GIRO DONNE: A CERES LA NOVITÀ NIEDERMAIER E LA CONFERMA VAN VLEUTEN
Dopo la serie vittoriosa delle Maglie simbolo del ciclismo, oggi è stata la volta della giovane Antonia Niedermaier, classe 2002, imporsi sul traguardo di giornata. Seconda la mgalia rosa Annemiek van Vleuten, che nonostante una caduta si conferma leader assoluta della corsa. Addio sogni di gloria per Elisa Longo Borghini, che dopo una prova da protagonista cade in discesa e arriva con quasi 8’ di ritardo.
Era la tappa regina di questo Giro Donne e le attese non sono state deluse, anche se per i colori italici sono più i rimpianti che le soddisfazioni.
Da sportivi non si può che essere felici per l’esito della tappa odierna. Innanzitutto per il nome della vincitrice, alla sua prima affermazione nel World Tour. Antonia Niedermaier (Canyon//SRAM Racing), teutonica di vent’anni, nella prova odierna non ha avuto timori reverenziali a combattere a viso aperto con le protagoniste della corsa. In una tappa molto frizzante con una situazione sempre in divenire le assolute protagoniste sono state soprattutto Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek) e la Maglia Rosa Annemiek van Vleuten (Movistar Team). In questa guerra aperta tra le due prime donne si è inserita senza timori referenziale la Niedermaier, che ha confermato anche oggi di essere una delle migliori scalatrici tra le nuove generazioni. La sua azione, che si è poi dimostrata decisiva, ha chiamato alla ribalta anche le due “stars”, che sono anche cadute in discesa. La Van Vleuten vittima di una scivolata, è subito risalita in sella, ma ha diminuito l’intensità del suo inseguimento. La Longo Borghini, invece, se l’è vista decisamente più brutta poichè a causa di un “dritto” in discesa è andata a centrare un cumulo di terra a bordo strada che l’ha letteralmente catapultata in avanti. Nonostante la botta e le escoriazioni, la nostra è risalita in sella ed è giunta al traguardo con un ritardo di 7’40”, scortata dalla compagna di squadra Shirin Van Anrooij
Ora la classifica generale vede sempre al primo posto la Van Vleuten che precede di 2’07” la vincitrice di oggi, neo Maglia Bianca ai danni di Gaia Realini (Lidl – Trek), ora quinta nella generale a 3′14″ dall’olandese in rosa. Terza a 2’18” è Veronica Ewers (EF Education-TIBCO-SVB).
Oggi altra giornata piemontese per il Giro Donne con la Canelli-Canelli di 104,4 km. Il percorso presenta una seconda parte vallonata e un finale in salita che dovrebbe scongiurare l’arrivo a ranghi compatti.
Mario Prato
TOUR DE FRANCE, PHILIPSEN E’ ANCORA IL RE DEGLI SPRINTERS
Il fiammingo dell’Alpecin – Deceuninck si conferma numero uno in volata e bissa il successo di ieri a Bayonne, ancora una volta grazie allo splendido lavoro di Mathieu Van der Poel sui lunghi rettilinei dell’Autodromo Paul Armagnac di Nogaro. Il podio di un giorno fa ha gli stessi protagonisti, con Caleb Ewan che stavolta è secondo e ha avuto la meglio su Phil Bauhaus. Da domani si va sui Pirenei.
Implacabile, imbattibile. Quali altri aggettivi possiamo usare per definire Jasper Philipsen? Se ieri a Bayonne ha rischiato (anche la squalifica), oggi il belga dell’Alpecin-Deceuninck ha avuto la meglio per questione di centimetri su Caleb Ewan, fortissimo e brevilineo uomo delle volate per la Lotto – Dstny.
Ma non è stato un finale tranquillo quello visto nella quarta tappa (Dax – Nogaro, 182 km): il profilo altimetrico piuttosto ondeggiante ha permesso alla fuga di Benoit Cosnefroy (AG2R-Citroen) e Anthony Delaplace (Arkea Samsic) dopo una prima parte di corsa ad andatura “cicloturistica” e il passaggio dal santuario di Notre-Dame des Cyclistes. La coppia transalpina verrà poi raggiunta ad una trentina di chilometri dal traguardo e le squadre iniziano a lavorare per la volata.
Gli ultimi tremila metri di tappa sono all’interno dell’autodromo Paul Armagnac di Nogaro ed ai -1700 metri vanno a terra Fabio Jakobsen (Soudal Quick-Step) e Jacopo Guarnieri (Lotto Dstny): l’italiano s’infortuna alla spalla (sospetta frattura alla clavicola), poi è il norvegese Søren Wærenskjold ( Uno-X Pro Cycling Team) a cadere a terra insieme ad Axel Zingle (Cofidis) nel lanciare rispettivamente le volate ad Alexander Kristoff e Bryan Coquard, poi irrompe Mathieu van der Poel che si conferma il perfetto ultimo uomo per Philipsen.
La classifica generale rimane immutata con Adam Yates ( UAE Team Emirates) sempre in maglia gialla, ma da domani si inizia a salire sui Pirenei cn la Pau – Laruns di 163 km. C’è da affrontare il Col de Soudet, il Col d’Ichere ed il Col de Marie Blanque: qualcosa si può smuovere in questo primo assaggio di grandi salite del Tour 2023.
Andrea Giorgini
PHILIPSEN IMBATTIBILE A BAYONNE, YATES ANCORA IN GIALLO
La Grande Boucle sbarca in territorio francese ed è lo sprinter belga il più veloce nel primo, vero arrivo in volata di questa edizione. Finalizza l’egregio lavoro di Mathieu Van der Poel, oggi nel ruolo di ultimo uomo nel treno della Alpecin – Deceuninck, e batte Bauhaus, Ewan e Van Aert.
Jasper Philipsen e il Tour: il forte sprinter fiammingo non sbaglia e trova la seconda vittoria consecutiva sul territorio transalpino. E’ stata sua, infatti, la tappa di Parigi dell’anno scorso ed oggi la corsa è entrata in Francia dopo le prime due frazioni disputate interamente a nei Paesi Baschi . La carovana ha salutato la Spagna partendo da Amorebieta/Etxano per arrivare dopo 193.5 km vallonati a Bayonne, celebre località balneare che è stata spesso sede di tappa del Tour de France e che è anche la città natale dell’ex calciatore della Juventus ed attuale CT della nazionale di calcio transalpina Didier Deschamps.
Laurent Pichon (Arkea-Samsic) e Neilson Powless (EF Education – Easy Post) sono stati i corridori della fuga odierna, durata fino ai -75 dal traguardo quando il gruppo ha ripreso lo statunitense, attuale leader della classifica degli scalatori. Pichon ha proseguito in solitaria fino a poco oltre il confine franco/spagnolo, per altri trenta chilometri e con il grande sostegno del pubblico, sempre numeroso sulle strade del Tour. Fino a quel momento la corsa procedeva a medie piuttosto basse, di poco inferiori ai 40 km/h. Nei pressi di San Sebastian, poco prima dell’ingresso in Francia, Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team) rimane vittima di una foratura a causa di puntine sparse sull’asfalto, che già ieri avevano provocato vari incidenti meccanici, tra cui quello di Lilian Calmejane (Intermarché – Circus – Wanty), che aveva segnalato il fatto segnalato con una videodenuncia sui social.
Nei chilometri successivi sono state le squadre degli sprinter ad essere le protagoniste, preparando il preannunciato volatone a Bayonne: la Soudal – Quickstep per Fabio Jakobsen, la Jayco – AlUla per Dylan Groenewegen, la Lotto-Dstny per Caleb Ewan, la Jumbo – Visma per Wout Van Aert, la Lidl-Trek per Mads Pedersen e la Alpecin – Deceuninck per Jasper Philipsen. Il ritmo scandito è stato esagerato, toccando punte di velocità vicine agli ottanta all’ora, mentre la tensione in gruppo è stata notevole. All’ultimo chilometro Kasper Asgreen (Soudal – Quick Step) fa un buco che viene subito chiuso dalle squadre avversarie, mentre Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck) in persona si mette a lavorare per il fiammingo Philipsen, che non si fa battere nonostante la rimonta di Wout Van Aert (Jumbo-Visma) alla sua destra, vicino alle transenne. Il fuoriclasse della Jumbo – Visma è costretto a smettere di pedalare e si fa superare anche da Phil Bauhaus (Bahrain – Victorious) e Caleb Ewan (Lotto Dstny). Nella classifica a punti lo stesso Philipsen raggiunge a pari merito in testa Victor Lafay (Cofidis), vincitore ieri a San Sebastian, mentre quest’ultimo mantiene la maglia verde di leader della classifica a punti in virtù dei migliori piazzamenti conseguito nelle prime due frazioni.
Resta invariata la classifica generale, comandata sempre da Adam Yates (UAE Team Emirates), che ha 6” sul compagno di squadra alla UAE-Emirates Tadej Pogacar e sul fratello gemello Simon (Jayco – AlUla). Anche domani la tappa è sulla carta per i velocisti, con ben pochi saliscendi sa superare prima di arrivare a Nogaro, dove l’arrivo sarà aggiudicato sulla pista del Circuit Paul Armagnac.
Andrea Giorgini
GIRO DONNE: SUCCESSO TRICOLORE A BORGO VAL DI TARO
Continua la serie dei successi di campionesse al Giro Donne. Dopo la maglia iridata e quella di campionessa europea è toccato alla maglia tricolore di Elisa Longo Borghini salire sul gradino più alto del podio della tappa di Borgo Val di Taro
Brava Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek), che con il successo odierno regala la prima vittoria alla “nuova” Lidl-Trek. La campionessa italiana si è imposta in una volata ristretta sul terzetto che ha animato le fasi finali della tappa che da Fidenza conduceva a Borgo Val di Taro. La seconda piazza è andata a Veronica Ewers (EF Education-TIBCO-SVB), terza si è piazzata la maglia rosa Annemiek van Vleuten (Movistar Team). Ai meno 33 era stata proprio la Ewers a provare la soluzione di forza, andando in solitaria ad annullare la fuga in atto e ad involarsi verso il traguardo, andando anche a “vestire” la maglia rosa virtuale. Sull’ultimo GPM si è vista la reazione della Maglia Rosa che si è messa in prima persona a cercare di chiudere sulla pericolosa fuggitiva. L’unica capace a rispondere all’olandese è stata la Longo Borghini. Ai meno 15 la testa della corsa è formata da queste tre atlete, che arriveranno a giocarsi la tappa con un vantaggio di 40” sul primo gruppo inseguitore, regolato da Lorena Wiebes (Team SD Worx). Si è trattato di quaranta secondi preziosissimi nell’economia della corsa perché adesso, anche grazie agli abbuoni, alle spalle della Maglia Rosa ci sono la prima e la seconda di giornata, rispettivamente a 49 e 53 secondi.
Domani nella totalmente piemontese Salassa-Ceres di 105.6 km ci sarà spazio per fare selezione grazie alla presenza della salita del Passo del Lupo in avvio di tappa e di quella di Sant’Ignazio a pochi chilometri dal traguardo.
Mario Prato
LAFAY INFILZA I BIG A SAN SEBASTIAN. ADAM YATES RESTA IN GIALLO
luglio 3, 2023 by Redazione
Filed under News, Ordini d'arrivo
Dopo l’avvio scoppiettante della frazione di Bilbao, anche la seconda tappa della Grand Boucle ha riservato un finale frizzante e divertente. A spuntarla sul traguardo di San Sebastian è stato un bravissimo Victor Lafay, abile a cogliere il momento giusto e a mettere nel sacco tutti i grandi big del Tour. Il corridore della Cofidis, che avevo già stupito ieri reggendo le accelerazioni del duo Pogacar-Vingegaard lungo le durissime rampe dell’Alto de Pike, ha anticipato tutti favoriti del Tour piazzando il suo allungo all’ultimo chilometro e resistendo poi al ritorno del gruppetto dei big regolato da un Wout Van Aert (Jumbo-Vismo) condannato all’ennesimo secondo posto della sua carriera e visibilmente contrariato per un supporto forse non ottimale da parte dei compagni di squadra. Terza posizione per il ’solito’ Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) che anche oggi è riuscito a guadagnare qualche secondo d’abbuono al termine dell’ennesimo duello con un brillantissimo Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma). Adam Yates (UAE Team Emirates) conserva la maglia gialla conquistata a Bilbao.
La seconda frazione del Tour 2023, anch’essa interamente disegnata all’interno dei Paesi Baschi così come la tappa d’apertura, presentava un percorso decisamente interessante e destinato a stuzzicare la fantasia sia degli uomini di classifica che di finisseur e cacciatori di tappa. La Vitoria-Gasteiz – San Sebastian (208,9 km) proponeva infatti un classico saliscendi per le impervie strade basche caratterizzato da diversi strappetti. L’ultimo di questi era il famoso Alto de Jaizkibel, salita simbolo della Clasica de San Sebastian, la cui cima era posta a poco più di 15 km dall’arrivo.
La fuga di giornata si è formata dopo neanche 10 km dal via ed è stata promossa dall’attacco di Edvald Boasson Hagen (TotalEnergies). Al norvegese si sono poi accodati il leader della classifica dei gran premi della montagna, Neilson Powless (EF Education-EasyPost), in cerca di altri punti per la maglia a pois e il francese Remi Cavagna (Soudal-Quick Step). I tre battistrada non hanno trovato molta resistenza da parte del gruppo, ma al contempo non sono mai riusciti a guadagnare un margine di sicurezza (vantaggio massimo di 5′) che potesse garantire la buona riuscita del tentativo. Powless si è così concentrato sulla ricerca dei punti per la maglia a pois transitando per primo al gpm del Puerto de Udana (km 81), quindi sull’Alto de Atziria (km 87) e poi sull’Alto de Alkiza (km 141). Proprio su questo strappo il terzetto di testa si è ridotto ad una coppia vista la defaillance di Remi Cavagna. Il gruppo nel frattempo era tirato dal danese Mikkel Bjerg (UAE Team Emirates) e aveva ridotto il gap a circa 2 minuti.
Ai -35 Boasson Hagen è stato staccato da Powless che è quindi transitato per primo anche sul 4° gpm di giornata, l’Alto de Gurutze ed ha poi tirato dritto alla ricerca dell’impresa in solitaria. Il gruppo, tirato prima dalla UAE e poi anche dalla Jumbo, ha iniziato a rosicchiare qualche secondo approcciando l’Alto de Jaizkibel (8,1 km al 5,2%) con un gap inferiore al minuto e mezzo. L’inevitabile ricongiugimento si è consumato quando alla vetta della famosa salita basca mancavano poco più di 2 km. A quel punto il gruppo maglia gialla, tirato da uno scatenato Rafal Majka (UAE Team Emirates), era ridotto a non più di 20 corridori. La battaglia vera e propria si è però scatenata a poche centinaia di metri dal gpm che aveva ingolosito i big vista la presenza degli abbuoni (rispettivamente 8″, 5″ e 3″): una volta esaurito il lavoro del corridore polacco e dopo una ulteriore accelerazione della maglia gialla Adam Yates, è stato l’altro gemello, Simon Yates (Team Jayco-Alula) a provare l’anticipo. Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) ha colto la palla al balzo e ha lanciato il suo sprint venendo poi superato in extremis solo da Tadej Pogacar (UAE Team Emirates). I due grandi favoriti per la conquista della maglia gialla finale si sono ritrovati da soli in testa alla corsa ma sono stati successivamente ripresi (-12) lungo la discesa vista la volontà del danese di non collaborare col fuoriclasse sloveno.
A quel punto il gruppetto di testa era composto da circa 20 unità e comprendeva praticamente tutti i big di classifica, oltre al solito Wout Van Aert (Jumbo-Visma). Ai -10 Pello Bilbao (Bahrain-Victorius) ha piazzato il suo allungo provando a sorprendere il resto della compagnia. Il basco non è però riuscito a guadangare un margine sufficiente ed è stato riassorbito ai -5,5 grazie al lavoro profuso da due corridori della Jumbo, ovvero Wilco Kelderman e Tiesj Benoot. Subito dopo è partito in contropiede Emanuel Buchmann (Bora-Hasngrohe), ma anche sul tedesco hanno chiuso i due uomini della Jumbo. Ai -3 è stato il turno di Thomas Pidcock (Ineos Grenadiers), sul quale è intervenuto in prima persona proprio Van Aert. Il belga poco dopo è stato costretto a ripetersei anche sul campione danese Mattias Skjelmose (Trek-Segafredo). Gli attacchi non erano però finiti e così proprio in corrispondenza dello striscione dell’ultimo chilometro è partito il francese Victor Lafay (Cofidis) che ha subito fatto il vuoto. Kelderman e Benoot hanno provato a ricucire, ma ormai non avevano più tante forze e non sono riusciti a riportarsi sotto il francese che ha tagliato il traguardo a braccia alzate. Seconda piazza per un delusissimo Wout Van Aert che non ha fatto niente per nascondere il proprio disappunto. Terza piazza per Tadej Pogacar che ha così colto altri 4″ d’abbuono. Seguono Thomas Pidcock (Ineos Grenadiers), Pello Bilbao (Bahrain-Victorius), Michael Woods (Israel-Premier Tech), Romain Bardet (Team DSM), Dylan Teuns (Isreal-Premier Tech), Jai Hindley (Bora-Hansgrohe) e Steff Cras (TotalEnergies), tutti giunti a parti tempo col vincitore.
La classifica generale vede sempre in testa Adam Yates (UAE Team Emirates) che ora guida con 6″ su Pogacar e sul fratello Simon Yates. Seguono Lafay a 12″, Van Aert a 16″ e Vingegaard a 17″. Quindi troviamo Michael Woods, Jai Hindley, Mikel Landa (Bahrain-Victorius), Cristian Rodriguez (Ineos Grenadiers), Mattias Skjelmose, David Gaudu e Wilco Kelderman a 22″.
Domani è in programma la terza tappa, 193 km da Amorebieta a Bayonne. I corridori troveranno ancora qualche strappo nella parte iniziale della frazione caratterizzato da ben 4 gpm (3 di terza categoria, 1 di quarta). Una volta transitati per San Sebastian ed entrati in territorio francese, troveranno un percorso decisamente più semplice che potrebbe favorire il primo arrivo a ranghi compatti di questo Tour de France.
Pierpaolo Gnisci
GIRO DONNE: A MODENA VOLATA VINCENTE PER LA CAMPIONESSA EUROPEA
Dopo la Campionessa del Mondo è la volta della Campionessa Europea a imporsi in una tappa del Giro Donne. Prima italiana Rachele Barbieri, quinta. Caduta a pochi metri dal traguardo per la Letizia Paternoster.
“E siamo qui… a Modena…” cantava anni fa Antonello Venditti in una delle sue canzoni più nostalgiche e tristi. “Sono qui… a Modena!” lo ha gridato invece a pieni polmoni e allegramente Lorena Wiebes (Team SD Worx) al termine della terza tappa del Giro Donne, imponendosi nella prima volata di questa edizione del Giro Donne, suo ottavo successo in stagione.
La campionessa europea ha conquistato la vittoria davanti alla veterana Marianne Vos (Team Jumbo-Visma) e Chloe Dygert (Canyon//SRAM Racing), che salgono sul podio di giornata. Prima italiana sul traguardo è Rachele Barbieri (Liv Racing TeqFind), ottava si è piazzata Chiara Consonni (UAE Team ADQ) e decima Silvia Zanardi (Bepink). Caduta a pochi metri dal traguardo, invece, per Letizia Paternoster, (Team Jayco AlUla) che aveva francobollato la ruota della Vos all’ingresso nel rettilineo conclusivo. Per la trentina fatale un contatto con la ruota posteriore di Maria Martins (Fenix-Deceuninck), che le ha fatto imbizzarrire la bicicletta.
La tappa odierna, che non presentava particolari difficoltà altimetriche, si può tranquillamente dividere in tre atti. Nel primo, dalla partenza all’unico GPM di giornata, la scena è stata monopolizzata dalla fuga di Matilde Vitillo (Bepink) e Iris Monticolo (Top Girls Fassa Bortolo), raggiunte dopo una decina di chilometri da Noemi Lucrezia Eremita (Isolmat-Premac-Vittoria) e dalla spagnola Sofia Rodríguez (Bizkaia Durango). Il GPM ha sancito la fine della loro fuga e ha messo in luce Fem van Empel (Team Jumbo-Visma), che ha scollinato per prima. Con questo breve assolo della campionessa del mondo di ciclocross si è chiuso il primo atto.
Nel successivo la ritrovata pianura ha permesso il formarsi di una nuova fuga. A cercarla e ad animarla sono state Giorgia Vettorello (Bepink), Asia Zontone (Isolmat-Premac-Vittoria) e Alice Palazzi (Top Girls Fassa Bortolo), con quest’ultima ad aggiudicarsi il traguardo volante di Castelfranco Emilia, posizionato vicino alla casa natale di Alfonsina Strada, pioniera del ciclismo femminile. La loro avventura si è conclusa ai meno 12. È così iniziato il terzo ed ultimo atto con le squadre delle velociste a monopolizzare e a gestire la testa del plotone.
Domani la quarta tappa da Fidenza a Borgo Val di Taro salvo sorprese dovrebbe essere ancora “cosa” per velociste, anche se il finale collinare inevitabilmente scremerà il gruppo.
Mario Prato
IL TOUR PARTE SOTTO IL SEGNO DEI GEMELLI: ADAM YATES CONQUISTA TAPPA E MAGLIA DAVANTI AL FRATELLO SIMON
Il Tour de France si apre con una prima tappa spettacolare sullo sfondo dei Paesi Baschi. Nel finale, dopo il duro gpm della Cote di Pike, restano in testa Adam Yates e Simon Yates. I due ciclisti si danno cambi regolari e si giocano la vittoria di tappa con Adam che allunga negli ultimi 400 metri al 6% e che va a vincere e indossare la prima maglia gialla
Il Tour de France 2023 apre le danze con una tappa già impegnativa e nella quale dovrebbero uscire subito i veri valori in campo. Sono 182 i km da Bilbao a Bilbao con cinque gpm da affrontare, l’ultimo dei quali è la cote de Pike, lunga 2 km ma con un tratto centrale da far strabuzzare occhi e gambe con pendenze vicine al 20%. Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma), i grandi favoriti della vigilia, avranno già pane per i loro denti. La tappa è stata caratterizzata dalla fuga di cinque ciclisti: Simon Guglielmi (Team Arkea Samsic), Pascal Eenkhoorn (Team Lotto Dstny), Jonas Gregaard (Uno X Pro Cycling Team), Valentin Ferron (Team TotalEnergies) e Lilian Calmejane (Team Intermarchè Circus Wanty). Il vantaggio massimo della fuga si è registrato intorno al km 15, quando i cinque di testa avevano 3 minuti sul gruppo. Quest’ultimo ha tenuto la fuga sotto controllo e sui primi tre gpm (Cote de Laukiz, Cote de San Juan de Gaztelugatxe e Cote de Morga) i fuggitivi si sono divisi i primi punti per la classifica gpm, Eenkhoorn in particolare si aggiudicava anche il traguardo volante di Gernika-Lumo posto al km 88.2. La tappa si accendeva sul penultimo gpm della Cote de Vivero, con il forcing della Jumbo Visma e dell’UAE Team Emirates che annullava la fuga e rendeva il gruppo dei migliori sempre meno numeroso. Era Neilson Powless (Team EF Education EasyPost) a scollinare in prima posizione. Nella discesa si aveva la prima sorpresa del Tour, con lae cadute di Richard Carapaz e di Erric Mas, capitani designati rispettivamente per il Team EF Education EasyPost e per il Team Movistar. Mas era addirittura costretto al ritiro, mentre Carapaz risaliva in bici dolorante ma sarebbe giunto al traguardo con un pesante ritardo dai primi. Sull’ultima salita della Cote de Pike si avvantaggiavano Tadej Pogacar, Jonas Vingegaard e Vistor Lafay (Team Cofidis). Sul terzetto di testa rientrava Simon Yates (Team Jayco AlUla) e dopo lo scollinamento, era proprio quest’ulyimo ad allungare seguito come un’ombra dal gemello. La coppia in testa si dava cambi regolari quando mancavano meno di 9 km alla conclusione mentre il primo gruppo inseguitore formato da una decina di ciclisti inseguiva a circa 10 secondi. Nonostante in questo gruppo gli uomini della Jumbo Visma fossero in superiorità numerica, il vantaggio della coppia di testa aumentava ed i due fratelli si giocavano così la vittoria della prima tappa e soprattutto della prima maglia gialla. Nell’ultimo km la strada risaliva al 6% e Adam Yates scattava il fratello negli ultimi 400 metri, andando a vincere sul traguardo di Bilbao con 4 secondi di vantaggio su Simon Yates e 12 secondi di vantaggio su Pogacar, che regolava il drappello degli inseguitori. Chiudevano la top five Thibaut Pinot (Team Groupama FDJ) in quarta posizione e Michael Woods (Team Israel Premier Tech) in quinta posizione. Adam Yates è la prima maglia gialla del Tour de France 2023 con 8 secondi di vantaggio su Simon Yates e 18 secondi di vantaggio su Tadej Pogacar. Domani è in programma la seconda tappa va Vitoria-Gasteiz a San Sebastian e saranno di nuovo cinque i gpm da scalare. L’ultimo di questi è il ben noto Alto de Jaizkibel, asperità principale della Clasica di San Sebastian, sul quale ci si attende ancora spettacolo e battaglia tra i big della classifica.
Antonio Scarfone
GIRO DONNE: DOPO LA PIOGGIA SPUNTA L’ARCOBALENO DI ANNEMIEK VAN VLEUTEN
Successo in solitaria per la Campionessa del Mondo Annemiek van Vleuten a Marradi nella seconda tappa del Giro Donne 2023. Per lei è la centesima vittoria in carriera. Podio di giornata per Cecilie Uttrup Ludwig e Juliette Labous. Quarta Elisa Longo Borghini
Dopo l’annullamento della prima tappa di ieri oggi il Giro Donna è ripartito e lo ha fatto alla grande.
La frazione odierna poteva, infatti, essere insidiosa per chi ambisce a dire la propria in questo Giro e le “prime della classe” hanno subito risposto presente.
Anche oggi la pioggia è stata compagna di viaggio delle ragazze impegnate sul tracciato di gara da Bagno a Ripoli a Marradi, soprattutto quando il gruppo ha approcciato il GPM del Passo della Colla, che di fatto è stato decisivo per l’esito della tappa.
La salita aveva acceso le speranze della Lidl Trek con Elisa Longo Borghini e Gaia Realini decise a rendere la vita difficile alla campionessa del mondo Annemiek van Vleuten. Ma da campionessa qual’è l’olandese del Team Movistar fasciata dall’iride ha avuto la meglio sia sulle dirette avversarie, sia sul maltempo. È, infatti, scollinata in solitudine e ha sfruttato la discesa per aumentare il distacco sulle inseguitrici.
Sul traguardo di Marradi dopo la pioggia è così spuntato l’arcobaleno della Van Vleuten, che ha ottenuto anche la 100a vittoria in carriera. 45” dopo Cecilie Uttrup Ludwig (FDJ – SUEZ) ha regolato il gruppo inseguitore avendo la meglio su Juliette Labous (Team dsm-firmenich), Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek) e a tutte le altre. Top10 anche per altre due italiane; Marta Cavalli (FDJ – SUEZ) e Erica Magnaldi (UAE Team ADQ), rispettivamente 7a e 8a.
Domani il Giro Donne si trasferirà nella vicina Emilia Romagna, dove è prevista la terza tappa, la Formigine-Modena di 118,2km. Il traguardo dovrebbe dovrebbe vedere per la prima volta in questa edizione della corsa le velociste alla ribalta per giocarsi il successo di tappa.
Mario Prato
GIRO DONNE: PRIMA TAPPA SOSPESA PER MALTEMPO
A causa di un forte temporale che si è abbattuto sul tracciato, la cronometro inaugurale della Giri d’Italia femminile è stata annullata.
Inizio sfortunato per il Giro Donne 2023 che prevede oggi a Chianciano Terme il suo avvio con una prova a cronometro di 4,4 km. Appena mezz’ora dopo il via della prima atleta la giuria si è vista obbligata a sospendere la prova a causa di un temporale, condito da una grandinata, che ha colpito la nota località termale toscana. La pausa è durata una ventina di minuti, ma poi alle 14.15, un nuovo temporale ha costretto la giuria prima a sospendere nuovamente la prova e successivamente a annullarla visto il perdurare della condizioni meteo avverse.
Il Giro Donne riprenderà domani con la seconda tappa da Bagno a Ripoli a Marradi di 102,1 km, una frazione che potrebbe già delineare la classifica perchè nel finale è prevista la salita verso la Colla di Casaglia, seguita dalla successiva discesa che terminerà sotto lo striscione d’arrivo.
Mario Prato
VELASCO E I SUOI FRATELLI
Al termine dei campionati nazionali appena conclusi passiamo in rassegna le maggiori nazioni per offrire un riepilogo di coloro che vestiranno l’ambita maglia, partendo dall’Italia con la bella affermazione di Simone Velasco (Team Astana Qazaqstan) qualche giorno fa a Comano Terme.
L’Italia del ciclismo ha in Simone Velasco (Team Astana Qazaqstan) il proprio campione nazionale; l’atleta emiliano si è imposto in modo netto in volata sbarazzandosi di Lorenzo Rota (Intermarché – Circus – Wanty) e Simone Sbaragli (Alpecin-Deceuninck).
In Belgio, invece, dopo la caduta nella prova a cronometro, Remco Evenepoel (Soudal – Quick Step) conquista il campionato nazionale in volata battendo, dopo che Van Aert (Team Jumbo Visma) aveva provato a sorprendere tutti con una azione da lontano, Alec Sagaert (Team Lotto Dstny).
In Slovenia il titolo nazionale è preso da Tadej Pogačar (UAE Team Emirates). Dopo aver vinto anche la prova a cronometro, Tadej ha piegato la resistenza di Luka Mezgec (Team Jayco AlUla) e Matej Mohoric (Team Bahrain Victorious); lo sloveno per chi non lo avesse ancora capito è prontissimo per l’assalto al Tour de France e grazie alla vittoria del titolo nazionale porta a 60 le vittorie in carriera con 12 in questa fantastica stagione.
In Danimarca un nome che sentiremo spesso al termine delle corse, perché dal Giro di Svizzera che ha vinto ha dimostrato ancor di più tutta la sua forza e determinazione, è quello di Mattias Skjelmose Jensen (Team Trek-Segafredo); il ventiduenne va forte a crono e sa difendersi in salita e nel prossimo Tour De France bisognerà fare i conti anche con lui. Suo il titolo nazionale danese.
In Germania Emmanuel Buchmann (Team BORA-Hansgrohe) vince il titolo nazionale per distacco sui compagni di squadra Nico Denz e Maximilian Schachmann.
In Francia su di un percorso molto ben disegnato si laurea campione nazionale Valentin Madouas (Team Groupama – FDJ) anche qui per distacco sul proprio compagno di squadra Rudy Molard.
In Spagna invece, forse un po’ a sorpresa dopo quanto visto al Giro di Svizzera, fa sua la maglia di campione nazionale Oier Lazkano (Movistar Team) su Juan Ayuso (UAE Team Emirates) che proprio in Svizzera aveva mostrato una condizione ottima: a Lazkano era sfuggito il titolo a crono per soli 3” vinto invece da Jonathan Castroviejo (Ineos Granadiers) qualche giorno prima.
In Olanda Dylan Van Baarle (Jumbo-Visma) vince nettamente per distacco sul compagno di squadra Olav Kooij. La netta superiorità numerica degli uomini Visma mette all’angolo Mathieu van der Poel (Team Alpecin Deceuninck) che non riesce a rispondere ai numerosi attacchi dei gialloneri.
In Gran Bretagna Fred Wright (Team Bahrain Victorious) mantiene le attese della vinìgilia e vince da favorito davanti a John Knox (Team Soudal Quick Step) e Stephen Williams (Team Israel Premier Tech).
Dando un rapidissimo sguardo oltreoceano, è degna di nota la vittoria dei Campionati Nazionali USA da parte di Quinn Simmons (Team Trek Segafredo). Il talentuoso ventiduenne di Durango vince a Knoxville davanti a Tyler Williams (Team L39ion of Los Angeles) e Tyler Stytes (Team Echelon Racing) e si prepara per un Tour de France all’attacco.
Infine per le nazionali “minori” Attila Valter (Jumbo-Visma) è campione nazionale ungherese, Ben Healy (Team EF Education EasyPost) in Irlanda, Alexei Lutsenko (Team Astana Qazaqstan) in Kazakistan, Alex Kirsch (Team Trek Segafredo) in Lussemburgo, Mathias Vacek (Team Trek Segafredo) è campione in Repubblica Ceca, Matus Stocek (Team ATT Investments) in Slovacchia con Peter Sagan (Team TotalEnergies) fuori dai giochi per una caduta, Fredrik Dversnes (Uno X Pro Cycling Team) in Norvegia con il compagno di squadra Alexander Kristoff che si piazza in seconda posizione, Ivo Oliveira (UAE Team Emirates) batte il gemello Rui (UAE Team Emirates) in Portogallo, Dusan Alan Banaszec (Team Human Powered Health) sorprende Filip Maciejuc (Team Bahrain Victorious) in Polonia.
Antonio Scarfone