IN SLOVENIA ALEOTTI SFRUTTA LA CONDIZIONE DEL GIRO E VINCE LA TERZA CORSA A TAPPE DELLA SUA CARRIERA
Giovanni Aleotti (Team BORA Hansgrohe) vince il Giro di Slovenia grazie alla vittoria in solitaria nella terza tappa di Nova Gorica. Il ciclista emiliano resiste nelle due tappe successive agli attacchi, specialmente di Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious). Da segnalare anche le buone prove complessive della coppia VF Group – Bardiani CSF – Faizanè formata da Gioulio Pellizzari e Domenico Pozzovivo, terzo e quarto nella classifica generale conclusiva
Il Giro di Slovenia 2024 inizia con una tappa adatta ai velocisti da Murska Sobota ad Ormož di 204.5, che è anche la più lunga delle cinque totali. E’ Dylan Groenewegen (Team Jayco AlUla) a vincere davanti ad Alexander Kristoff (Team Uno-X Mobility) e Phil Bauhaus (Team Bahrain Victorious). Il ciclista olandese, alla terza vittoria stagionale, è la prima maglia verde. La seconda tappa da Žalec Rogaška Slatina di 177.9 km, nonostante il gpm non banale di Celjska Koca a meta percorso ed ad un finale con diversi saliscendi, ha visto un’altra volata finale con Bauhaus questa volta che ha messo la sua ruota davanti a quelle di Alberto Dainese (Team Tudor Pro Cycling) e Luka Mezgec (Team Jayco Alula), tra l’altro tutti e tre ciclisti reduci dal Giro d’Italia 2024. Bauhaus ha indossato la maglia verde che ha tenuto sulle spalle soltanto un girno, visto che nella terza tappa da Ljubljana Nova Gorica di 160.5 km il doppio gpm di Ravnica ha fatto la differenza con i big di classifica a contendersi la vittoria. Giovanni Aleotti (Team BORA Hansgrohe) con una bella azione finale è andato a vincere in solitaria con 11 secondi di vantaggio su un gruppetto regolato da Jhonatan Narvaez (Team INEOS Grenadiers) mentre in terza posizione si è piazzato Jordan Jegat (Team Total Energies). Aleotti oltre a vincere la prima corsa stagionale si è issato al primo posto in classifica generale. L’italiano è stato bravo a conservare il simbolo del primato nella quarta tappa, la più impegnativa del Giro di Slovenia 2024, con arrivo in salita a Krvavec. Proprio sulla salita finale, lunga quasi 12 km e con una pendenza media che sfiorava l’8%, Aleotti è stato bravo a contenere i diversi attacchi e nonostante la vittoria di Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious) davanti a Paul Double (Team Polti Kometa), la sua terza posizione alle spalle del britannico gli ha consentito di mantenere la maglia verde con 12 secondi di vantaggio su Bilbao. La quinta ed ultima tappa da Šentjernej a Novo Mesto di 156.9km nonostante un attacco deciso dello stesso Bilbao nella seconda parte della tappa sul gpm di Veliki Ban, la BORA Hansgrohe ha ricucito sul gruppo dei fuggitivi della prima ora e su quello di Bilbao finchè a giocarsi la vittoria di tappa sono stati una ventina di cilcisti. La bella azione di Ben Healy (Team EF Education EasyPost) permetteva al ciclista irlandese di guadagnare una manciata di secondi nei km finali e di andare a vincere con 6 secondi di vantaggio sul drappello degli inseguitori regolato da Kristoff davanti ad Orluis Aular (Team Caja Rural Seguros RGA). Per Healy è la prima vittoria stagionale ed Aleotti può invece festeggiare la terza vittoria di una corsa a tappe della sua carriera, dopo la doppia affermazione al Sibiu Cycling Tour nel 2021 e nel 2022. Da segnalare che nella classifica generale, dietro Bilbao secondo, è presente la coppia della VF Group – Bardiani CSF – Faizanè formata da Gioulio Pellizzari e da un inossidabile Domenico Pozzovivo, rispettivamente terzo e quarto. Per quanto riguarda le altre classifiche Aleotti vince anche quella a punti mentre Davide Baldaccini (Team Corratec Vini Fantini) vince la classifica GPM e Giulio Pellizzari la classifica dei giovani. Infine la VF Group – Bardiani CSF – Faizanè si aggiudica la classifica a squadre.
Antonio Scarfone

Giovanni Aleotti vince il Giro di Slovenia 2024 (foto: Getty Images)
JARNO WIDAR VINCE IL GIRO NEXT GEN. A MATTHEW BRENNAN LA TAPPA FINALE
Primo successo belga nella storia della corsa. Con Jarno Widar salgono sul podio Torres e Martì, che proprio all’ultima tappa sorpassa Rondel grazie ai migliori piazzamenti. L’ultimo traguardo è conquistato dal britannico Brennan
Il belga Jarno Widar (Lotto Dstny Development Team) è il vincitore della 47a edizione del Giro Next Gen davanti agli spagnoli Pablo Torres (UAE Team Emirates Gen Z) e Pau Martì (Israel Premier Tech Academy).
Il belga ha difeso con successo la maglia rosa, conquistata il terzo giorno di gara, e per la prima volta nella storia porta in patria il trofeo spettante al vincitore della corsa. Widar ha dovuto ha dovuto sudare fino all’ultimo colpo di pedale perchè nella fuga chbe ha caratterizzato l’ultima tappa, disegnata per 137 Km tra Cesena e Forlimpopoli, si era inserito anche Léo Bisiaux (Decathlon AG2R La Mondiale Development Team), che ha un certo punto si era trovato in testa alla corsa con 1′30″ di vantaggio, vale a dire a soli 40 secondi dalla maaglia rosa avendo in classifica un ritardo di 2′10″ dalla leadership. La fuga riusciva comunque ad andare al traguardo, dove il britannico Matthew Brennan (Team Visma | Lease a Bike Development), si imponeva davanti al tedesco Niklas Behrens (Lidl – Trek Future Racing) e all’italiano Luca Paletti (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), ma la risposta del gruppo aveva nel frattempo ridotto il gap a soli 21 secondi.
La classifica finale vede Widar imporsi con 52″ su Pablo Torres (UAE Team Emirates Gen Z) e 58″ sull’altro iberico Pau Martì (Israel Premier Tech Academy), che proprio sul traguardo di Forlimpopoli è riuscito a sorpassare il francese Mathys Rondel (Tudor Pro Cycling Team U23), che ha accusato il suo stesso distacco ma ha perso il terzo posto finale a causa di peggiori piazzamenti. Per quanto concerne le classifiche accessorie, il francese Paul Magnier (Soudal – Quick-Step Devo Team) si porta a casa quella a punti grazie anche a due vittorie di tappa, il brianzolo Lorenzo Nespoli (Team MBH Bank Colpack Ballan) quella degli scalatori, Widar anche quella dei giovani mentre la miglior formazione è risultata la VF Group – Bardiani CSF – Faizanè.
Questo il commento di Brennan, il vincitore oderno: “E’ la fine ideale del Giro Next Gen per me, dopo i problemi che abbiamo avuto in squadra. Oggi era un percorso troppo selettivo per pensare ad un arrivo allo sprint, così abbiamo puntato alla fuga. Devo ringraziare i miei compagni di squadra, che mi hanno supportato al meglio. Volevamo andare in fuga fin dall’inizio e la squadra si è dimostrata molto forte. Eravamo in superiorità numerica e abbiamo tenuto un buon vantaggio sul gruppo anche grazie al supporto della Decathlon-Ag2r. Mi sentivo bene sugli strappi e sapevo che allo sprint avrei potuto farcela. E’ stata una settimana difficile per il team e quindi è ancora più bello terminarla con un successo”.
Jarno Widar ha così esternato la sua felicità per questo successo: “Vincere il Giro Next Gen è stato incredibile. Non ho parole per descrivere come mi sento e per ringraziare il mio team. Ero preoccupato dalla fuga, quindi ho tirato in prima persona. Tornerò l’anno prossimo per difendere il titolo, è una corsa bellissima. Sono felicissimo e allo stesso tempo incredulo. Prima di tutto devo ringraziare il team, il 99% di questo successo è loro. Anche oggi, quando sono stato attaccato, si sono portati in testa al gruppo. E’ stato un momento stressante. Non sono ancora pronto per correre con i prof, devo imparare a muovermi meglio in gruppo. Se sei forte tra gli Under 23 sei pronto per fare bene anche al livello superiore ma ho bisogno di tempo. Ero fiducioso che avrei potuto vincere fin dall’inizio della corsa, anche se non ero uno dei grandi favoriti. Mi godrò questa vittoria fino in fondo”.
La Maglia Rossa Paul Magnier ha commentato: “Era una tappa adatta alle mie caratteristiche, purtroppo però non siamo riusciti ad andare a riprendere la fuga. Sono comunque contento della mia prova, due vittorie di tappa e questa Maglia, e di come il team abbia interpretato la corsa. Sarebbe bello poter dire un giorno di essere arrivato ai livelli di Julian Alaphilippe. E’ un corridore che ha vinto tanto e come lui mi piacerebbe vincere la Milano-Sanremo. Devo migliorare molto ma credo che un giorno potrò giocarmi il successo nella Classicissima”.
La dichiarazione della Maglia Azzurra Lorenzo Nespoli: “Ho indossato la Maglia Azzurra ‘in prestito’ per gli ultimi due giorni, oggi volevo conquistarla al 100%. La squadra è stata fondamentale per farmi prendere la fuga che mi ha permesso di prendere i punti che mi servivano. E’ una grande soddisfazione personale”.
Concludiamo con le parole di Florian Samuel Kajamini (Team MBH Bank Colpack Ballan), che in classifica si è piazzato 7° a 2′14″, migliore degli italiani: “E’ stata una gran bella settimana per me e per il team, con la conquista di due maglie. Siamo molto soddisfatti. Oggi ho provato ad entrare in fuga per sorprendere gli altri. Non ci sono riuscito ma sono comunque contento di averci provato. Il Giro Next Gen è una corsa importante, seguita da tanti grandi team. Spero che le mie prestazioni qua mi portino ad entrare nel professionismo”.
Mario Prato

Il podio del Giro Next Gen 2024 (foto LaPresse)
AD ALMEIDA LA CRONO, A YATES IL GIRO DI SVIZZERA 2024
João Almeida (UAE Team Emirates) vince la cronoscalata conclusiva del Giro di Svizzera 2024. Secondo di giornata il compagno di squadra Adam, che invece controlla e senza particolari timori si impone nella corsa elevetica, caratterizzata da un dominio assoluto in salita della coppia emiratina. Terzo di giornata e terzo in classifica generale Mattias Skjelmose (Lidl-Trek) che esce in crescendo dalla breve corsa a tappe.
La cronoscalata conclusiva del Giro di Svizzera 2024 serve soprattutto a delineare il gradino più basso del podio tra il terzo in classifica generale Egan Bernal (Ineos Grenadiers) e il quarto Mattias Skjelmose (Lidl-Trek) divisi da circa un minuto. In casa UAE Team Emirates, invece, il leader della classifica Adam Yates ha 31” di vantaggio sul compagno di squadra João Almeida. I primi importanti migliori tempi sono fatti registrare da Damiano Caruso (Bahrain-Victorious) prima e da Lenny Martinez (Groupama-FDJ) poi, ma successivamente gli uomini di classifica a far abbassare migliorano questi intermedi e, infatti, il portoghese Almeida fa fermare le lancette sui 33’23”. Yates gli arriva vicino, 9 secomdi che bastano per confermare il primato in classifica generale. Chi va decisamente male è Bernal con il nono tempo di giornata a 1’30” da Almeida ma, soprattutto, ad oltre un minuto da Skjelmose (Lidl-Trek) che, autore tra l’altro di una prova superba (arriverà a 21” da Almeida), va a conquistare il terzo gradino del podio in classifica, resistendo alla seppur ottima prova di Matthew Riccitello (Israel – Premier Tech), quarto a 28” e quinto finale. Si chiude così una bella edizione del Giro di Svizzera, ricca come sempre di salite. Adesso i fari saranno puntati sul Tour de France che partirà da Firenze sabato 29 giugno e sui campionati nazionali che si disputeranno settimana prossima: in particolare la prova a cronometro elite maschile si correrà giovedì 20 a Grosseto, mentre la più attesa prova su strada si correrà domenica 23 tra Firenze e Sesto Fiorentino.
Antonio Scarfone

Adam Yates vince il Tour de Suisse 2024 (Getty Images)
GIRO DEL BELGIO, VITTORIA FINALE DI WARENSKJOLD
Søren Wærenskjold (Team Uno-X Mobility) vince il Giro del Belgio grazie ad un’ottima cronometro iniziale e sfrutta l’ottimo lavoro della sua Uno-X Mobility, una delle squadre più in forma del momento, che gli permette di difendere la leadership nelle tappe successive. Mathias Vacek (Team Lidl Trek) è secondo a soli 4 secondi di ritardo ma si consola con la vittoria della maglia bianca
Il Giro del Belgio 2024, noto per motivi di sponsorizzazione con nome di Baloise Belgium Tour, offre cinque tappa abbastanza variegate da cui uscirà il vincitore di quest’anno. Già dalla prima, la cronometro individuale da Beringen a Beringen di 12 km, servirà a farci capire quali sono i rapporti di forza nel gruppo e soprattutto coloro che possono ambire alla vittoria finale. La vittoria arriderà a Søren Wærenskjold (Team Uno-X Mobility) che con il tempo di 13 minuti e 24 secondi farà di appena 2 secondi meglio di Mathias Vacek (Team Lidl Trek) mentre terzo si sarebbe piazzato Rune Herregodts (Team Intermarchè Wanty) a dieci secondo di ritardo dal norvegese. Nelle successive tappe Søren Wærenskjold ha difeso con le unghie e con i denti la sua leadership soprattutto dalle tappe favorevoli ai velocisti, in particolare la seconda e la terza, vinte rispettivamente da Tim Merlier (Team Soudal Quick Step) davanti a Jasper Philipsen (Team Alpecin Deceuninck) ed Olav Kooij (Team Visma Lease a Bike) e da Jasper Philipsen davanti a Olav Kooij e Gerben Thijssen (Team Intermarchè Wanty). La quarta tappa, la Durbuy – Durbuy di 177 km, è stata quella più spettacolare di tutte visto che presentava un tracciato in circuto tipico delle corse ardennesi, con diversi muri e cotes posizionati in zone strategici dove innescare gli attacchi. I punti chiave della tappa sono stati il Muro di Durbuy, la côte de Petite Somme, la côte Des Champs de Hetres e la côte des Hermannes. A vincere è stato Alex Aranburu (Team Movistar), alla prima vittoria stagionale dopo una marea di piazzamenti. Lo spagnolo ha avuto la meglio in uno sprint a due su Pierre Gautherat (Team Decathlon AG2R La Mondieae), mentre al terzo posto si è piazzato Jasper Philipsen che ha regolato Riley Sheehan (Team Israel Premier Tech) nella volata dei battuti. Tim Merlier ha infine vinto la quinta ed ultima tappa con arrivo a Bruxelles regolando in una volata con la strada leggermente in pendenza Jasper Philipsen ed Oded Kogut (Team Israel Premier Tech). Grazie alla vittoria nella cronometro iniziale di questa edizione, e non sottovalutando qualche abbuono qua e là, Wærenskjold si impone in classifica con 4 secondi di vantaggio su Vacek e 7 secondi di vantaggio su Aranburu. Per quanto riguarda le altre classifiche Jasper Philipsen vince quella a punti e conferma di avere una forma per puntare alla maglia verde al Tour che verrà. Vacek vince infine la classifica del miglior giovane.
Antonio Scarfone

Waerenskjold lanciato verso il successo finale nella tappa a cronometro che ha aperto il Giro del Belgio 2024 (Getty Images)
HUUB ARTZ VINCE LA SETTIMA TAPPA DEL GIRO NEXT GEN. JARNO WIDAR RIMANE IN MAGLIA ROSA
L’olandese della Artz, quest’anno primo alla Gand-Wevelgem Under 23, vince la penultima tappa del Giro Next Gen. Jarno Widar conserva la maglia rosa
Per la prima volta in questa edizione del Giro Next Gen, che si appresta a terminare il suo cammino, è andata in porto la fuga. Sul traguardo di Zocca, il paesino dell’appennino modenese principalmente noto per aver dato i natalia Vasco Rossi, ha tagliato per primo la linea d’arrivo Huub Artz (Wanty – ReUz – Technord), corridore olandese che gli appassionati di ciclismo giovanile già conoscono perchè ad aprile si era imposto nella Gand-Wevelgem di categoria. Dopo essere andato in fuga con altri sette elementi, è stato il primo a muoversi sulla salita finale. Gli unici a riportarsi su di lui sono stati Callum Thornley (Trinity Racing) e Samuele Privitera (Hagens Berman Jayco). A quattro chilometri dall’arrivo Artz ha lasciato sul posto i colleghi e si è involato verso la vittoria. Non ci sono stati cambiamenti in classifica generale, poichè tutti i migliori hanno terminato la tappa nel medesimo gruppo, 2′36″ dopo l’arrivo del vincitore. Ora tra la maglia rosa Jarno Widar (Lotto Dstny Development Team) e la consacrazione quale vincitore della 47a edizione del Giro si interponongo solo i 137 km della frazione conclusiva, che non è impegnativa ma non sarà nemmeno la solita passerella di fine corsa ad uso e consumo dei velocisti.
Il vincitore di tappa Huub Artz subito dopo l’arrivo ha dichiarato: “Sono molto felice, quasi non ci credo. Il mio obiettivo alla vigilia del Giro Next Gen era curare la classifica generale, però non tutto è andato secondo i piani. Questo è un bel modo di reagire. Avevo studiato la salita finale e volevo muovermi solo sul tratto più duro. Ho visto però che il gruppetto andava troppo piano e ho anticipato l’attacco. E’ andato tutto per il meglio. Passerò professionista nel 2025, volevo chiudere la mia storia da Under 23 al meglio e così è stato”. in conferenza stampa ha poi aggiunto: “Quando ho visto il percorso, sapevo che avrei potuto puntare a vincere qualche tappa. Non ero però sui miei livelli, e le cadute non mi hanno aiutato. Forse, senza i problemi fisici di Toussaint, non mi sarei potuto giocare questa chance, però è bello essere riuscito a concretizzare. Non so ancora che tipo di corridore sono, mi piace andare forte su tutti i terreni ma per il momento preferisco ancora le classiche. Ho ancora tempo per capirlo, sicuramente allenarmi e correre stabilmente con i prof nel 2025 mi aiuterà molto a scoprire cosa diventerò”.
Un soddisfatto Jarno Widar, sempre più in maglia rosa, ha così commentato questa penultima tappa: “Speravamo che andasse via una fuga per non usurare troppo la mia squadra, quindi la corsa è andata secondo i piani. E’ bello vestire la Maglia Rosa, tutti mi riconoscono e tifano per me. Anche in salita c’era un’atmosfera incredibile. Domani speriamo che sia una giornata tranquilla, magari con un finale in volata. Non è ancora tutto deciso, ma spero che potrò coronare il mio sogno e vincere il Giro Next Gen”.
Il Giro Next Gen 2024 terminerà con la Cesena-Forlimpopoli di 137 km. La tappa prevede un circuito iniziale o circa 70 km, seguito da quattro tornate di un anello di circa 17 km che ha il suo momento clou nella salita di Bertinoro (2.7 Km al 6.1%)
Mario Prato

Huub Artz taglia vittorioso il traguardo di Zocca (foto LaPresse)
UAE, NESSUNA VARIAZIONE SUL TEMA
La tappa di montagna di oggi ha confermato i valori in campo già visti. La coppia emiratina Yates-Almeida ribadisce la propria superiorità con i due che arrivano in parata dopo aver staccato tutti e domani si giocheranno a cronometro la vittoria nel Giro di Svizzera 2024.
Nonostante la sua gloriosa storia e tradizione il Giro di Svizzera è ormai una corsa di preparazione al Tour de France e da qualche anno neppure la più prestigiosa, ma questa edizione presentava un disegno davvero durissimo anche se il maltempo ha costretto gli organizzatori a modifiche dell’ultima ora.
Il test è significativo anche con il campo partenti; mancano i due principali avversari di Pogacar (Vingegaard permettendo) ma sono, invece, presenti potenziali protagonisti come Enric Mas (Movistar Team) e un ottimo Egan Bernal (INEOS Grenadiers) che cresce sempre di più.
Le prestazioni e la superiorità della coppia UAE formata da Adam Yates e João Almeida mette decisamente paura agli avversari del recente vincitore del Giro d’Italia proprio in chiave Tour de France.
Adam Yates non è affatto una sorpresa, avendo già fatto podio lo scorso anno al Tour de France pur avendo corso in appoggio al capitano, mentre João Almeida – che sinora di era misurato con il Giro d’Italia pur avendo palesato miglioramenti – continuava a mostrare qualche limita in salita, al quale suppliva con la sua grande caparbietà.
La tappa di oggi presentava un chilometraggio più simile quello proposto nelle corse femminili o dilettantistiche, ma c’erano da affrontare tre salite: due volte il Col de la Croix e l’ascesa finale verso il traguardo di Villars-sur-Ollon, caratterizzata da una pendenza media dell’8%.
Il breve chilometraggio ha favorito una partenza ricca di attacchi e così la fuga si è formata dopo soli 7 Km grazie all’azione di Einer Rubio (Movistar), Maxim Van Gils (Lotto Dstny), Harold Martin Lopez (Astana Qazaqstan), Johannes Staune-Mittet (Team Visma | Lease a Bike) e Sylvain Moniquet (Lotto Dstny); successivamente su questi corridori si sono riportati prima Finlay Pickering (Bahrain Victorious) e Valentin Paret-Peintre (Decathlon Ag2r La Mondiale ) in vista del GPM, poi Jan Christen (UAE Team Emirates) lungo la discesa.
In gruppo è la Ineos che prende in mano le operazioni, concedendo alla fuga un vantaggio massimo di poco superiore ai 2 minuti.
Sulla seconda ascesa verso il Col de la Croix il ritmo di Salvatore Puccio e di Oscar Rodriguez mette in difficoltà diversi corridori anche importanti come Lenny Martinez (Groupama-FDJ) e Cian Uijtdebroeks (Team Visma | Lease A Bike), che ha battagliato vari giorni con Antonio Tiberi per la maglia bianca al giro d’Italia prima di essere costretto al ritiro.
Con il ritorno del gruppo l’unico che prova a resistere è Staune-Mittet, che prova l’azione solitaria con il gruppo che a quel punto si limita a controllare, mentre il vantaggio del fuggitivi che galleggia attorno al minuto.
La Ineos lascia la testa della corsa a causa di un problema di Bernal, ma il ritmo della UAE è volutamente basso per permettere il rientro di alcuni uomini che si erano staccati a causa dell’elevato ritmo imposto dagli Ineos.
Sulla salita finale gli uomini di Bernal tornano a guidare le operazioni e il destino per il battistrada è segnato. Il primo a riassorbire il fuggitivo è Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team), sul quale si riporta in prima persona Almeida. Si accodano quindi Matthew Riccitello (Israel Premier Tech), Yates e Wilco Kelderman (Team Visma | Lease a Bike), mentre Bernal si stacca, riuscendo però a limitare i danni grazie all’aiuto di Thomas Pidcock e a riportarsi sul gruppetto degli uomini di classifica
A due chilometri dall’arrivo c’è l’attacco del leader della classifica, che se ne va insieme al compagno di squadra saldamente issato in seconda posizione.
Nulla da fare per gli avversari, con il solo Riccitello che riesce a precedere gli altri di pochi secondi.
I distacchi rimangono sostanzialmente invariati con la vittoria finale che è ormai affare interno alla UAE in vista della cronometro di domani, più adatta alle caratteristiche di Almeida anche se il limitato chilometraggio può permettere a Yates di mantenere almeno parte dei 31 secondi che vanta sul compagno di squadra.
Lontanissimo, invece, è Bernal che conserva il terzo posto con un distacco di 1′51″ dalla vetta.
Benedetto Ciccarone

Yates e Almeida dominano anche l'ultima tappa di montagna del Giro di Svizzera (Getty Images)
GIRO NEXT GEN, WIDAR VINCE ANCHE IL TAPPONE DI FOSSE
Jarno Widar vince anche il tappone di Fosse dopo aver fatto suo, tre giorni fa, l’arrivo in salita a Pian della Mussa. Il belga ora comanda con 52″ su Torres e 58″ su Rondel
Il belga Jarno Widar (Lotto Dstny Development Team) non fa il Pagagini nel tappone di Fosse ripete le gesta che, qualche giorno fa, gli avevano consentito di fare l’en plein a Pian della Mussa, prendendosi vittoria di tappa e maglia rosa. Adesso a vittoria odierna ha fatto lievitare il vantaggia sui più immediati rivali di classifica. Tra questi c’è il francese Mathys Rondel (Tudor Pro Cycling Team U23), terzo della generale, che è stato il primo dei big a muoversi sulle impegnative rampe dell’ascesa finale (quasi 9 km al 9% di pendenza media), autore di un’accelerazione che ha mandato in crisi l’olandese Wouter Toussaint (Wanty – ReUz – Technord), alla partenza da Borgo Virgilio quinto in classifica. Quando Pablo Torres (UAE Team Emirates Gen Z) ha azzardato un tentativo dentro il chilometro conclusivo è stato, però, lo stesso Rondel a soffrirne, mentre con lo spagnolo rimanevano solo il suo connazionale Pau Martì (Israel Premier Tech Academy) e la maglia rosa, autore di uno scatto a 300 metri dall’arrivo che gli consentiva di tagliare la linea del traguardo con secondo di vantaggio sugli altri due, conquistando anche i 10 secondi d’abbuono spettanti al vincitore di tappa. Il belga consolida così la sua leadership, indossando l’insegna del primato con 52″ su Torres, che è riuscito a sorpassare Ronde, sceso di una posizione e ora terzo a 58″, paritempo con l’altro protagonista del finale di questa tappa, Martì
Il vincitore di tappa Jarno Widar, subito dopo l’arrivo, ha dichiarato: “Questa mattina non mi sentivo molto bene in partenza ma ci tenevo ad offrire una grande performance perchè quella di oggi era la tappa regina. Col passare dei chilometri mi sono sentito sempre meglio. Era difficile tenere le ruote di Mathys Rondel ma sentivo di avere del margine. Quando Pablo Torres ha attaccato l’ho seguito per poi partire ai 250 metri. E’ una bella vittoria, in Maglia Rosa ha un sapore speciale. Vincere indossando la Maglia Rosa è uno dei sogni che coltivavo fin da bambino e farlo al Giro Next Gen, la corsa più importante della categoria U23, è veramente speciale. E’ la prima volta che mi trovo a correre per sei giorni, forse è per questo che in partenza non mi sentivo così bene. Questo rende ancora più grande il mio successo di tappa. Fino all’anno scorso in molti dicevano che non sarei stato capace di lottare per le classifiche generali nelle corse a tappe, sto dimostrando che si sbagliavano. La Tudor ha attaccato prima in discesa e poi sull’ultima salita ma non ci siamo fatti trovare impreparati. Mi sentivo di dover ripagare gli sforzi dei miei compagni di squadra”.
Il bolognese Florian Kajamini, anche oggi primo degli italiani, ha confermato la sua leadership nella classifica dei corridori di casa nostra: “E’ stata una tappa molto dura ma sono contento di aver consolidato il mio margine nella classifica della Maglia Tricolore. Credo che questo possa essere un obiettivo realistico, in quanto le prossime due tappe non dovrebbero smuovere più di tanto la classifica generale. Come team cercheremo di chiudere con una doppia top 10, la mia e quella di Novak, e abbiamo anche Nespoli in corsa per la Maglia Azzurra”.
Ora si correrà la settima tappa, che da Montegrotto Terme condurrà in 182 Km a Zocca di 182 Km, paese natale di Vasco Rossi. Si tratterà del terzo e ultimo arrivo in salita del Giro Next Gen, che arriverà la termine di una tappa totalmente pianeggiante e di un’ascesa finale di 12 Km al 4.5%, che presenta i tratti più impegnativi nei primi 5 Km al 6.3%, anche se è nel finale che si raggiunge il picco di pendenza massima del 12%
Mario Prato

Widar vince anche il tappone di Fosse (foto LaPresse)
ALMEIDA INSIDIA YATES AL GIRO DI SVIZZERA
E’ la volta di João Almeida al Giro di Svizzera 2024, il portoghese va vincere la tappa con arrivo in salita a Blatten allungando sul compagno di squadra Adam Yates. I due uomini della UAE Team Emirates sono ora distanziati da soli 27”; sul podio di giornata Mattias Skjelmose (Lidl-Trek).
Tappa ridotta a soli 42 Km quest’oggi al Giro di Svizzera a causa del diniego delle autorità elvetiche al passaggio ai 2500 metri del Passo della Novena, ritenuto troppo pericoloso per la neve accumulatasi nelle scorse ore. Nell’impossibilità di aggire il valico facendo salire i corridori al Furkapass, dove pure sussistevano dei problemi dovuti alla neve, l’organizzazione si è vista costretta a rinunciare alla partenza da Locarno e a tagliare i primi 110 Km di gara, spostando le operazioni di partenza a Ulrichen, località distante appena una quarantina di chilometri dal previsto arrivo in salita a Blatten. Pronti via e si va quindi a formare la fuga di giornata, composta da Stefan Bissegger (EF Education-EasyPost), Frank Van Den Broek (Team Dsm-Firmenich PostNL) e Anders Foldager (Team Jayco AlUla). I tre vanno via di comune accordo, ma il gruppo concede poco spazio vista la brevità della frazione e, infatti, il loro vantaggio arriva a toccare un massimo di 1’15”. Il gruppo è pilotato dagli uomini della UAE Team Emirates, ai quali danno man forte anche gli Ineos Grenadiers. Davanti il primo a perdere contatto è Foldager, qualche chilometro dopo Bissegger va a prendersi i due sprint intermedi seguito da Van Den Brock. Riuscito nel suo intento, Bissenger si lascia sfilare e Van Den Brock resta da solo al comando della corsa, ma il suo destino è segnato perchè in gruppo un allungo di Isaac Del Toro (UAE Team Emirates) porta il gruppo a gadagnare secondi preziosi. Con la salita finale iniziata ed esaurito il lavoro del messicano, è proprio la maglia oro Adam Yates UAE Team Emirates) a portarsi in testa e allungare con una progressione che provoca inizialemente la flessione di Mattias Skjelmose (Lidl-Trek), Egan Bernal (Ineos Grenadiers) e João Almeida (UAE Team Emirates), costretti a cedere alcuni metri. Yates riprende Van Den Brock quando mancano poco più di 3 Km dall’arrivo; al suo inseguimento si porta Skjelmose, che traina Bernal mentre Almeida, compagno di squadra di Yates, è in funzione di controllo. Il distacco oscilla tra i dieci e gli otto secondi, da dietro scatta Almeida che si riporta sotto il compagno di squadra, mentre Skjelmose e Bernal inseguono. La coppia UAE collabora e stacca ulteriormente gli immediati insgeuitori, sembra che i due dovessero arrivar insieme sul traguardo ma, a 300 metri dall’arrivo, Almeida in progressione stacca Yates e va a vincere tutto solo. Secondo è il britannico a 4”, terzo all’arrivo Skjelmose a 9”, quarto Bernal a 15” mentre quinto a 35″ si piazza un ritrovato Lenny Martinez (Groupama – FDJ). In classifica generale resta sempre al comando Yates con 27” su Almeida ed 1’28” su Bernal. Domani tappa con due GPM di prima categoria e due di seconda categoria e l’arrivo in salita a Villars sur Ollon: se Yates sembra in controllo Almeida appare in forte crescita e vedremo se le gerarchie in casa UAE Team Emirates saranno rivoluzionate anche in vista della cronoscalata conclusiva.
Antonio Scarfone

Almeida anticipa Yates a Blatten (Getty Images)
STEFFEN DE SCHUYTENEER VINCE LA QUINTA TAPPA DEL GIRO NEXT GEN. JARNO WIDAR RIMANE IN MAGLIA ROSA
Steffen De Schuyteneer ha vinto la quinta tappa del Giro Next Gen. Al secondo e terzo posto si sono classificati rispettivamente Tim Torn Teutenberg e Lorenzo Conforti. Jarno Widar rimane in maglia rosa di leader della classifica generale.
Steffen De Schuyteneer (Lotto Dstny Development Team) ha vinto la quinta tappa del Giro Next Gen, la Bergamo – Cremona di 138 Km. Al secondo e terzo posto si sono classificati rispettivamente Tim Torn Teutenberg (Lidl – Trek Future Racing) e Lorenzo Conforti (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè).
Jarno Widar (Lotto Dstny Development Team) rimane in maglia rosa di leader della classifica generale.
Così anche a Cremona si è imposto un ciclista della classe 2005, dopo che due giorni fa a Pian della Mussa si era imposto il suo coetaneo e compagno di squadra Widar. De Schuyteneer ha conquistato la sua prima successo in carriera sulle strade italiane – terza affermazione stagionale dopo le due tappe conquistate alla H4A Beloften Weekend – precedendo allo sprint Tim Torn Teutenberg, anche oggi secondo, l’italiano Lorenzo Conforti. Stavolta Paul Magnier (Soudal Quick-Step) vincitore ieri a Borgomanero, si è dovuto accontentare del terzo posto, anche se ha conservato la maglia verde della classifica a punti. La tappa, quasi totalmente piatta, non ha provato cambiamenti n classifica generale è costi Widar continua a comandare con 34″ di vantaggio su Mathys Rondel (Tudor Pro Cycling Team U23) e 47″ su Pablo Torres (UAE Team Emirates Gen Z)
Il vincitore di tappa Steffen De Schuyteneer subito dopo l’arrivo ha dichiarato: “Oggi toccava a me sprintare dopo aver fatto da ultimo uomo per Grisel ieri. Mi sentivo benissimo e ho concretizzato questa condizione. E’ una vittoria speciale. Vengo da Geraardsbergen, amo le Classiche e nel futuro mi vedo più come corridore da corse di un giorno”. Durante la conferenza ha poi aggiunto: “E’ un grande giorno per il team, abbiamo conquistato un secondo successo di tappa e allo stesso tempo siamo ancora in Maglia Rosa con Jarno Widar. Gli ultimi 10 km sono stati come giocare a Tetris, abbiamo saputo incastrare bene tutti i pezzi e ho potuto esultare al traguardo. Ieri ho lavorato per Grisel, oggi ci siamo scambiati e il risultato è stato eccellente”.
Questo, invece, è il commento della Maglia Rosa Jarno Widar: “E’ da cinque anni che corro assieme a Steffen, lo conosco bene e sapevo che poteva battere Magnier allo sprint. Domani ci riproverò, credo che l’attacco sia la miglior difesa. Voglio vincere di nuovo ma avrò bisogno di essere al top per farlo”.
Oggi il Giro Next Gen affronta la seconda ed ultima frazione di montagna, la Borgo Virgilio – Fosse di 172km.
Trattasi di un vero e proprio tappone, pianeggiante nei primi 70 km e caratterizzato dalla successione di sei salite nella seconda parte. Le attenzioni di tutti saranno concentrate, però, su quella conclusiva verso il traguardo di Fosse, quasi 9 km al 9% di pendenza media, con un picco massimo del 13% che si raggiungerà a 2 Km dall’arrivo
Mario Prato

Il gruppo lanciato allo sprint sul rettilineo d'arrivo di Cremona (Giro Next Gen)
YATES VINCE A CARI’ E CONSOLIDA IL PRIMATO IN CLASSIFICA GENERALE
Adam Yates (UAE Team Emirates) sfrutta al meglio il lavoro della sua squadra con Joao Almeida gregario di lusso e vince sul traguardo in salita di Carì davanti allo stesso portoghese ed a Egan Bernal (Team INEOS Grenadiers). Il ciclista britannico è sempre più maglia oro
La quinta tappa del Giro di Svizzera 2024 metterà un altro mattoncino per il consolidamento della classifica generale da parte di Adam Yates (UAE Team Emirates) che ieri su Passo del Gottardo ha dato una dimostrazione di forza piuttosto netta ed è ora la nuova magli oro. Si parte da Ambrì e si arriva a Carì dopo 148 km con le difficoltà maggiori all’inizio e alla fine della tappa. Si inizia subito col botto con i due gpm ravvicinati di Altanca e di Carì che probabilmente innescheranno la fuga di giornata. Dopo un lungo tratto in pianura di un centinaio di km di fondovalle, si risalirà per l’ascesa finale di Carì da un altro versante rispetto a quello di prima. Tra i non partenti si segnalavano Alberto Bettiol e Richard Carapaz (Team EF Education EasyPost), entrambi caduti nella tappa di ieri. I primi attacchi vedevano la formazione di un drappello di testa formato da otto ciclisti ovvero Axel Laurance (Team Alpecin Deceuninck), Simon Guglielmi (Team Arkea B&B Hotels), Ben Zwiehoff (Team BORA Hansgrohe), Johan Price-Petersen (Team Bahrain Victorious), Lawson Craddock (Team Jayco AlUla), Damien Howson (Team Q36.5 Pro Cycling), Simone Velasco ed Alexey Lutsenko (Team Astana Qazaqstan). Sulla prima salita di giornata si staccavano Price-Petersen, Velasco e Guglielmi. Era Lutsenko a scollinare in prima posizione sul gpm di Altanca posto al km 7.8. Tra la successiva discesa ed i primi km del gpm di Carì rientravano sulla testa del gruppo Louis Vervaeke (Team Soudal Quick Step) e Stepehen Williams (Team Israel Premier Tech). IL gruppo maglia gialla non lasciava troppa strada ai fuggitivi i quali venivano ripresi quasi tutti ad eccezione di Lutsenko, unico in grado di scollinare sul gpm di Carì e di continuare nell’azione solitaria fino a quando anche il kazako veniva ripreso nei primi km della discesa. UAE Team Emirates e INEOS Grenadies erano le squadre più impegnate a tirare ma da dietro a poco a poco rientravano tutti i big di classifica fin quando un nuovo tentativo di fuga si concretizzava nuovamente. Oltre agli immancabili Lutsenko e Williams erano presenti Nans Peters (Team Decathlon AG2R La Mondiale), Johannes Staune-Mittet (Team Visma Lease a Bike) ed Einer Rubio (Team Movistar). A 40 km dalla conclusione i cinque battistrada avevano 1 minuto e 45 secondi di vantaggio sul gruppo maglia oro. Staune-Mittet si aggiudicava il primo traguardo Tissot sto al km 127.9. Un km dopo, era invece Rubio a conquistare il secondo traguardo Tissot. Il primo dei fuggitivi a rialzarsi e ad essere ripreso dal gruppo era Williams. Staune-Mittet vinceva il traguardo volante di Chiggiogna posto al km 132.5. I quattro battistrada iniziavano la salita finale verso il traguardo di Carì con 40 secondi di vantaggio sul gruppo maglia oro in forte rimonta. I fuggitivi venivano ripresi uno ad uno ed il gruppo ritornava compatto a poco meno di 11 km dalla conclusione. A poco meno di 8 km dalla conclusione attaccavano Matteo Badilatti (Team !36.5 Pro Cycling) e Matthew Riccitello (Team Israel Premier Tech). Il gruppo annullava l’attacco della coppia a 6.5 km dalla conclusione. Era l’UAE Team Emirates che dettava il ritmo del gruppo con Adam Yates pronto a scattare e consacrarsi la comando della classifica generale con una vittoria. Joao Almeida, in versione gregario, aumentava l’andatura e a 4 km dalla conclusione restavano in testa, oltre al portoghese, Adam Yates, Egan Bernal (Team INEOS Grenadiers), Enric Mas (Team Movistar) e Matthew Riccitello. Yates scattava a poco meno di 1 km dalla conclusione e si andava a prendere una vittoria praticamente scritta. Almeida era secondo a 5 secondi di ritardo mentre Bernal chiudeva il podio di giornata a 16 secondi di ritardo. Riccitello era quarto e Mas quinto, rispettivamente a 18 e 22 secondi di ritardo da Yates, sempre più al comando della classifica generale visto che adesso ha 35 secondi di vantaggio su Almeida e 1 minuto e 11 secondi di vantaggio su Bernal. Domani è in programma la sesta tappa da Ulrichen a Blatten-Belalp di soli 42 km. L’organizzazione aveva infatti comunicato nei giorni precedenti la cancellazione della salita del Nufenenpass a causa della neve per cui i ciclisti dovranno affrontate l’unica salita finale che ha dei tratti in doppia cifra. Yates può aspirare alla seconda vittoria consecutiva e ipotecare così il Giro di Svizzera 2024.
Antonio Scarfone

Adam Yates vince a Carì (www.rsi.ch)