MORGADO PROFETA IN PATRIA, IL PORTOGHESE VINCE LA FIGUEIRA CHAMPIONS CLASSIC

febbraio 16, 2025 by Redazione  
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Il corridore lusitano vince la terza edizione della corsa di casa. Tra i protagonisti l’italano Filippo Ganna, a lungo in fuga solitaria

Non c’è disciplina sportiva nella quale non si cerchi in tutti i modi possibili, spesso a scapito della salute degli atleti, di aumentare il numero delle gare e di conseguenza i guadagni, diretti e indiretti, di cui godono un po’ tutti coloro che a vario titolo lavorano nell’ambito dello sport professionistico. Il ciclismo non fa certo eccezione e il mese di febbraio, un tempo dedicato agli allenamenti e a sporadiche competizioni di ciclocross, si va riempiendo di nuove gare alle quali anche i migliori corridori non disdegnano di partecipare, anche se solo per allenarsi in vista di quelle più importanti.
È stato così che a febbraio sono gradualmente entrate in calendario dapprima corse in località esotiche, ma che in quel periodo godono di un buon clima (Australia, Sudamerica, penisola arabica), e poi anche nelle zone più calde dell’Europa, in particolare Spagna e Portogallo. La classica portoghese chiamata “Figueira Champions Classic” è arrivata solo alla terza edizione, ma è già riuscita a guadagnarsi un posto nelle UCI ProSeries, il circuito che raccoglie le più importanti corse di seconda fascia del calendario mondiale (tra le quali, per fare un esempio, vi sono le nostre Milano-Torino, il Giro dell’Emilia e il Giro del Veneto). La corsa si è sempre svolta sullo stesso percorso, con partenza e arrivo nella località di Figueira da Foz, importante città marittima e turistica situata sulla costa portoghese a metà strada fra Lisbona e Porto. Il suo percorso che ricorda un po’ un trifoglio, con un primo lobo – a sud di Figueira – lungo circa 50 chilometri, un secondo – ad est – all’incirca sulla medesima distanza e infine un terzo e conclusivo disegnato a Nord della città, lungo 30 chilometri e che viene percorso 3 volte (l’anno scorso 4) per un totale complessivo di 193 chilometri circa. Il “lobo” conclusivo è quello che presenta le salite più impegnative, quelle su cui potrebbe decidersi la corsa: la Rua Parque Forestal (2,1 km all’8%) e la Enforca Cães (0,9 km al 10,3%), strappo breve ma molto duro situato a soli 6 chilometri dal traguardo.
Tra i favoriti, in assenza dei vincitori delle due precedenti edizioni (Casper Pedersen e Remco Evenepoel, entrambi della Soudal Quick Step), vanno segnalati il più forte dei corridori portoghesi, Joao Almeida (UAE Team Emirates – XRG), i francesi Romain Bardet (Team Picnic PostNL) e Julian Alaphilippe (Tudor Pro Cycling Team), il velocista eritreo Birian Girmay (Intermarché – Wanty) e il nostro Filippo Ganna (INEOS Grenadiers). Da non dimenticare due specialisti delle corse in linea come Nelson Powless (EF Education – EasyPost, vincitore di una San Sebastian) e il giovane svizzero Jan Christen (UAE Team Emirates – XRG), che l’anno scorso si è messo in luce vincendo diverse corse minori, tra le quali il Giro dell’Appennino.
Si parte puntualmente alle 12.30 locali (13.30 in Italia). Il cielo è nuvoloso ma non piove, la temperatura è mite, sui 14 gradi. Quasi subito parte la fuga di giornata, con dentro nove corridori, tutti spagnoli o portoghesi, nessuno dei quali è mai salito sul podio di una corsa importante: il più quotato sembrerebbe il portoghese Rafael Reis (Anicolor/Tien 21), campione nazionale a cronometro nel 2022. Il gruppo sonnecchia e la corsa si snoda senza sussulti fra le colline dell’entroterra sino alle 16 del pomeriggio (ora italiana) quando, una volta percorsi i primi due “lobi”, inizia il primo dei tre giri conclusivi. Il vantaggio dei fuggitivi non è stratosferico come avviene sempre in questi casi: si parla di soli 4 minuti, probabilmente più per demerito dei nove, nessuno dei quali pensa davvero di poter vincere la corsa, che per merito degli inseguitori. Già al primo passaggio sulla Rua Parque Forestal, una collina panoramica alta 210 metri sul livello del mare, il loro vantaggio si dimezza. Intanto il cielo si è rasserenato e la temperatura è rimasta intorno ai 14 gradi, anche 15, quasi ideale per chi voglia tentare lo sforzo di una fuga da lontano. Sulla seconda asperità, la Enforca Cães, è proprio Reis a passare per primo, mentre il gruppo continua a mantenersi a circa due minuti di distanza. La diretta televisiva inizia alla fine del primo giro, in un momento in cui il gruppo procede tranquillo e i fuggitivi, che intanto sono scesi ad otto, tornano a guadagnare, raggiungendo i tre minuti di vantaggio. Quando i corridori si accorgono di essere in diretta la musica cambia all’improvviso e, prima ancora che inizi la salita della Rua Parque Forestal il gruppo si allunga e dimezza lo svantaggio. Già a metà salita i fuggitivi vengono ripresi e in cima il gruppo passa sfilacciato, ma ancora abbastanza compatto (conta in tutto una cinquantina di corridori). Nei chilometri seguenti si mettono in luce prima Alaphilippe, poi Ganna: alla fine è proprio il passista italiano a guadagnare in discesa un vantaggio non banale. Col passare dei chilometri il gruppo, che pure insegue con notevole convinzione, non sembra recuperare, anzi. In vista della Enforca Cães si muovono il danese Michael Valgren (EF Education – EasyPost, una Amstel e un giro di Toscana fra le sue non poche vittorie) e l’eritreo Natnael Tesfatsion (Movistar Team), campione nazionale in carica; tuttavia, in cima alla salita Ganna mantiene 20 secondi di vantaggio. Più lontano il resto del gruppo, ormai ridotto a trenta, forse quaranta unità. Sul lungo tratto in pianura, lungo il mare, con cui termina il secondo giro i due inseguitori vengono ripresi, mentre l’italiano, che riesce a esprimere tutta la sua potenza, porta a 30 secondi il suo vantaggio, poi 35, infine 40 ai piedi della Rua Parque Forestal. Sulla salita, notoriamente il suo punto debole, Ganna si gioca la vittoria. E questa sfuma: affaticato e appesantito, l’italiano cede nel tratto più duro, dove la pendenza arriva al 16%, e viene passato con facilità dai primi inseguitori. È il giovane portoghese António Morgado (UAE Team Emirates – XRG), che l’anno scorso ha vinto il Giro di Romagna ed è stato campione nazionale a cronometro, a passare per primo in cima alla salita, con una manciata di secondi sul resto del gruppo, ormai ridotto a venti corridori. La discesa gli è favorevole e, come già aveva fatto Ganna nel giro precedente, Morgado porta a 30 secondi il suo vantaggio. In cima all’ultima salita, la terza ascesa all’Enforca Cães, il suo vantaggio è sempre di una trentina di secondi su ciò che resta del gruppo: ma negli ultimi 6 chilometri lo sforzo si fa sentire e dietro iniziano a tirare sul serio. Inesorabilmente il vantaggio scende, dapprima a 20 secondi al termine della discesa e poi, nel lungomare che sembra interminabile e sotto un sole che va tramontando come le sue forze, cala progressivamente sino a 13 secondi, quando arriva lo striscione dell’ultimo chilometro. Le forze abbandonano il giovane portoghese, da dietro lanciano persino lo sprint… ma alla fine, quando il più vicino degli inseguitori si trova a soli 30 metri, la linea del traguardo trasforma la sua sofferenza in una delle più importanti vittorie della sua carriera. Vince lo sprint per il secondo posto il francese Paul Magnier (Soudal Quick-Step), terzo il ceco Mathias Vacek (Lidl – Trek). Girmay è sesto, Alaphilippe ottavo. Primo degli italiani Lorenzo Rota (Intermarché – Wanty), decimo. Filippo Ganna, che alla fine ha perso anche le ruote del gruppo principale, è solo ventinovesimo.

Andrea Carta

Il portoghese Morgado vince la terza edizione della Figueira Champions Classic (foto Figueira Champions Classic)

Il portoghese Morgado vince la terza edizione della Figueira Champions Classic (foto Figueira Champions Classic)

SAM BENNETT BISSA IL SUCCESSO DI TAPPA E MADS PEDERSEN BISSA IL TOUR DE LA PROVENCE

febbraio 16, 2025 by Redazione  
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La conclusione della corsa a tappe francese ha visto il bis dell’irlandese Sam Bennett, che si impone anche ad Arles. Bis vittorioso anche per Mads Pedersen che si aggiudica nuovamente la corsa dopo il successo finale dello scorso anno. La volata è stata caratterizzata dalla caduta innescata da Pascal Ackermann. Primo degli italiani Alessandro Borgo.

La tappa conclusiva del Tour de la Provence 2025 per poco non ha premiato gli autori della fuga di giornata, ovvero Raùl Garcia Pierna (Arkéa-B&B Hôtels) – il corridore messo meglio in classifica essendo alla partenza 6° a 29″ dal leader Mads Pedersen (Lidl – Trek) – Samuel Leroux (TotalEnergies), Cériel Desal (Wagner Bazin WB), Daniel Smajkic Årnes (Van Rysel-Roubaix), Matisse Julien (CIC U Nantes) e Damien Girard (Nice Métropole Côte d’Azur). Nonostante la presenza dello spagnolo il gruppetto è riuscito a sfiorare i due minuti di vantaggio, cosa che ha permesso ad alcuni di questi coraggiosi di entrare nell’ultimo chilometro davanti a tutti. La loro avventura si è però conclusa grazie allle manovre che precedono ogni finale di gara, come questo già in atto. La conseguente volata è stata lanciata dal tedesco Pascal Ackermann (Israel – Premier Tech), autore di una caduta sul quale sono “franati” altri corridori. Nel caos successivo a questo incidente ha avuto la meglio l’irlandese Sam Bennett (Decathlon AG2R La Mondiale Team), che ha preceduto nell’ordine Marijn van den Berg (EF Education – EasyPost), Alexander Konijn (Nice Métropole Côte d’Azur), Lukáš Kubiš (Unibet Tietema Rockets), Paul Penhoët (Groupama – FDJ), Matyáš Kopecký (Team Novo Nordisk), Valentin Tabellion (Van Rysel Roubaix), Alessandro Borgo (Bahrain Victorious Development Team), Pedersen, Stanisław Aniołkowski (Cofidis) e il resto del plotone. Per l’irlandese un bis dopo la vittoria riportata nella prima tappa.
Così come lo scorso anno a imporsi in classifica è stato il danese Pedersen, che preceduto di 13″ Matej Mohorič (Bahrain – Victorious) di 23″ Marijn van den Berg, salito sul podio finale proprio grazie al piazzamento odierno. Seguono Fred Wright (Bahrain – Victorious) a 23”, Lukáš Kubiš (Unibet Tietema Rockets) a 25” e Raúl García Pierna (Arkéa – B&B Hotels) a 26”, mentre il primo degli italiani è risultato Marco Tizza (Wagner Bazin WB), che ha chiuso in 12a posizione con 31″ di ritardo. grazie ai suoi 23 anni è il vincitore della speciale Classifica dei Giovani.
Le classifica accessorie sono state conquistato dallo stesso Pedersen (a punti), da Damien Girard (GPM), da García Pierna e dal team Lidl – Trek (a squadre).

Mario Prato

CLÁSICA DE ALMERÍA, VINCE FRETIN A SORPRESA

febbraio 16, 2025 by Redazione  
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Milan Fretin vince la volata della Clásica de Almería davanti a Emilien Jeannière e Max Kanter.

Fin dai primi chilometri la corsa è stata animata dagli attacchi da lontano. Il primo tentativo, con Samuel Fernandez (Caja Rural), Aaron Van Poucke (Flanders-Baloise) e altri tre uomini, viene rapidamente annullato dal plotone, ma subito dopo parte un nuovo drappello di sei corridori, tra cui Victor Vercouillie (Flanders-Baloise) e Ibai Azanza (Equipo Kern Pharma). Il loro vantaggio si stabilizza intorno ai 2’30” ma il gruppo guidato da Tudor e Q36.5 tiene la situazione sotto controllo.
Nella seconda metà di gara il ritmo si alza: Lotto e Cofidis si uniscono a dare manforte alle operazioni di inseguimento e i battistrada iniziano a perdere pezzi. A 60 km dal traguardo Curto e Gamundi si staccano, mentre gli ultimi tre attaccanti resistono fino ai dieci chilometri finali, quando il gruppo chiude definitivamente il gap.
A questo punto inizia la battaglia per la volata. Movistar, Lotto, TotalEnergies e Bardiani si contendono le prime posizioni, ma negli ultimi mille metri emergono Cofidis e XDS Astana. Il team cino-kazako lancia perfettamente Max Kanter con Gleb Syritsa a fare da ultimo uomo, ma a spuntarla è a sorpresa Milan Fretin, che con uno sprint potente batte la concorrenza e firma una vittoria sorprendente. Sfortunati gli italiani: Giovanni Lonardi (Team Polti-VisitMalta) resta chiuso nel momento decisivo, mentre Alberto Dainese (Tudor) termina settimo senza riuscire a trovare lo spazio per lanciarsi.

Milan Fretin vince la Clasica de Almeria (Getty Images)

Milan Fretin vince la Clasica de Almeria (Getty Images)

VENDETTA DANESE CON MADS PEDERSEN AL TOUR DE LA PROVENCE

febbraio 15, 2025 by Redazione  
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Tappa e maglia per il danese Mads Pedersen che si è imposto nella seconda tappa del Tour de la Provence. Posizioni di rincalzo per Matej Mohorič e Fred Wright. Fuori dalla TopTen Marco Tizza, undicesimo .

Dopo la beffa di ieri che lo ha visto rimanere ai piedi del podio, nonostante il gran lavoro fatto da lui e dalla sua squadra, oggi Mads Pedersen (Lidl – Trek) ha messo in campo tutto il suo valore accendendo le fasi finali della Forcalquier-Manosque, seconda tappa del Tour de la Provence, frazione nella quale il corridore danese si era imposto anche lo scorso anno, quando fu proposto il medesimo tracciato sul quale si è gareggiato oggi.
L’ultimo a cedere all’aggressività agonistica dello scandinavo è stato lo sloveno Matej Mohorič (Bahrain – Victorious), che ha avuto solo le soddisfazioni del secondo gradino del podio e di un bel salto in avanti in classifica. La terza piazza è andata Fred Wright (Bahrain – Victorious) che, 16 secondi dopo l’arrivo di Pedersen, ha regolato il primo gruppo inseguitore precedendo nell’ordine Dorian Godon (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Marijn van den Berg (EF Education – EasyPost), Paul Penhoët (Groupama – FDJ), Alex Kirsch (Lidl – Trek), Thibaud Gruel (Groupama – FDJ), Bauke Mollema (Lidl – Trek), Raúl García Pierna (Arkéa – B&B Hotels) e altri 11 corridori, tra i quali c’era l’italiano Marco Tizza (Wagner Bazin WB), che anche in questa tappa si è dimostrato il migliore dei nostri e ha chiuso 11°, appena fuori la TopTen.
La gara non è iniziata sotto i migliori auspici, poichè una caduta di gruppo nelle primissime fasi ha costretto alcuni al ritiro. L’immancabile fuga di giornata, partita dopo che la situazione si era normalizzata, porta la firma di Matis Louvel (Israel-Premier Tech), Mattéo Vercher (TotalEnergies), Damien Girard (Nice Métropole Côte d’Azur) e Daniel Årnes (Van Rysel-Roubaix). I quattro, partiti “a cannone” dopo 16 km dal via, hanno raggiunto un vantaggio di 4 minuti lungo l’ascesa al Col de Buire, il primo dei tre GPM previsti. La reazione del gruppo non si è fatta attendere, su iniziativa in primis della Decathlon AG2R La Mondiale. Il gap dei fuggitivi si è così inesorabilmante assottigliato, permettendo al plotone di tenerli a distanza di sicurezza. L’ingresso negli ultimi 40 km di gara vede i fuggitivi con un vantaggio di soli 30″. Staccatosi Girard, l’azione dei tre sopravvissuti ormai ha i minuti contati, situazione che accende le velleità di Vercher. La sua azione in solitaria termina, però, ai meno 31 e, riportato così l’ordine in gruppo, la Lidl-Trek prende in mano la corsa ad opera di Bauke Mollema, che ha letteralmente lanciato il compagno di squadra Mads Pedersen. L’azione del vincitore dello scorso anno ha frantumato il gruppo e i primi capaci di resistere con successo all’azione del danese sono stati Sander De Pestel (Decathlon Ag2R La Mondiale) e Jefferson Alexander Cepeda (Ef Education-EasyPost). All’inseguimento si sono portati Mohorič, Wright, Lukáš Kubiš (Unibet Tietema Rockets), Toms Skujiņš‏ (Lidl-Trek), Ewen Costiou (Arkéa-B&B Hotels) e l’italiano Tizza. Il loro inseguimento si conclude con successo dopo qualche chilometri anche grazie al rallentamento del trio di testa, che ha preferito aspettarli. Con il gruppetto ricompattato il primo a muoversi è stato lo Mohorič. L’azione dello sloveno ha finito per provocare la reazione di Pedersen, intenzionato a bissare il successo dello scorso anno (il danese non vinse solo la tappa, come ricordato più sopra, ma portò a casa anche la classifica generale). I due procedono così verso il traguardo mettendo tra loro e i primi inseguitori secondi preziosi. Il duello a due sul rettilineo finale, in leggera salita, ha premiato Pedersen, che ha staccato il compagno di strada di 4″. Dopo 16″, come già detto, Wright ha conquistato la terza posizione regolando il primo gruppo inseguitore.
Dopo questa scoppiettante tappa la classifica vede Pedersen precedere di 13” Mohorič, che ha conquistato ben 13 posizioni in un colpo solo. 24 sono, invece, i secondi che separano Wright dalla vetta. Il vincitore di ieri Sam Bennett oggi ha chiuso 42° con un ritardo di 1’25, un vero e proprio addio ai piani nobili della classifica.
Domani si disputerà tra Rognac e Arles la terza ed ultima tappa, quasi totalmente pianeggiante ma non prive d’insidie in quanto disegnata attraverso la Camargue, terra conosciuta anche per i forti venti che sovente la spazzano. Previsioni meteo alla mano, però, domani Eolo dovrebbe starsene buono buono in disparte e Pedersen non dovrebbe aver troppi problemi a mettere in cascina il secondo successo consecutivo al Giro della Provenza.

Mario Prato

Pedersen vince ancora Manosque, come nel 2024 (Getty Images)

Pedersen vince ancora Manosque, come nel 2024 (Getty Images)

A MURCIA FABIO CHRISTEN TIMBRA LA PRIMA

febbraio 15, 2025 by Redazione  
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Con un’azione da finisseur lo svizzero Q36.5 anticipa il gruppo e va a segnare la sua prima vittoria in carriera in una corsa professionistica. Alle sue spalle si piazzano Paret-Peintre (Decathlon AG2R) e Scaroni, che con Champussin e Fortunato completa una tripletta frimata XDS Astana.

La Vuelta a Murcia si presenta come sempre una corsa molto movimentata grazie al suo percorso di quasi 200 Km che alterna un profilo altimetrico impegnativo ad un finale pianeggiante con gli ultimi 10 Km privi di difficoltà altimetriche L’inizio della gara è scoppiettante con alcuni tentativi di fuga che si concretizzano poco prima del GPM dell’Alto El Portazgo. A provarci sono l’italiano Filippo D’Aiuto (Petrolike), José Luis Faura (Burgos), José María García (Illes Baleares), Francisco Joel Penuela e Samuel Fernandez (Caja Rural Seguros), mentre dietro il ritmo è fatto dalla UAE fino al secondo GPM di giornata, lungo il quale avviene il ricongiungimento.
E’ qui che si verifica l’azione decisiva che creerà il gruppetto che si andrà a giocare la corsa. Parte Tim Wellens (UAE Team Emirates), seguito dal compagno di squadra Isaac Del Toro (UAE) e da una ventina di altri corridori, tra i quali spiccano i nomi del colombiano Nairo Quintana (Movistar) e degli italiani Christian Scaroni, Lorenzo Fortunato e Simone Velasco, tutti e tre in forze alla XDS Astana Team. Nel tratto pianeggiante successivo un’altra trentina di corridori si aggiungono a questi attaccanti, non prima di un ultimo tentativo avvenuto nei pressi dello scollinamento del Collado Bermejo. Il gruppetto guidato dalla Movistar non lascia, però, strada e con questa situazione si arriva ai piedi dell’ultimo GPM, la Cresta del Gallo.
Qui è ancora Wellens a provare l’allungo, ma il suo tentativo non crea il vuoto e il belga viene lasciato a bagnomaria. Allo scollinamento si riporta sulla testa anche Scaroni, ma dietro una manciata di corridori è in agguato e attende la discesa per rientrare. Sono in sette i corridori che arrivano a giocarsi la vittoria in volata in quel di Murcia, dove l’elvetico Fabio Christen (Q36.5 Pro Cycling Team) piazza un’azione chirurgica che gli consente di guadagnare quei pochi metri che gli permetteranno di passare per primo il traguardo e pareggiare i conti con il fratello minore Jan, vincitore a gennaio del Trofeo Calvià, allo Challenge Ciclista Mallorca

Andrea Mastrangelo

Fabio Christen vince la 45a edizione della Vuelta a la Región de Murcia (foto Tim de Waele/Getty Images)

Fabio Christen vince la 45a edizione della Vuelta a la Región de Murcia (foto Tim de Waele/Getty Images)

TOUR DE LA PROVENCE, PRIMA TAPPA A SAM BENNETT

febbraio 14, 2025 by Redazione  
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Volata vincente di Sam Bennett alla prima tappa del Tour de la Provence. L’irlandese si è imposto su Lukáš Kubiš e Alexis Renard, che salgono con lui sul podio di giornata e di conseguenza occupano nello stesso ordine anche i primi tre posti della classifica. Primo degli italiani Marco Tizza, quindicesimo.

Sulle strade francesi della Provenza ha preso il via l’omonimo Tour. La prima tappa ha visto il gruppo partire da Marsiglia per raggiungere Saint-Victoret in 169.3 Km. La conclusione in volata ha visto coinvolti solo una quarantina scarsa di atleti a causa del vento e dei continui saliscendi proposti dalla tappa, che prevedeva ben 8 ascese, tra le quali tre erano valide come GPM di seconda categoria. Lo sprint finale è andato all’irlandese Sam Bennett (Decathlon AG2R La Mondiale Team), che ha preceduto nell’ordine Lukáš Kubiš (Unibet Tietema Rockets), Alexis Renard (Cofidis), Clément Russo (Groupama – FDJ), Mads Pedersen (Lidl – Trek), Marijn van den Berg (EF Education – EasyPost), Jake Stewart (Israel – Premier Tech), Thibaud Gruel (Groupama – FDJ) e Mathieu Burgaudeau (Team TotalEnergies), con Fred Wright (Bahrain – Victorious) a completare la TopTen. In quindicesima posizione si è piazzato Marco Tizza (Wagner Bazin WB), primo della sparuta pattuglia dei corridori di casa nostra, 8 corridori in tutto. Al termine di questa prima tappa la classifica generale rispecchia i primi tre posti dell’ordine d’arrivo.
La giornata era iniziata con l’azione di Victor Guernalec (Arkéa-B&B Hotels), Antoine Hue (CIC-U-Nantes), Maximilien Juillard (Van Rysel Roubaix) e Baptiste Vadic (TotalEnergies). I quattro sono riusciti ad accumulare un vantaggio superiore ai due minuti in breve tempo. Nel gruppo inseguitore la situazione non è stata tranquilla perchè il vento, sempre presente nella zona, ha ispirato un’azione della Lidl – Trek che ha spezzato il plotone degli inseguitori. Il primo gruppo, di una quindicina di unità, comprendeva Pedersen, Bauke Mollema, Toms Skujiņš, Alex Kirsch e Julien Bernard (Lidl – Trek), Matej Mohoric e Niccolò Buratti (Bahrain Victorious), Darren Rafferty e Jefferson Alexander Cepeda (EF Education-EasyPost), Alexis Renard e Valentin Ferron (Cofidis), Ewen Costiou e Raul García Pierna (Arkéa-B&B Hotels), Jake Stewart (Israel-Premier Tech), Fabien Grellier e Lucas Boniface (TotalEnergies). L’azione ha permesso a questo gruppetto di riportarsi sui fuggitivi. Chi è rimasto indietro, però, è riuscito ad organizzarsi e ha chiuso il gap con i battistrada. La bagarre in gruppo non si è conclusa qui, soprattutto su ispirazione di EF Education-EasyPost e Lidl-Trek, e si sono susseguiti i tentativi, portati anche da nomi “pesanti” come quelli di Matej Mohoric e Mads Pedersen. Miglior fortuna sembra averla Samuel Leroux (Team TotalEnergies), che ai meno 10 ha 40″ di vantaggio, ridottisi a 20 ai meno 5. La presenza del transalpino davanti ha spaventato il danese Pedersen, che ha anticipato la volata, facendo da punto di riferimento per chi rimontava da dietro.
Archiviata questa prima tappa domani si rimette tutto in gioco con la Forcalquier-Manosque di 167 Km, frazione con caratteristiche simili a quella di oggi. Sono previsti infatti tre GPM, il Col de Buire (9,2 km al 2,9%) posto nella prima fase di gara, il Col de Viens (6km al 3%) e il Col de l’Aire dei Masco (6,3km al 4,8%) in quella finale. Per la precisione allo scollinamento dell’ultimo GPM mancheranno solo 25 km al traguardo, posto al termine di un ulteriore tratto in ascesa, poco più di 1000 metri al 3.9%. Quando al Giro della Provenza fu proposto questo identico tracciato la tappa risultò quella decisiva, con il successo di uno dei corridori protagonisti della frazione odierna, l’ex campione del mondo Pedersen, che giunse tutto solo al traguardo con 24″ sui francesi Bruno Armirail ed Ewen Costiou. E anche dietro a questi corridori si registrano importanti distacchi, a dispetto di un tracciato non particolarmente impegnativo.

Mario Prato

Sam Bennett vince la prima tappa del Giro della Provenza (Getty Images)

Sam Bennett vince la prima tappa del Giro della Provenza (Getty Images)

VALENTIN PARET-PEINTRE VINCE SULLA GREEN MOUNTAIN. AD ADAM YATES IL TOUR OF OMAN 2025

febbraio 12, 2025 by Redazione  
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Com’era prevedibile i big di classifica vanno allo scontro frontale sulla Green Mountain, durissimo arrivo in salita della quinta ed ultima tappa del Tour of Oman. Valentin Paret-Peintre (Team Soudal Quick Step) attende il momento giusto per superare Adam Yates (UAE Team Emirates XRG) negli ultimi 100 metri ed andare a vincere la tappa mentre il britannico, secondo all’arrivo, vince la breve corsa a tappe mediorientale

Il Tour of Oman arriva alla resa dei conti con la quinta ed ultima tappa con il durissimo arrivo in salita della Green Mountain, sulla quale si deciderà il vincitore della breve corsa a tappe mediorientale. David Gaudu (Team Groupama FDJ) ambisce alla prima vittoria stagionale di una corsa a tappe ma dovrà fare i conti con diversi avversari, primo fra tutti Adam Yates (UAE Team Emirates XRG). L’inizio della tappa era molto vivace ed una maxi fuga di 17 ciclisti provava a scombinare le tattiche di squadra. I 17 ciclisti all’attacco erano Luca Giaimi (UAE Team Emirates), Mauri Vansevenant e Pepijn Reiderink (Team Soudal Quick Step), Anton Charmig (Team XDS Astana), Niklas Behrens (Team Visma Lease a Bike), Amaury Capiot (Team Arkea B&B Hotels), Pavel Bittner e Sean Flynn (Team Picnic PostNL), Orluis Aular (Team Movistar), Felix Engerhardt (Team Jayco AlUla), Anthony Turgis (Team TotalEnergies), Marcel Camprubi (Team Q36.5 Pro Cycling), Lukas Eriksson (Team Tudor Pro Cycling), Sakarias Koller Løland e Enrik Pedersen (Team Uno-X Mobility), Jose Luis Faura (Team Burgos Burpellet BH) e Dylan Hopkins (Team Roojai Insurance). Dopo 60 km il vantaggio della fuga sul gruppo maglia rossa era di 1 minuto e 40 secondi. Capiot si aggiudicava il primo traguardo volante di Wadi Squt posto al km 75.7. Flynn vinceva il traguardo volante di Birkat Al Mouz posto al km 127.3. La fuga iniziava la salita finale con poco più di 1 minuto di vantaggio sul gruppo in forte rimonta tirato dagli uomini dell’UAE Team Emirates XRG. A 4 km dalla conclusione restavano in testa Vansevenant, Eriksson e Faura che però venivano ripresi dal gruppo a circa 3 km e mezzo dall’arrivo. IL ritmo indiavolato imposto dall’UAE Team Emirates XRG riduceva il gruppo all’osso con Yates e Gaudu sempre nelle primissime posizioni. Jay Vine dava l’ultimo colpo di pedali prima dello scatto di Adam Yates a 2 km dalla conclusione. IL britannico distanziava Gaudu ed insiema a lui restava soltanto Valentin Paret-Peintre (Team Soudal Quick Step). Ma Gaudu non mollava anzi reagiva e riprendeva i due battistrada a poco più di 1 km dall’arrivo. AI meno 500 una nuova accelerazione di Yates metteva in difficoltà Gaudu. Nella volata a due Paret-Peintre aveva la meglio su Yates sopravanzandolo di 2 secondi. Terzo era Gaudu a 45 secondi di ritardo. Chiudevano la top five Embret Svestad-Bårdseng (Team Arkéa – B&B Hotels) in quarta posizione a 51 secondi di ritardo e Cian Uijtdebroeks in quinta posizione a 51 secondi di ritardo. Per Paret-Peintre è la prima vittoria stagionale mentre Yates, pur non avendo vinto tappe, vince il Tour of Oman con 6 secondi di vantaggio su Paret-Peintre e 39 secondi di vantaggio su Gaudu. Per quanto riguarda le altre classifiche Paret-Peintre vince sia quella a punti che qualla di miglior giovane mentre il Team Q36.5 Pro Cycling vince la classifica a squadre.

Antonio Scarfone

Valentin Paret-Peintre vince sulla Green Mountain (foto: Getty Images)

Valentin Paret-Peintre vince sulla Green Mountain (foto: Getty Images)

OLAV KOOIJ, ALTRA VOLATA VINCENTE NELLA QUARTA TAPPA DEL TOUR OF OMAN

febbraio 11, 2025 by Redazione  
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Olav Kooij (Team Visma Lease a Bike) non delude le aspettative e vince la volata di Oman Convention and Exhibition Center nella quarta tappa del Tour of Oman davanti ad un buon Giacomo Nizzolo (Team Q36.5 Pro Cycling). Domani la Green Mountain deciderà il vincitore della breve corsa mediorientale

La quarta tappa del Tour of Oman parte da Oman Across Ages Museum e si conclude a Oman Convention and Exhibition Center dopo 181.5 km. SI tratta della penultima tappa di un Giro dell’Oman che vedrà il suo culmine domani con l’arrivo sulla Green Mountain. Oggi tornano di scena i velocisti anche se l’ultimo km in leggera salita potrebbe tagliare fuori quelli meno resistenti. La fuga di giornata si formava dopo una decina di km grazie all’azione di Abdulrahman Alyaqoobi (Nazionale dell’Oman), Kongphob Thimachai (Team Roojai Insurance) e Muhammad Haizam Mohd Shabri (Terengganu Cycling Team). Dopo 30 km il vantaggio della fuga era superiore agli 8 minuti. Mohd Shabri vinceva il traguardo volante di Al Alya posto al km 63.5. A 89 km dalla conclusione Alyaqoobi alzava bandiera bianca e si sfilava dalla fuga mentre Mohd Shabri si aggiudicava anche il successivo traguardo volante di Al Dasur posto al km 117.5. Thimachai restava da solo in testa alla corsa quando mancavano 49 km alla conclusione. Le squadre più attive all’inseguimento del ciclista indonesiano erano la Visma Lease a Bike e la Picnic PostNL. Thimachai veniva ripreso a 13 km dalla conclusione. Dopo la vittoria nella prima tappa, Olav Kooij (Team Visma Lease a Bike) si ripeteva nuovamente battendo Giacomo Nizzolo (Team Q36.5 Pro Cycling) ed Orluis Aular (Team Movistar). Chiudevano la top five Erlend Blikra (Team Uno X Mobility) in quarta posizione e Max Kanter (XDS Astana) in quinta posizione. Da segnalare il ritiro per gastroenterite di Diego Ulissi (XDS Astana Team), che alla partenza era il miglior italiano della classifica generale. Quest’ultima non cambia e vede sempre David Gaudu (Team Groupama FDJ) in maglia rossa davanti ad Adam Yates (UAE Team Emirates XRG) e Damien Howson (Team Q36.5 Pro Cycling). Domani, come anticipato all’inizio, assisteremo alla resa dei contri tra i big di classifica sulla scalata conclusiva di Green Mountain, una delle salite più dure che i ciclisti affrontano ad inizio stagione essendo lunga 6 km con una pendenza media del 10% e punte che arrivano anche al 16%!

Antonio Scarfone

Olav Kooij vince la quarta tappa del Tour of Oman (foto: Getty Images)

Olav Kooij vince la quarta tappa del Tour of Oman (foto: Getty Images)

GAUDU GODE SULL’EASTERN MOUNTAIN. TAPPA E MAGLIA PER IL FRANCESE

febbraio 10, 2025 by Redazione  
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David Gaudu (Team Groupama FDJ) attacca nel tratto più impegnativo della salita finale e a pochi metri dall’arrivo riesce a scrollarsi di dosso anche un coriaceo Adam Yates (UAE Team Emirates XRG), vincendo la tappa ed indossando la maglia rossa

La terza tappa del Tour of Oman parte da Fanja e termina su Easter Mountain dopo 180.8 km. Per dirla alla spagnola, è una tappa da unipuerto, quello appunto conclusivo: Eastern Mountain è una salita di 4.8 km al 7.7% di pendenza media, sulla quale i big di classifica possono fare la differenza, Louis Vervaeke (Team Soudal Quick Step) deve difendere la maglia rossa che difficilmente vestirà al termine della tappa. Dopo la partenza da Fanja. La fuga di giornata si formava dopo diversi attacchi ed alla fine riuscivano ad evadere dal gruppo Rayan Boulahoite (Team TotalEnergies), Nikolas Vinokourov (Team XDS Astana), Andreas Miltiadis (Roojai Insurance), Nur Amirul Fakhruddin Mazuki (Terengganu Cycling Team), Mohammed Al-Wahibi e Said Alrahbi (Nazionale dell’Oman). La fuga stessa subiva delle defezioni nel proseguimento della tappa ed a 70 km dalla conclusione restavano in testa i soli Vinokourov e Boulahoite con circa 2 minuti di vantaggio sul gruppo. Vinokourov si aggiudicava il traguardo volante di Birkat al Mouz posto al km 122.2. A 25 km dalla conclusione il vantaggio della coppia di testa era di 2 minuti sul gruppo maglia rossa. Le squadre più attive all’inseguimento erano la Soudal Quick Step e l’UAE Team Emirates. Vinokourov restava da solo in testa a 9 km dalla conclusione e proprio la maglia rossa Louis Vervaeke (Team Soudal Quick Step) tirava in testa al gruppo, mettendosi a disposizione dei suoi compagni. Vinokourov veniva ripreso a poco meno di 3 km dalla conclusione, quando la salita verso Eastern Mountain era già iniziata ma le pendenze non erano ancora troppo marcate. Nell’ultimo km e mezzo, in cui le pendenze erano costantemente in doppia cifra co punte al 18%, il gruppo si riduceva decisamente e David Gaudu (Team Groupama FDJ) attaccava con decisione a meno di 1 km dalla conclusione. Alla sua ruota restava soltanto Adam Yates (UAE Team Emirates) ma nella volata finale Gaudu riusciva a mettere tutte le forze residue per andare a vincere con 1 secondo di vantaggio su Yates. Terzo era Damien Howson (Team Q36.5 Pro Cycling) a 5 secondi di ritardo da Gaudu mentre chiudevano più staccati, a completamento della top five, Valentin Paret-Peintre (Team Soudal Quick Step) in quarta posizione e Marco Brenner (Team Tudor Pro Cyclung) in quinta posizione, entrambi a 13 secondi di ritardo da Gaudu. Diego Ulissi (Team XDS Astana) chiudeva in ottava posizione a 23 secondi di ritardo. Gaudu, alla prima vittoria stagionale, è la nuova maglia rossa con 6 secondi di vantaggio su Yates e 12 secondi di vantaggio su Howson. Domani è in programma la quarta tappa da Oman Across Ages Museum ad Oman Convention and Exhibition Center di 181.5 km, senza particolari difficoltà altimetriche. I velocisti dovrebbero giocarsi la vittoira di tappa anche se l’ultimo km in leggera salita potrebbe tagliare fuori quelli meno resistenti.

Antonio Scarfone

David Gaudu vince a Easter Mountain (foto: Getty Images)

David Gaudu vince a Easter Mountain (foto: Getty Images)

KÉVIN VAUQUELIN METTE IL SIGILLO ANCHE NELL’ULTIMA TAPPA E CONQUISTA L’ETOILE DE BESSÈGES

febbraio 9, 2025 by Redazione  
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Vittoria per Kévin Vauquelin anche nella cronometro conclusiva della corsa a tappe transalpina. Podio di giornata per Cavagna e Teuns, che sale al secondo posto della classifica davanti a Geniets.

Si è conclusa oggi con la cronometro la 55a edizione dell’Étoile de Bessèges – Tour du Gard. La corsa a tappe francese, che quest’anno ha palesato non pochi problemi organizzativo, era articolata su 5 tappe e ha messo la parola fine con la consueta cronometro di Alès.
La tappa è andata al vincitore di ieri e leader della classifica Kévin Vauquelin (Arkéa – B&B Hotels). Il ventitreenne di Bayeux ha percorso in 10 minuti e 7 secondi i 10 Km abbondanti del tracciato, pedalando ad media di 42,234 Km/h. Il podio di giornata vede al secondo posto Rémi Cavagna (Groupama – FDJ), che ha impiegato 19 secondi in più rispetto al connazionale, mentre a far registrare il terzo tempo di giornata è stato Dylan Teuns (Cofidis), che ha pagato 21″, prestazione che gli ha permesso di salire al secondo posto della classifica generale. A seguire completano la TopTen di giornata Thibault Guernalec (Arkéa – B&B Hotels), Maxime Decomble (Equipe continentale Groupama-FDJ), Vincent Van Hemelen (Team Flanders – Baloise), Pierre Latour (Team TotalEnergies), Kevin Geniets (Groupama – FDJ), Damien Touzé (Cofidis) e Oliver Knight (Cofidis). Dei due italiani rimasti in gara dopo i ritiri in massa dei giorni scorsi, solo Marco Tizza (Wagner Bazin WB), 39° a 2 minuti netti, ha completato ufficialmente la prova perchè il suo compagno di squadra Giacomo Villa è stato estromesso dalla gara dopo aver superato di 27″ il tempo massimo stabilito dalla giuria per completare la cronometro (3′01″, calcolati in base al tempo del vincitore).
Come già detto Vauquelin ha conquistato la corsa a tappe francese davanti a Teuns, distaccato di 1′22″. Geniets ha mantenuto la terza posizione conquistata ieri con un passivo di 1′35″, mentre quanto fatto vedere oggi ha permesso a Pierre Latour di scalare due posizioni, posizionandosi in quarta posizione a 1′35″, e a Guernalec di scalarne addirittura tre per risalire fino al quinto posto finale, a 1′46″ da Vauquelin. Il nostro Tizza ha, dal canto suo, confermato il sedicesimo posto con un ritardo che rasenta i cinque minuti.
Oltre alla classifica generake, grazie alle due vittorie di tappa Vauquelin ha conquistato anche la classifica a punti davanti al compagno di squadra Arnaud Démare e a dArnaud De Lie (Lotto). Victor Vercouillie (Team Flanders – Baloise) si è portato a casa la Classifica dei GPM, mentre il marsigliese Clément Izquierdo (Cofidis) si è aggiudicato la classifica dei giovani. Infine, la Groupama – FDJ si è laurera miglior squadra di questa edizione dell’Étoile de Bessèges precedendo di soli 11 secondi la Cofidis.

Mario Prato

Vauquelin sfreggia verso il successo nella frazione conclusiva dellÉtoile de Bessèges (Getty Images)

Vauquelin sfreggia verso il successo nella frazione conclusiva dell'Étoile de Bessèges (Getty Images)

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