LA RIVOLUZIONE DI ORON. A MCNULTY LA TAPPA, AD AYUSO LA MAGLIA
La cronometro individuale di Oron, disturbata nella seconda parte da violenti scrosci di pioggia, vede la vittoria di Brandon McNulty (UAE Team Emirates) mentre Juan Ayuso (UAE Team Emirates) è la nuova maglia gialla con buona pace degli altri presunti pretendenti
La cronometro individuale di Oron, lunga 15.5 km, servirà a definire meglio la classifica generale che già ieri ha visto alcuni interessanti cambiamenti nella sua parte alta. Thibau Nys (Team Lidl Trek) è la nuova maglia gialla ed oggi cercherà di mantenere il simbolo del primato anche se la concorrenza è accanita e di livello. Al di là dei soliti noti (Ayuso, Yates, Carapaz, ecc…) da segnalare la ‘vicinanza’ di Lucas Plapp (Team Jayco AlUla) es Ilan van Wilder (Team Soudal Quick Step), due ottimi cronomen che resistono anche in salita e che oggi minacceranno da vicino Nys. Ma la pioggia, prevista nella seconda parte della cronometro, è arrivata ed ha rivoluzionato prima di tutto la classifica parziale, con Brandon McNulty (UAE Team Emirates) che si è giovato della corsa sull’asciutto e che ha fatto segnare il miglior tempo sia all’intertempo che sul traguardo finale. Lo statunitense chiude con il tempo di 20 minuti e 7 secondi facendo meglio di Magnus Sheffield (Team INEOS Grenadiers), secondo a 13 secondi di ritardo mentre sale sul gradino più basso del podio un insospettabile Felix Großschartner (UAE Team Emirates). Il dominio della squadra emiratina è completato dal quarto posto di Juan Ayuso, favorito della vigilia, che chiude in 20 minuti e 21 secondi, recuperando posizioni su posizioni dopo una parte di percorso al di sotto del suo livello. Completa la top five Bruno Armirail (Team Decathlon AG2R La Mondiale) con il tempo di 20 minuti e 23 secondi. Damiano Caruso (Team Bahrain Victorious) è il miglior italiano al traguardo con un ritardo di 55 secondi da McNulty. E’ la quinta vittoria stagionale per McNulty mentre la pavenatta rivoluzione in classifica generale vede Ayuso nuova maglia gialla con 7 secondi di vantaggio su Van Wilder e 10 secondi di vantaggio su Aleksandr Vlasov (Team BORA Hansgrohe). Domani è in programma la penultima tappa del Giro di Romandia 2024, quella più impegnativa dal punto di vista altimetrico. Si parte da Saillon e si arriva a Leysin dopo 159.2 km. Sono cinque i gpm da affrontare, con quelli di Ovronnaz e di Leysin che sono i più lunghi e i più duri. Assisteremo all’ultima vera battaglia tra gli uomini di classifica per vincere la breve corsa svizzera.
Antonio Scarfone
GIRO DI TURCHIA: TOBIAS LUND ANDRESEN… ANCORA LUI
Doppietta per il danese Andersen che anche oggi ha conquistato il successo nella corsa turca.Seconda piazza per il compagno di squadra Jacobsen, terzo il portoghese Leitao. Primo italiano Lonardi, settimo.
Ancora tu… Anche a Kuşadasi, sede d’arrivo della quinta tappa, il più veloce è stato il danese Tobias Lund Andresen (Team Dsm-Firmenich PostNL). Il leader della classifica generale ha preceduto sul traguardo il compagno di squadra Fabio Jakobsen e Iúri Leitão (Caja Rural – Seguros RGA), che sono saliti con lui sul podio di giornata. Nella TopTen si sono piazzati nell’ordine Martijn Budding (TDT – Unibet Cycling Team), Jensen Plowright (Alpecin – Deceuninck), Reinardt Janse van Rensburg (China Glory – Mentech Continental Cycling Team), Giovanni Lonardi (Team Polti Kometa), Danny van Poppel (BORA – hansgrohe), Andrea Peron (Team Novo Nordisk) e Rory Townsend (Q36.5 Pro Cycling Team). Fuori di un nulla dal novero dei migliori dieci di giornata si sono piazzati Davide Persico (Bingoal WB), 11°, Filippo Magli (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), 12°, e Davide Ballerini (Astana Qazaqstan Team), 15°.
Dopo un avvio abbastanza tranquillo la corsa ha preso la sua quasi definitiva fisionomia con l’attacco di Antonio Polga (Team Novo Nordisk), Mauro Verwilt (Tarteletto-Isorex), Oliver Mattheis (BIKE AID), Jacob Scott (REMBE Pro Cylcing Team Sauerland), Genki Yamamoto (Kinan Racing Team), Michal Pomorski e Konrad Czabok (Mazowsze Serce Polski). Ai sette ha provato ad accodarsi il turco Tahir Yigit (Spor Toto Cycling Team), ma la sua azione non ha avuto fortuna. I fuggitivi, grazie ad un vantaggio di circa sei minuti, hanno avuto la possibilità di andare a fare raccolta di premi ai vari traguardi volanti e GPM di giornata.
Con il passare dei chilometri la situazione è cambiata e davanti i fuggitivi si sono ridotti a due coppie, poi ricompattate, formate da Mattheis e Czabok la prima e da Scott e Verwilt la seconda. L’andatura del gruppo inseguitore ha, peròm continuato a salire e il gap in maniera definitiva si è chiuso ai meno 5, quando Mattheis, ultimo reduce delle fuga, è stato raggiunto, giusto in tempo perchè i treni dei velocisti si organizzarino per lanciare sul traguardo le proprie ruote veloci.
Domani il Giro di Turchia e vivrà la sua tappa decisiva, che prevede l’arrivo in salita al monte Spil, percorsa un’ascesa finale di 14 km al 7% di pendenza media.
Mario Prato
NYS VINCE A LES MARECOTTES, È IL NUOVO LEADER DEL ROMANDIA
Al Giro di Romandia va di scena il primo arrivo in salita a Les Marécottes e Thibau Nys, fuggitivo della prima ora, riesce a resistere al ritorno del gruppo con i big ed a sprintare in una volata ristretta davanti ad Andrea Vendrame (Team Decathlon AG2R La Mondiale) ed a Lucas Plapp (Team Jayco AlUla). Il giovane belga è la nuova maglia gialla
Con una classifica generale ancora cortissima la seconda tappa in linea del Giro di Romandia servirà a diradare i primi dubbi sulle vere forze in campo. Si parte da Friburgo e si arriva a les Marécottes dopo 171 km. Gli ultimi 70 saranno i più impegnativi con i gpm de Les Mosses e soprattutto quello de Les Maeécottes, in cima al quale è posta la linea d’arrivo. Quest’ultima salita è lunga 7.6 km ed ha una pendenza media del 7.5%. Molte squadre sulla carta hanno due o anche più capitani per cui ci attendiamo diversi attaccanti sulla salita finale e la maglia gialla di Dorian Godon (Team Decathlon AG2R La Mondiale) è concretamente in pericolo anzi diciamo che il francese ha poche se non nulle possibilità di conservarla. La fuga di giornata partiva dopo una ventina di km grazie all’azione di Andrea Vendrame (Team decathlon AG2R La Mondiale), Thybau Nys (Team Lidl Trek), Roger Adrià (Team BORA Hansgrohe), Xandro Meurisse (team Alpecin Deceuninck), Nikias Arndt (Team Bahrain Victorious), Sean Flynn (Tea DSM – Firmenich PostNL) e Xabier Mikel Azparren (Team Q36.5 Pro Cycling). Il vantaggio dei sette fuggitivi cresceva rapidamente nonostante i soli 12 secondi che sia Vendrame che Nys dovevano recuperare alla maglia gialla. Dopo 35 secondi i sette battistrada avevano 5 minuti e 30 secondi di vantaggio sul gruppo maglia gialla. Vendrame vinceva il primo traguardo volante di Enney posto al km 83.2. All’inizio del primo gpm di Les Mosses il vantaggio dei sette fuggitivi era sceso a meno di 4 minuti. Nell’avanguardia del gruppo maglia gialla era moltoi attiva l’EF Education EasyPost, una delle squadre che aveva in Richard Carapaz il capitano unico per questa edizione del Giro di Romandia. Vendrame scollinava in prima posizione sul gpm di Le Mosses posto al km 115.2. Nel frattempo dal gruppo di testa si erano staccati Arndt e Flynn. A 30 km dalla conclusion eil gruppo maglia gialla doveva recuperare 2 minuti e 20 secondi ai cinque battistrada. A 20 km dalla conclusione il vantaggio dei cinque uomini di testa era nuovamente aumentato a 3 minuti. Vendrame vinceva il secondo traguardo volante di Vernayaz posto al km 158.5. La fuga iniziava l’ultima salita verso l’arrivo di Les Marécottes con 2 minuti e 40 secondi di vantaggio sul gruppo maglia gialla tirato da INEOS Grenadiers, EF Education EasyPost e Groupama FDJ. Azparren era il primo ad alzare bandiera bianca tra i cinque battistrada. Anche Adrià si sfilava ai meno 4. Nel gruppo piombava nelle retrovie anche la maglia gialla Godon che doveva dire addio ai sogni di gloria. Lucas Plapp (Team Jayco AlUla) scattava a circa 3 km dalla conclusione seguito da Florian Lipowitz (Team BORA Hansgrohe). L’australiano era il primo a riprendere Vendrame e Nys. Il terzetto di testa, con Plapp costantemente in prima posizione, aumentava il vantaggio sul gruppo ormai esploso. Vendrame anticipava la volata in salita ma Nys era abile a non cedere ed anzi ad affiancare l’italiano ed a vincere sul traguardo di Les Marécottes. Secondo era Vendrame mentre terzo era Plapp a 4 secondi di ritardo. Lipowitz era quarto a 14 secondi di ritardo mentre il drappello più copioso degli uomini di classifica veniva regolato da Juan Ayuso (UAE Team Emirates) in quinta posizione a 16 secondi di ritardo da Nys. Il ventunenne ciclista belga ottiene la prima vittoria stagionale e balza al comando in classifica generale con 4 secondi di vantaggio su Vendrame e 22 secondi di vantaggio su Plapp. Domani è in programma la cronometro individuale di Oron. Saranno 15.5 km che si percorreranno in senso antiorario con una parte iniziale che prevede quasi 2 km al 6.5%. Saranno favoriti quegli atleti che esprimono grande potenza ed hanno anche ottime capacita di guida anche perchè sul tracciato sono presenti una ventina di curve a 90° ma anche a gomito che potrebbero spezzare il ritmo.
Antonio Scarfone
GIRO DI TURCHIA: VITTORIA E LEADERSHIP PER TOBIAS LUND ANDRESEN, TIZZA DECIMO
Cambio al vertice al Presidential Cycling Tour of Türkiye. Il danese Andresen conquista la quarta tappa e balza in vetta alla classifica. Seconda piazza di giornata per Van Poppel, terzo Uhlig. Primo italiano Marco Tizza, decimo.
È durato solo un giorno l’interregno di Giovanni Lonardi. Il veronese della Polti Kometa è stato spodestato dal danese Tobias Lund Andresen (Team Dsm-Firmenich PostNL) che, imponendosi nella tappa odierna, è salito in testa alla classifica con un vantaggio di 4” sull’italiano e sul tedesco Henri Uhlig (Alpecin – Deceuninck), entrambi con tre piazzamenti nella topten delle quattro tappe finora disputate.
La frazione di oggi ha visto un primo attacco di Negasi Haylu Abreha (Q36.5 Pro Cycling), Lennert Teugels (Bingoal WB), Andreas Miltiadis (Terengganu), Robbe Claeys (Tarteletto – Isorex) e Yago Aguirre (Rembe). La loro libertà è durata poco; meglio è andata a James Whelan (Q36.5), Calum Johnston (Caja Rural), Manuele Tarozzi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), Owen Geleijn (TDT Unibet), Gianni Marchand (Tarteletto – Isorex), Petros Mengs (Beykoz), Samet Bulut (Beykoz) e Vinzent Dorn (BikeAid), che hanno avuto più libertà. Il loro vantaggio si è attestato sui due minuti e la corsa si è così spezzata in due scenari diversi, con quelli davanti interessati a raccogliere bottino nei vari GPM e traguardi volanti e il gruppo inseguitore che eseguiva una semplice opera di controllo. Con il passare dei chilometri il gruppetto di testa ha cominciato a perdere qualche elemento, mentre dietro si incomincia a vedere un po’ più di organizzazione nel portare avanti l’inseguimento. Ai meno 15 davanti sono rimasti in 5 con una trentina di secondi di vantaggio sul gruppo inseguitore, che aveva perso strada facendo alcune ruote veloci. Questa situazione si prolunga fino ai meno 5, quando davanti incominciano ad assaporare la possibilità di giocarsi la tappa con relativi salti di cambio e rallentamenti.
A far saltare il banco ci prova con convinzione Tarozzi, ma i suoi due allunghi però hanno fortuna e la conclusione è così stata la volata vincente di Andresen davanti a Danny van Poppel (BORA – hansgrohe), Uhlig, Sebastian Nielsen (TDT – Unibet Cycling Team), Matyáš Kopecký (Team Novo Nordisk), Max Kanter (Astana Qazaqstan Team), Thomas Joseph (Tarteletto – Isorex), Lander Loockx (TDT – Unibet Cycling Team), Merhawi Kudus (Terengganu Cycling Team) e Marco Tizza (Bingoal WB).
Domani si proseguirà con la quinta tappa da Bodrum a Kuşadai di 177,9 km. Il tracciato segue la falsariga delle tappe precedenti in attesa della frazione di giovedì, quando l’arrivo in salita al monte Sipylos delineare la classifica generale finale.
Mario Prato
GODON SI IMPONE NELLA VOLATA DI FRIBURGO ED E’ LA NUOVA MAGLIA GIALLA
A Friburgo la prima tappa in linea del Giro di Romandia vede la vittoria in volata di Dorian Godon (Team Decathlon AG2R La Mondiale) che precede il compagno di squadra Andrea Vendrame e Gianni Vermeersch (Team Alpecin Deceuninck). Godon è la nuova maglia gialla
La prima tappa del Giro di Romandia parte da Château d’Oex e termina a Friburgo dopo 165.7 km. Sono sei i gpm che i ciclisti dovranno affrontare lungo il percorso. In particolare quelli di Arconciel e di Lorette, che si dovranno percorrere rispettivamente tre e due volte all’interno del circuito finale, potrebbero animare la tappa che dovrebbe vedere all’arrivo di Friburgo una volata di un gruppo piuttosto compatto. Bisognerà comunque capire quali saranno le intenzioni delle squadre dei big, prime fra tutte UAE Team Emirates e INEOS Grenadiers le quali in caso di corsa dura potrebbero far fuori la maggior parte dei velocisti. Maikel Zijlaard (Team Tudor Pro Cycling) veste a sorpresa la maglia gialla e vedremo se al termine della tappa sarà ancora sua. La fuga di giornata veniva inaugurata con un’accelerazione di Fausto Masnada (Team Soudal Quick Step) a cui rispondevano Juri Hollmann (Team Alpecin Deceuninck), Patrick Gamper (Team BORA Hansgrohe), Raul Garcia Pierna (Team Arkea B&B Hotels), Rune Herregodts (Team Intermarchè Wanty) e Joey Rosskopf (Team Q36.5 Pro Cycling). Rosskopf si aggiudicava il primo traguardo volante di Corbières posto al km 39.3 mentre Hollmann scollinava in prima posizione sul primo gpm di Sorens posto al km 49.5. Il tedesco scollinava in prima posizione anche sul successivo gpm di Lorette posto al km 89.1. Hollman faceva il pieno aggiudicandosi anche i successivi gpm di Arconciel e di Lorette posti rispettivamente al km 116.2 ed al km 129.4. A circa 35 km dalla conclusione attaccavano David Gaudu (Team Groupama FDJ), Richard Carapaz (Team EF Education EasyPost) e Jan Christen (UAE Team Emirates) ma questo terzetto aveva vita breve perchè il gruppo maglia gialla rispondeva ed annullava la sua iniziativa dopo alcuni km. A 18 km dalla conclusione i fuggitivi della prima ora avevano una cinquantina di secondi di vantaggio sul gruppo tirato a turno dagli uomini della Movistar, della Lidl Trek e dell’Intermarchè Wanty. Julian Alaphilippe (Team Soudal Quick Step) scattava sull’ultimo gpm di Arconciel ed era il primo a raggiungere i fuggitivi tra cui era Masnada a scollinavare in prima posizione. La Movistar faceva comunque buona guardia ed il gruppo si compattava a 9 km dalla conclusione. A 4 km dall’arrivo attaccava Andreas Kron (Team Lotto Dstny) ma anche questa volta la Movistar ricuciva agevolmente sul ciclista danese. Volata doveva essere e volata sarebbe stata con la Decathlon AG2R La Mondiale attivissima nell’ultimo km con Dorian Godon che tirava la volata ad Andrea Vendrame ma quest’ultimo, forse a causa della strada in leggera discesa, non riusciva a superare il compagno. Godon vinceva così davanti a Vendrame mentre terzo era Gianni Vermeersch (Team Alpecin Deceuninck). Chiudevano la top five Milan Menten (Team Lotto Dstny) in quarta posizione e Kasper Asgreen (Team Soudal Quick Step) in quinta posizione. Per Godon è la vittoria stagionale dopo alcuni piazzamenti, il più prestigioso dei quali nella settima tappa del Giro di Cataligna, quando giunse secondo alle spalle di un certo Tadej Pogačar. Godon è anche la nuova maglia gialla con 6 secondi di vantaggio su Vermeersch e 9 secondi di vantaggio su Alaphilippe. Domani è in programma la seconda tappa da Friburgo a Les Marécottes di 171 km. Sarà una tappa importante per le sorti della classifica generale visto che l’arrivo è posto su una salita di 7.6 km con una pendenza media del 7.5%. In alcuni tratti si supererà il 10% per cui si inizieranno a delineare le vere forze in campo con prevedibili ripercussioni in classifica generale.
Antonio Scarfone
VAN POPPEL DECLASSATO IN TURCHIA, A LONARDI TAPPA E MAGLIA
Successo italiano al Presidential Cycling Tour of Türkiye nella terza tappa. Dopo il declassamento di Danny van Poppel la vittoria è stata assegnata a Giovanni Lonardi, che si è anche insediato in vetta alla classifica generale. Seconda piazza per Enrico Zannoncello, terzo Max Kanter.
Una manovra scorretta di Danny Van Poppel (Bora Hansgrohe), primo a passare sotto il traguardo di Marmaris, ha consegnato la vittoria e la leadership in classifica generale a Giovanni Lonardi (Team Polti Kometa). Il successo dei nostri colori è stato altresì rafforzato dalla seconda posizione di Enrico Zanoncello (VF Group Bardiani CSF Faizané), che ha preceduto Max Kanter (Astana Qazaqstan Team), salito sull’ultimo gradino del podio.
La TopTen di giornata è stata completata da Matyáš Kopecký (Team Novo Nordisk), Iúri Leitão (Caja Rural – Seguros RGA), Henri Uhlig (Alpecin – Deceuninck), Sebastián Mora (Burgos – BH), Kenneth Van Rooy (Bingoal WB), Merhawi Kudus (Terengganu Cycling Team), Rory Townsend (Q36.5 Pro Cycling Team).
Come già detto, il vincitore odierno è anche il nuovo leader della classifica poichè il portacolori della Polti Kometa ha un vantaggio di 4” secondi sulla coppia formata da Zanoncello e Henri Uhlig (Alpecin – Deceuninck); seguono a sei secondi Tobias Lund Andresen (Team dsm-firmenich PostNL) e a sette secondi Filippo Conca (Q36.5 Pro Cycling Team).
La tappa odierna si può riassumere in poche righe. Dopo una partenza caratterizzata da vari attacchi che non hanno avuto fortuna, al cinquantesimo chilometri di gara si avvantaggiano Conca, Willie Smit (hina Glory – Mentech Continental Cycling Team), Antoine Berlin (Bike Aid) e Konrad Czabok (Mazowsze Serce Polski). La loro azione prosegue fino ai meno 40, quando l’italiano del gruppetto di testa ha provato l’azione solitaria. Per il lecchese non c’è stata molta fortuna, poichè sull’ultima ascesa di giornata è stato raggiunto da Zoccarato, Berlin, Lennert Teugels (Bingoal WB), Burak Abay (Sakarya BB Pro Team) e Ryan Cavanagh (Kinan Racing Team). Ma il gruppo aveva già iniziato le operazioni che precedono la volata e per i fuggitivi non c’è stato nulla da fare.
Nella giornata di lunedì si è disputata la seconda tappa (Kemer – Kaş, 190.6 Km) che ha visto il successo di Max Kanter, terzo oggi, su Henri Uhlig, Tobias Lund Andresen (Team Dsm-Firmenich PostNL), Davide Ballerini (Astana Qazaqstan Team), Lonardi e il resto del gruppo.
Oggi il Giro di Turchia proseguirà con la quarta tappa, che da Marmaris condurrà a Bodrum in 137,9 km.
La frazione presenta un menù che potrebbe risultare indigesto ad alcuni velocisti, anche se i due GPM in programma non sono ostacoli ostici da superare.
Mario Prato
MAI DIRE MAIKEL. ZIJLAARD VINCE IL PROLOGO DI PAYERNE
Nel breve cronoprologo di Payerne, Mikel Zijlaard (Team Tudor Pro Cycling) sorprende cronomen e uomini di classifica e indossa inaspettatamente la prima maglia gialla del Giro di Romandia. Edoardo Zambanini primo italiano all’arrivo
Il Giro di Romandia 2024 si apre con uno dei prologhi a cronometro più brevi degli ultimi anni in una corsa di ciclismo di una settimana. La partenza e l’arrivo coincidono con la località di Payerne e la lunghezza del percorso non raggiunge i 2 km e 300 metri. Spalmati lungo le strade della ridente cittadina svizzera contiamo dieci curve a 90 gradi più altre cinque o sei semicurve che spezzeranno il ritmo dei ciclisti. Per la conformazione e la brevità del percorso può vincere anche un ciclista non avvezzo alle corse contro il tempo. Ed infatti tra la sorpresa generale a vincere è Maikel Zijlaard (Team Tudor Pro Cycling) che ferma le lancette a 2 minuti e 55 secondi. A 1 secondo di ritardo si piazza Cameron Scott (Team Bahrain Victorious) mentre terzo è un redivivo Julian Alaphilippe (Team Soudal Quick Step) a 2 secondi di ritardo. Chiudono la top five Dorian Godon (Team Decathlon AG2R La Mondiale) e Ivo Oliveira (UAE Team Emirates), entrambi a 3 secondi di ritardo. Tra gli uomini di classifica quello messo meglio pare essere Ilan van Wilder (Team Soudal Quick Step), che chiude con il tempo di 2 minuti e 59 secondi, a 4 secondi di ritardo da Zijlaard. Edoardo Zambanini è il primo italiano all’arrivo con il tempo di 3 minuti e 2 secondi, a 7 secondi di ritardo da Zijlaard. Il 24enne olandese di Rotterdam ottiene la sua prima vittoria in una corsa WT ed è naturalmente la prima maglia gialla con 1 secondo di vantaggio su Scott e 2 secondi di vantaggio su Alaphilippe. Domani è in programma la seconda tappa da Château d’Oex a Friburgo di 165.7 km. Dopo i primi 70 km nei quali spicca il gpm di Sorens (4.2 km al 7.5%), si entra nel circuito finale caratterizzato dai due muri di Arconciel e di Lorette. Il primo è lungo 1.8 km ed ha una pendenza media del 7.3%, il secondo è lungo 700 metri con una pendenza media del 12.7%. Vedremo le prime scaramucce tra gli uomini di classifica e la maglia gialla potrà già cambiare spalle.
Antonio Scarfone
JAKOBSEN COGLIE LA PRIMA STAGIONALE AL GIRO DI TURCHIA
Nella prima tappa del Presidential Cycling Tour of Türkiye, Fabio Jakobsen centra la sua prima vittoria stagionale. Posti d’onore per Weemaes e Dehairs. Quarto posto per Lonardi e ottavo per Persico.
Ha preso il via oggi con la Antalya-Antalya di 134,7 km il Presidential Cycling Tour of Türkiye. La volata conclusiva ha visto primeggiare Fabio Jakobsen. L’olandese del Team Dsm-Firmenich PostNL ha così colto il suo primo successo stagionale davanti a Sasha Weemaes (Bingoal WB) e Simon Dehairs (Alpecin-Deceuninck Development Team). Ai piedi del podio è rimasto Giovanni Lonardi (Team Polti Kometa), che ha colto la quarta piazza davanti a Léo Bouvier (BIKE AID), Daniel Babor (Caja Rural – Seguros RGA), Jensen Plowright (Alpecin – Deceuninck), Davide Persico (Bingoal WB) e Reinardt Janse van Rensburg (China Glory – Mentech Continental Cycling Team), con Timothy Dupont (Tarteletto – Isorex) a chiudere la TopTen.
Piazzamenti di rilievo per altri tre corridori di casa nostra: 13° Enrico Zanoncello (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), 14° Davide Ballerini (Astana Qazaqstan Team), che ha preceduto il compagno di squadra Mark Cavendish e 18° Luca Colnaghi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè).
La prima frazione è stata caratterizzata dalla consueta fuga di giornata, promossa da Marcel Camprubi (Q36.5), Jambaljamts Sainbayar (Burgos BH), Filippo Ridolfo (Novo Nordisk), Julian Borresch (Rembe Sauerland), Aljaz Turk (Adria Mobil) e Tomasz Budzinski (Mazowsze Serce Polski). Il sestetto non ha mai avuto molta libertà, venendo tenuto con il “guinzaglio corto” dal plotone. Questo ha anche favorito un tentativo infruttuoso di portarsi sui battistrada da parte di Mehmet Kanat della Spor Toto Cycling Team. Ai meno 15 al termine i giochi erano tutti finiti e le squadre dei velocisti avevano preso il comando delle operazioni recuperando tutti i fuggitivi. Nelle convulse fasi che hanno preceduto la volata, con i treni che prendevano la miglior posizionem si è registrata la caduta prima dell’ultimo chilometeo di Johan Dorussen, elemento del treno di Jakobsen. Nonostante l’inconveniente, però, l’olandese ha comunque centrato la vittoria, con conseguente prima maglia di leader della classifica generale
Oggi il Presidential Cycling Tour of Türkiye proseguirà con la seconda tappa, 190.6 Km da Kemer a Kaş (Kalkan) per190,6 km, un’altra frazione che non dovrebbe scappare alle ruote veloci.
Mario Prato
GIRO DELLA ROMAGNA 2024, COLPO DI MORGADO
Antonio Morgado centra il successo alla classica romagnola. Battuti Joan Bou Company e Mattia Bais
Percorso e competizione interessante, a discapito di un parco partenti non ancora ai massimi livelli del circuito World Tour. Poche squadre oltre l’UAE Emirates – unica compagine del massimo livello professionistico presente oggi al via – possono permettersi di tenere chiusa la corsa, così che la fuga di giornata deve attendere ben 50 km prima di prendere il largo: il gruppetto che si forma al comando è composto da Filippo D’Aiuto (General Store-Essegibi-F.Lli Curia), Tommaso Cafueri (Zalf Euromobil Fior), José Antonio Prieto (Petrolike) e Lukas Rüegg (Team Vorarlberg), Filippo Agostinacchio (Beltrami TSA-Tre Colli), Giovanni Zordan (Zalf Euromobil Fior), Matthew Kingston (Mg.K Vis Colors for Peace) e Atsushi Oka (JCL Team UKYO).
Il drappello al comando procede spedito verso il circuito finale, sfiorando i quattro minuti di vantaggio massimo. Il resto del plotone è controllato dalla UAE Emirates che detta il ritmo e progressivamente inizia le operazioni di rincorsa. Quando il vantaggio è sceso nuovamente intorno ai 2 primi, davanti restano solamente D’Aiuto e Agostinacchio.
È nel corso della seconda tornata che avviene la svolta decisiva: con il vantaggio della coppia al comando ridotto ad appena 1′30″ dietro partono gli scatti, sfruttando le pendenze di Bagnolo. Il primo a partire è Giovanni Carboni (JCL Team UKYO) che ben presto raggiunge quel che resta del gruppo di testa alle spalle della ormai ex coppia al comando, dato che D’Aiuto si è tolto di ruota il compagno di fuga Agostinacchio. Nel tratto seguente su Carboni rientrano Mattia Bais (Polti-Kometa), Joan Bou (Euskaltel-Euskadi), Antonio Morgado (UAE Team Emirates) e José Felix Parra (Equipo Kern Pharma), andando a formare ben presto un sestetto di testa una volta completata la rincorsa sul giovane della UKYO restato per alcuni chilometri testa unica della corsa.
Durante l’ultima tornata il gruppo molla definitivamente la presa e getta la spugna, lasciando alla testa della corsa la contesa per le prime sei posizioni finali allo sprint. In volata a prevalere è l’esperienza di una delle squadre più forti del mondo, la UAE Emirates: è Antonio Morgado a regolare il gruppetto, con la sfida per il secondo posto vinta da Joan Bou Company su Mattia Bais.
Lorenzo Alessandri
LIEGI-BASTOGNE-LIEGI SENZA STORIA. POGACAR VINCE DOMINANDO
aprile 21, 2024 by Redazione
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L’attacco sulla Côte de la Redoute era una delle mosse più pronosticate degli ultimi eventi ciclistici e così è stato per Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) che allunga e in pochi km otterrà un vantaggio che si dilaterà fino al termine della corsa con Romain Bardet (Team DSM – Firmenich PostNL) che si guadagna il secondo posto mentre un comunque discreto Mathieu van Der Poel chiude in terza posizione
Dopo la vittoria nel 2021 Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) si presenta alla Liegi-Bastogne-Liegi come grande favorito anche in considerazione del fatto che Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step), vincitore nel 2022 e nel 2023, è ai box dopo la caduta patita al Giro dei Paesi Baschi. L’avversario più temibile per lo sloveno sembra essere il campione del mondo Mathieu van der Poel (Team Alpecin Fenix) ma non mancano altri ciclisti che palesano una buona condizione come Santiago Buitrago e Wour Poels (Team Bahrain Victorious), Tom Pidcock (Team INEOS Grenadiers), Mattias Skjelmose Jensen (Team Lidl Trek), Stephen Williams (Team Israel Premier Tech) e Maxim van Gils (Teal Lotto Dstny). Negli oltre 254 km da Liegi a Liegi si dovranno affrontare 11 cotes e come di consueto saranno quelle finali a decidere la gara, ovvero il trittico formato dal Col du Rosier, dalla Côte de la Redoute e dalla Côte de la Roche-aux-Faucons. La fuga partiva dopo pochi km grazie all’azione di nove ciclisti: Gil Gelders (Team Soudal Quick Step), Remy Rochas (Team Groupama FDJ), Enzo Leijnse (Team DSM – Firmenich PostNL), Christian Scaroni (Team Astana Qazaqstan), Lilian Calmejane (Team Intermarchè Wanty), Ivan Romeo (Team Movistar), Loic Vliegen (Team Bingoal WB), Fabien Doubey e Paul Orselin (Team TotalEnergies). Il gruppo lasciava andare i nove attaccanti che dopo 30 km avevano un vantaggio di 3 minuti e 30 secondi. Dopo la Côte de Bellerue e la Côte de Saint-Roch, le due prime asperità categorizzate che i ciclisti avevano affrontato, il vantaggio della fuga sul gruppo inseguitore tirato dall’UAE Team Emirates era di 4 minuti e 40 secondi. Le cose iniziavano a cambiare ritornando verso Liegi visto che ai piedi della Côte de Mont-le_soie il vantaggio della fuga sul gruppo inseguitore era sceso a minuto. La prima caduta di una certa rilevanza veniva registrata a 99 km dall’arrivo e vi erano coinvolti William Junior Lecerf (Team Soudal Quick Step), Chris Hamilton (Team DSM – Firmenich PostNL) e Toon Clynhens (Team Flanders Baloise). Poco dopo un rallentamento a causa di un restringimento della carreggiata causava una sensibile frattura nel gruppo. Tra gli altri restava invischiato nelle retrovie Mathieu van der Poel (Team Alpecin Deceuninck). La seconda parte del gruppo doveva recuperare una cinquantina di secondi sulla prima parte del gruppo. Il forcing dell’Israel Premier Tech allungava il primo gruppo inseguitore che annullava la fuga a 88 km dall’arrivo. Nel gruppo inseguitore oltre a Van der Poel erano presenti anche Valentin Madouas (Team Groupama FDJ), Jesus Herrada (Team Cofidis), Aleksandr Vlasov (Team BORA Hansgrohe), Simon Yates (Team Jayco AlUla) e Tom Pidcock (Team INEOS Grenadiers). A 83 km dalla conclusione il ritardo del gruppo Van der Poel era di 1 minuto e mezzo. Israel Premier Tech e UAE Team Emirates continuavano a darsi cambi regolari in testa al gruppo. Grazie al’impegno di INEOS Grenadiers e Bahrain Victorious, il gruppo Van der Poel rientrava sul gruppo principale a 70 km dalla conclusione. Sul Col du Rosier, uno dei punti più alti di tutta la Liegi-Bastogne-Liegi, scollinavano una sessantina di ciclisti. Domen Novak (UAE Team Emirates) trainava il gruppo anche sulla successiva Côte de Desniè. IL gruppo prendeva a tutta velocità la Côte de la Redoute, questa volta tirato da EF Education EasyPost e Lidl Trek. Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) dava una prima bottarella accelerando e mettendo in fila il gruppo. Alla sua accelerazione resisteva in un primo momento Richard Carapaz (Team EF Education EasyPost) ma poco dopo lo sloveno si avvantaggiava e scollinava con 8 secondi di vantaggio sul ciclista ecuadoriano. Pogacar aumentava il vantaggio sugli avversari. AI piedi della Côte des Forgues era già di un minuto abbondante. Alle sue spalle si era formato un primo quartetto di inseguitori che comprendeva Benoit Cosnefroy (Team Decathlon AG2R La Mondiale), Ben Healy (Team EF Education EasyPost), Romain Gregoire (Team Groupama FDJ) e Romain Bardet (Team DSM – Firmenich PostNL). Allo scollinamento della Côte de la Roche aux Façons il vantaggio di Pogacar era di 1 minuto e 30 secondi su Bardet mentre più dietro inseguiva un drappello formato da una ventina di ciclisti. Pogacar gestiva tranquillamente il suo vantaggio sugli inseguitori ed andava a vincere tra il tripudio della folla la sua seconda Liegi-Bastogne-Liegi. Piazza d’onore per Bardet che tagliava il traguardo con 1 minuto e 39 secondi di ritardo mentre Van der Poel saliva sul gradino più basso del podio regolando il gruppetto dei ritardatari. Maxim van Gils (Team Lotto Dstny) era quarto mentre Aurelien Paret-Peintre (Team Decathlon AG2R La Mondiale) chiudeva la top five. Il primo degli italiani era Antonio Tiberi (Team Bahrain Victorious), ventiduesimo nel gruppo Van der Poel. Pogacar è già bello carico dopo il ritiro in altura e vince una Monumento come se fosse un semplice allenamento. Adesso vedremo quali e quante briciole concederà al prossimo Giro d’Italia.
Antonio Scarfone