IL TOUR OF BRITAIN È DI STEPHEN WILLIAMS, ULTIME VITTORIE PER MAGNIER E GOVEKAR
Al Tour of Britain 2024 Paul Magnier e Matevž Govekar si sono aggiudicati le ultime due tappe disputate nel weekend. Vittoria finale per Stephen Williams.
Nel weekend appena trascorso si sono disputate le ultime due tappa del Tour of Britain 2024. Le due frazioni, entrambe dedicate alle ruote veloci, non hanno influenzato la classifica generale che è definitivamente andata al britannico Stephen Williams. Il portacolori della Israel – Premier Tech, vincitore della seconda e della terza tappa, ha mantenuto senza patemi d’animo la sua leadership nelle tappe successive, piazzandosi anche al secondo posto nella classifica a punti.
Le ultime due tappe portano la firma del francese Paul Magnier (Soudal Quick-Step) e dello sloveno Matevž Govekar (Bahrain – Victorious). Il primo, tre vittorie per lui, si è aggiudicato la frazione di Northampton, mentre la conclusiva Lowestof-Felixstowe è andata a Govekar, tappa quest’ultima tappa caratterizzata da una caduta che ha coinvolto anche Magnier, costretto al ritiro e al ricovero in ospedale per commozione cerebrale e varie ferite che hanno necessitato di punti di sutura.
Con l’uscita di scena del dominatore delle volate in terra britannica la classifica a punti è andata al britannico Ethan Vernon (Israel – Premier Tech), compagno di squadra del leader della classifica Stephen Williams. Terza piazza per il vincitore dell’ultima tappa Govekar.
La classifica generale è andata come detto a Williams che ha preceduto il connazionale Oscar Onley (Team dsm-firmenich PostNL) di 16″ mentre di 36″ è il gap che lo divide dal francese Tom Donnenwirth (Decathlon AG2R La Mondiale Development Team), che ha scalzato dall’ultimo gradino del podio il britannico Mark Donovan (Q36.5 Pro Cycling Team) proprio nell’ultima tappa.
La Classifica dei GPM è andata a Callum Thornley (Trinity Racing), che con 50 punti ha più che doppiato il compagno di squadra Dean Harvey. La maglia di miglior giovane è andata a fasciare il busto di Onley, che ha preceduto di 25″ il recente vincitore del Tour de l’Avenir Joseph Blackmore (Israel – Premier Tech). Infine, si è laureata squadra migliore l’Israel – Premier Tech del capoclassifica con un divario di 1′29″ sulla Decathlon AG2R La Mondiale Development Team.
Nelle sei tappe della corsa britannica la sparuta pattuglia italiana, quattro elementi, è stata portata agli onori della cronaca soprattutto da Edoardo Zambanini, con il giovane della Bahrain – Victorious che ha chiuso in settima posizione nella classifica generale e in sesta in quella a Punti. Nei sei giorni di gara ha raccolto un settimo posto, un terzo e due undicesimi.
Mario Prato
GP LARCIANO, HIRSCHI NELLA TORMENTA
Marc Hirshi vince il GP di Larciano, ridotto per maltempo. Alle sue spalle Silva e Ulissi
La cinquantaquattresima edizione del Gran Premio Industria e Artigianato di Larciano è una delle prime tappe della parte conclusiva di stagione, nella quale le classiche italiane giocano un ruolo di primo piano nel calendario ciclistico internazionale.
Quest’anno però un inatteso protagonista è il maltempo che si sta abbattendo sulla Toscana e sulla provincia di Pistoia in particolare in questi giorni, costringendo gli organizzatori a ridurre il percorso per motivi di sicurezza.
La corsa che ne viene fuori è così frammentata e irregolare, con un gruppetto di 13 unità che riesce ad evadere solo dopo non pochi tentativi: fra di loro, Manuele Tarozzi (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), Walter Calzoni (Q36.5 Pro Cycling Team), Mark Stewart (Team corratec-Vini Fantini), Baptiste Huyet (TDT-Unibet), Paul Ourselin (TotalEnergies), Yuma Koishi (JCL Team UKYO), Emanuele Ansaloni (Team Technipes #InEmiliaRomagna), Matteo Spreafico (Mg.KVis Colors for Peace), Antonio Polga e Andrea Peron (Team Novo Nordisk), Davide De Cassan (Team Polti-Kometa), Aaron Van Der Beken (Bingoal WB) e Tommaso Bambagioni (Work Service-Vitalcare-Dynatek).
Il vantaggio massimo di questi tredici uomini al comando sfiora i 4 minuti fra le due ascese del temibile strappo di Fornello, ma scende sensibilmente già poco sopra i 2′ in vista della prima scalata al San Baronto. Il maltempo però non dà cenno di arrestarsi, e gli organizzatori sono costretti nuovamente a intervenire sul percorso tagliando l’ultimo giro del circuito – e dunque ultima scalata del GPM di San Baronto.
In testa al gruppo passa dunque l’UAE Emirates a fare ritmo forsennato e riportare il grosso della corsa a poche decine di secondi da quel che rimane dei battistrada. Lungo le prime rampe di quella che è diventata l’ultima ascesa di giornata al San Baronto ci prova Marc Hirschi (UAE Team Emirates), riuscendo a rientrare sulla testa prima e fare il vuoto poi.
Nulla possono alle sue spalle prima uno sfortunato Christian Scaroni (Italia), scivolato nella discesa finale verso il traguardo, e poi Guillermo Thomas Silva (Caja Rural-Seguros RGA), nuovo primo inseguitore alle spalle del talento della formazione emiratina e ora solitario secondo di giornata.
Chiude terzo un buon Diego Ulissi (UAE Emirates), capace di regolare la volata per il piazzamento del gruppo.
Lorenzo Alessandri
KOOIJ SORPRENDE MILAN. LA CLASSICA DI AMBURGO PARLA OLANDESE DOPO 26 ANNI
Nonostante fosse tra i velocisti più quotati per la vittoria della BEMER Cyclassics Hamburg 2024, Jonathan Milan (Team Lidl Trek) deve arrendersi ad Olav Kooij (Team Visma Lease a Bike) che vince davanti all’italiano ed a Bibiam Girmay (Team Intermarchè Wanty)
Pur essendo più corto di circa 30 km rispetto all’edizione 2023 a causa di un incidente sul percorso che ha ritardato la partenza, la BEMER Cyclassics Hamburg – ex Classica di Amburgo – presenta un finale identico a quello dell’anno scorso con la triplice scalata del Waseberg. I velocisti, o quanto meno la maggior parte di loro, hanno già dimostrato nelle passate edizioni di riuscire a domare questa asperità ma non sono comunque da escludere attacchi alla Evenepoel che possano sconvolgere la corsa negli ultimi km. Da tenere d’occhio Jonathan Milan (Team Lidl Trek), apparso in gran forma nelle ultime uscite tra Deutschland Tour e Renewi Tour ed ormai nel gotha dei velocisti più forti. LA corsa ha visto la fuga di Michael Mørkøv (Team Astana), Taco van der Hoorn (Team Intermarchè Wanty), Stefan De Bod (Team EF Education EasyPost), Remi Cavagna (Team Movistar), Andrea Vendrame (Team Decathlon AG2R La Mondiale) e Cyrus Momk (Team Q36.5 Pro Cycling). Una caduta a circa 80 km dalla conclusione ha tagliato fuori alcuni nomi più che papabili per la volata finale come Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling Team), Tim Merlier (Team Soudal Quick Step) e Fernando Gaviria (Team Movistar). A 50 km dalla conclusione il vantaggio della fuga si attestava sui 3 minuti dopo aver avuto nelle prime fasi della corsa un vantaggio che sfiorava gli 8 minuti. Ad una trentina di km dalla conclusione erano coinvolti in una caduta anche Paul Penhoet e Cadel Ewans, gli uomini veloci rispettivamente della Groupama FDJ e della Jayco AlUla. La fuga veniva ripresa definitivamente a 25 km dalla conclusione. Negli ultimi 20 km alcuni ciclisti provavano ad attaccare. SI segnalavano in particolare le azioni di Alex Aranburu (Team Movistar), Fabio Christen (Team Q36.5 Pro Cycling) e Rudy Molard (Team Groupama FDJ) ma sotto l’impulso delle squadre dei velocisti il gruppo tornava compatto a poco più di 10 km dall’arrivo. La volata non era più in dubbio ed a vincere era Olav Kooij (Team Visma Lease a Bike) davanti a Jomatham Milan e Biniam Girmay (Team Intermarchè Wanty). Chiudevano la top five Jordi Meeus (Team Red Bull BORA Hansgrohe) in quarta posizione ed Alexander Kristoff (Team Uno X Pro Cycling) in quinta posizione. Jasper Philipsen (Team Alpecin Deceuninck), altro atteso velocista, non faceva meglio del settimo posto mentre nella top ten si segnalavano il nono posto di Trentin ed il decimo di Stefano Oldani (Team Cofidis). Per Kooij è l’ottava vittoria stagionale ed è il secondo olandese a vincere la Classica di Amburgo dopo Léon van Bon che la vinse nel 1998.
Antonio Scarfone
EDDIE DUNBAR FA DOPPIETTA, SUO L’ARRIVO IN SALITA AL PICON BLANCO
Eddie (Team Jayco – AlUlaDunbar) vince in solitaria l’ultimo temuto arrivo in salita alla Vuelta a España 2024, l’irlandese scatta in faccia ai big e conquista la tappa regina della corsa spagnola, tardiva la reazione del gruppo maglia rossa, infatti deve accontentarsi della seconda posizione Enric Mas (Movistar) mentre terzo, in assoluto controllo, arriva Primož Roglič (Red Bull – Bora – hansgrohe).
Penultima tappa della Vuelta a España 2024 e subito dopo il via ufficiale a provare a portar via una fuga sono Kasper Asgreen (T-Rex Quick-Step) e Enzo Leijnse (Team dsm-firmenich PostNL), in un tratto in salita l’azione dei due si esaurisce e vengono ripresi e soprvanzati da Jay Vine (UAE Team Emirates), Marco Frigo (Israel-Premier Tech) e Harold Tejada (Astana Qazaqstan), su cui poco dopo si portano Marc Soler (UAE Team Emirates), Clément Berthet (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Sylvain Moniquet (Lotto Dstny), Carlos Canal (Movistar Team), Jack Haig (Bahrain Victorious), Thomas Champion (Cofidis), Pablo Castrillo (Equipo Kern Pharma) e nuovamente (Team dsm-firmenich PostNL). Dietro controllano i Red Bull-Bora-hansgorhe e gli uomini del Team dsm-firmenich PostNL che con una andatura regolare fanno andare via la fuga che arriva ad avere un vantgagio massimo di 6’. I battistrada arrivano ai piedi del Puerto de La Braguia, dopo lo scollinamnto provano intanto un allungo Kasper Asgreen (T-Rex Quick-Step) e Pavel Bittner (Team dsm-firmenich PostNL), imitati anche da Xabier Isasa (Euskaltel-Euskadi). In questo punto della corsa la fuga prende ben 6’:10” di vantaggio, dietro c’è un cambio in testa dove si portano, un pò a sopresa, gli Ineos Grenadiers per aumentare l’andatura. Il lavoro in testa dà i frutti sperati ed infatti la fuga è segnalata adesso a 4’, dove davanti si portano in testa alla corsa grazie ad un allungo Vine, Soler e Berthet. Verso la salita del Portillo de Lunada, Soler è il solito generoso ed allunga portandosi dietro sempre Vine e Berthet, lo spagnolo riprova ancora e va via tutto solo mentre sulla coppia inseguitrice si riportano Castrillo e Frigo, questo quartetto scollina con 48” di ritardo dallo spagnolo. Dietro intanto si esaurisce il lavoro degli Ineos sotituite in testa l gruppo maglia rossa dalla T-Rex Quick-Step, la formazione belga rosicchia ancora tempo prezioso portando così il plotone a 3’:25” dalla testa della corsa. Soler scollina tutto solo con 38” da Vine che è rimasto tutto solo all’inseguimento interessato anche dai punti per la maglia a pois. nel lungo tratto in discesa si ripete il copione, Soler viene ripreso e si rialza sulla penultima salita di giornata, troppo poco il vantaggio dove da dietro un grande Mattia Cattaneo fa il forcing dal gruppo maglia rossa, il primo a farne le spese è Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) poi Mattias Skjelmose (Lidl-Trek). L’accelerazione fa sì che Jay Vine e Clément Berthet, ultimi superstiti della fuga di giornata vengano presto ripresi dal gruppo. Il ritmo cala leggermente e prova così ad allungare Pavel Sivakov (UAE Team Emirates) che prende subito 20 secondi. La Red Bull Bora Hansgrohe si porta in testa al gruppo per provare a tenere alto il ritmo in vista del GPM su cui passa per primo proprio Pavel Sivakov, per lui 6” di abbuono, mentre quarto è Jay Vine che conquista così matematicamente la classifica degli scalatori. L’andatura del gruppo dei migliori cala nuovamente e così ad allunga Eddie Dunbar (Team Jayco – AlUla), Roglic prova a non farsi sorprendere insieme anche a Enric Mas. Riescono ad agganciarsi anche David Gaudu (Groupama-FDJ), Richard Carapaz (EF Education-EasyPost) e Urko Berrade (Equipo Kern Pharma). Davanti intanto Dunbar raggiunge stacca Sivakov ormai allo stremo. Un nuovo calo di ritmo permette il rientro da dietro di Ben O’Connor (Decathlon – Ag2r La Mondiale) insieme ad altri corridori. Tra i più attivi è David Gaudu che ci prova insieme a Urko Berrade. Davanti l’irlandese riesce a resistere ed arrivare così per la secvonda volta in questa edizione della corsa a tappe spagnola a braccia alzate davanti ad Enric Mas e Primoz Roglic. I big della generale arrivano in uno spazio di 20” senza quindi grandi distacchi, Ben O’Connor (Decathlon – Ag2r La Mondiale) chiude in sesta posizione e riesce a conservare 9″ su Enric Mas e 58″ su Richard Carapaz (EF Education-EasyPost) per difendere il suo piazzamento sul podio. Come detto a pagare la tappa odierna è stato Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) che naufraga a quasi 6 minuti, perdendo tre posizioni, scivolando in decima posizione in classifica e dicendo addio alla Maglia Bianca ora sulle spalle di Mattias Skjelmose (Lidl-Trek).. Domani cronometro conclusiva intorno a Madrid con la lotta per le posizioni del podio, dalla seconda alla quarta ancora tutte da definire.
Antonio Scarfone
ROGLIC SI CONFERMA SIGNORE DEL MONCALVILLO, LA MAGLIA ROSSA E’ DI NUOVO SUA
Lo sloveno della Red Bull – Bora Hansgrohe bissa la vittoria ottenuta nel 2020 sullo stesso traguardo e scavalca Ben O’Connor in classifica generale. A 46” arrivano Damien Gaudu (Groupama-FDJ) e Mattias Skjelmose (Lidl-Trek), mentre l’ormai ex leader della classifica perde 1′49” ma resiste al secondo posto assoluto. E ora la Vuelta offre su un vassoio d’argento le due giornate decisive: il tappone di domani con oltre 5000 metri di dislivello e domenica la cronometro individuale sulle strade di Madrid.
Nulla da fare per Ben O’Connor (Decathlon AG2R La Mondiale Team), che nella 19° tappa della Vuelta 2024 (Logroño – Alto de Moncalvillo, 173.5 km) deve arrendersi alla supremazia di Primoz Roglic (Red Bull – BORA – hansgrohe), vincitore di tre tappe in questa edizione. Il campione sloveno, che già ha in bacheca tre Giri di Spagna oltre alla Maglia Rosa 2023, ha lasciato la compagnia di tutti gli “acerrimi” rivali con un allungo ai -5,8 dall’arrivo, prima con l’aiuto di Daniel Martinez e Aleksandr Vlasov, poi è partita la sua scalata solitaria verso la cima già domata quattro anni fa.
Dopo 40 km dal via è finalmente partita la fuga del giorno, con Fran Miholjevic (Bahrain-Victorious), Isaac Del Toro (UAE Team Emirates), Edward Planckaert (Alpecin – Deceuninck), Vito Braet e Simone Petilli (Intermarché – Wanty), che hanno raggiunto fino a cinque minuti di vantaggio. A differenza di molte tappe precedenti, però, il plotoncino dei migliori non ha voluto lasciare tanto spazio agli attaccanti, con la Red Bull che controlla in prima persona il gap da colmare in vista della impegnativa salita finale (8,6 chilometri all’8,9% medio e pendenza massima del 16%).
L’ultimo dei fuggitivi a venire ripreso è stato Miholjevic, e successivamente c’è l’azione decisiva di Roglic e dei suoi compagni di squadra. Il campione sloveno va via nel tratto più duro della salita e il solo Enric Mas (Movistar Team) ha provato a stargli dietro fino ad esaurire le energie ai -500 metri. Lo spagnolo verrà raggiunto da David Gaudu (Groupama – FDJ) e Mattias Skjelmose (Lidl – Trek), che completeranno il podio di tappa con circa 50” di ritardo da Roglic, mentre O’Connor cede quasi due minuti allo sloveno, nuovo leader della classifica generale.
Il Picón Blanco e la cronometro di Madrid in programma in questo weekend finale saranno giudici supremi di questa Vuelta 2024, nella quale il corridore sloveno sta dimostrando di essere il Re assoluto e si avvicina al quarto trofeo in carriera nella corsa spagnola, in un anno in cui la Slovenia sta per fare l’en-plein nei tre Grandi Giri.
Andrea Giorgini
TOUR OF BRITAIN, PAUL MAGNIER FIRMA IL BIS NELLA QUARTA TAPPA
Il francese Paul Magnier dopo la prima mette in carniere anche la quarta tappa. Sul podio di giornata Ethan Vernon ed Erlend Blikra. Il solito Zambanini, 11°, è il primo degli italiani
Dopo quello di ieri di Stephen Williams (Israel – Premier Tech) tocca a Paul Magnier firmare il bis sulle strade del Tour of Britain 2024. Il francese della Soudal Quick-Step ha regolato sul traguardo di Newark-on-Trent il britannico Ethan Vernon della Israel-Premier Tech e il norvegese Erlend Blikra della Uno-X Mobility, che salgono nell’ordine sul podio di giornata. A completare la TopTen di giornata troviamo Noah Hobbs (Equipe continentale Groupama-FDJ), Matevž Govekar (Bahrain – Victorious), Robert Donaldson (Trinity Racing), Ethan Hayter (INEOS Grenadiers), Rory Townsend (Q36.5 Pro Cycling Team), Casper van Uden (Team dsm-firmenich PostNL) e Thomas Pidcock (INEOS Grenadiers), che ha preceduto il primo degli italiani, Edoardo Zambanini (Bahrain – Victorious).
Williams continua a guidare la classifica generale con 16” di vantaggio su Oscar Onley (Dsm-Firmenich PostNL) e 40” su Mark Donovan (Q36.5 Pro Cycling). L’italiano Zambanini perde una posizione in classifica e ora è decimo a 1’43” dal britannico in maglia di leader.
Domani la tappa di Northampton chiamerà di nuovo alla ribalta le ruote veloci.
Mario Prato
URKA CHE URKO! BERRADE VINCE A MAEZTU, O’CONNOR RESTA IN MAGLIA ROSSA
Dalla scontatissima fuga della diciottesima tappa emerge Urko Berrade (Team Kern Pharma) che sfrutta la superiorità numerica della sua squadra per attaccare con decisione nel falsopiano a circa 5 km dal traguardo. Il ciclista di Pamplona resiste al ritorno del primo gruppo inseguitore e si gode sul traguardo di Maeztu la sua prima vittoria in carriera nella tappa di un gt. Domani sull’Alto de Moncalvillo la resa dei conti tra i big di classifica
La diciottesima tappa della Vuelta 2024 parte da Vitoria-Gasteiz e termina a Maeztu dopo 179.5 km. Potrebbe essere l’ultima tappa adatta ai fuggitivi prima delle ultime tre impegnative tappe in cui saranno gli uomini di classifica a prendere le luci della ribalta. Oggi si pedala in terra basca e l’Alto de Rivas de Tereso ed il Puerto de Herrera offrono comunque spunti affinchè un po’ di bagarre tra i ciclisti possa esserci, che siano fuggitivi, attaccanti del momento o perchè no anche uomini di classifica. La fuga giusta portava intorno al km 30 dopo un primo attacco di Stefan Kung (Team Groupama FDJ) che trainava con sé una dozzina di ciclisti. Scatti e controscatti nel gruppo maglia rossa contribuivano ad aumentare il drappello del gruppo di testa che avrebbe contato alla fine una quarantina di ciclisti, tutti fuori classifica. Proprio Kung, molto attivo sul primo gpm dell’Alto de Rivas de Tereso, attaccava nuovamente insieme a Mauro Schmid (Team Jayco AlUla) e Mathias Vacek (Team Lidl Trek). A 60 km dalla conclusione il terzetto di testa aveva 1 minuto e 5 secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore mentre il gruppo maglia rossa aveva circa 8 minuti di ritardo. Sul Puerto de Herrera il terzetto di testa veniva raggiunto da Steven Kruijswijk (Team Visma Lease a Bike), Marc Soler (UAE Team Emitares), Aleksandr Vlasov (Team Red Bull BORA Hansgrohe), Oier Lazkano (Team Movistar), Max Poole (Team DSM Firmenich PostNL), Ion Izagirre (Team Cofidis), Pablo Castrillo, Pau Miquel ed Urko Berrade (Team Kern Pharma). Anche nel gruppo maglia rossa si registrava una certa bagarre con Adam Yates (UAE Team Emirates), Mikel Landa (Team Soudal Quick Step) e Sepp Kuss (Team Visma Lease a Bike) che perdevano terreno sui vari O’Connor, Roglic e Mas, primi tre della classifica generale. Nel tratto in falsopiano a circa 5 km dalla conclusione attaccava Berrade. A circa 3 km dall’arrivo il ciclista di Pamplona aveva una decina di secondi di vantaggio sugli immediati inseguitori. La strada in discesa nei km finali favoriva Berrade che andava a vincere sul traguardo di Maeztu con 4 secondi di vantaggio su Schmid e Pau Miquel. Chiudevano la top five Poole in quarta posizione e Vlasov in quinta posizione. IL gruppo maglia rossa giungeva al traguardo con 6 minuti e 40 secondi di ritardo regolato da Victor Lafay (Team Decathlon AG2R La Mondiale). Per Berrade, che ha sfruttato la superiorità degli uomini Kern Pharma, è la prima vittoria stagionale ed anche la prima nella tappa di un GT. In classifica generale O’Connor mantiene la maglia rossa con 5 secondi di vantaggio su Roglic e 1 minuto e 25 secondi di vantaggio su Mas mentre dopo il tracollo di Landa ci sta una bella lotta per la quinta posizione con cinque ciclisti nel giro di 1 minuto e mezzo. Domani la diciannovesima tappa da Logroño all’Alto de Moncalvillo di 173.5 km può offrire nuovo pathos con la durissima salita finale di quasi 9 km con una pendenza media dell’8.9 %. Roglic molto probabilmente sferrerà l’attacco decisivo ad O’Connor ma l’attesa c’è anche per la lotta per il podio e per le posizioni di rincalzo in classifica generale.
Antonio Scarfone
TOUR OF BRITAIN, STEPHEN WILLIAMS FA SUA ANCHE LA TERZA TAPPA
Il britannico Stephen Williams si aggiudica anche la terza tappa e rafforza la sua leadership in classifica generale. Secondo il vincitore della prima tappa Paul Magnier, terzo Edoardo Zambanini
Bis di Stephen Williams sulle strade del Tour of Britain 2024. Il britannico della Israel – Premier Tech si è imposto su un gruppo ristretto al termine della terza tappa, la Sheffield-Barnsley. Alle spalle del britannico che guida da ieri la classifica generale si sono piazzati il vincitore della prima tappa Paul Magnier (Soudal Quick-Step) e l’italiano Edoardo Zambanini (Bahrain – Victorious), autore di un’azione da finisseur che meritava miglior fortuna. Il gardesano rientra comunque nella TopTen della classifica piazzandosi al nono posto. La quarta piazza di giornata è andata a Jelte Krijnsen (Parkhotel Valkenburg), seguito dal secondo della classifica Oscar Onley (Team dsm-firmenich PostNL), da Thomas Pidcock (INEOS Grenadiers), da Markus Hoelgaard (Uno-X Mobility), da Mark Donovan (Q36.5 Pro Cycling Team), da Joseph Blackmore (Israel – Premier Tech) e da Callum Thornley (Trinity Racing), che chiude la topten lasciandosi alle spalle ancora 3 membri del gruppetto che si è giocato la vittoria. Ora Williams comanda 16″ sul Onley e 41″ su Donovan, un podio parziale tutto “british”.
Domani con la quarta tappa la scena dovrebbero tornare ai velocisti. Il percorso che porterà il plotone da Derby a Newark-on-Trent è piuttosto breve, 138,5 km, e non prevede difficoltà altimetriche significative.
Mario Prato
GROVES FA LA VOCE GROSSA SOTTO LA PIOGGIA. O’CONNOR RESTA IN MAGLIA ROSSA
Sotto un vero e proprio diluvio, a Santander Kaden Groves (Team Alpecin Deceuninck) ottiene la terza vittoria di tappa alla Vuelta 2024 battendo in volata Pavel Bittner (Team DSM Firmenich PostNL) e Vito Braet (Team Intermarchè Wanty). Tutto invariato in classifica generale con Ben O’Connor (Team Decathlon AG2R La Mondiale) che resta in maglia rossa
Dopo alcune tappe con salite nel finale che hanno in qualche modo influito sulla classifica generale – Primoz Roglic (Team Red Bull BORA Hansgrohe) è ormai in rampa di lancio per scalzare la maglia rossa Ben O’Connor (Team Decathlon AG2R La Mondiale) – la diciassettesima tappa ha tutti le caratteristiche di una frazione interlocutoria con la fuga o i velocisti a giocarsi la vittoria. Si parte da Arnuero e si arriva a Santander dopo 141.5 km caratterizzati da una parte centrale dove svettano i due gpm di seconda categoria dell’Alto de la Estranguada e dell’Alto del Caracol. Gli ultimi 70 km tra discesa e pianura favoriscono certamente le squadre dei velocisti ma bisognerà vedere se e quanto la fuga avrà guadagnato sul gruppo maglia rossa. Dopo la partenza da Arnuero che vedeva non partenti Sander De Pestel (Team Decathlon AG2R La Mondiale) e Michael Woods (Team Israel Premier Tech), attaccava immediatamente un quartetto formato da Jonas Gregaard (Team Lotto Dstny), Thomas Champion (Team Cofidis), Xabier Isasa (Team Euskaltel Euskadi)e Thibault Guernalec (Team Arkea B&B Hotels). Gregaard scollinava in prima posizione sul primo gpm dell’Alto de la Estranguada posto al km 54.8. Il ciclista danese si ripeteva sul successivo Alto del Caracol posto al km 70.4. Le squadre più attive all’inseguimento dei quattro battistrada erano il Team Alpecin Deceuninck ed il Team DSM Firmenich PostNL. A 50 km dalla conclusione il vantaggio della fuga era di 3 minuti e 20 secondi. Champion si aggiudicava il traguardo volante di Arce posto al km 117.7. Un violento acquazzone si abbatteva sulla corsa a circa 20 km dalla conclusione. Una volta ripresi i fuggitivi si segnalavano alcuni attacchi tra cui quello di Max Poole (Team DSM Firmenich PostNL), Mauro Schmid (Team Jayco AlUla) e soprattutto Victor Campenaerts (Team Lotto Dstny), che provava l’allungo a più riprese. Il terzetto di testa veniva ripreso a circa 400 metri dalla conclusione ed il Team Alpecin Deceuninck preparava al meglio la volata per Kaden Groves che non aveva difficoltà ad imporsi davanti a Pavel Bittner (Team DSM Firmenich PostNL) e Vito Braet (Team Intermarchè Wanty). Chiudevano la top five Pau Miquel (Team Kern Pharma) in quarta posizione e Corbin Strong (Team Intermarchè Wanty) in quinta posizione. Per Groves è la terza vittoria di tappa alla Vuelta 2024 e dopo il ritiro di Wout van Aert l’ipoteca sulla maglia verde è ormai cosa fatta. In classifica generale resta tutto invariato con O’Connor in maglia rossa davanti a Primoz Roglic ed Enric Mas (Team Movistar). Domani è in programma la diciottesima tappa con partenza da Vitoria-Gasteiz ed arrivo a Maestu per un chilometraggio che sfiora i 180 km caratterizzati da due gpm, uno di prima ed uno di seconda categoria. In particolare il gpm di prima categoria del Puerto de Herrera, a 45 km dall’arrivo, potrebbe ingolosire gli uomini di classifica per eventuali attacchi, anche se l’arrivo è ancora lontano. Sicuramente i fuggitivi avranno un’altra ghiotta occasione per giocarsi la vittoria di tappa.
Antonio Scarfone
STEPHEN WILLIAMS CONQUISTA LA SECONDA TAPPA E SI PORTA IN VETTA AL TOUR OF BRITAIN
Cambio della guardia al Tour of Britain. Il britannico Stephen Williams si aggiudica la seconda tappa su Alaphilippe e Onley e si porta in testa alla classifica generale. Primo degli italiani Giacomo Ballabio, tredicesimo
I saliscendi della seconda tappa del Tour of Britain hanno premiato il coraggio di chi ha saputo sfruttarli a proprio vantaggio. L’azione decisiva è nata intorno ai meno 30, quando la gara si è letteralmente accesa. Dopo una serie di scatti e controscatti che hanno letteralmente alzato l’adrenalina in gruppo, l’azione giusta è stata quella portata da Stephen Williams, colui che più avanti si imporrà sul traguardo di Redcar. Sulla scia del corridore della Israel – Premier Tech si sono prontamente portati il francese Julian Alaphilippe ( Soudal Quick-Step) e il connazionale Oscar Onley ( Team dsm-firmenich PostNL). Da questo preciso istante la gara è stata fatta da questi tre elementi, che sono arrivati fino al traguardo per giocarsi la tappa e non solo.
Il successo è così andato a Williams davanti al francese e all’altro britannico. Quarto dopo 21″ si è piazzato Joseph Blackmore (Israel – Premier Tech), che ha regolato nell’ordine Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), Louis Sutton (AVC Aix-en-Provence), Tom Donnenwirth (Decathlon AG2R La Mondiale Development Team) e Mark Donovan (Q36.5 Pro Cycling Team). A 1′27 dal vincitore si è piazzato l’ex leader della classifica Paul Magnier (Soudal Quick-Step), che ha preceduto Matevž Govekar (Bahrain – Victorious) e una trentina abbondante di corridori, tra i quali gli italiani Giacomo Ballabio (Global 6 United), 13°, ed Edoardo Zambanini (Bahrain – Victorious), 34°.
Grazie al successo odierno Williams è divenuto il nuovo leader della classifica generale con sei secondi di vantaggio su Onley e 16 su Alaphilippe. A 31 secondi c’è un gruppo di atleti, tra i quali anche l’atteso Evenepoel. Il primo degli italiani è Zambanini, 22° a 1′37″.
Domani si disputerà la Sheffield-Barnsley di 166 Km. Questa terza tappa prevede una partenza subito in salita per poi proporre un continuo saliscendi fino alla rampa di 400 metri al 7.3% che porta al traguardo di Barnsley.
Mario Prato