PAUL MAGNIER VINCE LA QUARTA TAPPA DEL GIRO NEXT GEN. JARNO WIDAR RIMANE IN MAGLIA ROSA

giugno 13, 2024 by Redazione  
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La maglia rossa Paul Magnier bissa a Borgomanero il successo ottenuto a Saint-Vincent. Preceduti Teutenberg e D’Amato.

Dopo l’arrivo di Pian della Mussa Paul Magnier (Soudal – Quick-Step Devo Team) era stato l’unico a conservare la maglia che indossa alla partenza, quella rossa di leader della classifica a punti. Quale miglior modo per dimostrare il proprio valore se non quello di sfruttare il primo traguardo utile? E così è stato. Magnier ha, infatti, concesso il bis al Giro Next Gen conquistando la Pertusio-Borgomanero. Il corridore francese ha preceduto il tedesco Tim Torn Teutenberg (Lidl – Trek Future Racing) e Andrea D’Amato (Biesse – Carrera). Nulla cambia in classifica generale e così la maglia rosa è ancora indossata dal vincitore della citata tappa di Pian della Mussa, il bega Jarno Widar (Lotto Dstny Development Team). Nonostante questo la tappa non è stata “liscissima” per il secondo corridore della classifica, Mathys Rondel (Tudor Pro Cycling Team U23), e per l’italiano Florian Samuel Kajamini (Team MBH Bank Colpack Ballan), costretti ad un dispensioso inseguimento, fortunamente coronato dal successo, dopo esser stati coinvolti in una caduta.
Il vincitore di tappa Paul Magnier ha così commentato la sua gara: “Era importante per noi arrivare allo sprint dopo aver controllato tutto il giorno. Ci sono stati tanti attacchi, è stata una tappa nervosa, ma all’ultimo km avevo ancora diversi compagni di squadra per supportarmi allo sprint. C’era vento contrario, era importante scegliere il momento giusto per partire. Domani dovrebbe esserci un altro sprint, magari potremmo virare su Andrea Raccagni Noviero, per lui sarebbe importante vincere, visto che non ha un contratto professionistico per il 2025″. “E’ una grande sensazione. Ho avuto due chances, a Saint-Vincent e oggi, e le ho capitalizzate entrambe. La squadra ha fatto un grande lavoro, in una frazione molto nervosa. Nel finale in particolare, tutti volevano stare davanti all’ultima curva. Domani ci riproveremo, ma forse cambieremo sprinter. Il mio compagno Andrea Raccagni Noviero è molto forte e merita una chance. La Maglia Rossa può essere un obiettivo, ma la mia priorità è quella di vincere altre tappe”.
Dopo una tappa per lui abbastanza tranquilla la maglia rosa Jarno Widar ha raccontato così la sua giornata: “E’ molto bello indossare la Maglia Rosa, in tanti mi hanno acclamato durante la tappa. Nel finale ci sono state alcune manovre pericolose dei velocisti, per fortuna sono riuscito ad arrivare indenne. Abbiamo cercato di dare una mano al nostro sprinter Grisel ma non è riuscito a cogliere il risultato a cui ambiva. L’importante è aver difeso la Maglia Rosa”.
Come abbiano accennato, è starta più complicata la giornata per Kajamini che – dopo aver tirato un sospiro di sollievo per il rischio occorso e aver conservato la maglia tricolore di miglior italiano della classifdica – ha raccontato: “E’ stata una giornata molto complicata per me e per il mio team. Siamo caduti quasi tutti, compresi io e Novak che curiamo la classifica generale. Fortunatamente anche la Tudor aveva diversi uomini coinvolti e siamo riusciti a collaborare per rientrare sul Gruppo Maglia Rosa. Domani sarà una giornata buona per recuperare alla vigilia del tappone di Fosse”.
Oggi il Giro Next Gen si sposta in Lombardia per la quinta tappa, che da Bergamo condurrà i futuri professionisti a Cremona. A parte la brevissima e facile salita di Belfuggito, non si incontreranno difficoltà altimetriche e sicuramente si assisterà ad un altro arrivo in volata.

Mario Prato

Magnier bissa a Borgomanero il successo di Saint-Vincent (foto LaPresse)

Magnier bissa a Borgomanero il successo di Saint-Vincent (foto LaPresse)

IMPRESA DI TRAEEN SUL PASSO DEL SAN GOTTARDO: VITTORIA PER IL NORVEGESE, ADAM YATES NUOVA MAGLIA ORO

giugno 12, 2024 by Redazione  
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In un 2024 che lo ha visto primeggiare finora soltanto al Tour of Oman, Adam Yates (UAE Team Emirates) sale agli onori della cronaca spianando la salita finale del Passo del San Gottardo nella quarta tappa del Giro di Svizzera ma per la vittoria di tappa si deve arrendere alla tenacia di Torstein Træen che corona la fuga della prima ora ottenendo la prima affermazione stagionale. Yates si consola indossando la maglia oro di leader della classifica generale

Nella quarta tappa del Giro di Svizzera 2024 entrano in scena le prime vere montagne alpine. Il Passo del Gottardo, in cima al quale è posto l’arrivo dopo essere partiti da Rüschlikon 171 km prima, ci dirà chi sono i veri pretendenti alla vittoria della maglia oro, che adesso è indossata da Alberto Bettiol (Team EF Education EasyPost) ma che molto probabilmente al termine della tappa di oggi cambierà ‘indossatore’. Scorrendo la classifica generale, i papabili della nuova leadership potrebbero racchiudersi in un terzetto formato da Joao Almeida (UAE Team Emirates), Wilco Kelderman (Team Visma Lease a Bike) e Mattias Skjelmose Jensen (Team Lidl Trek). La tappa era subito vivace con il primo gpm di Albispass posto al km 5.2 sul quale scollinava in prima posizione Louis Vervaeke (Team Soudal Quick Step) anche se il gruppo era da considerarsi compatto. La fuga di giornata si concretizzava intorno al km 20 grazie all’azione di otto ciclisti ovvero Michael Matthews (Team Jayco AlUla), Lilian Calmejane e Gerben Kuypers (Team Intermarchè Wanty), Torstein Træen (Team Bahrain Victorious), Bryan Coquard (Team Cofidis), Roland Thalmann (Team Tudor Pro Cycling), Jan Sommer (Team Swiss Cycling) e Silvan Dillier (Team Alpecin Deceuninck). Dopo 40 km gli otto battistrada avevano quasi 4 minuti di vantaggio sul gruppo maglia oro tirato dal Team Lidl Trek. Fino all’inizio della salita del Passo del San Gottardo le note di cronaca erano tutte per Bettiol che prima era vittima di un problema meccanico con conseguente cambio di bici e successivamente era coinvolto in una caduta da cui ripartiva con evidenti graffi ad entrambi i glutei. Matthews si aggiudicava il traguardo volante di Gotthardstrasse posto al km 135.1. La salita finale era anticipata dal gpm di Schöllenen, sul quale la fuga esplodeva e restavano in testa Thalmann, Dillier e Træen. Quest’ultimo scollinava in prima posizione. Nel gruppo maglia oro a fare l’andatura per il momento era l’EF Education EasyPost anche se era molto attiva nelle prime posizioni l’INEOS Grenadiers. A 15 km dalla conclusione restavano in testa alla corsa Træen e Thalmann i quali avevavo ancora 4 minuti di vantaggio sul gruppo inseguitore. Træen si aggiudicava anche i due sprint Tissot con abbuoni posti rispettivamente al km 159 ed al km 160. La strada riprendeva a salite verso il Passo del San Gottardo con la coppia in testa che aveva ancora 3 minuti e 45 secondi di vantaggio sul gruppo. Træen allungava a 10 km dall’arrivo, praticamente all’inizio della salita conclusiva. Un deciso attacco di Valentin Paret-Peintre (Team Decathlon AG2R La Mondiale) a poco meno di 7 km dalla conclusione faceva saltare Bettiol che si sfilava nelle retrovie. Il gruppo dei migliori, composto da una quarantina di unita, andava così all’attacco di Træen, che aveva ancora 3 minuti di vantaggio quando mancavano 5 km alla conclusione. Nel frattempo Isaac Del Toro (UAE Team Emirates) e Wilco Kelderman si arrotavano e perdevano terreno sul gruppo principale tirato ora dall’INEOS Grenadiers. L’UAE Team Emirates prendeva in mano le redini della corsa a poco più di 4 km dalla conclusione. Adam Yates (UAE Team Emirates) accelerava proprio ai 4 dalla conclusione. Il gruppo dei migliori si sgretolava a sua volta sotto i colpi dello scatenato britannico. Al suo inseguimento restavano Skjelmose Jensen, Joao Almeida (UAE Team Emirates) ed Egan Bernal (Team INEOS Grenadiers). Træen riusciva a scollinare con le unghie e con i denti sul GPM del Passo del San Gottardo posto al km 169.2 e sfruttando l’ultimo km tra discesa e pianura andava a vincere in solitaria con 23 secondi di vantaggio su Yates e 48 secondi di vantaggio su Skjelmose Jensen mentre Almeida era quarto con lo stesso tempo del danese e Bernal quinto a 1 minuto di ritardo da Træen. Per Træen è la prima vittoria stagionale mentre Yates è la nuova maglia oro con 27 secondi di vantaggio su Skjelmose Jensen e 29 secondi di vantaggio su Almeida. La quinta tappa di domani da Ambrì a Carì di 148.6 km vede il Canton Ticino protagonista. I tre gpm di Altanca e di Carì – quest’ultimo, da affrontare in due occasioni anche se da due versanti diversi – metteranno altro pepe alla tenzone agonistica dopo il bel finale della tappa di ieri con Yates che proverà a confermarsi.

Antonio Scarfone

Torstein Træen vince sul Passo del San Gottardo (foto: Getty Images)

Torstein Træen vince sul Passo del San Gottardo (foto: Getty Images)

GIRO NETX GEN, TAPPA E MAGLIA A JARNO WIDAR DOPO LE PRIME MONTAGNE

giugno 12, 2024 by Redazione  
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Jarno Widar vince a Pian della Mussa e diventa la nuova Maglia Rosa. Al secondo e terzo posto si sono classificati rispettivamente Wouter Toussaint e Mathys Rondel. Kajamini, primo degli italiani, è la nuova Maglia Tricolore

Il primo arrivo in salita del Giro Next Gen 2024 ha sorriso al portacolori della Lotto Dstny Development Team Jarno Widar. L’appena maggiorenne belga lungo l’ascesa finale che conduceva al Pian della Mussa, Cima Coppi di questa edizione, ha sferrato un primo attacco ai meno 4. Prontamente hanno risposto Mathys Rondel (Tudor Pro Cycling Team U23) e Pablo Torres (UAE Team Emirates Gen Z), ma i due hanno dimostrato fin da subito la loro idiosincrasia alla collaborazione e così dopo lo striscione dell’ultimo chilometro il belga ha salutato la compagnia ed è andato a cogliere il successo in solitaria, conquistando anche la maglia di leader.
Dopo 21” Rondel ha chiuso in terza posizione preceduto dal francese Wouter Toussaint (Wanty – ReUz – Technord), mentre Florian Samuel Kajamini (Team MBH Bank Colpack Ballan), primo degli italiani, ha terminato la tappa in 5a posizione, andando ad indossare la maglia tricolore di miglior italiano della classifica.
Un festante Jarno Widar ha così commentato la sua gara: “E’ incredibile. Il Giro Next Gen è una delle corse più importanti al mondo della categoria. Vincere qua e conquistare la Maglia Rosa è fantastico. Sulla salita finale ho attaccato una prima volta e mi hanno seguito solo Toussaint e Rondel. Ho visto che non collaboravano e ci ho riprovato. E’ andata bene e sono contentissimo”. “Ho conquistato tre maglie di leader ma chiaramente quella che preferisco è la Maglia Rosa, il mio obiettivo. Ho finalizzato un grande lavoro di squadra, con Milan Donie che mi ha supportato alla perfezione sull’ultima salita. Ha accelerato poco prima del tratto duro, ai -4, e da lì è toccato a me. Rondel e Toussaint mi hanno seguito ma erano poco collaborativi e così ho deciso di attaccare nuovamente all’ultimo km. Nei prossimi giorni dovrò stare attento a potenziali trappole come cadute o ventagli e poi mi giocherò tutto nelle rimanenti frazioni in montagna”.
Dal canto suo Kajamini ha così commentato la gara: “La squadra mi ha messo nelle condizioni ideali per fare bene. Non ero al 100% ma mi sono difeso ottenendo un buon quinto posto. I tre corridori che ci hanno preceduti sono andati davvero forte e il mio compagno di squadra Pavel Novak ha imposto un buon ritmo facendo sì che il distacco non fosse eccessivo. Questa Maglia Tricolore è un riconoscimento importante data la qualità dei partecipanti, spero di difenderla fino alla fine. Non sono uno scalatore puro, ho una buona punta di velocità e mi difendo a cronometro. Spero di migliorare e di poter fare bene nella frazione di venerdì, che sarà ancora più dura rispetto a oggi”.
Dopo il primo arrivo in salita la classifica ha decisamente un’altra fisionomia, con il vincitore di tappa in prima posizione seguito da Rondel a 34″ e da Torres a 47″
Oggi il Giro Next Gen prosegue con la Pertusio-Borgomanero di 139 km, tappa quasi pianeggiante che prevede un circuito lievemente movimentato di 11 Km che dovrà essere ripetutto due volte: per i velocisti in gara non dovrebberò, però, particolari problemi per arrivare a giocarsi la vittoria di tappa, anche se qualche sprinter potrebbe soffrire la leggerissima pendenza che caratterizza gli ultimi 3 Km.

Mario Prato

Jarno Widar vince la prima delle due tappe di montagna del Giro Next Gen (foto Lapresse)

Jarno Widar vince la prima delle due tappe di montagna del Giro Next Gen (foto Lapresse)

BENE, BRAVO, NYS. IL TALENTINO DELLA LIDL TREK NON DELUDE A RUSCHLIKON. BETTIOL NUOVA MAGLIA ORO

giugno 11, 2024 by Redazione  
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Thibau Nys (Team Lidl Trek) dimostra di essere uno dei ciclisti più forti su arrivi piazzati su strappetti al 6-7 % e non si fa sfuggire la quinta vittoria stagionale nella terza tappa del Giro di Svizzera con arrivo a Rüschlikon. Alberto Bettiol (Team EF Education EasyPost) è terzo dietro Stephen Williams (Team Israel Premier Tech) ma si consola indossando la maglia oro. Domani primi ipegnativo test per gli uomini di classifica sul Passo del Gottardo

Il Giro di Svizzera entra nel vivo con la terza tappa da Steinmaur a Rüschlikon di 161.7 km. Un finale decisamente interessante attende i ciclisti che, oltre a tre gpm di terza categoria piuttosto ripidi, sono attesi da tre km finali davvero esplosivi con due strappetti di quasi un km ad oltre il 7% di pendenza media. Gli uomini di classifica si daranno battaglia e la maglia oro di Yves Lampaert (Team Soudal Quick Step) traballa sulle spalle del ciclista belga. Alla partenza non si presentavano Emanuel Buchmann (Team BORA Hansgrohe) e Nairo Quintana (Team Movistar), quest’ultimo costretto al ritiro per una frattura al polso. La tappa è stata caratterizzata da una fuga di cinque ciclisti ovvero Fabian Lienhard (Team Groupama FDJ), Johan Jacobs (Team Movistar), Roberto Carlos Gonzalez (Team Corratec – Vini Fantini), Christoph Jannsen e Luca Jenni (Team Swiss Cycling). Gonzalez vinceva il traguardo volante di Aristau posto al km 121.9. Poco prima del primo gpm di Oberwil-Lieli si rialzavano Lienhard e Jannsen. Dopo lo scollinamento, sul quale Gonzalez transitava in prima posizione, Jacobs provava l’azione solitaria staccando Gonzalez e Jenni mentre il gruppo maglia oro era segnalato in forte rimonta a una quarantina di secondi di ritardo da Jacobs che riusciva ad aggiudicarsi il doppio sprint Tissot con abbuoni posti rispettivamente al km 133 ed al km 134. Le squadre più attive all’inseguimento di Jacobs erano Lotto Dstny e EF Education EasyPost. Una ulteriore e violenta accelerazione del Team EF Education EasyPost riduceva drasticamente il vantaggio di Jacobs che iniziava il secondo gpm di Aegst am Albis con una decina di secondi di vantaggio sul gruppo maglia oro. Jacobs veniva ripreso a 18 km dalla conclusione ed il ritmo indiavolato della EF ma anche del Team Lidl Trek riduceva il gruppo salendo verso il gpm di Aegst am Albis sul quale Jake Stewart (Team Groupama FDJ) scollinava in prima posizione. Dopo una breve discesa di circa 3 km, si risaliva per il terzo ed ultimo gpm di tappa, l’Albispass. Posto al km 151.2. Questa volta era il Team Visma Lease a Bike a tirare il gruppo. Uno scatto di Brandon Smith Rivera (Team INEOS Grenadiers) allungava il gruppo e nelle prime posizioni si favìceva vivo anche Valentin Paret-Peintre (Team Decathlon AG2R La Mondiale) ancora in buona forma dopo il Giro d’Italia. Adam Yates (UAE Team Emirates) scollinava in prima posizione in un gruppo che comprendeva una settantina di unità. Sul primo strappetto a 3 km dalla conclusione una bella accelerazione di Marc Hirschi (UAE Team Emirates) consentiva al ciclista svizzero di guadagnare qualche decina di metri sul gruppo al suo inseguimento. Nonostante gli sforzi Hirschi veniva ripreso a circa 600 metri dal’arrivo da una violenta dopo una violenta accelerazione del Team Decathlon AG2R La Mondiale. Nella volata in salita si imponeva Thibau Nys (Team Lidl Trek) davanti a Stephen Williams (Tem Israel Premier Tech) ed Alberto Bettiol (Team EF Education EasyPost). Chiudevano la top five Roger Adrià (Team BORA Hansgrohe) in quarta posizione e Paul Lapeira (Team Decathlon AG2R La Mondiale) in quinta posizione. Per Nys è la quinta vittoria stagionale mentre Bettiol sale al comando in classifica generale ed è la nuova maglia oro con 6 secondi di vantaggio su Ethan Hayther (Team INEOS Grenadiers) e Wilco Kelderman (Team Visma Lease a Bike). Domani è in programma la quarta tappa da Rüschlikon al Passo del Gottardo di 171 km. E’ il primo vero arrivo in salita del Giro di Svizzera 2024 con gli oltre 8 km di lunghezza del Passo del Gottardo. Su pendenze regolari intorno al 6-7% e con anche alcuni brevi tratti in pianura capiremo chi sono i veri pretendenti alla vittoria della maglia oro.

Antonio Scarfone

COQUARD VINCE A REGENSDORF. LAMPAERT RESTA IN MAGLIA ORO

giugno 10, 2024 by Redazione  
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Con uno sprint che ricorda i tempi migliori, Bryan Coquard (Team Cofidis) si impone a Regensdorf davanti a Michael Matthews (Team Jayco AlUla) ed Arnaud De Lie (Team Lotto Dstny). Il ciclista francese ottiene la prima vittoria stagionale mentre Yves Lampaert (Team Soudal Quick Step) conserva la maglia oro

La seconda tappa del Giro di Svizzera 2024 è anche la prima in linea. Si parte da Vaduz e si arriva a Regensdorf dopo 177.3 km. Yves Lampaert (Team Soudal Quick Step) deve difendere la maglia oro conquistata nel cronoprologo di ieri ed ha oggettivamente buone chances di farlo visto che i tre gpm che caratterizzano il percorso non sono duri, tant’è vero che a meno di fughe ben organizzate i velocisti, o quanto meno quelli più resistenti, potrebbero giocarsi la vittoria in volata. La fuga di giornata, aprtita dopo pochi km dal via, ha visto protagonisti cinque ciclisti: Gerben Kuypers (Team Intermarché – Wanty). Antoine Debons e Roberto Carlos Gonzalez (Team Corratec – Vini Fantini), Luca Jenni e Félix Stehli (Team Swiss Cycling). Dopo una decina di km i cinque uomini di testa avevano già 2 minuti e 50 secondi di vantaggio sul gruppo maglia oro. Kuypers scollinava in prima posizione sul gpm di Kerenzerberg posto al 42.1 km. In testa al gruppo si alternavano gli uomini della Soudal Quick Step e dell’INEOS Grenadiers. Jenni scollinava in prima posizione sul successivo gpm di Ricken posto al km 74.2. Nel frattempo anche l’Alpecin Deceuninck si era fatta viva nelle prime posizioni del gruppo inseguitore. Il primo dei fuggitivi che si rialzava era Gonzalez quando mancavano circa 68 km alla conclusione. A 49 km dal termine i quattro battistrada avevano un vantaggio di quasi 3 minuti sul gruppo. Jenni vinceva il traguardo volante di Winterberg posto al km 140.6. Stehli si aggiudicava i due successivi traguardi Tissot con abbuoni posti rispettivamente ai km 150.8 e 151.8. Stehli veniva ripreso dopo una decisa accelerazione del gruppo quando mancavano 12 km alla conclusione. Iniziavano così alcuni attacchi tra i quali quello di Alberto Bettiol (Team EF Education EasyPost) e di David De La Cruz (Team Q36.5 Pro Cycling). Il gruppo a 10 km dal traguardo era composto da non più di una quarantina di ciclisti. Soren Kragh Andersen (Team Alpecin) scollinava per primo sul terzo ed ultimo gpm di Regensberg posto al km 165.7. Bettiol attaccava nuovamente a meno di 5 km dall’arrivo. Il ciclista toscano raggiungeva un vantaggio di una decina di secondi e sembrava favorirlo anche una caduta di Emanuel Buchmann (Team BORa Hansgrohe), Yannis Voisard (Team Tudor Pro Cycling) ed Ethan Hayter (Team INEOS Grenadiers). Ma una nuova accelerazione, questa volta da parte del Team Lotto Dstny, riportava il gruppo su Bettiol quando mancava poco più di 1 km alla conclusione. Nella volata finale, piuttosto convulsa, Bryan Coquard (Team Cofidis) aveva la meglio su Michael Matthews (Team Jayco AlUla) ed Arnaud De Lie (Team Lotto Dstny) mentre chiudevano la top five Brandon Smith Rivera (Team INEOS Grenadiers) in quarta posizione e Rui Costa (Team EF Education EasyPost) in quinta posizione. Francesco Busatto (Team Intermarchè Wanty), primo italiano all’arrivo, chiudeva in nona posizione. Per Coquard è la prima vittoria stagionale mentre la classifica generale vede Lampaert in maglia oro davanti a Ethan Hayter e Joao Almeida (UAE Team Emirates). Domani è in programma la terza tappa da Steinmaur a Rüschlikon di 161.7 km. Le difficoltà altimetriche sono concentrate nei 35 km km dove spiccano tre gpm di terza categoria brevi ma piuttosto arcigni. Negli ultimi tre km si segnalano anche due ripide salitelle di quasi un km ad oltre il 7% di pendenza media per cui ci attendiamo un finale davvero scintillante, tra finisseur che attaccheranno per la vittoria di tappa e gli stessi uomini di classifica che non dovranno farsi trovare impreparati.

Antonio Scarfone

Bryan Coquard vince a Regensdorf (foto: Getty Images)

Bryan Coquard vince a Regensdorf (foto: Getty Images)

GIRO NEXT GEN, A SAINT-VINCENT TAPPA E MAGLIA A PAUL MAGNIER

giugno 10, 2024 by Redazione  
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Paul Magnier ha vinto la seconda tappa del Giro Next Gen e ha conquistato la maglia rosa. Al secondo e terzo posto si sono classificati rispettivamente Lorenzo Conforti e Gal Glivar. Andrea Raccagni Noviero si conferma miglior italiano in classifica.

Con una corsa d’attacco e ben gestita dalla sua squadra il transalpino Paul Magnier (Soudal Quick-Step Devo Team) ha vinto la seconda tappa del Giro Next Gen, la Aymaville-Saint-Vincent di 105 Km. Al secondo e terzo posto si sono classificati rispettivamente Lorenzo Conforti (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè) e Gal Glivar (UAE Team Emirates Gen Z).
Il vincitore di giornata si è piazzato terzo al traguardo volante di Courmayeur, conquistando un secondo d’abbuono, e più avanti si è lanciato in un tentativo di fuga che vedeva all’opera alcuni tra i corridori favoriti oggi per la vittoria di tappa come Teutenberg (Lidl – Trek Future Racing), Robert Donaldson (Trinity Racing), Callum Thornley (Trinity Racing), Christian Bagatin (Team MBH Bank Colpack Ballan), Huub Artz (Wanty – ReUz – Technord) e Rasmus Søjberg Pedersen (Decathlon AG2R La Mondiale Development Team).
Il gruppo maglia rosa, tirato dalla Lotto di Jarno Widar, ha annullato l’azione salendo verso la Côte du Champ de Vigne, salita non impossibile ma che ha messo in difficoltà il leader della classifica Jakob Söderqvist (Lidl – Trek Future Racing), successivamente rientrato per poi tornare nuovamente a perdere sullo strappo finale e arrivando ad accusare 13 secondi di passivo al traguardo. Nel chilometro conclusivo in salita il secondo della classifica Andrea Raccagni Noviero (Soudal Quick-Step) ha lavorato per il compagno di squadra Magnier, che metteva a frutto il lavoro di Raccagni Noviero e riusciva ad arginare il tentativo di rimonta di Lorenzo Conforti (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), secondo davanti a Gal Glivar (UAE Team Emirates Gen Z). Grazie alla vittoria di tappa e agli abbuoni conquistati Magnier è il nuovo leader della classifica, con 7″ di vantaggio su Raccagni Noviero e 14″ sull’ex capoclassifica Söderqvist.
Il vincitore di giornata , al 4° successo stagionale dopo il Trofeo Ses Salines, la 3a tappa del Tour of Oman e la 2a tappa della Course de la Paix, si è così espresso in conferenza stampa: “Lo sviluppo della tappa è stato ideale. Ho preso i secondi di abbuono che mi servivano per prendere la Maglia Rosa e poi ho deciso di entrare in fuga, visto che c’erano dei corridori molto importanti. Una volta ripresi, mi sono gestito in salita e, grazie all’aiuto del mio compagno Andrea Raccagni Noviero, ero messo alla perfezione per lo sprint finale. Sono felice della vittoria e di questa Maglia. Ho vinto nel WorldTour quest’anno ma mi mancava un successo prestigioso tra gli Under 23 ed è bello conquistarlo qui al Giro Next Gen”.”Vestire questa Maglia è un sogno per me. So che molto probabilmente non la terrò fino alla fine però sarà bello indossarla domani. Sapevo che, per guadagnare secondi, avrei dovuto lanciarmi nello Sprint Intermedio alla ricerca di abbuoni. C’erano solo due corridori all’attacco, quindi per me e per il mio team era una situazione ideale. Nel finale avevo energie, nonostante la fuga, e ho sfruttato le mie qualità da biker allo sprint. Il Giro Next Gen è una delle migliori corse Under 23 al mondo, con paesaggi stupendi come qui in Valle d’Aosta. Vincere qua è davvero speciale”.
Andrea Raccagni Noviero, che ha conservato la maglia tricolore di miglior italiano ha aggiunto: “Il grande obiettivo del team era prendere la Maglia Rosa con Paul Magnier e lo abbiamo colto. Non mi sentivo molto bene stamattina, a causa di dolori allo stomaco, ma nel finale ho dato tutto. Con una trenata ho allungato il gruppo e tra me e Paul c’è stata grande intesa. Siamo primo e secondo in classifica generale ma da domani cambierà tutto. Cercherò di gestire le mie forze e ad aiutare il team, se possibile”.
Cambio della guardia anche per la Speciale Classifica dei GPM, caratterizzata da quella maglia azzurra che oggi è passata dalle spalle di Söderqvist a quelle Fabian Weiss (Tudor Pro Cycling Team U23). Ecco le parole dell’elvetico subito dopo la conclusione: “Oggi c’era l’opportunità di passare in testa a questa classifica e l’ho colta. E’ un traguardo che dà motivazioni a me e al mio team anche se il nostro obiettivo principale è la vittoria del Giro Next Gen. Domani il mio compagno di squadra Mathys Rondel avrà una prima chance per mostrare le sue qualità e dovrò supportarlo”.
Domani, come si evince dalle parole dei protagonisti odierni, si disputerà una delle tappe decisive essendo previsto il primo dei tre arrivi in salita di questa edizione, previsto ai 1761 metri di Pian della Mussa. Dopo una prima fase priva di difficoltà altimetriche si affronterà una serie di salite non particolarmente difficili che anticiperanno le due ascese più impegnative, quella di Sant’Ignazio (6.8 Km al 5.6% con gli ultimi 1800 metri al 9.2%) e quella conclusiva verso il traguardo, lunga 19 Km e caratterizzata da pendenze dolci fino a 4 Km dall’arrivo, quando inizierà un tratto di circa 2 km al 10.6%. seguito da un tratto conclusivo che presenta inclinazioni nuovamente morbide. E’ facile prevedere un altro cambio di maglie.

Mario Prato

Magnier vince la seconda tappa del Giro Netx Gen a Saint-Vincent

Magnier vince la seconda tappa del Giro Netx Gen a Saint-Vincent

AD AOSTA IL PIÙ VELOCE È LO SVEDESE JAKOB SÖDERQVIST. È LUI LA PRIMA MAGLIA ROSA DEL GIRO NEXT GEN

giugno 10, 2024 by Redazione  
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Ad Aosta lo svedese Söderqvist ha vinto la prima tappa del Giro Next Gen, conquistando la prima Maglia Rosa di leader della classifica generale. Seconda piazza per il ligure Raccagni Noviero.

È iniziato oggi con una cronometro di poco più di 8 km il Giro Next Gen, la corsa a tappe italiana dedicata agli Under23 e, come la “sorella maggiore” conclusa da poco, organizzata dalla Gazzetta dello Sport per mano di RCS Sport.
Il più veloce sugli 8,8 km del circuito di Aosta è stato lo svedese Jakob Söderqvist (Lidl-Trek Future Racing), che ha chiuso con il tempo di 10’49”.
Al secondo posto e primo degli italiani si è piazzato il genovese Andrea Raccagni Noviero (Soudal Quick-Step Devo Team), che ha impiegato 6″ in più per chiudere la prova, mentre terzo a 9″ dal vincitore si è piazzato lo svizzero Fabian Weiss (Tudor Pro Cycling Team U23).
Il tracciato odierno era diviso in tre zone ben delineate. La parte iniziale era in leggera discesa, quella centrale in salita con punte del 10% verso il GPM di Beauregard e quella finale nuovamente in discesa,”condita” da qualche passaggio tecnico.
Lo svedese era il favorito della vigilia e non ha tradito le attese. È stato il più veloce della corsa fin dal primo intermedio, posto in cima al GPM. La picchiata che portava al traguardo ha fatto si che aumentasse ulterirmente il suo vantaggio sugli altri partecipanti. Grazie a questo successo Söderqvist indossa, oltre alla maglia rosa, anche quella rossa della classifica a puntu e quella azzurra degli scalatori. L’italiano Raccagni, invece, partirà per la prima tappa indossando la maglia tricolore della classifica dedicata ai corridori nostrani. La maglia bianca di Miglior Giovane sarà, invece, sulle spalle di Jarno Widar (Lotto Dstny Development Team), ad Aosta 9° e pure uno dei papabili per la vittoria finale.
La consueta conferenza stampa post gara ha avuto come protagonisti i primi due di giornata e la maglia bianca, che si sono così espressi.
Jakob Söderqvist: “Essere in Maglia Rosa è una sensazione unica, dato che era uno dei miei grandi obiettivi stagionali. Non è stato facile, mi mancava un po’ il confronto con gli altri cronomen, però sapevo di aver fatto un’ottima prova. E’ andato tutto come pianificato, specialmente nel tratto di salita. Successivamente, ho gestito bene la successione delle curve in discesa evitando di prendere troppi rischi. E’ un risultato speciale perchè non è molto comune vedere la Svezia in testa alle classifiche. Il nostro movimento però è in crescita e spero che questo risultato possa aiutare i miei connazionali in questo processo. Domani proverò a difendere la Maglia Rosa anche se so che non sarà facile”.
Andrea Raccagni Noviero: “Il secondo posto è un gran risultato, sono orgoglioso della mia cronometro. E’ anche inaspettato, visto il grande livello dei partecipanti. Avevo una buona gamba e, dopo aver sentito dalla radiolina che ero tra i migliori al GPM, mi sono motivato ancora di più. E’ stato uno sforzo veloce ma intenso. Nei prossimi giorni ci saranno altre occasioni, per me e per il mio team. Abbiamo in squadra Paul Magnier ed il mio ruolo sarà quello di ultimo uomo per lui, ma io sono pronto qualora si presentasse una chance”.
Jarno Widar: “Sono felice e sorpreso di questo risultato. Il percorso era favorevole, visto che fisicamente sono adatto a salite come quella di oggi. E’ li che ho costruito questo risultato. La Maglia Bianca è un obiettivo, ma vorrei vestirla domenica prossima. Tra i miei coetanei ci sono corridori che l’anno scorso si sono piazzati in top 10 ai Campionati Mondiali Juniores, il che dà ancora più risalto a questa performance. Vediamo se migliorerò ancora contro il tempo negli anni a venire”.
Oggi il Giro Next Gen Carta Giovani Nazionale, questa la sua definizione completa, si rimane in Valle d’Aosta con la Aymavilles – Saint-Vincent, tappa di 105 Km che si presenta altimetricamente molto mossa. Dopo la partenza si salirà senza incontrare grandi pendenze fino ai 1200 metri Courmayeur per poi far ritorno ad Aymavilles e raggiungere quindi Saint-Vincent, dove si affronterà un circuito di una dozzina scarsa di chilometri che prevede la pedalabile salita di Champ des Vignes a 8 km dall’arrivo, a sua volta prevista in vetta ad uno strappo che inizierà dopo lo striscione dell’ultimo chilometro.

Mario Prato

Söderqvist indossa la prima maglia rosa del Giro Next Gen 2024 (foto LaPresse)

Söderqvist indossa la prima maglia rosa del Giro Next Gen 2024 (foto LaPresse)

A PLATEAU DE GLIERES ESULTA CARLOS RODRIGUEZ. ROGLIC SI SALVA E FA SUO IL DELFINATO

giugno 9, 2024 by Redazione  
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Ultima tappa thriller al Criterium du Dauphinè. A sorridere sul traguardo di Plateau de Glières è stato l’iberico Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) che ha preceduto lo statunitense Matteo Jorgenson (Visma | Lease a Bike). Proprio quest’ultimo ha rischiato seriamente di ribaltare la classifica generale grazie alle difficoltà palesate da un Primoz Roglic (Bora-Hansgrohe) in giornata no. Lo sloveno si è staccato già a metà salita, ma è stato poi bravo a difendere coi denti la leadership conservando un margine piccolissimo (appena 8″) ma sufficiente per festeggiare la seconda vittoria nella corsa a tappe francese. Sul podio finale, insieme a Roglic e Jorgenson è salito anche il sorprendente Derek Gee (Israel-PremierTech), oggi terzo di tappa.

La frazione conclusiva del Delfinato, 160,6 km da Thones a Plateau de Glières, proponeva un menù molto simile alle due precedenti tappe: tanta salita. Pronti via e iniziava subito il Col de la Forclaz de Montmin (7.1 km al 7,2%). Quindi, dopo il Col de Esserieux (4,6 km al 5%), iniziava un tratto relativamente semplice che accompagnava i corridori verso la prime rampe della penultima salita di giornata, quella di Le Saleve (12,2 km al 6,8%) posta al km 103. Seguiva un altro tratto non troppo impegnativo che terminava ai piedi dell’ascesa finale (9,3 km al 7,3%), una salita che alternava tratti a doppia cifra con altri molto più semplici.

La fuga di giornta è partita già lungo la prima salita ed è stata promossa da uno dei protagonisti della 7a tappa, Marc Soler (UAE Team Emirates). A lui si sono uniti altri 9 corridori: Guillaume Martin (Cofidis), David Gaudu (Groupama-FDJ), Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan), Nicolas Prodhomme (Decathlon AG2R La Mondiale), Bart Lemmen (Visma-Lease a Bike), Eduardo Sepúlveda (Lotto Dstny), Tim Wellens (UAE Emirates), Sean Quinn (EF Education-EasyPost), Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale) e Omar Fraile (INEOS Grenadiers).
I 10 fuggitivi hanno guadagnato un buon margine (massimo vantaggio di 4′), prima che l’INEOS iniziasse ad aumentare l’andatura lungo la salita di Saleve. L’azione della formazione britannica è stata talmente decisa che allo scollinamento il gap era dimezzato. Lungo il tratto successivo, a dare manforte alla Ineos sono giunti anche i corridori della Lidl-Trek decisi a puntare tutto su Giulio Ciccone. I fuggitivi sono stati così ulteriormente avvicinati, annullando in pratica le loro chance di successo.

Si è così giunti all’inizio della salita finale. La corsa si è accesa già dopo poche centinaia di metri grazie all’attacco di un ispirato Giulio Ciccone che è partito ai -8,2. Roglic non ha risposto allo scatto, ma i suoi scudieri Jai Hindley e Aleksandr Vlasov sono arrivati immediatamente nelle prime posizioni del drappello maglia gialla tenendo un ritmo abbastanza alto che non ha consentito a Ciccone di prendere il volo (massimo vantaggio di 20″). La situazione è cambiata ai -5,5, quando è scattato Laurens De Plus (INEOS Grenadiers). L’azione del belga ha rapidamente selezionato il gruppetto dei migliori in cui sono rimasti appena in 5: oltre al belga, anche Matteo Jorgenson (Visma | Lease a Bike), Derek Gee (Israel-PremierTech), Santiago Buitrago (Bahrain-Victorius) e Carlos Rodriguez (INEOS Grenadiers). Tra gli staccati, oltre ad un Remco Evenepoel (Soudal-Quick Step) apparso in difficoltà nell’intero weekend, anche la maglia gialla di Primoz Roglic, oggi decisamente meno brillante rispetto agli scorsi giorni. Una volta ripreso Ciccone, che non è poi riuscito a tenere le ruote degli altri 5, è partito Carlos Rodriguez, con a ruota Jorgenson, Gee, Buitrago e De Plus. Questi ultimi due non sono però riusciti a tenere il ritmo, lasciando così in testa alla corsa il terzetto formato da Rodriguez, Jorgenson e Gee.

Lo statunitense, capito che Roglic era in difficoltà e che non era in grado di rientrare, ha preso la testa del terzetto imponendo un ritmo piuttosto alto. Il gap di Roglic è cresciuto metro dopo metro arrivando a 45″ al passaggio all’ultimo km. Jorgenson ha nuovamente accelerato facendo staccare anche Gee, provando una disperata rimonta nonostante un tratto finale non troppo complicato. Rodriguez, rimasto a ruota di Jorgenson, è riuscito a superare lo statunitense negli ultimi 50 metri aggiudicandosi la tappa. Di lì a poco (a 15″) è giunto anche Derek Gee. Roglic, che era rimasto in compagnia di Ciccone, è riuscito ad approffittare del tratto finale e a difendere coi denti il primato per appena 8″.

Roglic vince così il suo secondo Delfinato davanti a Jorgenson (8″) e Gee (36″). Fuori dal podio Carlos Rodriguez (a 1′00″) e De Plus (2′04″). Seguono Vlasov (a 2′06″), Evenepoel (a 2′25″), Ciccone e Oier Lazkano (Movistar Team) a 2′54″ e Mikel Landa (Soudal-Quick Step) a 4′13″.

Pierpaolo Gnisci

Tappa a Rodriguez, Delfinato a Roglic (fonte:Getty Images)

Tappa a Rodriguez, Delfinato a Roglic (fonte:Getty Images)

TOUR DE SUISSE, LA PRIMA MAGLIA ORO VA A YVES LAMPAERT

giugno 9, 2024 by Redazione  
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Yves Lampaert si veste d’oro. E’ sua la prima maglia di leader del Giro di Svizzera 2024 grazie alla vittoria nel cronoprologo iniziale di Vaduz

Il Giro di Svizzera 2024 vede il consueto cronoprologo di apertura in quel di Vaduz su una distanza di circa 5 km. Il ciclista belga, partito tra i primi, approfitta delle condizioni di asfalto asciutto prima che la pioggia condizionasse la maggior parte delle prove successive. Lampaert fa segnale al traguardo il tempo di 5 minuti e 5 secondi, facendo meglio di 3 secondi rispetto a Stefan Bissegger (Team EF Education EasyPost) e di 4 secondi rispetto ad Ethan Hayter (Team INEOS Grenadiers). Chiude la top five la coppia UAE Team Emirates formata da Joao Almeida e Finn Fisher-Black, rispettivamente a 6 ed a 7 secondi di ritardo da Lampaert. Tra gli uomini che hanno ambizioni di classifica, Almeida sembra così partire in pole position mentre il compagno di squadra Adam Yates, tra i favoriti della vigilia, non va oltre il 25° posto a 15 secondi di ritardo da Lampaert. Da non sottovalutare le prove di Wilco Kelderman (Team Visma Lease a Bike) e di Mattias Skjelmose Jensen (Team Lidl Trek), che fermano le lancette a 11 secondi di ritardo da Lampaert mentre il migliore degli italiani è Alberto Bettiol (Team EF EducationEasyPost), settimo a 9 secondi di ritardo da Lampaert. Domani è in programma la seconda tappa del Giro di Svizzera, la prima in linea da Vaduz a Regensdorf di 177.3 km. Sarà una tappa con diversi saliscendi e con tre gpm categorizzati, l’ultimo dei quali è lungo 3 km ed ha una pendenza media del 6.3%. Visto che si scalerà a 11 km dalla conclusione vedremo quasi sicuramente le prime schermaglie tra i pretendenti alla classifica generale con Lampaert che dovrà impegnarsi e anche molto per conservare la maglia oro.

Antonio Scarfone

Yves Lampaert vince il cronoprologo di Vaduz (foto: Getty Images)

Yves Lampaert vince il cronoprologo di Vaduz (foto: Getty Images)

ROGLIC-BIS. LO SLOVENO VINCE ANCHE A SAMONES E IPOTECA IL DELFINATO. CROLLA EVENEPOEL

giugno 9, 2024 by Redazione  
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La seconda tappa di alta montagna del Criterium du Dauphinè conferma quanto era gia emerso ieri a Le Collet d’Allevard e restituisce un verdetto pressochè definitivo. A trionfare al termine della tappa regina è stato infatti nuovamente Primoz Roglic (Bora-Hansgrohe) che ha ulteriormente rafforzato la sua leadership grazie anche al crollo di un Remco Evenepoel (Soudal-Quick Step) a cui evidentemente manca ancora qualcosa per poter lottare con i migliori nelle grandi montagne. Lo sloveno ha battuto negli ultimi metri della durissima salita finale un sempre più solido Matteo Jorgenson (Visma | Lease a Bike), mentre un ottimo Giulio Ciccone (Lidl-Trek) ha chiuso in terza posizione (a 2″) precedendo i sorprendenti Oier Lazkano (Movistar Team) e Derek Gee (Israel-PremierTech). Solo 13° Remco Evenepoel che ha pagato un ritardo di 1′46″. La nuova classifica generale vede saldamente in testa Roglic con 1′02″ su Jorgenson, 1′13″ su Gee, 1′56″ sul compagno di squadra Aleksander Vlasov ed 1′58″ su Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers).

La 7a tappa rapprestentava la frazione più dura di quest’edizione delle corsa francese. Nonostante fosse lunga appena 155 km, la Albertville-Samoens presentava ben 4 gpm, 3 dei quali di prima categoria e l’ultimo Hors-Categorie. La strada iniziava a salire leggermente già una volta usciti dalla città che ospitò i Giochi Olimpinci invernali nel 1992. Al km 22 iniziava il primo gpm, il Col de Saises (9,5 km al 6,5%). Il tratto successivo, lungo poco meno di 50 km, alternava discese a tratti di falsopiano finchè al km 80 iniziava la seconda salita, la Cote de Araches (6,2 km al 7,3%) che terminava ai -70. Quindi era la volta del Col de la Ramaz (14 km al 7%) la cui vetta era posta ad appena 38 km dall’arrivo. Dopo la successiva discesa e un altro tratto di falsopianto, iniziavano le durissime rampe (9,9 km al 9%) che portavano la corsa a Samoens.

Già dopo una manciata di chilometri dal via sono iniziati i tentativi di fuga. L’azione buona si è formata man mano che ci si avvicinava al Col de Saises. I primi ad evadere con successo sono stati Marc Soler (UAE Emirates), Davide Formolo (Movistar), Lorenzo Fortunato (Astana) e Nicolas Prodhomme (Decathlon- AG2R La Mondiale). A questo quartetto si sono poi aggiunti in cima alla salita anche Darren Rafferty (EF Education-Easypost), Kevin Geniets (Groupama-FDJ), Warren Barguil (DSM), Guillaume Martin (Cofidis) e Koen Bouwman (Visma-Lease a bike). Il gruppo di testa ha man mano guadangato un margine interessante (circa 4 minuti), mentre dietro il gruppo tirato dalla Bora-Hansgrohe controllava.

La corsa ha proceduto lungo questo canovaccio fino al Col de la Ramaz. A circa 7 km dalla vetta è infatti arrivato lo scatto di Marc Soler che ha deciso di abbandonare la compagnia degli altri fuggitivi provando l’assolo. Fortunato e gli altri fuggitivi hanno provato a resistere, ma lo spagnolo aveva un passo decisamente migliore e ha così guadangato rapidamente 1 minuto sui primi inseguitori, dilatando anche il gap sul gruppo che in cima al gpm pagava oltre 5′20″. L’iberico ha però perso un minuto nei successivi 30 km, in particolare nel fondovalle che seguiva la discesa, per effetto del lavoro profuso dai corridori della Bora. Soler ha quindi approcciato gli ultimi 10 km con un vantaggio che sembrava quasi rassicurante (4′20″).

La salita finale era però decisamente dura e come conseguenza la pedalata dell’iberico si è fatta sempre più dura: nel giro di pochi chilometri il gap è pericolosamente sceso. Ai -7 è giunta la prima sentenza di un certo peso: Remco Evenepoel è andato in difficoltà, staccandosi dal drappello degli uomini di classifica e abbandonando i sogni di gloria. La Bora ha così ulteriormente accelerato grazie al lavoro di Jai Hindley e Aleksander Vlasov, la cui andatura ha ulteriormente selezionato il già risicato gruppo maglia gialla. Nel frattempo i fuggitivi di giornata erano stati ripresi uno alla volta, mentre il gap di Marc Soler continuava a scendere in modo vistoso. L’iberico, ormai piantato, è stato ripreso ai -2. I big non si sono sostanzialmente attaccati fino ai 600 m dal traguardo, quando ha provato l’allungo Santiago Buitrago. L’azione del colombiano è durata però molto poco e così in contropiede è partito Oier Lazkano. L’azione del basco è però finita per favorire Roglic che è partito ai -300. La solita accelerazione dello sloveno non ha lasciato spazio di rimonta agli avversari

Roglic ha così tagliato il traguardo con Matteo Jorgenson (Visam | Lease a bike) a ruota. Poco dopo (a 2″) sono giunti Giulio Ciccone (Lidl-Trek), Oier Lazkano (Movistar Team) e Derek Gee (Israel-PremierTech). Poco più dietro (a 8″) è giunto Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers), seguito a 14″ da Santiago Buitrago (Bahrain-Victorius), Laurens De Plus (Ineos Grenadiers) e Aleksandr Vlasov (Bora-Hansgrohe). 10° posto a 33″ per Mikel Landa (Soudal-Quick Step), lasciato libero di fare corsa in proprio vista la debacle di Remco Evenepoel, 13° a 1′46″.
Alla vigilia della tappa finale (altro arrivo in salita sul Plateau de Glieres), Roglic guida con 1′02″ su Jorgenson, 1′13″ su Gee, 1′56″ sul compagno Vlasov, 1′58″ su Carlos Rodriguez e 2′15″ su Evenepoel.

Pierpaolo Gnisci

Roglic-bis al Delfinato (fonte: Getty Images)

Roglic-bis al Delfinato (fonte: Getty Images)

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