VUELTA FEMENINA, BOTTINO PIENO PER DEMI VOLLERING
Colpo grosso dell’olandese Vollering nella quinta giornata della Vuelta Femenina, che si prende tappa e maglia. Grazie al terzo posto odierno Elisa Longo Borghini sale al secondo posto della classifica. Seconda di giornata un’altra olandese, Yara Kastelijn
La salita conclusiva della quinta tappa disputata oggi era la classica cartina di tornasole per capire chi aveva messo la corsa a tappe spagnola tra gli obiettivi di stagione.
Il verdetto che ne è scaturito è stato unanime: l’atleta da battere, sempre ammesso che ci si riesca, è l’olandese Demi Vollering. La portacolori del Team SD Worx – Protime si è presa in solitaria la tappa rifilando alle sue dirette inseguitrici quasi mezzo minuto, al netto degli abbuoni, tutti secondi preziosissimi in ottica classifica generale. Le prime ad arrivare al traguardo di Jaca dopo la nuova maglia rossa sono state Yara Kastelijn (Fenix-Deceuninck) ed Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek), entrambe giunte con un ritardo di 28″. Grazie al piazzamento sul podio la campionessa italiana si è insediata al secondo posto della classifica con un gap di 31″ dalla Vollering.
Con ritardi ancora maggiori rispetto alla coppia appena citata sono passate sotto il traguardo Évita Muzic (FDJ – SUEZ) a 39″, Sarah Gigante (AG Insurance – Soudal Team) a 41″, Ricarda Bauernfeind (Canyon//SRAM Racing) e Riejanne Markus (Team Visma | Lease a Bike) a 44″, Juliette Labous (Team dsm-firmenich PostNL) a 47″, Kim Cadzow (EF Education-Cannondale) a 57″ e Pauliena Rooijakkers (Fenix-Deceuninck) a 1′08″, ultima della TopTen. L’italiana Monica Trinca Colonel (Bepink – Bongioanni) ha chiuso quattordicesima a 1′18″.
Per quanto riguarda la classifica generale alle spalle dell’olandese e dell’italiana divise da 38” troviamo Riejanne Markus (Team Visma | Lease a Bike) a 53”, Kristen Faulkner (EF Education-Cannondale) a 1′10″, Juliette Labous a 1’13”. La seconda italiana in classifica è la cuneese Erica Magnaldi (UAE Team ADQ), tredicesima a 3′03″ e oggi ventesima a poco meno di 2 minuti dalla vincitrice. Giornata no per la ex maglia rossa Marianne Vos (Team Visma | Lease a Bike), che chiuso in 26a posizione a 2′22″ dalla vincitrice, perdendo otto posizioni in classifica (ora è nona a 2′07″).
Domani la Tarazona- La Laguna Negra di 132 Km presenta un altro arrivo in salita che nell’economia della gara potrebbe risultare molto importante in vista dell’ultimo traguardo in quota di domenica, frazione che decreterà la vincitrice di questa edizione della corsa spagnola.
Mario Prato
KRISTEN FAULKNER È PIÙ FORTE DEL VENTO, MARIANNE VOS NUOVA MAGLIA ROSSA
In una tappa caratterizzata dal vento e di conseguenza dai ventagli, la statunitense Kristen Faulkner ha colto il successo in solitaria. Sul podio di giornata sono salite la Baker e la Vos, che grazie al terzo posto odierno sale in vetta alla classifica. Prima italiana Erica Magnaldi, dodicesima.
Che il vento fosse stato protagonista sulle strade della Vuelta Feminina lo si era pronosticato senza quasi timor di smentita. Ne è nata così una corsa che ha visto il plotone delle ragazze spezzarsi in due tronconi già dopo una trentina di chilometri. Davanti veniva così a trovarsi un gruppetto di una ventina di unità che comprendeva la quasi totalità delle “big” presenti in terra iberica, con la leader della classifica Blanka Vas (Team SD Worx – Protime) ben scortata dalle sue compagne di squadra.
Queste battistrada hanno anche cercato di sfruttare a proprio vantaggio il traguardo volante di Santa Fè, che elargiva 6” di abbuono alla prima a transitarvi, conquistati dalla fuoriclasse olandese Marianne Vos (Team Visma | Lease a Bike), che ha regolato la Vas e l’italiana Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek), alle quali sono andati rispettivamente 4” e 2”.
La svolta della corsa si è avuta ai meno 5, quando la statunitense Kristen Faulkner (EF Education-Cannondale), ha allungato rendendosi irraggiungibile fin sul traguardo
Dopo 10″ la volata per il secondo posto è andata a Georgia Baker (Liv AlUla Jayco) sulla Vos, che anticipando la Vas (Team SD Worx – Protime) le ha sfilato dalle spalle la maglia rossa di leader della classifica. A seguire si sono piazzete Sheyla Gutiérrez (Movistar Team), Maike van der Duin (Canyon//SRAM Racing), Alison Jackson (EF Education-Cannondale), Juliette Labous (Team Dsm-Firmenich PostNL) e Marlen Reusser (Team SD Worx – Protime). Dodicesima ha chiuso Erica Magnaldi (UAE Team ADQ), mentre la migliore delle nostre in classifica, la Longo Borghini (Lidl – Trek) ha chiuso quindicesima con lo stesso tempo della seconda classificata.
Detto dell’insediamento della Vos in vetta alla generale ai danni della Vas, che ora insegue a 5”, troviamo in terza posizione la vincitrice odierna, terza a 9”, mentre la Longo Borghini segue a 18”,- Chiude la TopFive la Jackson a 19”.
Domani si disputerà la Huesca- Jaca di 114 Km, prima tappa veramente importante in chiave vittoria finale. In particolare negli ultimi 45 km di gara sono concentrare due salite, cominciando con quella di San Juan de la Peña, nulla di particolarmente impegnativo, ma che comunque metterà fatica e tossine nelle gambe delle ragazze in corsa. Dopo l’insidiosa discesa si affronterà per ultima la salita più impervia, costituita dai 3.2 km all’8.3%, con un picco al 12% nel finale, che dalla città di Jaca porterà sino al Fuerte de Rapitàn.
Mario Prato
VAN GILS FESTEGGIA A FRANCOFORTE, IL BELGA E’ IL PIU’ VELOCE IN VOLATA
L’Eschborn Frankfurt 2024 vede il trionfo di Maxim van Gils (Team Lotto Dstny) che ha la meglio su un piazzatissimo Alex Aranburu (Team Movistar) mentre chiude il podio Riley Sheehan (Team Israel Premier Tech)
La Classica di Francoforte (in tedesco Eschborn-Frankfurt) giunge all’edizione numero 61 ed è uno dei fiori all’occhiello delle corse che si svolgono in Germania insieme alla Classica di Amburgo, a quella di Colonia ed al Giro di Germania, altrimenti detto Deutschland Tour. Una corsa la cui prima edizione è datata 1962 e che annovera nell’albo d’oro autentici mostri sacri del ciclismo come Jean Stablinski, Barry Hoban, Rudi Altig, Eddy Merckx, Walter Godefroot, Freddy Maertens, Gerrie Knetemann, Gianbattista Baronchelli, Ludo Peeters, Phil Anderson, Johan Bruyneel, Rolf Sørensen, Michele Bartoli, Erik Zabel, Davide Rebellin, Karsten Kroon e Stefano Garzelli, per elencarne alcuni. Negli anni più recenti il mattatore assoluto della corsa tedesca è stato Alexander Kristoff, autore di ben quattro vittorie consecutive dal 2014 al 2018. Il ciclista norvegese ha all’attivo anche tre terzi posti consecutivi (2019, 2021 e 2022). Nonostante l’ultimo decennio abbia visto prevalere per la maggior parte velocisti – oltre alle vittorie di Kristoff, ricordiamo quelle di Pascal Ackermann nel 2019, di Jasper Philipsen nel 2021 e di Sam Bennett nel 2022. Il percorso ricalca quello dell’edizione 2023: lungo 201.5 km, vede i punti più impegnativi nella doppia scalata del Feldberg e nella triplice scalata del Mammolshain. L’ultima trentina di km è pianeggiante ma ci saranno squadre che vorranno sicuramente indurire la corsa a partire dall’UAE Team Emirates che ha in Marc Hirschi uno dei grandi favoriti. Lo svizzero ha dimostrato di avere una buona gamba nelle precedenti uscite e, dotato di un’ottimo spunto veloce che coniuga sapientemente con una buona resistenza in salita, ha una squadra al suo servizio, in cui sono presenti anche uomini di sicuro affidamento come Diego Ulissi, Jan Christen e Nils Politt. Inizialmente il gruppo lasciava andare la fuga di tre uomini ovvero Jacopo Mosca (Team Lidl Trek), Warre Vangheluwe (Team Alpecin Deceuninck) e John Degenkolb (Team DSM – Firmenich PostNL), quest’ultimo vecchio vincitore della corsa nel 2011. All’inizio della prima scalata verso il Feldberg il terzetto di testa aveva oltre 6 minuti sul gruppo tirato dal Team Lotto Dstny. Mosca era il primo fuggitivo a rialzarsi e ad essere ripreso dal gruppo a 94 km dalla conclusione. In particolare era la seconda scalata del Feldberg a ripercuotersi sulle speranze di Degengoln e di Vangheluve, che venivano ripresi dal gruppo, già molto selezionato. A 75 km dalla conclusione iniziavano diversi attacchi e contrattacchi che vedevano protagonisti, tra gli altri, Roger Adrià (Team BORA Hansgrohe), Sjoerd Bax (UAE Team Emirates), Ben Healy e Darren Rafferty (Team EF Education EasyPost), Giulio Ciccone (Team Lidl Trek) e Luca Vergallito (Team Alpecin Deceuninck). Ben Healy ci riprovava insieme ad Emanuel Buchmann (Team BORA Hansgrohe) quando mancavano una sessantina di km all’arrivo. L’azione deli due nuovi battistrada si concludeva però dopo una decina di km, ripresi anch’essi dal gruppo. La terza ed ultima scalata del Mammolshain spezzettava ancora di più il gruppo. Uno dei più pimpanti era Jan Christen (UAE Team Emirates) il quale si avvantaggiava di qualche metro sui diretti inseguitori. A 30 km dalla conclusione lo svizzero aveva una ventina di secondi di vantaggio sul primo drappello di inseguitori. Le squadre più impegnate ad inseguire erano la Lidl Trek e l’Alpecin Deceuninck. Dopo una strenua resistenza Christen si arrendeva a poco più di 2 km dall’arrivo venendo ripreso dal gruppo. Nella volata di una trentina di ciclisti Maxim van Gils (Team Lotto Dstny) aveva la meglio su Alex Aranburu (Team Movistar) e Riley Sheehan (Team Israel Premier Tech). Chiudevano la top five Lukas Nerurkar (Team EF Education EasyPost) in quarta posizione e Roger Adrià (Team BORA Hansgrohe) in quinta posizione. Per Van Gils è la seconda vittoria stagionale dopo essersi già imposto nella prima (ed unica) tappa della Vuelta a Andalucia.
Antonio Scarfone
VUELTA FEMENINA, LA VOS INSIDIA IL REGNO DELLA VAS
Era una delle attese protagoniste e oggi Marianne Vos ha ritrovato il successo davanti a Kool e Baril. Prima italiana la Ciabocco, settima. Blanka Vas ancora leader con un secondo di vantaggio sulla vincitrice odierna
Nella Lucena del Cid-Teruel, valida come terza tappa della Vuelta España Femenina, l’attesa Marianne Vos (Team Visma | Lease a Bike) ha centrato la vittoria davanti a Charlotte Kool (Team dsm-firmenich PostNL) e a Olivia Baril (Movistar Team), che salgono con lei sul podio di giornata. Quarta si è piazzata Ingvild Gåskjenn (Liv AlUla Jayco), seguita da Lily Williams (Human Powered Health), Flora Perkins (Fenix-Deceuninck), Eleonora Ciabocco (Team dsm-firmenich PostNL), Caroline Andersson (Liv AlUla Jayco), Mischa Bredewold (Team SD Worx – Protime) e Magdeleine Vallieres (EF Education-Cannondale), che chiude la TopTen. La campionessa italiana Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek), oggi quattordicesima, ha perso un posto nella generale, scendendo dal terzo al quarto posto a causa dell’insediamento della vincitrice di oggi al secondo.
Ora la classifica generale vede Blanka Vas (Team SD Worx – Protime) prima con un secondo di vantaggio sulla Vos, dieci su Alison Jackson (EF Education-Cannondale), undici sulla Longo Borghini, Eva van Agt (Team Visma | Lease a Bike) e altre sei atlete, tra le quali troviamo anche l’ex leader della classifica Gaia Realini (Lidl – Trek), nona.
La tappa odierna oltre alle protagoniste della volata finale ha avuto alla ribalta la spagnola Mireia Benito (AG Insurance – Soudal Team). La sua azione in solitaria è iniziata dopo una dozzina di chilometri dal via e si è conclusa ai meno 7 al termine.
Come accaduto anche ieri, le fasi immediatamente precedenti alla volata conclusiva sono state caratterizzate da una caduta, avvenuta entro i 3 Km al traguardo e così alle atlete giunte staccate al traguardo sono stati abbuonati i ritardi accumulati, come prescrive il regolamento.
Domani, Vuelta proseguirà con la Molina de Aragon – Saragozza, una frazione che potrebbe definirsi di trasferimento, vista la totale mancanza di difficoltà altimetriche. L’unica incognita potrebbe arrivare dal vento, che potrebbe rendere difficile una tappa che sulla carta non lo è e che domani pomeriggio è previsto piuttosto forte, con folate che potrebbero sfiorare i 60 Km/h.
Mario Prato
ALISON JACKSON TORNA AL SUCCESSO ALLA VUELTA FEMENINA. BLANKA VAS NUOVA LEADER
La prima tappa in linea della corsa a tappe spagnola è andata alla canadese Alison Jackson. Grazie al secondo posto conquistato oggi l’ungherese Blanka Vas spodesta dalla vetta della classifica Gaia Realini, scesa al nono posto. Terza di giornata Karlijn Swinkels. Prima italiana Giorgia Vettorello, sesta.
La prima tappa in linea della Vuelta España Femenina, Buñol-Moncófar di 118.3 km, ha visto il successo in volata di Alison Jackson (EF Education-Cannondale). La campionessa nazionale canadese in carica – la conquista del titolo era stata la sua ultima vittoria, ha avuto la meglio nella volata finale su Blanka Vas (Team SD Worx – Protime), Karlijn Swinkels (UAE Team ADQ), Katarzyna Niewiadoma (Canyon//SRAM Racing), Ingvild Gåskjenn (Liv AlUla Jayco), Giorgia Vettorello (Roland), Silke Smulders (Liv AlUla Jayco), Flora Perkins (Fenix-Deceuninck), Amber Kraak (FDJ – SUEZ), Kristen Faulkner (EF Education-Cannondale). Fuori dalla TopTen di giornata si è piazzata la campionessa italiana Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek), che si può comunque rallegrare per il terzo posto in classifica a 9″ dall’ungherese Vas e a un seconda dalla vincitrice di oggi, che si è insediata al secondo posto. Dopo l’exploit di domenica nella cronosquadre d’aperuta Gaia Realini (Lidl – Trek) è scesa al nono posto con lo stesso distacco dalla Longo Borghini. Con lo stesso gap troviamo altre 7 atlete Nonostante la “battaglia” sul Puerto de l’Oronet per la maglia di miglior scalatrice, la tappa non è sfuggita alla legge delle ruote veloci che, supportate dai propri team, hanno sfruttato a loro vantaggi i lunghi tratti pianeggiante inseriti tra il primo GPM di questa Vuelta e il traguardo.
Nella prima fase di gara l’iniziativa di Idoia Eraso (Laboral Kutxa-Fundación Euskadi), Angela Oro (Bepink-Bongioanni) e Marine Allione (Winspace) ha fatto si che nascesse la fuga di giornata. Sulle tre attaccanti sono state brave a riportarsi Valerie Demey (VolkerWessels), Audrey De Keersmaeker (Lotto Dstny) e l’italiana Silvia Zanardi (Human Powered Health). Il sestetto così formato ha saputo gestire un vantaggio superiore ai tre minuti. La salito all’Oronet ha, però, fatto sì che le ambizioni delle inseguitrici avessero la meglio sulle attaccanti. La prima a scollinare sotto le insegne del primo GPM di questa Vuelta è stata la Swinkels, prima leader della speciale classifica. I restanti chilometri sono stati un continuo “work in progress” delle squadre delle velociste, impegnate a tenere la migliore posizione per le rispettive ruote veloci.
Oggi la Vuelta Femenina proseguirà con la Lucena del Cid – Teruel di 130.2 km. La tappa potrebbe premiare le fughe visto che si dovrà salire sull’Alto Fuente de Rubielos, colle di terza categoria, e da lì in poi continuerà a viaggiare in quota intorno ai mille metri fino al traguardo di Teruel.
Mario Prato
GAIA REALINI PRIMA REGINA DI SPAGNA
Grazie al successo della Lidl-Trek nella cronosquadre, l’italiana Gaia Realini è la prima leader della Vuelta España Femenina. Alle spalle della formazione statunitense si sono piazzate il Team Visma | Lease a Bike e il Team SD Worx – Protime. L’unica formazione italiana presente, la Bepink – Bongioanni, ha chiuso ventunesima.
È iniziata oggi con una cronosquadre la Vuelta España Femenina. Sui 16 Km del circuito di Valencia il team più veloce è stato lo statunitense Lidl-Trek, che ha impiegato 19’20” a completare il percorso. Stesso il tempo per la seconda squadra classificata, il Team Visma | Lease a Bike di Marianne Vos, che ha mancato la vittoria per soli 16 centesimi. Più lungo di un secondo, invece, è stato il tempo impiegato dal Team SD Worx – Protime di Demi Vollering, formazione che schiera anche le “nostre” Elena Cecchini e Barbara Guarischi, oggi molto utili nella prima parte di gara e poi entrambe giunte staccate al traguardo, con ritardi oltre un minuto che saranno conteggiati in classifica. Per quanto riguarda quest’ultima, il successo della squadra statunitense ha posizionato in vetta Gaia Realini, che è transitata per prima sulla linea d’arrivo, mentre quarta con il medesimo tempo è la campionessa nazionale in carica Elisa Longo Borghini.
Al via della corsa a tappe spagnola c’è anche una formazione con sponsorizzazione italiana, la Bepink – Bongioanni, che ha però deluso piazzandosi ultima con un passivo di quasi due minuti.
Oggi la Vuelta femminile affronterà la sua prima tappa in linea, la Buñol-Moncófar di 118.3 Km. A parte l’ascesa al Puerto de l’Oronet, il tracciato non prevede particolari difficoltà e dovrebbe premiare le ruote veloci.
Mario Prato
LA PASSERELLA DI VERNIER PREMIA GODON. CARLOS RODRIGUEZ VINCE IL GIRO DI ROMANDIA 2024
Nella volata finale di Vernier Dorian Godon (Team Decathlon AG2R La Mondiale) batte Simone Consonni (Team Lidl Trek) e Dion Smith (Team Intermarchè Wanty). Carlos Rodriguez (Team INEOS Grenadiers) vince la breve corsa svizzera
Il Giro di Romandia mette in scena l’ultima tappa da Vernier a Vernier di 150.8 km. Dopo il tappone di ieri che ha stravolto la classifica generale Carlos Rodriguez (Team INEOS Grenadiers) è ad un passo dalla conquista della sua prima corsa a tappe stagionale dopo il secondo posto al Giro dei Paesi Baschi. Il gpm di Dardagny è il punto più impegnativo della tappa e dovrà essere affrontato per quattro volte all’interno del circuito che caratterizza la tappa odierna. La fuga di giornata ha visto protagonisti Remi Cavagna (Team Movistar), Darren Rafferty (Team EF Education EasyPost), Marco Brenner (Team Tudor Pro Cycling) e Alexandre Balmer (Nazionale Svizzera). La fuga non ha mai impensierito più di tanto il gruppo maglia gialla. Le squadre maggiormente impegnate nell’inseguimento sono state l’INEOS Grenadiers e l’UAE Team Emirates finchè la fuga è stata annullata a 28 km dalla conclusione. Gli ultimi attacchi hanno avuto come protagonisti Michael Valgren (Team EF Education EasyPost) e Michael Hepburn (Team Jayco AlUla) ma il gruppo ha chiuso rapidamente. Nella volata finale Dorian Godon (Team Decathlon AG2R La Mondiale) si è imposto davanti a Simone Consonni (Team Lidl Trek) ed a Dion Smith (Team Intermarchè Wanty). Per Godon si apre forse un futuro da velocista visto che è la seconda vittoria al Giro di Romandia dopo quella ottenuta nella prima tappa e che gli aveva permesso di indossare anche la maglia gialla. La classifica generale non cambia e Carlos Rodriguez vince il Giro di Romandia 2024 davanti ad Aleksandr Vlasov (Team BORA Hansgrohe) e Florian Lipowitz (Team BORA Hansgrohe). Per quanto riguarda le altre classifiche (Team Decathlon AG2R La Mondiale) vince quella a punti, Juri Hollmann (Team Alpecin Deceuninck) vince quella dei gpm, Carlos Rodriguez vince quella della maglia bianca ed infine l’UAE Team Emirates si aggiudica la classifica a squadre.
Antonio Scarfone
GIRO DI TURCHIA, TERZO SIGILLO DI TOBIAS LUND ANDRESEN E POI CHIUSURA ANTICIPATA
Ancora una vittoria per Tobias Lund Andresen al Presidential Cycling Tour of Türkiye. Il danese ha così messo in carniera la terza vittoria nelle ultima 4 tappe disputate. Podio di giornata per Dupont e Peñalver. Primo italiano Zanoncello, settimo. Topten anche per Pinazzi, nono. Tutto questo è accaduto ieri, mentre oggi il maltempo ha costretto gli organizzatori a neutralizzare l’ultima tappa. La vittoria finale è così andata a Frank van den Broek, vincitore della frazione regina.
Le ultime notizie arrivate dalla Turchia fanno sapere che il Presidential Cycling Tour of Türkiye si è concluso con la settima tappa di ieri. L’ottava in programma oggi è stata neutralizzata per la pioggia che si sta abbattendo su Istanbul e che ha convinto la giuria a far percorrere ai corridori solo uno dei cinque giri previsti a velocità controllata, senza ordine d’arrivo e dunque senza nè vincitori, nè vinti.
Tornando alla corsa “vera”, ieri c’è stata la terza vittoria in quattro tappe per il danese del Team Dsm-Firmenich PostNL Tobias Lund Andresen. Il ventunenne di Taastrup si sta dimostrando un velocista di spessore, visto come sta monopolizzando le ultime volate di questo Giro di Turchia
Ieri a fare da corona al suo terzo successo – al termine della Cesme – Smirne di 125.4 Km si sono piazzati nell’ordine Timothy Dupont (Tarteletto – Isorex), Manuel Peñalver (Team Polti Kometa), Sasha Weemaes (Bingoal WB), Sergey Rostovtsev (Sakarya BB Pro Team), Fabio Jakobsen (Team Dsm-Firmenich PostNL), Enrico Zanoncello (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), Marcin Budziński (Mazowsze Serce Polski), Mattia Pinazzi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) e Sebastian Nielsen (TDT – Unibet Cycling Team)-
Con la neutralizzazione della tappa odierna, nulla è cambiato in classifica generale che vede Frank van den Broek (Team Dsm-Firmenich PostNL), vincitore della frazione regina di venerdì, primeggiare con un vantaggio di 4″ su Merhawi Kudus (Terengganu Cycling Team) e 9″ su Paul Double (Team Polti Kometa). Primo italiano è Manuele Tarozzi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), dodicesimo a 45″.
Mario Prato
CARAPAZ VINCE A LEYSIN,CARLOS RODRIGUEZ NUOVA MAGLIA GIALLA
La tappa più dura del Giro di Romandia 2024 vede gli uomini di classifica battersi senza lesinare colpi sull’ultima salita finale. Richard Carapaz (Team EF Education EasyPost) sceglie il momento giusto per attaccare ed andare a vincere sul traguardo di Leysin mentre Juan Ayuso (UAE Team Emirates) deve cedere la maglia gialla a Carlos Rodriguez (Team INEOS Grenadiers)
Anche se verrà affrontato per primo, dei cinque gpm in programma nella penultima tappa del Giro di Romandia, quello di Ovronnaz è certamente il più impegnativo con gli ultimi 5 dei 9 km da scalare con una pendenza media che supera l’11%. Se qualche squadra si metterà a fare un ritmo ‘pazzo’, in cima resterà non più di una trentina di ciclisti – forse anche meno – e con quattro gpm ancora da percorrere, di cui l’ultimo che termina sul traguardo di Leysin, ne vedremo delle belle. Juan Ayuso (UAE Team Emirates) è la nuova maglia gialla e parte con i gradi di favorito ma mai dire mai in una corsa che finora non ha mostrato un chiaro favorito visto che il simbolo del primato è passato sempre di spalla in spalla alla fine ciascuna tappa. Oggi sicuramente sapremo chi vincerà al 99% l’edizione 2024 della breve corsa svizzera. Alla partenza da Saillon si segnalavano i ritiri di Sylvain Moniquet (Team Lotto Dstny) e di Patrick Gamper (Team BORA Hansgrohe). Dopo una decina di km si avvantaggiava un terzetto formato da Raul Garcia Pierna (Team Arkea B&B Hotels), Nelson Oliveira (Team Movistar) e Bart Lemmen (Team Visma Lease a Bike). IL portoghese si aggiudicava il primo traguardo volante di Aproz posto al km 17.5. Poco prima dell0inizio della salita di Ovronnaz raggiungevano la testa della corsa anche Juri Hollmann (Team Alpecin Deceuninck), Dorian Godon (Team Decathlon AG2R La Mondiale) e Josef Cerny (Team Soudal Quick Step). Lemmen scollinava in prima posizione sul gpm di Ovronnaz posto al km 44.7. L’olandese si ripeteva sul successivo gpm di La Rasse posto al km 79.1. Nel gruppo maglia gialla le squadre più attive all’inseguimento dei fuggitivi erano l’UAE Team Emirates ed il Team INEOS Grenadiers. Nel frattempo Clement Berthet (Team Decathlon AG2R La Mondiale) aveva raggiunto la testa della corsa ed aveva scollinato per primo sul gpm di Les Rives posto al km 100.1. Bertheth si aggiudicava anche il successivo gpm di Les Giettes posto al km 106.8 mentre il forcing dell’UAE e dell’INEOS iniziava a dare i suoi frutti visto che il gruppo maglia gialla iniziava ad allungarsi e si segnalava nelle retrovie Lucas Plapp (Team Jayco AlUla), settimo in classifica generale. Berthet vinceva il secondo traguardo volante di Monthey posto al km 118.3. Dopo l’inizio dell’ultima salita verso l’arrivo il gruppo dei favoriti si riduceva all’osso ed in difficoltà sembrava essere proprio la maglia gialla Ayuso che non riusciva a rispondere agli attacchi degli altri. Richard Carapaz (Team EF Education EasyPost) attaccava a circa 3 km dall’arrivo. Florian Lipowitz (Team BORA Hansgrohe) e Carlos Rodriguez (Team INEOS Grenadiers) in un primo momento cercavano di stargli vicino ma Rodriguez perdeva le ruote degli altri due. Nella volata a due in salita Carapaz vinceva davanti a Lipowitz mentre Rodriguez giungeva in terza posizione a 10 secondi di ritardo. Enric Mas (Team Movistar) era quarto a 14 secondi di ritardo da Carapaz mentre Aleksandr Vlasov (Team BORA Hansgrohe) chiudeva la top five. Ayuso non faceva meglio dell’undicesima posizione a 44 secondi di ritardo da Carapaz che ottiene la terza vittoria stagionale. Quel che più importa però è che la maglia gialla passa sulle spalle di Carlos Rodriguez che ora potrà gestire 7 secondi di vantaggio su Vlasov nell’ultima tappa di domani, per la maggior parte da percorrersi all’interno del circuito di Vernier, nel quale si dovrà affrontare per quattro volte il facile gpm di Dardagny. Le squadre dei velocisti possono avere delle chance di vittoria ma i 7 secondi che separano Rodriguez e Vlasov potrebbero rendere la tappa molto interessante.
Antonio Scarfone
AL GIRO DI TURCHIA LA MONTAGNA INCORONA FRANK VAN DEN BROEK
La tappa Regina del Presidential Cycling Tour of Türkiye è andata a Frank van den Broek, che ha regolato in uno sprint a due l’eritreo Kudus. Terzo Double. Italiani tutti fuori dalla TopTen con Valerio Conti dodicesimo.
Cambio della guardia in casa Team Dsm-Firmenich PostNL. Dopo le due vittorie consecutive e relativa ledership conquistate da Tobias Lund Andresen, oggi a salire alla ribalta è stato Frank van den Broek, andato a fare la classica doppietta, tappa e maglia. Sul traguardo in salita del monte Spil l’olandese ha regolato in uno sprint a due l’eritreo Merhawi Kudus, che dopo otto anni nel World Tour è approdato al Terengganu Cycling Team, squadra continentale malese. Terzo a 3″ si è piazzato il britannico Paul Double (Team Polti Kometa), molto attivo nelle fasi finali, ma ormai troppo stanco per tenere le ruote dei due corridori lanciati verso la vittoria. Più indietro sono giunnti gli altri componenti della TopTen di giornata: a 13” è transitata la coppia formata da Metkel Eyob (Terengganu Cycling Team) e Harold Martín López (Astana Qazaqstan Team), a 16″ un quartetto composto da Mario Aparicio (Burgos – BH), Lander Loockx (TDT – Unibet Cycling Team), Carl Fredrik Hagen (Q36.5 Pro Cycling Team) e Alexander Hajek (BORA – hansgrohe); a 34″ si è piazzato Vadim Pronskiy (Astana Qazaqstan Team), che ha chiuso la TopTen di giornata precedendo il monegasco Victor Langellotti (Burgos – BH). Primo degli italiani è stato Valerio Conti (Team Corratec – Vini Fantini), 12° a 36″.
La tappa odierna era quella più importante, perchè prevedeva l’arrivo posto al termine di una salita di 14 Km al 7% di pendenza media, e lo si è capito anche dalle attenzioni che il gruppo ha riservato ad ogni fase di gara. La prima squadra a muovere le acque è stata, fin dalle prime pedalate, l’Astana Qazaqstan, che ha mandato all’attacco Davide Ballerini e Nicolas Vinokourov. I due dopo solo 10 km dal via avevano già un vantaggio di 40″. Hanno provato a chiudere sui fuggitivi Jonas Rickaert (Alpecin-Deceuninck) e Andreas Nielsen (TDT-Unibet), ma prima che la situazione potesse diventare pericolosa per gli inseguitori il gruppo ha chiuso il gap. La fase successiva è stata caratterizzata da un susseguirsi di attacchi con vari atleti impegnati, tra cui nuovamente Ballerini, questa volta in compagnia di Martijn Budding (TDT-Unibet). Più fortuna l’ha avuta il tentativo di Timothy Dupont e Mauro Verwilt (Tarteletto-Isorex), la cui “libera uscita” è durata un po’ di più; ma anche su di loro si è riportato il gruppo, prima che scattasse la prima ora di gara. Quando mancavano poco più di 110 Km al termine è nata la fuga “buona”, portata via dal già citato Rickaert, Negasi Haylu Abreha (Q36.5 Pro Cycling), Petros Mengs (Beykoz Belediyesi Spor Türkiye), Norbert Banaszek (Mazowsze Serce Polski) e Feritcan Samli (Spor Toto Cycling). La loro azione è proseguita andando a sfiorare i 4′ di vantaggio, stabilizzandosi intorno ai 3′10″ in prossimità di metà gara. I saliscendi che precedevanio il gran finale hanno ridotto le energie degli attaccanti e così il gruppo di testa perdeva pezzi strada facendo, fino a ridursi a tre corridori in prossimità dell’inizio dell’ascesa finale, quando il loro vantaggio era sceso a 1′30″.
All’inizio della fase finale e decisiva i team più attivi erano ancora l’Astana Qazaqstan e la Polti-Kometa, ma la prima azione che poteva far saltare il banco è stata portata dalla Q36.5, che ha lanciato Filippo Conca, capace di riportarsi sul compagno di squadra Negasi Haylu Abreha, ormai rimasto solo a condurre la corsa. Le scarse energie rimaste all’etiope ben poco potevano servire alla causa di Conca, che ha proseguito in solitudine. Su di lui si è riportato Samuele Zoccarato (Vf Group-Bardiani Csf-Faizanè) e i due hanno proseguito di comune accordo, con la Caja Rural-Seguros Rga a prendere in mano la situazione in testa al gruppo. Ai meno otto, con Zoccarato rimasto solo in testa, si è mosso Harold Martin Lopez (Astana Qazqastan), che di fatto ha dato il via alla lotta per la vittoria. Le successive azioni – prima quella di Double, che forza l’andatura del gruppo, e poi quella di Kudus, che riesce ad involarsi – stoppano l’azione dell’ecuadoriano. Sull’eritreo solo al comando si sono, però, riportati ai meno 3 Double e Frank van den Broek, che così’ vanno a formare il terzetto che si è andato a giocare la vittoria di tappa.
In ottica classifica fenerale la tappa odierna ho premiato il vincitore, che si è insediato al comando con un vantaggio di 4″ secondi sul Kudus e 9″ su Double, mentre per trovare il primo nome italiano bisogna scendere fino al 12° posto, occupato da Manuele Tarozzi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè).
Domani con la Cesme – Sminre di 125,4 km si tornerà in pianura: la tappa presenta poche difficoltà altimetriche nella prima metà di gara quindi, salvo sorprese, dovrebbe essere di nuovo protagonisti i velocisti.
Mario Prato