusiva di Madrid dimostrando di essere probabilmente l’unico vero cronoman presente alla Vuelta. Vediamo adesso se e quanto questa vittoria gli darà la carica per affrontare in rapida successione Europei e Mondiali. VOTO: 7

BRANDON MCNULTY Vince la cronometro inaugurale da Lisbona ad Oeiras e veste la prima maglia rossa. VOTO: 6.5

PAVEL SIVAKOV . Inizialmente doveva vestire i panni del gregario in una UAE Team Emirates che vantava sulla carta una delle migliori rose alla partenza della Vuelta 2024. Termina nono nella generale e resta il dubbio di cosa avrebbe potuto fare se fosse stato lui il capitano. VOTO: 6

MIKEL LANDA Dopo due buonissime settimane culminate con il terzo ed il quarto posto a Cazorla ed a Granada, viene meno nella tappa di Maeztu perdendo circa quattro minuti sui primi e dicendo addio ad una top five che sembrava cosa (quasi) fatta. Alla fine è ottavo ma le recriminazioni sono tante per l’uomo di classifica designato dal Team Soudal Quick Step. VOTO: 5.5

ADAM YATES Capitano ombra dell’UAE Team Emirates, non sfrutta a dovere l’occasione che il destino gli riserva tra ritiro di Almeida e vittoria nella nona tappa, al termine della quale aveva un ritardo di circa 1 minuto e mezzo da Roglic. Una terza settimana che dire deludente è poco lo fa uscire dalla classifica generale e alla fine non entra neanche nella top ten. VOTO: 4

SEPP KUSS. Ombra del ciclista che non più di un anno fa aveva vinto la Vuelta, parte con i gradi di capitano nel Team Visma Lease a Bike ma non dà mai l’impressione di poter competere per la vittoria finale. Chiude quattordicesimo, rivelandosi probabilmente la delusione più grande dell’intera corsa spagnola. VOTO: 4

Antonio Scarfone

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): DISTRITO TELEFÓNICA (MADRID) – MADRID (ITT)

settembre 8, 2024 by Redazione  
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Cala il sipario sulla Vuelta 2024 con una cronometro individuale che non potrà cambiare la situazione al vertice della classifica generale mentre tutto è ancora aperto per i gradini più bassi del podio

Era da vent’anni esatti che Madrid, tradizionale punto d’arrivo finale della Vuelta salvo qualche rara eccezione (nel 1993, nel 2014 e nel 2021 si è arrivati a Santiago de Compostela, mentre fino alla fine degli anni ‘70 la corsa terminava nei Paesi Baschi), non ospitava lo svolgimento di una tappa a cronometro. L’ultima volta capitò nel 2004 quando la conclusiva frazione contro il tempo di 28 Km non bastò a scardinare dal trono della Vuelta lo spagnolo Roberto Heras, che si impose in quella edizione con 30″ sul connazionale Santiago Pérez, vincitore di quella tappa con 13″ di vantaggio sul rivale. Molto diversamente erano andate le cose due anni prima quando la crono dell’ultimo giorno, affrontata sempre con Heras in maglia amarillo (la maglia rossa sarà introdotta nel 2010), ribaltò la classifica facendo balzare al primo posto Aitor González, che staccò lo scalatore di Béjar di ben 3′22″. Vista la supremazia dimostrata da Roglic nelle scorse tappe difficilmente rivedremo un “rovescio” come quello del 2002, ma la cronometro di quest’anno sarà ugualmente appassionante e tutta da gustare fino all’ultimo colpo di pedale perchè è ancora aperta la lotta per i gradini più bassi del podio, che vedrà pronti alla sfida l’ex capoclassica Ben O’Connor, Enric Mas e Richard Carapaz, attualmente secondo, terzo e quarto della classsifica, con l’australiano che vanta 9 secondi di vantaggio sullo spagnolo mentre più distanziato è l’ecuadoriano, che dovrà recuperare 50 secondi per garantirsi la terza piazza. Il percorso non presenterà alcuna difficoltà altimetrica, pur non essendo piattissimo, è vedrà i corridori partire uno alla volta dal quartier generale di Telefónica, la principale compagnia di telecomunicazione iberica. L’arrivo, 24 Km e 600 metri più avanti, sarà previsto sulla Gran Vía, una delle principali strade della capitale spagnola, sulla quale per la prima volta nella storia sarà collocato il traguardo di una tappa della Vuelta. Fino allo scorso anno (e, probabilmente, ci si tornerà dal 2025) l’ultimo striscione d’arrivo era collocato in Plaza de Cibeles, al cospetto del municipio di Madrid, dalla quale sarà previsto comunque un doppio passaggio negli ultimi 3 Km. Poi spazio alla “glorificazione” di Primoz Roglic, primo corridore ad eguagliare il record di vittorie alla Vuelta – quattro, per la precisione – finora detenuto dal citato Roberto Heras

La Gran Vía a Madrid e l’altimetria dell’ultima tappa (Google Street View)

La Gran Vía a Madrid e l’altimetria dell’ultima tappa (Google Street View)

METEO VUELTA

Madrid – partenza primo corridore (ore 16.20): cielo sereno, 28°C (percepiti 27°C), vento moderato da O (12-30 Km/h), umidità al 20%
Madrid – ore 17: cielo sereno, 28°C (percepiti 27°C), vento moderato da O (16-35 Km/h), umidità al 19%
Madrid – ore 18: cielo sereno, 27°C (percepiti 26°C), vento moderato da NO (20-40 Km/h), umidità al 22%
Madrid – arrivo maglia rossa (ore 19.30): cielo sereno, 26°C, vento moderato da NO (18-40 Km/h), umidità al 23%

GLI ORARI DELLA VUELTA

16.00: inizio diretta su Eurosport
16.20: partenza del primo corridore dal Distrito Telefónica di Madrid
16.46: arrivo del primo corridore a Madrid
19.04: partenza della maglia rossa dal Distrito Telefónica di Madrid
19.30: arrivo dell’ultimo corridore a Madrid

RASSEGNA STAMPA

L’ultima salita regala il bis a Dunbar. Roglic a una tappa dal poker

Gazzetta dello Sport

Dunbar pred vsemi, Rogliča do zmage loči le še jutrišnji kronometer – Primož Roglič izgubil pol ekipe, a si zagotovil četrto Vuelto (Dunbar davanti a tutti, Roglič è separato solo dalla cronometro di domani – Primož Roglič ha perso metà della sua squadra, ma si è assicurato la sua quarta Vuelta)

Delo – Slovenia

Dunbar takes stage 20 as Roglic closes on title (Dunbar vince la 20a tappa mentre Roglic si avvicina al titolo)

The Guardian – Regno Unito

Ireland’s Eddie Dunbar claims second stage win at Vuelta a Espana (L’irlandese Eddie Dunbar conquista la seconda vittoria di tappa alla Vuelta a Espana)

The Irish Time – Irlanda

Roglic sentencia la Vuelta (Roglic decide la Vuelta)

AS – Spagna

Eddie Dunbar vence etapa, Roglic continua a liderar a Vuelta (Eddie Dunbar vince la tappa, Roglic continua a guidare la Vuelta)

Público – Portogallo

Dunbar s’impose une nouvelle fois, Roglic tout proche du sacre (Dunbar vince ancora una volta, Roglic vicinissimo all’incoronazione)

L’Équipe – Francia

Taaie Eddie Dunbar houdt favorieten nipt af op de Picon Blanco! Mas en Roglic vervolledigen het podium (Il duro Eddie Dunbar tiene a bada i favoriti sul Picon Blanco! Mas e Roglic completano il podio)

Het Nieuwsblad – Belgio

Eddie Dunbar wint voorlaatste etappe Vuelta; Primoz Roglic zo goed als zeker van eindzege (Eddie Dunbar vince la penultima tappa della Vuelta; Primoz Roglic è quasi certo della vittoria assoluta)

De Telegraaf – Paesi Bassi

Trotz Sorgen bei Red Bull: Roglic vor viertem Vuelta-Sieg (Nonostante le preoccupazioni in casa Red Bull: Roglic a un passo dalla quarta vittoria alla Vuelta)

Kicker – Germania

Horské finále Vuelty ovládl Dunbar. Roglič je blízko celkovému vítězství (Dunbar ha dominato il finale in montagna della Vuelta. Roglič è vicino alla vittoria assoluta)

Mladá fronta Dnes – Repubblica Ceca

Roglic on brink of fourth Vuelta title after protecting lead on last mountain stage (Roglic sull’orlo del quarto titolo della Vuelta dopo aver difeso il primato nell’ultima tappa di montagna)

The Washington Post – USA

Primoz Roglic quedó a 24 km del título de la Vuelta a España tras dura etapa de montaña – El colombiano Daniel Felipe Martínez abandona la Vuelta a España un día antes de su conclusión (Primoz Roglic è a 24 km dal titolo della Vuelta a España dopo una dura tappa di montagna – Il colombiano Daniel Felipe Martínez abbandona la Vuelta a España un giorno prima della sua conclusione)

El Tiempo – Colombia

Richard Carapaz cierra cuarto en la etapa 20 de La Vuelta, triunfo de Eddie Dunbar – Así está la clasificación general de la Vuelta a España tras la etapa ​2​0, con Richard Carapaz en pelea por entrar al podio final (Richard Carapaz chiude quarto nella tappa 20 della Vuelta, trionfo per Eddie Dunbar – Questa la classifica generale della Vuelta a España dopo la tappa 2​0, con Richard Carapaz in lotta per il podio finale)

El Universo – Ecuador

Roglic poised to win fourth Vuelta, Dunbar wins stage (Roglic pronto a vincere la quarta Vuelta, Dunbar vince la tappa)

The West Australian – Australia

VUELTAALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della ventesima tappa, Villarcayo – Picón Blanco

1° Jasha Sütterlin
2° Victor Campenaerts a 1′06″
3° Casper Pedersen a 1′26″
4° Kasper Asgreen s.t.
5° Ide Schelling a 1′39″

Miglior italiano: Filippo Baroncini, 19° a 4′36″

Classifica generale

1° Tim Naberman
2° Ide Schelling a 42″
3° Kamil Gradek a 4′59″
4° Thibault Guernalec a 13′09″
5° Julius van den Berg a 16′05″

Miglior italiano Alessandro De Marchi, 11° a 26′57″

I MONDIALI IN “QUATTRO”

Terminato il racconto della Vuelta del 1974 vi accompagneremo alla riscoperta, atteaverso i titoli del quotidiano “La Stampa” dei mondiali disputati negli anni terminanti con il numero 4, nel 30° anniversario del campionato del mondo disputato ad Agrigento nel 1994

1974 – MONTRÉAL (Canada)

MERCKX, GRAN RITORNO

Nel mondiale di Montreal terza maglia iridata per il belga

Battuto in volata Poulidor – Quarto Santambrogio, 7° Moser, 10° Battaglin

1984 – BARCELLONA (Spagna)

DOMINIO AZZURRO, MA VINCE UN BELGA

Claude Criquielion conquista a Barcellona il mondiale di ciclismo, Claudio Corti è secondo

Una corsa tragico-comica, in cui è difficile definire la prova dei nostri – La fatica ha stroncato tutti i favoriti – Ritirati i vari Fignon, Kelly, Hinault e Moser – Polemiche per Argentin (17°): è accusato da LeMond (avrebbe chiesto soldi per «tirare») e ha lasciato liberi troppo tardi i «gregari»

1994 – AGRIGENTO (Italia)

CHIAPPUCCI A SALVE, LEBLANC FA CENTRO

Gli azzurri sempre in prima linea ma cedono nel finale, il francese dà la stoccata decisiva – “Erano tutti contro di me” – “Se ti ritiri, io ti pianto”

El Diablo batte Virenque per l’argento. Ghirotto, un sogno svanito in extremis – Chiappucci: “Un marcamento spietato” – Luc voleva lasciare il ciclismo, la moglie gli fece cambiare idea

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): VILLARCAYO – PICÓN BLANCO

settembre 7, 2024 by Redazione  
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Atto finale in montagna prima della cronometro conclusiva. In programma più di 5000 metri di dislivello e ben 8 salite prima di arrivare al traguardo del Picón Blanco, ultima chanche per gli scalatori per giocarsi un piazzamento sul podio alle spalle dell’inattaccabile Roglic.

Siamo arrivo all’ultimo colpo di piccone della Vuelta 2024 e possiamo dirlo ben forte perchè l’arrivo sarà ai quasi 1500 metri del Picón Blanco, ascesa sulla quale ci si giocherà il piazzamento sul podio alle spalle di Roglic, per il quale sono in lizza al momento ancora tre corridori, l’ex capoclassifica O’Connor, lo spagnolo Mas e l’ecuadoriano Carapaz, i primi due separati da 26″ mentre più distanziato è il corridore sudamericano, che ha da recuperare un minuto esatto all’australiano. Il terreno per questa sfida sarà costituito da un vero e proprio tappone che prevede 5077 metri esatti di dislivello, ovvero 591 metri in più rispetto all’altro tappone di questa edizione, quello di Granada, che però era più esigente sotto l’aspetto delle pendenze. In quell’occasione si erano affrontate tre impegnative ascese, oggi ne saranno in programma ben otto anche se, tolta quella conclusiva, presenteranno tutte pendenze non particolarmente difficili. Alla fine di questa giornata, però, si saranno percorsi quasi 70 Km in salita e tutto questo avrà sicuramente un peso, considerato il fatto che siamo alla penultima tappa di una dispendiosa corsa che dura da tre settimane. In partenza da Villarcayo ci sarà il biglietto da visita di questa frazione, la salita non ufficiale dell’Alto de Bocos (2.7 Km al 6.5%), mentre bisognerà percorrere 25 Km per arrivare ai piedi del primo GPM, il semplice Puerto de las Estacas de Trueba (9.2 Km al 3%), scavalcato il quale si lascerà la provincia di Burgos per tornare a pedalare sulle strade della Cantabria. In rapida successione si scaleranno quindi il Puerto de La Braguía (5.8 Km al 5.2%), l’Alto del Caracol (10.7 Km al 5.5%, dal versante opposto rispetto a quello affrontato nella tappa di Santander) e infine il Portillo de Lunada (14.1 Km al 6.1%). Quest’ultimo sarà il primo dei tre colli di giornata classificati di prima categoria, dopo il quale si rientrerà nel territorio della provincia di Burgos planando verso Espinosa de los Monteros, la località dalla quale ha inizio l’ascesa finale verso il Picón Blanco, salvo poi cambiare direzione e imboccare l’ascesa del Portillo de la Sia (7.2 Km al 5.8%), che riporterà nuovamente la corsa in Cantabria. Se ne uscirà affrontando la penultima difficoltà altimetrica di giornata, l’ascesa diretta al Puerto de Los Tornos (11.2 Km al 5.8%), sulla quale – se non sarà in testa alla corsa la fuga di giornata – potrebbe già accendersi la bagarre tra i corridori che puntano al podio perchè allo scollinamento è prevista l’assegnazione di abbuoni. A quel punto al traguardo mancheranno 26 Km e di questi gli ultimi otto saranno in salita, la più impegnativa di giornata in virtù della sua pendenza media del 9%. Poi solo la cronometro di Madrid fornirà gli ultimi verdetti della Vuelta 2024 e quelli saranno giudici inappellabili.

L’antica base militare del Picón Blanco e l’altimetria della ventesima tappa (merindadesdigital.com)

L’antica base militare del Picón Blanco e l’altimetria della ventesima tappa (merindadesdigital.com)

METEO VUELTA

Villarcayo : nubi sparse, 17°C, vento moderato da SO (18-41 Km/h), umidità al 62%
Vega de Pas (Km 48.3): pioggia debole (0.3 mm), 17°C, vento moderato da O (8-31 Km/h), umidità al 77%
La Concha (Km 81): pioggia debole (0.2 mm), 18°C, vento moderato da NO (11-28 Km/h), umidità al 73%
La Gándara (Km 122.3): pioggia moderata (3.5 mm), 15°C, vento moderato da NO (8-30 Km/h), umidità al 79%
Espinosa de los Monteros (inizio salita finale – Km 163): pioggia debole (0.5 mm), 16°C, vento moderato da O (7-40 Km/h), umidità al 64%

GLI ORARI DELLA VUELTA

12.30: inizio diretta su Eurosport
13.06: partenza da Villarcayo
13.55-14.05: GPM di Las Estacas de Trueba
14.25.14.35: GPM del Puerto de La Braguía
14.50-15.10: GPM dell’Alto del Caracol
15.20-15.40: GPM del Portillo de Lunada
15.45-16.10: GPM del Portillo de la Sia
16.40-17.05: GPM del Puerto de Los Tornos (con abbuoni)
17.00-17.30: traguardo volante di Espinosa de los Monteros e inizio salita finale
17.15-17.45: arrivo sul Picón Blanco

RASSEGNA STAMPA

Vuelta, il momento di Roglic: stacca tutti in salita, O’Connor deve cedergli la maglia rossa

Gazzetta dello Sport

Roglič je na veličasten način prevzel rdečo majico – Primož Roglič se vrača na svoj španski prestol (Roglič ha preso la maglia rossa in maniera magnifica – Primož Roglič torna sul trono spagnolo)

Delo – Slovenia

Roglic seizes chance on climb to take stage 19 and red jersey (Roglic coglie l’occasione della salita per conquistare la 19a tappa e la maglia rossa)

The Guardian – Regno Unito

Roglic es el amo (Roglic è il maestro)

AS – Spagna

Na Vuelta, Roglic não deixou para amanhã o que pôde fazer hoje (Alla Vuelta, Roglic ha lasciato in sospeso fino a domani quello che avrebbe potuto fare oggi)

Público – Portogallo

Roglic reprend le pouvoir avec brio (Roglic riprende brillantemente il potere)

L’Équipe – Francia

Roglic grijpt de macht in Vuelta op aankomst bergop met derde ritzege en rode trui, O’Connor plots op bijna twee minuten (Roglic prende il potere alla Vuelta all’arrivo in salita con la vittoria della terza tappa e la maglia rossa, O’Connor improvvisamente a quasi due minuti di distanza)

Het Nieuwsblad – Belgio

Hebbes voor Roglic! Sloveen pakt rode trui in Vuelta af van O’Connor (Buona fortuna per Roglic! Lo sloveno prende la maglia rossa da O’Connor alla Vuelta)

De Telegraaf – Paesi Bassi

Solo zum dritten Etappensieg: Roglic erobert Rotes Trikot zurück (Solo alla terza vittoria di tappa Roglic riconquista la maglia rossa)

Kicker – Germania

Dominance Rogliče a jeho týmu. Slovinec ovládl cílové stoupání a vede Vueltu (Il dominio di Roglič e della sua squadra. Lo sloveno ha dominato la salita dell’arrivo e guida la Vuelta)

Mladá fronta Dnes – Repubblica Ceca

Vuelta a España 2024: Daniel Martínez, estelar con su trabajo para el contundente triunfo de Primoz Roglic, el nuevo líder – Daniel Martínez, gregario de oro para revolcar la clasificación; así quedó la general con Primoz Roglic de líder (Vuelta a España 2024: Daniel Martínez, stellare con il suo lavoro per la clamorosa vittoria di Primoz Roglic, il nuovo leader – Daniel Martínez, gregario d’oro per stravolgere la classifica; la classifica generale è rimasta così con Primoz Roglic in testa)

El Tiempo – Colombia

P​rimoz Roglic asume el liderato de La Vuelta; Richard Carapaz se aferra a pelear el podio (Primoz Roglic assume la guida della Vuelta; Richard Carapaz continua a lottare per il podio)

El Universo – Ecuador

Roglic reclaims red jersey from O’Connor with stage win (Roglic riprende la maglia rossa a O’Connor con la vittoria di tappa)

The West Australian – Australia

VUELTAALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della diciannovesima tappa, Logroño – Alto de Moncalvillo

1° Patrick Gamper
2° Nico Denz s.t.
3° Ide Schelling a 31″
4° Luca Vergallito a 1′15″
5° Edward Planckaert s.t.

Classifica generale

1° Tim Naberman
2° Ide Schelling a 2′27″
3° Kamil Gradek a 3′20″
4° Thibault Guernalec a 8′00″
5° Enzo Leijnse a 10′26″

Miglior italiano Alessandro De Marchi, 12° a 23′55″

I MONDIALI IN “QUATTRO”

Terminato il racconto della Vuelta del 1974 vi accompagneremo alla riscoperta, atteaverso i titoli del quotidiano “La Stampa” dei mondiali disputati negli anni terminanti con il numero 4, nel 30° anniversario del campionato del mondo disputato ad Agrigento nel 1994

1934 – LIPSIA (Germania)

IL BELGA KAERS PREVALE IRREGOLARMENTE SU GUERRA ED È CAMPIONE DEL MONDO

Superiori per classe e per valore gli italiani non riescono a conquistare la maglia iridata

Il vincitore, figura oscura in gara, balza in testa sul rettilineo d’arrivo, impedisce con ripetute scorrettezze l’azione che avrebbe dato la vittoria a Guerra e si aggiudica il titolo del quale non era apparso degno – Guerra ed Olmo sono stati i migliori uomini in corsa – Il ligure piegato dalla sfortuna dopo aver dato chiara dimostrazione delle sue doti di gran campione – Un reclamo di Guerra respinto dal trio di giudici franco-belga-olandese – La media: chilometri 38,428 – La prova deii dilettanti vinta in volata dall’olandese Pellenaars

1954 – SOLINGEN (Germania Ovest)

BOBET VINCE IL CAMPIONATO MONDIALE DI CICLISMO IN UN IMPETUOSO E DRAMMATICO FINALE (COPPI CADUTO)

Aspra gara sotto la pioggia: ventidue arrivati su settantadue partiti

Ultimi Km: sei colpi di scena – Scatenata la lotta a fondo tra Coppi-Bobet-Schaer – Fausto cade in discesa, è staccato… insegue… – Bobet fora; l’elvetico Schàer fugge alla disperata – Louison riparte fulmineo e raggiunge lo svizzero – Traguardo: 1° Bobet; 2° Schaer; 4° Gismondi – Coppi arriva sesto ed è preceduto da Anquetil – Louison e la sua squadra hanno dominato la corsa – Fausto spiega la sua sconfitta

1964 – SALLANCHES (Francia)

A SALLANCHES: 1° JANSSEN (OLANDA) 2° ADORNI (ITALIA)

A 50 metri dal traguardo l’azzurro era ancora primo – Così Magni dai “boxes” ha diretto gli italiani

Adorni, comunque, è stato la grande sorpresa della giornata, protagonista di due episodi nel finale della corsa – Taccone, con altri cinque corridori, a lungo in fuga – Il magnifico inseguimento di Simpson per 70 chilometri – Il torinese Zilioli classificato al quinto posto – Scriveva su foglietti quello che dovevano fare gli azzurri; poi li consegnava a Motta, Adorni e Taccone – Quando Adorni fu battuto, Fiorenzo mormorò: «Mamma mia…» – E la rabbia, allora, quasi quasi soffocò la soddisfazione

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): LOGROÑO – ALTO DE MONCALVILLO

settembre 6, 2024 by Redazione  
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Siamo arrivati alla tre giorni che deciderà le sorti della settantanovesima Vuelta a España. La situazione dei primi due corridori della classifica è ancora in bilico sui 5 secondi che separano l’attuale maglia rossa Ben O’Connor da Primoz Roglic. Lo sloveno era partito da Lisbona con i gradi di grande favorito per la vittoria finale e lo rimane tuttora, ancor più perchè oggi si affronterà la stessa salita che lo ha visto imporsi in solitaria al termine dell’ottava tappa della Vuelta nel 2020.

E’ arrivo il momento del gran finale della Vuelta edizione numero 79. Nelle ultime tre giornate si disputeranno le tappe, due di montagna e la cronometro conclusiva, che determineranno il vincitore assoluto, una pratica al momento ancora apertissima perchè appena 5 secondi separano l’australiano Ben O’Connor, che veste la maglia rossa fin dalla sesta frazione, dallo sloveno Primoz Roglic, grande favorito per la vittoria finale e a un passo da imporsi nella sua quarta Vuelta, eguagliando così il record di affermazioni detenuto dallo spagnolo Roberto Heras, impostosi per la prima volta nel 2000 e le altre consecutivamente dal 2003 al 2005. Oggi, tra l’altro, si correrà su di un terreno che Roglic conosce benissimo e l’australiano no perchè alla Vuelta del 2020, quando per la prima volta nella storia fu proposto l’arrivo in salita sull’Alto de Moncalvillo, l’attuale leader della classifica non era in gara, mentre lo sloveno non solo era presente ma rispose “presente”: fu Primoz, infatti, a imporsi nell’ottava tappa di quella edizione, eccezionalmente disputata ad ottobre a causa della pandemia, tagliando il traguardo con 13″ di vantaggio sull’ecuadoriano Richard Carapaz – che in quel momento vestiva la maglia rossa – e 19″ sul danese Daniel Martin. Si tratta di distacchi non eccezionali tra i primi tre ma, come abbiamo poco fa sottolineato, si trattava dell’ottava tappa mentre stavolta l’impegnativa salita del Moncalvillo sarà affrontata al diciannovesimo giorno di gara e al termine di tre settimane di corsa rese ancor più dure dal caldo. Un’azione dello sloveno, dunque, in queste condizioni potrebbe risultare molto più incisiva, favorita anche dalla caratteristiche stesse dell’ascesa iberica, che prevede 8.6 km all’8.9% di pendenza media, mentra si andrà a toccare un picco massimo del 16% quando al traguardo mancheranno circa 3 Km.

I ripetitori sulla cima del Moncalvillo e l’altimetria della diciannovesima tappa (Facebook)

I ripetitori sulla cima del Moncalvillo e l’altimetria della diciannovesima tappa (Facebook)

METEO VUELTA

Logroño: pioggia debole (0.2 mm), 15°C, vento moderato da O (10-21 Km/h), umidità al 77%
Haro (Km 36.4): parzialmente nuvoloso, 15°C, vento moderato da O (5-19 Km/h), umidità al 80%
Belorado (Km 73): pioggia debole (0.1 mm), 18°C, vento moderato da SO (17-36 Km/h), umidità al 50%
Santo Domingo de la Calzada (Km 118): cielo sereno, 20°C, vento moderato da O (5-21 Km/h), umidità al 49%
Hornos de Moncalvillo (inizio salita finale – Km 163.6): cielo sereno, 19°C, vento moderato da N (7-27 Km/h), umidità al 62%

GLI ORARI DELLA VUELTA

13.29: partenza da Logroño
14.30: inizio diretta su Eurosport
15.30-15.50: GPM del Puerto de Pradilla (con abbuoni)
17.00-17.25: traguardo volante di Ventosa
17.05-17.30: inizio salita finale
17.15-17.45: arrivo sull’Alto de Moncalvillo

RASSEGNA STAMPA

Vuelta, prima gioia di Berrade sulle strade di casa. O’Connor resta leader

Gazzetta dello Sport

Spet presenečenje na Vuelti – Primož Roglič ni še želel rdeče majice (Un’altra sorpresa alla Vuelta – Primož Roglič non voleva ancora la maglia rossa)

Delo – Slovenia

Berrade wins stage 18 in late break with O’Connor still in red (Berrade vince la tappa 18 in fuga tardiva con O’Connor ancora in rosso)

The Guardian – Regno Unito

Berrade alarga el festival (Berrade prolunga il festival)

AS – Spagna

Urko Berrade dá terceira vitória à Kern na Vuelta. O’Connor continua líder (Urko Berrade regala alla Kern la terza vittoria alla Vuelta. O’Connor rimane il leader)

Público – Portogallo

Berrade signe son premier succès, O’Connor toujours en rouge (Berrade firma il suo primo successo, O’Connor ancora in rosso)

L’Équipe – Francia

Bask Urko Berrade pakt voor eigen volk derde ritzege voor Kern Pharma (Il basco Urko Berrade conquista la terza vittoria di tappa per la Kern Pharma sulle strade di casa)

Het Nieuwsblad – Belgio

Urko Berrade wint 18e Vuelta-rit in zijn Baskenland, Ben O’Connor blijft in het rood (Urko Berrade vince la 18esima tappa della Vuelta nei suoi Paesi Baschi, Ben O’Connor resta in rosso)

De Telegraaf – Paesi Bassi

Roglic in Lauerstellung – Berrade feiert Heimsieg (Roglic in posizione di attesa – Berrade festeggia la vittoria casalinga)

Kicker – Germania

Češi byli na Vueltě opět vidět. Vacek bojoval v úniku, nakonec dojel osmý (I cechi si sono rivisti alla Vuelta. Vacek ha lottato per scappare, finendo ottavo)

Mladá fronta Dnes – Repubblica Ceca

Berrade wins Spanish Vuelta stage as O’Connor protects 5-second lead over Roglic (Berrade vince la tappa della Vuelta spagnola mentre O’Connor protegge il vantaggio di 5 secondi su Roglic)

The Washington Post – USA

Vuelta a España 2024: Harold Tejada volvió a brillar en una indescifrable etapa 18; Berrade ganó y celebró en su tierra (Vuelta a España 2024: Harold Tejada ha brillato ancora in una tappa 18 indecifrabile; Berrade ha vinto e festeggiato in patria)

El Tiempo – Colombia

Jhonatan Narváez llegó en el puesto 24 y Richard Carapaz en el 35 en la etapa 18 de La Vuelta a España, que brilló Urko Berrade – ‘Richard Carapaz puso contra las cuerdas al líder Ben O’Connor’, que confesó que ‘fue una sorpresa’ el ataque del ecuatoriano (Jhonatan Narváez è arrivato 24esimo e Richard Carapaz 35esimo nella 18a tappa della Vuelta a España, nella quale ha brillato Urko Berrade – “Richard Carapaz ha messo alle corde il leader Ben O’Connor”, che ha confessato che “l’attacco dell’ecuadoriano è stato una sorpresa”)

El Universo – Ecuador

O’Connor stays in red, but Vine loses polka dot jersey (O’Connor resta in rosso, ma Vine perde la maglia a pois)

The West Australian – Australia

VUELTAALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della diciottesima tappa, Vitoria-Gasteiz – Maeztu

1° Txomin Juaristi
2° Victor Campenaerts a 1′45″
3° Quinten Hermans a 11′26″
4° Luca Vergallito s.t.
5° Unai Iribar a 11′53″

Classifica generale

1° Tim Naberman
2° Kamil Gradek a 2′39″
3° Ide Schelling a 5′03″
4° Thibault Guernalec a 9′25″
5° Enzo Leijnse a 11′03″

Miglior italiano Alessandro De Marchi, 11° a 22′04″

RICORDO DI JOSÈ MANUEL FUENTE

50 anni fa lo scalatore asturiano Josè Manuel Fuente si impone per la seconda ed ultima volta in carriera nel Giro di Spagna. Riviviamo quei giorni attraverso i titoli del quotidiano spagnolo “Mundo Deportivo”

Si conclude qui il raccontio della Vuelta del 1974. Nelle prossime giornate vi accompagneremo alla riscoperto dei mondiali disputati negli anni terminanti con il numero 4, nel 30° anniversario del campionato del mondo disputato ad Agrigento nel 1994

12 MAGGIO 1974 – 19a TAPPA (1a semitappa) EIBAR – SAN SEBASTIÁN (79 Km)
12 MAGGIO 1974 – 19a TAPPA (2a semitappa): CIRCUITO A CRONOMETRO DI SAN SEBASTIÁN (35.9 Km)

FUENTE VENCEDOR ABSOLUTO

Por el escaso margen de 11 seguindos

Meritorio segundo puesto para Agostinho

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): VITORIA-GASTEIZ – MAEZTU (PARQUE NATURAL DE IZKI)

settembre 5, 2024 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Si sposta nei Paesi Baschi la carovana della Vuelta per una frazione che, se lo vorranno, potrebbe veder protagonisti gli uomini di classifica. A 45 Km dall’arrivo è, infatti, prevista la salita del Puerto de Herrera, non durissima ma nemmeno facile e un Roglic desideroso di recuperare i 5 secondi che ancora lo dividono dalla maglia rossa potrebbe farci un pensierino.

Dopo la Cantabria tocca ai Paesi Baschi, che ospiteranno la Vuelta al termine di una frazione di media montagna non particolarmente difficile ma che potrebbe vedere in azione gli uomini di classifica, a cominciare da Primoz Roglic. Complici anche i 20 secondi di penalità afflittigli dalla giuria domenica, ieri ai laghi di Covandonga non è riuscito a rimettersi sulle spalle la maglia rossa per l’inezia di 5 secondi e questo piccolo gap innegabilmente gli brucia. Domani e dopo si affronteranno salite sulla quale potrà riprendersi con gli interessi il segno del comando, ma se non sta nella pelle lo sloveno potrebbe provarci già oggi sul Puerto de Herrera, colle non eccessivamente difficile ma nemmeno semplicissimo perchè prevede 5.6 Km all’8.3% di pendenza media. In vetta saranno previsti abbuoni per i primi tre corridori a transitare e allo sloveno basterebbe semplicemente vincere il GPM senza distanziare fisicamente l’australiano Ben O’Connor perchè al primo saranno elargiti sei secondi, che gli basterebbero per vestirsi di rosso con sol secondo di vantaggio (sempre che O’Connor non si piazzi). Apparentemente questa salita l’unico difetto di non essere piazzata vicinissimo all’arrivo, poichè dopo si dovranno percorrere 45 Km per andare al traguardo, ma il finale di gara presenterà un disegno in perfetto stile “Paesi Baschi”. La comunità autonoma spagnola, che lo scorso anno ha ospitato il “Grand Départ” del Tour de France, geograficamente si presenta come un intrico di colli spesso caratterizzati da pendenze in doppia cifra e questa natura è ben evidenziata nell’altimetria del tratto conclusivo che, pur privi di tratti in ascesa particolarmente “accesi”, sarà caratterizzato da continui saliscendi e se Roglic o qualche altro big avrà dato la “sveglia” sul Puerto de Herrara, inseguire dopo un distacco in salita su di un tracciato del genere non sarà affatto semplice e non è detto che si riesca a recuperare. Se tutto ciò dovesse accadere si vivrà una corsa nella corsa perchè, viste le caratteristiche del tracciato e l’andazzo delle frazioni precedenti, anche oggi la fuga di giornata avrà ottime possibilità di andare fino al traguardo, un fatto che alla Vuelta quest’anno si è verificato già in otto occasioni.

Uno scorcio del Parco Naturale di Izki e l’altimetria della diciottesima tappa (www.arabakomendialdea.eus)

Uno scorcio del Parco Naturale di Izki e l’altimetria della diciottesima tappa (www.arabakomendialdea.eus)

METEO VUELTA

Vitoria-Gasteiz: pioggia debole (0.1 mm), 15°C, vento debole da N (7-17 Km/h), umidità al 77%
Rivabellosa (Km 49.6): cielo coperto, 17°C, vento debole da NE (7-18 Km/h), umidità al 68%
Ábalos (Km 98.7): cielo coperto, 18°C, vento debole da N (4-16 Km/h), umidità al 57%
Peñacerrada (Km 141.4): cielo coperto, 16°C, vento moderato da N (9-20 Km/h), umidità al 65%
Maeztu : cielo coperto, 17°C, vento moderato da N (6-21 Km/h), umidità al 64%

GLI ORARI DELLA VUELTA

13.20: partenza da Vitoria-Gasteiz
14.30: inizio diretta su Eurosport
15.05-15.20: GPM dell’Alto de Rivas de Tereso
16.15-16.40: GPM del Puerto de Herrera (con abbuoni)
16.50-17.10: traguardo volante di Villafría
17.15-17.45: arrivo a Maeztu

RASSEGNA STAMPA

Vuelta, 17ª tappa: trionfo Groves sotto la pioggia. O’Connor resta leader

Gazzetta dello Sport

Groves zmagal s prestavo več. Rogliču še vedno manjka 5 sekund – Van Aert nima zloma, morda se vrne za svetovno prvenstvo (Groves ha vinto con la marcia in più. A Roglič mancano ancora 5 secondi – Van Aert non ha fratture, potrebbe tornare per il Mondiale)

Delo – Slovenia

Australia’s Groves wins third Vuelta stage in mass sprint finish (L’australiano Groves vince la terza tappa della Vuelta in volata di massa)

The Guardian – Regno Unito

Groves es el rey del esprint

AS – Spagna

Kaden Groves sprintou para a terceira vitória em etapas na Vuelta (Kaden Groves è scattato verso la terza vittoria di tappa della Vuelta)

Público – Portogallo

Groves signe une troisième victoire, O’Connor toujours en rouge (Groves firma la terza vittoria, O’Connor ancora in rosso)

L’Équipe – Francia

Groene trui Kaden Groves wint ondanks late uitval Victor Campenaerts sprint in Vuelta – Aangeslagen ploegleider brengt goed nieuws over Wout van Aert, Remco Evenepoel: “Hopelijk is hij snel hersteld” (La maglia verde Kaden Groves vince nonostante lo sprint in ritardo di Victor Campenaert alla Vuelta – Il direttore sportivo sbalordito porta buone notizie su Wout Van Aert e Remco Evenepoel: “Speriamo che si riprenda rapidamente”)

Het Nieuwsblad – Belgio

Groves sprint als eerste over de finishlijn in 17e etappe Vuelta – Zorgen bij Visma om hard gevallen Van Aert: ’Grote vleeswond in knie’ (Groves è il primo a tagliare il traguardo in volata nella 17a tappa della Vuelta – Visma preoccupata per la dura caduta di Van Aert: “Grande ferita cutanea al ginocchio”)

De Telegraaf – Paesi Bassi

Groves holt sich dritten Sieg im spanischen Regen – Glück im Unglück: Keine Frakturen bei van Aert (Groves conquista la terza vittoria sotto la pioggia spagnola – Buona fortuna nella sfortuna: nessuna frattura a van Aert)

Kicker – Germania

Přetahovaná až do cíle. Na Vueltě už potřetí slaví Groves, Bittner druhý (Trascinandosi fino al traguardo. Groves festeggia per la terza volta alla Vuelta, Bittner secondo)

Mladá fronta Dnes – Repubblica Ceca

Groves wins another Spanish Vuelta stage and O’Connor keeps overall lead – Belgian cyclist Van Aert needs intensive care on knee wound after Vuelta crash (Groves vince un’altra tappa della Vuelta spagnola e O’Connor mantiene la testa della classifica generale – Il ciclista belga Van Aert necessita di cure intensive per la ferita al ginocchio dopo l’incidente alla Vuelta)

The Washington Post – USA

Vuelta a España 2024: Groves conquistó la etapa 17 en un electrizante final; O’Connor respiró y defendió el liderato – Vuelta a España 2024: los ciclistas colombianos volvieron a perder terreno, así van en la clasificación general (Vuelta a España 2024: Groves ha conquistato la tappa 17 con un finale elettrizzante; O’Connor ha respirato e ha difeso il vantaggio – Vuelta a España 2024: i ciclisti colombiani perdono ancora terreno, ecco come vanno nella classifica generale)

El Tiempo – Colombia

Jhonatan Narváez es el mejor tricolor en la etapa 17 de La Vuelta a España, que ganó el australiano Kaden Groves: ¿en qué lugar se ubicó Richard Carapaz? (È Jhonatan Narváez il miglior tricolore della tappa 17 della Vuelta a España, vinta dall’australiano Kaden Groves: dove si è piazzato Richard Carapaz?)

El Universo – Ecuador

Groves win stage as Aussies hold three Vuelta jerseys – Van Aert uncertain for worlds after Vuelta crash (Groves vince la tappa mentre gli australiani detengono tre maglie della Vuelta – Van Aert incerto per i mondiali dopo l’incidente alla Vuelta)

The West Australian – Australia

VUELTAALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della diciassettesima tappa, Arnuero – Santander

1° Jorge Gutiérrez
2° Geoffrey Bouchard a 1′57″
3° Nicolas Vinokurov a 4′11″
4° Felix Gall s.t.
5° Rein Taaramäe s.t.

Miglior italiano Luca Vergallito, 12° a 7′21″

Classifica generale

1° Tim Naberman
2° Kamil Gradek a 8′51″
3° Ide Schelling a 11′15″
4° Thibault Guernalec a 15′37″
5° Enzo Leijnse a 17′15″

Miglior italiano Alessandro De Marchi, 12° a 28′16″

RICORDO DI JOSÈ MANUEL FUENTE

50 anni fa lo scalatore asturiano Josè Manuel Fuente si impone per la seconda ed ultima volta in carriera nel Giro di Spagna. Riviviamo quei giorni attraverso i titoli del quotidiano spagnolo “Mundo Deportivo”

11 MAGGIO 1974 – 18a TAPPA: MIRANDA DE EBRO – EIBAR (152 Km)

TAMAMES ENTRÒ VENCEDOR EN EIBAR

Batalla en los altos de Elgueta y Arrate

A pesar de su grave caida, Fuenta mantiene el liderato

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): MONUMENTO JUAN DEL CASTILLO (ARNUERO) – SANTANDER

settembre 4, 2024 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Sulla carta sarà l’ultima occasione riservata ai velocisti perchè la quasi totale assenza di difficoltà altimetriche negli ultimi 70 Km li chiama inevitabilmente alla ribalta. Ma potrebbe non rivelarsi uno sprint per tutti i palati quello di Santander…

La Vuelta lascia le Asturie e fa rotta verso la Cantabria, dove nel capoluogo Santander cadrà per quest’anno il sipario sugli spettacoli offerti dai velocisti. Quest’ultimo traguardo a loro disposizione, però, potrebbe non spalancare le proprie porte a tutti i velocisti rimasti in gara perchè il percorso non sarà una passeggiata. È vero che negli ultimi 70 Km, a parte l’intrusione di qualche sparuta e semplice collina, non si incontreranno difficoltà altimetriche, ma il tratto immediatamente precedente proporrà due salite brevi che potrebbero lasciare il segno, intossicare i muscoli degli sprinter e far sprecare loro quelle energie che poi non si potrebbero più avere a disposizione nel finale. In particolare è il primo di questi due colli il più tremendo perchè l’Alto de La Estranguada prevede 5.5 Km all’8.5% con un muro finale che fa invidia ai suoi gemelli fiamminghi: per quasi 2 Km e mezzo la strada si inerpicherà al 14.7% e il tutto sarà reso ancor più complicato da una carreggiata abbastanza stretta. Chi dovesse staccarsi faticherà non poco a recuperare perchè una volta terminata la successiva discesa si riprenderà subito a salire verso gli 815 metri dell’Alto del Caracol, ascesa meno impegnativa della precedente, sono 7.2 Km al 6.6%, ma che ha in serbo una rampa finale di 1000 metri al 9.8%. A completare il quadro delle difficoltà di giornata potrebbe intervenire il vento, che dovrebbe farsi sentire lungo tutta la giornata ma soprattutto nel tratto conclusivo, tracciato a breve distanza dalla costa dell’Oceano Atlantico.

Il faro di Cabo Mayor a Santander e l’altimetria della diciassettesima tappa (www.expedia.it)

Il faro di Cabo Mayor a Santander e l’altimetria della diciassettesima tappa (www.expedia.it)

METEO VUELTA

Monumento Juan del Castillo (Arnuero): pioggia debole (0.1), 19°C, vento moderato da O (15-31 Km/h), umidità al 79%
Santa Maria de Cayón (Km 39.8): pioggia debole (0.2), 19°C, vento moderato da NO (12-29 Km/h), umidità al 77%
Selaya (Km 81.2): pioggia debole (0.7), 17°C, vento moderato da NO (12-32 Km/h), umidità al 84%
Arce (Traguardo volante – Km 117.7): parzialmente nuvoloso), 20°C, vento moderato da NO (15-32 Km/h), umidità al 74%
Santander: nubi sparse, 19°C, vento debole da NO (17-28 Km/h), umidità al 75%

GLI ORARI DELLA VUELTA

14.18: partenza da Arnuero
14.30: inizio diretta su Eurosport
15.25-15.40: GPM dell’Alto de La Estranguada
15.45-16.00: GPM dell’Alto del Caracol
16.50-17.10: traguardo volante di Arce (con abbuoni)
17.20-17.40: arrivo a Santader

RASSEGNA STAMPA

Vuelta, Soler vince ai Laghi di Covadonga, Zana secondo. O’Connor salva la maglia rossa

Gazzetta dello Sport

Rogliču samo še rokav rdeče majice manjka. O’Connor se je rešil za 5 sekund (A Roglič manca solo la manica della maglia rossa. O’Connor si è salvato di 5 secondi)

Delo – Slovenia

O’Connor clings on to Vuelta red jersey as Van Aert crashes out (O’Connor si aggrappa alla maglia rossa della Vuelta mentre Van Aert cade)

The Guardian – Regno Unito

Soler se lleva el premio gordo (Soler vince il jackpot)

AS – Spagna

Vuelta: Soler vence em Covadonga, vermelha de O’Connor presa por 5 segundos (Vuelta: Soler vince a Covadonga, rosso di O’Connor bloccato per 5 secondi)

Público – Portogallo

O’Connor toujours en rouge pour 5 secondes, victoire de Soler en solitaire (O’Connor ancora in rosso per 5 secondi, vittoria in solitaria per Soler)

L’Équipe – Francia

Soler zegeviert, O’Connor redt rode trui met vijf seconden in rit overschaduwd door valpartij en opgave van Van Aert (Soler trionfa, O’Connor salva la maglia rossa per cinque secondi alla fine di una corsa offuscata da una caduta e dal ritiro di Van Aert)

Het Nieuwsblad – Belgio

Spanning naar kookpunt: Primoz Roglic heeft rode trui bijna te pakken in Vuelta – Brute pech: lijkbleke Vuelta-uitblinker Wout van Aert valt en moet opgeven (Tensione al limite: Primoz Roglic sfiora la maglia rossa alla Vuelta – Sfortuna brutale: la pallida stella della Vuelta Wout van Aert cade e deve arrendersi)

De Telegraaf – Paesi Bassi

Van Aert stürzt wieder schwer – Roglic fehlen nur noch fünf Sekunden (Van Aert cade di nuovo malamente -Roglic è a soli cinque secondi di distanza)

Kicker – Germania

O’Connor znovu ztrácel, ale vedení udržel. Triumf slaví Soler, van Aert končí – Vacek se chce ještě ukázat: Závěrečnou časovku už mám dlouho v hlavě (O’Connor stava perdendo di nuovo ma ha mantenuto il comando. Soler festeggia il trionfo, van Aert conclude – Vacek vuole ancora mettersi alla prova: ho in testa da tempo la cronometro finale)

Mladá fronta Dnes – Repubblica Ceca

O’Connor keeps Spanish Vuelta lead by just 5 seconds over Roglič in mountains. Van Aert crashes out (O’Connor mantiene il primato nella Vuelta spagnola con soli 5 secondi di vantaggio su Roglič in montagna. Van Aert cade)

The Washington Post – USA

Vuelta a España 2024: Soler ganó brutal etapa en Lagos de Covadonga; Roglic le dio un ‘mazazo’ al liderato de O’Connor – La cruda cara del ciclismo: Wout van Aert sufre durísima caída en la Vuelta a España, sus gritos de dolor son desgarradores (Vuelta a España 2024: Soler ha vinto una tappa brutale a Lagos de Covadonga; Roglic ha inferto un duro colpo alla leadership di O’Connor – Il volto crudo del ciclismo: Wout van Aert subisce una durissima caduta alla Vuelta a España, le sue urla di dolore sono strazianti)

El Tiempo – Colombia

Richard Carapaz llega décimo y el español Marc Soler se queda la 16.ª etapa de La Vuelta a España 2024 (Richard Carapaz arriva decimo e lo spagnolo Marc Soler conquista la 16a tappa della Vuelta a España 2024)

El Universo – Ecuador

O’Connor keeps Vuelta lead as Van Aert crashes out (O’Connor mantiene il comando della Vuelta mentre Van Aert cade)

The West Australian – Australia

VUELTAALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della sedicesima tappa, Luanco – Lagos de Covadonga

1° Txomin Juaristi
2° Nicolas Vinokurov a 9′41″
3° Ide Schelling a 9′45″
4° Joan Bou a 10′17″
5° Xabier Berasategi s.t.

Miglior italiano Luca Vergallito, 10° a 10′54″

Classifica generale

1° Tim Naberman
2° Kamil Gradek a 15′52″
3° Thibault Guernalec a 16′33″
4° Enzo Leijnse a 24′00″
5° Ide Schelling a 24′20″

Miglior italiano Alessandro De Marchi, 10° a 31′44″

RICORDO DI JOSÈ MANUEL FUENTE

50 anni fa lo scalatore asturiano Josè Manuel Fuente si impone per la seconda ed ultima volta in carriera nel Giro di Spagna. Riviviamo quei giorni attraverso i titoli del quotidiano spagnolo “Mundo Deportivo”

10 MAGGIO 1974 – 17a TAPPA: BILBAO – MIRANDA DE EBRO (157 Km)

TAMAMES ENTRÒ GANADOR EN MIRANDA DE EBRO

Jornada prodiga en cambios y emociones

Fuente, ayudado per Lazcano, logrò salvar su liderato

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