BETTIOL E I SUOI FRATELLI. PANORAMICA SUI CAMPIONATI NAZIONALI SU STRADA
Se in Italia Alberto Bettiol (Team EF Education EasyPost) ha vinto con autorità nella sua Toscana diventando campione italiano 2024, altre conferme e sorprese sono arrivate in giro per l’Europa
In Francia, su un percorso esigente di oltre 240 km, Paul Lapeira (Team Decathlon AG2R La Mondiale) stacca nel finale Julien Bernard (Team Lidl Trek) e Tomas Gachignard (Team TotalEnergies), secondo e terzo a 3 e 8 secondi di ritardo ed ottiene la sua quarta vittoria stagionale, forse la più bella.
In Spagna la superiorità numerica del Team Movistar che ha al suo interno anche ciclisti di grande qualità vede l’azione solitaria di Alex Aranburu a poco più di 20 km dal traguardo di San Lorenzo de El Escorial. Il ciclista basco dopo la vittoria nella quarta tappa del Giro del Belgio ottiene una delle vittorie più prestigiose della sua carriera, costellata di piazzamenti. Il predominio della Movistar è testimoniato dal secondo posto di Oier Lazkano e dal quarto posto di Carlos Canal, mentre terzo è Jesus Herrada (Team Cofidis).
In Belgio la corsa in linea ha visto per lungo tempo in avanscoperta Victor Campenaerts (Team Lotto Dstny) e Dries de Bondt (Team Decathlon AG2R La Mondiale) finchè il gruppo principale ha ripreso i due battistrada grazie alle trenate della Jumbo Visma Lease a Bike e della stessa Lotto Dstny. LA volata ha visto prevalere Arnaud De Lie (Team Lotto Dstny) davanti a Jasper Philipsen (Team Alpecin Deceuninck) e Jordi Meeus (Team BORA Hansgrohe).
In Olanda sul veloce percorso di Arnhem Dylan Groenewegen (Team Jayco AlUla) ha ritrovato la freschezza di un tempo bissando il titolo nazionale dopo otto anni. Il trentunenne di Amstedam ha battuto in volata Olav Kooij (Team Visma Lease a Bike) e Ramon Sinkeldam (Team Alpecin Deceuninck).
In Gran Bretagna si correva da Saltburn-by-the-Sea a Saltburn-by-the-Sea lungo un percorso con diverse insidie. Nel finale si è avvantaggiato un terzetto formato da Ethan Hayter (Team INEOS Grenadiers), Lewis Askey (Team Groupama – FDJ) e Max Walker (Astana Qazaqstan Development Team). Hayter è stato protagonista con un allungo decisivo a meno di 2 km dalla conclusione che gli ha permesso di avvantaggiarsi sugli immediati inseguitori e di tagliare il traguardo con 6 secondi di vantaggio su Askey e 21 secondi di vantaggio su Walker.
In Germania si correva da Donaueschingen a Bad Dürrheim su un percorso di poco superiore ai 200 km. A soli 21 anni diventa campione nazionale tedesco Marco Brenner (Team Tudor Pro Cycling) che vince in solitaria con 56 secondi di vantaggio su Florian Lipowitz (Team BORA Hansgrohe) mentre terzo è Kim Heiduk (Team INEOS Grenadiers) a 2 minuti e 35 secondi di ritardo.
In Slovenia in assenza di Tadej Pogacar è comunque l’UAE Team Emirates a dettare legge con Domen Novak che vince sul traguardo di Trebnje davanti a Gal Glivar (UAE Team Emirates Gen Z) e Matej Mohoric (Team Bahrain Victorious), staccati rispettivamente di 21 secondi e 2 minuti e 51 secondi.
In Svizzera, ad Aire-la-Ville è stata la volta Mauro Schmid (Team Jayco AlUla) a trionfare con un’altra azione personale battendo di 18 secondi Simon Pellaud (Team Tudor Pro Cycling) e di 25 secondi Stefan Bissegger (Team EF Education EasyPost).
In Norvegia predominio assoluto dell’Uno-X Mobility Team che colora il podio di giallo e rosso, i colori della squadra. A vincere è Markus Hoelgaard che batte in una volata a due Fredrik Dversnes mentre terzo è Rasmus Tiller a 31 secondi di ritardo.
In Portogallo Rui Costa (Team EF Education EasyPost) vince a Santa Maria da Feira con 2 secondi di vantaggio su Rui Oliveira (UAE Team Emirates) ed 11 secondi di vantaggio su Luis Gomes (Team GI Group Holding – Simoldes – UDO)
In Danimarca Rasmus Søjberg Pedersen (Team Decathlon AG2R La Mondiale Development Team) sorprende i big ed a 21 anni vince in una volata a tre avendo la meglio su Kasper Asgreen (Team Soudal Quick Step) e Frederik Wandahl (Team BORA Hansgrohe).
Da segnalare infine le vittorie di Lukas Kubis e Tomas Pridal (Team Elkov-Kasper) in Slovacchia e Repubblica Ceca, Darren Rafferty (Team EF Education EasyPost) in Irlanda, Alexander Hajek (BORA Hansgrohe)) in Austria, Kevin Geniets (Team Groupama FDJ) in Lussemburgo, Dmitriy Grudev (Team Astana Qazaqstan) in Kazakistan, Marino Kobayashi (Team Matrix-Powertag) in Giappone, Serhii Sydor (Team Ukraine Cycling Academy )in Ucraina, Cristian Raileanu (Team Li Ning Star) in Romania, Viktor Potocki (Team Ljubljana Gusto Santic) in Croazia, Dogukan Arikan (Team Spor Toto) in Turchia, Jacob Eriksson (Team Tudor Pro Cycling) in Svezia, Attila Valter (Team Visma Lease a Bike) in Ungheria e Norbert Banaszek (Team Mazowsze Serce Polski) in Polonia.
Antonio Scarfone
BETTIOL PROFETA IN PATRIA, IL TOSCANO CONQUISTA LA MAGLIA TRICOLORE SULLE STRADE DI CASA
Alberto Bettiol conquista il campionato nazionale italiano sul traguardo di Sesto Fiorentino al termine di una gara molto combattuta nella quale il toscano, dopo aver ripreso la testa della corsa con un attacco a 55 Km dall’arrivo, stacca tutti sull’ultima ascesa e si presenta solo all’arrivo. Con lui sul podio Rota e Zambanini.
Un noto proverbio recita che “nessuno è profeta in patria”, volendo dire che spesso si ha difficoltà a farsi notare e ottenere grandi risultati nel proprio ambiente, mentre è più facile mieterne altrove, fuori dai propri “confini”. Ma ci sono le immancabili eccezioni che confermano la regola e una di questa porta la firma di Alberto Bettiol che per la prima volta in carriera ha conquistato il campionato nazionale e lo ha fatto sulle strade della sua regione, la Toscana.
Sarà, infatti, il corridore della EF Education – EasyPost ad indossare la maglia tricolore sulle strade del Tour de France che, quest’anno, prenderà il via proprio dall’Italia e proprio pochi chilometri dalla località che quest’oggi ha ospitato l’arrivo dei campionati nazionali, Sesto Fiorentino.
Il vincitore del Giro delle Fiandre 2019 si è involato, salutando in un primo momento il gruppo e poi i battistrada che lui stesso aveva ripreso, andando a vincere in solitaria.
La gara è stata molto combattuta, tanto che i numerosi tentativi di attacco andati in scena nei primi 70 chilometri sono falliti a causa dell’elevata velocità impressa dal gruppo.
L’attacco decisivo è andato via intorno al chilometro 70. Del folto drappello facevano parte Luca Mozzato (Arkéa-B&B Hotels), Davide Baldaccini, Samuele Zambelli (Corratec – Vini Fantini), Filippo Conca (Q36.5), Mirco Maestri (Polti Kometa), Federico Biagini (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), Lorenzo Conforti (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), Alessandro Tonelli (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), Samuele Zoccarato (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), Michael Belleri (Hopplà Petroli Firenze Don Camillo) e Giovanni De Carlo (Zalf Euromobil Fior), ai quali si univano poco dopo Alessandro Monaco (Corratec – Vini Fantini), Andrea Guerra (Zalf Euromobil Fior), Filippo Tagliani (Vini Monzon Savini Due OMZ) e Matteo Zurlo (UC Trevigiani Energiapura Marchiol).
Il vantaggio massimo non ha mai superato i 2 minuti, perché in gruppo non c’era l’intenzione di lasciare andare una fuga così numerosa.
Lungo la prima ascesa al Monte Morello il gruppo si avvicina sempre più, mentre i battistrada perdono pezzi.
Durante la seconda scalata Tonelli prova l’azione solitaria, mentre gli altri componenti del gruppo di contrattaccanti non trovano l’accordo, con la conseguenza che il gruppo piomba su di loro.
In discesa evadono Edoardo Zambanini (Bahrain Victorious), Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty), Marco Frigo (Israel Premier Tech) e Samuele Zoccarato (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), che si riportano sulla testa della corsa, ma il vantaggio ridotto alimenta le speranze di altri corridori di rientrare. I tentativi sono diversi ma, in un primo momento, è soltanto Alessandro Covi (UAE Team Emirates) a riuscire a sottrarsi al controllo. Poco dopo, tuttavia, escono con verve ben maggiore Alberto Bettiol (EF Education – EasyPost), Giulio Ciccone (Lidl-Trek) e Gianluca Brambilla (Q36.5 Pro Cycling).
La qualità di questo terzetto è indiscutibile, tanto che Covi viene ben presto riassorbito, ma Bettiol è in vena di dar battaglia e se ne va da solo, andando a riprendere la testa della corsa, mentre rientrano sui contrattaccanti Fillippo Ganna (INEOS Grenadiers) e Davide Formolo (Movistar Team).
In un primo momento sembra che questi ultimi possano andare a riprendere i battistrada, ma l’inseguimento non si conclude e sui contrattaccanti si riportano altri corridori dal gruppo, così che, alle spalle del drappello di testa, si forma un gruppo consistente, popolato da Ganna, Formolo, Ciccone, il campione nazionale uscente Simone Velasco (Astana Qazaqstan Team), Nicola Conci (Alpecin-Deceuninck), Giovanni Aleotti (Bora Hansgrohe), Andrea Vendrame (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Diego Ulissi (UAE Team Emirates), Alessandro De Marchi (Team Jayco – AlUla), Filippo Zana (Team Jayco – AlUla), Gianluca Brambilla (Q36.5 Pro Cycling Team), Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling Team), Filippo Fiorelli (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), Filippo Magli (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), Giulio Pellizzari (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) e Alessandro Tonelli (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè).
Sulla penultima ascesa Bettiol prova ad accelerare, mandando in difficoltà alcuni corridori, ma mancano altri atleti a tenere alto il ritmo, mentre dietro, tra i contrattaccanti, sono Ulissi e Brambilla che vanno, in tempi diversi, a sfilacciare il gruppo inseguitore, che però si ricompatta in pianura.
L’inseguimento continua ma è sempre Bettiol che lavora per resistere e riesce, per l’ennesima volta, ad evitare il ricongiungimento.
Sull’ultima ascesa a Monte Morello il toscano affonda il colpo e stacca tutti, andando via da solo a conquistare il successo mentre, staccati di 17 secondi, arrivano Rota e Zambanini, che riescono per un soffio a resistere al ritorno di Ganna che, dopo aver resistito agli attacchi di Ciccone e Formolo in salita, riesce a staccarli in discesa e a conservare 6 secondi su di loro.
Il tracciato era esigente e la corsa è stata molto combattuta con continui capovolgimenti.
Il tema principale è stato costituito dall’inseguimento da parte del gruppo dei contrattaccanti, nel quale ha lavorato soprattutto Ganna.
Per più volte era sembrato inevitabile il ricongiungimento, ma Bettiol, in giornata di grazia, è riuscito a respingere tutti i tentativi e ha poi agevolmente staccato i compagni d’avventura, andando a conquistare la sua prima maglia tricolore, che ora dovrà cercare di onorare sulle strade del Tour di France, le cui prime due tappe strizzano l’occhio proprio al neocampione nazionale
Benedetto Ciccarone
LONGO BORGHINI CONQUISTA IL QUINTO TITOLO NAZIONALE SU STRADA
Elisa Longo Borghini (Team Lidl Trek), tra le favorite se non la favorita principale della vigilia, attacca a 26 km dalla conclusione e va a vincere in solitaria il suo quinto tricolore su strada in quel di Scarperia.
I Campionati Italiani di Ciclismo 2024 si concludono con le prove su strada maschili e femminili. Oggi tocca alle donne elite che dovranno affrontare un percorso impegnativo di 130 km da Bagno a Ripoli a Scarperia, con diversi strappi che animeranno la corsa soprattutto nel finale. Elisa Longo Borghini (Team Lidl Trek) è tra le favorite per la vittoria finale, ma altri nomi caldi sono Ilaria Sanguineti, Elisa Balsamo e Gaia Realini, tra l’altro tutte compagne della Longo Borghini. La corsa si è animata intorno al km 40 grazie all’azione solitaria di Elisa De Vallier (Top Girls Fassa Bortolo) che prendeva in poco tempo oltre 1 minuto di vantaggio sul gruppo inseguitore. La ’squadra’ più attiva all’inseguimento della De Vallier è stata l’UAE Team Emirates, forte di un maggior numero di cicliste. La De Vallier veniva ripresa al km 80, praticamente all’inizio delle fasi salienti della corsa. Iniziavano scatti e controscatti e tra le cicliste più attive si segnalavano Letizia Borghesi (Team EF Education-Cannondale), Gaia Realinii (Team Lidl Trek), Alessia Vigilia (Team FDJ Suez), Barbara Guarischi (Team SD Worx – Protime), Marta Pavesi (Top Girls Fassa Bortolo) e Beatrice Caudera (UAE Team ADQ). A circa 26 km dalla conclusione uno scatto secco di Elisa Longo Borghini decretava la svolta della corsa. In poco tempo la ciclista piemontese raggiungeva una trentina di secondi di vantaggio sul gruppo inseguitore tirato dalla UAE Team ADQ. Le ottime qualità da passista permettevano alla Longo Borghini di controllare il suo vantaggio e di andare a vincere in solitaria sul traguardo di Scarperia. A 13 secondi il gruppo inseguitore veniva regolato per il secondo posto da Chiara Consonni (Team GS Fiamme Azzurre) mentre terza era Eleonora Camilla Gasparrini (UAE Team ADQ). Chiudevano la top five Rachele Barbieri (Team GS Fiamme Oro) in quarta posizione e Letizia Borghesi (Team EF Education-Cannondale) in quinta posizione. Per la Longo Borghini è il quinto titolo nazionale in linea.
Antonio Scarfone
GANNA FA LA VOCE GROSSA A GROSSETO. QUINTO TITOLO NAZIONALE A CRONOMETRO
Filippo Ganna (Team INEOS Grenadiers) si impone con autorità nella prova a cronometro dei Campionati Italiani di Cilismo 2024 battendo Edoardo Affini (Team Visma Lease a Bike) e Filippo Baroncini (UAE Team Emirates)
A Grosseto era oggi in programma la prova a cronometro uomini elite dei Campionati Italiani di Ciclismo 2024. Filippo Ganna (Team INEOS Grenadiers) era naturalmente il grande favorito per la vittoria su un percorso di 35 km totalmente pianeggiante. Il ciclista piemontene non ha deluso le aspettative andando a vincere con il tempo di 39 minuti e 18 secondi. Fiero avversario di Ganna è stato Edoardo Affini (Team Visma Lease a Bike), il quale pur arrendendosi di 24 secondi, è stato l’unico insieme a Ganna a scendere sotto i 40 minuti. Il terzo posto è andato a Filippo Baroncini (UAE Team Emirates), a suo agio tradizionalmente nelle prove contro il tempo. Il ciclista di Massa Lombarda ha concluso la sua prova con il tempo di 40 minuti e 12 secondi, a 54 secondi di ritardo da Ganna. Hanno chiuso il la top five Jonathan Milan (Team Lidl Trek) al quarto posto e Matteo Trentin (Team Tudor Pro Cycling) al quinto posto, rispettivamente a 1 minuto ed 1 secondo di ritardo e 1 minuto e 7 secondi di ritardo da Ganna, che con cinque vittorie totali ed ora ad un passo dalle sei vittorie di Marco Pinotti, recordman italiano nella specialità.
Antonio Scarfone
IN SLOVENIA ALEOTTI SFRUTTA LA CONDIZIONE DEL GIRO E VINCE LA TERZA CORSA A TAPPE DELLA SUA CARRIERA
Giovanni Aleotti (Team BORA Hansgrohe) vince il Giro di Slovenia grazie alla vittoria in solitaria nella terza tappa di Nova Gorica. Il ciclista emiliano resiste nelle due tappe successive agli attacchi, specialmente di Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious). Da segnalare anche le buone prove complessive della coppia VF Group – Bardiani CSF – Faizanè formata da Gioulio Pellizzari e Domenico Pozzovivo, terzo e quarto nella classifica generale conclusiva
Il Giro di Slovenia 2024 inizia con una tappa adatta ai velocisti da Murska Sobota ad Ormož di 204.5, che è anche la più lunga delle cinque totali. E’ Dylan Groenewegen (Team Jayco AlUla) a vincere davanti ad Alexander Kristoff (Team Uno-X Mobility) e Phil Bauhaus (Team Bahrain Victorious). Il ciclista olandese, alla terza vittoria stagionale, è la prima maglia verde. La seconda tappa da Žalec Rogaška Slatina di 177.9 km, nonostante il gpm non banale di Celjska Koca a meta percorso ed ad un finale con diversi saliscendi, ha visto un’altra volata finale con Bauhaus questa volta che ha messo la sua ruota davanti a quelle di Alberto Dainese (Team Tudor Pro Cycling) e Luka Mezgec (Team Jayco Alula), tra l’altro tutti e tre ciclisti reduci dal Giro d’Italia 2024. Bauhaus ha indossato la maglia verde che ha tenuto sulle spalle soltanto un girno, visto che nella terza tappa da Ljubljana Nova Gorica di 160.5 km il doppio gpm di Ravnica ha fatto la differenza con i big di classifica a contendersi la vittoria. Giovanni Aleotti (Team BORA Hansgrohe) con una bella azione finale è andato a vincere in solitaria con 11 secondi di vantaggio su un gruppetto regolato da Jhonatan Narvaez (Team INEOS Grenadiers) mentre in terza posizione si è piazzato Jordan Jegat (Team Total Energies). Aleotti oltre a vincere la prima corsa stagionale si è issato al primo posto in classifica generale. L’italiano è stato bravo a conservare il simbolo del primato nella quarta tappa, la più impegnativa del Giro di Slovenia 2024, con arrivo in salita a Krvavec. Proprio sulla salita finale, lunga quasi 12 km e con una pendenza media che sfiorava l’8%, Aleotti è stato bravo a contenere i diversi attacchi e nonostante la vittoria di Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious) davanti a Paul Double (Team Polti Kometa), la sua terza posizione alle spalle del britannico gli ha consentito di mantenere la maglia verde con 12 secondi di vantaggio su Bilbao. La quinta ed ultima tappa da Šentjernej a Novo Mesto di 156.9km nonostante un attacco deciso dello stesso Bilbao nella seconda parte della tappa sul gpm di Veliki Ban, la BORA Hansgrohe ha ricucito sul gruppo dei fuggitivi della prima ora e su quello di Bilbao finchè a giocarsi la vittoria di tappa sono stati una ventina di cilcisti. La bella azione di Ben Healy (Team EF Education EasyPost) permetteva al ciclista irlandese di guadagnare una manciata di secondi nei km finali e di andare a vincere con 6 secondi di vantaggio sul drappello degli inseguitori regolato da Kristoff davanti ad Orluis Aular (Team Caja Rural Seguros RGA). Per Healy è la prima vittoria stagionale ed Aleotti può invece festeggiare la terza vittoria di una corsa a tappe della sua carriera, dopo la doppia affermazione al Sibiu Cycling Tour nel 2021 e nel 2022. Da segnalare che nella classifica generale, dietro Bilbao secondo, è presente la coppia della VF Group – Bardiani CSF – Faizanè formata da Gioulio Pellizzari e da un inossidabile Domenico Pozzovivo, rispettivamente terzo e quarto. Per quanto riguarda le altre classifiche Aleotti vince anche quella a punti mentre Davide Baldaccini (Team Corratec Vini Fantini) vince la classifica GPM e Giulio Pellizzari la classifica dei giovani. Infine la VF Group – Bardiani CSF – Faizanè si aggiudica la classifica a squadre.
Antonio Scarfone
JARNO WIDAR VINCE IL GIRO NEXT GEN. A MATTHEW BRENNAN LA TAPPA FINALE
Primo successo belga nella storia della corsa. Con Jarno Widar salgono sul podio Torres e Martì, che proprio all’ultima tappa sorpassa Rondel grazie ai migliori piazzamenti. L’ultimo traguardo è conquistato dal britannico Brennan
Il belga Jarno Widar (Lotto Dstny Development Team) è il vincitore della 47a edizione del Giro Next Gen davanti agli spagnoli Pablo Torres (UAE Team Emirates Gen Z) e Pau Martì (Israel Premier Tech Academy).
Il belga ha difeso con successo la maglia rosa, conquistata il terzo giorno di gara, e per la prima volta nella storia porta in patria il trofeo spettante al vincitore della corsa. Widar ha dovuto ha dovuto sudare fino all’ultimo colpo di pedale perchè nella fuga chbe ha caratterizzato l’ultima tappa, disegnata per 137 Km tra Cesena e Forlimpopoli, si era inserito anche Léo Bisiaux (Decathlon AG2R La Mondiale Development Team), che ha un certo punto si era trovato in testa alla corsa con 1′30″ di vantaggio, vale a dire a soli 40 secondi dalla maaglia rosa avendo in classifica un ritardo di 2′10″ dalla leadership. La fuga riusciva comunque ad andare al traguardo, dove il britannico Matthew Brennan (Team Visma | Lease a Bike Development), si imponeva davanti al tedesco Niklas Behrens (Lidl – Trek Future Racing) e all’italiano Luca Paletti (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), ma la risposta del gruppo aveva nel frattempo ridotto il gap a soli 21 secondi.
La classifica finale vede Widar imporsi con 52″ su Pablo Torres (UAE Team Emirates Gen Z) e 58″ sull’altro iberico Pau Martì (Israel Premier Tech Academy), che proprio sul traguardo di Forlimpopoli è riuscito a sorpassare il francese Mathys Rondel (Tudor Pro Cycling Team U23), che ha accusato il suo stesso distacco ma ha perso il terzo posto finale a causa di peggiori piazzamenti. Per quanto concerne le classifiche accessorie, il francese Paul Magnier (Soudal – Quick-Step Devo Team) si porta a casa quella a punti grazie anche a due vittorie di tappa, il brianzolo Lorenzo Nespoli (Team MBH Bank Colpack Ballan) quella degli scalatori, Widar anche quella dei giovani mentre la miglior formazione è risultata la VF Group – Bardiani CSF – Faizanè.
Questo il commento di Brennan, il vincitore oderno: “E’ la fine ideale del Giro Next Gen per me, dopo i problemi che abbiamo avuto in squadra. Oggi era un percorso troppo selettivo per pensare ad un arrivo allo sprint, così abbiamo puntato alla fuga. Devo ringraziare i miei compagni di squadra, che mi hanno supportato al meglio. Volevamo andare in fuga fin dall’inizio e la squadra si è dimostrata molto forte. Eravamo in superiorità numerica e abbiamo tenuto un buon vantaggio sul gruppo anche grazie al supporto della Decathlon-Ag2r. Mi sentivo bene sugli strappi e sapevo che allo sprint avrei potuto farcela. E’ stata una settimana difficile per il team e quindi è ancora più bello terminarla con un successo”.
Jarno Widar ha così esternato la sua felicità per questo successo: “Vincere il Giro Next Gen è stato incredibile. Non ho parole per descrivere come mi sento e per ringraziare il mio team. Ero preoccupato dalla fuga, quindi ho tirato in prima persona. Tornerò l’anno prossimo per difendere il titolo, è una corsa bellissima. Sono felicissimo e allo stesso tempo incredulo. Prima di tutto devo ringraziare il team, il 99% di questo successo è loro. Anche oggi, quando sono stato attaccato, si sono portati in testa al gruppo. E’ stato un momento stressante. Non sono ancora pronto per correre con i prof, devo imparare a muovermi meglio in gruppo. Se sei forte tra gli Under 23 sei pronto per fare bene anche al livello superiore ma ho bisogno di tempo. Ero fiducioso che avrei potuto vincere fin dall’inizio della corsa, anche se non ero uno dei grandi favoriti. Mi godrò questa vittoria fino in fondo”.
La Maglia Rossa Paul Magnier ha commentato: “Era una tappa adatta alle mie caratteristiche, purtroppo però non siamo riusciti ad andare a riprendere la fuga. Sono comunque contento della mia prova, due vittorie di tappa e questa Maglia, e di come il team abbia interpretato la corsa. Sarebbe bello poter dire un giorno di essere arrivato ai livelli di Julian Alaphilippe. E’ un corridore che ha vinto tanto e come lui mi piacerebbe vincere la Milano-Sanremo. Devo migliorare molto ma credo che un giorno potrò giocarmi il successo nella Classicissima”.
La dichiarazione della Maglia Azzurra Lorenzo Nespoli: “Ho indossato la Maglia Azzurra ‘in prestito’ per gli ultimi due giorni, oggi volevo conquistarla al 100%. La squadra è stata fondamentale per farmi prendere la fuga che mi ha permesso di prendere i punti che mi servivano. E’ una grande soddisfazione personale”.
Concludiamo con le parole di Florian Samuel Kajamini (Team MBH Bank Colpack Ballan), che in classifica si è piazzato 7° a 2′14″, migliore degli italiani: “E’ stata una gran bella settimana per me e per il team, con la conquista di due maglie. Siamo molto soddisfatti. Oggi ho provato ad entrare in fuga per sorprendere gli altri. Non ci sono riuscito ma sono comunque contento di averci provato. Il Giro Next Gen è una corsa importante, seguita da tanti grandi team. Spero che le mie prestazioni qua mi portino ad entrare nel professionismo”.
Mario Prato
AD ALMEIDA LA CRONO, A YATES IL GIRO DI SVIZZERA 2024
João Almeida (UAE Team Emirates) vince la cronoscalata conclusiva del Giro di Svizzera 2024. Secondo di giornata il compagno di squadra Adam, che invece controlla e senza particolari timori si impone nella corsa elevetica, caratterizzata da un dominio assoluto in salita della coppia emiratina. Terzo di giornata e terzo in classifica generale Mattias Skjelmose (Lidl-Trek) che esce in crescendo dalla breve corsa a tappe.
La cronoscalata conclusiva del Giro di Svizzera 2024 serve soprattutto a delineare il gradino più basso del podio tra il terzo in classifica generale Egan Bernal (Ineos Grenadiers) e il quarto Mattias Skjelmose (Lidl-Trek) divisi da circa un minuto. In casa UAE Team Emirates, invece, il leader della classifica Adam Yates ha 31” di vantaggio sul compagno di squadra João Almeida. I primi importanti migliori tempi sono fatti registrare da Damiano Caruso (Bahrain-Victorious) prima e da Lenny Martinez (Groupama-FDJ) poi, ma successivamente gli uomini di classifica a far abbassare migliorano questi intermedi e, infatti, il portoghese Almeida fa fermare le lancette sui 33’23”. Yates gli arriva vicino, 9 secomdi che bastano per confermare il primato in classifica generale. Chi va decisamente male è Bernal con il nono tempo di giornata a 1’30” da Almeida ma, soprattutto, ad oltre un minuto da Skjelmose (Lidl-Trek) che, autore tra l’altro di una prova superba (arriverà a 21” da Almeida), va a conquistare il terzo gradino del podio in classifica, resistendo alla seppur ottima prova di Matthew Riccitello (Israel – Premier Tech), quarto a 28” e quinto finale. Si chiude così una bella edizione del Giro di Svizzera, ricca come sempre di salite. Adesso i fari saranno puntati sul Tour de France che partirà da Firenze sabato 29 giugno e sui campionati nazionali che si disputeranno settimana prossima: in particolare la prova a cronometro elite maschile si correrà giovedì 20 a Grosseto, mentre la più attesa prova su strada si correrà domenica 23 tra Firenze e Sesto Fiorentino.
Antonio Scarfone
GIRO DEL BELGIO, VITTORIA FINALE DI WARENSKJOLD
Søren Wærenskjold (Team Uno-X Mobility) vince il Giro del Belgio grazie ad un’ottima cronometro iniziale e sfrutta l’ottimo lavoro della sua Uno-X Mobility, una delle squadre più in forma del momento, che gli permette di difendere la leadership nelle tappe successive. Mathias Vacek (Team Lidl Trek) è secondo a soli 4 secondi di ritardo ma si consola con la vittoria della maglia bianca
Il Giro del Belgio 2024, noto per motivi di sponsorizzazione con nome di Baloise Belgium Tour, offre cinque tappa abbastanza variegate da cui uscirà il vincitore di quest’anno. Già dalla prima, la cronometro individuale da Beringen a Beringen di 12 km, servirà a farci capire quali sono i rapporti di forza nel gruppo e soprattutto coloro che possono ambire alla vittoria finale. La vittoria arriderà a Søren Wærenskjold (Team Uno-X Mobility) che con il tempo di 13 minuti e 24 secondi farà di appena 2 secondi meglio di Mathias Vacek (Team Lidl Trek) mentre terzo si sarebbe piazzato Rune Herregodts (Team Intermarchè Wanty) a dieci secondo di ritardo dal norvegese. Nelle successive tappe Søren Wærenskjold ha difeso con le unghie e con i denti la sua leadership soprattutto dalle tappe favorevoli ai velocisti, in particolare la seconda e la terza, vinte rispettivamente da Tim Merlier (Team Soudal Quick Step) davanti a Jasper Philipsen (Team Alpecin Deceuninck) ed Olav Kooij (Team Visma Lease a Bike) e da Jasper Philipsen davanti a Olav Kooij e Gerben Thijssen (Team Intermarchè Wanty). La quarta tappa, la Durbuy – Durbuy di 177 km, è stata quella più spettacolare di tutte visto che presentava un tracciato in circuto tipico delle corse ardennesi, con diversi muri e cotes posizionati in zone strategici dove innescare gli attacchi. I punti chiave della tappa sono stati il Muro di Durbuy, la côte de Petite Somme, la côte Des Champs de Hetres e la côte des Hermannes. A vincere è stato Alex Aranburu (Team Movistar), alla prima vittoria stagionale dopo una marea di piazzamenti. Lo spagnolo ha avuto la meglio in uno sprint a due su Pierre Gautherat (Team Decathlon AG2R La Mondieae), mentre al terzo posto si è piazzato Jasper Philipsen che ha regolato Riley Sheehan (Team Israel Premier Tech) nella volata dei battuti. Tim Merlier ha infine vinto la quinta ed ultima tappa con arrivo a Bruxelles regolando in una volata con la strada leggermente in pendenza Jasper Philipsen ed Oded Kogut (Team Israel Premier Tech). Grazie alla vittoria nella cronometro iniziale di questa edizione, e non sottovalutando qualche abbuono qua e là, Wærenskjold si impone in classifica con 4 secondi di vantaggio su Vacek e 7 secondi di vantaggio su Aranburu. Per quanto riguarda le altre classifiche Jasper Philipsen vince quella a punti e conferma di avere una forma per puntare alla maglia verde al Tour che verrà. Vacek vince infine la classifica del miglior giovane.
Antonio Scarfone
HUUB ARTZ VINCE LA SETTIMA TAPPA DEL GIRO NEXT GEN. JARNO WIDAR RIMANE IN MAGLIA ROSA
L’olandese della Artz, quest’anno primo alla Gand-Wevelgem Under 23, vince la penultima tappa del Giro Next Gen. Jarno Widar conserva la maglia rosa
Per la prima volta in questa edizione del Giro Next Gen, che si appresta a terminare il suo cammino, è andata in porto la fuga. Sul traguardo di Zocca, il paesino dell’appennino modenese principalmente noto per aver dato i natalia Vasco Rossi, ha tagliato per primo la linea d’arrivo Huub Artz (Wanty – ReUz – Technord), corridore olandese che gli appassionati di ciclismo giovanile già conoscono perchè ad aprile si era imposto nella Gand-Wevelgem di categoria. Dopo essere andato in fuga con altri sette elementi, è stato il primo a muoversi sulla salita finale. Gli unici a riportarsi su di lui sono stati Callum Thornley (Trinity Racing) e Samuele Privitera (Hagens Berman Jayco). A quattro chilometri dall’arrivo Artz ha lasciato sul posto i colleghi e si è involato verso la vittoria. Non ci sono stati cambiamenti in classifica generale, poichè tutti i migliori hanno terminato la tappa nel medesimo gruppo, 2′36″ dopo l’arrivo del vincitore. Ora tra la maglia rosa Jarno Widar (Lotto Dstny Development Team) e la consacrazione quale vincitore della 47a edizione del Giro si interponongo solo i 137 km della frazione conclusiva, che non è impegnativa ma non sarà nemmeno la solita passerella di fine corsa ad uso e consumo dei velocisti.
Il vincitore di tappa Huub Artz subito dopo l’arrivo ha dichiarato: “Sono molto felice, quasi non ci credo. Il mio obiettivo alla vigilia del Giro Next Gen era curare la classifica generale, però non tutto è andato secondo i piani. Questo è un bel modo di reagire. Avevo studiato la salita finale e volevo muovermi solo sul tratto più duro. Ho visto però che il gruppetto andava troppo piano e ho anticipato l’attacco. E’ andato tutto per il meglio. Passerò professionista nel 2025, volevo chiudere la mia storia da Under 23 al meglio e così è stato”. in conferenza stampa ha poi aggiunto: “Quando ho visto il percorso, sapevo che avrei potuto puntare a vincere qualche tappa. Non ero però sui miei livelli, e le cadute non mi hanno aiutato. Forse, senza i problemi fisici di Toussaint, non mi sarei potuto giocare questa chance, però è bello essere riuscito a concretizzare. Non so ancora che tipo di corridore sono, mi piace andare forte su tutti i terreni ma per il momento preferisco ancora le classiche. Ho ancora tempo per capirlo, sicuramente allenarmi e correre stabilmente con i prof nel 2025 mi aiuterà molto a scoprire cosa diventerò”.
Un soddisfatto Jarno Widar, sempre più in maglia rosa, ha così commentato questa penultima tappa: “Speravamo che andasse via una fuga per non usurare troppo la mia squadra, quindi la corsa è andata secondo i piani. E’ bello vestire la Maglia Rosa, tutti mi riconoscono e tifano per me. Anche in salita c’era un’atmosfera incredibile. Domani speriamo che sia una giornata tranquilla, magari con un finale in volata. Non è ancora tutto deciso, ma spero che potrò coronare il mio sogno e vincere il Giro Next Gen”.
Il Giro Next Gen 2024 terminerà con la Cesena-Forlimpopoli di 137 km. La tappa prevede un circuito iniziale o circa 70 km, seguito da quattro tornate di un anello di circa 17 km che ha il suo momento clou nella salita di Bertinoro (2.7 Km al 6.1%)
Mario Prato
UAE, NESSUNA VARIAZIONE SUL TEMA
La tappa di montagna di oggi ha confermato i valori in campo già visti. La coppia emiratina Yates-Almeida ribadisce la propria superiorità con i due che arrivano in parata dopo aver staccato tutti e domani si giocheranno a cronometro la vittoria nel Giro di Svizzera 2024.
Nonostante la sua gloriosa storia e tradizione il Giro di Svizzera è ormai una corsa di preparazione al Tour de France e da qualche anno neppure la più prestigiosa, ma questa edizione presentava un disegno davvero durissimo anche se il maltempo ha costretto gli organizzatori a modifiche dell’ultima ora.
Il test è significativo anche con il campo partenti; mancano i due principali avversari di Pogacar (Vingegaard permettendo) ma sono, invece, presenti potenziali protagonisti come Enric Mas (Movistar Team) e un ottimo Egan Bernal (INEOS Grenadiers) che cresce sempre di più.
Le prestazioni e la superiorità della coppia UAE formata da Adam Yates e João Almeida mette decisamente paura agli avversari del recente vincitore del Giro d’Italia proprio in chiave Tour de France.
Adam Yates non è affatto una sorpresa, avendo già fatto podio lo scorso anno al Tour de France pur avendo corso in appoggio al capitano, mentre João Almeida – che sinora di era misurato con il Giro d’Italia pur avendo palesato miglioramenti – continuava a mostrare qualche limita in salita, al quale suppliva con la sua grande caparbietà.
La tappa di oggi presentava un chilometraggio più simile quello proposto nelle corse femminili o dilettantistiche, ma c’erano da affrontare tre salite: due volte il Col de la Croix e l’ascesa finale verso il traguardo di Villars-sur-Ollon, caratterizzata da una pendenza media dell’8%.
Il breve chilometraggio ha favorito una partenza ricca di attacchi e così la fuga si è formata dopo soli 7 Km grazie all’azione di Einer Rubio (Movistar), Maxim Van Gils (Lotto Dstny), Harold Martin Lopez (Astana Qazaqstan), Johannes Staune-Mittet (Team Visma | Lease a Bike) e Sylvain Moniquet (Lotto Dstny); successivamente su questi corridori si sono riportati prima Finlay Pickering (Bahrain Victorious) e Valentin Paret-Peintre (Decathlon Ag2r La Mondiale ) in vista del GPM, poi Jan Christen (UAE Team Emirates) lungo la discesa.
In gruppo è la Ineos che prende in mano le operazioni, concedendo alla fuga un vantaggio massimo di poco superiore ai 2 minuti.
Sulla seconda ascesa verso il Col de la Croix il ritmo di Salvatore Puccio e di Oscar Rodriguez mette in difficoltà diversi corridori anche importanti come Lenny Martinez (Groupama-FDJ) e Cian Uijtdebroeks (Team Visma | Lease A Bike), che ha battagliato vari giorni con Antonio Tiberi per la maglia bianca al giro d’Italia prima di essere costretto al ritiro.
Con il ritorno del gruppo l’unico che prova a resistere è Staune-Mittet, che prova l’azione solitaria con il gruppo che a quel punto si limita a controllare, mentre il vantaggio del fuggitivi che galleggia attorno al minuto.
La Ineos lascia la testa della corsa a causa di un problema di Bernal, ma il ritmo della UAE è volutamente basso per permettere il rientro di alcuni uomini che si erano staccati a causa dell’elevato ritmo imposto dagli Ineos.
Sulla salita finale gli uomini di Bernal tornano a guidare le operazioni e il destino per il battistrada è segnato. Il primo a riassorbire il fuggitivo è Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team), sul quale si riporta in prima persona Almeida. Si accodano quindi Matthew Riccitello (Israel Premier Tech), Yates e Wilco Kelderman (Team Visma | Lease a Bike), mentre Bernal si stacca, riuscendo però a limitare i danni grazie all’aiuto di Thomas Pidcock e a riportarsi sul gruppetto degli uomini di classifica
A due chilometri dall’arrivo c’è l’attacco del leader della classifica, che se ne va insieme al compagno di squadra saldamente issato in seconda posizione.
Nulla da fare per gli avversari, con il solo Riccitello che riesce a precedere gli altri di pochi secondi.
I distacchi rimangono sostanzialmente invariati con la vittoria finale che è ormai affare interno alla UAE in vista della cronometro di domani, più adatta alle caratteristiche di Almeida anche se il limitato chilometraggio può permettere a Yates di mantenere almeno parte dei 31 secondi che vanta sul compagno di squadra.
Lontanissimo, invece, è Bernal che conserva il terzo posto con un distacco di 1′51″ dalla vetta.
Benedetto Ciccarone