GP CASTELLON – RUTA DE LA CERAMICA, VINCE MORGADO
Antonio Morgado vince il GP Castellón Ruta de la Ceramica davanti a Eric Antonio Fagundez e Clément Champoussin.
Finalmente tempo delle primissime corse della stagione 2025 del panorama ciclistico internazionale. Quest’oggi va in scema il GP Castellón Ruta de la Ceramica, classica spagnola nella regione di Valencia. Nonostante siano i primi colpi di pedale dell’anno, lo spettacolo è piacevole e la partecipazione non del tutto di rincalzo.
La corsa si snoda irregolare durante tutto l’arco della giornata, con tentativi ad avvicendarsi in testa al gruppo fra di loro ma senza mai divenire padroni della corsa. L’attacco decisivo si fa attendere fino all’ultima asperità in programma quest’oggi, ed è composto da Eric Antonio Fagundez (Burgos Burpellet BH), Clément Champoussin (XDS Astana), Alessandro Covi (UAE Team Emirates), Davide Formolo (Movistar) e Antonio Morgado (UAE Emirates XRG).
È proprio quest’ultimo il più lesto sul lungo rettilineo in leggera salita che porta alla linea del traguardo. Alle sue spalle il primo dei battuti è Fagundez, mentre a Champoussin spetta il gradino più basso del podio.
Lorenzo Alessandri

Morgado vince il GP Castellón. Photo Credit: Getty Images
BRYAN COQUARD VINCE DI POTENZA A VICTOR HARBOR. BATTUTO PHIL BAUHAUS.
Serve il fotofinish per decretare il vincitore della quarta tappa del Tour Down Under. A Victor Harbor è Bryan Coquard ad avere la meglio su Phil Bauhaus (Team Bahrain Victorious). Domani l’attesissima tappa di Willunga Hill decreterà al 99% il vincitore del TDU 2025
Dopo le prime vere schermaglie tra gli uomini di classifica che hanno rivoluzionato la classifica generale, il Tour Down Under riparte da Glenelg per la quarta tappa – che è anche la più lunga di questa edizione del TDU – con Javier Romo (Team Movistar) in maglia ocra. Un percorso abbastanza vallonato, dove spiccano le salite non impossibili di Parawa Hill e di Nettle Hill, condurrà la corsa fino a Victor Harbor a meno di sorprese torneranno di scena i velocisti. Da Glenelg non partiva Harold Martin Lopez (Team XDS Astana), ritiratosi ieri nel finale della terza tappa dopo una caduta negli ultimi km. Dopo la partenza si segnalava subito un ritmo vivace con continui attacchi. I primi ciclisti a provare la fuga erano Taco van der Hoorn (Team Intermarchè Wanty), Ide Schelling (Team XDS Astana) e Giosué Epis (Team Arkéa B&B Hotels). Al terzetto di testa si univano dopo alcuni km William Junior Lecerf (Team Soudal Quick Step) e Mauro Schmid (Team Jayco AlUla), mentre Jay Vine, leader dell’UAE Team Emirates XRG,+, era coinvolto in una caduta apparentemente senza conseguenze. Schmid vinceva il primo traguardo volante di Snapper Point posto al km 35. Dopo una cinquantina di km il vantaggio dei cinque battistrada era di 1 minuto e 15 secondi sul gruppo maglia ocra tirato dal Team Movistar. Schmid si aggiudicava anche il successivo traguardo volante di Yankalilla posto al km 71.5. All’inizio della salita di Parawa Hill lecerf si rialzava ed attendeva il gruppo. Era Schmid a scollinare in prima posizione. Sul successivo gpm di Nettle Hill, breve ma con pendenze spesso in doppia cifra, Schmid aumentava il ritmo dei battistrada e si avvantaggiava sui compagni di fuga, scollinando ancora in prima posizione. Il ciclista svizzero veniva ripreso a 13 km dalla conclusione da un gruppo forte di una settantina di unità e privo di alcuni velocisti, primo fra tutti Sam Welsford (Team Redbull BORA Hansgrohe). Nella volata ad avere la meglio era Bryan Coquard (Team Cofidis) davanti a Phil Bauhaus (Team Bahrain Victorious) e Jhonatan Narvaez (UAE Team XRG). Chiudevano la top five Liam Walsh (Nazionale Australiana) in quarta posizione e Samuel Watson (Team INEOS Grenadiers) in quinta posizione. La vittoria di Coquard – la cui ultima affermazione risaliva alla seconda tappa del Giro di Svizzera dello scorso anno – arriva al termine di un serrato testa a testa con Bauhaus che per questione di cm deve accontentarsi della piazza d’onore per questioni di cm. Domani la quinta e decisiva tappa con la doppia scalata di Willunga Hill potrà ridisegnare la classifica generale con Romo che dovrà difendere la maglia ocra dagli attacchi che gli verranno inevitabilmente portati.
Antonio Scarfone

Bryan Coquard vince a Victor Harbor (foto: Getty Images)
ROMO SORPRENDE TUTTI AD URAIDLA. TAPPA E MAGLIA PER LO SPAGNOLO
La terza tappa del TDU si riassume nella bagarre finale con l’impegnativa salita di Knotts Hill, in cui Javier Romo (Team Movistar) attacca e resiste al ritorno degli avversari, andando a vincere la sua prima tappa in carriera di una corsa WT. Romo è anche il nuovo leader in classifica generale e si candida ad un ruolo di vertice per l’attesa tappa di Willunga Hill di dopodomani.
La terza tappa del Tour Down Under parte da Norwood ed arriva ad Uraidla dopo 147.5 km. Si tratta della prima tappa spartiacque del TDU 2025 visto che la doppia ascesa finale di Knotts Hill (2.7 km al 7.8% di pendenza media) vedrà inevitabilmente i pretendenti alla vittoria finale uscire allo scoperto.Sam Welsford (Team Redbull BORA Hansgrohe) dopo le prime due vittorie allo sprint lascerà quasi certamente la maglia ocra. Già dopo la partenza da Norwood la strada saliva verso il primo gpm di Ashton ed erano diversi gli attacchi con il gruppo che iniziava ad allungarsi. In testa alla corsa si portava un quartetto formato da Dries De Pooter (Team Itermarchè Wanty), Connor Swift (Team INEOS Grenadiers), Geoffrey Bouchard (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e Fergus Browning (Nazionale Australiana). Swift e Browning si avvantaggiavano nel tratto più duro della salita e l’australiano scollinava in prima posizione sul primo gpm di Ashton posto al km 10. Prima di arrivare al traguardo volante di Echunga Swift si rialzava e prendeva il suo posto Bouchard, così che la nuova coppia di testa era formata dal francese e da Browning. Il ciclista australiano vinceva il primo traguardo volante di Echunga posto al km 39.1. Dopo 60 km il vantaggio dei due battistrada era di 3 minuti sul gruppo inseguitore. Sulla prima ascesa verso Knotts Hill il gruppo maglia ocra si sfaldava progressivamente ed i primi ciclisti ad alzare bandiera bianca erano i velocisti, tra i quali Sam Welsford che certificava in questo modo l’impossibilità di conservare la sua maglia ocra. Era l’UAE Team Emirates XRG a fare l’andatura in testa ed il vantaggio della coppia di testa scendeva rapidamente. Browning riusciva comunque a vincere il primo dei due gpm di Knotts Hill posto al km 106.7. Bouchard si aggiudicava invece il traguardo volante di Uraidla posto al km 112.4. A questo punto nell’avvicinarsi alla seconda scalata di Knotts Hill iniziava la vera e propria bagarre tra gli uomini di classifica o presunti tali. I primi ad attaccare erano Juan Pedro Lopez (Team Lidl Trek), Lewis Askey (Team Groupama FDJ), Ben Zwiehoff (Team Redbull BORA Hansgrohe), Afonso Eulalio (Team Bahrain Victorious) e Marc Soler (UAE Team Emirates XRG). Browning si rialzava a 28 km dal termine mentre tre km dopo anche Bouchard veniva ripreso dal gruppo. Sull’ultima ascesa di Knotts Hill si avvantaggiava un gruppetto di una decina di unità privo però di Stephen Williams (Team Israel Premier Tech), vincitore lo scorso anno e rallentato da una precedente caduta. Tra i ciclisti più attivi nel tratto più impegnativo della salita si segnalavano Oscar Onley (Team Picnic PostNL) e Javier Romo (Team Movistar). Lo spagnolo aumentava la cadenza delle pedalate restando da solo in testa a circa 4 km dall’arrivo. Romo riusciva a mantenere un vantaggio di una decina di secondi sul primo gruppo inseguitore ed andava a vincere sul traguardo di Uraidla con 5 secondi di vantaggio su Jhonatan Narvaez (UAE Team Emirates XRG) e Finn Fisher-Black (Team Redbull BORA Hansgrohe). Chiudevano la top five Albert Whiten Philipsen (Teal Lidl Trek) in quarta posizione e Thomas Gloag (Team Visma Lease a Bike) in quinta posizione mentre primo degli italiani era Andrea Bagioli (Team Lidl Trek) che chiudeva in settima posizione anch’egli a 5 secondi di ritardo da Romo. Il 26enne di Villafranca de los Caballeros, oltre a vincere per la prima volta in in carriera in una corsa WT, guarda adesso tutti dall’alto in basso in classifica generale visto che è la nuova maglia ocra con 8 secondi di vantaggio su Narvaez e 10 secondi di vantaggio su Patrick Konrad (Team Lidl Trek). Domani la quarta tappa da Glenelg a Victor Harbor di 157.2 km presenta un percorso abbastanza vallonato visto che oltre ai due gpm di Parawa Hill e di Nettle Hill, ci sono continui saliscendi specialmente nella parte centrale della tappa, ma a meno di ritmi forsennati che taglierebbero fuori dalla vittoria i velocisti meno resistenti, la naturale previsione porterebbe a pronosticare un arrivo a ranghi più o meno compatti con i velocisti a giocarsi la vittoria di tappa.
Antonio Scarfone

Javier Romo vince ad Uraidla (foto: Getty Images)
A TANUNDA WELSFORD BISSA LA VITTORIA DI IERI E CONSOLIDA LA MAGLIA OCRA
Sam Welsford (Team Redbull BORA Hansgrohe) si impone come l’anno scorso sul consueto traguardo di Tanunda e bissa la vittoria di ieri battendo in volata Tim Torn Teutenberg (Team Lidl Trek) in quarta posizione e Tobias Lund Andresen (Team Picnic PostNL). Domani il finale impegnativo della terza tappa potrebbe riservare sorprese in classifica generale
La seconda tappa del Tour Down Under 2025 parte ed arriva a Tanunda e segue un circuito in cui si dovrà affrontare per tre volte la salita di Menglers Hill dal versante più impegnativo. Sono 2.8 km con pendenza media del 6.6% e l’ultima scalata è prevista a circa 23 km dalla conclusione. In caso di ritmo elevato, la probabile volata potrebbe privarsi di qualche velocista. Sam Welsford (Team Redbull BORA Hansgrohe) parte in maglia ocra e vuole confermarsi su un traguardo che lo ha già visto vincere nel 2024. Le prime fasi della corsa erano caratterizzate da una caduta che coinvolgeva proprio Welsford. Il ciclista australiano riprendeva prontamente la strada nonostante un evidente strappo sul lato destro del pantaloncino. Altri ciclisti caduti ma anche loro senza conseguenze erano Knox James (Soudal Quick-Step), Pascal Eenkhoorn (Team Soudal Quick-Step), Jhonatan Narváez (UAE Team Emirates – XRG), Kelland O’Brien (Team Jayco AlUla), Lukas Nerurkar (EF Education – EasyPost) ed Andrea Bagioli (Team Lidl – Trek). La fuga di giornata si formava prima della scalata sul primo gpm di Menglers Hill grazie all’azione di Fergus Browning (Nazionale Australiana), Georg Zimmermann (Team Intermarchè Wanty) e Patrick Konrad (Team Lidl – Trek). Browning scollinava per primo sul predetto gpm posto al km 8. Konrad si aggiudicava il successivo traguardo volante di Greenock posto al km 31.2. Browning vinceva il secondo traguardo volante di Menglers Hill posto al km 57.3 mentre era Zimmermann a vincere il secondo traguardo volante di Greenock posto al km 80.5. La fuga veniva ripresa a circa 45 km dalla conclusione. Il ritmo aumentava sensibilmente sulla terza ed ultima ascesa di Menglers Hill e Welsford accusava il colpo rimbalzando nelle retrovie del gruppo. Alcuni ciclisti cercavano l’assolo in vista dello scollinamento e tra quelli più attivi si segnalavano Tijmen Graat (Team Visma Lease a Bike), Mauro Schmid e Chris Harper (Team Jayco AlUla), Juan Pedro Lopez (Teal Lidl Trek) e Javier Romo (Team Movistar), quest’ultimo capace di transitare in prima posizione sul gpm. Aiutato dai suoi compagni di squadra, Welsford riusciva a rientrare nel gruppo a 15 km dalla conclusione. A quel punto la Redbull BORA Hasgrohe teneva sotto controllo i tentativi di attacco aumentando il ritmo in testa al gruppo, fiancheggiata anche da uomini dell’INEOS Grenadiers e della Bahrain Victorious. Nella volata finale era ancora Welsford ad imporsi abbastanza nettamente davanti ad Arne Marit (Team Intermarchè Wanty) e Bryan Coquard (Team Cofidis), mentre chiudevano il podio Tim Torn Teutenberg (Team Lidl Trek) in quarta posizione e Tobias Lund Andresen (Team Picnic PostNL) in quinta posizione. Welsford bissa così la vittoria di ieri e aumenta il vantaggio in classifica generale visto che a 14 secondi dall’australiano troviamo Marit e Matthew Brennan (Team Visma Lease a Bike). Domani la terza tappa da Norwood ad Uraidla di 147.5 km potrebbe aprire le danze tra i pretendenti alla vittoria del Tour Down Under. Al di là del gpm di Norton Summit posto dopo soli 9.5 km, sarà il finale ad incidere sull’esito della tappa ed anche sulla classifica generale con la doppia scalata del gpm di Pound Reserve negli ultimi 40 km, con la seconda ed ultima ascesa da affrontare a 6 km dalla conclusione. Welsford a meno di clamorose sorprese dovrebbe perdere la maglia ocra e noi conosceremo i pretendenti alla vittoria finale.
Antonio Scarfone

Sam Welsford vince la seconda tappa di Tanunda (foto: Getty Images)
SAM WELSFORD NON TRADISCE A CASA SUA. TAPPA E MAGLIA NELLA PRIMA GIORNATA DEL TOUR DOWN UNDER 2025
Sam Welsford (Team Redbull Bora Hansgrohe) vince in volata la prima tappa del Tour Down Under 2025 grazie allo strapotere nella volata di Gumeracha. L’australiano batte con facilità Matthew Brennan (Team Visma Lease a Bike) e Matthew Walls (Team Groupama FDJ) indossando la prima maglia ocra della breve corsa australiana
Il Tour Down Under apre come di consueto la stagione 2025 vera e propria per i professionisti e racchiude in sei tappe una varietà di percorsi dove velocisti, scalatori e finisseur possono tutti dire la loro. La tappa clou per la classifica generale sarà la quinta, quando la doppia scalata di Willunga Hill deciderà al 99% il vincitore del TDU. I ciclisti australiani tengono particolarmente a questa corsa ma Stephen Williams (Team Israel Premier Tech) proverà a bissare il successo dello scorso anno. La prima tappa è come sempre riservata ai velocisti. Si parte da Prospect e si arriva a Gumeracha dopo 150.7 km. Dopo una prima parte complessivamente pianeggiante, nella quale spicca la facile salita Kangaroo Creek Reservoir, si entrerà nel circuito finale intorno al km 65, dove la doppia ascesa dell’altrettanto facile salita di Berry Hill Climb farà da antipasto al più che probabile sprint finale. Ai nastri di partenza non comparivano Miles Scotson (Arkéa – B&B Hotels) e Manlio Moro (Team Movistar), quest’ultimo fermato da una spalla dolorante dopo la caduta nelle fasi conclusive del Villawood Men’s Classic, breve corsa di 55 km che anticipa il Tour Down Under. Dopo circa due km dalla partenza evadeva la prima fuga del TDU e del 2025 grazie all’azione di tre ciclisti ovvero Bastien Tronchon (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Zac Marriage e Fergus Browning (Nazionale Australiana). Proprio quest’ultimo si aggiudicava il gpm di Kangaroo Creek Reservoir posto al km 11.3. Tronchon vinceva il primo traguardo volante di Williamstown posto al km 40.9, dopodichè il ciclista francese si rialzava attendendo il gruppo inseguitore. Una volta entrati nel circuito finale il gruppo iniziava ad imprimere un ritmo più sostenuto. Browning intanto si aggiudicava il primo gpm di Berry Hill Climb posto al km 77.9. Era invece Marriage ad imporsi sul traguardo volante di Birdwood posto al km 100.5. A meno di 50 km dalla conclusione il vantaggio della coppia di testa era sceso a 2 minuti. Browning transitava in prima posizione anche sul secondo gpm di Berry Hill Climb posto al km 121.1. Dopo una decisa accelerazione del gruppo, nella quale le squadre dei velocisti avevano ormai preso in mano la situazione, la fuga veniva ripresa a 23 km dall’arrivo. La corsa offriva un ultimo brivido prima della volata finale a poco meno di 3 km dalla conclusione, quando una caduta, coinvolgeva sette ciclisti tra cui Luke Durbridge (Team Jayco AlUla), neo campione australiano su strada, e Giosuè Epis (Arkéa – B&B Hotels). Tra i ciclisti coinvolti ad avere la peggio era Dylan van Baarle (Team Visma Lease a Bike), che subiva una frattura della clavicola ed era così costretto al ritiro. Nella volata conclusiva il Team Red Bull Bora Hansgrohe guidava alla perfezione Sam Welsford, favorito della vigilia, che vinceva con apparente facilità davanti a Matthew Brennan (Team Visma Lease a Bike) e Matthew Walls (Team Groupama FDJ). Chiudevano la top five Tim Torn Teutenberg (Team Lidl – Trek) in quarta posizione e Ben Swift (Team INEOS Grenadiers) in quinta posizione. Jacopo Mosca (Team Lidl – Trek), giunto in decima posizione, era il primo ciclista italiano all’arrivo. Welsford inizia col botto la sua stagione, vincendo la sua prima corsa ufficiale, visto che le altre tre vittorie in due Criterium e alla già citata Villawood Men’s Classic non fanno testo. L’australiano è anche il primo indossatore della maglia ocra, distanziando Brennan e Marriage rispettivamente di 4 e di 5 secondi in classifica generale. Domani la seconda tappa da Tanunda a Tanunda di 128.8 km dovrebbe essere un po’ più movimentata di quella odierna visto che la triplice scalata di Menglers Hill – 2.8 km al 6.6% di pendenza media – potrebbe tagliare fuori i velocisti puri. Gente come Jhonatan Narváez (UAE Team Emirates – XRG), che oggi ha già racimolato un secondo d’abbuono, potrebbe fare un pensierino per cercare di scakare la classifica e di essere tra i protagonisti come già avvenuto nel 2024.
Antonio Scarfone

Sam Welsford vince la prima tappa del Tour Down Under 2025 (foto: Getty Images)
CORT NIELSEN VINCE LA VENETO CLASSIC 2024
Magnus Cort Nielsen (Team Uno X Mobility) conferma la sua fama di cagnaccio e resiste all’inseguimento degli avversari più temibili dopo aver attaccato insieme a Foldager e Bayer. Nel finale il danese dà tutto sulla salita della Diesel Farm e sul successivo strappo di Contrà Soarda andando a vincere meritatamente il Veneto Classic
La Veneto Classic, corsa che chiude il calendario ciclistico su strada 2024, parte da Soave e termina a Bassano del Grappa dopo 191.7 km. Percorso impegnativo con due circuiti ben distinti da affrontare. Il primo vede protagonista la doppia scalata della Rosina, lunga 2.6 km al 6,1%, dopodichè si entra nel secondo circuito della Tisa, con i suoi 300 metri in pavè con pendenze vicine al 16%. Saranno cinque i passaggi su questo muro vero e proprio prima del gran finale con la salita in sterrato della Diesel Farm (1.4 km al 9% con tratti superiori all’11%) e di Strada Soarda (400 metri al 13%). Davide Formolo (Team Movister) difende la vittoria del 2023 ma attenzione anche a Marc Hirschi, capitano del solito squadrone UAE Team Emirates e vincitore nel 2022. La fuga di giornata partiva dopo una decina di km grazie all’azione di Anders Foldager (Team Jayco AlUla), Magnus Cort (Team Uno-X Mobility), Alexis Gougeard (Team Cofidis), Tobias Bayer (Team Alpecin – Deceuninck), Kyrylo Tsarenko (Team Corratec – Vini Fantini) e Riccardo Biondani (Team General Store – Essegibi – F.Lli Curia). Dopo 60 km di corsa il vantaggio della fuga sul gruppo era di 2 minuti e 40 secondi. Sul primo passaggio sulla Rosina il vantaggio della fuga sul gruppo inseguitore era di 6 minuti. Sul secondo passaggio sulla Rosina il gruppo era segnalato a 3 minuti e 5 secondi di ritardo dai sei fuggitivi con UAE Team Emirates e Team Polti Kometa a fare l’andatura. Tsarenko e Biondani erano i primi due ciclisti a staccarsi dalla testa della corsa. I primi passaggi sul muro della Tisa si facevano sentire nelle gambe dei ciclisti. Anche Gougeard si staccava a circa 50 km dalla conclusione. Restavano in testa Cort Nielsen, Foldager e Bayer. A 26 km dalla conclusione si formava il primo gruppo inseguitore composto da George Bennett (Team Israel Premier Tech), Filippo Baroncini (UAE Team Emirates), Davide De Pretto (Team Jayco AlUla), Giulio Pellizzari (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), Lorenzo Rota e Simone Gualdi (Team Intermarchè Wanty). Al primo gruppo inseguitore si aggregavano tra gli altri Xandro Meurisse ed Axel Laurance (Team Alpecin Deceuninck), Corbin Strong (Team Israel Premier Tech), Davide Formolo (Team Movistar), Francesco Busatto e Georg Zimmermann (Team Intermarchè Wanty), Diego Ulissi (UAE Team Emirates) e Gianluca Brambilla (Q36.5 Pro Cycling). Sullo strappo della Diesel Farm Cort Nielsen provava ad allungare in testa alla corsa con le ultime forze rimaste. Il danese manteneva ancora una quarantina di secondi di vantaggio all’inizio della Contrà Suarda, ultima asperità della corsa. Dando fondo a tutte le energie residue, Cort Nielsen riusciva a mantenere un vantaggio risicato ma sufficiente a consentirgli di vincere con 16 secondi di vantaggio su Gregoire. In terza posizione a 18 secondi di ritardo Meurisse sprintava per il gradino più basso del podio davanti a Hirschi e Zana. Per Cort Nielsen è la quarta vittoria stagionale. Si chiude così con la Veneto Classic una stagione ciclistica molto intensa.
Antonio Scarfone

Il danese Cort vince la Veneto Classic, gara di chiusura del calendario italiano (www.gazzetta.it)
NEILSON POWLESS VINCE LA JAPAN CUP
Seconda vittoria in tre anni della classica giapponese per Powless che attacca al momento giusto e vince in una volata ristretta davanti a Van Wilder e Mohoric
La Japan Cup 2024 presenta il consueto percorso compreso nel circuito di Utsunomiya da affrontare 14 volte per un totale di 144.2 km e con la salita del Monte Kogashiyama principale insidia altimetrica della corsa. Una prima fuga ha visto protagonisti Simon Yates (Team Jayco AlUla), Andrea Pasqualon (Team Bahrain Victorious), Georg Steinhauser (Team EF Education EasyPost), Hamish Beadle (Team Novo Nordisk), Masaki Yamamoto (JLC Team UKYO) e Shotaro Iribe (Team Shimano Racing). Dopo una sessantina di km attacchi e contrattacchi nel gruppo rimescolavano la situazione con Anthony Perez (Team Cofidis) al contrattacco. Il francese veniva ripreso a 81 km dalla conclusione. L’attacco decisivo, a circa 50 km dalla conclusione, veniva portato da un quintetto formato da Michael Woods (Team Israel Premier Tech), Neilson Powless (Team EF Education EasyPost), Matej Mohoric (Team Bahrain Victorious), Mauri Vansevenant ed Ilan van Wilder (Team Soudal Quick Step). Sull’ultima ascesa del Monte Kogashiyama i cinque ciclisti attaccavano a ripetizione, con Vansevenant tra i più attivi a proteggere il suo capitano Van Wilder. Nel tratto vallonato a circa 2 km dalla conclusione, una volta staccatosi Vansevenant, era Powless ad allungare ed a mantenere la testa della corsa fino all’arrivo. Lo statunitense vinceva davanti a Van Wilder mentre terzo era Mohoric. Chiudevano la top five Woods in quarta posizione e Vansevenant in quinta posizione, quest’ultimo a 4 secondi di ritardo da Powless. Il gruppo giungeva al traguardo ad oltre 4 minuti di ritardo, regolato da Julien Bernard (Team Lidl Trek). Per Powless è la seconda vittoria staginale dopo aver vinto il Gran Piemonte dieci giorni fa.
Antonio Scarfone

Neilson Powless vince la Japan Cup (foto: Getty Images)
TOUR OF GUANGXI: RIVOLUZIONE VAN EETVELT, PER LUI TAPPA E MAGLIA
La quinta tappa della corsa cinese ha rispettato le attese. Il successo e la leadership in classifica sono andate a Lennert Van Eetvelt davanti a Oscar Onley e Alex Baudin. Primo italiano Giovanni Aleotti, sesto davanti a Lorenzo Fortunato.
La quinta tappa che si è conclusa con l’ascesa di Nongla ha rispettato le attese. Quella che veniva considerata la tappa regina ha visto il successo del portacolori della Lotto-Dstny Lennert Van Eetvelt, che si è imposto davanti a Oscar Onley (Team dsm-firmenich PostNL), arrivato dopo 2″, Alex Baudin e Victor Lafay (Decathlon AG2R La Mondiale), che hanno terminato staccati di 9″. A seguire si incontrano Pavel Sivakov (UAE Team Emirates) a 11″, Giovanni Aleotti (Red Bull – BORA – hansgrohe) a 15″, Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan Team) a 23″, Ewen Costiou (Arkéa – B&B Hotels) a 25″, Welay Hagos Berhe (Team Jayco AlUla) e Felix Großschartner (UAE Team Emirates) a 26″ e via via tutti gli altri.
Il successo di tappa ha fatto salire in vetta alla generale il belga, che a una tappa dal termine precede Onley di 5” e Baudin di 15”. I due italiani, ovvero Aleotti e Fortunato, meglio piazzati nella tappa sono rispettivamente 6° e 7° con un ritardo di 25”e di 33”.
La tappa era iniziata con la fuga di Koen Bouwman (Visma Lease a Bike), Warre Vangheluwe (Soudal-Quick Step), Stefan Bissegger e Jonas Rutsch (questi ultimi in forza alla EF Education-EasyPost). I quattro sono riusciti a raggiungere l’inizio della salita finale, prima che gli attesi big cominciassero il duello decisivo per la conquista della tappa. Il primo a muoversi è stato Tim Wellens (UAE Team Emirates), che ha di fatto lanciato Lafay, pronto a rispondere al belga. Le cose sembravano sorridere al francese, ma nelle ultime centinaia di metri sono sopraggiunti Onley e Van Eetvelt, che si sono giocati la tappa.
Ora rimane la sola frazione conclusiva di Nanning, che prevede 4 giri di un circuito lungo 27 Km e caratterizzato da un muro di 1400 metri al 11.6% che non dovrebbe impedire l’arrivo allo sprint, considerati i quasi 20 Km che si dovranno percorrere dopo l’ultimo scollinamento per andare al traguardo.
Mario Prato

Lennert Van Eetvelt vince la tappa regina del Gree-Tour of Guangxi (foto Getty Images)
TOUR OF GUANGXI: BIS DI VERNON, MA LA LEADERSHIP RITORNA A KANTER
Seconda vittoria consecutiva per Ethan Vernon che, però, a causa di una penalizzazione di 20” perde la leadership in classifica. Secondo di giornata il tedesco Max Kanter, che riconquista la maglia di leader, terza piazza per Alberto Bruttomesso. Piazzamento nella TopTen anche per Davide Cimolai, sesto.
Il non partecipare ai Mondiali su Pista in corso in questi giorni non sembra essere un peso per il britannico Ethan Vernon (Israel – Premier Tech), che tra ieri e oggi si è preso il lusso di centrare due vittorie consecutive sulle strade cinesi. Peccato solo che, a causa di una penalizzazione di 20” per “bidon collè”, ha già visto sfumare la leadership conquistata dopo la vittoria di ieri.
Alle spalle del ventiquattrenne nato a Bedford si è piazzato il tedesco Max Kanter (Astana Qazaqstan Team), che ha riconquistato la vetta della classifica, mentre terzo si è piazzato l’italiano Alberto Bruttomesso (Bahrain – Victorious). Proseguendo l’ordine d’arrivo troviamo Lionel Taminiaux (Lotto Dstny), Mick van Dijke (Team Visma | Lease a Bike), Davide Cimolai (Movistar Team), Riley Pickrell (Israel – Premier Tech), Niklas Märkl (Team Dsm-Firmenich PostNL) e Matevž Govekar (Bahrain – Victorious), con Gijs Van Hoecke (Intermarché – Wanty) a chiudere la TopTen.
In classifica generale come già detto è ritornato in vetta il tedesco Kanter, che vanta un distacco di 1” su Stan Dewulf (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e di 2″ su Juan Sebastián Molano (UAE Team Emirates). Primo italiano è Bruttomesso, nono a 8″.
La quinta tappa, che prenderà il via attorno alle cinque di stanotte ora italiana (le undici in Cina), dovrebbe essere quella decisiva per la definizione della classifica, che in queste prime 4 tappe è stata monopolizzata dalle ruote veloci e dai risultati conseguiti dalle stesse nelle volate fin qui disputate. La Yizhou – Nongla di 165.8 Km terminerà, infatti, con l’arrivo in salita presso il Nongla Scenic Spot: l’ascesa finale, valido come GPM di prima categoria, poco più di 3 Km al 6.6% con un rampa finale al 15% di pendenza massima.
Mario Prato

Il bis targato Vernon sulle strade del Tour of Guangxi (Getty Images)
TOUR OF GUANGXI: NELLA TERZA GIORNATA CADUTE E RITIRI; PER VERNON TAPPA E MAGLIA
La tappa più lunga del Tour of Guangxi è stata caratterizzata da una maxi caduta nelle primissime fasi di gara che ha costretto il collegio di giuria a sospenderla per permettere ai ciclisti coinvolti ancora intenzionati a farlo, di rimettersi in condizione di ripartire. Vittoria di tappa per Ethan Vernon, che è il nuovo leader della classifica.
Oggi in Cina era il giorno della tappa più lunga del Tour of Guangxi, 214 Km per andare da Jingxi a Bama, frazione che è passata alla storia per la maxi caduta che, nella prima parte della corsa, ha costretto il collegio di giura a interromperla per lungo tempo, per dare modo ai numerosi corridori coinvolti di ricevere le cure del caso e rimettersi in sella. Così la gara riparte senza Mikkel Honoré (EF Education-EasyPost), Jhonatan Narváez (INEOS Grenadiers), Luke Plapp (Team Jayco AlUla), Milan Vader (Team Visma Lease a Bike), Binyan Ma (nazionale cinese) e Vegard Stake Laengen (UAE Team Emirates), che hanno abbandonato la gara.
Dopo la sospensione la corsa riprende con la fuga a due di Pepijn Reinderink (Soudal Quick-Step) e Dries De Bondt (Decathlon-AG2R La Mondiale), che riescono a mettere un divario sueriore ai 4 minuti tra loro e il gruppo, anche se il destino di questo tentativo è comunque segnato. Il finale di gara, infatti, favorisce nettamente gli inseguitori, che prima raggiungono De Bondt ai meno 12, poi anche Reinderink vede sfumare il sogno di vittoria quando era già entrato abbondantemente dentro ai -10.
La volata finale ha visto primeggiare, nonostante qualche difficoltà nel trovare il passaggio migliore, il britannico Ethan Vernon (Israel – Premier Tech) ai “danni” di un meglio lanciato Juan Sebastián Molano (UAE Team Emirates). Terzo si è piazzato Riley Pickrell (Israel – Premier Tech), che ha preceduto Milan Fretin (Cofidis); Marijn van den Berg (EF Education – EasyPost); Luke Lamperti (Soudal Quick-Step); Gijs Van Hoecke (Intermarché – Wanty); Max Kanter (Astana Qazaqstan Team); Davide Cimolai (Movistar Team); Iván García Cortina (Movistar Team) e gli altri.
La nuova classifica generale vede il vincitore Vernon precedere ancora Molano, accreditato dello stesso tempo del britannico, e De Bondt, staccato di 2”. Primo degli italiani è Davide Cimolai, 15° a 10”.
Stanotte si correrà la Bama – Jinchengjiang di 177 Km, tappa che prevede ben 4 GPM, sulll’ultimo dei quali (3.8 Km al 6%) si scollinerà a 35 Km dal traguardo.
Mario Prato

Vernon si impone nella terza tappa della corsa cinese (Getty Images)