CAPIOT, VOLATA VINCENTE AD YTTI HILLS. FISHER-BLACK RESTA IN MAGLIA ROSSA
La quarta tappa del Tour of Oman subisce lo stesso destino di quella precedente, venendo accorciata di un centinaio di chilometri. Nella volata conclusiva Amaury Capiot (Team Arkea B&B Hotels) trova il guizzo giusto per ottenere una vittoria che gli mancava da due anni. Finn Fisher-Black conserva la maglia rossa ed attende Green Mountain, dove domani di deciderà il vincitore finale della breve corsa mediorientale
Anche la quarta tappa del Tour of Oman è stata accorciata a causa delle condizioni meteo e così dagli iniziali 207.5 km la tappa misurava la metà ovvero 104 km. Restavano quattro le asperità altimetriche, ovvero Fanja, Jabal Road, Al Jissah e la salita finale di Ytti Hills. Finn Fisher-Black (UAE Team Emirates) partiva in maglia rossa. La fuga di giornata partiva dopo una decina di km grazie all’azione di tre ciclisti: Matteo Malucelli (JLC Team UKYO), Blake Quick (Team Jayco AlUla) e Rasmus Bøgh Wallin (Team Uno-X Mobility). Quick si aggiudicava il primo traguardo volante di Al Kabar posto al km 37. Era il Team Soudal Quick Step quello più impegnato nell’inseguimento dei tre battistrada. A 30 km dalla conclusione il vantaggio della fuga era ancora di 1 minuto sul gruppo maglia rossa. Una volta ripresi i fuggitivi e nonostante alcuni attacchi nelle ultime due salite, dove si mettevano in mostra tra gli altri Emanuel Buchmann (Team BORA Hansgrohe) ed Adam Yates (UAE Team Emirates), il gruppo arrivava sotto lo striscione dell’ultimo km forte di una quarantina di unità. Nella volata si imponeva con un bel colpo di reni Amaury Capiot (Team Arkea B&B Hotels) davanti a Ide Schelling (Team BORA Hansgrohe) Daviode De Pretto (Team Jayco AlUla). Quarta posizione per Jésus Herrada (Team Cofidis) mentre chiudeva la top five Lorenzo Rota (Team Intermarché Wanty). Nella top ten si segnalava anche il settimo posto di Thomas Pesenti (JLC Team UKYO). Dopo il terzo posto alla Muscat Classic, Capiot ottiene la prima vittoria stagionale, lui che non vinceva da due anni e precisamente dalla terza tappa della Boucles de la Mayenne 2022. In classifica generale resta tutto invariato con Fisher-Black che resta in maglia rossa davanti a Luke Lamperti (Team Soudal Quick Step) ed al compagno di squadra Diego Ulissi. Dopo due tappe interlocutorie, dovute soprattutto al loro accorciamento per motivi di sicurezza, domani non ci si potrà più nascondere sul durissimo arrivo di Green Mountain, salita simbolo del Tour of Oman. Sono quasi 6 km con una pendenza media del 10.1%,e con questi dati siamo di fronte senza ombre di dubbio ad una delle salite più dure che i ciclisti hanno affrontato in questo inizio di stagione. Sarà un affare per scalatori e uomini di classifica da grandi giri, ma siamo curiosi di vedere se e quanto Fisher-Black avrà le gambe, la forza ed il coraggio di conservare la sua maglia rossa fino in cima.
Antonio Scarfone
CLASICA JAEN PARAISO INTERIOR, VINCE LAZKANO
Oier Lazkano vince in solitaria la classica spagnola. Battuti Tronchon e Tratnik
Pronti via e si susseguono incessanti tentativi di fuoriuscita dal plotone, ma tutti conclusi in un nulla di fatto. Devono trascorrere ben 40 chilometri e numerosi assoli perché si giunga ad un frazionamento vero e proprio fra la testa della corsa e il resto del gruppo: dopo la fuoriuscita di un nutrito gruppetto di cui facevano parte, al comando restano solitari Igor Arrieta (UAE Team Emirates), Nicolas Prodhomme (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Oier Lazkano (Movistar Team), Jefferson Cepeda (Caja Rural-Seguros RGA) e Alex Molenaar (Illes Balears Arabay Cycling).
Il gruppo sembra finalmente stanco di rintuzzare gli incessanti attacchi e lascia fare, con il vantaggio massimo dei neo-battistrada che raggiunge i cinque primi a circa 60 km dalla bandiera a scacchi. È in questo momento che accade l’imprevisto che deciderà buona parte delle sorti finali di oggi, la foratura di Wout Van Aert (Team Visma | Lease A Bike). Ineos Grenadiers e UAE Team Emirates forzano il ritmo rendendo ardua la vita al belga per il rientro in gruppo che man mano inizia a sembrare sempre più difficile, fino alla bandiera bianca che issata ai -30 dal traguardo e testimoniata anche dall’azione del compagno di squadra Sepp Kuss in testa al gruppo.
Intanto al comando sono rimasti solo in due: Prodhomme e Lazkano, con quest’ultimo che nel tratto decisivo di sterrato si libera anche dell’ultimo compagno di fuga rimasto. Alle sue spalle, sfruttando il lavoro di Kuss è lesto Tim Wellens (UAE Emirates) a lanciarsi all’inseguimento dello spagnolo, portandosi dietro con lui Jan Tratnik (Team Visma | Lease A Bike) e Bastien Tronchon, sempre a ruota forte del compagno di squadra ancora avanti, a mezzo fra il suo drappello e la testa.
Questa assenza generale di accordo strizza l’occhio al portacolori della Movistar, che può così controllare e godersi la passerella finale in solitaria. La volatina è valevole solo per la prima posizione di rincalzo, e va appannaggio del Francese Tronchon davanti a Tratnik e Wellens.
Lorenzo Alessandri
MAGNIER VINCE AD AL BUSTAN UNA TAPPA ACCORCIATA. LAMPERTI NUOVA MAGLIA ROSSA
La terza tappa del Tour of Oman viene accorciata per il maltempo e non si percorre più il temibile arrivo finale di Eastern Mountain. Ad Al Bustan è volata con la Soudal Quick Step protagonista: Paul Magnier prevale su Luke Lamperti e quest’ultimo è la nuova maglia rossa
Il momento clou della terza tappa del Giro dell’Oman avrebbe dovuto essere la salita finale di Eastern Mountain sulla quale doveva essere posta la linea d’arrivo ma che a causa delle cattive condizioni meteo è stata cancellata e la tappa accorciata a 76 km. Al posto di Bid Bid la nuova sede di partenza è Naseem Park ed invece di arrivare ad Eastern Mountain si arriva ad Al Bustan. Una tappa che doveva essere tra le più interessanti della breve corsa mediorientale resta così monca e adatta ai velocisti. La fuga di giornata partiva dopo neppure un km grazie all’azione di quattro ciclisti: Anton Palzer (Team BORA Hansgrohe), David Delgado (Team Burgos BH), Mohammed Al-Wahibi (Nazionale Omanita) ed Ariya Phounsavath (Team Roojai Insurance). La fuga era tenuta nel mirino dal gruppo maglia rossa, tirato da UAE Team Emirates e Soudal Quick Step. I fuggitivi venivano infine ripresi a 10 km dalla conclusione. Munther Al Hsani (Nazionale Omanita) provava a sorprendere il gruppo con un attacco a circa 6 km dall’arrivo ma veniva ripreso a meno di 4 km dalla conclusione. Nella volata Paul Magnier (Team Soudal Quick Step) sopravanzava il compagno di squadra Luke Lamperti mentre terzo era Bryan Coquard (Team Cofidis). Il giovane francese della Soudal Quick Step ottiene la seconda vittoria stagionale dopo essersi già imposto in Spagna al Trofeo Ses Salines-Felanitx. Grazie all’abbuono ottenuto all’arrivo Lamperti balza in prima posizione ed è la nuova maglia rossa avendo lo stesso tempo di Fisher-Black ma piazzamenti migliori. Diego Ulissi (UAE Team Emirates) è terzo a 8 secondi di ritardo da Lamperti. Domani è in programma la quarta tappa da Al Rustaq Fort a Ytti Hills di 207.5 km. Prima della salita finale, lunga quasi 2 km al 5.9 di pendenza media, i ciclisti dovranno affrontare altri tre gpm, nell’ordine Fanja, Jabal Road e Al Jissah. Sarà una tappa dove torneranno di scena i big della classifica generale, a meno di nuovi cambiamenti di percorso.
Antonio Scarfone
A JHONATAN RESTREPO L’ULTIMA TAPPA DEL TOUR COLOMBIA 2024. VINCE LA CORSA RODRIGO CONTRERAS
Nella sesta ed ultima tappa del Tour Colombia vince in una volata ristretta Jhonatan Restrepo (Nazionale Colombiana). Attacchi e contrattacchi da parte dei big di classifica ma alla fine Rodrigo Contreras (Team Nu Colombia) riesce a conservare la maglia gialla ed a vincere la sua prima corsa di casa
Il Tour Colombia 2024 mette in scena l’ultimo atto con una sesta tappa chè è tutto fuorchè una passerella finale. Sono quasi 139 i km da Sopo a Bogota con tre gpm che si faranno sentire nelle gambe dei ciclisti. L’ultimo in particolare, l’Alto de Patios, che è preceduto da un paio di strappi non categorizzati come gpm ma comunque importanti per capire la tattica di quei ciclisti che vorranno ancora provare ad insidiare la maglia gialla di Rodrigo Contreras (Team NU Colombia). Il gruppo non lasciava andare via la fuga visto che gli abbuoni dei due traguardi volanti – Gachancipa posto al km 16.5 e Choconta posto al km 47.5 – venivano messi nel mirino dagli uomini di classifica. E infatti il primo se lo aggiudicava Richard Carapaz (Team EF Education EasyPost) mentre il secondo era appannaggio di Alexey Lutsenko (Team Atana Qazaqstan). Sul secondo gpm dell’Alto de Sisga, posto al km 59.5, partiva ufficialmente la fuga di giornata grazie all’azione di Egan Bernal (Nazionale Colombiana) e Javier Jamaica (Team Medellin). La coppia di testa veniva ripresa prima dell’ultima ascensione verso l’Alto de Patios, sul quale esplodeva la vera bagarre. Il ritmo imposto specialmente dall’EF Education EasyPost riduceva il gruppo all’osso e scollinavano una decina di ciclisti con Contreras che restava la maggior parte del tempo alla ruota di Carapaz. Nella volata ristretta Jhonatan Restrepo (Nazionale Colombiana) precedeva Carapaz e Jonathan Caicedo (Team Petrolike). Chiudevano la top five Alejandro Osorio (Team GW Erco Shimano) in quarta posizione ed Harold Tejada (Team Astana Qazaqstan) in quinta posizione. Nella top ten si segnalava il decimo posto di Giulio Masotto (Team Corratec – Vini Fantini). Contreras ottiene una delle vittorie più prestigiosi della sua carriera facendo sua la corsa di casa e distanziando di 6 secondi due ciclisti ecuadoriani: Carapaz di 6 secondi e Caicedo di 26 secondi. Qualche nota positiva anche da parte di Rigoberto Uran, quinto a 1 minuto e 1 secondo di ritardo da Contreras. Per quanto riguarda le altre classifiche, Carapaz vince quella a punti e quella gpm, mentre il messicano Jose Ramon Muniz (Team Petrolike) quella dei giovani. Infine il Team EF Education EasyPost vince la classifica a squadre.
Antonio Scarfone
CLÁSICA DE ALMERÍA: KOOJI STROZZA L’URLO AZZURRO
L’olandese Olav Kooij anticipa gli italiani Matteo Moschetti e Matteo Trentin nella classica spagnola
Si conclude in volata la 39° edizione della Clásica de Almeríae il successo va all’olandese Olav Kooji (Visma), che strozza la gioia azzurra anticipando sul traguardo Matteo Moschetti (Q36.5) e Matteo Trentin (Tudor), regalando alla sua squadra la prima vittoria stagionale e coronando il lavoro fatto nel finale dal compagno e gregario di lusso Wout Van Aert, che chiuderà decimo.
La corsa si è svolta secondo una trama classica e lineare, caratterizzata dalla lunga fuga del mattino composta da Asier Gonzalez e Josè Maria Garcia (Illes Balears), Will Barta (Movistar), Baptiste Vadic (TotalEnergies), Ander Okamika (Burgos) e Luis Ángel Matè (Euskaltel), i quali hanno percorso in avanscoperta gran parte della corsa fino all’ultima asperità di giornata, la Cuesta de Almerimar. A partire da questo punto, dopo aver avuto un vantaggio massimo di oltre 6 minuti, hanno progressivamente perso terreno e pezzi; il primo a mollare è stato Gonzalez, seguito da Garcia e poi da tutti gli altri, che si sono arresi a 14 km dal traguardo lasciando via libera alla volata dominata da Kooji sulla coppia italiana Moschetti-Trentin.
Andrea Mastrangelo
VUELTA A MURCIA: O’CONNOR LA STUDIA E LA VINCE
L’australiano Ben O’Connor vince in solitaria la 40a edizione della corsa iberica. Quasi un minuto di distacco per il secondo classificato, lo sloveno Jan Tratnik
Lo aveva anticipato subito Ben O’Connor: “La corsa sarà resa difficile e decisa dai ventagli nel finale”. Così è stato e il corridore della Decathlon AG2R è stato abile a sfruttarli a proprio favore.
La corsa era comunque stata resa dura fin da lontano, quando a 100 Km al traguardo, sul Collado Bermejo il team Visma ha fatto l’andatura in previsione dell’attacco di Sepp Kuss. Alle sue spalle si è immediatamente portato Tim Wellens (UAE Team Emirates) seguito da O’Connor e dal compagno di squadra Nicolas Prodhomme, da Rafal Majka (UAE Team Emirates), Sergio Higuita e Bob Jungels, (BORA-Hansgrohe), Sylvain Moniquet (Lotto Dstny), Eric Antonio Fagundez (Burgos – BH), Gianluca Brambilla (Q36.5), Will Barta (Movistar) e Jefferson Cepeda (Caja Rural).
Appena dopo lo scollinamento, gli attaccanti si sono riportati sulla fuga partita nei primi chilometri, poi il vento ha cominciato a farla da padrone con raffiche a 60km/h che hanno messo in seria difficoltà il gruppo di testa, inseguito dal plotone guidato da Movistar e INEOS. Così ad una cinquantina di chilometri dal traguardo, mancando l’accordo tra i fuggitivi, ormai ridotti a una decina di unità, Wellens e O’Connor sfruttavano una raffica per lasciare la compagnia, presto raggiunta dal gruppo, e involarsi verso il traguardo.
Più tardi sull’ultima salita di giornata, l’Alto Cresta del Gallo, O’Connor dimostrava di averne di più del compagno lasciandolo di sasso e involandosi verso il traguardo. L’ormai ex compagno di avventura veniva così raggiunto da Jan Tratnik (Visma), che lo batteva nella volata per la piazza d’onore a quasi un minuto di distacco dal vincitore.
Più indietro si piazzava quarto un deludente Michał Kwiatkowski (INEOS), supportato dalla squadra, ma scioltosi sul più bello. Il gruppo giungeva con 1’45” di ritardo, regolato da Valentin Madouas (Groupama) su Higuita, l’italiano Alessandro Covi (UAE), Steff Cras (TotalEnergies), Mick Van Dijke (Visma) e Brambilla a chiudere la top ten.
Andrea Mastrangelo
AL MEGLIO NON C’E’ MAI FINN. FISHER-BLACK ANCORA PROTAGONISTA IN OMAN
Finn Fisher-Black (UAE Team Emirates) vince la seconda tappa del Tour of Oman sull’insidioso arrivo in salita di Qurayyat dopo essersi imposto tre giorni fa nella Muscat Classic. Il ciclista neozelandese balza al comando della breve corsa omanita ed è la nuova maglia rossa
La seconda tappa del Tour of Oman parte da As Sifah e si conclude a Qurayyat dopo 170.4 km. Caleb Ewan (Team Jayco AlUla) indossa la maglia rossa dopo la volata vincente della prima tappa ma oggi molto probabilmente dovrà cedere il simbolo del primato visto che il traguardo posto al termine di una salita non banale di quasi 3 km con una pendenza media del 6.7% con punte in doppia cifra. Sarà un primo banco di prova per i ciclisti che proveranno a vincere la classifica generale, con finisseur e scalatori pronti a darsi battaglia. La prima parte di tappa, con i 40 km iniziali piuttosto mossi, dava il la per la fuga di giornata che partiva intorno al km 20 grazie all’azione di tre ciclisti: Óscar Pelegrí (Team Burgos – BH), Nariyuki Masuda (Team JCL Team UKYO) e Tegsh-bayar Batsaikhan (Team Roojai Insurance). Pelegrí si aggiudicava il primo traguardo volante di Al Jissah posto al km 26.5. Sui due successivi gpm in rapida successione di Al Jissah e di Wadi Al Kabir, posti rispettivamente al km 32.2 ed al km 37.5, era sempre Pelegrí a scollinare per primo. Dopo 55 km la fuga aveva 4 minuti sul gruppo maglia rossa, tirato ancora blandamente dagli uomini dell’UAE Team Emirates. Pelegrí vinceva anche il secondo traguardo volante di Arqi posto al km 110. A 20 km dalla conclusione il vantaggio della fuga era sceso a 1 minuto e 30 secondi. La fuga veniva annullata a meno di 7 km dalla conclusione. Nella salita conclusiva tutti aspettavano Adam Yates ma tra le fila dell’UAE Team Emirates i più pimpanti erano Diego Ulissi e Finn Fisher-Black che si alternavano in testa. Il ciclista neozelandese aumentava il ritmo nel tratto più duro e si involava verso la vittoria di tappa, tagliando il traguardo con 2 secondi di vantaggio sul drappello deggli ‘inseguitoeri’ regolato da Luke Lamperti (Team Soudal Quick Step) mentre terzo era Ulissi. Chiudevano la top five Anthon Charmig (Team Astana Qazaqstan) in quarta posizione e Roger Adria (Team BORA Hansgrohe) in quinta posizione. Adam Yates doveva accontentarsi del sesto posto mentre nella top ten si segnalava il nono posto di Alessandro Verre (Team Arkea – B&B Hotels) ed il decimo posto di Davide De Pretto (Team Jayco AlUla). Fisher-Black, tra i ciclisti più in forma in questo inizio di stagione, è la nuova maglia rossa davanti a Lamperti ed Ulissi, staccati di 6 e di 8 secondi. Domani è in programma la terza tappa da Bid Bid ad Eastern Mountain per un totale di 169.3 km. Non ci saranno particolari difficoltà altimetriche fino all’arrivo: la salita di Eastern Mountain è lunga quasi 5 km ed ha una pendenza media del 7.7%. Un ulteriore upgrade rispetto alla salita finale di oggi ed un’altra occasione per gli uomini di classifica di testarsi nuovamente e mettere altro fieno in cascina in ottica maglia rossa.
Antonio Scarfone
L’ARCOBALENO EVENEPOEL SPLENDE SULLA FIGUEIRA CHAMPIONS CLASSIC
Vittoria di forza al debutto stagionale per l’iridato Evenepoel alla Figueira Champions Classic, corsa oggi in Portogallo. Il terzo posto di Velasco e il sesto di Scarroni tengono alta la bandiera italiana.
Debutto vincente per Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) che si è imposto in solitaria nella Figueira Champions Classic. Il campione iridato ha conquistato la corsa portoghese al termine di un’azione solitaria iniziata sulla salita di Rua Parque Forestal, quando mancavano ancora 55 Km al termine.
L’inseguimento, inizialmente portato da un gruppetto di una dozzina di unità, non ha avuto successo ed è valso solo per andare ad occupare i restanti gradini del podio lasciati liberi dallo scatenato belga.
La volata per il secondo posto, dopo 1’48” dal vincitore, è così andata a Vito Braet (Intermarché – Wanty) che ha anticipato il campione italiano Simone Velasco (Astana Qazaqstan Team). A seguire, tutti con lo stesso tempo, si sono piazzati Lars Boven (Alpecin – Deceuninck), Marius Mayrhofer (Tudor Pro Cycling Team), Marc Hirschi (UAE Team Emirates), Marijn van den Berg (EF Education – EasyPost), Christian Scaroni (Astana Qazaqstan Team), Ruben Guerreiro (Movistar Team) e lo spagnolo Pelayo Sánchez (Movistar Team) a chiudere la TopTen.
La corsa odierna ha fatto da antipasto per la più titolata Volta ao Algarve em Bicicleta, giunta alla 50a edizione, che prenderà il via il 14 da Portimāo per concludersi sull’Alto do Malhāo il 18 febbraio.
Mario Prato
UN INEBRIANTE CARAPAZ VINCE SULL’ALTO DEL VINO. CONTRERAS CONSERVA LA MAGLIA GIALLA
Nella tappa regina del Tour Colombia 2024 Richard Carapaz (Team EF Education EasyPost) accelera sul lungo e regolare Alto del Vino a 4 km dall’arrivo e fa il vuoto, andando a prendersi la prima vittoria stagionale. Un impagabile Rodrigo Contreras (Team Nu Colombia) sale del suo passo e termina in terza posizione dietro Jomathan Caicedo (team Petrolike), riuscendo a conservare la maglia gialla
Il Tour Colombia 2024 giunge alla quinta e decisiva tappa con una classifica generale ancora molto corta. Oggi si arriva sul temibile Alto del Vino, una salita di oltre 30 km a quasi il 6% di pendenza media. Al 90% sarà una lotta tra colombiani ed i vari Bernal, Carapaz, Uran, Tejada, eccetera mineranno l’attuale maglia gialla di Rodrigo Contreras (Team NU Colombia). Sarà interessante anche valutare il comportamento di Andrea Piccolo (Team EF Education EasyPost), attualmente terzo in classifica generale a 11 secondi di ritardo da Contreras. La fuga di giornata vedeva l’azione di sette ciclisti ovvero Bernardo Suaza (Team Petrolike), Wilmar Paredes (Team Medellín), Rait Arm (Nazionale Estone), Brandon Rojas (Team GW Erco Shimano), Vinicius Rangel (Team Movistar) Franklin Archibold (Team Panamá es Cultura y Valores) ed Alexis Quinteros (Team Banco Guayaquil). Rojas si aggiudicava il primo traguardo volante posto al km 74 mentre era Arm a vincere il secondo traguardo volante posto al km 88. Uno dei momenti clou della tappa si aveva a 25 km dalla conclusione quando La Nazionale Colombiana, nelle cui fila era presente Egan Bernal, aumentava il ritmo. Il vantaggio della fuga, che aveva sfiorato i 6 minuti sul gruppo inseguitore, diminuiva rapidamente e a 23 km dal termine era stato dimezzato. In testa al gruppo inseguitore si portava anche la Movistar e l’Astana Qazaqstan. La fuga veniva annullata a 12 km dalla conclusione ed iniziavano gli scatti dei ciclisti più attesi. Tra di loro si segnalavano Richard Carapaz (Team EF Education EasyPost), Jonathan Caicedo (Team Petrolike), Egan Bernal (Nazionale Colombiana) e la maglia gialla Rodrigo Contreras (Team NU Colombia). In particolare Esteban Chaves (Team EF Education EasyPost) preparava il terreno per Richard Carapaz che infatti non si faceva pregare e aumentava il ritmo a 4 km dalla conclusione. Per il vincitore del Giro 2019 era una cavalcata trionfale fino alla linea del traguardo che varcava a braccia alzate. Alle sue spalle Caicedo giungeva secondo a 13 secondi di ritardo mentre Rodrigo Contreras (Team NU Colombia) era terzo a 17 secondi di ritardo. Chiudevano la top five Bernal in quarta posizione a 33 secondi di ritardo e Rigoberto Uran in quinta posizione 35 secondi di ritardo. Carapaz ottiene la prima vittoria stagionale mentre Cardenas conserva la maglia gialla proprio sul ciclista ecuadoriano, ora staccato di 17 secondi mentre Caicedo è terzo a 24 secondi. Domani sesta ed ultima tappa da Sopò a Bogota di 138.7 km. Si affronteranno in totale tre gpm, il doppio Alto de Sisga da due versanti differenti e infine l’Alto de Patios di quasi 3 km al 7.2 di pendenza media dal cui scollinamento mancheranno una dozzina di km al traguardo. Un finale decisamente frizzante che potrebbe riservare ancora qualche sorpresa con Contreras che dovrà tenere gli occhi aperti sugli immediati inseguitori, anche se la vittoria della corsa di casa sembra essere sempre più vicina.
Antonio Scarfone
EWAN METTE IN MOSTRA LA SUA POTENZA. VITTORIA E MAGLIA NELLA PRIMA TAPPA DEL TOUR OF OMAN
Caleb Ewan (Team Jayco AlUla) dopo un inizio di stagione con più ombre che luci vince in volata la prima tappa del Tour Of Oman che termina nei pressi dell’Exhibition Center omanita. L’australiano batte in volata Bryan Coquard (Team Cofidis) ed Alexander Kristoff (Uno X Mobility) e veste la prima maglia rossa
Il Tour of Oman 2024 ricalca nelle tappe e nei percorsi lo stesso spartito del 2023 e l’UAE Team sembra avere i favori del pronostico schierando due uomini come Adam Yates e Finn Fisher-Black che possono ambire alla vittoria finale. Se Yates ha fatto l’esordio stagionale proprio ieri alla Muscat Classic e magari non ha già una gamba rodata, non si può dire lo stesso per Fisher-Black che ha già disputato il Tour Down Under e si è messo il luce al recente AlUla Tour cogliendo il terzo posto nella graduatoria finale ma soprattutto ha vinto la Muscat Classic con una vera azione da finisseur nel finale. La prima tappa parte dall’Oman Across Ages Museum e termina all’Oman Convention and Exhibition Center per un totale di 181.5 km. Non si affronteranno gpm categorizzati e la strada si divide sostanzialmente tra pianura e leggera discesa. Tutto lascia pensare quindi ad un arrivo in volata. La prima fuga del Tour of Oman 2024 si formava dopo pochi km dalla partenza grazie all’azione di cinque ciclisti: Oscar Pelegri (Team Burgos BH), Fakhruddin Nur Amirul Mazuki (Terengganu Cycling Team), Polychronis Tzortzakis (Team Roojai Insurance), Munther Al-Shani e Mohammed Al-Wahibi (Nazionale Omanita). Pelegri vinceva il primo traguardo volante di Al Alya posto al km 63.9. Le squadre impegnate maggiormente nell’inseguimento erano Team DSM-Firmenich PostNL, UAE Team Emirates e Team Jayco AlUla. Tzortzakis vinceva invece il successivo traguardo volante di Ad Dasur posto al km 118. La fuga veniva ripresa a 11 km dalla conclusione dopodichè iniziavano le grandi manovre delle squadre dei velocisti per preparare al meglio la volata dei loro capitani designati. Da sottolineare che l’ultimo km, salendo costantemente al 3% di media, avrebbe favorito i velocisti più resistenti. Nella volata Caleb Ewan (Team Jayco AlUla) era abile a sfruttare il lavoro dei propri compagni e con una bella progressione si andava a imporre su Bryan Coquard (Team Cofidis) ed Alexander Kristoff (Uno X Mobility). Chiudevano la top five Gleb Syritsa (Team Astana Qazaqstan) in quarta posizione e Paul Magnier (Team Soudal Quick Step) in quinta posizione. Unico italiano in top ten era Matteo Malucelli (JCL Team UKYO) che si classificava in settima posizione. Ewan ottiene la seconda vittoria stagionale dopo quella ‘tra connazionali’ nel criterium che aveva preceduto i campionati australiani su strada ed indossa la prima maglia rossa, simbolo del primato. L’australiano è primo davanti a Coquard staccato di 4 secondi ed a Pelegri staccato di 5 secondi. Domani è in programma la seconda tappa da As Sifah a Qurayyat lunga 170.4 km. Nella prima parte del percorso si affronteranno i due facili gpm di Al Jissah e di Al Wadi Al Kabir ma sarà sul terzo ed ultimo gpm che coincide con la linea del traguardo che si decideranno le sorti per la vittoria. La salita verso Al Qurayyat è lunga 2.6 km ed ha una pendenza media del 7%. Sarà un primo esame per quei ciclisti che aspirano alla vittoria finale.
Antonio Scarfone