PARET-PEINTRE VINCE LA VOLATA RISTRETTA DI LEVICO TERME. JUAN PEDRO LOPEZ VINCE IL TOTA 2024
Nonostante qualche isolato attacco sui due gpm di Palù del Fersina, i big di classifica non fatto differenze e resta immutata la classifica generale nelle primissime posizioni. A Levico Terme Aurelien Paret-Peintre (Team Decathlon AG2R La Mondiale) vince la volata ristretta mentre Juan Pedro Lopez (Team Lidl Trek) vince il TotA 2024
Il TotA 2024 si conclude con la quinta tappa da Levico Terme a Levico Terme che è anche la più corta di tutte, non arrivando a superare i 120 km. La doppia scalata del Palù del Fersina sarà il momento chiave non solo della tappa ma di tutta la breve corsa alpina con la maglia verde Juan Pedro Lopez (Team Lidl Trek) che deve gestire 38 secondi di vantaggio su Ben O’Connor (Team Decathlon AG2R La Mondiale), primo ciclista alle spalle dello spagnolo. Da non sottovalutare inoltre il valico di Tenna, 2 km al 6.2%, che può far esplodere gli ultimi km di corsa. Il gruppo non lasciava andare via la fuga anche perchè nel giro di 30 secondi erano concentrati i due traguardi volanti della tappa. Il primo traguardo volante di Caldonazzo posto al km 22.5 se lo aggiudicava Tobias Foss (Team INEOS Grenadiers) che poco dopo decideva di attaccare insieme a Kyrylo Tsarenko (Team Corratec Vini Fantini), Charles Paige (Team TDT Unibet Cycling) e Lukas Postlberger (Nazionale Austriaca). Il gruppo però rispondeva ed annullava la fuga. Foss vinceva anche il secondo traguardo volante di Pergine Valsugana posto al km 51.8. Nella prima ascesa del Palù del Fersina attaccavano Hugh Carthy (Team EF Education EasyPost), Geraint Thomas (Team INEOS Grenadiers) e Giulio Pellizzari (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè). Carthy scollinava in prima posizione sul primo dei due passaggi sul gpm posto al km 67.6. Una volta ripresi in discesa, i tre attaccanti restavano nel gruppo di testa che iniziava la seconda scalata verso Palù del Fersina forte di una trentina di ciclisti. A circa 3 km dallo scollianmento attaccava Wout Poels (Team Bahrain Victorious). Il ciclista olandese scollinava in prima posizione con una quindicina di secondi di vantaggio sul gruppo maglia verde. Dopo che il vantaggio di Poels era arrivato fino a 30 secondi, il gruppo lo raggiungeva a 15 km dalla conclusione grazie al lavoro di Decathlon AG2R La Mondiale e Lidl Trek. Sul Valico di Tenna si avvantaggiavano Romain Bardet (Team DSM Firmenich PostNL9, Bel O’Connor, Juan Pedro Lopez ed Antonio Tiberi (Team Bahrain Victorious). A5 km dalla conclusione il gruppo di testa veniva riassorbito dal primo gruppo inseguitore. A giocarsi la vittoria di tappa erano una quindicina di ciclisti. Nella volata a ranghi ridotti vinceva Aurelien Paret-Peintre (Team Decathlon AG2R La Mondiale) davanti ad Antonio Tiberi e Valentin Paret-Peintre (Team Decathlon AG2R La Mondiale). Chiudevano la top five Bardet in quarta posizione e Poels in quinta posizione. Nella top ten si segnalava anche il sesto posto di Filippo Zana (Team Jayco AlUla) e l’ottavo posto di Matteo Fabbro (Team Polti Kometa). Per Paret-Peintre è la prima vittoria stagionale mentre Juan Pedro Lopez vince la sua prima corsa a tappe in carriera. Per quanto riguarda le altre classifiche Foss vince quella a punti, Simon Carr (Team EF Education EasyPost) quella dei gpm e Tiberi quella dei giovani. Infine il Team Bahrain Victorious vince la classifica a squadre. Ritroveremo molti protagonisti del Tour of the Alps al Giro d’Italia.
Antonio Scarfone
A BORGO VALSUGANA VINCE CARR. LOPEZ CONSERVA LA MAGLIA VERDE
Al ToTA 2024 va di scena un’altra fuga che premia Simon Carr (Team EF Education EasyPost), unico degli 11 attaccanti della prima ora a resistere al ritorno dei big di classifica, frenati anche dalla caduta di Chris Harper (Team Jayco AlUla) nella discesa del Passo del Vetriolo. Juan Pedro Lopez (Team Lidl Trek) resta in maglia verde
La quarta tappa del ToTA 2024 può dire molto in ottica classifica generale avendo nel percorso diversi punti interessanti in cui ci aspettiamo movimenti nelle squadre e tra gli uomini di classifica. I due gpm di prima categoria del Passo del Compet e del Passo del Vetriolo selezioneranno il gruppo e solo i migliori si giocheranno la vittoria di tappa ed anche qualcosa di più. Juan Pedro Lopez (Team Lidl Trek) è la nuova maglia verde e se riuscirà a difendersi dagli attacchi degli altri ciclisti su queste due salite la prospettiva della prima vittoria in una corsa a tappe si farà molto concreta. Dopo la partenza da Laives si sale subito verso il primo traguardo volante di Sover posto al km 44.9. In avanscoperta troviamo undici attaccanti ovvero Oscar Rodriguez (Team INEOS Grenadiers), Sergio Higuita (Team BORA Hansgrohe), Gregor Muhlberger (Team Movistar), Lucas Hamilton (Team Kayco AlUla), Gijs Lemreize (Team DSM Firmenich PostNL), Mikel Bizkarra (Team Euskaltel Euskadi), Luca Covili (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), Mattia Mais e Davide Piganzoli (Team Polti Kometa), Simon Carr e Hugh Carthy (Team EF Education EasyPost). Bais vinceva il traguardo volante di Sover mentre il gruppo maglia verde tirato dalla Lidl Trek era segnalato a 2 minuti di ritardo. Sul Passo del Comper Carr e Higuita prendevano l’iniziativa ed attaccavano a circa 3 km dalla vetta. Carr scollinava in prima posizione. Il gruppo maglia verde inseguiva a 1 minuto e 45 secondi di ritardo. Sul secondo gpm del Passo del Vetriolo Carr staccava Higuita mentre infuocava la bagarre tra i big di classifica con Wout Poels (Team Bahrain Victorious) molto attivo. All’inseguimento di Carr, oltre a Poels, si erano portati Antonio Tiberi (Team Bahrain Victorious), Chris Harper (Team Jayco AlUla), Romain Bardet (Team DSM Firmenich PostNL), Michael Storer (Team Tudor Pro Cycling), Ben O’Connor (Team Decathlon AG2R La Mondiale), Ivan Ramiro Sosa (Team Movistar) e la maglia verde Lopez. Tobias Foss (Team INEOS Grenadiers), fino a ieri in maglia verde, si era staccato irrimediabilmente insieme al compagno di squadra Geraint Thomas. Nella discesa Harper provava l’allungo ma una caduta in una curva verso sinistra lo metteva fuori gioco. Nella stessa curva cadeva anche O’Connor ma il ciclista australiano ripartiva prontamente. Carr nel frattempo aumentava il vantaggio sul primo gruppo inseguitore e vinceva il secondo traguardo volante di Novaledo posto al km 121.9. Il rallentamento del primo gruppo inseguitore alle spalle di Carr era testimoniato dal fatto che al suo interno rientravano Valentin Paret-Peintre (Team Decathlon AG2R La Mondiale), Davide Piganzoli (Team Polti Kometa) e Giulio Pellizzari (Team (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè). Paret-Peintre accelerava a sua volta e si avvantaggiava di una quarantina di secondi sul gruppo maglia verde. Era proprio Lopez a dover chiudere in prima persona mettendosi in testa a tirare. Allo scollinamento del Colle San Marco, non categorizzato come gpm, Carr aveva quasi 2 minuti di vantaggio su un quintetto formato da Lopez, Tiberi, Bardet, Paret-Peintre e Poels. Sui cinque inseguitori rientarvano anche O’Connor e Storer. Per Carr ormai era fatta; il ciclista britannico andava a vincere in solitaria sul traguardo di Borgo Valsugana. In seconda posizione si piazzava Storer mentre terzo era O’Connor, entrambi a 1 minuto e 19 secondi di ritardo da Carr. Chiudevano la top five Poels e Paret-Peintre, rispettivamente quarto e quinto a 1 minuto e 22 secondi di ritardo da Carr. I ciclista britannico ottiene la seconda vittoria stagionale dopo essersi aggiudicato il Trofeo Calvià all’esordio stagionale lo scorso 24 gennaio. In classifica generale Lopez resta in maglia verde con 38 secondi di vantaggio su O’Connor e 48 secondi di vantaggio su Tiberi. Domani l’atto finale del ToTA 2024 prevede la quinta tappa con partenza e arrivo a Levico Terme lunga complessivamente 118.6 km. La doppia scalata del gpm del Palù del Fersina darà la fisionomia definitiva alla classifica generale con Lopez in pole position per vincere il Tout of the Alps 2024.
Antonio Scarfone
STEPHEN WILLIAMS DOMINA FREDDO, PIOGGIA E AVVERSARI; SUA LA FRECCIA VALLONE
aprile 17, 2024 by Redazione
Filed under 6) FRECCIA VALLONE, News
La Freccia Vallone 2024 verrà ricordata soprattutto per la pioggia ed il freddo che ne ha condizionato non poco l’esito; dopo i tantissimi i ritiri, tra i superstiti spunta Stephen Williams (Israel-Premier Tech) che nell’ultimo passaggio sul Mur de Huy sorprende tutti e vince la corsa mentre Kevin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels) è secondo e chiude il podio Maxim Van Gils (Lotto Dstny)
Condizioni meteo inclementi si abbattono sulla Freccia Vallone 2024, tanta pioggia e temperature pressochè invernali segnano la corsa fin dal suo avvio. La fuga si forma subito grazie al primo scatto di Txomin Juaristi (Euskaltel – Euskadi) a cui successivamente si accodano Lilian Calmejane (Intermarché-Wanty), Alan Jousseaume (TotalEnergies), James Whelan (Q36.5 Pro Cycling Team), Igor Chzhan (Astana Qazaqstan Team) e Johan Meens (Bingoal WB). In gruppo tutti i ciclisti indossano gambali e mantelline procedendo con cautela, lasciando così ben volentieri andare il sestetto di testa. In vista della prima ascesa, la Côte d’Yvoir, in testa al gruppo si portano la Lidl-Trek e la Ineos Grenadiers per limare il ritardo che si attesta intorno ai 5’; allo scollinamento il gruppo recupera qualcosa passando a 4’:30”. Questo gap resta sostanzialmente invariato fino alla Côte d’Ereffe che di fatto introduce i corridori nel circuito finale caratterizzato dai quattro passaggi su Mur de Huy. La pioggia, intanto, diventa più intensa e davanti a dare un aiuto si portano anche gli uomini della UAE Team Emirates. Gli emiratini imprimono un cambio di ritmo che fa male a tanti ed uno dei primi a farne le spese tra i grandi nomi è Michael Matthews (Team Jayco AlUla). In testa si porta anche la EF Education – EasyPost ed il vantaggio dei sei in fuga a questo punto della corsa si riduce drasticamente arrivando dopo il primo passaggio da Huy a 2’. In testa Jousseaume accusa una crisi di freddo e alza bandiera bianca, la testa della corsa resta in cinque unità, ma non è il solo perchè in gruppo si ritirano Dylan Teuns (Israel-Premier Tech) e Pello Bilbao (Bahrain Victorious). Grazie all’apporto della Groupama – FDJ i fuggitivi vengono ripresi e nello stesso tempo il gruppo si fraziona in due tronconi, dietro restano Mattias Skjelmose (Lidl-Trek) e Marc Hirschi (UAE Team Emirates) che poco dopo decidono, anche loro, di ritirarsi, siamo al secondo passaggio da Huy. Dopo il terzo passaggio sul Mur de Huy mettono piede a terra anche Tom Pidcock (Ineos Grenadiers) e Tiesj Benoot (Visma | Lease a Bike), poco dopo a 60 chilometri dall’arrivo Søren Kragh Andersen (Alpecin-Deceuninck) piazza uno scatto a cui cercano di agganciarsi Nicholas Prodhomme (Decathlon Ag2r La Mondiale) e Valentin Madouas (Groupama-FDJ), seguiti sulla Côte d’Ereffe da Markus Hoelgaard (Uno-X Mobility). Il danese riesce a prendere un po’ di margine ed il vantaggio sale a 1’20” in vista della terza ascesa al Mur de Huy. Nel gruppo invece prova un allungo Stephen Williams (Israel-Premier Tech) seguito da Santiago Buitrago (Bahrain Victorious) e Richard Carapaz (EF Education-EasyPost), a loro volta seguiti a breve distanza da Kevin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels) e Maxim Van Gils (Lotto Dstny). I quattro si compattano andando a riprendere Williams, i cinque immediati inseguitori con cambi regolari si portano a 35” da Kragh Andersen mentre dietro ciò che resta del gruppo è tirato dagli uomini della Uno-X. I cinque uomini della Uno-X vanno prima, ai meno 17 chilometri dall’arrivo, a riprendere il gruppetto davanti e poi Kragh Andersen che ha terminato le energie non appena inizia la Côte d’Ereffe. In cima ci prova Andreas Leknessund (Uno-X Mobility) ma viene ripreso da Tim Van Dijke (Visma | Lease a Bike) che per diversi chilometri si mette a tirare il gruppo. Il gruppo dei migliori rimasti arriva appaiato all’ultimo passaggio sul Mur de Huy preso in testa dalla Uno-X e dalla Decathlon Ag2r La Mondiale, poco dietro Carapaz (EF Education – EasyPost), Benoot (Visma | Lease a Bike) e Buitrago (Bahrain Victorius) sembrano poter partire ma, invece non ne hanno, a sorpresa dalla sinistra della strada, da dietro, scatta Stephen Williams (Israel-Premier Tech), la sua è una accellerazione che produce subito un buon margine. Nessuno riesce a rispondere, tardiva è la reazione sia di Benoit Cosnefroy (Decathlon Ag2r La Mondiale) sia di Kevin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels) nonchè di Van Gils (Arkéa-B&B Hotels), infatti Williams nonostante abbia pagato un pò lo sforzo va comunque a vincere, secondo Vanquelin e terzo Van Gils che ha la meglio su Cosnefroy. Tra gli italiani il miglior risultato è di Davide Formolo (UAE Team Emirate) che arriva in 24ma posizione.
Antonio Scarfone
TOUR OF THE ALPS, A SCHWAZ VINCE JUAN PEDRO LOPEZ E DIVENTA LEADER DELLA CORSA
Grazie ad un attacco sulla prima delle due scalate del Pillberg, Juan Pedro Lopez (Team Lidl Trek) è il protagonista di un’azione incisiva condivisa insieme a Giulio Pellizzari (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) fino a che lo spagnolo decide di andarsene da solo sul secondo Pillberg. LA vittoria in solitaria gli garantisce anche il primo posto in classifica generale
La terza tappa del ToTA 2024 ci dirà molto sui possibili ciclisti che si giocheranno la vittoria finale. Gli ultimi 40 km sono davvero impegnativi con la doppia scalata di Weerberg e Pillberg, due salite che ci starebbero benissimo, ad esempio, in un Giro dei Paesi Baschi. Lunghe entrambe poco più di 3 km ma con pendenze in doppia cifra per la maggior parte del loro percorso. Capiremo in particolare se Tobias Foss (Team INEOS Grenadiers) è diventato o sta diventando un uomo da giri, come lui stesso ha dichiarato recentemente. Il ciclista norvegese parte da Schwaz in maglia verde e può contare comunque su una squadra molto compatta anche se il capitano designato alla vigilia sembrava Geraint Thomas. E a proposito di INEOS Grenadiers, era proprio Filippo Ganna ad attaccare dopo una quindicina di km. Il ciclista piemontese vinceva il primo traguardo volante di Reintaler See posto al km 23.4 e si ripeteva sul secondo traguardo volante di Jenbach posto al km 71.2. All’inizio della prima ascesa del Weerberg Ganna aveva 2 minuti e 20 secondi di vantaggio sul gruppo maglia verde. Il ciclista dell’INEOS riusciva a scollinare in prima posizione anche se alla sue spalle il gruppo inseguitore si faceva sempre più minaccioso. Ganna veniva ripreso a 28 km dalla conclusione dopo una violenta accelerazione del Team DSM Firmenich PostNL. Il gruppo si spezzettava in diversi tronconi ed il passaggio sul Pillberg vedeva in testa la coppia formata da Juan Pedro Lopez (Team Lidl Trek) e Giulio Pellizzari (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè). All’inizio della seconda salita del Weerberg i due battistrada avevano 49 secondi di vantaggio sul gruppo maglia verde tirato dagli uomini dell’INEOS Grenadiers. Lopez scollinava in prima posizione mentre il gruppo inseguitore, ridotto ad una ventina di unità, inseguiva a circa 40 secondi di ritardo. Lopez staccava Pellizzari sulle prima rampe del secondo ed ultimo Pillberg e scollinava con una ventina di secondi di vantaggio sull’ex compagno d’avventura mentre il gruppo maglia verde era ancora più dietro. Lopez andava a vincere in solitaria sul traguardo di Schwaz mentre Pellizzari era secondo a 22 secondi di ritardo mentre il gruppetto dei migliori veniva regolato in terza posizione da Tobias Foss a 38 secondi di ritardo da Lopez. Chiudevano la top five Romain Bardet (Team DSM Firmenich PostNL) in quarta posizione ed Aurelien Paret-Peintre (Decathlon AG2R La Mondiale Team) in quinta posizione. La prima vittoria stagionale di Lopez gli vale anche la vetta della classifica generale visto che adesso è la nuova maglia verde con 31 secondi di vantaggio su Foss e 45 seconi di Vantaggio su Ben O’Connor (Decathlon AG2R La Mondiale Team). Domani è in programma la quarta tappa del ToTA 2024, un vero e proprio tappone alpino che non ci starebbe affatto male in un Giro d’Italia. SI parte da Leives e si arriva a Borgo Valsugana dopo 141.3 km. Ci sono molti saliscendi ma i gpm categorizzati sono il Passo del Compet ed il Passo del Vetriolo, entrambi di prima categoria. Da non sottovalutare neanche la salita non categorizzata che si scalerà dopo il secondo traguardo volante di Novaredo e che termina a meno di 10 km dall’arrivo. I big di classifica saranno ancora protagonisti.
Antonio Scarfone
DE MARCHI CORONA LA FUGA E VINCE A STANS. FOSS MANTIENE LA MAGLIA VERDE
In un ciclismo dove le fughe vincenti sono sempre più rare, Alessandro De Marchi (Team Jayco AlUla) vince meritatamente a Stans dopo aver staccato i compagni sul gpm di Gnadenwald. I big di classifica di prendono una giornata di riposo ma li rivedremo sicuramente domani nel terribile finale della terza tappa con la doppia ascesa di Weerberg e del Pillberg
Dopo una prima tappa molto combattuta che ha già definito in modo evidente la classifica generale,il ToTA offre una seconda tappa altrettanto esplosiva che ha nel gpm finale di Gnadenwald il suo clou. Una salita di 4 km e mezzo con una pendenza che supera il 7% ma che in alcuni tratti supera il 10%. Gli uomini di classifica torneranno a darsi battaglia e la maglia verde Tobias Foss (Team INEOS) dovrà guardarsi dagli attacchi che gli verranno portati. Dopo la partenza da Salorno si metteva subito in evidenza Atsushi Oka (Team JLC Team UKYO) che vinceva il primo traguardo volante di Laives posto al km 22.8. Il giapponese continuava nella sua azione e lo raggiungevano in testa altri cinque ciclisti ovvero Alessandro De Marchi (Team Jayco AlUla), Simon Pellaud (Team Tudor Pro Cycling), Yuma Koichi (JLC Team UKYO), Lukas Postlberger (Nazionale Austriaca) e Patrick Gamper (Team BORA Hansgrohe). Pallaud vinceva il traguardo volante di Vipiteno posto al km 102.6 mentre Gamper scollinava per primo sul gpm del Brennero posto al km 116.8. A 55 km dalla conclusione il vantaggio della fuga sul gruppo maglia verde era di 3 minuti e 40 secondi. La fatica si faceva sentire tra i componenti delle fuga che a poco a poco perdeva pezzi nel tratto finale molto mosso. A 35 km dalla conclusione restavano in testa Gamper, De Marchi e Pellaud. Gamper rompeva le riserve e se ne andava da solo a 33 km dal termine mentre il gruppo inseguitore rallentava visto che nessuno dei fuggitivi impensieriva i big di classifica. De Marchi e Pellaud non si arrendevano e rientravano su Gamper a circa metà della salita di Gnadenwald. De Marchi e Gamper allungavano a loro volta mentre Gamper si arrendeva e si sfilava nelle retrovie. De Marchi staccava Pellaud e scollinava in prima posizione mentre nel gruppo inseguitore vigeva un patto di non belligeranza visto che nessuno tra i big di classifica sembrava voler animare la corsa. Ci provavano al dire in vero Joan Bou (Team Euskaltel Euskadi) e Georg Steinhauser (Team EF Education EasyPost), due ciclisti fuori classifica, ma l’INEOS controllava la situazione senza troppi patemi. Contando sulle sue ottime doti da passista De Marchi aumentava il vantaggio su Pellaud fino ad andar a vincere in solitaria sul traguardo di Stans. Gamper, che nel frattempo aveva raggiunto Pellaud, si piazzava in seconda posizione a 1 minuto e 20 secondi di ritardo mentre terzo era Pellaud a 1 minuto e 24 secondi di ritardo da De Marchi. Gregor Muhlberger (Team Movistar) regolava il gruppo maglia verde in quarta posizione a 1 minuto e 47 secondi di ritardo mentre chiudeva la top five Bou in quinta posizione. Il ciclista friulano interrompe un digiuno ancora più lungo di quello di Foss visto che non saliva sul gradino più alto del podio dal 2021, quando vinse la Tre Valli Varesine. La classifica generale resta invariata nelle prime posizioni con Tobias Foss (Team INEOS Grenadier) in maglia verde davanti a Chris Harper (Team Jayco AlUla) ed Esteban Chaves (Team EF Education EasyPost). Domani è in programma la terza tappa da Schwaz a Schwaz di 124.8 km. Tappa corta ma dal finale ancora più esplosivo delle due precedenti con la doppia ascesa del Weerberg e del Pillberg, lunghe entrambe 3 km e 200 metri e con una pendenza media superiore al 9%. Per gli uomini di classifica sarà un’altra giornata campale.
Antonio Scarfone
AL TOTA E’ SUBITO SPETTACOLO! FOSS TAPPA E MAGLIA A CORTINA
Tobias Foss (Team INEOS Grenadiers) si rivede dopo un lungo digiuno e batte in una volata ridottissima Chris Harper (Team Jayco ALUla) ed Esteban Chaves (Team EF Education EasyPost). La classifica generale è già abbastanza delineata con Foss prima maglia verde
La prima tappa del Tour of the Alps 2024 parte da Egna e termina a Cortina dopo 133.3 km. Saranno subito protagonisti gli uomini di classifica visto che sono in programma tre gpm. Dopo 25 km si scalerà il primo gpm di Andalo, sul quale probabilmente prenderà il via la fuga di giornata. Nel finale la doppia scalata di Penon dovrebbe scatenare la bagarre nel gruppo che dovrà affrontare tratti che superano il 16%. Le squadre più attrezzate per la vittoria finale sembrano essere Bahrain Victorious, EF Education asyPost, INEOS Grenadiers, BORA Hansgrohe e Decathlon AG2R La Mondiale. I protagonisti della fuga di giornata erano Mattia Bais (Team Polti Kometa), Asier Etxeberria (Team Euskaltel – Euskadi), Nicklas Amdi Pedersen (TDT – Unibet Cycling Team), Andrea Garosio (Team Polti Kometa), Simon Pellaud (Team Tudor Pro Cycling), Masaki Yamamoto (JCL Team UKYO) e Kyrylo Tsarenko (Team Corratec – Vini Fantini). Bais si aggiudicava il traguardo volante di Spormaggiore posto al km 33.9 e si ripeteva una decina di km più tardi quando scollinava in prima posizione sul primo gpm di Andalo posto al km 44.8. Pedersen era il primo ciclista ad alzare bandiera bianca ed a venire ripreso dal gruppo quando mancavano meno di 80 km alla conclusione. Sul primo dei due gpm di Penon posto al km 89.8 la fuga iniziava a sfaldarsi. Bais riusciva comunque a scollinare ancora in prima posizione ma il gruppo inseguitore tirato da INEOS Grenadiers e Decathlon AG2R La Mondiale si faceva sempre più minaccioso alle spalle dei fuggitivi. Garosio vinceva il secondo traguardo volante di Magrè posto al km 96.1. La fuga veniva infine annullata poco prima della seconda ascesa di Penon. A poco più di 8 km dalla conclusione il gruppo di testa era formato da Antonio Tiberi e Wout Poels (Team Bahrain Victorious), Esteban Chaves (Team EF Education EasyPost), Romain Bardet (Team DSM-Firmenich PostNL), Chris Harper (Team Jayco ALUla), Tobias Foss e Geraint Thomas (Team INEOS Grenadiers), Amanuel Ghebreigzabhier e Juan Pedro Lopez (Team Lidl – Trek), Aurelien Paret-Peintre e Ben O’Connor ( Decathlon AG2R La Mondiale Team). Un allungo all’ultimo km di Foss allungava il drappello degli uomini di testa. Al ciclista norvegese riuscivano a unirsi Chaver, O’Connor e Harper; era proprio Foss a sprintare per la vittoria ed a mettere la sua ruota davanti a quella di Harper mentre Chaves era terzo e O’Connor chiudeva in quarta posizione. A 3 secondi di ritardo si piazzava Lopez a completamento della top five. Per Foss è la prima vittoria individuale dopo la medaglia d’oro conquistata nella prova a cronometro individuale ai Mondiali di Wollongong 2022. Il ciclista norvegese è anche la prima maglia verde con 4 secondi di vantaggio su Harper e 6 secondi di vantaggio su Chaves. Domani la seconda tappa da Salorno a Stans presenta un altro finale esplosico con la salita di Gnadenwald, lunga 4.5 km e con una pendenza media del 7.3% ma con una parte centrale che supera il 10%. Dallo scollinamento mancheranno una quindicina di km all’arrivo ed a giocarsi la vittoria di tappa saranno di nuovo gli uomini di classifica.
Antonio Scarfone
PIDCOCK, STAVOLTA LO SPRINT E’ VINCENTE. IL BRITANNICO TRIONFA ALL’AMSTEL
aprile 14, 2024 by Redazione
Filed under 5) AMSTEL GOLD RACE, News
Il finale dell’Amstel 2021 lo aveva visto sconfitto per una questioni di millimetri e tra le polemiche di chi contestava l’esito di un incertissimo fotofinish. Stavolta non c’è neanche stato il bisogno di ricorrere al replay perchè la volata con cui Thomas Pidcock (Ineos Grendadiers) è riuscito ad imporsi nella corsa più importante dei Paesi Bassi ha avuto un esito ben più netto. E così, dopo averla rincorsa per per diversi anni (fu terzo la passata stagione), il britannico è riuscito ad imporsi superando i tre compagni di fuga con cui si era avvantaggiato nel finale. Alle sue spalle Marc Hirschi (UAE Team Emirates), Tiesj Benoot (Visma | Lease a Bike) e Mauri Vansevenant (Soudal-Quick Step). Non pervenuto Mathieu Van der Poel (Alpecin-Deceuninck), evidentemente a corto di energie dopo la fragorosa doppietta Fiandre-Roubaix.
La 58sima edizione della corsa organizzata dalla famosa birra Olandese presenteva un percorso uguale a quello dello scorso anno, con partenza a Maastricht e arrivo a Berg en Terbljit, nei pressi di Valkeburg, dopo 253 km costellati dagli ormai classici “berg” del Limburgo. Il menu prevedeva ben 33 strappetti, gli ultimi dei quali componevano l’ormai classica sequenza:Cauberg (0.6 km à 8.3%), Geulhemmerberg (1 km à 5.9%) e Bemelerberg (0.7 km à 5.9%).
Da segnalare un ininfluente cambio di percorso causato da un incidente occorso ad un poliziotto al seguito della corsa che ha costretto gli organizzatori a fermare momentamente la corsa e a deviare la gara sul Korenweg (al posto del Bergseweg).
La fuga di giornata ha preso corpo dopo circa 35 km per merito di 4 corridori: Tosh van der Sande (Visma | Lease a Bike), Enzo Leijnse (Team DSM-Firmenich-PostNL), Alexander Hajek (Bora-Hansgrohe) e Zeb Kyffin (TDT-Unibet Cycling Team). Il quartetto non ha però mai preso il largo, tanto che il suo vantaggio sul gruppo non ha mai superato i 2 minuti in particolare per merito del lavoro profuso dagli uomini di Alpecin-Deceuninck, Ineos-Grenadiers, Groupama-FDJ e Lidl-Trek. La corsa ha proseguito senza nessun particolare sussulto (qualche caduta a parte) fino ai -80, quando sono iniziate le scaramucce in testa al gruppo. Il primo a muoversi è stato Bob Jungels (Bora-Hansgrohe) che ha cercato invano di portare via un gruppetto di inseguitori. Poco dopo, ai -74, Kyffin e Leijnse sono stati ripresi dal gruppo, stesso destino toccato poco dopo anche ad Hajek e Van der Sande. Ai -70, nel tratto di avvicinamento al primo passaggio sul Bemelerberg, una caduta ha coinvolto Quinten Hermans (Alpecin-Deceuninck), Arthur Kluckers (Tudor) e il duo della Lotto-Dstny formato da Pascal Eenkhoorn e Jonas Gregaard.
Poco prima del Loorberg (-63) la corsa si è nuovamente accesa grazie all’azione di Louis Vervaeke (Soudal Quick-Step), Mikkel Frølich Honoré (EF Education-EasyPost) e Paul Lapeira (Decathlon AG2R La Mondiale) che sono riusciti ad avvantaggiarsi guadagnando una ventina di secondi sul gruppo. Nella fase successiva il nuovo terzetto di testa è riuscito a mantenere un minimo vantaggio sul plotone che però inseguiva con un distacco minimo. E così ai -44 Michal Kwiatkowski (Ineos-Grenadiers) ha provato ad uscire dal plotone nel tentativo di ricucire il gap coi battistrada. Mathieu Van der Poel (Alpecin-Deceuninck) ha però immediatamente reagito, vanificando l’azione del Polacco. Qualche chilometro più in là (-36) Vervaeke ha perso contatto da Honoré e Lapeira venendo ripreso dal gruppo in testa al quale stava scandendo il ritmo Richard Carapaz (EF Education-EasyPost) di ritorno alle corse dopo l’infortunio patito alla Tirreno-Adriatico.
La situazione è nuovamente esplosa ai -35 quando sul Fromberg Marc Hirschi è riuscito ad andare via dal gruppo imitato poco dopo da Roger Adrià (Bora-Hansgrohe) e Valentin Madouas (Groupama-FDJ) e quindi dal ‘vecchio’ Bauke Mollema (Lidl-Trek). L’attacco di Hirschi ha letteralmente dato il via alle danze perchè alle spalle del quartetto appena citato molti altri corridori hanno provato ad evadere dal gruppo: per primo trovavamo un terzetto formato Andreas Kron (Lotto Dstny), Matteo Jorgenson (Visma | Lease a Bike)e Pello Bilbao (Bahrain – Victorious), quindi vi erano Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step), Quentin Pacher (Groupama-FDJ) e poi anche Thomas Pidcock (INEOS Grenadiers) e Tiesj Benoot (Visma | Lease a Bike). Nel giro di poco più di 5 km i vari gruppetti di attaccanti si sono rincongiunti andando a formare un drappello di testa forte di ben 12 uomini: Adrià, Benoot, Bilbao, Lapeira, Honoré, Hirschi,
Madouas, Mollema, Pacher, Pidcock,Vansevenant e Kevin Vauquelin (Arkea – B&B Hotels).
I battistrada hanno rapidamente guadagnato un margine interessante (circa 1′ ai -22) su quel che rimaneva di un gruppo che non sembrava avere le forze necessarie per imbastire un inseguimento adatto alla situazione. In particolare, l’Alpecin-Decuninck del favorito Van der Poel era rimasta col solo Quentin Hermans a disposizione, troppo poco per poter pensare di andare a riprendere i 12 scatenati fuggitivi. Sull’ultimo passaggio sul Cauberg (-18) si sono così consumati gli ultimi tentativi di contrattacco con Matthias Skjelmose (Lidl-Trek) prima e Andreas Kron in compagnia di Michael Matthews (Team Jayco-Alula) poi. Nessuno di loro è però riuscito a guadagnare abbastanza. Il plotone, con un Van der Poel apparso decisamente sottotono, ha quindi alzato bandiera bianca.
Davanti invece la situazione è tornata ad essere decisamente frizzante: sul penultimo strappo, il Geulhemmerberg, Bilbao ha provato a salutare la compagnia degli altri fuggitivi, ma il suo tentativo è stato neutralizzato da Pidcock, Hirschi e Vansevenant. Proprio al termine della salita è partito in maniera molto decisa Hirschi portandosi dietro Vansevenant, Benoot e Pidcock. Gli altri 6 fuggitivi superstiti (Lapeira, Adrià, Madouas, Pacher, Mollema e Bilbao) hanno provato a più riprese senza successo a rientrare sul nuovo quartetto di testa che si è così presentato all’ultimo km in testa con una ventina di secondi di vantaggio sui 6 inseguitori e poco più di mezzo minutio sul gruppo principale. Lo sprint è stato lanciato dal meno veloce dei battistrada ovvero Vansevenant che è partito lungo ai -300. Ai 150 metri dall’arrivo dalla sua ruota è uscito però Pidcock con Hirschi che ha provato a superare il britannico spuntando fuori alla sua sinistra. Stavolta però Pidcock ha saputo resistere al ritorno dell’avversario, tagliando il traguardo davanti allo svizzero e a Benoot che si è così dovuto accontentare del terzo gradino del podio. Quarta posizione per il bravo Vansevenant che ha provato a salvare la disastrosa primavera del Wolfpack. Subito dietro il giovane Lapeira seguito da Madouas, Mollema, Pacher e Bilbao. La volata del gruppo, giunto ad 11″, è stata vinta da Matthews che ha così chiuso in decima posizione. Il campione del mondo Van der Poel ha chiuso con un anonimo 22° posto.
Prossimo appuntamento con le classiche del nord mercoledì 17 Aprile con la Fleche Wallonne e l’arrivo sul famigerato Mur d’Huy.
Pierpaolo Gnisci
IL GIRO D’ABRUZZO PARLA KAZAKO, VITTORIA FINALE AD ALEXEY LUTSENKO
Missione compiuta per il capitano dell’Astana – Qazaqstan, che dopo la vittoria di ieri a Prati di Tivo, opta per l’attacco da lontano e si prende la classifica finale. Sul traguardo conclusivo dell’Aquila a vincere è Pavel Sivakov (UAE Team Emirates), che supera facilmente George Bennett (Israel – Premier Tech) e lo stesso Lutsenko.
Al 36° Giro d’Abruzzo la tappa finale (Montorio al Vomano – L’Aquila, 173 km) prometteva scintille e così e stato. Il percorso era molto impegnativo, con pochissimi momenti in cui poter rifiatare a causa dei 3000 metri di dislivello spalmati lungo l’intero tragitto e con i GPM di Forca di Penne e a Castel del Monte. Jan Christen, svizzero dell’UAE Team Emirates ed ex leader della classifica generale, farà parte della fuga in compagnia di Matthew Riccitello (Israel – Premier Tech), Sebastien Reichenbach (Tudor Pro Cycling Team), Alessandro Tonelli (VF Group – Bardiani – CSF – Faizané), Adrien Maire (TDT – Unibet Cycling Team) e Simone Raccani (Zaf Euromobil Fior).
Questi sono quasi tutti uomini che hanno chance di agganciare il podio, in particolare lo stesso Christen che è 10° a 2′19” dal capoclassifica Alexey Lutsenko (Astana – Qazaqstan). Infatti è la squadra del kazako a mettersi fin da subito a lavorare in testa al gruppo inseguitore in modo da non far aumentare troppo il distacco. La fuga che viene presa dopo il primo GPM, mentre sulle rampe verso Castel del Monte il primo ad attaccare è George Bennett. Il neozelandese della Israel – Premier Tech prova l’azione solitaria ma Pavel Sivakov (UAE Team Emirates) e Lutsenko gli si accodano. In seguito ci saranno scaramucce tra il neozelandese e Sivakov, roba che non preoccupa affatto il leader della classifica generale. Allo sprint conclusivo Lutsenko lascia fare e Bennett prende la volata da troppo lontano, regalando il successo al francese di origine russa.
Il gap ottenuto basta ai tre anche per salire sul podio finale poichè Lutsenko si impone in classifica con 31” su Sivakov e 34” su Bennett, che scalzano dal secondo e terzo posto rispettivamente Adam Yates (UAE Team Emirates) e Yannis Voisard (Tudor Pro Cycling Team).
Adesso le grandi manovre in vista del Giro d’Italia prevedono, settimana prossima, la disputa dell’impegnativo Tour of the Alps, mentre domenica andrà in scena un altro capitolo delle grandi classiche del nord con l’Amstel Gold Race.
Andrea Giorgini
GIRO D’ABRUZZO, A PRATI DI TIVO IL COLPO DOPPIO DI LUTSENKO
Con il dorsale n.1 il capitano dell’Astana – Qazaqstan e’ il vincitore della tappa regina nella corsa abruzzese, battendo la coppia della UAE – Team Emirates composta da Adam Yates e Diego Ulissi. Alle loro spalle colpaccio dello svizzero Voisard, che nella volata ristretta ha avuto la meglio su George Bennett e Pavel Sivakov. Domani ultima tappa da Montorio al Vomano a L’Aquila con 3000 metri di dislivello e pochissima pianura.
Cambio della guardia in vetta alla classifica generale del Giro d’Abruzzo, dove Alexey Lutsenko leva dal trono lo svizzero Jan Christen (UAE Team Emirates) e si veste di azzurro. Il portacolori dell’Astana – Qazaqstan, nonostante l’essere stretto nella morsa dell’UAE Team Emirates, era colui che si trovava nella miglior condizione per vincere sul duro traguardo in salita a Prati di Tivo, 15 km impegnativi che vedremo anche al prossimo Giro d’Italia (sabato 11 maggio, tappa con partenza da Spoleto).
Nella giornata odierna a muovere la fuga ci hanno pensato Marco Tizza (Bingoal – WB), Matteo Malucelli (JCL Team Ukyo), Filippo Fiorelli (VF Group – Bardiani – CSF – Faizané), Dennis Lock (Zalf Euromobil Fior) e Manuel Peñalver (Team Polti – Kometa), raggiunti in seguito da Marco Oliva (Vini Monzon – Savini Due – OMZ) e da Tommaso Nencini, quest’ultimo compagno di squadra di Lock. Il vantaggio massimo si aggira sui 2′30” e il primo a staccarsi è Oliva, mentre sulla salita verso Croce Abbio restano al comando solamente Lock, Tizza e Fiorelli, che verranno ripresi all’attacco della salita finale. Qui, sulle rampe verso Prati di Tivo, è la UAE Team Emirates a dettare il passo, con il leader della classifica Jan Christen sugli scudi. La salita si fa più dura e la selezione è totale, restano una decina di corridori a lottare per tappa e maglia, anche perchè il giovane svizzero cede a causa il ritmo imposto. Così, ci pensano Adam Yates (UAE Team Emirates) e Lutsenko a comandare la corsa. Il britannico ci prova con uno scatto non secco e si ripete poco dopo in modo più potente; resta solamente il kazako alle sue ruote, ma i due rallentano e Diego Ulissi (UAE Team Emirates) si riporta sotto. Il corridore toscano scandisce il ritmo per il suo capitano e mette nella morsa Lutsenko, che ha comunque ancora energie per vincere la tappa e prendersi la maglia di leader della classifica generale.
Ottima la prova di Yannis Voisard (Tudor Pro Cycling Team), che è quarto nella tappa e sale al terzo posto provvisorio assoluto. Ad una tappa dal termine Lutsenko ha ora 14” su Yates e 37” sull’elvetico, ma la tappa che domani porterà da Montorio al Vomano fino a L’Aquila non lascerà respiro e tutto potrebbe ancora cambiare. Sonio previsti quasi 3400 metri di dislivello spalmati lungo l’intero percorso e non c’è praticamente pianura: due sono i GPM in programma, il primo a Forca di Penne e il secondo a Castel del Monte e sorprese potranno arrivare in qualsiasi momento. In salita saranno anche i mille metri conclusivi al 6.9% verso il traguardo dell’Aquila.
Andrea Giorgini
BENOIT COSNEFROY VINCE LA FRECCIA DEL BRABANTE
Nell’antipasto delle Ardenne bella vittoria di Benoit Cosnefroy (Team Decathlon AG2R La Mondiale) che ha la meglio in una volata ristretta su Dylan Teuns (Team Israel Premier Tech) e Tim Wellens (UAE Team Emirates)
La Freccia del Brabante segna come di consueto il passaggio dalle classiche del pavè a quelle dei muri. Si parte da Leuven e si arriva ad Overijse sopo quasi 196 km ricchi di brevi salite spezzagambe con un circuito finale da ripeter 4 volte dove gli attacchi saranno all’ordine del giorno. La fuga di giornata si concretizzava soltanto dopo una quarantina di km grazie all’azione di Alan Riou (Team Arkea B&B Hotels), Nicolas Debeaumarché (Team Cofidis), Jens Reynders (Team Bingoal WB), Lorrenzo Manzin (Team TotalEnergies), Anders Halland Johannessen (Team Uno X Mobility), Tomáš Kopecký (TDT – Unibet Cycling Team), James Whelan (Q36.5 Pro Cycling Team) e Jordi Warlop (Team Soudal Quick Step). Il gruppo teneva nel mirino la fuga e nelle prime posizioni si facevano vedere gli uomini del Team Decathlon AG2R La Mondiale. Dopo una violenta accelerazione del Team Alpecin Deceuninck la fuga veniva ripresa a 67 km dal termine. Ricominciavano attacchi e contrattacchi e tre ciclisti riuscivano ad evadere dal gruppo e cioè Alec Segaert (Team Lotto Dstny), Antoine Huby (Team Soudal Quick Step) ed Andreas Leknessund (Team Uno X Mobility).Seguivano una trentina abbondante di km in cui alle spalle dei tre battistrada si alternavano nuovi attacchi che rimescolavano continuamente la situazione, del resto una delle caratteristiche principali della Freccia del Brabante. A circa 20 km dalla conclusione in testa alla corsa erano presenti Tim Wellens (UAE Team Emirates), Dylan Teuns (Team Israel Premier Tech) e Marijn van den Berg (Team EF Education EasyPost). Il terzetto raggiungeva un vantaggio massimo sul gruppo inseguitore che arrivava a 25 secondi. Dal gruppo, molto frammentato a causa dei continui cambi di ritmo, uscivano a loro volta altri ciclisti ed il primo a raggiungere il terzetto di testa era Quinten Hermans (Team Alpecin Deceuninck). Subito dopo riuscivano ad aggregarsi ai quattro battistrada anche Benoit Cosnefroy (Team Decathlon AG2R La Mondiale) Jefferson Cepeda (Team Caja Rural Seguro RGA) e Joseph Blackmore (Team Israel Premier Tech). Questi sei ciclisti si sarebbero giocati la vittoria visto che alle loro spalle il gruppo non era più compatto ed i vari drappelli esistenti non riuscivano a ricucire su quello di testa, Van den Berg provava l’azione solitaria a circa 3 km dalla conclusione ma l’arrivo in salita lo costringeva a desistere visto che i cinque ciclisti alle sue spalle rientravano su di lui dopo lo striscione dell’ultimo km. Nella volata in costante ascesa Cosnefroy vinceva davanti a Teuns e Wellens, mentre chiudevano la top five Blackmore in quarta posizione e Cepeda in quinta posizione. Il primo gruppo inseguitore veniva regolato da Michael Matthews (Team Jayco AlUla) in ottava posizione a 28 secondi di ritardo da Cosnefroy. Il francese vince finalmente la Freccia del Brabante dopo aver collezionato tre podi negli ultimi quattro anni e si candida come una delle minacce più serie per Mathieu van der Poel all’Amstel Gold Race di domenica prossima.
Antonio Scarfone