TOUR DE L’AVENIR: PABLO TORRES TROVA LA VITTORIA E INDOSSA LA MAGLIA GIALLA

agosto 23, 2024 by Redazione  
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Il secondo arrivo in quota cambia di nuovo le carte in tavola. Lo spagnolo Pablo Torres centra la vittoria dopo la terza posizione di ieri e indossa la maglia gialla. Podio di giornata per Van Bekkun e Widar. Kajamini 7° davanti alla ex maglia gialla Blackmore.

Due tappe impegnative ravvicinate hanno acceso il Tour de l’Avenir 2024. Se ieri era stato il britannico Joseph Blackmore a dettare la sua legge, oggi lo scettro è passato nella mani dello spagnolo Pablo Torres. Il madrileno non solo ha centrato il successo di tappa ma, grazie anche hai distacchi rifilati ai più diretti inseguitori, è diventato la nuova maglia gialla.
La tappa odierna è stata animata fino alla salita finale di Les Karellis da Simone Gualdi, Tobias Svarre, Menno Huising, Max Van Der Meulen, Moritz Kretschy e Matthew Greenwood. Il danese Svarre ha provato l’azione personale, ma nulla ha potuto contro il rimontante Torres che, dopo averlo raggiunto a 2.6 Km dall’arrivo, lo ha passato andando a centrare un successo che valeva doppio.
La reazione dei primi della classe per cercare di ridimensionare l’azione dello spagnolo porta la firma del solito Jarno Widar che, liberatosi dell’ingombrante presenza della maglia gialla Blackmore, ha provato l’inseguimento insieme a agli olandesi Darren Van Bekkum e Tijmen Graat. Il traguardo ha messo fine alle loro fatiche e così il ritardo nei confronti del vincitore sul traguardo si è stabilizzato sui 36” per Van Bekkum, sui 45” per Widar e sui 55” per Graat.
L’ormai ex capolclassifica ha chiuso in ottava posizione a 1’26”, ina posizione in più rispetto all’azzurro Florian Samuel Kajamini, che ha chiuso 7° a 1’20”. Buona la prestazione anche per il citato Gualdi, 10° a 1’35” poi, rimanendo in casa azzurri, segnaliamo anche la 18a posizione di Matteo Scalco.
In cassifica, come detto, ora guida Torres con un vantaggio di 31” su Widar e 1’03” su Blackmore. Primo degli italiani è sempre Kajamini, che ha mantenuto la 7a posizione a 2’13”.
Nella prova femminile la vittoria e la maglia gialla sono andate alla francese Marion Bunel, che ha distanziato di 34″ Isabella Holmgren e di 50″ la ex leader Lore De Schepper. Prima delle azzurre Eleonora Ciabocco, nona a 2′34″. In classifica la vincitrice odierna conduce con 16” sulla Holmgren e 31” sulla De Schepper. Prima italiana si conferma la Ciabocco, che ha perso 3 posizioni attestandosi all’ottavo posto a 2’31”.
Con la vittoria odierna la Bunel ha fatto poker, poichè oltre alla tappa e alla maglia Gialla, ha conquistato anche la maglia verde della classifica a punti, sia quella Bianca delle giovani.
Domani il Tour de l’Avenir entrerà in italia attraverso il Moncenisio per il primo dei due giorni piemontesi della corsa transalpina. È prevista infatti la Les Karellis – Condove di 119,3 km, frazione che prevede tre GPM, uno di terza, uno di seconda ed uno di prima, nella prima parte. Nella seconda, invece, ci sarà una lunga discesa prima di un falsopiano che porta all’arrivo di Condove. Sullo stesso percorso un paio d’ore prima gareggeranno anche le ragazze della categoria Under23.

Mario Prato

Lo spagnolo Torres vince la 4a tappa del Tour de lAvenir (foto Le DL/Louise Raymond

Lo spagnolo Torres vince la 4a tappa del Tour de l'Avenir (foto Le DL/Louise Raymond

BEN FATTO O’CONNOR, RIVOLUZIONE AUSTRALIANA ALLA VUELTA

agosto 22, 2024 by Redazione  
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Ben O’Connor (Team Decathlon AG2R La Mondiale) trionfa in solitaria a Yunquera dopo essere entrato in una fuga ben assortita ed aver staccato la compagnia ad una trentina di km dalla conclusione. L’australiano è la nuova maglia rossa e sarà un avversario da tenere in grande considerazione nella lotta per il titolo

La sesta tappa della Vuelta 2024 parte da Jerez de la Frontera e termina a Yunquera dopo 186 km caratterizzati da un tracciato piuttosto nervoso visto che si dovranno affrontare quattro gpm, il primo dei quali di prima categoria a cui seguiranno tre gpm di terza categoria. Sul quarto ed ultimo gpm è posta la linea del traguardo. Dal momento che la fuga ha concrete possibilità di riuscita, vedremo se Primoz Roglic (Team Red Bull – BORA Hansgrohe) cederà la maglia rossa al fugaiolo di turno oppure farà lavorare la sua squadra e magari giocarsi le carte per la seconda vittoria di tappa. Il primo vero tentativo di fuga era portato da Stefan Kung e da Quentin Pacher (Team Gruopama FDJ) dopo una trentina di km dalla partenza. Il gruppo maglia rossa però reagiva ed annullava la fuga dopo cinque km. Dopo un’altro tentativo di una ventina di ciclisti sul Puerto del Boyar, si formava un terzetto in testa composto da Clement Berthet (Team Decathlon AG2R La Mondiale), Pelayo Sanchez (Team Movistar) e Cristian Rodriguez (Team Arkea B&B Hotels). Ai tre attaccanti si univano poco dopo Jay Vine (UAE Team Emirates), Mauri Vansevenant (Team Soudal Quick Step), Ben O’Connor (Team Decathlon AG2R La Mondiale), Florian Lipowitz (Team Red Bull BORA Hansgrohe), Chris Harper (Team Jayco ALUla), Luca Vergallito (Team Alpecin Deceuninck), Marco Frigo (Team Israel Premier Tech), Gijs Leemreize (Team DSM Firmenich PostNL), Pablo Castrillo (Team Kern Pharma) ed Urko Berrade (Team Kern Pharma). Sanches era il primo a scollinare sul Puerto del Boyar posto al km 73.4. O’Connor si aggiudicava il successivo traguardo volante di Ronda posto al km 119.5. Il ciclista australiano si ripeteva poco dopo scollinando per primo sul gpm del Puerto del Viento posto al km 130.3. O’Connor si avvantaggiava insieme a Leemreize. La coppia di testa aveva un vantaggio di 25 secondi sul primo gruppo inseguitore mentre il gruppo maglia rossa era segnalato ad oltre 5 minuti di ritardo. O’Connor restava da solo in testa alla corsa dopo che Leemreize si era staccato sulle prime rampe del gpm del Puerto Martinez. O’Connor scollinava in prima posizione anche sul successivo Alto de las Abejas. Era ormai una cavalcata trionfale per il ciclista australiano che andava a vincere in solitaria con 4 minuti e 33 secondi di vantaggio su Frigo e 5 minuti e 12 secondi di vantaggio su Lipowitz. Chiudevano la top five Berthet e Rodriguez con lo stesso tempo di Lipowitz. Il gruppo maglia rossa era regolato da Isaac Del Toto (UAE Team Emirates) a 6 minuti e 31 secondi di ritardo da O’Connor, che ottiene la sua terza vittoria stagionale dopo due vittorie a Gennaio e precisamente nella Vuelta a Murcia e nella terza tappa dell’UAE Tour. L’australiano è la nuova maglia rossa ed avendo 4 minuti e 51 minuti di vantaggio su Primoz Roglic (Team Red Bull BORA Hansgrohe) sarà a questo punto un avversario da non sottovalutare per la classifica generale. Domani è in programma la settima tappa da Archidona a Cordoba di 180.5 km. L’asperità più rilevante è il gpm di seconda categoria del didascalico Alto del 14% posto a circa 25 km dall’arrivo. Si prospetta una volata a ranghi ristretti e chissà che qualche uomo di classifica non soffra proprio quella salita, dove non dovrebbero mancare attacchi e contrattacchi.

Antonio Scarfone

La soddisfazione sul volto di Ben OConnor al traguardo di Yunquera (www.cyclingnews.com)

La soddisfazione sul volto di Ben O'Connor al traguardo di Yunquera (www.cyclingnews.com)

TOUR DE L’AVENIR: ARRIVANO LE ALPI, AL BRITANNICO BLACKMORE TAPPA E MAGLIA

agosto 21, 2024 by Redazione  
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L’arrivo in quota a La Rosière premia il britannico Joseph Blackmore che taglia il traguardo davanti a Widar e Torres. Buona prova degli azzurri Kajamini, Crescioli e Scalco (rispettivamente 7°, 11° e 14°), prestazioni che hanno portato la nazionale azzurra in testa alla classifica per team. Tra le ragazze successo della De Schepper.

La breve ma “sostanziosa” terza tappa del Tour de l’Avenir 2024 ha fatto uscire allo scoperto chi ha veramente ambizioni di portarsi a casa la corsa transalpina dedicata agli Under23.
I tre GPM di giornata, concentrati in poco più di 70 km di gara, hanno fatto si che i protagonisti uscissero subito alla ribalta. La salita finale ha visto molto attivo il belga vincitore dell’ultimo Giro d’Italia di categoria Jarno Widar, intenzionato a fare selezione fin dai primi tornanti. Il belga era seguito dal britannico Joseph Blackmore, dallo spagnolo Pablo Torres, dal francese Léo Bisiaux (Fra) e dall’olandese Tijmen Graat (Ned). Ai meno 6 l’azione personale sembrava premiare il giovane belga, ma la sua azione solitaria è terminata dopo aver abbondantemente passato il cartello dei meno 3 al traguardo. A raggiungerlo è stato Blackmore, poi nei pressi della “Flamme Rouge”, lo striscione che segnala l’inizio dell’ultimo chilometro, ai due si è accodato Torres. La volata a tre ha visto primeggiare il britannico con 3″ sul belga e 5″ sullo spagnolo. Il primo degli inseguitori, l’olandese Graat, è giunto dopo 31’ e via via tutti gli altri. Tra questi ci sono gli italiani Florian Samuel Kajamini, 7° a un minuto, Ludovico Crescioli, 11° a 1′10″, e Matteo Scalco, 14° a 2′11″. Le prestazioni dei nostri, seppur non coronate dal successo, hanno proiettato la nazionale italiana in vetta alla classifica per team con 20″ sulla Spagna e 3′41″ sull’Olanda.
In classifica il vincitore della tappa si è insediato al comando con un vantaggio di 9” su Widar e 23” su Torres. Primo degli italiani è Kajamini, settimo a 1’16”.
Oggi nello stesso scenario che ha visto l’arrivo vittorioso di Blackmore, ha preso il via il Tour de l’Avenir Femmes, dedicato alle pari età. Nella cronometro inaugurale di 2,1km il successo è andato alla belga Lore De Schepper, mentre con 1″ in più ha concluso la prova la canadese Isabella Holmgren, Prima italiana Eleonora Ciabocco, quinta a 16″. La vincitrice di giornata indossa ovviamente la maglia gialla.
Domani si disputerà la La Rosière – Les Karellis di 142,7 km, un’altra tappa che merita attenzione. Si dovrà affrontare in partenza il mitico Col de l’Iseran, una salita di 45,6 km caratterizzata da una pendenza media del 4.2%. Lo scollinamento è a 90 km dal traguardo, poi si dovrà affrontare la Côte de Saint-André, un Gpm di 3a categoria che spezza la lunga discesa che terminerà ai piedi della salita finale verso Les Karellis, 12,3 km al 7.8%.. Per le ragazze la tappa prenderà il via da Bessans per concludersi a Les Karellis, dopo 72.6 km: in pratica sarà loro evitato il Col de l’Iseran mentre il resto della tappa sarà identico a quello sul quale poche ore dopo gareggeranno i colleghi.

Mario Prato

Blackmore vince la prima frazione alpina del Tour de lAvenir (foto Le DL/Louise Raymond)

Blackmore vince la prima frazione alpina del Tour de l'Avenir (foto Le DL/Louise Raymond)

VUELTA, A SIVIGLIA SORPRESA BITTNER IN VOLATA

agosto 21, 2024 by Redazione  
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Nella città andalusa il fotofinish premia lo sprinter ceco del Team DSM-Firmenich-PostNL ai danni di Wout Van Aert (Visma-Lease a Bike) e Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck). Per Pavel Bittner è la vittoria più importante della sua carriera (terza stagionale, dopo le precedenti due alla Vuelta a Burgos) e a soli ventun’anni di età. Invariata la classifica generale, comandata da Primoz Roglic con 8” su Joao Almeida, ma domani c’è già il secondo arrivo in salita, posizionato a Yunquera.

Ci aspettavamo una nuova sfida tra Van Aert e Groves, ma alla fine l’ha spuntata Pavel Bittner: ventuno anni, nazionale ceco che milita nella DSM – Firmenich-PostNL. E’ lui il vincitore della quinta tappa (Fuente del Maestre – Siviglia, 177 km), chiusa a ritmi altissimi e con il terzo sprint di gruppo di questa Vuelta.
Equipo Kern Pharma ed Euskaltel – Euskadi sono ancora le squadre protagoniste della fuga, con Ibon Ruiz e Txomin Juaristi scattati subito dopo il chilometro zero, resistendo fino ai -38 dall’arrivo. Prima dello sprint finale c’è, però, la volata intermedia di La Algaba vinta da Kaden Groves su Wout Van Aert e Nico Denz. Avvicinandosi a Siviglia i team dei velocisti si mettono al lavoro per disputare il volatone e in questa fase avviene caduta di Owen Doull e di Rui Costa, entrambi corridori della EF Education – Easypost, ed il portoghese è costretto ad abbandonare la gara.
Si arriva alla volata dove la Alpecin – Deceuninck porta davanti Kaden Groves seguita dalla Visma – Lease a Bike grazie al lavoro di Edoardo Affini per Van Aert. Il fiammingo si porta dal lato sinistro, vicino alle transenne, e Groves viene ingannato, ma spunta all’improvviso Bittner che affianca Van Aert, a cui slitta la ruota posteriore pochi metri della linea di arrivo, cosa che lo fa rallentare favorendo il corridore ceco, che coglie il primo successo della carriera. Kaden Groves arriva terzo, seguito da Bryan Coquard (Cofidis) e Stefan Kueng (Groupama-FDJ). In top 10 anche Gianmarco Garofoli (Astana – Qazaqstan), in nona posizione.
Nulla cambia nella generale: Primoz Roglic (Red Bull – Bora Hansgrohe) ha 8” su Joao Almeida (UAE Team Emirates), 32” su Enric Mas (Movistar Team) e 38” su Antonio Tiberi (Bahrein Victorious). Le cose potrebbero cambiare già da domani con il secondo arrivo in quota a Yunquera dopo 185.5 chilometri ed il via da Jerez de la Frontera, ma non ci sono le pendenze adatta ad uno spettacolo simile a quello visto ieri sul Pico Villuercas.

Andrea Giorgini

Bittner vince a sorpresa la tappa di Siviglia (foto Tim de Waele/Getty Images)

Bittner vince a sorpresa la tappa di Siviglia (foto Tim de Waele/Getty Images)

SUCCESSO ITALIANO CON LUDOVICO CRESCIOLI AL TOUR DE L’AVENIR

agosto 21, 2024 by Redazione  
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Ludovico Crescioli firma il primo successo italiano al Tour dell’Avenir 2024; podio di giornata per il tedesco Theiler e il britannico Brennan .Quinto posto per l’altro italiano Kajamini al termine di una tappa che ha visto gli azzurri molto attivi. Pedersen mantiene la maglia gialla

La seconda tappa del Tour de l’Avenir porta la firma dell’azzurro Ludovico Crescioli al termine di una tappa che ha visto le maglie azzurre molto attive.
Il giovane toscano accasato alla Technipes InEmiliaRomagna ha regolato in uno sprint a due il tedesco Ole Theiler. Terzo dopo 6” si è piazzato il britannico Matthew Brennan, che ha regolato il gruppo davanti a lussemburghese Mats Wenzel, quarto, mentre quinti si è piazzato l’italiano Florian Samuel Kajamini.
I nostri corridori, come detto, sono stati protagonisti fin in avvio di tappa. I ragazzi di Marino Amadori si sono mossi subito con il piemontese Pietro Mattio, protagonista della fuga della prima ora in compagnia del britannico Joshua Golliker, dello statunitense Colby Simmons, dei francesi Pierre Thierry e Baptiste Troja, del ceko Daniel Vysocan e del tedesco Julian Borresch, fuga terminata a una decina di chilometri dal traguardo, poco prima dell’exploit vittorioso di Crescioli.
In Classifica Generale il danese Henrik Pedersen, vincitore della tappa di lunedì, è semmpre in maglia gialla con lo sloveno Gal Glivar a 29″ e il canadese Michael Leonard, terzo a 58″.
Ora si disputerà la prima tappa alpina, la Peisey-Vallandry – La Rosière di solo 70,7km. Si tratterù di una breve frazione di alta montagna con tre GPM, la Côte des Chapelles, quella diretta alla stazione di sport invernali d Les Arcs e quella conclusiva verso La Rosière. Subito dopo la conclusione della gara la medesima località ospiterà il via della corsa femminile, che scatterà con breve ma difficilissimo cronoprologo in salita sulla distanza di 2 Km.

Mario Prato

Ludovico Crescioli vince la seconda tappa del Tour delAvenir (foto Le DL/G.C.)

Ludovico Crescioli vince la seconda tappa del Tour del'Avenir (foto Le DL/G.C.)

FOTOFINISH D’ALTURA ALLA VUELTA, ROGLIC DOMA IL PICO VILLUERCAS ED È GIÀ MAGLIA ROJA

agosto 20, 2024 by Redazione  
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Alla prima occasione utile il grande favorito per la vittoria finale, lo sloveno Primoz Roglic, si issa al vertice della classifica generale imponendosi al termine dell’irta ascesa al Pico Villuercas.

Il cielo è terso, senza una nuvola e col sole che picchia feroce (più di 35 gradi) quando la quarta tappa della Vuelta prende il via, finalmente da una località spagnola dopo tre giorni passati in Portogallo. Stamattina la corsa ci offre una classifica che ancora rispecchia quella della cronometro di Lisbona, con qualche modifica dovuta agli abbuoni delle ultime volate: Wout van Aert è quindi in maglia rossa. Il campione belga, la cui stagione è stata sino ad oggi un fallimento quasi totale, complice una disastrosa caduta a fine marzo dalla quale ha stentato a riprendersi, sembra aver ritrovato la forma migliore e, anche se non è considerato tra i protagonisti dell’impegnativo arrivo in salita di oggi, c’è molta curiosità riguardo alle sue ambizioni e alle sue reali possibilità.
Si parte alle 13.30 (ora italiana): inizialmente tutto procede secondo copione, con un primo gruppetto di attaccanti (fra cui Joshua Tarling) che prende il largo dopo la partenza ma si sfalda sul primo GPM di giornata, il Puerto de Cabezabellosa (2° categoria, 9 chilometri tra il 5 e il 6%, salita molto regolare). I pochi rimasti si disputano lo sprint, vinto dal belga Sylvain Moniquet della Lotto davanti al nostro Filippo Zana; con loro gli spagnoli Castrillo e Bizkarra e soprattutto l’esperto passista (quest’anno campione nazionale di Francia a cronometro) Bruno Armirail. Il gruppo lascia fare e al 40esimo chilometro inizia la prima salita davvero impegnativa: l’Alto de Piornal, 1° categoria, pendenze sempre tra il 5 e il 6%, regolari, ma una lunghezza di quasi 14 chilometri. Nonostante queste terribili premesse, attaccanti e inseguitori procedono senza spingere più di tanto, con i primi che in cima replicano la volata precedente: primo Moniquet, secondo Zana. Il gruppo, praticamente compatto, segue a tre minuti e mezzo.
Inizia una discesa lunga, tranquilla, non ripida né tecnica, quasi un’oasi di pace nel ciclismo moderno, funestato spesso da cadute a volte fatali. L’Estremadura, la regione in cui si corre interamente la tappa odierna, si apre offrendo ai corridori i suoi boschi e le sue colline, meno aspre e meno aride di quelle che caratterizzano la “meseta” della Spagna centrale. L’Estremadura è la regione più interna del paese e può essere considerata, a seconda dei punti di vista, la zona meno sviluppata o quella più selvaggia e interessante dal punto di vista naturalistico, con una densità di abitanti di soli 25/Kmq (la più bassa della Spagna) e i suoi parchi naturali (il Monfrague soprattutto) dove abbonda l’avifauna. Se i fuggitivi pensano a godersi il panorama e a risparmiare energie in vista del lungo tratto pianeggiante che li porterà verso il terzo GPM della giornata, nel gruppo inizia a darsi da fare la Bora, cosa che potrebbe indicare qualche velleità da parte di Primoz Roglic, d’altronde già adesso primo in classifica tra i molti aspiranti alla vittoria finale (è settimo, a 30 secondi da Van Aert, con Joao Almeida poco più indietro). A Jaraiz de la Vera il gruppo ha ripreso un minuto ai fuggitivi; al passaggio sul fiume Tietar, in fondo alla discesa, il loro vantaggio è sceso ancora ed è adesso di soli due minuti.
I boschi lasciano il passo a una pianura desolata, dalla quale spuntano radi alberi ingialliti; se non fosse per l’antropizzazione sempre presente, con case e campi coltivati che si alternano agli alberi, potremmo dire di essere nella savana: non ci sono forse adesso 40 gradi, per la gioia dei corridori? È invece questo il parco del Monfrague, quanto meno la sua parte più bassa. Per decine di chilometri fuggitivi e gruppo, sempre trainato dalla Bora di Roglic, procedono alla stessa andatura; poi, finalmente, l’elicottero inquadra il bacino di Arrocampo, che una diga separa dal fiume Tago: è qui che inizia la salita verso il terzo GPM, il Puerto de Miravete, dopo il passaggio sul rinascimentale ponte di Almaraz. Sono 8 chilometri al 4%, che non decideranno nulla, ma potrebbero riportare il gruppo sui fuggitivi. A condizione, naturalmente, che la Bora o un’altra squadra si mettesse a tirare seriamente; ma pur mantenendo la testa del gruppo quelli della Bora sembrano invece tirare i proverbiali remi in barca, almeno per il momento, mentre i fuggitivi si danno cambi regolari in attesa del terzo sprint di giornata. Qui, infine, qualcosa cambia: Armirail scatta e passa per primo, mentre dietro Zana e Moniquet invertono le posizioni. Il gruppo, che è salito ad andatura cicloturistica ed è ancora compatto, passa a 3 minuti. A questo punto è bene far notare che da tempo Armirail è anche il nuovo leader della classifica generale, ovviamente virtuale, ed anche Zana e Castrillo non sono messi affatto male. Sarà da vedere se sull’ultima salita, davvero impegnativa, i favoriti si muoveranno con decisione o, come succedeva talvolta in altri tempi, la fuga diventerà una “fuga bidone”, con un outsider che alla fine prenderà la maglia rossa.
Passato il Miravete la corsa si snoda lungo un altopiano con molti saliscendi, nella parte orientale del Monfrague a circa 500 metri di altezza; la pianura è un po’ più verde, pur con meno alberi, la temperatura appena più bassa. I corridori ritrovano qualche energia: a 39 chilometri dal traguardo Armirail, che forse spera davvero di prendersi la maglia rossa, lascia i compagni di fuga e cerca di involarsi verso la vittoria, raggiunto quasi subito da Castrillo, ma non dagli altri fuggitivi, che finiscono per demoralizzarsi ed essere ripresi dal gruppo, che, tirato con più decisione dalla Bora, si porta a due minuti dai due superstiti. A tirare sono adesso Nico Denz e Patrick Gamper (due gregari comunque non digiuni di vittorie importanti), con gli uomini più forti che vengono probabilmente risparmiati per la salita conclusiva. Dietro di loro si intravedono gli uomini della Visma, con Van Aert in prima fila: che il campione belga voglia davvero difendere il primato in classifica?
A 20 chilometri dalla fine si arriva a Retamosa e si esce dal Monfrague; il gruppo è sempre a 2 minuti, mentre Armirail continua a darsi da fare, con Castrillo che gli dà cambi regolari. I corridori entrano nelle cosiddette “gole” del fiume Almonte, in realtà una normale vallata circondata da vere montagne: è appunto su una di queste che la tappa andrà a terminare, sul Pico Villuercas, GPM di prima categoria lungo ben 14 chilometri, di cui gli ultimi 5 veramente duri, con un lungo tratto molto sopra il 10% (sino al 20%) e un finale comunque impegnativo, al 6-7%. A Roturas inizia la salita, il gruppo si porta ad un minuto e mezzo dai due battistrada e già ai -13 dal traguardo arriva il primo verdetto: Van Aert si stacca e lascia i gradi di capitano della Visma a Sepp Kuss; probabilmente il suo obiettivo diventa adesso la classifica a punti.
La salita, inizialmente, non è dura, e tutti sembrano tenere: il gruppo è ancora composto da 50 o 60 corridori, il ritmo non è indiavolato, e ancora a 10 chilometri dall’arrivo Armirail e Castrillo mantengono un minuto e 15 secondi di vantaggio. Nonostante i corridori della Bora, presto affiancati da quelli dell’UAE, continuino a mantenere la testa del gruppo, questo si allarga, con i favoriti che si guardano e nessuno che scatta. Lo spettro di Campo Imperatore aleggia, anche se le condizioni meteo – che di certo hanno il loro peso in questo temporeggiare – sono ben diverse. Ai 9 chilometri si entra nel paese di Navezuelas, col vantaggio dei due fuggitivi che si mantiene sopra al minuto. Si fosse in pianura, forse… ma non siamo in pianura, e mentre i corridori della Bora, che molto hanno lavorato, spariscono ad uno ad uno, quelli della UAE si portano in testa al gruppo: prima Soler, dopo Sivakov. I 50 uomini perdono pezzi, diventano 40, poi 30; Armirail e Castrillo mantengono 20 secondi ai -6, circa 15 ai -5, quando il percorso della tappa lascia la vallata e si inerpica verso il Pico Villuercas: qui inizia la parte durissima della salita, oltretutto resa ancora più difficile da una strada cementata, non asfaltata, e non molto larga. In compenso i tifosi, peraltro non molti, rimangono tranquilli sui lati della strada, diversamente da quanto siamo ormai abituati a vedere, da troppi anni a questa parte, negli altri Grandi Giri.
Inizia il tratto duro ed è Pavel Sivakov – non certo tra i grandi favoriti – ad allungare: i due fuggitivi vengono ripresi in meno di 500 metri. Arriveranno, Armirail a 3 minuti e mezzo, Castrillo, esausto e demoralizzato, a quasi 8. Sotto la spinta di Sivakov, poi affiancato dallo stesso Roglic, il gruppo prima si allunga e poi si frantuma in più tronconi, senza che nessuno dei favoriti abbia un vero cedimento: chi ha avuto l’accortezza di restare davanti se la gode (pendenze permettendo), chi si è fatto sorprendere deve inseguire. Arrivati ai -4 parte, con sorpresa di tutti, l’austriaco Felix Gall, uno che già vanta un ottavo e un quattordicesimo posto al Tour de France, ma che nessuno vedrebbe mai sul podio di un Grande Giro. Che sia questa la volta buona? Dietro Sivakov e Roglic si intravedono, ancora tutti insieme, Kuss, Carapaz, Almeida, Mas, Rodriguez e il sorprendente belga Van Eetvelt. Simon Yates, tra i grandi favoriti, ha ceduto; anche Tiberi è più indietro.
Poi, ad uno ad uno, tutti si staccano: in testa rimangono Roglic, Mas e Van Eetvelt; mentre la strada sale ripidissima tra boschi finalmente montagnosi, e con qualche tornante da grande salita, Gall inizia ad accusare la fatica finché, quando mancano ancora 700 metri all’inizio del tratto meno ripido, viene ripreso dal terzetto di inseguitori. I quattro rimangono insieme; nessuno prova ad accelerare, mentre dietro Almeida, Kuss, Carapaz, Rodriguez e Sivakov cercano di non farsi staccare. Ai -2 la strada spiana, si allarga e ritorna asfaltata; questo facilita il rientro di Almeida, che salva Gall che stava per perdere le ruote degli altri e – ennesima sorpresa di giornata – fa comparire dal nulla lo sconosciuto italo-americano Matthew Riccitello, al secondo anno da professionista e che sinora non si era mai fatto notare. Cedono invece Kuss e Carapaz, mentre anche Landa e Tiberi si avvicinano, col primo che con uno sforzo supremo riesce ad agganciare i primi a 700 metri dall’arrivo, sia pure faticando a tenerne le ruote. Ma poi, con uno scatto d’orgoglio, è proprio lui a partire ai 300 metri, quando tutti iniziano a guardarsi; subito stoppato da Van Eetvelt, arriverà in coda al gruppetto. Ma il belga, sullo slancio, insiste, insiste… finché da dietro arriva Roglic e lo beffa proprio sul traguardo, in una volata da fotofinish! Terzo Almeida, poi Mas, Gall, Riccitello e Landa. Le esitazioni finali favoriscono qualche altro corridore, come l’ottimo Tiberi, che nonostante si sia visto poco guadagna un ottimo ottavo posto a soli 18 secondi, e come anche Kuss, che limita i danni a 28 secondi. Affondano invece Carapaz e Yates, che arrivano insieme a circa un minuto e mezzo. Buona anche la prova del nostro Fortunato, 13esimo.
In classifica Roglic è ovviamente primo; Van Eetvelt, che nel prologo era andato abbastanza piano, è solo quinto. Secondo è Almeida ad 8 secondi, terzo il solido Mas a 32″, quarto il nostro Tiberi, che conferma le ambizioni con cui è venuto in Spagna, anche se la strada per Madrid è ancora molto lunga. Dei grandi favoriti Landa è nono, ad un minuto, Kuss 13esimo, Rodriguez 18esimo, Carapaz 26esimo, Uijtdebroeks 30esimo, Quintana 37esimo, Van Aert 123esimo. Quest’ultimo guida la classifica a punti, Sylvain Moniquet grazie alla fuga di oggi quella degli scalatori. Tiberi è il miglior giovane. Domani tappa collinosa con finale pianeggiante. Roglic, salvo cadute, potrà godersi la maglia rossa.

Andrea Carta

Roglic vince al fotofinish la prima tappa di montagna della Vuelta 2024 (Getty Images)

Roglic vince al fotofinish la prima tappa di montagna della Vuelta 2024 (Getty Images)

TAPPA E MAGLIA PER IL CAMPIONE EUROPEO PEDERSEN AL TOUR DE L’AVENIR

agosto 20, 2024 by Redazione  
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Dopo 177 Km di fuga il Campione Europeo Henrik Pedersen regola Gal Glivar e Tim Rex, diventando così il nuovo leader della Corsa a tappe francese.

Successo di tappa e maglia gialla per il campione europeo Henrik Pedersen. Il danese, coprotagonista di una fuga durata ben 177 Km, ha preceduto sul traguardo i suoi compagni di avventura, lo sloveno Gal Glivar e il belga Tim Rex, quest’ultimo staccato di 2”.
Il gruppo, regolato dal britannico Matthew Brennan, è giunto dopo 1’09” e comprendeva tutti gli azzurri in gara, primo dei quali si è classificato Pietro Mattio, classificatosi diciassettesimo.
La tappa ha cambiato tutte le classifiche scritte dalla breve cronometro iniziale. Il vincitore di tappa Pedersen guida, infatti, la Generale con 29″ di vantaggio su Glivar e 41″ su Rex. Inoltre il campione europeo si è portato al comando anche della classifica riservata ai giovani, mentre Glivar è primo nella graduatoria della maglia verde con un punto di vantaggio sul danese e Rex indossa la maglia a pois.
La giornata di gara, come detto, è stata caratterizzata dalla lunga fuga del terzetto che si è anche giocato la vittoria di tappa. I tre hanno preso il largo dopo soli 8 km di gara. Raggiunti dopo una quarantina chilometri dai francesi Yoan Morin e Baptiste Troja, i primi tre promotori del tentativo sono nuovamente rimasti soli in testa alla corsa sul Col des Croix, il secondo dei tre posti nel finale di gara.
Ora si disputerà la Mouchard – Plateau d’Hauteville di 170.2 km. Le difficoltà di giornata sono tutte concentrate negli ultimi 30 km, nei quali i futuri professionisti dovranno affrontare nell’ordine la Montée de Breignes (4a cat., 2.5 km al 5.5%) e la Côte de Corlier (3a cat., 10.3 km al 4.5%), quest’ultima collocata a una dozzina di chilometri dall’epilogo.

Mario Prato

Pedersen vince la prima tappa del Tour de lAvenir (foto Tour de lAvenir)

Pedersen vince la prima tappa del Tour de l'Avenir (foto Tour de l'Avenir)

GIRO DI DANIMARCA: UN PREZIOSO SECONDO GARANTISCE LA VITTORIA A DE LIE

agosto 20, 2024 by Redazione  
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Un secondo, un battito di ciglia dopo 730 km è stato sufficiente per Arnaud De Lie (Lotto Dstny) per aggiudicarsi il Giro di Danimarca edizione 2024. Con questa vittoria il Belgio si porta a quattro successi nella corsa a tappe danese nata nel lontano ’85 e vinta il primo anno dal nostro Moreno Argentin

Al solito il percorso non prevede particolari difficoltà altimetriche, ma nemmeno tappe completamente pianeggianti e scontate fin dal via. Si parte con una cronosquadre vinta dalla DSM con in testa Tobias Lund Andresen, che veste quindi la prima maglia di leader. Alle loro spalle per appena 4 decimi la UAE e a seguire la Lotto Dstny a 2”.
La seconda tappa consegna la maglia di leader a Arnaud De Lie (Lotto Dstny), che non la mollerà più nei giorni a venire. Il corridore belga giungerà secondo alle spalle di Magnus Cort (Uno-X), che si impone sul muro di Vejle. La corsa risulta molto movimentata nella battute conclusive con sette corridori, tra cui Cort, a giocarsi la vittoria all’inizio dell’ultima tornata. Tra loro è assente De Lie, che rientra grazie al lavoro della squadra e a un’azione solitaria che lo riporta sui battistrada. Sul muro finale, però, le energie scarseggiano e proprio sotto lo striscione viene superato dal danese. Da segnalare all’ottavo posto l’italiano Matteo Trentin (Tudor).
La terza tappa in linea prevede l’arrivo in leggera salita e ancora una volta De Lie finisce secondo, stavolta rimontato e superato Tobias da Lund Andresen (DSM). Al terzo posto ancora Cort, seguito da Trentin, Jelte Krijnsen (Parkhotel Valkenburg) e Nicolò Parisini (Q36.5). La tattica del belga è fondamentale e probabilmente gli vale i secondi necessari alla vittoria finale: la sua squadra tiene sotto controllo la corsa, portando il gruppo compatto al primo traguardo volante di Kolding, vinto proprio da De Lie. Successivamente alcuni fuggitivi riescono ad evadere, ma vengono ripresi giusto in tempo per la volata, a poco più un chilometro dal traguardo.
Nella penultima tappa è, invece, protagonista una fuga che arriva al traguardo. A sfruttare l’occasione è Krijnsen, che anticiperà il compagno di avventura Anton Stensby (Coop) mentre il terzo fuggitivo, Mads Andersen (Airtox), dovrà abbandonare i sogni di gloria in seguito a una caduta nell’ultima tornata. Sarà sempre Andresen ad aggiudicarsi la volata del gruppo, forse pensando di essere il vincitore di giornata, davanti ad Arvid Kleijn (Tudor) e De Lie.
Il finale è invece con brivido per De Lie, che non riuscirà a partecipare alla volata di Gladsaxe e deve ringraziare nuovamente Andresen, alla terza vittoria, e a Enrico Zanoncello (Bardiani) per aver levato a Cort, quarto, i secondi di abbuono necessari a soffiargli la maglia di leader.
Si chiude così il Giro di Danimarca con la vittoria di De Lie per un secondo su Cort, 27” su Anders Foldager (nazionale danese), 33” su Søren Kragh Andersen (Alpecin) e 41” su Jenno Berckmoes (Lotto Dstny).

Andrea Mastrangelo

Arnaud De Lie (Getty Images)

Arnaud De Lie (Getty Images)

FINALMENTE VAN AERT! IL BELGA SPEZZA ALLA VUELTA UN DIGIUNO DURATO SEI MESI

agosto 19, 2024 by Redazione  
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Dopo tantissimi piazzamenti e una vittoria che da sei mesi sembrava stregata, il fiammingo della Visma-Lease a Bike trova finalmente la vittoria nella terza tappa del Giro di Spagna (Lousa – Castelo Branco, 191.2 km), l’ultima in territorio portoghese. Seconda posizione per il vincitore di ieri Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck), seguito da Jon Aberasturi (Euskaltel-Euskadi). Van Aert rafforza la maglia roja, ma domani si inizia a salire con il durissimo arrivo al Pico Villuercas, che presenta pendenze fino al 20%.

Torna a gioire Wout Van Aert (Visma-Lease a Bike) e lo fa nel migliore dei modi in uno sprint di gruppo contro il maggior rivale Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck), che ieri lo aveva battuto a Ourem. Era da sei mesi che il corridore belga cercava una vittoria, in una stagione rallentata dall’infortunio subito in primavera alla Dwars door Vlaanderen. L’ultimo acuto, infatti, risale alla Kuurne – Bruxelles – Kuurne del 25 febbraio e quello precedente a 16 dello stesso mese, anch’esso ottenuto sulle strade portoghesi, a Tavira, durante la Volta ao Algarve.
Parlando della gara di oggi, due coppie di corridori di altrettante squadre hanno composto la fuga, ovvero Luis Ángel Maté e Xabier Isasa (Euskaltel – Euskadi) con Ibon Ruiz ed Unai Iribar (Equipo Kern Pharma). Ruiz e Maté erano già stati attaccanti nella giornata di ieri e l’andaluso della squadra basca ha puntato tutto ai traguardi della montagna dell’Alto de Teixeira (2° cat.) e dell’Alto de Alpedrinha (4° cat.), andando a prendersi la maglia a pois degli scalatori. La Euskaltel – Euskadi fa poi all-in grazie allo sprint intermedio vinto da Isasa a Fundão.
Dopo l’ultimo GPM il quartetto si è sfaldato e il plotone guidato da Robert Gesink (Visma-Lease a Bike), visto in testa a lavorare per gran parte della tappa, ha schiacciato il pedale sull’acceleratore. Iribar e Ruiz sono stati i primi a venire riassorbiti dal gruppo, poi è toccato a Isasa e Matè e ci si è concentrati solo sullo sprint al traguardo di Castelo Branco. A due chilometri dall’arrivo Victor Campenaerts (Lotto Dstny) ha provato a rovinare i piani dei velocisti ma il gap raggiunto non è stato sufficiente. Van Aert viene ben portato davanti dal suo treno con Edoardo Affini, segue Groves e lo anticipa trovando la 47° vittoria in carriera, la terza stagionale.
Nella classifica generale il fiammingo ha ora 13” su Brandon McNulty (UAE Team Emirates) e 15” su Mathias Vacek (Lidl-Trek), ma da domani si va in montagna. La salita di Pico Villuercas è molto dura, avendo una rampa di quasi quattro chilometri che tocca anche il 20% e sarà preceduto da altri due GPM non semplici ad inizio tappa, il Puerto de Cabezabellosa (2° cat.) e l’Alto de Piornal (1° cat.). I grandi favoriti saranno Primoz Roglic (Red Bull – Bora Hansgrohe) e l campione uscente Sepp Kuss (Visma-Lease a Bike), passando anche per Adam Yates, Joao Almeida (UAE Team Emirates) e Carlos Rodriguez (INEOS – Grenadiers). Per quanto riguarda i colori italiani, le speranze sono affidate su Giulio Ciccone (Lidl – Trek).

Andrea Giorgini

Van Aert vola a prendersi il traguardo di Castelo Branco, primo successo dopo sei mesi di digiuno (Getty Images)

Van Aert vola a prendersi il traguardo di Castelo Branco, primo successo dopo sei mesi di digiuno (Getty Images)

AL CANADESE MICHAEL LEONARD LA TAPPA D’ESORDIO DEL TOUR DE L’AVENIR.

agosto 19, 2024 by Redazione  
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L’avvio del Tour de l’Avenir ha visto la vittoria del canadese Michael Leonard nella breve cronometro che ha dato le mosse alla corsa a tappe transalpina dedicata agli under 23.

In questo caldo agosto ricco di appuntamenti sportivi, ha preso il via oggi a Sarrebourg con una cronometro individuale di 7,1 km il Tour de l’Avenir 2024, la corsa a tappe francese per nazionali riservata agli under23.
La gara è articolata su 7 tappe per un totale di 820 km e la conclusione in territorio italiano sarà con la Bobbio Pelice – Colle delle Finestre di 125.9 Km, anticipata di ventinquattrore da un’altra frazione che terminerà in Piemonte, per la precisione a Condove.
Il beve prologo ha visto la vittoria del rappresentante del Canada Michael Leonard, che va così ad indossare anche la prima maglia gialla. il giovane accasato alla Ineos Grenadiers ha impiegato 7′59″ per concludere la prova, sette secondi in meno del britannico Joseph Blackmore in maglia della Gran Bretagna e accasato alla Israel Premier Tech Academy. Il suddito di Sua Maestà britannica è rimasto a lungo sulla “hot seat”, e non è riuscito a scalzarlo nemmeno lo svedese Jakob Soderqvist, accasato alla Lidl Trek Future Racing, che ha fatto peggio di lui solo per 28 miseri centesimi di secondo. Primo degli azzurri è stato Florian Samuel Kajamini, 34° a 23″, che in occasione di questa gara ha sostituto la maglia della MBHBank Colpack Ballan CSB con quella nazionale.
Ora si correrà la Sarrebourg – Ronchamp-Champagney di 184.5km, sulla carta dedicata alle ruote veloci, anche se nel finale dovranno essere superate alcune facii ascese.

Mario Prato

Affiancato dal 5 volte vincitore del Tour Bernard Hinault, il canadese Michael Leonard indossa per la prima volta in carriera la maglia gialla (foto Gilles Wirtz)

Affiancato dal 5 volte vincitore del Tour Bernard Hinault, il canadese Michael Leonard indossa per la prima volta in carriera la maglia gialla (foto Gilles Wirtz)

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