TOUR OF BRITAIN, PAUL MAGNIER FIRMA IL BIS NELLA QUARTA TAPPA
Il francese Paul Magnier dopo la prima mette in carniere anche la quarta tappa. Sul podio di giornata Ethan Vernon ed Erlend Blikra. Il solito Zambanini, 11°, è il primo degli italiani
Dopo quello di ieri di Stephen Williams (Israel – Premier Tech) tocca a Paul Magnier firmare il bis sulle strade del Tour of Britain 2024. Il francese della Soudal Quick-Step ha regolato sul traguardo di Newark-on-Trent il britannico Ethan Vernon della Israel-Premier Tech e il norvegese Erlend Blikra della Uno-X Mobility, che salgono nell’ordine sul podio di giornata. A completare la TopTen di giornata troviamo Noah Hobbs (Equipe continentale Groupama-FDJ), Matevž Govekar (Bahrain – Victorious), Robert Donaldson (Trinity Racing), Ethan Hayter (INEOS Grenadiers), Rory Townsend (Q36.5 Pro Cycling Team), Casper van Uden (Team dsm-firmenich PostNL) e Thomas Pidcock (INEOS Grenadiers), che ha preceduto il primo degli italiani, Edoardo Zambanini (Bahrain – Victorious).
Williams continua a guidare la classifica generale con 16” di vantaggio su Oscar Onley (Dsm-Firmenich PostNL) e 40” su Mark Donovan (Q36.5 Pro Cycling). L’italiano Zambanini perde una posizione in classifica e ora è decimo a 1’43” dal britannico in maglia di leader.
Domani la tappa di Northampton chiamerà di nuovo alla ribalta le ruote veloci.
Mario Prato

Magnier vince la 4a tappa del Giro della Gran Bretagna (foto SWPix.com)
URKA CHE URKO! BERRADE VINCE A MAEZTU, O’CONNOR RESTA IN MAGLIA ROSSA
Dalla scontatissima fuga della diciottesima tappa emerge Urko Berrade (Team Kern Pharma) che sfrutta la superiorità numerica della sua squadra per attaccare con decisione nel falsopiano a circa 5 km dal traguardo. Il ciclista di Pamplona resiste al ritorno del primo gruppo inseguitore e si gode sul traguardo di Maeztu la sua prima vittoria in carriera nella tappa di un gt. Domani sull’Alto de Moncalvillo la resa dei conti tra i big di classifica
La diciottesima tappa della Vuelta 2024 parte da Vitoria-Gasteiz e termina a Maeztu dopo 179.5 km. Potrebbe essere l’ultima tappa adatta ai fuggitivi prima delle ultime tre impegnative tappe in cui saranno gli uomini di classifica a prendere le luci della ribalta. Oggi si pedala in terra basca e l’Alto de Rivas de Tereso ed il Puerto de Herrera offrono comunque spunti affinchè un po’ di bagarre tra i ciclisti possa esserci, che siano fuggitivi, attaccanti del momento o perchè no anche uomini di classifica. La fuga giusta portava intorno al km 30 dopo un primo attacco di Stefan Kung (Team Groupama FDJ) che trainava con sé una dozzina di ciclisti. Scatti e controscatti nel gruppo maglia rossa contribuivano ad aumentare il drappello del gruppo di testa che avrebbe contato alla fine una quarantina di ciclisti, tutti fuori classifica. Proprio Kung, molto attivo sul primo gpm dell’Alto de Rivas de Tereso, attaccava nuovamente insieme a Mauro Schmid (Team Jayco AlUla) e Mathias Vacek (Team Lidl Trek). A 60 km dalla conclusione il terzetto di testa aveva 1 minuto e 5 secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore mentre il gruppo maglia rossa aveva circa 8 minuti di ritardo. Sul Puerto de Herrera il terzetto di testa veniva raggiunto da Steven Kruijswijk (Team Visma Lease a Bike), Marc Soler (UAE Team Emitares), Aleksandr Vlasov (Team Red Bull BORA Hansgrohe), Oier Lazkano (Team Movistar), Max Poole (Team DSM Firmenich PostNL), Ion Izagirre (Team Cofidis), Pablo Castrillo, Pau Miquel ed Urko Berrade (Team Kern Pharma). Anche nel gruppo maglia rossa si registrava una certa bagarre con Adam Yates (UAE Team Emirates), Mikel Landa (Team Soudal Quick Step) e Sepp Kuss (Team Visma Lease a Bike) che perdevano terreno sui vari O’Connor, Roglic e Mas, primi tre della classifica generale. Nel tratto in falsopiano a circa 5 km dalla conclusione attaccava Berrade. A circa 3 km dall’arrivo il ciclista di Pamplona aveva una decina di secondi di vantaggio sugli immediati inseguitori. La strada in discesa nei km finali favoriva Berrade che andava a vincere sul traguardo di Maeztu con 4 secondi di vantaggio su Schmid e Pau Miquel. Chiudevano la top five Poole in quarta posizione e Vlasov in quinta posizione. IL gruppo maglia rossa giungeva al traguardo con 6 minuti e 40 secondi di ritardo regolato da Victor Lafay (Team Decathlon AG2R La Mondiale). Per Berrade, che ha sfruttato la superiorità degli uomini Kern Pharma, è la prima vittoria stagionale ed anche la prima nella tappa di un GT. In classifica generale O’Connor mantiene la maglia rossa con 5 secondi di vantaggio su Roglic e 1 minuto e 25 secondi di vantaggio su Mas mentre dopo il tracollo di Landa ci sta una bella lotta per la quinta posizione con cinque ciclisti nel giro di 1 minuto e mezzo. Domani la diciannovesima tappa da Logroño all’Alto de Moncalvillo di 173.5 km può offrire nuovo pathos con la durissima salita finale di quasi 9 km con una pendenza media dell’8.9 %. Roglic molto probabilmente sferrerà l’attacco decisivo ad O’Connor ma l’attesa c’è anche per la lotta per il podio e per le posizioni di rincalzo in classifica generale.
Antonio Scarfone

Urko Berrade vince a Maeztu (foto: Getty Images)
TOUR OF BRITAIN, STEPHEN WILLIAMS FA SUA ANCHE LA TERZA TAPPA
Il britannico Stephen Williams si aggiudica anche la terza tappa e rafforza la sua leadership in classifica generale. Secondo il vincitore della prima tappa Paul Magnier, terzo Edoardo Zambanini
Bis di Stephen Williams sulle strade del Tour of Britain 2024. Il britannico della Israel – Premier Tech si è imposto su un gruppo ristretto al termine della terza tappa, la Sheffield-Barnsley. Alle spalle del britannico che guida da ieri la classifica generale si sono piazzati il vincitore della prima tappa Paul Magnier (Soudal Quick-Step) e l’italiano Edoardo Zambanini (Bahrain – Victorious), autore di un’azione da finisseur che meritava miglior fortuna. Il gardesano rientra comunque nella TopTen della classifica piazzandosi al nono posto. La quarta piazza di giornata è andata a Jelte Krijnsen (Parkhotel Valkenburg), seguito dal secondo della classifica Oscar Onley (Team dsm-firmenich PostNL), da Thomas Pidcock (INEOS Grenadiers), da Markus Hoelgaard (Uno-X Mobility), da Mark Donovan (Q36.5 Pro Cycling Team), da Joseph Blackmore (Israel – Premier Tech) e da Callum Thornley (Trinity Racing), che chiude la topten lasciandosi alle spalle ancora 3 membri del gruppetto che si è giocato la vittoria. Ora Williams comanda 16″ sul Onley e 41″ su Donovan, un podio parziale tutto “british”.
Domani con la quarta tappa la scena dovrebbero tornare ai velocisti. Il percorso che porterà il plotone da Derby a Newark-on-Trent è piuttosto breve, 138,5 km, e non prevede difficoltà altimetriche significative.
Mario Prato

Williams concede il bis sulle strade del Tour of Britain (foto Will Palmer / Simon Wilkinson / SWPix.com)
GROVES FA LA VOCE GROSSA SOTTO LA PIOGGIA. O’CONNOR RESTA IN MAGLIA ROSSA
Sotto un vero e proprio diluvio, a Santander Kaden Groves (Team Alpecin Deceuninck) ottiene la terza vittoria di tappa alla Vuelta 2024 battendo in volata Pavel Bittner (Team DSM Firmenich PostNL) e Vito Braet (Team Intermarchè Wanty). Tutto invariato in classifica generale con Ben O’Connor (Team Decathlon AG2R La Mondiale) che resta in maglia rossa
Dopo alcune tappe con salite nel finale che hanno in qualche modo influito sulla classifica generale – Primoz Roglic (Team Red Bull BORA Hansgrohe) è ormai in rampa di lancio per scalzare la maglia rossa Ben O’Connor (Team Decathlon AG2R La Mondiale) – la diciassettesima tappa ha tutti le caratteristiche di una frazione interlocutoria con la fuga o i velocisti a giocarsi la vittoria. Si parte da Arnuero e si arriva a Santander dopo 141.5 km caratterizzati da una parte centrale dove svettano i due gpm di seconda categoria dell’Alto de la Estranguada e dell’Alto del Caracol. Gli ultimi 70 km tra discesa e pianura favoriscono certamente le squadre dei velocisti ma bisognerà vedere se e quanto la fuga avrà guadagnato sul gruppo maglia rossa. Dopo la partenza da Arnuero che vedeva non partenti Sander De Pestel (Team Decathlon AG2R La Mondiale) e Michael Woods (Team Israel Premier Tech), attaccava immediatamente un quartetto formato da Jonas Gregaard (Team Lotto Dstny), Thomas Champion (Team Cofidis), Xabier Isasa (Team Euskaltel Euskadi)e Thibault Guernalec (Team Arkea B&B Hotels). Gregaard scollinava in prima posizione sul primo gpm dell’Alto de la Estranguada posto al km 54.8. Il ciclista danese si ripeteva sul successivo Alto del Caracol posto al km 70.4. Le squadre più attive all’inseguimento dei quattro battistrada erano il Team Alpecin Deceuninck ed il Team DSM Firmenich PostNL. A 50 km dalla conclusione il vantaggio della fuga era di 3 minuti e 20 secondi. Champion si aggiudicava il traguardo volante di Arce posto al km 117.7. Un violento acquazzone si abbatteva sulla corsa a circa 20 km dalla conclusione. Una volta ripresi i fuggitivi si segnalavano alcuni attacchi tra cui quello di Max Poole (Team DSM Firmenich PostNL), Mauro Schmid (Team Jayco AlUla) e soprattutto Victor Campenaerts (Team Lotto Dstny), che provava l’allungo a più riprese. Il terzetto di testa veniva ripreso a circa 400 metri dalla conclusione ed il Team Alpecin Deceuninck preparava al meglio la volata per Kaden Groves che non aveva difficoltà ad imporsi davanti a Pavel Bittner (Team DSM Firmenich PostNL) e Vito Braet (Team Intermarchè Wanty). Chiudevano la top five Pau Miquel (Team Kern Pharma) in quarta posizione e Corbin Strong (Team Intermarchè Wanty) in quinta posizione. Per Groves è la terza vittoria di tappa alla Vuelta 2024 e dopo il ritiro di Wout van Aert l’ipoteca sulla maglia verde è ormai cosa fatta. In classifica generale resta tutto invariato con O’Connor in maglia rossa davanti a Primoz Roglic ed Enric Mas (Team Movistar). Domani è in programma la diciottesima tappa con partenza da Vitoria-Gasteiz ed arrivo a Maestu per un chilometraggio che sfiora i 180 km caratterizzati da due gpm, uno di prima ed uno di seconda categoria. In particolare il gpm di prima categoria del Puerto de Herrera, a 45 km dall’arrivo, potrebbe ingolosire gli uomini di classifica per eventuali attacchi, anche se l’arrivo è ancora lontano. Sicuramente i fuggitivi avranno un’altra ghiotta occasione per giocarsi la vittoria di tappa.
Antonio Scarfone

Kaden Groves vince a Santander (foto:Getty Images)
STEPHEN WILLIAMS CONQUISTA LA SECONDA TAPPA E SI PORTA IN VETTA AL TOUR OF BRITAIN
Cambio della guardia al Tour of Britain. Il britannico Stephen Williams si aggiudica la seconda tappa su Alaphilippe e Onley e si porta in testa alla classifica generale. Primo degli italiani Giacomo Ballabio, tredicesimo
I saliscendi della seconda tappa del Tour of Britain hanno premiato il coraggio di chi ha saputo sfruttarli a proprio vantaggio. L’azione decisiva è nata intorno ai meno 30, quando la gara si è letteralmente accesa. Dopo una serie di scatti e controscatti che hanno letteralmente alzato l’adrenalina in gruppo, l’azione giusta è stata quella portata da Stephen Williams, colui che più avanti si imporrà sul traguardo di Redcar. Sulla scia del corridore della Israel – Premier Tech si sono prontamente portati il francese Julian Alaphilippe ( Soudal Quick-Step) e il connazionale Oscar Onley ( Team dsm-firmenich PostNL). Da questo preciso istante la gara è stata fatta da questi tre elementi, che sono arrivati fino al traguardo per giocarsi la tappa e non solo.
Il successo è così andato a Williams davanti al francese e all’altro britannico. Quarto dopo 21″ si è piazzato Joseph Blackmore (Israel – Premier Tech), che ha regolato nell’ordine Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), Louis Sutton (AVC Aix-en-Provence), Tom Donnenwirth (Decathlon AG2R La Mondiale Development Team) e Mark Donovan (Q36.5 Pro Cycling Team). A 1′27 dal vincitore si è piazzato l’ex leader della classifica Paul Magnier (Soudal Quick-Step), che ha preceduto Matevž Govekar (Bahrain – Victorious) e una trentina abbondante di corridori, tra i quali gli italiani Giacomo Ballabio (Global 6 United), 13°, ed Edoardo Zambanini (Bahrain – Victorious), 34°.
Grazie al successo odierno Williams è divenuto il nuovo leader della classifica generale con sei secondi di vantaggio su Onley e 16 su Alaphilippe. A 31 secondi c’è un gruppo di atleti, tra i quali anche l’atteso Evenepoel. Il primo degli italiani è Zambanini, 22° a 1′37″.
Domani si disputerà la Sheffield-Barnsley di 166 Km. Questa terza tappa prevede una partenza subito in salita per poi proporre un continuo saliscendi fino alla rampa di 400 metri al 7.3% che porta al traguardo di Barnsley.
Mario Prato

Williams si impone sul traguardo di Redcar (foto Will Palmer/SWpix.com)
SOLER SPLENDE NELLA NEBBIA AI LAGOS, TRAMONTO PARZIALE PER O’CONNOR CHE RIMANE IN TESTA PER CINQUE SECONDI.
Lo spagnolo dell’UAE Team Emirates ottiene la terza vittoria in carriera alla Vuelta con un assolo nei chilometri conclusivi della salita ai Laghi di Covadonga, l’Alpe d’Huez di Spagna. Secondo posto per un ottimo Filippo Zana, che stacca Max Poole in volata. Roglic attacca la maglia “roja”, ma il leader della classifica è ancora l’australiano della Decathlon – AG2R La Mondiale, anche se per soli 5 secondi. Wout Van Aert cade rovinosamente mentre era in fuga e si ritira.
Dopo il secondo ed ultimo giorno di riposo è successo di tutto nella sedicesima tappa che da Luanco conduce in 181 Km ai mitici Lagos de Covadonga, al termine di una salita di categoria “Especial” che per la ventitreesima volta ospita un arrivo di tappa della Vuelta, ormai annoverata tra i grandi classici del ciclismo internazionale.
C’è molto da raccontare su questa frazione caratterizzata da tre GPM impegnativi, il Mirador del Fito (km 77.5), la Collada Llomena (km 125.5) e l’erta conclusiva. Poco dopo il via da Luanco si verifica un incidente nel quale la maglia verde Wout Van Aert (Team Visma | Lease a Bike) resta coinvolto, ma poi il belga riparte e va in fuga con altri sedici corridori, tra i quali gli italiani Filippo Zana (Jayco-Alula) e Marco Frigo (Israel – Premier Tech). Sulle prime due salite di giornata è lotta serrata da Van Aert e Jay Vine (UAE Team Emirates), primo e secondo nella classifica degli scalatori.
In entrambi i casi ad avere la meglio è il belga della Visma, che attacca anche nella discesa dal Mirador del Fito e arriva ad avere un minuto di vantaggio. Il leader della classifica a punti in seguito si rialza e affronta il secondo GPM con il resto della fuga, ma in cima alla salita è ancora lui a transitare al comando. Nella successiva discesa, però, accade il dramma: Van Aert segue Felix Engelhardt (Jayco – Alula) ma in una curva i due cadono rovinosamente (rimane coinvolto anche un corridore della UAE). La botta presa e le ferite vistose alla gamba destra gli provocano troppo dolore e purtroppo il campione fiammingo è costretto ad alzare bandiera bianca e a lasciare la Vuelta, vendodosi sfilare dalle spalle anche le maglie di leader della classifica a punti e degli scalatori, ora vestite da Kaden Groves (Alpecin – Deceuninck) la prima e dal citato Vine la seconda.
Il gruppo ha qui circa sei minuti di distacco dal plotoncino di testa e la Decathlon – AG2R la Mondiale fa l’andatura in vista della salita finale, sulle cuio prime rampe la fuga si sgretola e restano davanti Zana, Frigo, Max Poole (DSM – Firmenich PostNL) e Marc Soler (UAE Team Emirates). Lo spagnolo inizialmente arranca ma si riporta su Poole e Zana fino a staccarli nel tratto più duro, con pendenze fino al 16%. Alle loro spalle c’è uno scatto di Mikel Landa (Soudal-Quickstep), mentre Enric Mas (Movistar Team) prova a dare filo da torcere a Primoz Roglic (Red Bull – Bora Hansgrohe). Non ce la fa, invece, il leader della classifica generale Ben O’Connor (Decathlon AG2R La Mondiale Team), che si stacca e cerca di perdere meno terreno possibile nei confronti dello sloveno vincitore del Giro d’Italia 2023 e di tre edizioni della Vuelta.
Alla fine Soler arriva al traguardo con 18” su Zana e 23” su Poole a completare il podio di tappa, mentre dopo quasi 4 minuti la volata dei big viene vinta da Mas su Richard Carapaz (EF Education – EasyPost) e Primoz Roglic, che resta secondo in classifica per soli 5”. Mas ora ha 1′25” di ritardo da recuperare nelle prossime tappe, ma domani tornano protagonisti i velocisti a Santander nella 17° tappa: i GPM dell’Alto de la Estranguada e dell’Alto del Caracol sono troppo lontani dal traguardo, situato nella capitale della Cantabria, ma presentano pendenze molto esigenti (il primo soprattutto) e potrebbero rimanere nelle gambe di alcuni sprinter.
Andrea Giorgini

O'Connor tiene la maglia rossa con i denti sulle rampe dei Lagos de Covandonga (foto Dario Belingheri/Getty Images)
TOUR OF BRITAIN: PAUL MAGNIER PIÙ VELOCE DI TUTTI NELLA PRIMA TAPPA
Successo transalpino nella prima tappa del Tour of Britain 2024. Sul traguardo di Kelso il francese Paul Magnier ha avuto la meglio sul terzetto britannico formato da Vernon, Donaldson e Pidcok. Primo italiano Edoardo Zambanini, settimo.
Con la partenza e l’arrivo nella cittadina di Kelso si è svolta la prima tappa del Tour of Britain 2024. La corsa a tappe britannica, giunta alla ventesima edizione, si svolgerà in sei tappe per concludersi a Felixstowe il prossimo 8 settembre.
Al via oltre alla nazionale padrona di casa, quattro formazioni WT, ovvero INEOS Grenadiers, Soudal Quick-Step, DSM-firmenich PostNL e Bahrain-Victorious; le Professionale Israel – Premier Tech, Q36.5 e Uno-X Mobility e le Continental Lidl-Trek Future Racing, Van Rysel-Roubaix, Equipe continental Groupama-FDJ, Decathlon AG2R La Mondiale Development, Project Echelon, Sabgal / Anicolor, Trinity Racing, Global 6 United, Saint Piran e REMBE Pro Cycling Team Sauerland.
La prima tappa con conclusione in volata a ranghi compatti ha visto il successo del transalpino Paul Magnier (Soudal Quick-Step), che ha avuto la meglio sui padroni di casa Ethan Vernon (Israel – Premier Tech), Robert Donaldson (Trinity Racing) e Thomas Pidcock (INEOS Grenadiers). A seguire, tutti con lo stesso tempo, Casper van Uden (Team dsm-firmenich PostNL), Rory Townsend (Q36.5 Pro Cycling Team), Edoardo Zambanini (Bahrain – Victorious), Matevž Govekar (Bahrain – Victorious) e Jake Stewart (Israel – Premier Tech) con Norman Vahtra (Van Rysel – Roubaix) a chiudere la topten. Oltre al settimo posto di Zambanini la sparuta pattuglia italiana – quattro elementi al via – ha raccolto anche il 23° posto del del compagno di squadra Nicolò Buratti e il 33° di Giacomo Ballabio (Global 6 United), mentre ultimo con quasi 15 minuti di ritardo è giunto al traguardo Gianni Moscon (Soudal Quick-Step)
Domani si correrà la seconda tappa da Darlington a Redcar per 152 Km. Si tratta di una frazione mista che prevede salite brevi e ripide. Il finale non è duro, ma la quantità di saliscendi potrebbe favorire la selezione portando ad uno sprint a ranghi ridotti.
Mario Prato

Paul Magnier vince la prima tappa del Giro della Gran Bretagna (foto SWPix)
RENEWI TOUR 2024, TIM WELLENS CALA IL SUO QUARTO ASSO
Successo belga al Renewi Tour 2024. Tim Wellens si è aggiudicato per la quarta volta in carriera la corsa a tappe di casa sul connazionale Segaert e il britannico Hagenes. Primo italiano Alberto Bettiol 10°. Nei 5 giorni di gara due vittorie per Jonathan Milan.
Si è concluso oggi a Geraardsbergen con il successo del belga Arnaud De Lie (Lotto Dstny), il Renewi Tour 2024. La breve corsa a tappe belga è andata al suo connazionale Tim Wellens (UAE Team Emirates), che si è imposto senza vincere nessuna tappa, portandosi così a casa questa gara per la quarta volta in carriera, le prime due quando la corsa si chiamava ancora Eneco Tour (2014 e 2015) e la terza lo scorso anno. I migliori piazzamenti del vincitore sono stati un quinto posto nella seconda tappa, la crono individuale vinta da Alec Segaert (Lotto Dstny), e un secondo posto nella tappa conclusiva, prevedeva di ripetere per 4 volte il mitico muro di Grammont e che gli ha permesso di scavalcare proprio lo stesso Segaert in classifica.
I cinque giorni di gara hanno visto ben due successi del friulano Jonathan Milan (Lidl – Trek), che si è imposto nella tappa d’apertura e nella terza: Nella Riemst-Bilzen ha regolato Jasper Philipsen (Alpecin – Deceuninck) e Axel Zingle (Cofidis) mentre nella Blankenberge-Ardooie ha messo la sua ruota nuovamente davanti a quella del belga e a quella di Max Walscheid (Team Jayco AlUla). Il portacolori della Lidl – Trek si è, invece, ritirato nella corsa della frazione conclusiva, mentre aveva lasciato anzitempo che la corsa subito prima della crono Filippo Ganna (INEOS Grenadiers), che avrebbe potuto essere uno dei grandi favoriti per la vittoria.
Il miglior atleta di casa nostra in classifica è, invece, risultato essere Alberto Bettiol (Astana Qazaqstan Team), che ha chiuso in decima posizione, con 1′04″ di ritardo.
Oltre le due tappe andate a Milan hanno ottenuto vittorie Segaert nella cronometro, Philipsen nella penultima tappa e De Lie nella frazione conclusiva.
Segaert nella prova contro il tempo ha battuto Magnus Sheffield (INEOS Grenadiers) e Stefan Bissegger (EF Education – EasyPost), mentre il portacolori della Alpecin – Deceuninck ha preeduto nella Oostburg-Aalter Christophe Laporte (Team Visma | Lease a Bike) e De Lie. Quest’ultima nella decisiva Menen-Geraardsbergen ha avuto la meglio su Wellens e Valentin Madouas (Groupama).
La classifica generale finale vede il successo di Wellens su 40″ su Segaert e 42″ sul norvegese Per Strand Hagenes (Team Visma | Lease a Bike). La classifica a punti è stata conquistata da Philipsen su De Lie e Laporte. Segaert è il miglior giovane davanti a Per Strand Hagenes (Team Visma | Lease a Bike) e a Eddy Le Huitouze (Groupama – FDJ). Il Team Visma | Lease a Bike, infine, è risultato la migliore delle squadre in campo, distanziando di quasi un minuto e mezzo la Decathlon AG2R La Mondiale.
Mario Prato

Tim Wellens affronta in testa al gruppo le rampe del muro di Grammont, affrontato nella conclusiva frazione del Renewi Tour (Getty Images)
BIS DI CASTRILLO SUL CUITU NEGRU. ROGLIC ROSICCHIA ALTRI SECONDI A O’CONNOR CHE RESTA LEADER
Pablo Castrillo c’ha preso gusto. Dopo la bella vittoria ottenuta pochi giorni fa a Manzaneda, il giovane corridore in forza all’Equipo Kern Pharma, ha ottenuto oggi un’altra vittoria, stavolta ancora più spettacolare e sorprendente. In cima alle durissime rampe che portavano al Cuitu Negru, l’aragonese è riuscito ad avere la meglio su Alexander Vlasov (RedBull-Bora-Hansgrohe), e Pavel Sivakov (UAE Team Emirates), ultimi superstiti di una fuga partita da lontano. La lotta per la maglia roja ha visto Enric Mas (Movistar Team) e Primoz Roglic (RedBull-Bora-Hansgrohe) rosicchiare altri 38″ al leader Ben O’Connor (Decathlon-Ag2r La Mondiale). Lo sloveno al termine della frazione è stato poi penalizzato di 20″ per aver usufruito a lungo della scia dell’ammiraglia dopo un cambio di bici. O’Connor resta quindi leader con 1′03″ su Roglic e 2′23″ su Mas.
La 15a tappa della Vuelta proponeva il durissimo arrivo in salita in cima al Cuitu Negru, sede d’arrivo della corsa iberica per la seconda volta dopo il 2012 (vittoria di Dario Cataldo). La frazione, lunga appena 143 km, prevedeva la partenza dalla cittadina di Infiesto e altri 3 gpm oltre alla salita finale. I primi 30 km erano sostanzialmente piatti, quindi i corridori erano chiamati ad affrontare per la prima volta l’Alto de la Colladiella (6,5 km al 8%) al km 37,5, classificato come gpm di 1a categoria. Dopo un tratto molto semplice, al km 65 era posto l’Alto de Santo Emiliano (5,6 km al 4,9%) e quindi, al km 88 nuovamente l’Alto de la Colladiella, sempre dallo stesso versante. Infine, un lungo tratto quasi totalmente pianeggiante anticipava la terribile salita finale, lunga ben 18,9 km e con una pendenza media (7,1%) che tradiva la reale durezza dell’ascesa vista la presenza di pendenze che arrivavano fino al 24%. Particolarmente duri erano gli ultimi 3 km, costantemente al di sopra del 10%.
La lotta per entrare nella fuga di giornata sono iniziati sin dal via, con Txomin Juaristi (Euskaltel-Euskadi) e Kasper Asgreen (Soudal-Quick Step) tra i primi a provarci. Dopo una dozzina di km si è formato un primo gruppo di attaccanti, composto da Jay Vine (UAE Team Emirates), il già citato Asgreen, Marco Frigo e Riley Sheehan (Israel-Premier Tech), Jonas Gregaard (Lotto-Dstny), Thomas Champion (Cofidis), Pablo Castrillo e Juan Antonio Soto (Equipo Kern Pharma). Gli attacchi in testa al gruppo principale non si sono però fermati e poco dopo in testa al gruppo è rientrato anche Max Poole (Team DSM-Firmenich-PostNL). Al primo passaggio sull’Alto de la Colladiella la corsa è ulteriormente esplosa grazie all’ennesimo attacco di Marc Soler (UAE Team Emirates) seguito da Michael Woods (Israel-PremierTech) e a cui si sono poi accodati anche Adam Yates (UAE Team Emirates), Dani Martinez (Red Bull-Bora-Hansgrohe), Valentin Paret-Peintre (Decathlon AG2R La Mondiale) e Mattia Cattaneo (Soudal-Quick Step).
Lungo la successiva discesa nel gruppo dei big è tornata la quiete, che però si è prontamente interrotta sul 2° gpm di giornata l’Alto de Santo Emiliano. Proprio lungo tale ascesa la fuga di giornata, composta da ben 21 uomini, ha preso definitivamente forma. A comporre il corposo gruppo di testa erano: Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan Team), Jack Haig (Bahrain-Victorius), Ion Izagirre (Cofidis), Bruno Armirail e Valentin Paret-Peintre (Decathlon-Ag2r La Mondiale), Stefan Kung e Quentin Pacher (Groupama-FDJ), Oscar Rodriguez (INEOS Grenadiers), Louis Meintjes (Intermarchè-Wanty), Riley Sheehan, Marco Frigo e George Bennett (Israel-Premier Tech), Jonas Gregaard (Lotto-Dstny), Oier Lazkano (Movistar Team), Alexander Vlasov e Daniel Martinez (RedBull-Bora-Hansgrohe), Jay Vine, Pavel Sivakov e Marc Soler (UAE Team Emirates) Steven Kruijswijk (Visma-Lease a Bike) e Pablo Castrillo (Equipo Kern Pharma).
Il drappello dei fuggitivi è stato a lungo tirato dagli uomini della UAE, con Marc Soler molto attivo nella prima fase della fuga, mentre in testa al plotone vi erano gli uomini della Soudal (occasionalmente chiamata T-Rex nel corso della Vuelta) che hanno scandito a lungo il ritmo per il capitano Mikel Landa. Una volta arrivati al secondo passaggio sull’Alto de la Colladiella, Soler si è fatto da parte lasciando le redini della fuga nelle mani, anzi nelle gambe, di Jay Vine che ha imposto un ritmo decisamente elevato. L’andatura dell’Australiano ha letteralmente sgranato il gruppetto di testa che allo scollinamento era composto ormai solo da Vine, Sivakov, Pacher, Kung, Castrillo, Vlasov e Armirail. I 7 battistrada a questo punto avevano un vantaggio di circa 2′40″ su gruppo della maglia roja.
Ai -23, Roglic è stato protagonista di un cambio di bici in vista della salita finale: lo sloveno ha scelto di affrontare gli ultimi km con un monocorona e ruote a basso profilo. L’operazione di rientro nel gruppo ha però richiamato l’attenzione della giuria vista il prolungato dietro-macchina effettuato da Roglic e dai compagni di squadra. La manovra è costata cara allo sloveno visto che nel post-tappa è statao sanzionato con 20″ di penalità.
Si è così giunti alla salita finale, imboccata dai fuggitivi con poco più di 3′ sul gruppo. Sulle prime rampe si è immediatamente fatto da parte un esausto Vine, imitato poco dopo da Kung (-15,5), Pacher (-14,5) e Armirail. Davanti è così rimasto un terzetto formato da Sivakov, Vlasov e Castrillo con il francese di origine russa che si è sobbarcato tutto il lavoro. Nel gruppo invece, una volta esauirto il lavoro di Louis Vervaeke e James Shaw, sono entrati in azione nell’ordine Mauri Vansevenant, William Junior Lecerf e soprattutto di Mattia Cattaneo, tutti a supporto del capitano Mikel Landa. Ai -6 Cattaneo si è fatto da parte, lasciando spazio ad un timido quanto inefficace tentativo del Basco che non ha però fatto nessuna differenza. In testa al gruppetto dei big si è quindi posto Florian Lipowitz (RedBull-Bora-Hansgrohe) che ha tirato per i successivi 3 km.
Ai -3, proprio dove le rampe della salita finale diventavano infernali, la corsa è letteralmente esplosa: davanti Castrillo è immediatamente scattato lasciando sul posto Sivakov e Vlasov. Dietro invece, una volta spostatosi Lipowitz, è partito Roglic. Castrillo è riuscito rapidamente a guadagnare una dozzina di secondi sui due inseguitori e ha gestito il gap fino all’ultimo km. A quel punto dalla nebbia è spuntata la sagoma di Vlasov che ha poi raggiunto l’iberico ai -800. Dietro invece, Mas è riuscito a rientrare su Roglic e a staccarlo leggermente nei metri successivi. Poco più in là O’Connor saliva del suo passo cercando di limitare i danni.
Davanti la nuova coppia formata da Castrillo e Vlasov ha proseguito insieme fino ai -400 quando lo spagnolo ha lanciato un nuovo attacco al quale il russo non ha saputo reagire. Castrillo si è così lanciato verso un clamoroso quanto meritato bis dopo la vittoria ottenuta appena 4 giorni fa a Manzanada. Dietro di lui, staccato di 12″ Vlasov, mentre Sivakov si è dovuto accontentare del terzo posto di giornata, staccato di 31″. Alle loro spalle è invece giunta la coppia formata da Mas e Roglic (a 1′04″), quindi un ottimo Skjelmose (Lidl-Trek) a 1′09″. Seguono Richard Carapaz (EF Education-EasyPost) a 1′13″, Sepp Kuss (Visma-Lease a Bike) a 1′22″ e un deludentissimo Mikel Landa a 1′27″. Chiude la top ten di giornata David Gaudu (Groupama-FDJ) giunto ad 1′37″.
Come già anticipato, Roglic ha poi subito una penalizzazione di 20″ a causa della scia prolungata della sua ammiraglia usufruita dopo il cambio di bici.
La nuova classifica, alla vigilia del secondo giorno di riposo, vede O’Connor sempre primo con 1′03″ su Roglic, 2′23″ su Enric Mas, 2′44″ su Carapaz e 3′05″ su Mikel Landa.
Pierpaolo Gnisci
LA VUELTA PARLA INGLESE. WOODS E GROVES SI IMPONGONO NELLA 13° e NELLA 14° TAPPA
Prima la fuga concretizzata dal canadese dell’Israel Premier Tech sul Pierto de Ancares, poi l’australiano vince in volata una tappa che sembrava poter nuovamente arridere ai fuggitivi. E domani il Cuitu Negru aspetta i big di classifica per una tappa che potrebbe essere lo spartiacque della Vuelta 2024
La Vuelta si conferma GT dove le fughe hanno concrete possibilità di successo e lo svolgimento della tredicesima tappa è un piccolo riassunto di ciò, dove si pensava inizialmente che i big di classifica si sarebbero giocati la vittoria sul durissimo Puerto de Ancares e invece ancora una volta ad avere la meglio sono stati i fuggitivi. Una vera e propria maxi fuga di 23 ciclisti ha infatti caratterizzato la tredicesima tappa e ad avere la meglio è stato Michael Woods (Team Israel Premier Tech) che ha allungato alla sua maniera sulle pendenze in doppia cifra del Puerto de Ancares trionfando in solitaria davanti a Mauro Schmid (Team Jayco AlUla) arrivato a 45 secondi di ritardo mentre terzo si è classificato Marc Soler (UAE Team Emirates) a 1 minuto e 11 secondi di ritardo. Primoz Roglic (Team Red Bull BORA Hansgrohe) ha attaccato sulla salita finale guadagnando altro tempo prezioso sulla maglia rossa Ben O’Connor (Team Decathlon AG2R La Mondiale). Per Woods è stata la seconda vittoria stagionale dopo aver vinto il titolo nazionale su strada lo scorso 22 Giugno. Più incerto invece l’esito della quattordicesima tappa, la Villafranco del Bierzo – Villablino di 200.5 km. La fuga di sei uomini – Jhonatan Narvaez (Team INEOS Grenadiers), Marco Frigo (Team Israel Premier Tech), Harold Tejada (Team Astana Qazaqstan), Xandro Meurisse (Team Alpecin Deceuninck), Victor Campenaerts (Team Lotto Dstny) e Isaac del Toro (UAE Team Emirates) – ha mantenuto un vantaggio abbastanza stabile fino ai piedi del Puerto de Leitariegos , la salita più lunga della Vuelta 2024 con i suoi 22.8 km di ascesa. Il forcing del team Visma Lease a Bike ha ridotto progressivamente il vantaggio della fuga fino al suo annullamento a pochi km dallo scollinamento. Il primo a transitare sul gpm del Puerto de Leitariegos è stato lo stesso Van Aert che ha rafforzato la sua posizione di leader della classifica gpm. Dopo la veloce discesa verso Villablino, nella quale Primoz Roglic doveva fare gli straordinari per rientrre nel gruppo maglia rossa dopo una foratura, la volata di una gruppo piuttosto risicato premiava Kaden Groves (Team Alpecin Deceuninck) che aveva la meglio su Van Aert e Corbin Strong (Team Israel Premier Tech). Chiudevano la top five Mathias Vacek (Team Lidl Trek) in quarta posizione e Pau Miquel (Team Kern Pharma) in quinta posizione. Per Groves è la seconda vittoria alla Vuelta 2024 mentre la classifica generale resta invariata nelle primissime posizioni con Ben O’Connor (Team Decathlon AG2R La Mondiale) in maglia rossa davanti a Primoz Roglic ed Enric Mas (Team Movistar). Domani è in programma la quindicesima tappa da Infiesto al Cuitu Negru di 143 km. L’Alto de San Emiliano di terza categoria e la doppia scalata del pur difficile Alto de la Colladiella – oltre 6 km all’8% di pendenza media – faranno da anticamera per la durissima salita finale verso Cuitu Negru, lunga 14 km con gli ultimi tre che sono una vera e propria rampa di garage con pendenze che non scendono mai sotto il 13%. I big di classifica non potranno nascondersi e la maglia rossa di Ben O’Connor sembra poter essere seriamente messa in pericolo da un arrivo che guarda caso sembra fatto apposta per Roglic.
Giuseppe Scarfone

Michael Woods si impone sul Puerto de Ancares (Tim de Waele/Getty Images)