MILAN, VOLATA IMPERIALE A FOLLONICA. FILIPPO GANNA RESTA IN MAGLIA AZZURRA
Jonathan Milan (Team Lidl Trek) sfrutta alla perfezione il lavoro dei compagni e non dà scampo agli avversari che raccolgono le briciole. Il friulano batte Maikel Zijlaard (Tudor Pro Cycling Team) e Paul Penhoët (Team Groupama – FDJ). Filippo Ganna (Team INEOS Grenadiers) mantiene la maglia azzurra
La seconda tappa della Tirreno – Adriatico parte da Camaiore e termina a Follonica dopo 192 km. Il percorso è quasi totalmente pianeggiante e vede la maggiore asperità altimetrica nel gpm di Canneto ad una settantina di km dalla conclusione. Filippo Ganna (Team INEOS Grenadiers) parte in maglia azzurra e dopo il dominio della prima tappa a cronometro ha tutto il diritto per pensare in grande. La fuga di giornata ha visto l’attacco isolato di Manuele Tarozzi (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè). Il faentino si è aggiudicato il traguardo volante di Casino di Terra posto al km 111.8 per poi essere raggiunto in testa dalla coppia Davide Bais – Alessandro Tonelli (Team Polti VisitMalta). Bais vinceva il gpm di Canneto posto al km 129.3. Le squadre più attive all’inseguimento del terzetto di testa erano il Team Lidl Trek ed il Team Visma Lease a Bike. Una caduta a 39 km dalla conclusione metteva ko David Gaudu (Team Groupama FDJ), costretto al ritiro proprio com’era già capitato alle Strade Bianche. A 37 km dalla conclusione la fuga veniva definitivamente ripresa. Una nuova caduta a 12 km dalla conclusione rallentava Dylan Groenewegen (Team Jayco AlUla) che nonostante il disperato recupero non sarebbe riuscito a battersi per la volata finale. La Lidl Trek lavorava alla perfezione per Jonathan Milan che sprigionava tutta la sua potenza in una volata mai in discussione. Il friulano vinceva nettamente davanti a Maikel Zijlaard (Tudor Pro Cycling Team) e Paul Penhoët (Team Groupama – FDJ). Chiudevano la top five Olav Kooij (Team Visma Lease a Bike) in quarta posizione e Simone Consonni (Team Lidl Trek) in quinta posizione. Nella top ten si segnalava anche la decima posizione di Enrico Zanoncello (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè). Per Milan è la quinta vittoria stagionale, se si considera anche quella nella prima tappa Volta a la Comunitat Valenciana, una cronosquadre. La classifica generale vede Filippo Ganna in maglia azzurra con un vantaggio di 12 secondi proprio su Milan mentre terzo è Juan Ayuso (UAE Team Emirates XRG) a 22 secondi di ritardo da Ganna. Domani è in programma la terza tappa da Follonica a Colfiorito di ben 239 km, un chilometraggio davvero rilevante per questo inizio di stagione. Si lascia la Toscana e la costa tirrenica e ci si addentra nell’appennino toscano e umbro con l’ascesa in sequenza del Passo del Lume Spento, de La Foce e del gpm finale verso Colfiorito. Questi tre gpm categorizzati saranno inframmezzati da una miriade di saliscendi per cui la tappa sarà presumibilmente abbastanza dura. Vedremo se e quanta voglia avranno i big di classifica di iniziare a darsi battaglia.
Antonio Scarfone

Jonathan Milan vince in volata a Follonica (foto: Getty Images)
LA VISMA LEASE A BIKE DETTA LEGGE A NEVERS. JORGENSON NUOVA MAGLIA GIALLA
Nella cronometro a squadre della terza tappa, la Visma Lease a Bike vince davanti a Jayco ALUla e Red bull BORA Hansgrohe. Matteo Jorgenson è la nuova maglia gialla
La Parigi – Nizza 2025 giunge ad uno sei suoi momenti clou con la terza tappa da Nevers Magny-Cours a Nevers, una cronometro a squadre di 28.4 km che deciderà già molto in ottica classifica generale. Dal punto di vista della gara in sé, la vittoria sembra un discorso a due riservato a INEOS Grenadiers e Visma Lease a Bike con UAE Team Emirates che proverà a metterci lo zampino. Resta il fatto che i vari Thymen Arensman (Team INEOS Grenadiers), Jonas Vingegaard (Team Visma Lease a Bike) e Joao Almeida (UAE Team Emirates) possono scalare posizioni in classifica generale e farsi già dei conti in base alle tattiche da a dottare nelle tappe successive. A vincere è stato il Team Visma Lease a Bike con il tempo di 30 minuti e 26 secondi. A 15 secondi di ritardo si piazzava il Team Jayco AlUla mentre terzi erano gli uomini del Team Redbull BORA Hansgrohe a 25 secondi di ritardo. Più indietro la Lidl Trek e l’INEOS Grenadiers mentre prova sottotono dell’UAE team Emirates XRG che chiudeva in un’anonima ottava posizione. In classifica generale Matteo Jorgenson balza al comando con 6 secondi di vantaggio su Jonas Vingegaard mentre Michael Matthews (Team Jayco ALUla) è terzo con 21 secondi di ritardo da Jorgenson. Anche la quarta tappa di domani da Vichy a La Loge des Gardes di 163.4 km può dire molto ed anzi rispetto ad oggi la classifica assumerà una fisionomia ancora più definita. Sono presenti ben sei gpm e l’ultimo, oltre ad essere l’unico di prima categoria, sarà anche quello più impegnativo con i suoi 6,7 km al 7.1% di pendenza media. Tappa perciò dove gli uomini di classifica avranno pane per i loro denti.
Antonio Scarfone

Il Team Visma Lease a Bike vince la cronosquadre di Nevers (foto: Getty Images)
TIRRENO-ADRIATICO, APERTURA NEL SEGNO DI FILIPPO GANNA
La cronometro di aperura della corsa dei due mari va a Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) imbattibile l’italiano che distanzia, su 11,5 Km, di ben 23” Juan Ayuso (UAE Team Emirates XRG) e di 28” Johan Price-Pejtersen (Alpecin-Deceuninck). Domani prima tappa in linea da Camaiore a Follonica.
La prima fatica della Tirreno Adriatico 2025 si apre nel segno di Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) con la cronometro individuale di Lido di Camaiore, l’italiano principale indiziato alla partenza per la vittoria odierna, non delude le aspettative e con il miglior tempo di 12’:17” divora gli 11,5 Km di gara andando così a vestire la maglia azzurra del leader della corsa dei due mari. Alle spalle dell’italiano la lotta è serrata per il podio di giornata, al secondo posto chiude Juan Ayuso (UAE Team Emirates XRG) con un ritardo di 23”, impiega 5” in più Johan Price-Pejtersen (Alpecin-Deceuninck), in quarta posizione troviamo Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious) ed in quinta Jonathan Milan (Lidl-Trek). Ordine di arrivo che rispecchia anche la classifica generale. Domani è prevista la prima tappa in linea da Camaiore a Follonica di 195 Km che strizza l’occhio ai velocisti.
Antonio Scarfone

Filippo Ganna conquista la cronometro inaugurale della Tirreno Adriatico 2025 (Photo: Getty Images)
MERLIER SENZA RIVALI A BELLEGARDE. BIS DEL BELGA CHE CONSOLIDA LA MAGLIA GIALLA
Vittoria autorevole del campione europeo su strada in quel di Bellegarde, nella seconda tappa della Parigi – Nizza 2025. Battuti in volata Emilien Jeannière (Team TotalEnergies) e Mads Pedersen (Team Lidl Trek). Domani l’attesa cronosquadre di Nevers
La seconda tappa della Parigi – Nizza 2025 parte da Montesson e termina a Bellegarde dopo 183.9 km. La prima parte del percorso è quella più impegnativa con i due gpm della Côte des Mesnuls e della Côte de la Villeneuve. I ciclisti incontreranno poi una strada completamente pianeggiante fino all’arrivo di Bellegarde. Tim Merlier (Team Soudal Quick Step) può bissare il successo di ieri e aumentare il vantaggio in classifica generale. La fuga di giornata aveva per protagonisti Jonas Abrahamsen (Team Uno X Mobility), Alexandre Delettre (Team TotalEnergies) e Samuel Fernandez (Team Caja Rural Seguros RGA). Delettre si aggiuficava i due gpm della Côte des Mesnuls e della Côte de la Villeneuve, posti rispettivamente al km 34.1 e al km 53.8. Fernandez e Delettre venivano ripresi a una cinquantina di km dalla conclusione. Una caduta, che coinvolgeva anche Arnaud Demare (Team Arkea B&B Hotels), spezzettava il gruppo in diversi tronconi. Abrahamsen si aggiudicava l’unico traguardo volante posto al km 163.6. Tra i ciclisti invischiati nelle retrovie in seguito alla caduta precedente si segnalavano anche Joao Almeida (UAE Team Emirates XRG), Mattias Skjelmose Jensen (Team Lidl Trek) e Ben O’Connor (Team Jayco AlUla). Nonostante l’impegno Abrahamsen veniva ripreso a 2 km e mezzo dall’arrivo. Nella volata Tim Merlier (Team Soudal Quick Step) vinceva davanti ad Emilien Jeannière (Team TotalEnergies) e Mads Pedersen (Team Lidl Trek), Chiudevano la top five Alexander Kristoff (Team Uno X Mobility) in quarta posizione e Timo Kielich (Team Alpecin Deceuninck) in quinta posizione. Per Merlier, che consolida il primato in classifica generale avendo ora 14 secondi di vantaggio su Demare e Jeannière, è la seconda vittoria consecutiva in questa Parigi – Nizza 2025. La cronosquadre della terza tappa dal Circuito di Nevers Magny-Cours a Nevers (28.4 km) sarà il primo vero spartiacque della Corsa verso il Sole. Il percorso è piuttosto nervoso e i ciclisti troveranno la strada pianeggiante soltanto tra il km 17 ed il km 24. I pretendenti alla vittoria finale dovranno inevitabilmente uscire allo scoperto.
Antonio Scarfone
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Tim Merlier vince in volata a Bellegarde (foto: Getty Images)
TIM MERLIER, VOLATA DA BOMBER ALLA PARIGI – NIZZA. TAPPA E MAGLIA PER IL BELGA
Nella prima tappa della Parigi – Nizza 2025, Tim Merlier (Team Soudal Quick Step) vince in volata con autorità davanti a Arnaud Demare (Team Arkea B&B Hotels) ed Alberto Dainese (Team Tudor Pro Cycling). Il ciclista belga è anche la prima maglia gialla
La Parigi – Nizza 2025 inizia con una tappa di 156.1 km favorevole ai velocisti. Le Perray-en-Yvelines è sede della partenza e dell’arrivo. Il percorso è prevalentemente pianeggiante ma ci sono alcuni strappetti, di cui tre categorizzati come gpm, che potrebbero appesantire le gambe dei velocisti. Jonas Vingegaard sembra il principale favorito per la vittoria finale, in un Team Visma Lease a Bike che può contare anche su Matteo Jorgenson. La fuga di giornata si formava subito dopo la partenza grazie all’azione di Taco van der Hoorn (Team Intermarché Wanty), Alexandre Delettre (Team TotalEnergies) e Samuel Fernandez (Tean Caja Rural Seguros RCA). Le squadre più attive all’inseguimento della fuga erano la Lidl Trek e la Soudal Quick Step. Delettre scollinava in prima posizione sul primo gpm della Côte de Villiers-Saint-Frédéric posto al km 32.9. Il francese si ripeteva sul secondo gpm della Côte de 17 Tournants posto al km 70.1. Van der Hoorn veniva ripreso a 62 km dall’arrivo. A 49 km dalla conclusione il gruppo riprendeva definitivamente la fuga. Matteo Jorgenson scollinava in prima posizione sul terzo gpm della Côte de Villiers-Saint-Frédéric posto al km 134.5. Un po’ di movimento negli ultimi 10 km vedeva una prima azione isolata di Santiago Buitrago (Team Bahrain Victorious) alla quale il gruppo reagiva immediatamente. Jhonatan Narvaez (UAE Team Emirates XRG) vinceva il traguardo violante di Les Mesnuls posto al km 146.6. Un ultimo attacco a 7 km dalla conclusione vedeva protagonosta Joshua Tarling (Team INEOS Grenadiers), Matteo Trentin (Team Tudo Pro Cycling) e Mattias Skjelmose Jensen (Team Lidl Trek) ma anche questa volta il gruppo reagiva annullando l’azione dei tre coraggiosi nel giro di qualche chilometro. Nella volata finale Tim Merlier (Team Soudal Quick Step) vinceva davanti ad Arnaud Demare (Team Arkea B&B Hotels) ed Alberto Dainese (Team Tudor Pro Cycling). Chiudevano la top five Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates XRG) in quarta posizione ed Axel Zingle (Team Visma Lease a Bike) in quinta posizione. Nella top ten si segnalava anche il nono posto di Vincenzo Albanese (Team EF Education EasyPost). Merlier si conferma uno dei velocisti più forti in questo 2025 con all’attivo già cinque vittorie. Il belga è anche la prima maglia gialla con 4 secondi di vantaggio su Demare e Narvaez. Domani la seconda tappa da Montesson a Bellegarde di 183.9 km è ancora più pianeggiante di quella odierna. Sono presenti due soli gpm nei primi 50 km dopodichè la strada non presenta più nessuna difficoltà. Sarà certamente un’altra opportunità per i velocisti.
Antonio Scarfone

Tim Merlier vince in volata la prima tappa della Parigi - Nizza (foto: Getty Images)
L’ONDA POGACAR SI ABBATTE ANCORA SULLE STRADE BIANCHE
Nonostante una caduta rocambolesca in una discesa a circa 50 kn dall’arrivo, Tadej Pogacar (UAE Team Emirates XRG) risale in bici, va a riprendere Thomas Pidcock (Q36.5 Pro Cycling), lo supera e lo lascia al palo a 18 km dall’arrivo, andando a vincere in solitaria la sua terza Strade Bianche
La diciannovesima edizione delle Strade Bianche può proiettare a ben diritto Tadej Pogacar (UAE Team Emirates XRG) nella hall of fame di questa corsa, ancora relativamente giovane ma dall’appeal già consolidato di Monumento. In caso di vittoria, lo sloveno raggiungerebbe Fabian Cancellara in vetta al numero di vittorie. Del resto, la superiorità schiacciante con cui Pogacar ha vinto e dominato sia nel 2022 che nel 2024 non lascia molto spazio all’immaginazione. Gli avversari più temibili per lo sloveno saranno Thomas Pidcock (Team Q36.5 Pro Cycling), vincitore nel 2023, Toms Skujins (Team Lidl Trek), primo degli umani nel 2024, Marc Hirschi (Team Tudor Pro Cycling), Christian Scaroni (Team XDS Astana), risultati alla mano uno dei migliori ciclisti del 2025, Mathias Vacek (Team Lidl Trek), Kevin Vauquelin (Team Arkea B&B Hotels), Pello Bilbao e Matej Mohoric (Team Bahrain Victorious), Romain Grégoire e Valentin Madouas (Team Groupama FDJ), Ben Haly (Team EF Education EasyPost), eccetera, eccetera. Dopo la partenza si formava la fuga di giornata grazie all’azione di dieci ciclisti: Johan Price-Pejtersen (Team Alpecin Deceuninck), Stan Dewulf (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Lewis Askey (Team Groupama FDJ), Connor Swift (Team INEOS Grenadiers), Simone Petilli (Team Intermarché Wanty), Albert Withen Philipsen (Team Lidl Trek), Mark Donovan (Team Q36.5 Pro Cycling), Pepijn Reinderink (Team Soudal Quick Step), Anders Foldager (Team Jayco AlUla) e Fabian Weiss (Team Tudor Pro Cycling). Dopo 90 km il vantaggio dei dieci battistrada era di 3 minuti e 50 secondi. Erano ovviamente gli uomini dell’UAE Emirates XRG a dettare il ritmo in testa al gruppo. A 90 km dalla conclusione restavano in testa in sei: Askey, Swift, Donovan, Reinderink, Foldager e Weiss. Il gruppo inseguitore era segnalato a 1 minuto e 50 secondi di rotardo mentre si avvicinava uno degli sterrati più lunghi e più impegnativi, quello di Monte Sante Marie. Pogacar e Pidcock si avvantaggiavano e dopo aver raggiunto i sei battistrada a 77 km dalla conclusione tiravano dritto. Swift rientrava sui due battistrada a 73 km dalla conclusione. Alle spalle dei tre uomini di testa si era formato un altro terzetto che comprendeva Roger Adriá (Team Redbull BORA Hansgrohe), Gianni Vermeersch (Team Alpecin Deceuninck) e Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious). Questi tre venivano ripresi da Kevin Vauquelin (Team Arkea B&B Hotels), Tim Wellens (UAE Team Emirates XRG), Ben Haely e Michael Valgren (Team EF Education EasyPost), Lennert van Eetvelt (Team Lotto) e Magnus Cort Nielsen (Tean Uno X Mobility). Prima dello sterrato di Colle Pinzuto Pogacar scivolata in una curva verso sinistra rimanendo attardato. Pidcock si avvantaggiava sullo sloveno e su Swift. Pogacar riprendeva Pidcock a 46 km dall’arrivo. Sulla seconda ascesa di Colle Pinzuto Pogacar accelerava e staccava Pidcock. Gli ultimi 18 km erano una cavalcata trionfale per lo sloveno che andava a vincere in solitaria – come nel 2022 e nel 2024 – con 1 minuto e 24 secondi di vantaggio su Pidcock. Terzo era Tim Wellens a 2 minuti e 12 secondi di ritardo mentre chiudevano la top five Ben Healy in quarta posizione e Pello Bilbao in quinta posizione. Per Pogacar è la terza vittoria stagionale e nella Milano – Sanremo, suo prossimo impegno, sarà ancora una volta protagonista.
Antonio Scarfone

Tadej Pogacar vince la sua terza Strade Bianche (foto: Getty Images)
AYUSO PORTA IL LAIGUEGLIA IN SPAGNA, BATTUTO SCARONI
Nella 62° edizione della corsa che apre il calendario ciclistico italiano Juan Ayuso (UAE Team Emirates) si impone in una volata ristretta davanti a Christian Scaroni (Team XDS Astana) e Micahel Storer (Team Tudor Pro Cycling). È la prima vittoria di uno spagnolo al Laigueglia
Il calendario ciclistico italiano scatta come da tradizione con il Trofeo Laigueglia, corsa di 197 km il cui percorso abbraccia per la maggior parte l’entroterra savonese e specialmente nel finale si conclude sulla riviera. Non mancano le insidie altimetriche con la prima tre quarti di corsa caratterizzata dai gpm di Cima Paravenna e di Testico. Il finale è invece vedrà protagonista il circuito conclusivo di Laigueglia da affrontare quattro volte con le altrettanto quadruple scalate di Colla Micheri e Capo Mele. La fuga di giornata, partita dopo una decina di km, vedeva la presenza di Victor Guernalec (Team Arkea B&B Hotels), Kevin Colleoni (Team Intermarchè Wanty), Asbjørn Hellemose (Team Jayco AlUla), Matteo Badilatti (Team 36.5 Pro Cycling), Mattia Bais (Team Polti VisitMalta), Odd Christian Eiking (Team UnibetTietema Rockets), Alex Tolio (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), Johan Meens (Team Wagner Bazin WB) e Lorenzo Nespoli (Team MBH Bank Ballan CSB). All’inizio della prima salita verso Cima Paravenna il vantaggio dei nove battistrada sul gruppo tirato dall’UAE Team Emirates XRG era di 3 minuti 30 secondi. Dopo lo scollinamento di Cima Paravenna il Team INEOS Grenadiers dava man forte all’UAE Team Emirates Xrg in testa al gruppo e così il vantaggio della fuga iniziava a scendere. All’inizio del successivo gpm del Testico il vantaggio della fuga era di nuovo aumentato a oltre 3 minuti. Dopo lo scollinamento dal Testico anche il Team EF Education EasyPost si metteva a tirare in testa al gruppo inseguitore anche se Lukas Nerurkar, uno dei possibili protagonisti della squadra statunitense, era costretto al ritiro dopo una caduta. A 60 km dalla conclusione il vantaggio della fuga era sceso a 2 minuti. A 40 km dalla conclusione dopo le prime scalate di Colla Micheri e Capo Mele restavano in testa Eiking, Bais, Badilatti, Colleoni e Tolio. I primi movimenti nel gruppo portavano la fima di Ewen Costiou (Team Arkea B&B Hotels) e Louis Barré (Team Intermarché Wanty). Igor Arrieta (UAE Team Emirates XRG) si sacrificava a tirare nelle prime posizioni di quel che restava del gruppo dei migliori. A 20 km dal traguardo erano una ventina i ciclisti in testa alla corsa. Era il momento dell’attacco di Juan Ayuso (UAE Team Emirates) che trascinava con sé un indomito Christian Scaroni (Team XDS Astana). I due battistrada venivano raggiunti da Neilson Powless (Team EF Education Easy Post) e Micahel Storer (Team Tudor Pro Cycling). Dopo il quarto ed ultimo scollinamento da Colla Michieri restavano in testa Ayuso, Scaroni e Powless. Anche Storer rientrava sul terzetto di testa proprio in vista dell’ultimo km. Nella volata a quattro si imponeva Ayuso davanti a Scaroni mentre Storer era terzo e Powless Quarto. A 3 secondi di ritardo chiudeva la top five Giovanni Carboni (Team Unibet Tietema Rockets). Nella top ten si segnavano anche il settimo posto di Andrea Bettiol (Team XDS Astana) a 23 secondi di ritardo da Ayuso ed il decimo posto di Simone Gualdi (Team Intermarché Wanty) a 23 secondi di ritardo da Ayuso. Per il 22enne spagnolo dell’UAE Team Emirates XRG si tratta della seconda vittoria stagionale dopo quella ottenuta alla Faun Drôme Classic e sarà certamente uno degli uomini da tenere in considerazione alla prossima Tirreno – Adriatico. Per la Spagna, invece, si tratta della primo successo in questa corsa, che lo stesso Ayuso aveva già sfiorato nel 2022, quando si era piazzato secondo alle spalle dello sloveno Jan Polanc, e lo scorso anno, preceduto dal francese Lenny Martinez e dall’italiano Andrea Vendrame. Prima di lui un solo altro spagnolo era riuscito a salire sul podio a Laigueglia, quando nel 2011 Ángel Vicioso si era piazzato terzo dietro Daniele Pietropolli e Simone Ponzi.
Antonio Scarfone

Juan Ayuso vince la 62° edizione del Trofeo Laigueglia (foto: Getty Images)
VAN DER POEL, DEBUTTO COI FIOCCHI SULLE STRADE DEL BELGIO
Era il corridore più titolato al via della Ename Samyn Classic e ha mantenuto le attese: l’olandese Mathieu van der Poel, al suo esordio stagionale, ha vinto sulle strade del Belgio la Ename Samyn Classic, semiclassica vallone caratterizzata più dai numerosi tratti di pavè, comunque non terribili, che dalle salite, brevi e poco pendenti. Inevitabile l’arrivo in volata, dove il campione del mondo 2023 si è imposto alla sua maniera, senza praticamente rivali in grado di arginarne la potenza
Da sempre è marzo il mese in cui inizia veramente la stagione del ciclismo su strada. Nel mese di febbraio si disputano molte corse in luoghi più o meno esotici, come l’Australia o la penisola arabica, ma è a marzo, quando si torna a correre in Belgio, in Olanda, nel nord della Francia, che si inizia a fare sul serio. Fra le corse minori, ma ricche di tradizione, spicca la belga Ename Samyn Classic, il cui nome ricorda il suo primo vincitore, il giovane e promettente francese José Samyn, morto durante un criterium nell’estate del 1969: oltre ad aver vinto la prima edizione di questa gara, allora chiamata “Grand Prix de Fayt-le-Franc” aveva al suo attivo una tappa del Tour, da lui corso in tutto tre volte.
L’edizione di quest’anno parte dal paese di Quaregnon e dopo una prima metà pianeggiante torna indietro verso il traguardo situato nel paese di Dour, a pochi chilometri dalla partenza, dove andrà percorso quattro volte un circuito di 29 chilometri che presenta due salitelle, la Côte de la Roquette e la Côte des Nonnettes, peraltro corte e tutt’altro che ripide. I veri problemi verranno dai numerosi tratti in pavé, ben 22: forse non basteranno per impedire che la corsa si decida in volata, come è sempre accaduto nelle ultime cinque edizioni, ma la presenza di Mathieu van der Poel (Alpecin – Deceuninck), al suo esordio stagionale, fa ben sperare; da tener d’occhio è anche il giovane talento belga Arnaud De Lie (Lotto), che ha già una trentina di vittorie al suo attivo in carriera e quest’anno ha già vinto una tappa all’Étoile de Bessèges, un mese fa. Doveva essere presente anche il vincitore della scorsa edizione, il passista belga Laurenz Rex (Intermarché – Wanty), che però ha dovuto rinunciare poco prima della partenza a causa di una “malattia” non specificata.
La corsa, lunga in tutto 199 chilometri, parte alle 12,35. Il tempo è ottimo; non fa caldo, ma la temperatura supera comunque i 10 gradi. Una caduta nelle fasi iniziali raffredda un po’ gli entusiasmi dei corridori e, anche se le sue conseguenze non sono serie, la fuga di giornata non parte che dopo una trentina di chilometri, con dentro otto corridori di secondo piano, dei quali il più titolato è forse il passista belga Loïc Vliegen (Wagner Bazin WB), che ha vinto due volte il Giro di Vallonia, breve corsa a tappe che si disputa proprio su queste strade poco dopo la conclusione del Tour. Il vantaggio dei fuggitivi, complice una seconda caduta in gruppo, sale lentamente sino a sfiorare i tre minuti all’ingresso del circuito conclusivo. Alle 15 gli otto corridori in fuga transitano per la prima volta sotto la linea del traguardo, dopo un primo giro in cui non è successo nulla e il distacco si è sempre mantenuto poco sotto i tre minuti, senza mai salire o scendere; nessuno tira, né davanti né dietro, e i corridori sembrano più impegnati in una scampagnata sui prati – che a differenza dei boschi da queste parti non mancano – che in una competizione ciclistica. Nel corso del secondo giro la fatica inizia a farsi sentire: ben poco succede, a parte un’ennesima caduta senza conseguenze, ma la squadra di Van der Poel comincia a tirare il gruppo, e non è un caso: quando il distacco si è dimezzato è proprio il fuoriclasse olandese ad accelerare sulla salita della Côte des Nonettes, dove si trova uno dei tratti in pavé. Inesorabilmente alle sue spalle si fa il vuoto e per qualche minuto il pubblico assapora la grande impresa. Ma il tratto difficile non è lungo e il tentativo dell’olandese serve solo a saggiare il terreno, anche perchè il gruppo si ricompatta ben presto. In compenso questa azione fa calare ulteriormente il vantaggio dei fuggitivi, rimasti in sette, che transitano alla fine del secondo giro con soli 20 secondi di vantaggio. La loro sorte è ormai segnata e dopo un altro paio di chilometri il gruppo, adesso allungato, è di nuovo compatto. Nel terzo giro non succede molto, tranne una nuova accelerazione di Van der Poel che allunga notevolmente il gruppo. Lungo la discesa della Côte de la Roquette, sotto la spinta del giovane francese Axel Huens (Unibet Tietema Rockets) si forma un nuovo gruppetto di fuggitivi, in tutto nove corridori di secondo piano: il più titolato è probabilmente Taco van der Hoorn (Intermarché – Wanty, una vittoria nella corsa un tempo nota come Parigi-Bruxelles, e una tappa al Giro). La fuga acquista consistenza col passare dei chilometri e il terzo e penultimo passaggio dal traguardo vede i nove transitare con una trentina di secondi sul gruppo. Il vantaggio non è enorme, ma i nove sembrano crederci e non vengono ripresi che a metà dell’ultimo giro, sotto la spinta degli uomini dell’Arkéa – B&B Hotels, della Uno-X Mobility e della Lidl – Trek. L’ultima fuga degna di questo nome si verifica a 6 chilometri dall’arrivo, quando ci provano in tre, fra i quali il giovane belga Alec Segaert (Lotto), più volte campione europeo (Under 23) a cronometro, ma in pochi minuti il gruppo è di nuovo compatto. Neanche l’ultimo tratto di pavé, a 2 chilometri dal traguardo, riesce a fare selezione, anche se il gruppo si divide in due tronconi. L’arrivo a ranghi quasi compatti è inevitabile, ma nessun velocista di rango ha preso il via stamattina, per cui la vittoria arride proprio a Van der Poel, che non ha problemi a lanciare una volta lunga alla quale nessuno può resistere. Il francese Paul Magnier (Soudal Quick-Step), già secondo pochi giorni fa all’Omloop Het Nieuwsblad (una volta Het Volk), è secondo anche oggi. Terzo il francese Emilien Jeannière (Team TotalEnergies), solo 14esimo De Lie. Primo degli italiani è il giovane gregario dell’Astana Alessandro Romele.
La gara non è stata tra le più appassionanti, anche perché il percorso, privo di vere salite e di tratti di pavé davvero impegnativi, non permetteva più di tanto. Van der Poel, vincendo all’esordio stagionale col minimo sforzo, sembra volerci ricordare il noto proverbio che recita “il buongiorno si vede dal mattino”. Pogacar, che ha nel mirino la Sanremo, il Fiandre, e forse anche la Roubaix, è avvertito.
Andrea Carta

Van der Poel vince l'edizione 2025 della Ename Samyn Classic (Getty Images)
MAGNUS CORT CHIUDE IN BELLEZZA, DEREK GEE TRIONFA ALLA O GRAN CAMIÑO 2025
Magnus Cort conquista la tappa finale della O Gran Camiño 2025 con una volata perfetta a Santiago di Compostela, firmando il terzo successo in questa edizione. Derek Gee controlla la corsa e si aggiudica la classifica generale davanti a Davide Piganzoli e allo stesso Cort. Il canadese si porta a casa anche la classifica degli scalatori, mentre il danese vince la maglia a punti.
La O Gran Camiño 2025 si conclude con il sigillo di Magnus Cort, che chiude la corsa con un incredibile tris di vittorie di tappa. Il danese della Uno-X Mobility si è imposto anche nella frazione finale con arrivo a Santiago di Compostela battendo in volata Carlos Canal della Movistar e Giovanni Lonardi della Polti-VisitMalta. A seguire si sono classificati César Macías della Petrolike, Mirco Maestri della Polti-VisitMalta, Xavier Cañellas della Anicolor-Tien21, Davide Piganzoli della Polti-VisitMalta, Francisco Joel Peñuela della Caja Rural-RGA, José Antonio Prieto della Petrolike e Thomas Pesenti della Soudal-Quick Step.
La classifica generale ha visto il successo di Derek Gee della Israel-Premier Tech, che ha controllato la situazione senza problemi nell’ultima frazione e ha potuto festeggiare il trionfo. Il canadese ha chiuso con 35 secondi di vantaggio su Piganzoli e 38 su Cort, che grazie agli abbuoni ha conquistato il terzo gradino del podio. Seguono in classifica Iván Cobo della Kern Pharma a 1 minuto e 15 secondi, Eric Fagúndez della Burgos-Burpellet-BH a 1 minuto e 34 secondi, Sergio Geovani Chumil della Burgos-Burpellet-BH a 1 minuto e 53 secondi, Jefferson Cepeda della Movistar a 1 minuto e 56 secondi, Viktor Soenens della Soudal-Quick Step a 1 minuto e 59 secondi, Mauri Vansevenant della Soudal-Quick Step a 2 minuti e 2 secondi e Johannes Kulset della Uno-X Mobility a 2 minuti e 22 secondi.
L’ultima tappa è stata caratterizzata da un avvio molto combattuto, con numerosi tentativi di fuga. Dopo vari attacchi rintuzzati dal gruppo, una fuga di nove uomini è riuscita a prendere il largo. Clément Braz Afonso (Groupama – FDJ), Fredrik Dversnes (Uno-X Mobility), Mats Wenzel (Equipo Kern Pharma), Martin Marcellusi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), Josh Burnett (Burgos Burpellet BH), Nicolás Alustiza (Euskaltel – Euskadi), Rafael Reis (Anicolor / Tien 21), Pedro Pinto (Efapel Cycling) e Asier Pablo Gonzalez (Illes Balears Arabay) hanno guadagnato fino a due minuti di vantaggio, ma la Israel-Premier Tech ha tenuto la situazione sotto controllo. La prima scalata all’Alto de Lampai ha visto un tentativo in solitaria di Marcellusi, ripreso poco dopo da Burnett, Dversnes e altri attaccanti. Sui settori sterrati che caratterizzavano il tratto successivo la Soudal-Quick Step ha aumentato il ritmo, riducendo progressivamente il vantaggio dei fuggitivi. A dodici chilometri dal traguardo il gruppo si è ricompattato, dando il via a una serie di nuovi scatti. Luca Paletti (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) ha provato un’azione solitaria, ma la Uno-X ha chiuso ogni varco per preparare lo sprint a Cort.
Negli ultimi chilometri ha provato ad attaccare anche il leader della classifica Gee, ma la Uno-X ha annullato ogni tentativo e ha lanciato alla perfezione il danese, che si è imposto con una volata irresistibile su Canal e Lonardi. Per Cort si è trattato del terzo successo di tappa in questa edizione, a conferma del suo ottimo stato di forma. Giovanni Lonardi, terzo anche nella tappa inaugurale, ha commentato così la sua prova: “La tappa è stata super tirata, c’è stato tanto nervosismo. sono riuscito a tenere duro, ma sapevamo che Cort era favorito. Ho provato a tenergli la ruota, l’ho perso alla fine ma in questo momento è davvero difficile batterlo perchè sta davvero bene. Puntavo al secondo posto ma sono rimasto un po’ chiuso. La settimana? In generale il morale è alto, la condizione è buona e così adesso andiamo alla Tirreno”. Il premio di corridore più combattivo della giornata è andato a Martin Marcellusi, protagonista della fuga, che ha dichiarato: “L’obiettivo di oggi della squadra era quello di entrare in fuga e provare a fare il colpo. Io ho sfruttato la tappa anche per testare un po’ la gamba visto che la condizione è buona. Purtroppo davanti non c’era grande collaborazione tant’è che ho provato anche ad andar via da lontano ma era impossibile. Però ci abbiamo provato, mi consolo con il riconoscimento di più combattivo. Prossime corse? Sarò in gara al Laigueglia, Tirreno-Adriatico e poi quasi sicuramente la Sanremo. Esco da questa O Gran Camiño consapevole dei miei mezzi: dopo il 2° posto a Maiorca ho fatto un altro secondo posto qui che dimostra che posso esserci. Come ho già detto, da adesso in poi, correrò in modo differente”.
La O Gran Camiño 2025 si chiude così con il trionfo di Derek Gee, che si conferma corridore solido e maturo. Oltre al successo in classifica il canadese si è portato a casa anche la classifica degli scalatori precedendo Ander Okamika della Burgos-Burpellet-BH e Chumil. Cort grazie ai tre successi di tappa ha, invece, conquistato la classifica a punti, battendo Piganzoli e lo stesso Gee. Il miglior giovane è stato Viktor Soenens della Soudal-Quick Step, mentre la migliore squadra è risultata la Burgos-Burpellet-BH.Magnus. Ora lo sguardo si sposta sulle prossime gare, con molti protagonisti di questa corsa attesi alla Tirreno-Adriatico e alla Milano-Sanremo.
Mario Prato

Magnus Cort trionfa nell'ultima tappa della corsa galiziana (foto Lavandeira / EFE)
DRÔME CLASSIC, ASSOLO DI AYUSO
Juan Ayuso trionfa nella classica animata da un appassionante duello a distanza con Mathias Skjelmose
L’azione decisiva è arrivata a circa 40 chilometri dal traguardo, quando Ayuso ha sferrato un attacco deciso sul Col de la Grande Limite. Mathias Skjelmose (Lidl-Trek) ha reagito dopo qualche esitazione, riducendo il distacco fino a 20 secondi, ma nel finale lo spagnolo ha trovato le energie per consolidare il suo vantaggio e tagliare per primo il traguardo di Étoile-sur-Rhône, conquistando così il suo primo successo della stagione 2025.
Alle loro spalle, Ben Tulett (Visma | Lease a Bike) ha saputo imporsi nello sprint del gruppo, chiudendo in terza posizione sulla Côte Chaude e completando così il podio. Buona prestazione anche per Andrea Bagioli (Lidl-Trek), che ha terminato quinto, mentre Lorenzo Fortunato (XDS Astana) si è assicurato un posto nella top ten.
Lorenzo Alessandri

Juan Ayuso esulta in solitaria. Photo Credit: Getty Images