PEDERSEN SONTUOSO. IL DANESE BATTE VAN DER POEL E CONQUISTA LA SUA SECONDA GAND-WEVELGEM
marzo 24, 2024 by Redazione
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Con una prestazione sontuosa Mads Pedersen (Lidl-Trek) porta a casa un’edizione spettacolare della Gand-Wevelgem battendo in una volata a due nientepopodimenoche il Campione del Mondo in carica, Mathieu Van der Poel (Alpecin-Deceuninck) al termine di una corsa vibrante e combattuta sin dalle sue fasi inziali. L’alfiere della Lidl-Trek ha approfittato del gioco di squadra per mettere in difficoltà Van der Poel che, al contrario di quanto avvenuto venerdì ad Harelbeke, non è riuscito a fare la differenza sui muri. Terzo posto per Jordi Meeus (Bora-Hansgrohe) bravo a vincere lo sprint dei battuti davanti a Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck) e ad un fantastico Jonathan Milan (Lidl-Trek) già protogonista dell’azione decisiva.
Il percorso proposto dalla prestigiosa classica fiamminga ricalcava in buona sostanza quello dello scorso anno, anche se con qualche chilometro in meno (253 contro i 261 del 2023). I primi 100 km erano quasi completamente piatti e presentavano come unica ipotetica difficoltà il famigerato passaggio di De Moeren, spesso battuto dal vento proveniente dal vicino Mare del Nord. Pochi chilometri più avanti i corridori erano attesi da due tratti in pavè non troppo difficoltosi, vale a dire il Beauvoordestraat (km 108) e il Veurnestraat (km 112). Quindi vi erano altri 40 km pianeggianti a fare da prologo alla prima rapida sequenza di muri composta da Scherpenberg (km 154), Baneberg (km 159), Monteberg (km 165) e dal primo passaggio sul Kemmelberg, versante Belvedere (km 167). Terminato il primo passaggio sui muri, vi erano i tre tratti di Plugstreets posti tra i km 181 e 185: Hill 63, Christmas Truce e The Catacombs. Pochi chilometri di terreno prevalmentemente piatto e si ritornava a scalare nuovamente i muri con la sequenza composta da Monteberg (km 198), Kemmelberg (sempe dal Belvedere, km 200), Scherpenberg (km 207), Baneberg (km 212) e dal terzo ed ultimo passaggio sul Kemmeberg, questa volta dal versante dell’Ossario (km 217). Gli ultimi 35 km erano formati da un lungo ‘piattone’ che portava i corridori nella cittadina di Wevelgem.
La corsa si è accesa non appena dopo il via ufficiale ed ha visto consumarsi diversi attacchi prima che, poco dopo il km 15, iniziasse a prender forma la fuga di giornata promossa da 6 corridori: Michael Morkov (Astana Qazaqstan Team), Johan Jacobs (Movistar Team), Kelland O’Brien (Team Jayco-Alula), Hugo Houle (Israel-Premier Tech), William Blume Levy (Uno-X Mobility), Cyrus Monk (Q36.5 Pro Cycling Team). Poco dopo (intorno km 30) dal gruppo sono evasi prima Dries De Bondt (Decathlon Ag2r La Mondiale) e quindi Mathis Le Berre (Arkea – B&B Hotels). Nel giro di qualche centinaia di metri il francese ha ripreso il fiammingo e si è così formata una coppia di inseguitori che ha poi raggiunto gli altri 6 fuggitivi poco dopo il km 40. Il vantaggio degli 8 battistrada ha rapidamente superato i 4 minuti e ha continuato poi lentamente a salire (5′30″ ai -160).
La situazione è improvvisamente mutata di lì a poco: in prossimità dell’attraversamento di De Moeren, i corridori hanno trovato vento a 35 km/h e come conseguenza sono iniziate le cadute (tra i coinvolti Jan Tratnik poi costretto al ritiro) e i ventagli. Nel giro di pochi chilometri all’inseguiemento degli otto fuggitivi è rimasto un gruppo di una trentina di corridori che vedeva la presenza di molti dei grandi favoriti della vigilia: Olav Kooij, Tosh Van der Sande e Mick Van Dijke (Visma-Lease a Bike), Mathieu Van der Poel, Gianni Vermeesrch e Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck), Madis Mihkels, Laurenz Rex, Adrien Petit e Mike Teunissen (Intermarchè-Wanty), Tim Merlier (Soudal-Quick Step), Luca Mozzato (Arkea-B&B Hotels), Jordi Meus e Danny Van Poppel (Bora-Hansgrohe), Alexis Renard (Cofidis), Stefan Bisseggen (EF Education-EasyPost), Stefan Kung e Lewis Askey (Groupama-FDJ), Ben Turner (Ineos Grenadiers), Mads Pedersen, Jonathan Milan e Jasper Stuyven (Lidl-Trek), Fernando Gaviria e Davide Cimolai (Movistar Team), John Degenkold e Nils Eekhoff (Team DSM-Firmenich – PostNL), Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates), Max Walscheid (Team Jayco-Alula) e Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling Team). Il gap dai fuggitivi del mattino è rapidamente crollato (2′10″ ai -145; 50″ ai -130) fino ad arrivare al prevedibile ricongiungimento avvenuto quando mancavano 120 km al traguardo. A quel punto il folto drappello di testa formato da 36 corridori (si era nel frattempo staccato Rex vittima di un guaio meccanico) vantava circa 50″ di vantaggio sul gruppo principale.
Nel gruppo di testa però non si è mai trovato un vero accordo e nei chilometri successivi si sono alternati diversi attacchi, il più significativo dei quali quello di Max Walscheid partito tutto solo ai -95, poco dopo il primo passaggio sul Scherpenberg. Il tedesco ha rapidamente guadagnato una quindicina di secondi sul gruppetto dei migliori che a quel punto era stato notevolmente avvicinato dal gruppo principale. Sul successivo muro, il Baneberg, Walscheid è stato ripreso da Jacobs mentre alle loro spalle si consumava il ricongiungimento tra i due gruppi. La nuova coppia di testa ha così scollinato con appena una dozzina di secondi su un plotone decisamente allungato e che di lì a poco si sarebbe rientrato sui due nuovi battistrada.
La corsa è nuovamente scoppiata al primo passaggio sul Kemmelberg (-84), quando Mathieu Van der Poel ha piazzato la sua accelerazione proprio nel tratto in pavè. Gli unici a resistergli a ruota sono stati i due della Lidl-Trek, Pedersen e Milan, mentre poco dietro c’era un quartetto formato da Stuyven, Tim Van Dijke (Visma-Lease a Bike), Laurence Pithie (Groupama-FDJ) e Rasmus Tiller (Uno-X Mobility). Lungo la successiva discesa i due grupetti si sono ricongiunti, ma subito dopo è parito in contropiede Jonathan Milan. Alle sue spalle i due compagni di squadra, Stuyven e Pedersen, insieme a Van der Poel, Van Dijke, Pithie e Tiller inseguivano a circa 10″ mentre il grosso del gruppo pagava oltre 35″.
Il vantaggio del giovane friulano è cresciuto nei successivi chilometri grazie anche alla presenza passiva dei due compagni di squadra nel sestetto inseguitore: ai -75 Milan vantava 25″ sul drappello dei 6 tirato principalmente da Van der Poel, mentre il primo gruppo inseuguitore tirato da Kasper Asgreen (Soudal-Quick Step) era scivolato a 50″. Lungo il primo tratto di plugstreet, Van der Poel ha dato vita all’ennesima accelerazione che ha messo in difficoltà Tiller e Tim Van Dijke, subito staccati. Stessa sorte è poi toccata a Stuyven vittima di una foratura in un momento molto delicato della corsa. All’uscita del terzo ed ultimo tratto di sterrato Milan aveva circa 20″ sul terzetto Van der Poel-Pedersen-Pithie mentre il gruppo, formato da una trentina di corridori e che nel frattempo avveva riassorbito Stuyven, Tiller e Van Dijke, era scivolato a 45″. Le trenate di Van der Poel hanno man mano riavvicinato Milan che è stato poi ripreso ai -63. Subito in contropiede è ripartito Pedersen, ma stavolta il campione del mondo ha immediatamente chiuso.
Nei chilometri successivi il vari gruppi inseguitori si sono ricompattati organizzando l’inseguimento. Ai -55 il gap era sceso sotto i 30″ e così davanti sono ricominciati gli attacchi della coppia Lidl-Trek: prima Pedersen (-55) e poi Milan (-54) hanno provato l’allungo. Al secondo passaggio sul Kemmelberg (-52) è partito nuovamente Pedersen. L’attacco del campione del mondo del 2019 ha messo in difficoltà il compagno Milan, poi ripreso dal gruppo inseguitore ormai molto vicino alla testa della corsa, mentre Van der Poel pur resistendo insieme a Pithie ha dato i primi segnali di stanchezza. Proprio dopo il Kemmelberg, dal gruppo è partito tutto solo Matteo Trentin evidentemente intenzionato a rientrare in solitaria sul trio di testa, ma ha poi desistito.
Sul penultimo muro, il Baneberg, è stato il turno di Hugo Page (Intermarché-Wanty) e Ben Turner (Ineos Grenadiers) che hanno approfittato del rallentamente del gruppo per evadere e andare in caccia del terzetto di testa. All’imbocco dell’ultimo passaggio sul Kemmelberg (-35) Pedersen, Pithie e Van der Poel avevano 40″ sui due inseguitori e 55″ su quel che rimaneva del gruppo. Giunti sul muro Pedersen ha forzato, mandando in difficoltà Pithie mentre Van der Poel ha resistito a ruota del danese. In testa alla corsa sono così rimasti i due favoriti, mentre il neozelandese ha dovuto alzare bandiera bianca.
Ai -30 il nuovo duo battistrada aveva una ventina di secondi sul neozelandese, circa un minuto su Page, Turner e Anthony Turgis (TotalEnergies) che nel frattempo era uscito dal gruppo, mentre il plotone ormai quasi rassegnato inseguiva invece ad 1′30″.
Finite le asperità, Pedersen e Van der Poel hanno proseguito di comune accordo aumentando ulteriormente il gap su tutti gli inseguitori. Pithie, resosi conto di non poter più raggiungere i primi due, ai -25 si è rialzato facendosi riprendere dagli altri 3 contrattaccanti che a quel punto avevano 1′05″ di ritardo. Il gruppo, tirato in maniera più convinta dagli uomoni della Soudal-Quick Step, si era nel frattempo riavvicinato (1′20″) e qualche chilometro più in là (-15) è riuscito a rinvenire sul quartetto inseguitore. Le trenate di Asgreen e Lampaert, coadivuati a questo punto anche dagli uomini della Visma, non erano però sufficienti per andare a riprendere i due scatenati battistrada.
Pedersen e Van der Poel hanno continuato a darsi cambi regolari fino all’ultimo km imboccato in testa da Pedersen con Van der Poel a ruota. Il danese ha lanciato la sua lunghissima volata ai 200 metri, Van der Poel gli ha preso la scia ed ha provato ad uscire dalla ruota del rivale ai -100, ma non è riuscito a superarlo finendo per rialzarsi negli ultimi metri. Pedersen ha così colto la sua seconda vittoria nella Gand-Wevelgem dopo il successo del 2020, relegando il campione del mondo al secondo posto. Terzo posto per Jordi Meeus che ha regolato il gruppo inseguitore (arrivato a 16″) superando allo sprint Jasper Philipsen, uno splendido Jonathan Milan e Olav Kooij. Completano la top ten Biniam Girmay (Intermarchè-Wanty), Tim Merlier, Dylan Groenewegen (Team Jayco-Alula) e Matteo Trentin.
Per Pedersen una vittoria assai convincente al cospetto del fuoriclasse neerlandese. Una vittoria che rilancia le quotazioni del danese in vista del Giro delle Fiandre di domenica prossima. Van der Poel, pur dimostrando di avere una gran gamba, ha palesato qualche piccola crepa che lascia qualche speranza agli avversari.
Pierpaolo Gnisci
IL PAGELLONE DELLA GAND-WEVELGEM, TANTE SUFFICIENZE MA ANCHE COCENTI DELUSIONI
marzo 26, 2023 by Redazione
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Le pagelle de Ilciclismo ai protagonisti e non della Gand-Wevelgem. Su tutti brilla la coppia della Jumbo Visma formata da Christophe Laporte e Wout van Aert. Una garanzia di spettacolo e solidità di squadra. L’altra faccia della medaglia registra invece diverse insufficienze
Christophe Laporte. Attivo già nell’azione che porta ad una prima scrematura del gruppo con una quindicina di ciclisti all’inseguimento della fuga di giornata, salvo poi rientrare nei ranghi, riparte insieme a Van Aert tra Molenberg e secondo Kemmelberg, facendo il vuoto insieme al compagno che al termine della corsa ricambia il favore dopo l’E3 Saxo Bank Classic del 2022. E’ il quarto ciclista francese a vincere la Gand-Wevelgem e non è poco considerando che i primi due furono due leggende di questo sport come Jacques Anquetil e Bernard Hinault. Voto 8.
Sep Vanmarcke. Il primo vero battuto, ordine d’arrivo alla mano, rispetto allo strapotere della Jumbo Visma. Un podio che comunque fa morale per un ciclista che è nella fase calante della carriera ma che in condizioni particolari riesce ancora a dire la sua. Voto 7
Wout van Aert. La progressione irresistibile del campione belga alla quale resiste soltanto Laporte è probabilmente la cosa più bella rimasta negli occhi di tifosi ed appassionati della piovosissima Gand-Wevelgem 2023. Concede al compagno la vittoria ma per la forma dimostrata in questa settimana sembra già l’uomo da battere domenica prossima al Giro delle Fiandre. Voto 7.5.
Frederik Frison. Due quarti posti in quattro giorni per il corazziere della Lotto Dstny, tra Classic Brugge DePanne e Gand-Wevelgen, che alla soglia dei 30 anni possono aprirgli le porte del protagonismo nelle classiche del Nord. Voto 6.5.
Mads Pedersen. Tra i più attesi oggi, all’ex campione del mondo manca ancora qualcosa per brillare nelle classiche del Nord, nonostante abbia già in carniere la Gand-Wevelgem del 2020. Sono comunque oggettivamente troppi i piazzamenti dell’ex campione del mondo danese. Vediamo cosa combinerà nei prossimi appuntamenti, tra Dwars door Vlaanderen e Giro delle Fiandre. Voto 6.
Filippo Ganna. Il capitano dell’INEOS merita la sufficienza a dispetto della caduta che lo ha estromesso a circa metà del percorso insieme al compagno Michal Kwiatkowski. La squadra inglese fino all’incidente di Filippo era sempre nelle prime posizioni del gruppo e spesso imponeva anche il ritmo alla corsa. Davvero un peccato perché l’Italia puntava forte su di lui dopo un’ottima Sanremo ed una buona E3 Saxo Bank Classic. Ci auguriamo di rivederlo in forma già al Giro delle Fiandre. Voto 6.
Greg van Avermaet. Anche lui termina nel gruppo di Sagan, ma almeno ci ha provato nella prima parte infilandosi nella fuga di giornata. Van Avermaet ha voluto provarci. In lui magari con il passare del tempo sono mancate le gambe, ma la testa no. Voto 6.
Matteo Trentin. Il primo italiano all’arrivo. Un ventunesimo posto abbastanza deludente per il veneto, che oggi poteva essere il capitano dell’UAE team Emirates, ma Mikkel Bjerg e addirittura Pascal Ackermann hanno fatto meglio di lui, quindi il voto non può essere che negativo. Voto 5.
Jasper Philipsen. Non termina la Gand, lui che tra i velocisti era quello che nelle previsioni della vigilia sembrava essere il più resistente ad acqua, freddo e ‘berg’. Lo stesso Tom Boonen ne aveva lodato la forma e le qualità, ma il belga ha deluso le aspettative. Voto 4.
Peter Sagan. Dispiace vedere il tre volte campione del mondo arrancare nelle retrovie del gruppo e staccarsi ancora prima delle fasi salienti della corsa. Arrivare nell’ultimo gruppo dei battuti ad oltre 11 minuti di ritardo da Laporte fa pensare e sospirare. Quando non ci sono più né la testa né le gambe. Voto 4.
Luigi Giglio
LAPORTE VINCE LA GAND-WEVELGEN NEL TRIONFO DELLA JUMBO VISMA
marzo 26, 2023 by Redazione
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Christophe Laporte e Wout van Aert arrivano tutti soli a Wevelgem dopo un attacco incrociato tra Molenberg e Kemmelberg. La coppia della Jumbo Visma ripete l’exploit dello scorso anno all’E3 Saxo Bank ma questa volta primo e secondo si invertono. Ganna cade e si ritira
La Gand-Wevelgem 2023 conserva complessivamente lo stesso percorso dello scorso anno quando a vincere fu Biniam Girmay (Team Intermarchè Wanty Gobert), che diede la prima storica vittoria all’Africa in una classica così prestigiosa. Si parte da Ypres e si arriva a Gand dopo oltre 260 km. La strada sarà pianeggiante fino alla serie di nove ‘berg’ che caratterizzeranno il finale di corsa, dal km 166 al km 226. Tra il Kemmelberg ed il Monteberg, quarto e quinto berg da affrontare, ci saranno anche tre settori in sterrato/pavè che potrebbero indurire ulteriormente la corsa, già di suo impegnativa perché sono previsti pioggia e vento. Alla partenza, oltre a Girmay, non mancano gli specialisti del Nord tra cui, in ordine sparso, citiamo Wout van Aert e Christophe Laporte (Team Jumbo Visma), Mads Pedersen e Jasper Stuyven (Team Trek Segafredo), Tim Merlier e Kasper Asgreen (Team Soudal Quick Step), Jasper Philipsen (Team Alpecin Deceuninck), Matej Mohoric (Team Bahrain Victorious). L’Italia punta a degli outsider di tutto rispetto come Matteo trentin (UAE Team Emirates), Filippo Ganna (Team INEOS Grenadiers) ed Alberto Bettiol (Team EF Education EasyPost). Dopo poco più di 10 km dalla partenza di Ypres evadeva la fuga di giornata grazie all’azione di cinque ciclisti: Lewis Askey (Team Groupama FDJ), Johan Jacobs (Team Movistar), Milan Fretin (Team Flanders Baloise), Luca van Boven (Team Bingoal WB) e Colin Joyce (Team Human Powered Health). Dopo 63 km Greg van Avermaet (Team AG2R Citroen), Yevgeniy Fedorov (Team Astana Qazaqstan) e Jelle Wallays (Team Cofidis) raggiungevano i cinque ciclisti in testa alla corsa. Al km 95 altri sei ciclisti riuscivano a raggiungere il gruppo di testa, ovvero Mike Teunissen (Team Intermarchè Circus Wanty), Jenthe Biermans (Team Arkea Samsic), Elmar Reinders (Team Jayco AlUla), Aaron van Poucke (Team Flanders Baloise), Sandy Dujardin (Team TotalEnergies), Guillaume van Keirsbulck (Team Bingoal WB). Erano così 14 i fuggitivi ‘totali’. Il gruppo inseguiva per il momento a 3 minuti e mezzo. Tra vari rimescolamenti, favoriti dalla pioggia battente che faceva aumentare la fatica nel gruppo, una volta ripresa la fuga ricominciavano vari attacchi nella seconda parte del tracciato, dopo aver superato i tratti in sterrato/pavè. Purtroppo si segnalava anche il ritiro di Pilippo Ganna e di Michal Kwiatkowski (Team INEOS Grenadiers) a causa di una caduta. Erano Christophe Laporte e Wout van Aert (Team Jumbo Visma) che si involavano come nell’E3 Harelbeke 2022. L’azione giusta della coppia si concretizzava tra il Monteberg ed il secondo Kemmelberg. Il gruppo provava a reagire tirato dal team INEOS e dal team Alpecin Deceuninck ma Van Aert e Laporte in breve tempo arrivavano ad avere oltre 1 minuto di vantaggio. La coppia di testa si presentava ai piedi del terzo Kemmelberg, scalato però da un altro versante, con 1 minuto e 10 secondi sul gruppo inseguitore. Era ormai un deja vu dell’anno scorso alla E3 Saxo Bank Classic con Van Aert e Laporte che si avviavano insieme per la parata finale. E se lo scorso anno non ci fu volata, con Van Aert che si impose sul francese, questa volta il campione belga ‘ricambiava’ il favore, con Laporte che tagliava per primo il traguardo. Al terzo posto, dopo che un gruppetto di inseguitori si era staccato dal gruppo principale, si piazzava Sep Vanmarcke (Team Israel Premier Tech) a quasi 2 minuti di ritardo da Laporte mentre chiudevano la top five Frederik Frison (Team Lotto Dstny) in quarta posizione e Mads Pedersen (Team Trek Segafredo) in quinta posizione. Laporte ottiene la prima vittoria stagionale e insieme a Van Aert potrà preparare al meglio il Giro delle Fiandre.
Antonio Scarfone
GAND-WEVELGEM 2021: LE PAGELLE
marzo 29, 2021 by Redazione
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Le pagelle dell’edizione 2021 della Gand-Wevelgem vinta da Wout van Aert
WOUT VAN AERT: Sarebbe stato bello vederlo lottare fianco a fianco con Mathieu Van Der Poel, ma l’olandese non c’è e il capitano della Jumbo-Visma fa quello che vuole. Attivo nei ventagli, strepitoso sui muri, infallibile in volata. Con la Gand-Wevelgem conquista la terza vittoria stagionale in undici corse a cui ha preso parte. Podio alla Milano-Sanremo, secondo in classifica generale alla Tirreno-Adriatico, vincitore della classifica a punti della Corsa dei due Mari, quarto posto alle Strade Bianche, una certezza e una costante di rendimento che fanno di Van Aert uno degli assi del ciclismo mondiale. VOTO: 10
GIACOMO NIZZOLO: Il capitano della Qhubeka Assos corre da ciclista esperto e navigato, sfrutta una buona gamba e non si lascia sorprendere, tranne che nella volata finale dove parte in posizione troppo dietro e lontana da Van Aert. Peccato. VOTO: 7,5
NATHAN VAN HOOYDONCK: Il dirimpettaio della Jumbo-Visma fa un gran lavoro per il proprio capitano. Corre con generosità e senso del dovere, sempre pronto ogni volta che il capitano gli chiede di spingere il gruppo o di rincorrere qualcuno. VOTO: 7,5
STEFAN KÜNG: Lo svizzero è un treno, corre sempre all’attacco e prova a beffare i velocisti nel finale. Purtroppo per lui i velocisti lo conoscono bene e non gli lasciano spazio. VOTO: 7
MATTEO TRENTIN: Nelle classiche del nord c’è sempre, ma il corridore della UAE-Team Emirates non riesce mai a fare la differenza, trovando sempre qualcuno più forte di lui. Costante piazzato. VOTO: 6,5
SONNY COLBRELLI e MICHAEL MATTHEWS: Riescono a farsi trovare pronti nel gruppo che si andrà a giocare la vittoria finale, soffrono sui muri, barcollano ma non mollano. Arrivano sfiniti allo sprint. VOTO: 6,5
DYLAN VAN BAARLE: L’olandese della Ineos Grenadiers ha una buona gamba, ma si fa trovare impreparato quando si aprono i ventagli. Tra i big tagliati fuori è l’unico, però, che prova un inseguimento decente. Termina ottavo a 52” da Van Aert. VOTO: 6
GIANNI VERMEERSCH: Dopo il fortait di Van der Poel tocca a lui prendere in mano le redini dell’Alpecin-Fenix. Il buon Gianni fa quel che può. VOTO: 6
SAM BENNETT: Il velocista della Decuninck-QuickStep è l’unico del team di Lefevere a trovarsi nel ventaglio di testa. Cede a 33 chilometri dalla linea d’arrivo dopo aver combattuto anche contro problemi di stomaco. VOTO: 6
ANTHONY TURGIS: Si trova in una buona condizione fisica e atletica, uno stato che il corridore della Total Direct Énergie non riesce, però, a sfruttare come si deve. VOTO: 5,5
ARNAUD DÉMARE e GREG VAN AVERMAET: Si lasciano trovare impreparati nella fase decisiva della corsa e tentano, prima il francese e poi il belga, un timido tentativo per rientrare, tentativo a cui solo le telecamere hanno trovato piacere. VOTO: 5
YVES LAMPAERT: Il corridore belga si è lasciato ingabbiare, corsa da dimenticare per la Deceuninck-Quick Step che rimane lontano dal provarla a vincere. Il belga Lampaert termina quattordicesimo 1′25” dopo il vincitore e dopo vani tentativi di rientrare nel gruppo Van Aert. VOTO: 5
JOHN DEGENKOLB: Corsa totalmente anonima per il tedesco. VOTO: 5
Luigi Giglio
VAN AERT SVERNICIA GLI ITALIANI ALLA GAND-WEVELGEM
marzo 28, 2021 by Redazione
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Un grande Wout Van Aert (Jumbo-Visma) vinceva in una volata ristretta di soli sette ciclisti l’ottantatresima edizione della Gand-Wevelgem, corsa del calendario Uci World Tour di 254,00 chilometri che dalla città di Ypres terminava a Wevelgem.
Una Gand-Wevelgem spettacolare, segnata dalle forti raffiche di vento e dall’assenza forzata della Trek-Segafredo e della Bora-Hansgrohe a causa di positività al covid riscontrate nel loro gruppo squadra, a cui si aggiungeva anche l’assenza dell’acerrimo rivale di Van Aert: Mathieu Van der Poel. Il fuoriclasse olandese aveva deciso di rallentare un attimo e ricaricarsi in vista del Giro delle Fiandre.
Con il vincitore dell’anno scorso anno Mads Pedersen (Trek – Segafredo) costretto ai box, tra le folate del vento si partiva da Ypres, cittadina tristemente nota per la battaglia che si combattè nella prima guerra mondiale nei mesi di aprile e maggio 1915 tra i belgi e i francesi da un lato e i tedechi dall’altro, battaglia dove avvenne per la prima volta l’uso di armi chimiche, precisamente l’uso di gas tossico.
Gruppo che subito la partenza vedeva vari ciclisti tentare la fuga. Dopo soli 8 chilometri si muovevano Christophe Noppe (Arkéa Samsic), Jonas Rutsch e Stefan Bissegger (EF Education-Nippo), e Laurenz Rex (Bingoal Pauwels Sauces WB), ai quattro si sarebbe accodato dopo un centinaio di metri Yevgeniy Fedorov (Astana Premier Tech). I fuggitivi, di cui Noppe non faceva più parte, aiutati dal vento portavano il loro vantaggio sul gruppo a 9′ quando i chilometri percorsi erano appena cinquanta. Quando la strada, salendo verso nord incontrava il vento forte lateralmente, il gruppo si spezzava in più parti con gruppi di ciclisti che formavano i famosi ventagli. A 175 km dalla fine nel primo ventaglio si sono trovavano 21 ciclisti, tutti bravi a farsi trovare pronti e preparati. Deceuninck- QuickStep che si lasciava sorprendere indietro, unico corridore per il team di Lefévére presente era Sam Bennett. Il primo ventaglio era formato dagli italiani Sonny Colbrelli (Bahrain-Victorious), Matteo Trentin (UAE-Emirates) e Giacomo Nizzolo (Qhubeka Assos), gli altri componenti del gruppo erano Sam Bennett (Deceuninck-Quick Step), Jasper De Buyst (Lotto Soudal), Danny Van Poppel (Intermarché-Wanty), Wout Van Aert e Nathan Van Hooydonck (Jumbo-Visma), Jack Bauer, Luka Mezgec, Michael Matthews e Robert Stannard (BikeExchange), Imanol Erviti e Lluís Mas (Movistar), Jasha Sütterlin (DSM), Sven Erik Bystrøm (UAE-Emirates), Stefan Küng (Groupama-FDJ), Michal Golas (Ineos Grenadiers), Timothy Dupont (Bingoal), Jérémy Lecroq e Cyril Lemoine (B&B Hotels p/b KTM). I fuggitivi venivano ripresi a 154 chilometri dall’arrivo, mentre tiravano all’inseguimento nel secondo ventaglio gli uomini dell’AG2R Citroen Team e della Deceuninck, con quest’ultimi che invece di recuperare terreno continuavano a spezzare il loro gruppo facendo perdere contatto a gente come Philippe Gilbert (Lotto) e Jens Keukeleire (EF Education Nippo).
Con la corsa che stava per raggiungere i primi muri, la Deceuninck-QuickStep si giocava le ultime carte facendo attaccare Davide Ballerini, Zdenek Stybar e Yves Lampaert. Azione di cuore ma dall’esito negativo scontato. Selezine che avveniva invece anche tra i ciclisti che facevano parte del gruppo di Van Aert. Sul secondo passaggio del Kemmelberg, quando di chilometri ne mancavano 53, il fuoriclasse Van Aert attaccava portandosi dietro il compagno di squadra Van Hooydonck, Bennett, Van Poppel, Matthews, Küng e tutti e tre gli italiani che facevano parte del gruppetto: Trentin, Colbrelli e Nizzolo. Mentre Arnaud Démare (Groupama – FDJ)prima, e Greg Van Avermaet (AG2R Citroen)dopo, si lanciavano da dietro in futili tentativi di inseguimento, i nove in testa procedevano spediti all’arrivo.
A sedici chilometri dall’arrivo si staccava Bennett, salutando così anche l’ultima possibilità in casa Deceuninck-QuickStep. In prossimità del traguardo, con Matthews che si picchiava la gamba per sciogliere i muscoli (segno di problemi muscolari) e Bennett out, aumentavano le chances di vittoria per i tre corridori italiani, in particolar modo per Giacomo Nizzolo autore di un buon inizio di stagione. Proprio il corridore della Qhubeka Assos riprendeva facilmente un Kung che provava ad anticipare la volata ai meno due dal traguardo. L’arrivo in volata era ormai imminente, così il freddo e calmo Un Van Aert metteva il fido Van Hooydonck in testa a tenere alta l’andatura. Dopo un altro tentativo di Kung ai -300 metri si arrivava alla volata. Van Aert che aveva affiancato Kung, si lanciava in uno sprint imbattibile agile e potente. Alle sue spalle nulla potevano uno stanco Matthews e un Colbrelli non esplosivo. Amaro in bocca per Nizzolo, partito da troppo dietro, recuperava posizione su posizione chiudendo al secondo posto. Terzo posto per Trentin che seguiva a ruota Nizzolo,quarto posto per Colbrelli. Wout Van Aert aggiungeva così la Gand-Wevelgem al suo palmarès, corsa vinta meritatamente grazie alla sua condotta perfetta di gara, abile sui muri e sul pavé, scattante nel vento e freddo e attento nei momenti chiave della corsa.
Luigi Giglio
MADS PEDERSEN METTE LA FIRMA ALLA GAND-WEGELVEM
ottobre 12, 2020 by Redazione
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Corsa esplosa a 15 chilometri dal finale, l’ex campione del mondo batte in volata Florian Senechal (Deceuninck-QuickStep). Bene gli italiani Matteo Trentin (CCC Team) e Alberto Bettiol (EF Pro Cycling) rispettivamente terzo e quarto.
—IN CALCE ALL’ARTICOLO TROVERETE LE PAGELLE DELLA “GAND”—
Ottantaduesima edizione della Gand-Wevelgem che veniva vinta da Mads Pedersen (Trek-Segafredo), il quale aver condotto una corsa attenta e sempre nelle prime posizioni pronto a sfruttare l’azione decisiva. Edizione corsa in autunno come tutte le classiche del nord a causa dell’emergenza Covid-19. Al via col dorsale numero 1, si presentava il campione in carica Alexander Kristoff (UAE-Team Emirates), insieme a Wout Van Aert (Team Jumbo-Visma), Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix), mentre tra gli italiani con ambizioni di vittoria, ultimo connazionale a vincere la Gand-Wevelgem Luca Paolini nel 2016, c’erano Matteo Trentin (CCC Team) e Alberto Bettiol (EF Pro Cycling).
Corsa che partiva da Ypres in Belgio, località nota per una serie di bataglie durante la prima guerra mondiale. Dopo sei settori in pavé e nove cote nei 232,5 chilometri di gara, la corsa sarebbe terminata a Wevelgem. Pronti e via e partivano i primi attacchi di giornata, tra i vari tentativi, prendevano il largo sette corridori: Alexis Gougeard (AG2R La Mondiale), Mark Cavendish (Bahrain-Mclaren), Alexander Konychev (Mitchelton-Scott), Leonardo Basso (Ineos Grenadiers), Julien Morice (B&B Hotels – Vital Concept), Kenny Molly (Bingoal – Wallonie Bruxelles) e Gilles De Wilde (Sport Vlaanderen – Baloise). Un’annotazione per Cavendish, che a fine corsa, ai microfoni di Sporza diceva che la Gand-Wegelvem potrebbe essere stata l’ultima corsa della propria carriera. Speriamo di no. Collaborando bene tra loro, i fuggitivi raggiungevano un vantaggio di 7′34”. Gruppo che trainato dalle squadre dei big, li ripredeva a circa 65 km dalla conclusione.
Al primo passaggio sul Kemmelberg il gruppo si frantumava, mentre prima del secondo passaggio, tra il gruppo in testa attaccava Matteo Trentin (CCC Team). Dietro l’italiano della CCC Team si portavano Stefan Küng (Groupama -FDJ), Mads Pedersen (Trek-Segafredo),Gianni Vermeersch (Alpecin-Fenix), Mike Teunissen (Jumbo-Visma), ancora Alexis Gougeard, Florian Vermeersch (Lotto Soudal), Luke Rowe (Ineos Granadiers), Sep Vanmarcke (EF Pro Cycling). Il gruppeto veniva ripreso durante la terza scalata del Kemmelberg da un gruppetto che si era formato sempre sul Kemmelberg, ma al secondo passaggio grazie ad un attacco di Wout Van Aert. Il campione fiammingo aveva attaccato portandosi dietro altri ciclisti tra cui: Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix), Kasper Asgreen, Florian Sènèchal e Yves Lampaert (Deceunicnk QuickStep), Dylan Teuns (Bahrein McLaren), John Degenkolb (Lotto Soudal) e Alberto Bettiol (EF PRo Cycling).
Un Trenti scatanto a 15 km dall’arrivo attaccava nuovamente, alle sue spalle reagivano e lo raggiungevano Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix), Wout Van Aert (Jumbo-Visma), John Degenkolb (Lotto-Soudal), Alberto Bettiol (EF Education First), Stefan Kung (Groupama – FDJ), Florian Sènèchal e Yves Lampaert (Deceuninck – Quick-Step). Tra vari falsi tentativi di attacco, si arriva ai chilometri finali, Trentin attaccava ancora lasciando di stucco Van Aert e Van der Poel il quale si marcavano a vicenda non preoccupandosi colpevolmente degli altri avversari. Non si faceva sorprendere un attento ma stanco Bettiol e sopratutto Senechal, Kung e Pedersen. Proprio l’ex Campione del Mondo rilanciava, e si arrivava così allo sprint con i quattro che arrivavano a giocarsi la vittoria allo sprint con Pedersen che sprintava di prepotenza battendo Senechal. Terzo posto per un combattivo Trentin, quarto Bettiol. Solo ottavi e noni Van Aert e Van der Poel, i quali avevano fatto lavorare tanto i gregari per far uscire una corsa dura ma alla fine, marcandosi troppo, si erano lasciati sfuggire la vittoria. Dall’altra parte, grande successo meritato di Pedersen che dimostrava come il titolo di Campione del Mondo del 2019 non è stato un caso, ma un trionfo meritato.
LE PAGELLE
MADS PEDERSEN: Sempre attento in testa, su chiunque attaccasse si portava lui! Corre concentrato e senza scoprirsi più di tanto. Vittoria meritata con uno sprint regale. VOTO: 10
MATTEO TRENTIN: Vuole la vittoria e ci prova in tutti i modi. Il più combattivo di giornata, il terzo posto gli va stretto. VOTO: 8,5
FLORIAN SÉNÉCHAL: Anche lui corre in modo accorto. Ha uno squadrone dalla sua e lo fa lavorare bene. Viene battuto in volata da un strepitoso Pedersen. VOTO: 7,5
ALBERTO BETTIOL: Fra una settimana dovrà difendere il titolo del Giro delle Fiandre, al momento si tiene in formissima correndo un’ottima Gand-Wevelgem. VOTO: 7
STEFAN KÜNG: Ha trenate che fanno male ma allo sprint non è una macchina da guerra. Quinto posto sufficiente e che gli fa ben sperare per le prossime corse del nord. VOTO: 6,5
JOHN DEGENKOLB: La cancellazione della Parigi-Roubaix è una brutta cosa per tutti, per il tedesco più di altri, data la buona forma che non dimostrava da anni. VOTO: 6
ALEXANDER KRISTOFF: Il campione in carica arriva scarico all’appuntamento, 19° a oltre 3 minuti. VOTO: 5
WOUT VAN AERT e MATHIEU VAN DER POEL: Fanno lavorare tanto e molto i gregari per poi marcarsi a vicenda nel finale e lasciando la possibilità di giocarsi la vittoria finale ad altri. VOTO: 5
OLIVER NAESEN: Arriva scarico sul Kemmelberg, non riesce a seguire nè il primo attacco di Trentin, nè il secondo attacco di Van Aert. VOTO: 5
MARK CAVENDISH: Oggi protagonista in fuga, forse è la sua ultima corsa. per lui una mega Standing-Ovation. VOTO: 48, come le tappe vinte nei Grandi Giri.
Luigi Giglio
SAGAN FA TRIS, VIVIANI CHE PECCATO!
marzo 26, 2018 by Redazione
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Peter Sagan conquista per la terza volta in carriera la Gand – Wevelgem battendo allo sprint Elia Viviani che è rimasto chiuso nel momento chiave ed ha lanciato lo sprint con un attimo di ritardo, cosa che gli ha impedito di completare la rimonta sul campione del mondo.
Sarebbe bastato qualche metro in più ad Elia Viviani (Quick-Step Floors) per conquistare l’edizione 2018 della Gand – Wevelgem. L’olimpionico dell’omnium ha, infatti, mancato di pochissimo la rimonta allo sprint su Peter Sagan (Bora – Hansgrohe) che ha, dal canto suo, conquistato questa corsa per la terza volta eguagliando Merckx, Boonen e Super Mario Cipollini. A dire il vero, il velocista italiano rimane un po’ imbrigliato nel momento in cui viene lanciato lo sprint ed esce così tardi dalle ruote di chi lo precedeva. Il suo spunto, però, è di quelli irresistibili e Arnaud Démare (Groupama – FDJ) viene passato senza problemi mentre Sagan si salva per pochissimo dalla rimonta. Arrabbiato e deluso Viviani batte i pugni sul manubrio per la frustrazione di una vittoria sfuggita per un soffio.
Molto veloce la prima fase di gara tanto che, nonostante i continui tentativi, è necessario aspettare il chilometro 35 per assistere al formarsi di una fuga, composta da José Gonçalves (Katusha – Alpecin), Brian van Goethem (Roompot – Nederlandse Loterij) e Frederik Frison (Lotto-Soudal), presto raggiunti anche da Filippo Ganna (UAE Team Emirates), Jimmy Duquennoy (WB Aqua Protect Veranclassic) e Jan-Willem Van Schip (Roompot – Nederlandse Loterij).
Dopo una prima fase in cui il gruppo sembra non voler concedere spazio, gli attaccanti riescono a guadagnare rapidamente un buon margine che arriva a toccare i dieci minuti. Successivamente la corsa vive fasi alterne con il vantaggio dei fuggitivi che cala in concomitanza con i passaggi chiave della corsa, nei quali in gruppo si lotta per le prime posizioni e la velocità è più elevata. Nelle fasi tra una e l’altra difficoltà il gap tende, invece, ad aumentare a causa del rilassamento del gruppo. Nelle fasi di calo, però, il vantaggio subisce abbattimenti maggiori rispetto agli ampliamenti avvenuti nelle fasi di calma.
Le cose cambiano dopo le Plugstreets, con la BMC che, in un primo tempo, spezza il gruppo con una forte accelerazione e, successivamente, tira i remi in barca. In questa fase, il vantaggio della fuga si riduce ad un solo minuto e Jelle Wallays (Lotto Soudal), Julien Vermote (Dimension Data), Viacheslav Kuztensov (Katusha-Alpecin) e Alex Kirsch (WB Aqua Protect Veranclassic) decidono di approfittare della situazione per riportarsi sulla testa della corsa.
In gruppo è uno scatenato Philippe Gilbert (Quick-Step Floors) che polverizza il plotone con una delle sue accelerazioni, alla quale risponde Sep Vanmarcke (Education First-Drapac), che si porta dietro tutti i big.
Segue una fase molto inquieta, con continue accelerazioni e relative risposte, alla fine della quale alle spalle dei fuggitivi si trova un gruppo composto da Sagan, Markus Burghart (Bora-Hansgrohe), Jens Debusschere (Lotto Soudal), Philippe Gilbert, Yves Lampaert, Zdeněk Štybar, Elia Viviani (Quick-Step Floors), Oliver Naesen (Ag2r La Mondiale), Sep Vanmarcke, Sacha Modolo (EF-Drapac), Arnaud Démare (Groupama-FDJ), Matteo Trentin, Luka Mezgec (Mitchelton-Scott), Danny Van Poppel (LottoNL-Jumbo), Michael Matthews (Team Sunweb), Jasper Stuyven (Trek-Segafredo), Preben Van Hecke (SportVlaanderen-Baloise), Wout van Aert (Veranda’s Willems-Crelan), Christophe Laporte (Cofidis) e Guillaume Van Keirsbulck (Wanty-Groupe Gobert).
Tra i big attardati vanno segnalati Alexander Kristoff (UAE-Team Emirates) e soprattutto lo sfortunato Gianni Moscon (Sky), che ha perso il treno buono a causa di un urto contro una transenna. L’inseguimento è molto difficile vista la qualità degli uomini davanti e il secondo gruppo deve alzare bandiera bianca, mentre i big davanti vanno a chiudere sui fuggitivi.
Nella fase finale ci sono numerosi tentativi di attacco, tutti stoppati da Gilbert che tenta poi di evitare altri attacchi con un’andatura elevata per favorire lo sprint di Viviani. All’ultimo chilometro prova l’affondo Vanmarcke, ma anche il suo tentativo viene vanificato. Si arriva così allo sprint, lanciato da Sagan con Demare dalla parte opposta e Viviani che rimane un po’ chiuso. Trovato il pertugio giusto, Viviani rimonta agevolmente Démare e si avvicina moltissimo a Peter Sagan, senza però riuscire a sopravanzarlo.
Sagan continua a fare incetta di vittorie, sperando che queste possano fargli dimenticare in fretta di non essere riuscito neppure quest’anno nel tentativo di conquistare quella Classicissima che insegue ormai da molti anni.
Benedetto Ciccarone
1 Peter Sagan (Svk) Bora-Hansgrohe 5:53:37
2 Elia Viviani (Ita) Quick-Step Floors
3 Arnaud Demare (Fra) FDJ
4 Christophe Laporte (Fra) Cofidis, Solutions Credits
5 Jens Debusschere (Bel) Lotto Soudal
6 Oliver Naesen (Bel) AG2R La Mondiale
7 Matteo Trentin (Ita) Mitchelton-Scott
8 Zdenek Stybar (Cze) Quick-Step Floors
9 Jasper Stuyven (Bel) Trek-Segafredo
10 Wout Van Aert (Bel) Veranda’s Willems Crelan
11 Sacha Modolo (Ita) EF Education First-Drapac p/b Cannondale
12 Jan Willem van Schip (Ned) Roompot-Nederlandse Loterij
13 Michael Matthews (Aus) Team Sunweb
14 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
15 Julien Vermote (Bel) Dimension Data
16 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Katusha-Alpecin
17 Philippe Gilbert (Bel) Quick-Step Floors
18 Marcus Burghardt (Ger) Bora-Hansgrohe
19 Brian van Goethem (Ned) Roompot-Nederlandse Loterij
20 Yves Lampaert (Bel) Quick-Step Floors 0:00:05
21 Sep Vanmarcke (Bel) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 0:00:08
22 Guillaume Van Keirsbulck (Bel) Wanty-Groupe Gobert
23 Luka Mezgec (Slo) Mitchelton-Scott 0:00:12
24 Magnus Cort (Den) Astana Pro Team 0:01:01
25 Alexander Kristoff (Nor) UAE Team Emirates
26 Michael Valgren (Den) Astana Pro Team 0:01:14
27 Preben Van Hecke (Bel) Sport Vlaanderen-Baloise 0:01:22
28 Tony Martin (Ger) Katusha-Alpecin 0:02:49
29 Justin Jules (Fra) WB Aqua Protect Veranclassic 0:03:14
30 Andrea Pasqualon (Ita) Wanty-Groupe Gobert
31 Alex Kirsch (Lux) WB Aqua Protect Veranclassic
32 Edward Theuns (Bel) Team Sunweb 0:03:17
33 Jasha Sütterlin (Ger) Movistar Team
34 Mike Teunissen (Ned) Team Sunweb
35 Dries Van Gestel (Bel) Sport Vlaanderen-Baloise
36 Koen de Kort (Ned) Trek-Segafredo
37 Bert Van Lerberghe (Bel) Cofidis, Solutions Credits
38 Timo Roosen (Ned) LottoNL-Jumbo
39 Niki Terpstra (Ned) Quick-Step Floors
40 Frederik Frison (Bel) Lotto Soudal
41 Jelle Wallays (Bel) Lotto Soudal
42 Danny van Poppel (Ned) LottoNL-Jumbo
43 Filippo Ganna (Ita) UAE Team Emirates
44 Daniel Oss (Ita) Bora-Hansgrohe
45 Gianni Moscon (Ita) Team Sky
46 Alexey Lutsenko (Kaz) Astana Pro Team
47 Florian Senechal (Fra) Quick-Step Floors
48 John Degenkolb (Ger) Trek-Segafredo
49 Heinrich Haussler (Aus) Bahrain-Merida
50 Sebastian Langeveld (Ned) EF Education First-Drapac p/b Cannondale
51 Coen Vermeltfoort (Ned) Roompot-Nederlandse Loterij 0:05:34
52 Rudy Barbier (Fra) AG2R La Mondiale
53 Ryan Gibbons (RSA) Dimension Data
54 Rick Zabel (Ger) Katusha-Alpecin
55 Juraj Sagan (Svk) Bora-Hansgrohe
56 Gijs Van Hoecke (Bel) LottoNL-Jumbo
57 Jérémy Lecroq (Fra) Vital Concept Club
58 Edward Planckaert (Bel) Sport Vlaanderen-Baloise
59 Lars Bak (Den) Lotto Soudal
60 Marcel Sieberg (Ger) Lotto Soudal
61 Julien Duval (Fra) AG2R La Mondiale
62 Huub Duijn (Ned) Veranda’s Willems Crelan
63 Christophe Noppe (Bel) Sport Vlaanderen-Baloise
64 Stefan Küng (Swi) BMC Racing Team
65 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
66 Roy Curvers (Ned) Team Sunweb
67 Stijn Devolder (Bel) Veranda’s Willems Crelan
68 Jorge Arcas (Spa) Movistar Team
69 Zico Waeytens (Bel) Veranda’s Willems Crelan
70 Owain Doull (GBr) Team Sky
71 Olivier Le Gac (Fra) FDJ
72 Boy van Poppel (Ned) Trek-Segafredo
73 Hugo Houle (Can) Astana Pro Team
74 Laurens De Vreese (Bel) Astana Pro Team
75 Carlos Barbero (Spa) Movistar Team
76 Nelson Oliveira (Por) Movistar Team
77 Christian Knees (Ger) Team Sky
78 Francisco Ventoso (Spa) BMC Racing Team
79 Dmitriy Gruzdev (Kaz) Astana Pro Team
80 Michal Golas (Pol) Team Sky
81 Edvald Boasson Hagen (Nor) Dimension Data
82 Pim Ligthart (Ned) Roompot-Nederlandse Loterij
83 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:05:39
84 Kristijan Koren (Slo) Bahrain-Merida
85 Ignatas Konovalovas (Ltu) FDJ
86 Jimmy Duquennoy (Bel) WB Aqua Protect Veranclassic
87 Jacopo Guarnieri (Ita) FDJ
88 Simone Consonni (Ita) UAE Team Emirates
89 Hector Carretero (Spa) Movistar Team
90 Ian Stannard (GBr) Team Sky
91 Tom Devriendt (Bel) Wanty-Groupe Gobert
92 Maarten Wynants (Bel) LottoNL-Jumbo
93 Dylan Groenewegen (Ned) LottoNL-Jumbo
94 Jos van Emden (Ned) LottoNL-Jumbo
95 Jurgen Roelandts (Bel) BMC Racing Team
96 Tom Scully (NZl) EF Education First-Drapac p/b Cannondale
97 Mathew Hayman (Aus) Mitchelton-Scott
98 Cyril Lemoine (Fra) Cofidis, Solutions Credits
99 Dylan van Baarle (Ned) Team Sky
100 Jack Bauer (NZl) Mitchelton-Scott
101 Alex Edmondson (Aus) Mitchelton-Scott
102 Nico Denz (Ger) AG2R La Mondiale 0:11:47
103 Floris Gerts (Ned) Roompot-Nederlandse Loterij
104 Kenneth Van Rooy (Bel) Sport Vlaanderen-Baloise
105 Luke Durbridge (Aus) Mitchelton-Scott
106 Benjamin King (USA) Dimension Data
107 Stijn Vandenbergh (Bel) AG2R La Mondiale
108 Antoine Duchesne (Can) FDJ
109 Tanguy Turgis (Fra) Vital Concept Club
110 Ramon Sinkeldam (Ned) FDJ
111 Jay Thomson (RSA) Dimension Data
112 Bert De Backer (Bel) Vital Concept Club
113 Lukas Spengler (Swi) WB Aqua Protect Veranclassic
114 Geoffrey Soupe (Fra) Cofidis, Solutions Credits
115 Mark McNally (GBr) Wanty-Groupe Gobert
116 Gediminas Bagdonas (Ltu) AG2R La Mondiale
117 Kenneth Vanbilsen (Bel) Cofidis, Solutions Credits
118 Marco Marcato (Ita) UAE Team Emirates
119 Michaël Van Staeyen (Bel) Cofidis, Solutions Credits
120 Sjoerd van Ginneken (Ned) Roompot-Nederlandse Loterij
121 Alberto Bettiol (Ita) BMC Racing Team
122 Ivan Garcia (Spa) Bahrain-Merida
123 Kristoffer Halvorsen (Nor) Team Sky
124 Sonny Colbrelli (Ita) Bahrain-Merida
125 Julien Stassen (Bel) WB Aqua Protect Veranclassic
126 Oliviero Troia (Ita) UAE Team Emirates
127 Ben Swift (GBr) UAE Team Emirates
128 Alex Dowsett (GBr) Katusha-Alpecin
129 David Per (Slo) Bahrain-Merida
130 Jenthe Biermans (Bel) Katusha-Alpecin
131 Borut Bozic (Slo) Bahrain-Merida
132 Michael Hepburn (Aus) Mitchelton-Scott
133 Nicolas Dougall (RSA) Dimension Data
134 Luka Pibernik (Slo) Bahrain-Merida
135 Michael Goolaerts (Bel) Veranda’s Willems Crelan
136 Taylor Phinney (USA) EF Education First-Drapac p/b Cannondale
137 Pieter Vanspeybrouck (Bel) Wanty-Groupe Gobert
138 Tim Declercq (Bel) Quick-Step Floors
139 Jean-Pierre Drucker (Lux) BMC Racing Team
140 Thomas Leezer (Ned) LottoNL-Jumbo
141 Bryan Coquard (Fra) Vital Concept Club
142 Maciej Bodnar (Pol) Bora-Hansgrohe
143 Oscar Gatto (Ita) Astana Pro Team
144 Kenny Dehaes (Bel) WB Aqua Protect Veranclassic
145 Jasper De Buyst (Bel) Lotto Soudal
146 Tony Gallopin (Fra) AG2R La Mondiale
147 Kris Boeckmans (Bel) Vital Concept Club
148 Dries De Bondt (Bel) Veranda’s Willems Crelan
149 Julien Morice (Fra) Vital Concept Club 0:11:56
VAN AVERMAET CALA IL TRIS
marzo 27, 2017 by Redazione
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Dopo l’Omloop Het Nieuwsblad ed l’E3 Harelbeke Greg Van Avermaet si aggiudica anche la Gand – Wevelgem, nel giorno in cui Alejandro Valverde vince la Volta Catalunya, l’altra prova World Tour che si concludeva in contemporanea. Dietro Van Avermaet al secondo posto si piazza il fiammingo Keukeleire, al terzo Peter Sagan. Per il belga terza affermazione nel World Tour del 2017, che lo proietta come avversario più accreditato a contendere a Sagan il successo nell’imminente Giro delle Fiandre.
La Gand – Wevelgem si presenta con significative novità sul tracciato, finalizzate ad accrescere soprattutto lo spettacolo nel finale. Spazio dunque ai Ploegsteert, sterrati che il gruppo ha affrontato in fila indiana rendendo la corsa ancora più ostica da interpretare. Tra i muri in pavé, la doppia scalata del Kemmelberg ha costituito come sempre il piatto forte di una classica tra le più affascinanti della Campagna del Nord. Ed è proprio nell’ultimo passaggio sul Kemmelberg che la corsa si accende. Van Avermaet scatta, Sagan lo blocca subito. In testa insieme a loro resta un gruppo di quindici corridori, che si riducono a cinque a 20 km dal traguardo. Oltre a Van Avermaet (BMC) e Sagan (Bora Hansgrohe), in testa restano Keukeleire (Orica Scott), Andersen (Sunweb) e Terpstra (Quick-Step). Quest’ultimo non tira e Sagan gli fa il buco. Van Avermaet e Keukeleire guadagnano così qualche metro senza neanche scattare e il divario tra i due davanti e i tre dietro resta immutato per tutti i 13 km che separano la testa della corsa dal traguardo. È un gap di 200 metri che non sarà più recuperato. Passato l’ultimo chilometro Van Avermaet conduce in testa la volata, Keukeleire prova ad uscire dalla ruota ma senza risultato. Per il capitano della BMC è vittoria, mentre dietro Sagan si aggiudica la terza posizione. Buona la prova degli italiani, che sono mancati però nel momento clou della corsa. Colbrelli, Bettiol e Trentin, presenti alla fine della discesa del Kemmelberg, non sono riusciti a inserirsi nel gruppo dei cinque che sono poi andati a disputarsi la vittoria. Manca ancora qualcosa per colmare il divario con i migliori del lotto per questo tipo di corse, ma la strada è quella giusta.
Valerio Capsoni
ORDINE D’ARRIVO
1 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 5:39:05
2 Jens Keukeleire (Bel) Orica-Scott
3 Peter Sagan (Svk) Bora-Hansgrohe 0:00:06
4 Niki Terpstra (Ned) Quick-Step Floors
5 John Degenkolb (Ger) Trek-Segafredo
6 Tom Boonen (Bel) Quick-Step Floors
7 Jens Debusschere (Bel) Lotto Soudal
8 Michael Matthews (Aus) Team Sunweb
9 Fernando Gaviria (Col) Quick-Step Floors
10 Sacha Modolo (Ita) Team UAE Emirates
11 Maxime Vantomme (Bel) WB Veranclassic Aqua Protect
12 Bert Van Lerberghe (Bel) Sport Vlaanderen – Baloise
13 Sonny Colbrelli (Ita) Bahrain-Merida
14 Juraj Sagan (Svk) Bora-Hansgrohe
15 Christophe Laporte (Fra) Cofidis, Solutions Credits
16 Søren Kragh Andersen (Den) Team Sunweb
17 Sam Bennett (Irl) Bora-Hansgrohe
18 Jos Van Emden (Ned) Team LottoNl-Jumbo
19 Edward Theuns (Bel) Trek-Segafredo
20 Guillaume Van Keirsbulck (Bel) Wanty – Groupe Gobert
21 Ian Stannard (GBr) Team Sky
22 Oliver Naesen (Bel) AG2R La Mondiale
23 Coen Vermeltfoort (Ned) Roompot – Nederlandse Loterij
24 Daniele Bennati (Ita) Movistar Team
25 Marco Marcato (Ita) Team UAE Emirates
26 Luka Mezgec (Slo) Orica-Scott
27 Loïc Vliegen (Bel) BMC Racing Team
28 Jasha Sütterlin (Ger) Movistar Team
29 Scott Thwaites (GBr) Dimension Data
30 Yoann Offredo (Fra) Wanty – Groupe Gobert
31 Nikolas Maes (Bel) Lotto Soudal
32 Alberto Bettiol (Ita) Cannondale-Drapac
33 Michael Valgren Andersen (Den) Astana Pro Team
34 Hugo Houle (Can) AG2R La Mondiale
35 Bram Tankink (Ned) Team LottoNl-Jumbo
36 Hugo Hofstetter (Fra) Cofidis, Solutions Credits
37 Niccolo Bonifazio (Ita) Bahrain-Merida
38 Dries Van Gestel (Bel) Sport Vlaanderen – Baloise
39 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team
40 Andrey Grivko (Ukr) Astana Pro Team
41 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto Soudal
42 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team
43 Mitch Docker (Aus) Orica-Scott 0:00:13
44 Edvald Boasson Hagen (Nor) Dimension Data
45 Koen De Kort (Ned) Trek-Segafredo
46 Jasper Stuyven (Bel) Trek-Segafredo
47 Christopher Juul Jensen (Den) Orica-Scott
48 Julien Vermote (Bel) Quick-Step Floors
49 Yves Lampaert (Bel) Quick-Step Floors
50 Fabio Felline (Ita) Trek-Segafredo
51 Matteo Trentin (Ita) Quick-Step Floors
52 Zdenek Stybar (Cze) Quick-Step Floors
53 Dimitri Claeys (Bel) Cofidis, Solutions Credits
54 Luka Pibernik (Slo) Bahrain-Merida 0:00:30
55 Tom Van Asbroeck (Bel) Cannondale-Drapac 0:01:20
56 Marcel Sieberg (Ger) Lotto Soudal 0:01:32
57 Robert Wagner (Ger) Team LottoNl-Jumbo 0:07:26
58 Pim Ligthart (Ned) Roompot – Nederlandse Loterij
59 Julien Duval (Fra) AG2R La Mondiale
60 Elmar Reinders (Ned) Roompot – Nederlandse Loterij
61 Laurens De Vreese (Bel) Astana Pro Team
62 Moreno Hofland (Ned) Lotto Soudal
63 Huub Duyn (Ned) Veranda’s Willems Crelan
64 Iljo Keisse (Bel) Quick-Step Floors
65 Francisco Ventoso (Spa) BMC Racing Team
66 Jay Robert Thomson (RSA) Dimension Data
67 Carlos Barbero (Spa) Movistar Team
68 Rick Zabel (Ger) Katusha-Alpecin
69 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Katusha-Alpecin
70 Mark McNally (GBr) Wanty – Groupe Gobert
71 Simone Consonni (Ita) Team UAE Emirates
72 Ryan Mullen (Irl) Cannondale-Drapac
73 Alexander Kristoff (Nor) Katusha-Alpecin
74 Andrea Pasqualon (Ita) Wanty – Groupe Gobert
75 Kenneth Van Rooy (Bel) Sport Vlaanderen – Baloise
76 Bernhard Eisel (Aut) Dimension Data
77 Dennis Van Winden (Ned) Israel Cycling Academy
78 Arnaud Demare (Fra) FDJ
79 Mike Teunissen (Ned) Team Sunweb
80 Dylan Groenewegen (Ned) Team LottoNl-Jumbo
81 Amund Grondahl Jansen (Nor) Team LottoNl-Jumbo
82 Stefan Küng (Swi) BMC Racing Team
83 Borut Bozic (Slo) Bahrain-Merida
84 Jelle Wallays (Bel) Lotto Soudal
85 Baptiste Planckaert (Bel) Katusha-Alpecin
86 Dmitriy Gruzdev (Kaz) Astana Pro Team
87 Preben Van Hecke (Bel) Sport Vlaanderen – Baloise
88 Raymond Kreder (Ned) Roompot – Nederlandse Loterij
89 Berden De Vries (Ned) Roompot – Nederlandse Loterij
90 Dylan Teuns (Bel) BMC Racing Team
91 Gediminas Bagdonas (Ltu) AG2R La Mondiale
92 Héctor Carretero (Spa) Movistar Team
93 Marcus Burghardt (Ger) Bora-Hansgrohe
94 Maciej Bodnar (Pol) Bora-Hansgrohe
95 Lars Boom (Ned) Team LottoNl-Jumbo
96 Tyler Farrar (USA) Dimension Data
97 Dylan Van Baarle (Ned) Cannondale-Drapac
98 Mathew Hayman (Aus) Orica-Scott
99 Sebastian Langeveld (Ned) Cannondale-Drapac
100 Florian Senechal (Fra) Cofidis, Solutions Credits
101 Caleb Ewan (Aus) Orica-Scott
102 Wesley Kreder (Ned) Wanty – Groupe Gobert
103 Michael Morkov (Den) Katusha-Alpecin 0:13:47
104 Ivan Garcia (Spa) Bahrain-Merida
105 Federico Zurlo (Ita) Team UAE Emirates
106 Olivier Le Gac (Fra) FDJ
107 Mickael Delage (Fra) FDJ
108 Loic Chetout (Fra) Cofidis, Solutions Credits
109 Lukasz Wisniowski (Pol) Team Sky
110 Christian Knees (Ger) Team Sky
111 Christophe Masson (Fra) WB Veranclassic Aqua Protect
112 Gregory Rast (Swi) Trek-Segafredo
113 Tony Martin (Ger) Katusha-Alpecin
114 Edward Planckaert (Bel) Sport Vlaanderen – Baloise 0:13:51
115 Gianni Moscon (Ita) Team Sky 0:13:52
SAGAN(D) A WEVELGEM SPEZZA LA MALEDIZIONE: APPRENSIONE PER DEMOITIÉ, VITTIMA DI UNA MOTO
marzo 28, 2016 by Redazione
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Antoine Demoitié, 25enne belga della Wanty, è stato travolto da una moto dopo una caduta in gara e versa in condizioni critiche. Una circostanza tragica e pressoché inedita che offusca una corsa spettacolare.
La bici è rischio, le fatalità dagli esiti anche tragici in uno sport del genere sono auspicabilmente limitabili ma non inevitabili: tuttavia la rabbia e l’amarezza sono difficili da tenere a freno quando un corridore giovane rischia di morire in gara per un incidente con un mezzo meccanico. Non è il primo scontro tra auto o moto al seguito ed atleti; anzi nelle ultime stagioni questi eventi infausti sono divenuti sempre più ricorrenti, il che rende ancor più grave quanto accaduto oggi, nonché del tutto inadeguata, in questo caso, la parola “fatalità”. Tutto questo specialmente a fronte di una presunta maggior attenzione alla sicurezza e salute degli atleti che, in certe circostanze, minaccia perfino di snaturare lo sport in sé (vedasi l’annullamento della tappa di montagna alla Tirreno). Quali provvedimenti o studi sono stati messi in campo per limitare un fenomeno la cui incidenza appariva preoccupante già da tempo?
Quanto alla corsa, è stata vivace e appassionante fin dalle prime battute, complice il vento che, seppur non apocalittico come nella passata edizione, ha sferzato il percorso indurendo la gara già molto lontano dal traguardo. Come da copione, è partita presto una fuga di lunga gittata, entro la quale segnaliamo Westra, l’uomo Astana in passato già dimostratosi abile sulle pietre, e Pavel Brutt della Tinkoff, eroe delle epiche evasioni su distanze interminabili. Fuor da copione, come anticipato, faceva la propria irruzione in scena il vento, che sotto l’impulso della BMC del convalescente Van Avermaet spezzava il gruppo in diversi segmenti a ben 150 km dalla linea del traguardo (dando tra l’altro adito ad alcune foto davvero spettacolari!). L’uomo più importante tra coloro che si trovano attardati è Sep Vanmarcke, che mette alla frusta la propria Lotto NL: il ricongiungimento è comunque sofferto, con gli squadroni principali ben rappresentati davanti. Finalmente ai -90 km si torna a una situazione di gruppo compatto, ma è un modo di dire: il peloton non conta più di una sessantina di atleti.
Da qui la dinamica è quella di una classica in grande stile, come la Gand è tornata ad essere con il nuovo percorso indurito e la nuova collocazione nel calendario, lasciandosi definitivamente alle spalle alcuni anni di opacità vissuti nei più recenti decenni. Basti pensare che, a fronte di un forcing continuo e pressante della Trek di Cancellara, si lancia in avanscoperta dal Monteberg (-70) un drappello di nomi di primissima qualità, con poche speranze di vedere l’arrivo, certo, ma buttando sulla bilancia tattica la spada metaforica di una minaccia concreta, e innalzando di conseguenza in modo esponenziale la durezza di una gara via via più esigente. Si tratta di Trentin, mezzapunta con licenza di colpire in casa Etixx, il campioncino della Lotto belga (non quella olandese di Vanmarcke) Tiesj Benoot, Nizzolo, l’uomo veloce della Trek, e Oss, in gara con un certo margine di libertà date le condizioni non eccelse del capitano Van Avermaet. Con loro l’irriducibile Brutt, che al momento dell’attacco aveva già nelle gambe qualcosa come 170 km di fuga. Evidentemente non gli bastavano! Brutt è un compagno di Sagan, apparso molto isolato a confronto della forza collettiva dimostrata dalla Trek, dalla BMC o dall’Etixx, ma mandarlo all’attacco poteva non essere una mossa peregrina, in modo da averlo presso la testa della gara in caso di problemi meccanici o altro.
Fatto sta che si apre una fase molto delicata, con i principali team rappresentati in questa bella azione (nella quale fa piacere contare molti italiani, in una fase storica nella quale comunque al Nord stentiamo, e specialmente sulle pietre).
Chi tirerà dietro? Ancora la Lotto NL di Vanmarcke, l’uomo forte del Belgio per il dopo Boonen, nonostante corra in una squadra olandese e sia reduce da un paio di annate piuttosto deludenti, che hanno reso il suo palmarés più ricco di podi che di vittorie. Lo sforzo sui volti degli inseguitori è agonico, collabora anche la Dimension Data per Boasson Hagen, e il momento è davvero coinvolgente, con il duello a distanza che mantiene il distacco sempre attorno ai 20”-30”. Infine l’azione viene ripresa, e in contropiede parte il russo Kuznetsov per la Katusha (tutti battitori liberi, in assenza dell’influenzato Kristoff), in una mossa solitaria di faccia al vento. Un viaggio senza speranza verso il nulla dell’entroterra belga, all’apparenza, tant’è che il gruppo lascia volentieri spazio e rifiata in attesa delle due ultime asperità di giornata, il Baneberg e l’emblematico Kemmelberg, che verrà scollinato ai -35 km dalla fine. Sul primo dei due è il già citato Vanmarcke a muoversi in prima persona, evidentemente scottato dall’essere stato tagliato fuori per ben due volte in precedenza e consapevole di non poter chiedere molto altro al suo team. Quinziato, per la BMC, lo stoppa.
È però destino che sia il Kemmelberg il muro decisivo: la durissima ascesa che combina pendenze impossibili e pietre selezione implacabile i migliori. È Cancellara a portare il primo affondo deciso che sbriciola il gruppetto dei sopravvissuti: alla sua ruota c’è però Sagan che nel punto più dura rilancia e con incredibile facilità di pedalata scollina in testa, con Fabian che tiene la ruota del campione del mondo digrignando i denti. Poco dietro c’è Vanmarcke, non all’altezza dei due fenomeni ma una spanna sopra gli altri, poi Stybar per la Etixx (Boonen, complice la grave frattura al cranio dello scorso autunno inoltrato, non sembra essere all’altezza), Van Avermaet e Luke Rowe della Sky. La discesa del Kemmelberg è crudele e selettiva quanto l’ascesa, tant’è che i buchi impalpabili dello scollinamento di fanno voragini, anche grazie all’abilità tanto di Sagan quanto di Cancellara. Solo Vanmarcke riesce a rientrare con tenacia incredibile. Gli altri preferiscono aspettare il gruppo e confidare in un inseguimento che, con oltre trenta km di pianura e falsopiani ancora da affrontare, di solito premia i grandi numeri.
Davanti si forma un poker, perché – chi si ricordava di lui? – c’è Kuznetsov, che solo soletto lì in testa alla gara si fa riprendere dal treno espresso e si accoda come umile vagoncino. Tirerà meno degli altri, è chiaro, ma qualche palata di carbone la apporterà pure lui, assai meritoriamente.
Cancellara, Vanmarcke e Sagan sono pressoché l’elite delle pietre. Tre mostri sacri, due dei quali ancora giovani peraltro, accomunati oltretutto da una smodata generosità. Vita dura là dietro per gli uomini Etixx di un immaginiamo furiosissimo Lefevére, nonostante qualche sporadico apporto da parte della FDJ (c’è Démare, che avrà smaltito i bagordi del dopo Sanremo e si dimostra dotato di un plus di classe per le grandi gare del Nord). Tanto più che questo “gran gruppo” è formato da una ventina di uomini scarsi! Per l’Etixx c’è Gaviria, alla sua seconda (!) gara in vita sua sul pavé, o giù di lì, quindi c’è anche da dire che gli altri team non sono motivatissimi a tirare per una volata contro uno sprinter puro. Eppure gli uomini della sola Etixx dovrebbero avere le forze per chiudere, sulla carta, sono tanti (cinque più Gaviria) e blasonati… ma Trentin e Stybar sono stanchi, Vanderbergh e Terpstra hanno già tirato parecchio, Boonen pare in bambola. Cancellara e Sagan hanno fin qui risparmiato le forze, pur tra piccoli problemi (Cancellara aveva forato nella prima parte di gara, Sagan ha dovuto più volte andare all’ammiraglia da solo per il rifornimento causa mancanza di compagni). Le loro trenate sono semplicemente devastanti.
Il distacco si dilata, tanto da consentire all’ultimo km un vero e proprio mexican stand-off, con tutti gli attori del quartetto a studiarsi con le pistole spianate. Cancellara ha i nervi a fior di pelle e i crampi che guizzano come pesciolini lungo i polpacci: si sbraccia contro Sagan, sembra riemergere la vecchia rivalità; e perfino Vanmarcke, che tante volte ha tolto le castagne dal fuoco a Fabian pur essendone avversario, stavolta non abbocca all’amo.
È Kuznetsov a lanciare una volata lunghissima, ma non stolta: il russo normalmente è l’apripista di Kristoff, e quando si parla di misurare i metri dopo la flamme rouge la sa molto lunga. Meno pratico di colpi di reni, ovviamente, e infatti proprio per non aver dato quell’ultimo allungo perderà il… secondo posto. Sì perché il primo è tutto per Sagan, alla faccia della maledizione iridata: e la vittoria con cui si spezza la presunta maledizione è pure specialmente simbolica, visto che se non abbiamo letto male sulle pagine dei ben informati della rete, era dai tempi di Van Looy, niente meno che l’Imperatore i persona, che nessuno vinceva la Gand con l’iride addesso. Peter prende la ruota del russo e lo salta lasciandosi tutti alle spalle in un’esultanza potente e liberatoria. Vanmarcke fa secondo, quasi al fotofinish, sull’uomo Katusha, e per Cancellara non c’è nemmeno il podio, in una classica a lui forse poco adatta e in effetti mai vinta in carriera. Tale resterà, stante che questa è l’ultima stagione dello svizzero.
Dietro Démare conferma il suo feeling con le pietre e il gran momento di forma vincendo la volata dei sopravvissuti su un Gaviria comunque eccezionale, poi Roelandts, l’affidabile uomo della Lotto belga.
Funestata da quanto riportato in apertura, è stata, in termini strettamente agonistici, una splendida Gand, e un eccezionale viatico all’imperdibile appuntamento di domenica prossima, quando il risultato finale manderà in secondo piano tutto quando è accaduto finora. È l’ora della Ronde, l’università del pavé, il Giro delle Fiandre.
Gabriele Bugada
AGGIORNAMENTO
Al momento della pubblicazione ci è giunta la triste notizia che Antoine Demoitié non ce l’ha fatta ed è deceduto nella notte
ORDINE D’ARRIVO
1 Peter Sagan (Svk) Tinkoff Team 5:55:12
2 Sep Vanmarcke (Bel) Team LottoNl-Jumbo
3 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Team Katusha
4 Fabian Cancellara (Swi) Trek-Segafredo
5 Arnaud Demare (Fra) FDJ 0:00:11
6 Fernando Gaviria Rendon (Col) Etixx – Quick-Step
7 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto Soudal
8 Jacopo Guarnieri (Ita) Team Katusha
9 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
10 Michael Morkov (Den) Team Katusha
11 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek-Segafredo
12 Luka Mezgec (Slo) Orica-GreenEdge
13 Pieter Vanspeybrouck (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
14 Aleksejs Saramotins (Lat) IAM Cycling
15 Tiesj Benoot (Bel) Lotto Soudal
16 Koen De Kort (Ned) Team Giant-Alpecin
17 Pavel Brutt (Rus) Tinkoff Team
18 Edvald Boasson Hagen (Nor) Dimension Data
19 Andriy Grivko (Ukr) Astana Pro Team
20 Tom Boonen (Bel) Etixx – Quick-Step 0:00:17
21 Niki Terpstra (Ned) Etixx – Quick-Step 0:00:19
22 Luke Rowe (GBr) Team Sky 0:00:24
23 Stijn Vandenbergh (Bel) Etixx – Quick-Step 0:00:28
24 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 0:00:29
25 Jens Keukeleire (Bel) Orica-GreenEdge 0:01:07
26 Bryan Coquard (Fra) Direct Energie 0:01:22
27 Berden De Vries (Ned) Roompot – Oranje Peloton 0:05:08
28 Alexander Porsev (Rus) Team Katusha
29 Tom Van Asbroeck (Bel) Team LottoNl-Jumbo
30 Maarten Tjallingii (Ned) Team LottoNl-Jumbo
31 Cyril Lemoine (Fra) Cofidis, Solutions Credits
32 Manuel Quinziato (Ita) BMC Racing Team
33 Taylor Phinney (USA) BMC Racing Team
34 Edward Theuns (Bel) Trek-Segafredo
35 Michal Golas (Pol) Team Sky
36 Andrey Amador Bikkazakova (CRc) Movistar Team
37 Oscar Gatto (Ita) Tinkoff Team
38 Sacha Modolo (Ita) Lampre – Merida
39 Nikolas Maes (Bel) Etixx – Quick-Step
40 Zico Waeytens (Bel) Team Giant-Alpecin
41 Bert Van Lerberghe (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise 0:06:05
42 Lars Ytting Bak (Den) Lotto Soudal
43 Bram Tankink (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:06:06
44 Amaury Capiot (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise 0:06:08
45 Yohann Gene (Fra) Direct Energie 0:06:11
46 Zdenek Stybar (Cze) Etixx – Quick-Step 0:06:16
47 Matteo Trentin (Ita) Etixx – Quick-Step
48 Jasha Sütterlin (Ger) Movistar Team 0:06:21
49 Mitchell Docker (Aus) Orica-GreenEdge 0:07:16
50 Grégory Rast (Swi) Trek-Segafredo
51 Laurens De Vreese (Bel) Astana Pro Team 0:11:05
52 Paolo Simion (Ita) Bardiani CSF
53 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
54 Jesper Asselman (Ned) Roompot – Oranje Peloton
55 Roy Jans (Bel) Wanty – Groupe Gobert
56 Marcus Burghardt (Ger) BMC Racing Team
57 Murilo Antonio Fischer (Bra) FDJ
58 Mickael Delage (Fra) FDJ
59 Tomasz Kiendys (Pol) CCC Sprandi Polkowice
60 Marko Kump (Slo) Lampre – Merida
61 Jasper De Buyst (Bel) Lotto Soudal
62 Bert De Backer (Bel) Team Giant-Alpecin
63 Raymond Kreder (Ned) Roompot – Oranje Peloton
64 Michael Van Staeyen (Bel) Cofidis, Solutions Credits
65 Gediminas Bagdonas (Ltu) AG2R La Mondiale
66 Robert Wagner (Ger) Team LottoNl-Jumbo
67 Roy Curvers (Ned) Team Giant-Alpecin
68 Mike Teunissen (Ned) Team LottoNl-Jumbo
69 Sébastien Turgot (Fra) AG2R La Mondiale
70 Guillaume Van Keirsbulck (Bel) Etixx – Quick-Step
71 Danny Van Poppel (Ned) Team Sky 0:11:09
72 Sylvain Chavanel (Fra) Direct Energie 0:11:11
73 Marco Coledan (Ita) Trek-Segafredo
74 Maciej Bodnar (Pol) Tinkoff Team
75 Sander Helven (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
76 Josef Cerny (Cze) CCC Sprandi Polkowice
77 Marco Haller (Aut) Team Katusha
78 Wesley Kreder (Ned) Roompot – Oranje Peloton
79 Yaroslav Popovych (Ukr) Trek-Segafredo
80 Tyler Farrar (USA) Dimension Data 0:11:57
81 Nick Dougall (RSA) Dimension Data 0:12:02
82 Simon Pellaud (Swi) IAM Cycling 0:12:03
GAND ITALIANA DOPO 13 ANNI: PAOLINI BEFFA I GIGANTI DEL NORD
marzo 29, 2015 by Redazione
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Il veterano della Katusha si inserisce nella fuga decisiva a quasi 60 km dal traguardo, e con un’azione d’anticipo a 6 km dal traguardo precede i favoriti Terpstra e Thomas. Gara pesantemente condizionata dalla pioggia battente e dal forte vento, che ha più volte spezzato il gruppo, sin dai chilometri iniziali. Fuori dai giochi Kristoff e Sagan, relegati al nono e decimo posto, a quasi sette minuti dal vincitore.
A 38 anni suonati, Luca Paolini si regala la giornata più bella della carriera nella Gand-Wevelgem più spettacolare della storia recente: una gara infiammatasi già a 150 km dal traguardo, che ha visto l’azione decisiva nascere ai -60. Numeri da corsa d’altri tempi, nella quale l’esperienza dell’azzurro è valsa più della gamba leggermente migliore di Terpstra e Thomas, tanto impressionanti nelle loro trenate controvento quanto sciocchi nel concedere una dote di 20’’ a Paolini nelle battute finali, procrastinando ben più del lecito la reazione.
Senza nulla togliere ai corridori, che hanno interpretato la corsa con uno spirito battagliero raramente ammirato nel ciclismo del XXI secolo, molto del merito dello spettacolo va attribuito al meteo, che ha sin dall’inizio condizionato la gara tramite pioggia a tratti battente, temperature quasi invernali e – soprattutto – folate di vento fino a 50 km/h che hanno a più riprese spezzato il gruppo, senza nemmeno che qualche formazione coraggiosa dovesse prendersi il disturbo di organizzare un ventaglio.
La prima frattura si è verificata dopo nemmeno 100 dei 239 km previsti, quando in testa alla corsa resisteva – sia pur con margine insufficiente ad alimentare qualsiasi sogno di gloria – il sestetto composto da Albert Timmer, Alexis Gougeard, Alex Dowsett, Jesse Sergent, Mirko Tedeschi e Pavel Brutt, avvantaggiatosi in avvio. Lo sparpagliamento ha avuto vita breve, ma è bastato a capire che ben difficilmente si sarebbe ripetuto il fiacco canovaccio favorevole ai velocisti che negli ultimi anni era stato spesso rispettato.
Poco dopo, infatti, una seconda raffica ha nuovamente sgretolato il plotone dei favoriti, favorendo la formazione di un drappello di testa – divenuto tale dopo essere andato a raggiungere i fuggitivi della prima ora – comprendente, tra gli altri, Sagan, Kristoff, Degenkolb, Van Avermaet e Thomas. Già qui è parso ad un tratto che la corsa potesse decidersi, ma la riluttanza della BMC a dar seguito da sola all’azione e qualche esitazione di troppo da parte delle altre squadre hanno fatto sì che da dietro potessero rifarsi sotto quasi tutti i grossi calibri.
Dopo una fase tanto battagliata, con ancora 100 km da percorrere in condizioni che non accennavano ad addolcirsi, soltanto due scenari opposti restavano ipotizzabili per il prosieguo della gara: un generale attendismo dovuto a timore e stanchezza, con annesso epilogo in volata, oppure una completa e definitiva rottura della corsa ben prima di giungere a Wevelgem. Con somma gioia del pubblico a casa, a prevalere è stata l’ipotesi B: appena intrapresa per la prima volta la sequenza Baneberg-Kemmelberg-Monteberg, la Etixx – Quick-Step – preso atto dell’impossibilità per Cavendish di lottare per il successo – ha assunto il comando delle operazioni, andando nel frattempo a neutralizzare un breve assolo suicida di Tjallingii, raggiunto nella discesa del Kemmelberg.
Con gli Etixx ormai chiaramente in procinto di sferrare l’attacco, è stato invece Jurgen Roelandts il primo a muoversi, con un’offensiva solitaria che il seguito avrebbe provato meno folle di quanto la logica suggerisse.
Una foratura occorsa a Terpstra, di cui la BMC ha inutilmente provato ad approfittare, ha rimandato di qualche chilometro l’affondo della squadra da battere, materializzatosi in ogni caso di lì a poco con lo scatto di Stijn Vandenbergh. Daniel Oss è stato il primo ad accodarsi, ben presto imitato prima da un pimpantissimo Thomas e da Vanmarcke, quindi da Debusschere, andato a creare una situazione ideale per la Lotto Soudal: una locomotiva come Roelandts al comando in solitaria, seguito da un drappello in cui proprio il campione belga si proponeva come l’uomo più veloce. Poco dopo si è rifatto sotto anche Luca Paolini, rientrato quasi in contemporanea ad una spettacolare capriola di Thomas, fortunatamente esauritasi sull’erba (in caso contrario, la dinamica era quella che sfocia classicamente in una clavicola da ricomporre).
Resasi conto che l’attacco di Vandenbergh aveva portato alla formazione di un gruppetto dal quale ben difficilmente il belga sarebbe emerso vincitore, la Etixx è stata costretta a mandare allo scoperto in prima persona Terpstra, quando all’arrivo mancavano 56 km e il vantaggio di Paolini e soci su quel che rimaneva del gruppo era già di una quarantina di secondi. Nessuno ha avuto la forza e la prontezza necessarie a seguire l’olandese, il cui contrattacco si sarebbe rivelato l’ultimo treno utile per rientrare in gioco. Da lì in poi, infatti, il plotone avrebbe proseguito ad andatura quasi turistica, nell’impossibilità di organizzare un inseguimento, riducendo di fatto la corsa ad una questione fra i primi otto.
Terpstra, rientrato con impressionante facilità nello spazio di 5 km, ha dimostrato una volta di più la propria brillantezza in occasione della seconda scalata al Kemmelberg, allungando con Thomas a ruota, ma il solo Daniel Oss non è riuscito a tornar sotto in discesa.
L’affondo dell’olandese, ancorché infruttuoso, è tuttavia servito a scuotere un drappello la cui andatura era stata sì sufficiente a distanziare Sagan, Kristoff e compagnia, ma non ad avvicinare un superlativo Roelandts, capace addirittura di portare il proprio vantaggio oltre i 2’ all’imbocco dell’ultima infilata di muri. I lunghi rettilinei di avvicinamento a Wevelgem sono risultati fatali al fiammingo, ripreso intorno ai -18, pochi istanti dopo una seconda e quanto mai intempestiva foratura di Terpstra.
Proprio il trionfatore dell’ultima Roubaix, appena riguadagnata la scia dei compagni d’avventura, ha dato il là alla bagarre finale, lanciando un attacco al quale il solo Paolini ha saputo rispondere immediatamente. Thomas ha atteso qualche istante prima di replicare, impressionando tuttavia per la facilità del recupero, operato levandosi di forza dalla ruota un passista del calibro di Vandenbergh, comunque rientrato a sua volta poco dopo. Vanmarcke e Debusschere, approfittando del marcamento tra i quattro di testa, sono andati a ricomporre il sestetto ai -8, denotando comunque un affanno che non lasciava intravedere grandi prospettive per il finale.
Quando tutti aspettavano un nuovo attacco di Terpstra o un’offensiva di Thomas, che può forse rimproverarsi per aver dato il meglio di sé nel ricucire sugli avversari, ma senza mai prendere l’iniziativa, è stato invece Luca Paolini a rompere gli indugi, trovando in risposta una stupefacente inerzia da parte della concorrenza. Malgrado la presenza di due uomini Etixx – Quick-Step, ci sono voluti infatti 3 km perché incominciasse un inseguimento degno di tale nome, inscenato dal solito Terpstra, seguito dal solito Thomas.
Malgrado il maggiore spolvero dimostrato anche nei chilometri finali dalla coppia britannico-olandese, Paolini non ha avuto problemi a difendere circa metà della ventina abbondante di secondi guadagnati in quei 3 km di marcamento tra gli inseguitori, cogliendo finalmente un successo pieno in una classica di alto livello, dopo una lunga serie di piazzamenti, comprendente anche due podi alla Sanremo e uno al Fiandre (oltre ad un bronzo iridato). Terpstra ha regolato agilmente Thomas, a 11’’ dal vincitore, mentre Vandenbergh, trovando la forza di chiudere 4°, a 18’’, ha reso ancora più sconcertante la lunga fase d’attesa che ha dato via libera all’azione di Paolini. Debusschere, Vanmarcke, Roelandts e Oss hanno occupato le piazze dalla quarta all’ottava, mentre Kristoff si è imposto su Sagan nella pleonastica volata per la nona posizione.
Se – come scritto in apertura – la Gand 2015 è parsa una corsa d’altri tempi, è quasi paradossale che ad imporsi sia stato un corridore che dell’eliminazione di ogni residuo di ciclismo eroico in quello contemporaneo ha fatto una ragione di vita, perlomeno da quando non-si-sa-chi gli ha conferito i galloni di sindacalista del gruppo. Speriamo che il risultato odierno possa convincerlo ad abbandonare la frangia dei Pozzato, dei Cancellara e di tutti coloro che vorrebbero di fatto gareggiare sempre alle Canarie. Non nutriamo grandi speranze, a dire il vero, se è vero che anche oggi, in condizioni chiaramente difficili ma altrettanto chiaramente regolari, non sono mancati in gruppo i conciliaboli circa l’opportunità di proseguire o meno la corsa, con Paolini ovviamente protagonista. È un peccato che certi indifendibili piagnistei vengano da un corridore che – quando smette i panni del paladino del gruppo e veste quelli dell’atleta – sa essere il combattente ammirato oggi.
Matteo Novarini
ORDINE D’ARRIVO
1 Luca Paolini (Ita) Team Katusha 6:20:55
2 Niki Terpstra (Ned) Etixx – Quick-Step 0:00:11
3 Geraint Thomas (GBr) Team Sky
4 Stijn Vandenbergh (Bel) Etixx – Quick-Step 0:00:18
5 Jens Debusschere (Bel) Lotto Soudal 0:00:26
6 Sep Vanmarcke (Bel) Team LottoNL-Jumbo 0:00:40
7 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto Soudal 0:01:52
8 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 0:04:15
9 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha 0:06:54
10 Peter Sagan (Svk) Tinkoff-Saxo