JORGENSON VINCE LA DWARS DOOR VLAANDEREN E ALLEVIA LA TRISTEZZA PER LA CADUTA DI VAN AERT
Matteo Jorgenson offre un altro saggio del suo talento e brilla nell’universo stellato del Team Jumbo Visma scosso dalla brutta caduta di Wout van Aert a poco meno di 70 km dalla conclusione. Lo statunitense ottiene la prima vittoria in carriera sul pavè e si pone come valida alternativa a Mathieu van der Poel al Giro delle Fiandre di domenica 31 Marzo
La Dwars door Vlaanderen altrimenti detta Attraverso le Fiandre fa da antipasto al ben più atteso Giro delle Fiandre di domenica 31 Marzo ma è comunque corsa WT. Pur non essendo presente il campione del mondo Mathieu van der Poel (Team Alpecin Deceuninck), la starting list è comunque di alto profilo visto che a darsi battaglia da Roeselare a Waregem ci saranno tra gli altri Wout van Aert e Matteo Jorgenson, i ciclisti più forti di una sempre valida Jumbo Visma Lease a Bike, Jasper Philipsen (Team Alpecin Deceuninck), Mads Pedersen, Jonathan Milan e Jasper Stuyven (Team Lidl Trek), Yves Lampaert, Kasper Asgreen e Julian Alaphilippe (Team Soudal Quick Step), Tim Wellens (UAE Team Emirates), Stefan Kung (Team Groupama FDJ), Biniam Girmay (Team Intermarchè Eanty), Alberto Bettiol (Team EF Education EasyPost) e Oier Lazkano (Team Movistar). Lungo i quasi 189 km che i ciclisti dovranno percorrere non mancheranno le insidie dei muri in pavè per un totale di 12 e dei tratti in pavè per un totale di otto, per non dimenticare l’insidia forse più grande di tutte, ovvero il vento che dovrebbe generare raffiche di discreta forza e che potrebbe essere un importante fattore nello svolgimento della corsa. La fuga di giornata partiva solamente dopo una quarantina di km dalla partenza grazie all’azione di undici ciclisti ovvero Casper Pedersen (Team Soudal Quick Step), Dries De Pooter (Team Intermarchè Wanty), Mathias Norsgaard (Team Movistar), Donavan Grondin (Team Arkéa B&B Hotels), Dries De Bondt (Team Decathlon AG2R La Mondiale), Niklas Markl (Team Team DSM-Firmenich PostNL), Amund Grøndahl Jansen (Team Jayco AlUla), Pascal Eenkhoorn (Team Lotto Dstny), Jonas Abrahamsen (Team Uno X Mobility), Thomas Gachignard (Team TotalEnergies) e Victor Vercouillie (Team Flanders Baloise). Dopo una settantina di km si segnalava il ritiro di Jan Tratnik (Team Jumbo Visma Lease a Bike). Van Aert perdeva così un prezioso gregario nella squadra olandese, già priva di pezzi da novanta come Christophe Laporte e Dylan van Baarle. La fuga iniziava la scalata del Knokteberg, uno dei primi punti chiave della corsa, con 2 minuti di vantaggio sul gruppo inseguitore. Il gruppo si allungava subito dopo dopo lo scollinamento con l’accelerazione del Team Groupama FDJ e del del Lidl Trek, mentre proprio Laurence Pithie (Team Groupama FDJ) era vittima di un problema meccanico ed era costretto a fermarsi a bordo strada in attesa dell’ammiraglia. A 77 km dalla conclusione si facevano vedere in testa al gruppo anche gli uomini del Team INEOS Grenadiers. Markl era il primo dei fuggitivi ad essere ripreso a 75 km dalla conclusione. Sul Berg Ten Houte attaccava Magnus Sheffield (Team INEOS Grenadiers), seguito da Stefan Kung (Team Groupama FDJ), ma alle loro spalle il gruppo restava abbastanza compatto con Jumbo Visma Lease a Bike e Lidl Trek a controllare la situazione. Anche Victor Campenaerts (Team Lotto Dstny) si faceva vedere nelle prime posizioni del gruppo mentre Yves Lampart (Team Soudal Quick Step) era invischiato nelle retrovie. Sul forcing del Team Jumbo Visma Lease a Bike il gruppo si spezzava in più tronconi quando mancavano 68 km alla conclusione. Una successiva semicurva esposta al vento verso destra causava una maxicaduta nel primo gruppo inseguitore che coinvolgeva tra gli altri Wout van Aert, Jasper Stuyven, Mads Pedersen (Team Lidl Trek) e Biniam Girmay (Team Intermarchè Wanty). Per tutti questi ciclisti la Dwars door Vlaanderen finiva qui. I più doloranti sembravano proprio Stuyven e Van Aert, quest’ultimo con una vistosa ferita tra spalla e schiena. All’inseguimento del gruppo di testa restavano Matteo Jorgenson e Tiesj Benoot (Team Jumbo Visma Lease a Bike), Alberto Bettiol e Michael Valgren (Team EF Education EasyPost) e Stefan Kung, che nel frattempo avevavo riassorbito Grondin e Vercouille. Dopo un inseguimento di qualche km, rientrava sul secondo gruppo inseguitore anche Joshua Tarling (Team INEOS Grenadiers). A 48 km dall’arrivo il sestetto di testa aveva 25 secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore e 1 minuto di vantaggio sul secondo gruppo inseguitore, quest’ultimo un po’ più folto e nel quale tiravano Alpecin Deceuninck e Lidl Trek. A 39 km dalla conclusione il primo gruppo inseguitore raggiungeva il sestetto di testa. Adesso i nuovi battistrada erano dodici con la superiorità numerica del Team Jumbo Visma e del Team EF Education Easy Post, entrambi con due ciclisti. Una violenta accelerazione di Kung scremava il gruppo di testa che a 25 km dalla conclusione era formato, oltre che dallo svizzero, da Bettiol, Tarling, Abrahamsen, De Bondt, Benoot e Jorgenson. Bettiol si arrendeva ai crampi a 19 km dalla conclusione. A 7 km dalla conclusione partiva some una scheggia Jorgenson. Nessuno era in grado di rispondere al ciclista statunitense e i pochi scatti dei vari Tarling, Abrahamsen e Kung erano ben contenuti da Benoot in versione gregario di lusso. Jorgenson andava a vincere in solitaria la sua prima classica del pavè mentre nella volata per la seconda posizione a 29 secondi di ritardo Abrahamsen aveva la meglio su Kung, con Benoot in quarta posizione e Tarlin in quinta posizione a 44 secondi di ritardo. Il gruppo dei ritardatari veniva regolato da Jonathan Milan (Team Lidl Trek) a 1 minuto e 47 secondi di ritardo da Jorgenson. Il Team Jumbo Visma Lease a Bike pur continuando a mietere vittorie un po’ ovunque molto probabilmente si presenterà all’appuntamento del Giro delle Fiandre di domenica senza Van Aert e a questo punto proprio Jorgenson potrà essere investito dei gradi di capitano per provare a contrastare il campione del mondo Mathieu van der Poel.
Antonio Scarfone
PEDERSEN SONTUOSO. IL DANESE BATTE VAN DER POEL E CONQUISTA LA SUA SECONDA GAND-WEVELGEM
marzo 24, 2024 by Redazione
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Con una prestazione sontuosa Mads Pedersen (Lidl-Trek) porta a casa un’edizione spettacolare della Gand-Wevelgem battendo in una volata a due nientepopodimenoche il Campione del Mondo in carica, Mathieu Van der Poel (Alpecin-Deceuninck) al termine di una corsa vibrante e combattuta sin dalle sue fasi inziali. L’alfiere della Lidl-Trek ha approfittato del gioco di squadra per mettere in difficoltà Van der Poel che, al contrario di quanto avvenuto venerdì ad Harelbeke, non è riuscito a fare la differenza sui muri. Terzo posto per Jordi Meeus (Bora-Hansgrohe) bravo a vincere lo sprint dei battuti davanti a Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck) e ad un fantastico Jonathan Milan (Lidl-Trek) già protogonista dell’azione decisiva.
Il percorso proposto dalla prestigiosa classica fiamminga ricalcava in buona sostanza quello dello scorso anno, anche se con qualche chilometro in meno (253 contro i 261 del 2023). I primi 100 km erano quasi completamente piatti e presentavano come unica ipotetica difficoltà il famigerato passaggio di De Moeren, spesso battuto dal vento proveniente dal vicino Mare del Nord. Pochi chilometri più avanti i corridori erano attesi da due tratti in pavè non troppo difficoltosi, vale a dire il Beauvoordestraat (km 108) e il Veurnestraat (km 112). Quindi vi erano altri 40 km pianeggianti a fare da prologo alla prima rapida sequenza di muri composta da Scherpenberg (km 154), Baneberg (km 159), Monteberg (km 165) e dal primo passaggio sul Kemmelberg, versante Belvedere (km 167). Terminato il primo passaggio sui muri, vi erano i tre tratti di Plugstreets posti tra i km 181 e 185: Hill 63, Christmas Truce e The Catacombs. Pochi chilometri di terreno prevalmentemente piatto e si ritornava a scalare nuovamente i muri con la sequenza composta da Monteberg (km 198), Kemmelberg (sempe dal Belvedere, km 200), Scherpenberg (km 207), Baneberg (km 212) e dal terzo ed ultimo passaggio sul Kemmeberg, questa volta dal versante dell’Ossario (km 217). Gli ultimi 35 km erano formati da un lungo ‘piattone’ che portava i corridori nella cittadina di Wevelgem.
La corsa si è accesa non appena dopo il via ufficiale ed ha visto consumarsi diversi attacchi prima che, poco dopo il km 15, iniziasse a prender forma la fuga di giornata promossa da 6 corridori: Michael Morkov (Astana Qazaqstan Team), Johan Jacobs (Movistar Team), Kelland O’Brien (Team Jayco-Alula), Hugo Houle (Israel-Premier Tech), William Blume Levy (Uno-X Mobility), Cyrus Monk (Q36.5 Pro Cycling Team). Poco dopo (intorno km 30) dal gruppo sono evasi prima Dries De Bondt (Decathlon Ag2r La Mondiale) e quindi Mathis Le Berre (Arkea – B&B Hotels). Nel giro di qualche centinaia di metri il francese ha ripreso il fiammingo e si è così formata una coppia di inseguitori che ha poi raggiunto gli altri 6 fuggitivi poco dopo il km 40. Il vantaggio degli 8 battistrada ha rapidamente superato i 4 minuti e ha continuato poi lentamente a salire (5′30″ ai -160).
La situazione è improvvisamente mutata di lì a poco: in prossimità dell’attraversamento di De Moeren, i corridori hanno trovato vento a 35 km/h e come conseguenza sono iniziate le cadute (tra i coinvolti Jan Tratnik poi costretto al ritiro) e i ventagli. Nel giro di pochi chilometri all’inseguiemento degli otto fuggitivi è rimasto un gruppo di una trentina di corridori che vedeva la presenza di molti dei grandi favoriti della vigilia: Olav Kooij, Tosh Van der Sande e Mick Van Dijke (Visma-Lease a Bike), Mathieu Van der Poel, Gianni Vermeesrch e Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck), Madis Mihkels, Laurenz Rex, Adrien Petit e Mike Teunissen (Intermarchè-Wanty), Tim Merlier (Soudal-Quick Step), Luca Mozzato (Arkea-B&B Hotels), Jordi Meus e Danny Van Poppel (Bora-Hansgrohe), Alexis Renard (Cofidis), Stefan Bisseggen (EF Education-EasyPost), Stefan Kung e Lewis Askey (Groupama-FDJ), Ben Turner (Ineos Grenadiers), Mads Pedersen, Jonathan Milan e Jasper Stuyven (Lidl-Trek), Fernando Gaviria e Davide Cimolai (Movistar Team), John Degenkold e Nils Eekhoff (Team DSM-Firmenich – PostNL), Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates), Max Walscheid (Team Jayco-Alula) e Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling Team). Il gap dai fuggitivi del mattino è rapidamente crollato (2′10″ ai -145; 50″ ai -130) fino ad arrivare al prevedibile ricongiungimento avvenuto quando mancavano 120 km al traguardo. A quel punto il folto drappello di testa formato da 36 corridori (si era nel frattempo staccato Rex vittima di un guaio meccanico) vantava circa 50″ di vantaggio sul gruppo principale.
Nel gruppo di testa però non si è mai trovato un vero accordo e nei chilometri successivi si sono alternati diversi attacchi, il più significativo dei quali quello di Max Walscheid partito tutto solo ai -95, poco dopo il primo passaggio sul Scherpenberg. Il tedesco ha rapidamente guadagnato una quindicina di secondi sul gruppetto dei migliori che a quel punto era stato notevolmente avvicinato dal gruppo principale. Sul successivo muro, il Baneberg, Walscheid è stato ripreso da Jacobs mentre alle loro spalle si consumava il ricongiungimento tra i due gruppi. La nuova coppia di testa ha così scollinato con appena una dozzina di secondi su un plotone decisamente allungato e che di lì a poco si sarebbe rientrato sui due nuovi battistrada.
La corsa è nuovamente scoppiata al primo passaggio sul Kemmelberg (-84), quando Mathieu Van der Poel ha piazzato la sua accelerazione proprio nel tratto in pavè. Gli unici a resistergli a ruota sono stati i due della Lidl-Trek, Pedersen e Milan, mentre poco dietro c’era un quartetto formato da Stuyven, Tim Van Dijke (Visma-Lease a Bike), Laurence Pithie (Groupama-FDJ) e Rasmus Tiller (Uno-X Mobility). Lungo la successiva discesa i due grupetti si sono ricongiunti, ma subito dopo è parito in contropiede Jonathan Milan. Alle sue spalle i due compagni di squadra, Stuyven e Pedersen, insieme a Van der Poel, Van Dijke, Pithie e Tiller inseguivano a circa 10″ mentre il grosso del gruppo pagava oltre 35″.
Il vantaggio del giovane friulano è cresciuto nei successivi chilometri grazie anche alla presenza passiva dei due compagni di squadra nel sestetto inseguitore: ai -75 Milan vantava 25″ sul drappello dei 6 tirato principalmente da Van der Poel, mentre il primo gruppo inseuguitore tirato da Kasper Asgreen (Soudal-Quick Step) era scivolato a 50″. Lungo il primo tratto di plugstreet, Van der Poel ha dato vita all’ennesima accelerazione che ha messo in difficoltà Tiller e Tim Van Dijke, subito staccati. Stessa sorte è poi toccata a Stuyven vittima di una foratura in un momento molto delicato della corsa. All’uscita del terzo ed ultimo tratto di sterrato Milan aveva circa 20″ sul terzetto Van der Poel-Pedersen-Pithie mentre il gruppo, formato da una trentina di corridori e che nel frattempo avveva riassorbito Stuyven, Tiller e Van Dijke, era scivolato a 45″. Le trenate di Van der Poel hanno man mano riavvicinato Milan che è stato poi ripreso ai -63. Subito in contropiede è ripartito Pedersen, ma stavolta il campione del mondo ha immediatamente chiuso.
Nei chilometri successivi il vari gruppi inseguitori si sono ricompattati organizzando l’inseguimento. Ai -55 il gap era sceso sotto i 30″ e così davanti sono ricominciati gli attacchi della coppia Lidl-Trek: prima Pedersen (-55) e poi Milan (-54) hanno provato l’allungo. Al secondo passaggio sul Kemmelberg (-52) è partito nuovamente Pedersen. L’attacco del campione del mondo del 2019 ha messo in difficoltà il compagno Milan, poi ripreso dal gruppo inseguitore ormai molto vicino alla testa della corsa, mentre Van der Poel pur resistendo insieme a Pithie ha dato i primi segnali di stanchezza. Proprio dopo il Kemmelberg, dal gruppo è partito tutto solo Matteo Trentin evidentemente intenzionato a rientrare in solitaria sul trio di testa, ma ha poi desistito.
Sul penultimo muro, il Baneberg, è stato il turno di Hugo Page (Intermarché-Wanty) e Ben Turner (Ineos Grenadiers) che hanno approfittato del rallentamente del gruppo per evadere e andare in caccia del terzetto di testa. All’imbocco dell’ultimo passaggio sul Kemmelberg (-35) Pedersen, Pithie e Van der Poel avevano 40″ sui due inseguitori e 55″ su quel che rimaneva del gruppo. Giunti sul muro Pedersen ha forzato, mandando in difficoltà Pithie mentre Van der Poel ha resistito a ruota del danese. In testa alla corsa sono così rimasti i due favoriti, mentre il neozelandese ha dovuto alzare bandiera bianca.
Ai -30 il nuovo duo battistrada aveva una ventina di secondi sul neozelandese, circa un minuto su Page, Turner e Anthony Turgis (TotalEnergies) che nel frattempo era uscito dal gruppo, mentre il plotone ormai quasi rassegnato inseguiva invece ad 1′30″.
Finite le asperità, Pedersen e Van der Poel hanno proseguito di comune accordo aumentando ulteriormente il gap su tutti gli inseguitori. Pithie, resosi conto di non poter più raggiungere i primi due, ai -25 si è rialzato facendosi riprendere dagli altri 3 contrattaccanti che a quel punto avevano 1′05″ di ritardo. Il gruppo, tirato in maniera più convinta dagli uomoni della Soudal-Quick Step, si era nel frattempo riavvicinato (1′20″) e qualche chilometro più in là (-15) è riuscito a rinvenire sul quartetto inseguitore. Le trenate di Asgreen e Lampaert, coadivuati a questo punto anche dagli uomini della Visma, non erano però sufficienti per andare a riprendere i due scatenati battistrada.
Pedersen e Van der Poel hanno continuato a darsi cambi regolari fino all’ultimo km imboccato in testa da Pedersen con Van der Poel a ruota. Il danese ha lanciato la sua lunghissima volata ai 200 metri, Van der Poel gli ha preso la scia ed ha provato ad uscire dalla ruota del rivale ai -100, ma non è riuscito a superarlo finendo per rialzarsi negli ultimi metri. Pedersen ha così colto la sua seconda vittoria nella Gand-Wevelgem dopo il successo del 2020, relegando il campione del mondo al secondo posto. Terzo posto per Jordi Meeus che ha regolato il gruppo inseguitore (arrivato a 16″) superando allo sprint Jasper Philipsen, uno splendido Jonathan Milan e Olav Kooij. Completano la top ten Biniam Girmay (Intermarchè-Wanty), Tim Merlier, Dylan Groenewegen (Team Jayco-Alula) e Matteo Trentin.
Per Pedersen una vittoria assai convincente al cospetto del fuoriclasse neerlandese. Una vittoria che rilancia le quotazioni del danese in vista del Giro delle Fiandre di domenica prossima. Van der Poel, pur dimostrando di avere una gran gamba, ha palesato qualche piccola crepa che lascia qualche speranza agli avversari.
Pierpaolo Gnisci
POGACAR VINCE ANCHE A BARCELLONA. IL GIRO DI CATALOGNA HA IL SUO DOMINATORE
Nella passerella finale di Barcellona, Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) non molla di un millimetro pur avendo ormai la vittoria della maglia gialla in tasca e nella volata di un gruppo ridotto ha la meglio su Dorian Godon (Team Decathlon AG2R La Mondiale) e Guillaume Martin (Team Cofidis). Il Giro di Catalogna è meritatamente suo
La settima ed ultima tappa del Giro di Catalogna 2024 parte da Barcellona e termina a Barcellona dopo 145.3 km. E’ la consueta passerella finale che quest’anno ha visto Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) dominare in lungo e in largo. Il circuito finale del capoluogo catalano con la salita dell’Alt de Montjuic può animare l’ultima frazione della breve corsa spagnola. La consueta fuga di giornata, partita dopo circa 8 km, era composta da cinque ciclisti ovvero Harrison Wood (Team Cofidis), Jimmy Janssens (Team Alpecin Deceuninck), Ander Okamika (Team Burgos BH), Georg Steinhauser (Team EF Education EasyPost) ed Idar Andersen (Team Uno X Mobility). Janssens transitava per primo sul GPM de la Creu d’Ordal posto al km 36.5. A condurre l’inseguimento erano UAE Team Emirates e Team Israel Premier Tech. La fuga iniziava a perdere pezzi durante i primi passaggi sul circuito finale e restavano in testa, quando mancavano una quarantina di km alla conclusione, i soli Steinhauser e Andersen. In testa al gruppo maglia gialla si facevano vedere gli uomini dell’INEOS Grenadiers che con il loro forcing riducevano il gap sulla fuga finchè Steinhauser, ultimo fuggitivo in avanscoperta, veniva ripreso a 14 km dalla conclusione. Gli ultimi attacchi venivano portati a turno da Thomas De Gendt (Team Lotto Dstny), Stephen Williams (Team Israel Premier Tech) e Joao Almeida (UAE Team Emirates), ma il gruppo ridotto ad una ventina di unità chiudeva sempre. Nella volata a spuntarla era, neanche a dirlo, Tadej Pogacar che si imponeva davanti a Dorian Godon (Team Decathlon AG2R La Mondiale) e Guillaume Martin (Team Cofidis). Chiudevano la top five Stephen Williams in quarta posizione e Patrick Konrad (Team Lidl Trek) in quinta posizione. Da segnalare nella top ten l’ottavo posto di Antonio Tiberi (Team Bahrain Victorious). Lo strapotere di Pogacar è chiaro è manifesto visto che lo sloveno su sette tappe ne ha vinte quattro ed ha ottenuto anche un secondo posto. Lo sloveno vince nettamente il Giro di Catalogna con 3 minuti e 41 secondi di vantaggio su Mikel Landa (Team Soudal Quick Step) e 5 minuti e 3 secondi di vantaggio su Egan Bernal (Team INEOS Grenadiers). Per quanto riguarda le altre classifiche Pogacar fa incetta vincendo anche quella a punti e quella dei gpm, mentre Lenny Martinez (Team Groupama FDJ) si aggiudica la classifica dei giovani. Infine il Team Bahrain Victorious vince la classifica a squadre. Pogacar adesso si riposerà circa un mese prima di disputare la Liegi – Bastogne – Liegi. Ultimo atto prima di presentarsi al Giro d’Italia con i gradi di capitano unico della UAE Team Emirates e di strafavorito per la maglia rosa.
Antonio Scarfone
COPPI & BARTALI: ULTIMA TAPPA A BERKMOES, A BOUWMAN LA CLASSIFICA GENERALE
L’ultima tappa della Settimana Internazionale di Coppi e Bartali ha visto il successo di Jenno Berckmoes. Sul podio di giornata anche Nerurkar e De Pretto. Successo finale in classifica generale per Koen Bouwman.
L’atto conclusivo della Settimana Internazionale di Coppi e Bartali ha visto il successo di Jenno Berckmoes. Il belga della Lotto Dstny si è imposto nel velodromo di Forlì sul gruppo dei migliori. A salire sul podio di giornata oltre al vincitore sono stati Lukas Nerurkar (EF Education – EasyPost) e Davide De Pretto (Jayco-AlUla), che ha superato Giovanni Carboni (JCL Team Ukyo). Questa tappa non prevvedeva abbuoni per i primi arrivati e così la classifica generale è rimasta invariata. Al primo posto ha così Koen Bouwman (Visma | Lease a Bike) seguito da Archie Ryan (EF Education – EasyPost), a nove secondi, e Diego Ulissi (UAE Team Emirates), terzo a dieci secondi. Quarto a 17″ si è piazzato De Pretto davanti al vincitore di giornata, che chiude questa “Coppi e Bartali” con un ritardo di 18″ dalla vetta della classifica.
L’ultima tappa è stata abbastanza combattuta, costringendo il team del capoclassifica a tenere le orecchie ritte per evitare agguati ed imboscate.
I primi a muoversi con successo sono stati Alessandro Monaco (Team corratec-Vini Fantini) e Nariyuki Masuda (JCL Team UKYO), che vengono presto raggiunti da Manuele Tarozzi (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), Alessandro Fancellu (Q36.5 Pro Cycling Team), Germán Darío Gómez (Polti-Kometa) e Francesco Carollo (Mg.K Vis Colors for Peace). Quest’ultimo ha qualche difficoltà a seguire il ritmo degli altri e perde contatto, venendo poi raggiunto da Sébastien Reichenbach (Tudor Pro Cycling Team). I due di comune accordo riescono così a riportarsi sui battistrada.
Con il passare dei chilometri il vantaggio dei fuggitivi che aumenta e diminuisce a seconda di quanto decida la squadra del leader, la situazione in testa cambia. Fancellu e Masuda allungano, con l’italiano rimasto da solo al comando poco dopo. Nel frattempo Sjoerd Bax (UAE Team Emirates) e Carl Frederik Hagen (Q36.5 Pro Cycling), usciti dalle retrovie, si riportano sul gruppetto rimasto ad inseguire i fuggitivi. Con ancora troppi chilometri da affrontare Fancellu si rialza, facendosi raggiungere dai primi inseguitori, sperando così di aumentare le probabilità di portare la fuga al traguardo.
Il sogno si infrange con l’approssimarsi dell’arrivo, poi ai meno 17 nel gruppo esplode la bagarre a causa dei molteplici tentativi di che spera e tenta di scrivere il proprio nome nell’ordine d’arrivo di quest’ultima tappa. Tutti i tentativi si rivelano infruttuosi e si arriva così all’epilogo, dove un gruppo di una trentina di corridori si gioca la tappa nella volata che ha visto primeggiare il belga Berckmoes
Mario Prato
POGI, ALTRO SHOW A QUERALT. LA MAGLIA GIALLA E’ ORMAI UNA FORMALITA’
Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) vince la sua terza tappa del Giro di Catalogna dimostrando di essere già pronto per il Giro d’Italia. Il campione sloveno parte sulla Collada de Sant Isidre e gli altri lo rivedono solo al traguardo. Maglia gialla sempre più sua
Con Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) saldamente al comando della classifica generale, la sesta e penultima tappa del Giro di Catalogna avrebbe potuto avere uno spartito tattico completamente diverso ma non potrà offrire, a meno di impensabili cataclismi, più della lotta per il secondo posto. Il percorso attira attacchi di media o di lunga gittata con cinque gpm ben posizionati e con gli ultimi tre molto impegnativi. Ma con un Pogacar in questa condizione straripante, la fantasia è l’unica cosa a cui un appassionato di ciclismo può aggrapparsi. Si parte da Belga e si arriva a Queralt dopo quasi 155 km. L’immediato attacco della coppia formata da Hugh Carthy (Team EF Education EasyPost) e Bauke Mollema (Team Lidl Trek) andava bene al gruppo che lasciava andare la fuga. Carthy si aggiudicava il primo traguardo volante di Borredà posto al km 17.6. L’australiano si aggiudicabva anche i due successivi gpm del Col de la Batallola e del Collet de Cal Ros posti rispettivamente al km 29.7 e 57.1. Il temibile Coll de Pradell, con una pendenza media negli ultimi 6 km vicina all’11%, stuzzicava le sqyadre degli uomini di classifica che sotto l’impulso del Team Jumbo Visma Lease a Bike annullava la fuga poco prima dell’inizio della salita. Un timido attacco di Esteban Chaves (Team EF Education Easy Post) innescava la reazione del gruppo che si sfaldava grazie al forcing di una volenterosa Jumbo Visma Lease a Bike. Era Marc Soler (UAE Team Emirates) a scollinare in prima posizione. A 30 km dalla conclusione attaccava tanto per cambiare Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) nell’ascesa della Collada de Sant Isidre, quarto gpm in programma. Lo sloveno scollinava in prima posizione con un minuto di vantaggio circa su Mikel Landa (Team Soudal Quick Step). Pogacar vinceva il traguardo volante di Berga posto al km 148.9. L’assolo dello sloveno continuava senza sosta anche sul quinto ed ultimo gpm di Queralt, anche arrivo di tappa. Pogacar dava un’altro saggio del suo dominio incontrastato vincendo la sua terza tappa al Giro di Catalogna. Secondo era Egan Bernal (Team INEOS Grenadiers) a 57 secondi di vantaggio mentre Landa era terzo con lo stesso tempo di Bernal. Chiudevano la top five Enric Mas (Team Movistar), quarto a 2 minuti e 14 secondi di ritardo da Pogacar e Chris Harper (Team Jayco ALUla), a 2 minuti e 16 secondi di ritardo da Pogacar. Nella top ten si segnalavano il sesto posto di Antonio Tiberi (Team Bahrain Victorious) ed il nono posto di Lorenzo Fortunato (Team Astana Qazaqstan), rispettivamente a 2 minuti e 16 secondi di ritardo e 2 minuti e 34 secondi di ritardo da Pogacar. Il campione sloveno è sempre più primo in classifica generale con 3 minuti e 31 secondi di vantaggio su Landa e 4 minuti e 53 secondi di vantaggio su Bernal. Domani pasarella finale o quasi nell’ultima tappa da Barcellona a Barcellona, con il consueto circuito finale di sei giri nel quale svetta l’Alt del Castell de Montjuic, con gli ultimi 800 metri all’11% di pendenza media. Molto probabilmente assisteremo ad un altro show di Pogacar.
Antonio Scarfone
COPPI & BARTALI: STOCCATA VINCENTE DI ARCHIE RYAN, BOUWMAN ANCORA LEADER
Archie Ryan si impone nella quarta tappa della Settimana Internazionale di Coppi e Bartali. Seconda piazza per Jenno Berckmoes; terzo Adam Ťoupalík, seguito dagli altri autori di un inseguimento che non ha portato frutti. Tra di loro c’erano anche gli italiani De Pretto e Ulissi, quinto e sesto, mentre Bouwman, settimo, mantiene la leadership. Nona piazza di tutto rispetto per il giovane Sergio Meris.
Un allungo portato sfruttando l’ultimo strappo di giornata ha permesso a Archie Ryan (EF Education – EasyPost) di andare a conquistare la quarta tappa della Settimana Internazionale Coppi e Bartali. A nulla è valso l’inseguimento di Jenno Berckmoes (Lotto Dstny), Adam Ťoupalík (TDT – Unibet Cycling Team), Lukas Nerurkar (EF Education – EasyPost), Davide De Pretto (Team Jayco AlUla), Diego Ulissi (UAE Team Emirates), Koen Bouwman (Team Visma | Lease a Bike), Sylvain Moniquet (Lotto Dstny), Sergio Meris (Team MBH Bank Colpack Ballan), che sono transitati nell’ordine sotto il traguardo con lo stesso tempo del vincitore. Decimo Paul Double (Team Polti Kometa), giunto dopo 4”, che ha regolato un piccolo gruppetto comprendenti gli italiani Giovanni Carboni (JCL Team UKYO), Giulio Pellizzari, Domenico Pozzovivo e Luca Covili (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè).
Il percorso favoriva condotte di gara garibaldne e così è stato. Il primo attacco, favorito dalla partenza in salita, è stato portato da Marco Brenner (Tudor Pro Cycling Team), Harm Vanhoucke (Lotto Dstny), Milan Vader (Visma | Lease a Bike) e Sjoerd Bax (UAE Team Emirates), ma ha avuto poca fortuna.
Maggior fortuna l’hanno avuta Alec Segaert (Lotto Dstny), Matteo Malucelli (JCL Team UKYO), José Ramon Muñiz (Petrolike), Hartthijs De Vries (TDT-Unibet), Jeferson Armando Ruiz Acuña (GW Erco Shimano), Emanuele Ansaloni (Team Technipes #inEmiliaRomagna), Filippo D’Aiuto e Marco Palomba (General Store-Essegibi-F.Lli Curia). Sulla seconda ascesa al Monticino si sono riportati sui battistrada Gianluca Brambilla (Q36.5 Pro Cycling Team) e Brenner, nuovamenta all’attacco.
La “libertà” concessa ai fuggitivi dal plotone, nonostante la presenza di nei battistrada di Brambilla – che vanta un ritardo di 23” in classifica – ha permesso loro di guadagnare quasi 3 minuti, un vantaggio che, però, viene mal sfruttato dai battistrada. La coesione tra i fuggitivi, infatti, viene meno e dopo una frattura dovuta all’alta velocità si ha il tentativo in solitaria di Segaert, che mette una ventina di secondi tra sè e De Vries, Brenner e Palomba, i primi inseguitori. Con il passare dei chilometri anche Brenner, molto attivo, riesce a portarsi sul fuggitivo. Non soddisfatto, prova successivamente l’affondo in solitaria, che gli riesce. Intanto nelle retrovie è un continuo susseguirsi di cambiamenti tra chi porta avanti l’inseguimento.
Questo ennesimo tentativo dello scatenato Brenner ha fine quando mancavano solo 7 km al termine. È stato in quel momento che è salito alla ribalta Archie Ryan (EF Education – EasyPost), che scollina il Valico di Rio Chiè con una manciata di secondi di vantaggio, aumentati nella successiva discesa. Lo strappetto finale non ha inciso sulle sue velleità di vittoria ed è riuscito a mantenere alle sue spalle gli inseguitori che ormai lo avevano messo nel mirino e che di fatto lo hanno raggiunto solo sulla linea d’arrivo.
Oggi è in programma la quinta tappa in circuito attorno a Forlì per quasi 158 km, con un percorso ricco di saliscendi. Alla partenza Koen Bouwman (Team Visma | Lease a Bike) sarà sempre al comando della classifica generale con 9″ di margine su Ryan e 10″ su Ulissi.
Mario Prato
VAN DER POEL, ASSOLO VINCENTE ALLA E3 SAXO CLASSIC
Mathieu van der Poel attacca sul Paterberg subito dopo la caduta che estromette dal discorso vittoria Wout van Aert. Il campione del mondo accelera e lo rivedono solo al traguardo. Secondo posto per Jasper Stuyven (Team Lidl Trek) mentre Van Aert è terzo
Dopo la preparazione in altura Wout van Aert torna all’E3 Saxo Bank per provare a fare la tripletta consecutiva dopo i successi del 2022 e del 2023. A contendere la vittoria al campione belga sarà Mathieu van der Poel (Team Alpecin Deceuninck), che ha già mostrato un’ottima gamba alla Milano – Sanremo. Il ciclista olandese sfoggia la maglia di campione del mondo ma sulla carta ha una squadra più debole rispetto alla Jumbo Visma Lease a Bike, che oltre a Van Aert può shierare gente del calibro di Jan Tratnik, Tiesj Benoot, Matteo Jorgenson e Dylan van Baarle. Tra i ciclisti che possono insidiare Van Aert e Van der Poel per la vittoria citiamo Tim Wellens (UAE Team Emirates), Mads Pedersen (Team Lidl Trek), Alberto Bettiol (Team EF Education EasyPost), Stefan Kung (Team Groupama FDJ), per dirne alcuni. La corsa parte da e si conclude ad Harelbeke dopo oltre 207 km. Dopo la partenza si segnalava al km 14 una caduta che coinvolgeva ben 14 ciclisti tra cui Dylan van Baarle ed Alberto Bettiol. Il primo vero attacco veniva portato da una decina di ciclisti intorno al km 30. Gli attaccanti rispondevano ai nomi di Fran Miholjevic (Team Bahrain Victorious), Marco Haller (Team BORA Hansgrohe), Edvald Boassn Hagen e Jordan Labrosse (Team Decathlon AG2R La Mondiale), Julius van den Berg (Team SDM-Firmenich PostNL), Luke Durbridge (Team Jayco AlUla), Rasmus Bogh Wallin (Team Uno X Mobility), Jelle Vermote (Team Bingoal WB), Jakob Fuglsang (Team Israel Premier Tech), Jasper De Buyst (Team Lotto Dstny). Il gruppo, tirato dal Team Jumbo Visma Lease a Bike, non dava molto spazio a questi attaccanti. A circa 90 km dalla conclusione si facevano veddre Team Lidl Trek e Team ALpecin Deceuninck che allungavano il gruppo mentre Bettiol era costretto a ritirarsi a causa dei postumi della caduta. Seguiva una serie di attacchi di tutti i ciclisti più attesi, tra cui Van der Poel, Van Aert, Pedersen, Kung e Jorgenson. Benoot era vittima di una caduta insieme a Marc Hirschi (UAE team Emirates) quando mancavano 4 km alla conclusione. Il colpo di scena della corsa avveniva a circa 45 km dal termine quando all’imbocco del Paterberg Van der Poel scivolava dando così il la all’attacco di Van der Poel che allungava sul gruppo dei migliori. Il campione del mondo si involava tutto solo e andava vincere in solitaria con 1 minuto e 31 secondi di vantaggio su Jasper Stuyven (Team Lidl Trek) e 1 minuto e 34 secondi di vantaggio su Van der Poel, a cui va comunque dato il merito di non essersi arraso dopo la caduta onorando la corsa e riuscendo a salire sul gradino più basso del podio. Chiudevano la top five Welens in quarta posizione e Jorgenson in quinta posizione, rispettivamente a 1 minuto e 48 secondi e 1 minuto e 50secondi di ritardo da Van der Poel. Nella top ten si segnalava il nono posto di Vincenzo Albanese (Team Arkéa B&B Hotels). Ritroveremo Van der Poel dopodomani in alla Gand Wevelgem. Dopo aver vinto la sua prima E3 Saxo Bank Classic il campione del mondo vorrà vincere per la prima volta anche quest’altra corsa ?
Antonio Scarfone
A VILADECANS VINCE LAURENCE. POGACAR RESTA IN MAGLIA GIALLA
La quinta tappa del Giro di Catalogna vede ancora una volta protagonisti i velocisti che si giocano la vittoria in volata, anche se il gruppo non è numerosissimo. A spuntarla è Axel Laurance (Team Alpecin Deceuninck) davanti a Marijn van den Berg (Team EF Education EasyPost) e Bryan Coquard (Team Cofidis)
La quinta tappa del Giro di Catalogna parte da Altafulla e termina a Viladecans dopo 163.7 km. E’ una tappa che non dovrebbe sfuggire ai velocisti che hanno un’altra opportunità per giocarsi la vittoria. Dopo una serie di attacchi e contrattacchi ben controllati dal gruppo, soltanto ad un’ottantina di km dalla conclusione si formava la fuga di giornata grazie all’azione di cinque ciclisti ovvero Oscar Rodriguez (Team INEOS Grenadiers), Jacopo Mosca (Team Lidl Trek), Enzo Paleni (Team Groupama FDJ), Georg Steinhauser (Team EF Education Easy Post) e Christopher Juul-Jensen (Team Jayco AlUla). Le squadre dei velocisti controllavano comunque la situazione ed in particolare si facevano vedere in testa al gruppo gli uomini del Team Cofidis. A 50 km dalla conclusione il vantaggio della fuga sul gruppo maglia gialla era di 1 minuto e 50 secondi. A 30 km dalla conclusione restavano in testa Steinhauser e Rodriguez ma per poco visto che sotto l’impulso del Team Israel Premier Tech i due ciclisti venivano ripresi poco dopo lo scollinamento dell’Alt de la Creu d’Aragall. Il gruppo si allungava e ricominciavano scatti e controscatti che vedevano protagonisti altri sette ciclisti ovvero Chris Harper (Team Jayco AlUla), Marc Soler (UAE Team Emirates), Patrick Konrad (Team Lidl Trek), Laurens De Plus (Team INEOS Grenadiers), William Junior Lecerf (Team Soudal Quick Step), Javier Romo ed Einer Rubio (Team Movistar). Le squadre dei velocisti riuscivano a chiudere sugli attaccanti, anche se il gruppo aveva perso già numerosi ciclisti. Nella volata Axel Laurance (Team Alpecin Deceuninck) aveva la meglio su Marijn van den Berg (Team EF Education EasyPost) e Bryan Coquard (Team Cofidis) mentre chiudevano la top five Orluis Aular (Team Caja Rural Seguros RGA) in quarta posizione e Stephen Williams (Team Israel Premier Tech). Per Laurance è la seconda vittoria stagionale dopo aver già vinto la seconda tappa dell’Etoile de Begìsseges lo scorso 1 Febbraio. In classifica generale resta tutto immutato con Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) in maglia gialla con 2 minuti e 27 secondi di vantaggio su Mikel Landa (Team Soudal Quick Step) e 2 minuti e 55 secondi di vantaggio su Aleksandr Vlasov (Team BORA Hansgrohe). Domani è in programma la sesta tappa da Berga a Queralt di 154.7 km. Sarà una tappa movimentata perchè i ciclisti dovranno affrontare cinque gpm, con gli ultimi tre davvero impegnativi visto che sono uno di hors categorie e due di prima categoria. Pogacar vorrà ancora una volta sorprendere e dilatare ulteriormente il vantaggio già ampio che ha sugli inseguitori? Vedremo.
Antonio Scarfone
COPPI & BARTALI: TAPPA E MAGLIA PER KOEN BOUWMAN A RICCIONE
Koen Bouwman imponendosi sul traguardo di Riccione diviene il nuovo leader della classifica alla Settimana Internazionale di Coppi e Bartali. Seconda piazza per Louka Matthys, autore dell’attacco che ha portato i due a giocarsi la vittoria. Terzo Jenno Berckmoes, che ha regolato il gruppo degli inseguitori.
È durato un giorno solo il regno di Diego Ulissi. Il toscano della UAE Team Emirates, vincitore ieri, è stato spodestato dall’esperto olandese della Visma Koen Bouwman, che ha fatto suo il traguardo di Riccione, sede d’arrivo della terza tappa della Settimana Internazionale di Coppi e Bartali.
Il nuovo leader della classifica è stato bravo a rispondere all’attacco portato ai meno 17 da Louka Matthys (Bingoal WB). I due sono stati capaci di resistere al rientro del plotone e ad andarsi a giocare la tappa nel più classico dei duelli ciclistici.
Dopo 13” il gruppo sopraggiungente è stato regolato da Jenno Berckmoes (Lotto Dstny) che ha preceduto nella volata valida solo per l’ultimo gradino del podio Giovanni Carboni (JCL Team UKYO), Gianluca Brambilla (Q36.5 Pro Cycling Team), Davide De Pretto (Team Jayco AlUla), Adam Ťoupalík (TDT – Unibet Cycling Team), Sylvain Moniquet (Lotto Dstny), Thomas Pesenti (JCL Team UKYO) e Mathys Rondel (Tudor Pro Cycling Team U23), ultimo della TopTen.
Oltre ai due protagonisti dell’attacco vincente la tappa odierna ha visto un susseguirsi di azioni, anche grazie all’orografia che permetteva attacchi anche da lontano.
Gli assoluti protagonisti sono stati in primis Alessandro Fancellu (Q36.5 Pro Cycling Team), Matteo Scalco (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), Milan Donie (Lotto Dstny), Alex Martin Polti-Kometa) e Lorenzo Nespoli (Team MBH Bank Colpack Ballan), raggiunti dopo breve tempo da Harm Vanhoucke (Lotto Dstny) e successivamente anche da Milan Vader (Visma | Lease a Bike) e Sébastien Reichenbach (Tudor Pro Cycling Team). Strada facendo si è rialzato Donie, mentre Adrien Maire (TDT-Unibet) si è riportato sui fuggitivi, ma questo cambio tra gli otto in fuga non ha impedito che il plotone chiudesse il gap quando mancavano meno di 50 km al termine.
Ai meno 30 sono partiti Jefferson Cepeda e Archi Ryan (EF Education – EasyPost), Giovanni Carboni e Paul Double (Team Polti Kometa), raggiunti dopo un paio di chilometri da Johannes Staune-Mittet (Visma|Lease a Bike) e Domenico Pozzovivo (VF Group Bardiani CSF Faizanè). Anche questo tentativo non ha avuto fortuna e la situazione si è di nuovo rimescolata, con la UAE di Ulissi a corto di uomini e le intenzioni “bellicose” di Matthys e Bouwman, quest’ultimi capaci di far saltare il banco e, almeno per quanto riguarda l’olandese, anche di mettere le mani sulla maglia di leader.
La situazione in classifica ora vede il vincitore odierno al comando con un vantaggio di 10” su Ulissi e di 13” su Matthys. Nella TopTen della Generale troviamo anche De Pretto 4° a 17”, Brambilla 6° a 23” e Pozzovivo 10° a 28”.
Domani la Settimana Internazionale di Coppi e Bartali ripartirà con la Brisighella-Brisighella di 150,7 Km, tappa che si dipanerà su due circuiti. Il primo anello, di 36,9 chilometri, verrà affrontato tre volte ed è caratterizzato dalla salita di Monticino. Il secondo, di 20,5 chilometri, si percorrerà due volte e porterà i ciclisti al traguardo finale, posto in cima ad una rampa di 400 metri. Oltre all’ascesa di Monticino, l’ultimo circuito comprende anche il Valico di Rio Chiè, sul quale si scollinerà ai meno 5 km e che è caratterizzato da un tratto di 500 metri al 10%.
Mario Prato
MARIJN VAN DE BERG SPICCA IL VOLO ALLA VOLTA A CATALUNYA; VITTORIA IN VOLATA
Marijn van den Berg è il più forte dei velocisti rimasti alla Volta a Catalunya 2024, il ciclista della EF Education – EasyPost si toglie tutti di ruota e vince nettamente su Arne Marit (Intermarché-Wanty) ed Emils Liepins (Team dsm-firmenich PostNL). In classifica generale non cambia niente.
Quarta tappa della Volta a Catalunya 2024 che porta i ciclisti a Lleida, dopo le fatiche di ieri in montagna quest’oggi frazione che strizza l’occhio alle ruote veloci; nonostante ciò la classica fuga della prima ora prende il via grazie all’azione di uno specialista ovvero Thomas De Gendt (Lotto Dstny). Al belga risponde Urko Berrade (Equipo Kern Pharma) e successivamente Idar Andersen (Uno-X Mobility). I tre in testa alla corsa vanno di comune accordo tanto che non riesco ad essere agganciati dalla coppia Jokin Murguialday (Caja Rural-Seguros RGA) e Luis Angel Maté (Euskaltel-Euskadi) i quali si vedono il gruppo alle spalle e vengono quindi ripresi.La fuga raggiunge un vantaggio massimo di 3’20”, a questo punto lavorano sia i Burgos-BH sia i Cofidis, quando arriva anche l’Alpecin-Deceuninck l’inseguimento prende il giusto impulso. Il terreno è favorevole a chi insegue e le squadre si alternano in testa al gruppo, è la volta del contributo della EF Education-EasyPost, Intermarché-Wanty e Team Jayco AlUla, grazie a ciò il tempo da recuperare alla testa della corsa scende a a 2’30”. Il terzetto in testa arriva ai piedi della salita che porta a Port d’Ager con poco più di 2’, superata la salita il gruppo in discesa non corre rischi e dà respiro alla fuga che torna a 3’25” di vantaggio. Una volta in pianura, come spesso accade, il rilevamento cronometrico poco dopo è a favore di chi insegue in pianura e così nella seconda ora di corsa il gruppo riprende prima Berrade che alza bandiera bianca, poi i più coriacei De Gendt e Andersen. Si aspetta la volata con le squadre dei velocisti che ai meno 7 dall’arrivo sfrecciano ad altissima velocità, in vista del traguardo volante allunga Erica Mas (Movistar) ma viene scavalcato da Wout Poels (Bahrain-Victorious) davanti al compagno Antonio Tiberi e Sepp Kuss (Visma|Lease a Bike), abbuoni per loro. Nel riorganizzarsi, prova a sorprendere tutti Luis Angel Maté (Euskaltel Euskadi) guadagnando rapidamente 15 secondi, ma il gruppo si riporta subito sotto e si viaggia tutti insieme sotto l’arco dell’ultimo chilometro. La Cofidis prende la testa, poco dopo passano i Lotto Dstny che lanciano la volata, ancora un Cofidis ovvero Bryan Coquard (Cofidis) si lancia in volata ma è troppo presto, il francese viene superato Marijn van den Berg (EF Education-EasyPost) che si porta a centro strada e vince nettamente la volata, secondo è Arne Marit (Intermarché-Wanty) ed Emils Liepins (Team dsm-firmenich PostNL). In classifica generale non cambia nulla, Pogacar resta saldamente al comando. Domani quinta tappa con l’arrivo a Viladecans, frazione ondulata con due GPM di seconda categoria all’inizio ed a 30 chilometri dall’arrivo può, vista la classifica, essere stata segnata con il circoletto rosso dai cacciatori di tappe.
Antonio Scarfone