EWAN INAUGURA LA COPPI E BARTALI 2025: SUA LA TAPPA D’APERTURA A BONDENO

marzo 25, 2025 by Redazione  
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Il forte velocista australiano vince una volata senza storia a Bondeno e conquista la prima maglia di leader della Settimana Internazionale Coppi e Bartali 2025. Ma domani già si salirà sull’appennino e sarà inevitabilmente costretto a cedere le insegne del primato

Inizia oggi una delle poche corse a tappe che si disputano in Italia, nata nel 1984 e chiamata dal 2001 “Settimana Internazionale di Coppi e Bartali”. È una competizione che da tempo si corre in Emilia Romagna, di solito su 5 tappe, e che vede nel suo albo d’oro anche nomi illustri del ciclismo italiano (Saronni, due volte Argentin) e straniero (Fignon). Negli ultimi anni il livello dei partecipanti non è stato sempre eccelso, anche se va sicuramente ricordata la vittoria, nell’edizione 2021, di Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike), la prima di una carriera che lo avrebbe visto in futuro due volte vincitore del Tour (e due volte secondo).
Pochissimi i nomi importanti, quest’anno: il corridore che sarebbe stato certamente favorito, Christian Scaroni (XDS Astana Team), reduce da un grande inizio di stagione, non si è ancora ripreso da una rovinosa caduta alle Strade Bianche ed è stato sostituito all’ultimo momento dal compagno di squadra Diego Ulissi, corridore ormai in là con gli anni ma che vanta un ottimo palmares, con una cinquantina di vittorie fra cui 8 tappe al Giro, una Milano-Torino, un Giro dell’Emilia e un Gran Premio di Montreal. Da segnalare anche il britannico Magnus Sheffield (INEOS Grenadiers), quest’anno vincitore di una tappa alla Parigi-Nizza, il nostro Alberto Bettiol, compagno di squadra di Ulissi, e l’australiano Jay Vine, punta dello squadrone della UAE Team Emirates – XRG. Assente il vincitore della scorsa edizione, l’olandese Koen Bouwman (Team Jayco AlUla), che ha preferito correre il più prestigioso Giro di Catalogna.
La prima tappa si svolge tra Ferrara e Bondeno per 174 Km ed è interamente pianeggiante, con un circuito finale di 34 chilometri da percorrere due volte. Non ci sono né “muri” né “côtes” di alcun tipo, come è normale nella Pianura Padana, e difficilmente l’esito sarà diverso da un volatone di gruppo. Parte comunque ben presto la solita fuga di giornata, con 5 corridori ignoti al grande pubblico, il più famoso dei quali è forse l’italiano Matteo Zurlo, gregario della S.C. Padovani Polo Cherry Bank, che vanta qualche buon risultato nel Giro della Regione Friuli Venezia Giulia. Il vantaggio raggiunge rapidamente i due minuti e si stabilizza, senza che nessuno – né tra i fuggitivi, né in mezzo al gruppo – si dia da fare più di tanto. La calma regna sovrana sino all’inizio del secondo e ultimo giro del circuito conclusivo, quando il gruppo accelera e riduce il distacco a poco più di un minuto. A tirare sono soprattutto gli uomini della INEOS Grenadiers, che hanno in squadra il forte velocita australiano Caleb Ewan, e del Team Jayco AlUla; sotto il loro impulso il vantaggio continua a ridursi, chilometro dopo chilometro, finché i fuggitivi – rimasti in tre dopo i cedimento dell’italiano Kevin Pezzo Rosola (General Store – Essegibi – F.Lli Curia) e dell’austriaco Dominik Amann (Team Vorarlberg) – vengono ripresi dal gruppo a 12 chilometri dal traguardo. A tirare nell’ultima fase di questo inseguimento è stata la Team TotalEnergies, ma da questo momento in poi l’andatura torna tranquilla e in attesa dell’inevitabile sprint finale non avvengono altri tentativi di fuga. Lo sprint non ha storia poichè la INEOS prende la testa del gruppo negli ultimi due chilometri e pilota Caleb Ewan sin quasi al traguardo senza che nessun’altra squadra possa opporsi: il velocista australiano vince con ampio margine davanti all’israeliano Oded Kogut (Israel – Premier Tec) e al francese Jason Tesson (Team TotalEnergies). Ewan diventa naturalmente leader della corsa con 4 secondi di vantaggio su Kogut grazie all’abbuono preso sul traguardo, 6 su Tesson e 10 sugli altri corridori. Nessun italiano in evidenza, oggi: domani, quando la corsa salirà sull’Appennino, vedremo forse una gara diversa e più appassionante.

Andrea Carta

Caleb Ewan vince la prima tappa della Settimana Internazionale Coppi e Bartali (Foto Dario Belingheri / Getty Images)

Caleb Ewan vince la prima tappa della Settimana Internazionale Coppi e Bartali (Foto Dario Belingheri / Getty Images)

ETHAN VERNON VINCE A FIGUERES. MATTHEW BRENNAN RESTA IN MAGLIA BIANCOVERDE

marzo 25, 2025 by Redazione  
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Per il secondo giorno consecutivo il Giro di Catalogna diventa una conquista d’oltremanica. Se ieri a vincere è stato Matthew Brennan (Team Visma Lease a Bike), oggi nella seconda tappa da Banyoles a Figueres a vincere è stato Ethan Vernon (Team Israel Premier Tech). Brennan conserva la maglia biancoverde ma domani si inizia a fare sul serio con tre gpm negli ultimi 60 km

Dopo la bella vittoria di ieri, in una prima tappa condizionata dal maltempo e da un finale dove il gruppo si è scremato molto, Matthew Brennan (Team Visma Lease a Bike) riparte in maglia biancoverde e prova a confermarsi leader della classifica generale in una tappa che dovrebbe vedere, questa volta, un arrivo in volata di un gruppo più compatto. Ma il condizionale è d’obbligo perchè i due gpm situali sul percorso – il Coll Puig del Pení ed il Coll de Sant Pere de Rodes – sono sicuramente le prime vere insidie altimetriche del Giro di Catalogna 2025, anche se i ciclisti li scaleranno a metà del percorso e le squadre dei velocisti avranno oltre 70 km per organizzare la volata dei propri capitani all’arrivo di Figueres. Dopo la partenza da Banyoles. La fuga di giornata ha visto l’azione di tre ciclisti ovvero Calum Johnston (Team Caja Rural Seguros RGA), Diego Uriarte (Team Kern Pharma) e Danny van der Tuuk (Team Euskaltel Euskadi). Johnston vinceva il primo traguardo volante di Medinyà posto al km 10.1. Le squadre più attive all’inseguimento dei tre battistrada erano la Visma Lease a Bike e l’Alpecin Deceuninck. Uriarte si aggiudicava il secondo traguardo volante di L’Escala posto al km 39.5. All’inizio del primo gpm Coll Puig del Pení il vantaggio della fuga era di 50 secondi sul gruppo maglia biancoverde in progressivo recupero. Van der Tuuk scollinava in prima posizione. Johnston si rialzava prima del secondo gpm, sul quale la fuga veniva ripresa. A scollinare in prima posizione era Mario Aparicio (Team Burpellet Burgos BH). Il gruppo affrontava compatto il successivo traguardo volante di Garriguella posto al km 109.6. Era Juan Ayuso (UAE Team Emirates XRG) a transitare in prima posizione ed ad assicurarsi i tre secondi di abbuono. Gli ultimi 60 km della tappa erano su strade larghe e con lunghi rettilinei, perciò le squadre dei velocisti erano favoriti nel tenere un’andatura costante. Si aspettava ormai soltanto la volata, anche se il rettilineo d’arrivo non era un vero e proprio rettilineo visto che curvava leggermente verso destra. A vincere era Ethan Vernon (Team Israel Premier Tech) davanti a Matthew Brennan (Team Visma Lease a Bike) e Kaden Groves (Team Alpecin Deveuninck). Quarto era Axel Laurance (Team INEOS Grenadiers) mentre chiudeva la top five Pavel Bittner (Team Picnic PostNL) in quinta posizione. Per Vernon è la prima vittoria stagionale mentre Brennan resta in maglia biancoverde ed anzi aumenta il suo vantaggio in classifica generale visto che ha adesso 6 secondi di vantaggio su Kaden Groves e 12 secondi di vantaggio su Tibor Del Grosso (Team Alpecin Deceuninck). Domani è in programma la terza tappa da Viladecans a La Molina di oltre 218 km. Oltre ad essere la tappa più lunga del Giro di Catalogna 2025, sarà anche il primo vero spartiacque della breve corsa catalana. I pretendenti alla vittoria finale infatti usciranno allo scoperto visto che negli ultimi 60 km non c’è ombra di pianura ed i tre gpm del Coll de la Batallola, del Coll de Creueta e del Coll La Molina, sul quale è posto la linea d’arrivo, determineranno le sorti della tappa e di conseguenza la nuova fisionomia della classifica generale.

Antonio Scarfone

Ethan Vernon vince a Figueres (foto: Szymon Gruchalski/Getty Images)

Ethan Vernon vince a Figueres (foto: Szymon Gruchalski/Getty Images)

BRENNAN FELIU E CONTENTO. AL BRITANNICO LA PRIMA TAPPA DEL GIRO DI CATALOGNA 2025

marzo 24, 2025 by Redazione  
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Il maltempo condiziona la prima tappa del Giro di Catalogna 2025 che si conclude a Sant Feliu de Guíxols con una volata anomala visto la strada in costante ascesa negli ultimi 500 metri. Matthew Brennan (Team Visma Lease a Bike) fa il numero rientrando su Tibor Del Grosso (Team Alpecin Deceuninck) che si era avvantaggiato negli ultimi 2 km sopravanzandolo proprio in vista della linea d’arrivo. L’olandese è solo terzo, dietro anche il compagno di squadra Kaden Groves

Il Giro di Catalogna 2025 presenta sette tappe in linea ed inizia come da tradizione con una tappa adatta ai velocisti di circa 180 km da Sant Feliu de Guíxols – Sant Feliu de Guíxols. Il Coll de Begur e l’Alt de Santa Pellaia, posti nei primi 60 km, sono le uniche due asperità altimetriche che i velocisti supereranno senza troppi problemi. La fuga di giornata partiva dopo alcuni km dal via grazie all’azione di Jan Castellon (Team Caja Rural Seguros RGA), José Luis Faura (Team Burgos Burpellet BH), Danny van der Tuuk e Nicolas Alustiza (Team Euskaltel Euskadi). Castellion si aggiudicava il primo traguardo volante di Palafrugell posto al km 18.5. Erano il Team Alpecin Deceuninck ed il Team Picnic PostNL i più impegnati all’inseguimento dei quattro battistrada. Era Van der Tuuk a scollinare in prima posizione sul Coll de Begur posto al km 28.8. Il secondo traguardo volante de La Bisbal d’Empordà posto al km 47.8 era vinto da Castellon. Alustiza scollinava in prima posizione sul successivo gpm dell’Alt de Santa Pellaia posto al km 64.9. Nel tratto centrale della tappa il gruppo aumentava l’andatura fino a riprendere la fuga a 60 km sotto una pioggia battente. Enric Mas (Team Movistar) vinceva il traguardo volante di Llagostera posto al km 136.5 con Primoz Roglic (Team Redbull BORA Hansgrohe) che si piazzava in terza posizione guadagnando così 1 secondo d’abbuono. Il ritmo imposto proprio dalla Redbull BORA Hansgrohe a circa 15 km dalla conclusione – complice òa strada con diversi saliscendi – allungava e spezzettava il gruppo. Tra i nomi più caldi intruppati nelle retrovie si segnalavano Axel Laurance (Team INEOS Grenadiers) e Sepp Kuss (Team Visma Lease a Bike). A giocarsi la vittoria erano una cinquantina di ciclisti. Nella discesa che anticipava l’arrivo Tibor Del Grosso (Team Alpecin Deceuninck) guadagnava un centinaio di metri su Matthew Brennan (Team Visma Lease a Bike) e Kaden Groves (Team Alpecin Deceuninck). Nei 500 metri finali in costante salita con punte all’8%, l’olandese in testa si piantava consentendo a Brennan di raggiungerlo e superarlo proprio una decina di metri prima della linea d’arrivo. Il ciclista britannico vinceva davanti a Groves e Del Grosso. Chiudeva la top five la coppia della Decathlon AG2R La Mondiale formata da Dorian Godon e Andrea Vendrame. Per Brennan, che compirà 20 anni ad Agosto, è la seconda vittoria da professionista nel 2025 dopo quella ottenuta quattro giorni fa al GP de Denain. Il britannico è anche la prima maglia biancoverde di leader della classifica generale davanti a Groves e Del Grosso. Domani la seconda tappa da Banyoles a Figueres di 177.3 km sembra ancora favorire le ruote veloci anche se i due gpm del Coll Puig del Pení e del Coll de Sant Pere de Rodes sono sicuramente più impegnativi di quelli della prima tappa, pur essendo situati tra il km 70 ed il km 100. I velocisti avranno 70 km abbondanti per recuperare dal secondo scollinamento fino all’arrivo di Figueres.

Antonio Scarfone

Matthew Brennan vince a Sant Feliu de Guíxols (foto: Getty Images)

Matthew Brennan vince a Sant Feliu de Guíxols (foto: Getty Images)

­POGACAR INFIAMMA LA CLASSICISSIMA SULLA CIPRESSA, LA VITTORIA SE LA PRENDE VAN DER POEL

marzo 22, 2025 by Redazione  
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Il campione del mondo ha regalato un sabato indimenticabile agli appassionati con un attacco sulla salita di Cipressa che, dal lontano 1996, non era mai più stata decisiva per via delle caratteristiche del percorso che rendono estremamente difficile andare all’arrivo. Van der Poel e uno stoico Filippo Ganna riescono a resistere e, dopo un’altra battaglia sul Poggio, è volata a tre con l’olandese che disputa uno sprint perfetto e precede Ganna e Pogacar che, ancora una volta, deve rimandare l’appuntamento con la vittoria in questa corsa.

Inutile girarci intorno, la Milano – Sanremo è la classica più complicata da vincere per il fuoriclasse sloveno (la Roubaix è un capitolo a parte).
Dopo aver tentato nelle scorse edizioni di fare la differenza sul Poggio, quest’anno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates – XRG) ha tentato di giocare una delle sue armi migliori, l’attacco da lontano.
Una simile opzione sembrava nell’aria e già era stata ipotizzata lo scorso anno, visto che sul Poggio è quasi impossibile fare la differenza rispetto a certi uomini.
Quest’anno il pronostico si è trasformato in realtà e la maglia iridata è uscita dal gruppo con una delle sue brutali accelerate già sulla prima rampe della salita della Cipressa; solo due uomini sono stati in grado di non farsi travolgere dall’attacco: il già vincitore di questo corsa Mathieu Van der Poel (Alpecin – Deceuninck) e l’ottimo Filippo Ganna (INEOS Grenadiers), che ha mostrato all’ultima Tirreno Adriatico un’ottima condizione.
L’italiano ha avuto i suoi problemi a tenere il ritmo sulle accelerate di Pogacar, ma è riuscito a gestirsi molto intelligentemente, evitando il fuori giri e cercando sempre di rientrare, approfittando degli inevitabili rallentamenti dopo le rasoiate. Con questa condotta di gara il nostro grande passista è riuscito a ricucire il gap causato dagli attacchi di Pogacar sulla Cipressa prima e sul Poggio poi. Dopo l’ultima asperità Ganna si è superato guadagnando secondi in discesa, terreno nel quale, almeno sulla carta, è inferiore sia a Pogacar, sia a Van der Poel. L’italiano ha portato a compimento l’inseguimento all’interno dell’ultimo chilometro ma, ovviamente, lo sforzo profuso nel finale di una gara lunghissima e tiratissima lo ha inevitabilmente lasciato un po’ a corto di energie per uno sprint combattuto al cospetto di un corridore esplosivo come Van der Poel.
La gara di Ganna è stata quindi ottima ed il secondo posto è un grandissimo risultato.
Il vincitore di questa edizione 116 della Classicissima, invece, ha adottato l’unica tattica possibile, ovvero non mollare un metro sulle tremende rasoiate del campione del mondo, e ha retto molto bene, anche se in alcuni momenti ha dovuto dar fondo a tutte le sue energie e sulle ultime rampe del Poggio ha addirittura provato un allungo, prontamente rintuzzato da Pogacar.
La condotta di gara dell’olandese è stata perfetta anche in pianura e, tornato sull’Aurelia con Ganna e Pogacar dopo la Cipressa, ha collaborato per aumentare il vantaggio sul gruppo, in modo tale da assicurare un finale a tre. Nel tratto conclusivo ha sfruttato il tentativo di Pogacar di impedire il rientro di Ganna ed è riuscito ad anticipare lo sprint osservando gli avversari e cogliendo il momento migliore per partire a tutta, dando fondo alla sua grande esplosività.
Decisivo è stato l’attimo in cui Pogacar era distante qualche metro e Ganna, dal lato opposto della strada, cercava di ordinare le idee; è a questo punto che Van der Poel ha saputo cogliere l’attimo ed è andato a prendersi la vittoria.
Per quanto riguarda Pogacar, l’appuntamento con la vittoria è ancora rimandato; del resto si sa che in una volata con Van der Poel non c’è storia. Il campione del mondo non ha nulla da rimproverarsi, la tattica è stata quella giusta: quella di attaccare sulla Cipressa per far fuori definitivamente i velocisti e impedire situazioni come quella dello scorso anno, quando nel finale erano presenti squadre in superiorità numerica.
L’attacco è stato ottimo e il primo gruppo inseguitore, nonostante fosse rimasto molto ridotto, non è riuscito a contenere il distacco, che allo scollinamento superava i 30 secondi. Si tratta di un gap davvero difficile da scavare su una salita con quelle pendenze e in una situazione in cui certo i tre non sono stati lasciati andare.
Nel tratto pianeggiante Pogacar era consapevole che avrebbe ricevuto collaborazione, essendo interesse comune andare all’arrivo, e sulle primissime rampe del Poggio ha iniziato la girandola di attacchi nell’estremo tentativo di staccare Van der Poel. L’olandese non ha mollato mai ruota e, anzi, come azione dimostrativa ha provato un allungo nelle ultime rampe della salita, azione che sulle prime aveva sorpreso Pogacar.
In definitiva, i tre hanno dato un grande spettacolo anche se in realtà il protagonista assoluto è stato una volta ancora Pogacar, che riesce a dar sfoggio della sua classe anche quando non vince.
Per quel che riguarda il resto della corsa, va segnalata una lunga fuga di giornata esauritasi sui tre capi e animata da Mathis Le Berre (Arkéa-B&B Hotels), Alessandro Verre (Arkéa-B&B Hotels), Baptiste Veistroffer (Lotto Cycling Team), Kristian Sbaragli (Team Solution Tech – Vini Fantini), Tommaso Nencini (Team Solution Tech – Vini Fantini), Mark Stewart (Team Solution Tech – Vini Fantini), Martin Marcellusi (VF Group Bardiani-CSF Faizanè) e Filippo Turconi (VF Group Bardiani-CSF Faizanè).
Un’ultima notazione pare opportuna per censurare la scelta di spostare la partenza da Milano a Pavia. La corsa è storica e si chiama Milano – Sanremo ed è quindi evidente che non ha senso non farla partire dal capolugo lombardo. É stato affermato che anche le corse che vedono Parigi come partenza non scattano da Parigi. Quello che non si comprende è per quale motivo si debbano copiare gli errori commessi da organizzatori di altre corse.
Per fortuna i corridori ci hanno fatto dimenticare questa stortura con una corsa bellissima e spettacolare.
La stagione delle classiche monumento è partita e, se il buon giorno si vede dal mattino, gli appassionati possono aspettarsi una straordinaria primavera.

Benedetto Ciccarone

Per la seconda volta in carriera Van der Poel vince la Milano-Sanremo (Getty Images)

Per la seconda volta in carriera Van der Poel vince la Milano-Sanremo (Getty Images)

BREDENE – KOKSIJDE, IL RITORNO AL SUCCESSO DI EDWARD THEUNS

marzo 21, 2025 by Redazione  
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Quattro anni dopo la tappa di Budapest al Giro di Ungheria il fiammingo di Lidl-Trek porta a casa un nuovo successo grazie ad una bella azione di un piccolo gruppetto. Nella volata finale Theuns ha preceduto lo statunitense Luke Lamperti (Soudal – Quickstep) e l’olandese Nils Eekhoff (Team Picnic PostNL), con il gruppo che manca per poche centinaia di metri l’aggancio finale agli attaccanti. Decimo posto per Alessandro Romele (XDS Astana Team), migliore degli italiani.

Una lunga volata, di vera potenza sulle strade di casa, per la decima vittoria in carriera: così oggi Edward Theuns, 33enne fiammingo della Lidl-Trek, si è aggiudicato la Bredene-Koksijde Classic, semiclassica di 201 km con arrivo nella località balneare affacciata sul Mare del Nord. E’ stata una corsa con varie emozioni ed un finale sempre molto incerto, dove il vento (che qui è “di casa”) si è fatto sentire e non sono mancate le cadute.

I continui attacchi hanno portato un gruppo di quindici corridori a lasciare il plotone principale e a proseguire verso l’arrivo. Quando sembrava che questi venissero ripresi per dare spazio alle azioni finali dei velocisti, l’azione di riaggancio è arrivata con notevole ritardo e il gruppetto ha resistito fino all’arrivo. A nulla, infatti, è valso il recupero, arrivato ai -300 metri dal traguardo, dove Theuns è riuscito con una lunga volata a prevalere su Luke Lamperti e Nils Eekhoff, regalandosi una emozionantissima vittoria. Era da ben quattro anni, esattamente dal 16 maggio 2021, che il belga nato a Gand mancava all’appello tra i vincitori di una corsa. Dopo la vittoria nella quinta ed ultima tappa del Tour de Hongrie, a Budapest, la sua carriera è andata avanti come gregario, fino a trasformarsi in un uomo-squadra fondamentale per Jonathan Milan negli sprint del friulano. Fondamentale è stato il suo contributo nella recente edizione della Tirreno-Adriatico, nella quale Milan è andato a segno due volte, nelle tappe di Follonica e San Benedetto del Tronto. A Koksijde Teuns ha avuto la sua chance ed è arrivata finalmente anche la vittoria.

Per Theuns i futuri appuntamenti resteranno sulle strade del Belgio, la prossima settimana alla Brugge – De Panne (mercoledì) e domenica alla Gand – Wevelgem, per proseguire poi con la Dwars Door Vlaanderen del 2 aprile. Ma domani i fari sono tutti puntati alla “Classicissima”, la Milano-Sanremo, prima “Monumento” della stagione 2025.

Andrea Giorgini

Teuns torna alla vittoria sulle strade della Bredene Koksijde Classic (foto Luc Claessen/Getty Images)

Teuns torna alla vittoria sulle strade della Bredene Koksijde Classic (foto Luc Claessen/Getty Images)

NOKERE KOERSE 2025: EEKHOFF DOMINA LO SPRINT, PHILIPSEN OUT PER CADUTA

marzo 20, 2025 by Redazione  
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L’olandese Nils Eekhoff vince l’edizione 2025 della Nokere Koerse, semiclassica belga che ha visto tra i protagonisti in negativo il grande favorito della vigilia Jasper Philipsen, incappato in una brutta caduta a pochi giorni da quella Milano-Sanremo il cui bis era uno degli obiettivi stagionali del corridore belga

La Nokere Koerse 2025 si conclude con una volata mozzafiato e un colpo di scena che scuote il mondo del ciclismo. A tagliare per primo il traguardo è Nils Eekhoff del Team Picnic PostNL, autore di uno sprint lunghissimo e potente, che gli ha permesso di resistere al ritorno di Matteo Moschetti (Q36.5 Pro Cycling Team), costretto ad accontentarsi della seconda piazza. Sul terzo gradino del podio sale il giovane talento Luke Lamperti (Soudal Quick-Step), mentre tra gli italiani spicca Alberto Dainese (Tudor Pro Cycling Team), ottavo con la maglia della Tudor Pro Cycling Team.
Se il successo di Eekhoff è stato costruito con intelligenza e determinazione, la corsa è stata però segnata da un episodio drammatico: Jasper Philipsen (Alpecin – Deceuninck), grande favorito della vigilia, è stato vittima di una rovinosa caduta proprio nel finale di gara. Il velocista belga, che essere stato tra i più attivi negli ultimi chilometri con numerosi attacchi, è finito pesantemente a terra nel corso dello sprint, riportando evidenti ferite sul lato destro del corpo. Dopo essere rimasto immobile per qualche istante, il campione belga è stato caricato in ambulanza, visibilmente scosso e dolorante.
Si sono visti costretti ad incassare un duro colpo Philipsen e l’Alpecin-Deceuninck, perchè l’infortunio è accaduto a pochi giorni dalla Milano-Sanremo, dove il belga avrebbe dovuto difendere il titolo conquistato lo scorso anno. Le sue condizioni saranno valutate nelle prossime ore, ma la preoccupazione nel team è palpabile: anche un piccolo infortunio potrebbe compromettere le sue chance di prendere il via alla classicissima di primavera, anche se le news dell’ultimo ora lo danno tra i partenti.
Tornando alla 79a edizion della Nokere Koerse, si è trattato di una corsa combattuta fin dalle prime battute, infiammate da una fuga coraggiosa promossa da Rasmus Bogh Wallin (Uno-X Mobility), Jelle Jannik (Unibet Tietema Rockets), Alex Colman (Team Flanders Baloise) e Lennert Teugels (Tarteletto-Isorex). Nonostante un vantaggio mai troppo consistente, il quartetto ha saputo resistere a lungo al ritorno del gruppo, anche quando a movimentare la corsa ci ha pensato Florian Vermeersch (UAE Team Emirates XRG) con un primo attacco a 80 km dall’arrivo.
Il vero show è iniziato a 40 chilometri dalla conclusione, quando Philipsen ha deciso di passare all’azione con un primo attacco, confermando le sue ambizioni di vittoria. Il belga ha poi continuato a muoversi nel finale, mantenendosi sempre nelle prime posizioni, fino al drammatico epilogo che lo ha visto finire rovinosamente a terra.
Alla fine, lo sprint ha premiato un Eekhoff perfetto, capace di partire lungo e gestire il ritorno degli avversari, scrivendo il suo nome nell’albo d’oro della Nokere Koerse. Ora gli occhi sono tutti puntati sulla condizione che Philipsen potrà fornire sabato prossimo alla Sanremo.

Mario Prato

IN CIMA A SUPERGA INFURIA DEL TORO. PRIMA VITTORIA MESSICANA ALLA MILANO – TORINO

marzo 19, 2025 by Redazione  
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Isaac del Toro vince di testa e di cuore una Milano – Torino molto selettiva, che ritorna a Superga dopo quattro anni. Il ciclista messicano è abile a superare nell’ultimo km prima Tobias Halland Johannessen (Team Uno X Mobility) e poi Ben Tulett (Team Visma Lease a Bike)

Dopo quattro anni la Milano – Torino torna al vecchio percorso con la doppia ascesa finale verso la Basilica di Superga. L’ultima volta, nel 2021, a vincere fu Primoz Roglic (Team Jumbo Visma). Quest’anno Alberto Bettiol (Team XDS Astana) parte con il dorsale numero 1 e prova a difendere la vittoria ottenuta nel 2024 su un percorso completamente diverso. La squadra punto di riferimento della corsa sarà come al solito l’UAE Team Emirates XRG che ha il Isaac del Toro e Adam Yates i due ciclisti più adatti alle pendenze della salita finale. Da segnalare che ai nastri di partenza, oltre a Bettiol, erano presenti altri due vincitori della Milano – Torino: Diego Ulissi (Team XDS Astana) vincitore nel 2013 e Michael Woods (Team Israel Premier Tech) vincitore nel 2019. Dopo una trentina di km dalla partenza di Rho si formava la fuga di giornata grazie all’azione di cinque ciclisti ovvero Jonas Rutsch (Team Intermarché Wanty), Nariyuki Masuda (JCL Team UKYO), Mattia Bais (Team Polti VisitMalta), Davide Baldaccini e Kristian Sbaragli (Team Solution Tech – Vini Fantini). Le squadre più impegnate all’inseguimento erano l’UAE Team Emirates XRG ed la Tudor Pro Cycling Team. Una caduta a 114 costringeva al ritiro Michael Woods. Il ritmo impetuoso impresso dall’UAE Team XRG nella prima scalata verso Superga si faceva sentire nelle gambe del gruppo che affrontava l’ascesa finale forte di una trentina scarsa di unità, mentre la fuga perdeva pezzi irrimediabilmente. Rutsch era l’ultimo fuggitivo ad essere ripreso dal gruppo a circa 5 km dalla conclusione. Il primo attacco vero e proprio lo portava Anders Halland Johannessen (Team Uno X Mobility) a 4 km dall’arrivo. Rispondevano all’attacco del ciclista norvegese prima Adam Yates (UAE Team Emirates) e poi Ben Tulett (Team Visma Lease a Bike). Tobias Halland Johannessen (Team Uno x Mobility) prendeva il posto del fratello nelle prime posizioni del gruppo quando mancavano circa 3 km alla fine. Anche Isaac del Toro (UAE Team Emirates) recuperava posizioni e si faceva vedere nelle primissime posizioni del gruppo. Sotto lo striscione dell’ultimo km attaccava con decisione ma forse troppo presto Halland Johannessen che si faceva superare nel giro di un centinaio di metri da Tulett il quale a sua volta non riusciva a fare il vuoto e veniva anzi prima affiancato e poi superato da Del Toro negli ultimi metri, Il ciclista messicano andava così a vincere la sua prima Milano – Torino, che coincideva anche con la prima vittoria di un ciclista messicano in 106 edizioni. A un secondo di ritardo Tules si piazzava in seconda posizione mentre Halland Johannessen era terzo a 9 secondi di ritardo da Del Toro. Chiudevano la top five Adam Yates a 24 secondi di ritardo da Del Toro ed Einer Rubio (Team Movistar) a 27 secondi di ritardo da Del Toro. L’unico italiano nella top ten era Lorenzo Fortunato (Team XDS Astana), ottavo a 38 secondi di ritardo da Del Toro, alla prima vittoria stagionale. Adesso tutte le attenzioni degli appassionati si concentreranno nel week end quando la Milano – Sanremo, prima Monumento del 2025, infiammerà la riviera ligure.

Antonio Scarfone

Isaac del Toro vince la Milano - Torino 2025 (foto: Getty Images)

Isaac del Toro vince la Milano - Torino 2025 (foto: Getty Images)

MILAN FA DOPPIETTA, AYUSO RE DELLA CORSA DEI DUE MARI

marzo 16, 2025 by Redazione  
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Jonathan Milan (Lidl – Trek) sfreccia nella tappa conclusiva della Tirreno Adriatico 2025 a San Benedetto del Tronto e fa doppietta nella corsa dei due mari, imbattibile per tutti il velocista italiano che conquista la maglia della speciale classifica a punti, si deve arrendere nonostante una bella volata Sam Bennett (Decathlon AG2R La Mondiale Team) che arriva secondo, mentre terzo chiude Olav Kooij (Team Visma – Lease Bike). In ottica di classifica generale Juan Ayuso (UAE Team Emirates XRG) vince la corsa, cambia il secondo posto che va a Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) che grazie ai secondi di abbuono del traguardo volante sopravanza Antonio Tiberi (Bahrain Victorious) terzo nella classifica.

Il via da Porto Potenza Picena per l’ultima tappa della Tirreno Adriatico 2025 porta il gruppo ad affrontare un solo GPM quello di Ripatransone posto dopo circa 60 Km di corsa, l’avvio è subito reso frizzante da Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck) che con continui scatto riesce a portare vuia un drappello di uomini con Kévin Vauquelin (Arkea-B&B Hotels), Lucas Hamilton (Ineos Grenadiers), Bjoern Koerdt (Team Picnic PostNL) e Manuele Tarozzi (VF Group Bardiani CSF – Faizanè). I battistrada guadagnano circa 30” ma dietro la Ineos Grenadiers non ci sta, evidentemente gli uomini di Filippo Ganna vogliono provare a rosicchiare, proprio con Filippo, secondi al traguardo intermedio per acciuffare la seconda posizione della classifica generale ad un solo secondo da Antonio Tiberi (Bahrain Victorious). L’azione della Ineos Grenadiers infatti non si placa, i battistrada vengono subito ripresi uno ad uno prima del GPM di Ripatransone, l’ultimo a rialzarsi è Mathieu van der Poel a circa 2 Km dallo scollinamento. Il gruppo inizia a perdere qualche ruota veloce, in difficoltà infatti sia Dylan Groenewegen (Team Jayco-AlUla) e Olav Kooij (Visma|Lease a Bike) ma lo spazio per rientrare nella successiva discesa in vista del circuito di San Benedetto del Tronto c’è. Al traguardo volante Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) capitalizza il lavoro dei suoi compagni di squadra passando in prima posizione e superando Antonio Tiberi (Bahrain Victorious), in classifica generale. E’ il primo vero sussulto della tappa che non vede momenti di particolare interesse. Mentre il gruppo si riorganizza prova un allungo il solito Ben Healy (EF Education – EasyPost) seguito da Dries De Bondt (Decathlon Ag2r La Mondiale) e Magnus Cort (Uno-X Mobility) ma senza successo. Il ritmo torna subito alto grazie alle squadre dei velocisti che vogliono provare a vincere la tappa, occasione ghiottissima per tanti. In testa si portano sia la Lidl – Trek sia la Visma | Lease a Bike. In vista dell’ultimo giro e prima dell’ultimo chilometro Filippo Ganna con una trenata delle sue allunga tutto il gruppo, alla sua ruota fanno buona guardia i Lidl – Trek che scortano Jonathan Milan lanciato al meglio in vista del traguardo dal compagno di squadra Edward Theuns, Milan diventa imprendibile per tutti e dà quasi una ruota a Sam Bennett (Decathlon Ag2r La Mondiale) secondo, terzo Olav Kooij (Team Visma – Lease Bike). Gran bella vittoria dell’italiano che arriva così all’appuntamento della Classicissima di sabato prossimo con i favori del pronostico, come anche Filippo Ganna per le speranze italiane. Per ciò concerne la classifica generale il Re dei due mari è Juan Ayuso (UAE Team Emirates XRG) apparso fin dalle prime salite il più forte in gara grazie anche ad una squadra solidissima.

Antonio Scarfone

Juan Ayuso (UAE Team Emirates XRG) vince la Tirreno Adriatico 2025 (Photo credit: Getty Images)

Juan Ayuso (UAE Team Emirates XRG) vince la Tirreno Adriatico 2025 (Photo credit: Getty Images)

MAGNUS SHEFFIELD VINCE LA TAPPA FINALE DI NIZZA. A MATTEO JORGENSON LA PARIGI – NIZZA 2025

marzo 16, 2025 by Redazione  
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Nella vivace ottava ed ultima tappa, attacchi e contrattacchi dei big ma Matteo Jorgenson (Team Visma Lease a Bike) controlla la situazione e vince con merito la sua seconda Parigi – Nizza consecutiva. Magnus Sheffield (Team INEOS Grenadiers) vince in solitaria la tappa finale

L’ottava ed ultima tappa della Parigi – Nizza 2024 parte da Nizza e termina a Nizza dopo 119.9 km. I tre gpm del Col de la Porte, della Côte de Peille e del Col de Quatre Chemins decideranno le sorti della corsa a tappe francese. Gli ultimi due gpm saranno intervallati anche dal Col d’Èze, che sarà invece l’unico traguardo volante della tappa. Matteo Jorgenson (Team Visma Lease a Bike) parte in maglia gialla e proverà a vincere la sua seconda Parigi – Nizza consecutiva. Dopo qualche tentativo di attacco, Mads Pedersen (Team Lidl Trek) restava in testa all’inizio della salita del Col de la Porte. Ma l’INEOS Grenadiers aumentava il ritmo ed annullava l’azione di Pedersen. Era Joshua Tarling (Team INEOS Grenadiers) a scollinate in prima posizione sul gpm del Col de la Porte posto al km 50.7. Ma Pedersen non si arrendeva e contrattaccava all’inizio della Côte de Peille insieme ad Aleksandr Vlasov (Team Redbull BORA Hansgrohe) e Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team). Era Vlasov a scollinare in prima posizione sulla Côte de Peille posta al km 79.2. Pedersen vinceva il traguardo volante del Col d’Èze posto al km 95.1. Sul gpm del Col de Quatre Chemins il gruppo, una volta ripresi gli attaccanti, si spezzettava in tanti drappelli. Magbus Sheffiel (Team INEOS Grenadiers) scollinava in prima posizione seguito come un’ombra dalla maglia gialla Jorgenson. Il britannico aumentaca l’andatura nella discesa verso Nizza ed andava a vincere in solitaria con 29 secondi di vantaggio su Jorgenson mentre Gall era terzo a 35 secondi di ritardo. Chiudevano la top five, entrambi a 1 minuto e 1 secondo di ritardo da Sheffield, Michael Storer (Team Tudor Pro Cycling) in quarta posizione e Clement Champoussin (Team XDS Astana) in quinta posizione. Pe Sheffield è la prima vittoria stagionale mentre Jorgenson vince la sua seconda Parigi – Nizza consecutiva con 1 minuto e 15 secondi di vantaggio su Florian Lipowitz (Team Redbull BORA Hansgrohe) e 1 minuto e 58 secondi di vantaggio su Thymen Arensman (Team INEOS Grenadiers). Per quanto riguardano le altre classifiche Mads Pedersen vince qualle a punti, Thomas Gachignard (Team TotalEnergies) quella dei gpm, Florian Lipowitz quella dei giovani ed infine il Team INEOS Grenadiers vince la classifica a squadre.

Antonio Scarfone

Magnus Sheffield vince a Nizza (foto: Getty Images)

Magnus Sheffield vince a Nizza (foto: Getty Images)

AYUSO SENZA RIVALI ALLA TIRRENO ADRIATICO, VITTORIA NELLA TAPPA REGINA E IPOTECA DELLA CORSA DEI DUE MARI

marzo 16, 2025 by Redazione  
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Juan Ayuso (UAE Emirates XRG) si va a prendere l’arrivo in salita di Frontignano nella tappa regina della Tirreno Adriatico 2025, lo spagnolo finalizza il lavoro perfetto dei suoi compagni di squadra andando a vestire così la maglia azzurra, al secondo posto si piazza Tom Pidcock (Q36.5), terzo Jai Hindley (Red Bull-Bora-hansgrohe). Oggi classica chiusura a San Benedetto del Trono con l’arrivo destinato alle ruote veloci.

Da Cartoceto all’arrivo in salito di Frontignano la Tirreno Adriatico 2025 cercava il suo padrone visto l’esiguo vantaggio alla partenza di Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) su Juan Ayuso (UAE Emirates XRG) in classifica generale. Ma prima della battaglia finale la tappa ha vissuto per buona parte dell’azione in fuga promossa da Samuele Battistella (EF Education – EasyPost) a cui si sono agganciati anche Gianni Vermeersch (Alpecin-Deceuninck), Andrea Vendrame (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Jasper Stuyven (Lidl-Trek), Andrea Pietrobon (Team Polti VisitMalta) e Magnus Cort (Uno-X Mobility). Non gente qualunque ma atleti che ben sanno leggere ed interpretare la possibilità di vittoria di una tappa, per loro la speranza è corsa nella corsa. Il gruppo inizialmente lascia fare tanto che il rallentamento del gruppo dei migliori fa si che nasca un contrattacco grazie a Benjamin Thomas (Cofidis) e Chris Hamilton (Team Picnic PostNL) che nell’arco di una ventina di chilometri rientrano sui battistrada, altri nuovi buoni che alimentano la speranza di buona riuscita della fuga. Il gruppo dopo la prima ora di corsa scivola a 3’ di ritardo, a questo punto i primi movimenti in testa a chi insegue sono svolti dalla Q36.5 Pro Cycling e dalla UAE Team Emirates – XRG ma nonostante ciò l’andatura resta bassa, a testimonianza del fatto che a 100 Km di gara il vantaggio è salito a 4’:30”. Il discorso cambia con l’arrivo in testa del plotone della Red Bull – Bora – hansgrohe ed infatti al traguardo volante di Pieve Torina gli inseguitori rosicchiano quasi una trentina di secondi. La tappa non vive di forti emozioni, se non all’attacco della salita finale con i battistrada che vi arrivano con solo 1’ di vantaggio, a dar man forte all’inseguimento anche il contributo della Bahrain-Victorious che aggredisce in testa la salita che porta all’arrivo, la fuga inizia così a perdere speranze e uomini, infatti i primi ad alzare bandiera bianca sono Andrea Pietrobon e Benjamin Thomas al contrario Andrea Vendrame prova uno scatto in solitaria ma più per scuotere i compagni di avventura rimasti, all’italiano non risponde nessuno e viene subito riassorbito poco dopo. Il gruppo dei migliori è ora tirato da Isaac del Toro (UAE Emirates XRG) che con un gran ritmo recupera secondi preziosi per un gruppo che inizia a perdere i velocisti. L’azione del messicano prosegue fino ai 4 chilometri dall’arrivo, il testimone è preso dal compagno di squadra Juan Ayuso (UAE Emirates XRG) che si porta prima in testa e subito dopo piazza il primo scatto, allo spagnolo si francobollano Tom Pidcock (Q36.5), Jai Hindley (Red Bull-Bora-hansgrohe) e Mikel Landa (Soudal Quick-Step). Restano più indietro invece Antonio Tiberi (Bahrain Victorious), Derek Gee (Israel-Premier Tech) e Ben Healy (EF Education-EasyPost). La maglia azzurra di Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) scivola in fondo al gruppetto rimasto, per staccarsi poco dopo e salire del proprio passo. In testa Ayuso mette giù uno scatto, poi un secondo ed un terzo, al quarto lo spagnolo fa il vuoto quando mancano poco più di 2 Km all’arrivo. Il talento della UAE Emirates XRG va via tutto solo ed alza le braccia al cielo in cima a Frontignano, Pidcock chiude secondo insieme a Hindley, distanziati di 13”, due secondi dopo arriva Mikel Landa (Saudal – Quick Step) mentre Tiberi e Gee chiudono a 20”. L’ex maglia azzurra arriva a 50” e, nonostante ciò, riesce a conservare la terza posizione in classifica generale che vede Ayuso nuova maglia azzurra seguito da Antonio Tiberi Bahrain-Victorious a 37”, Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) appunto è terzo a 38”, quarto Derek Gee (Israel Premier Teck) a 42” mentre in quinta posizione troviamo Jai Hindley (Red Bull-Bora-hansgrohe a 53”. Classifica generale che sostanzialmente resterà invariata quest’oggi dopo l’arrivo classico a San Benedetto del Tronto che chiama all’appello i velocisti.

Antonio Scarfone

Juan Ayuso esulta a Frontignano, sua la tappa regina della Tirreno Adriatico 2025 (Photo credit: Getty Images)

Juan Ayuso esulta a Frontignano, sua la tappa regina della Tirreno Adriatico 2025 (Photo credit: Getty Images)

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