02-10-2024

ottobre 2, 2024 by Redazione  
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ELFSTEDENRACE

L’olandese Taco van der Hoorn (Intermarché – Wanty) si è imposto nella corsa olandese, circuito di Leeuwarden, percorrendo 199.9 Km in 4h10′32″, alla media di 47.874 Km/h. Ha preceduto di 7″ il connazionale Jelte Krijnsen (Parkhotel Valkenburg) e il francese Christophe Laporte (Team Visma | Lease a Bike). Due italiani in gara: Nicolò Parisini (Q36.5 Pro Cycling Team) 14° a 39″, Edoardo Affini (Team Visma | Lease a Bike) 46° a 4′58″

CRO RACE (Croazia)

Il colombiano Juan Sebastián Molano (UAE Team Emirates) si è imposto nella seconda tappa, Zaravecchia – Novaglia, percorrendo 114.5 Km in 2h16′19″, alla media di 50.397 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Giovanni Lonardi (Team Polti Kometa) e l’australiano Sam Welsford (Red Bull – BORA – hansgrohe). Lonardi è il nuovo leader della classifica con 2″ sul norvegese Alexander Kristoff (Uno-X Mobility) e 6″ sull’australiano Cyrus Monk (Q36.5 Pro Cycling Team)

PETRONAS TOUR DE LANGKAWI (Malesia)

L’olandese Arvid de Kleijn (Tudor Pro Cycling Team) si è imposto nella quarta tappa, Kuala Kubu Bharu – Bentong, percorrendo 131.2 Km in 2h53′37″, alla media di 45.341 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Matteo Malucelli (JCL Team UKYO) e lo spagnolo Manuel Peñalver (Team Polti Kometa). Il britannico Max Poole (Team Dsm-Firmenich PostNL) è ancora leader della classifica con 6″ sull’italiano Thomas Pesenti (JCL Team UKYO) e 11″ sullo spagnolo Unai Iribar (Equipo Kern Pharma)

GRAND PRIX CHANTAL BIYA (Camerun)

Il belga Rutger Wouters (Cycling Vlaanderen) si è imposto nella seconda tappa, Yaounde – Nkolandom, percorrendo 164.9 Km in 3h43′50″, alla media di 44.203 Km/h. Ha preceduto di 18″ i connazionali Wesley Van Dyck (Cycling Vlaanderen) e Wannes Heylen (Cycling Vlaanderen). Nessun italiano in gara. Van Dyck è il nuovo leader della classifica con 1′50″ sull’algerino Yacine Hamza (nazionale algerina) e 7′49″ su Heylen

CRO RACE 2024: LA PRIMA TAPPA È DI KRISTOFF CON MOLTA ITALIA SUL PODIO

ottobre 2, 2024 by Redazione  
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La tappa inaugurale della corsa a tappe croata è andata al norvegese Alexander Kristoff. Il portacolori della Uno-X Mobility si è messo alle spalle gli italiani Giovanni Lonardi e Alberto Bruttomesso. Per l’esperto velocista norvegese il successo odierno gli è valso la leadership sia nella classifica generale, sia in quella a punti.

Ha preso il via oggi la CRO Race, corsa a tappe croata articolata su 6 tappe. L’onore di dare le mosse alla manifestazione è toccata alla Vodice – Sinj di 162.5 km, tappa che non presentava particolari difficoltà altimetriche e che, come facilmente ipotizzabile, si è conclusa in volata. Il successo è andato ad una vecchia volpe delle volate, quel Alexander Kristoff (Uno-X Mobility) che, nonostante i 37 anni festeggiati a luglio – non ha perso la voglia di dire la sua nelle volate a ranghi compatti. Alle spalle del norvegese si sono piazzati nell’ordine Giovanni Lonardi (Team Polti Kometa), Alberto Bruttomesso (Bahrain – Victorious), Anders Foldager (Team Jayco AlUla), Elia Viviani (INEOS Grenadiers), Oded Kogut (Israel – Premier Tech), Jordy Bouts (TDT – Unibet Cycling Team), Sam Welsford (Red Bull – BORA – hansgrohe), Javier Serrano (Team Polti Kometa) e Marcin Budziński (Mazowsze Serce Polski) a completare la TopTen. Prime della convulsa volata (alcune ruote veloci (Kristoff fra tutti) erano rimaste senza compagni e quindi si sono industriate a seguire le ruote altrui), la tappa è stata caratterizzata da una fuga a 5 nata intorno ai meno 139. Ad animarla sono stati Jokin Murguialday (Caja Rural), Francisco Muñoz (Polti Kometa), Filip Řeha (ATT Investments), Cyrus Monk (Q36.5 Pro Cycling) e Axel van der Tuuk (Mtec-SOLARWATT). I 5 guadagnano anche un discreto vantaggio prima di vedere il gruzzoletto cominciare a diminuire.
A complicare loro le cose ci si mette anche la sfortuna, quando la bicicletta di Muñoz perde aderenza a causa della ghiaia presente sulla sede stradale, con conseguente caduta che coinvolge anche Řeha (costretto al ritiro) e Murguialday, lasciando i soli Monk e Van der Tuuk a proseguire l’azione. Muñoz e Murguialday, una volta risaliti in sella, riescono a riportarsi sui battistrada, ma ormai il destino della fuga è segnato. Il plotone si è, infatti, organizzato per portare le ruote veloci a giocarsi la prima tappa della CRO Race.
Kristoff, leader delle due classifiche principali (generale e a punti), difenderà la sua leadership già nella seconda giornata di gara, nella quale è in programma la Zaravecchia – Novaglia di 114.5 Km. La tappa presenta un semplice GPM nella prima metà di gara, mentre negli ultimi 25 chilometri si affronteranno la breve salita di Pag e un altro strappetto, quest’ultimo piazzato ai -15 dall’arrivo. Anche in questo caso, è facile immaginare un arrivo a ranghi compatti.

Mario Prato

Kristoff vince la prima tappa della corsa croata (www.ferata.hr)

Kristoff vince la prima tappa della corsa croata (www.ferata.hr)

BINCHE CHIMAY BINCHE, RISPUNTA DE LIE

ottobre 1, 2024 by Redazione  
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Arnaud De Lie vince la classica autunnale del pavé davanti a Girmay e Fretin

Classica sul pavé ma in autunno, nella regione della Wallonia belga. La fuga evade presto al mattino, composta da Michiel Coppens (Cofidis), Michael Schwarzmann (Israel-Premier Tech), Iker Mintegi (Euskaltel-Euskadi), Stijn Appel (Beat), Adrien Maire (TDT-Unibet) e Rindert Buiter (VolkerWessels). Il gruppo lascia fare il sestetto al comando, fra i quali non figurano nomi particolarmente pericolosi per le sorti della corsa.
Corsa che per l’appunto rientra a ranghi compatti presto, forse anche troppo, a meno di 50 km dalla conclusione: questo permette nuovi tentativi di fuoriuscita come quello di un buon Alessandro Covi (UAE Team Emirates), seguito dal danese Andreas Stokbro (TDT-Unibet) ai quali successivamente si unisce il connazionale rossocrociato Magnus Cort Nielsen (Uno-X Mobility). I tre procedono spediti ma il gruppo questa volta comprende il pericolo e la qualità del terzetto e non lascia mai più di una manciata di secondi di margine ai battistrada.
È la Alpecin ad incaricarsi delle operazioni di rincorsa e chiusura, con esito positivo quando alla bandiera scacchi mancano 5km: può dunque partire la volata di gruppo per la vittoria finale e il più lesto ad imporsi è un imperioso Arnaud De Lie (Lotto Dstny), davanti a Biniam Girmay (Intermarché-Wanty) e Milan Fretin (Cofidis). Solo quarto il favorito di giornata Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck).

Lorenzo Alessandri

Arnaud De Lie imperioso sul traguardo di Binche. Photo Credit: Getty Images

Arnaud De Lie imperioso sul traguardo di Binche. Photo Credit: Getty Images

01-10-2024

ottobre 1, 2024 by Redazione  
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BINCHE – CHIMAY – BINCHE / MÉMORIAL FRANK VANDENBROUCKE

Il belga Arnaud De Lie (Lotto Dstny) si è imposto nella corsa belga, circuito di Binche, percorrendo 198.6 Km in 4h27′42″, alla media di 44.513 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’eritreo Biniam Girmay (Intermarché – Wanty) e il belga Milan Fretin (Cofidis). Miglior italiano Vincenzo Albanese (Arkéa – B&B Hotels), 5°.

BINCHE – CHIMAY – BINCHE POUR DAMES

La britannica Cat Ferguson (Shibden Hopetech Apex) si è imposta nella corsa belga, Chimay – Binche, percorrendo 117 Km in 2h53′31″, alla media di 40.457 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’austriaca Christina Schweinberger (Fenix-Deceuninck) e la finlandese Anniina Ahtosalo (Uno-X Mobility). Miglior italiana Laura Tomasi (Laboral Kutxa – Fundación Euskadi), 10°.

CRO RACE (Croazia)

Il norvegese Alexander Kristoff (Uno-X Mobility) si è imposto nella prima tappa, Vodice – Sinj, percorrendo 162.5 Km in 3h53′02″, alla media di 41.84 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Giovanni Lonardi (Team Polti Kometa) e Alberto Bruttomesso (Bahrain – Victorious). Kristoff è il primo leader della classifica con 4″ su Lonardi e sull’australiano Cyrus Monk (Q36.5 Pro Cycling Team)

PETRONAS TOUR DE LANGKAWI (Malesia)

Il britannico Max Poole (Team Dsm-Firmenich PostNL) si è imposto nella terza tappa, Taiping – Cameron Highlands, percorrendo 170.3 Km in 4h24′34″, alla media di 38.622 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ecuadoriano Harold Martín López (Astana Qazaqstan Team) e l’italiano Thomas Pesenti (JCL Team UKYO). Poole è il nuovo leader della classifica con 5″ su López e 6″ su Pesenti.

GRAND PRIX CHANTAL BIYA (Camerun)

L’algerino Yacine Hamza (nazionale algerina) si è imposto nella prima tappa, Nkoteng – Minta, percorrendo 99.4 Km in 2h14′45″, alla media di 44.26 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Wesley Van Dyck (Cycling Vlaanderen) e il francese Guillaume Clement (Team France Défense). Nessun italiano in gara. Hamza è il primo leader della classifica con lo stesso tempo di Van Dyck e Clement

COPPA CITTA’ DI SAN DANIELE

Il norvegese Jørgen Nordhagen (Team Visma | Lease a Bike Development) si è imposto nella corsa italiana, circuito di San Daniele del Friuli, percorrendo 160 Km in 3h37′45″, alla media di 44.087 Km/h. Ha preceduto di 1′33″ l’olandese Menno Huising (Team Visma | Lease a Bike Development) e l’italiano Alessandro Borgo (CTF Victorious)

30-09-2024

settembre 30, 2024 by Redazione  
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PETRONAS TOUR DE LANGKAWI (Malesia)

L’italiano Matteo Malucelli (JCL Team UKYO) si è imposto nella seconda tappa, Arau – Butterworth, percorrendo 154.5 Km in 3h34′58″, alla media di 43.123 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Manuel Peñalver (Team Polti Kometa) e l’olandese Arvid de Kleijn (Tudor Pro Cycling Team). Il russo Gleb Syritsa (Astana Qazaqstan Team) è ancora leader della classifica con 2″ su Malucelli e 4″ sul malesiano Muhammad Nur Aiman Bin Rosli (Terengganu Cycling Team).

­ELOGIO DELLA PAZZIA: POGACAR VESTE L’IRIDE

settembre 29, 2024 by Redazione  
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Con un attacco partito a 100 Km dalla conclusione, Tadej Pogacar conquista il campionato mondiale di Zurigo e veste la maglia iridata. Come al solito, gli è bastato prendere qualche metro per involarsi definitivamente verso la vittoria. Lo sloveno percorre gli ultimi 50 km in solitudine e gestisce molto bene anche il momento di difficioltà vissuto tra l’inizio e la metà dell’ultimo giro.

Il titolo del capolavoro di Erasmo da Rotterdam calza a pennello per descrivere l’impresa con la quale il fuoriclasse sloveno va a conquistare il penultimo obbiettivo di una stagione trionfale.
La distanza dalla quale Tadej Pogacar ha lanciato l’attacco decisivo ha dell’incredibile, sia con riferimento alle tattiche del ciclismo moderno, sia in relazione al tipo di gara che non favoriva certo un’idea del genere.
Quando è pertito all’attacco lo sloveno il Belgio e l’Olanda, le formazioni dei più temibili rivali, avevano ancora diversi uomini da utilizzare nell’inseguimento, anche se poi si sono sfladate abbastanza rapidamente.
Remco Evenepoel, che aveva dalla sua parte un percorso adatto alle sue caratteristiche, ha subito una severa lezione, è sembrato molto nervoso ed è rimasto fuori dal podio.
Pogacar ha ricevuto il prezioso aiuto del compagno Jan Tratnik, che lo ha riportato in testa alla corsa mentre non ha ricevuto grande aiuto nei chilometri percorsi in coppia con il francese Pavel Sivakov.
Nell’ultimo giro, quando alle sue spalle si sono accese le polveri, lo sloveno ha perso rapidamente buona parte del vantaggio ed è sembrato comunque abbastanza provato. Nel finale, però, si è ripreso e ha ritrovato energie anche psicolcogiche, favorito dalle schermaglie alle sue spalle di avversari che si erano rassegnati a darsi battaglia per le posizioni più basse del podio.
Quel che è certo è che quest’oggi è andato in scena un grande spettacolo che gli appasionati di ciclsimo non dimenticheranno molto facilmente.
Pogacar ha sinora centrato tutti gli obiettivi di stagione, forse con l’unica eccezione della Sanremo, e si è dimostrato nettamente il più forte sia nelle corse di un giorno, sia nei grandi giri.
I paragoni con Eddy Merckx non possono più essere considerati irriverenti, visto che anche l’obiettivo di vincere nello stesso anno Giro, Tour e Mondiale è stato centrato.
Per quanto riguarda la tattica, come al solito Pogacar ha preso venti metri sugli avversari, che lo hanno rivisto dopo il traguardo. Dopo aver guadagnato in un batter d’occhio venti secondi, lo sloveno ha a lungo viaggiato con un vantaggio stabile che si alzava molto lentamente solo in certi momento del percorso, quando Pogacar cercava di rilanciare il ritmo.
Il problema con il neoiridato è che, quando perdi il contatto visivo risulta poi impossibile andare a ricucire il gap, perché il fuoriclasse sloveno riesce a mantenere un ritmo elevatissimo.
La distanza da cui il neocampione del mondo ha lanciato l’attacco è stata siderale; sinora il record spettava alla Strade Bianche di quest’anno, con l’attacco sferrato sul tratto di Monte Sante Marie a 85 km dalla conclusione, record superato appunto oggi dall’azione lanciata quando mancavano 100 Km tondi tondi e quando tutti ritenevano che l’attacco decisivo sarebbe partito nell’ultimo giro o, al limite, alla penultima tornata.
Il tracciato, molto tortuoso e con vari strappi, sicuramente non era favorevole ai rientri come un tracciato pianeggiante, tuttavia i molti chilometri in solitaria in una corsa di 270 km si sono fatti certamente sentire, tanto che anche Pogacar, nell’ultimo giro, ha accusato un po’ la fatica perdendo molti secondi quando sono partiti gli attacchi per le medaglie.
La corsa parte subito forte e, dopo una consueta fase concitata, si forma una fuga a sei con Silvan Dillier (Svizzera), Luc Wirtgen (Lussemburgo), Piotr Pekala (Polonia), Rui Oliveira (Portogallo) e Tobias Foss (Norvegia); alle loro spalle viaggiavano isolati Marcus Pajur (Estonia), Simon Geschk (Germania) e Roberto Carlos González (Panama), mentre più dietro il gruppo era tirato dalla Slovenia.
In questa prima fase di gara da segnalare i ritiri di Lucian Alaphilippe (Francia), Joao Almeida (Portogallo) e Mikel Landa (Spagna).
Il primo scossone avviene nel terzo giro del circuito, quando partono al contrattacco Jay Vine (Australia), Laurens De Plus (Belgio), Jan Tratnik (Slovenia), Mattia Cattaneo (Italia), Magnus Cort (Danimarca), Pavel Sivakov (Francia), Stephen Williams (Gran Bretagna), Kevin Vermaerke (Stati Uniti), Johannes Staune-Mittet (Norvegia) e Florian Lipowitz (Germania), che raggiungono i battistrada sulla salita della Zürichbergstrasse.
In gruppo c’è un po’ di inquietudine, con alcuni scatti che rendono complesso controllare la corsa ed è a quel punto, ai 100 dall’arrivo, che attacca Pogacar, al quale si accodano Quinn Simmons (USA) e il nostro Andrea Bagioli, che sono però costretti cedere nel giro di pochi minuti. Lo sloveno trova sulla strada Tratnik, nel frattempo staccato dal gruppo di testa per attendere il connazionale. I due si riportano quindi sulla testa della corsa abbastanza agevolmente e l’aiuto di Tratnik permette a Pogacar di tirare il fiato dopo l’allungo per staccare gli avversari.
Nel gruppo di testa, ovviamente, nessuno vuole tirare e quindi è ancora Tratnik a tenere alta l’andatura sino al successivo passaggio sulla Zürichbergstrasse, quando Pogacar dà una ulteriore accelerata staccando tutti, eccetto un pimpante Pavel Sivakov. Il vantaggio sul gruppo, che nel frattempo perde elementi, è di poco inferiore a 40 secondi.
Il ritmo degli uomini di Remco Evenepoel (Belgio) – nello specifico Tim Wellens, Tiesj Benoot e Maxim Van Gils – non è sufficiente perché la coppia davanti continua a guadagnare terreno, cosa che spinge Evenepoel ad accelerare in prima persona. L’unico risultato che ottiene l’olimpionico è quello di polverizzare la propria squadra, evidentemente non all’altezza, e di ridurre il gruppo ad un drappello di uomini che si scattano in faccia senza criterio, favorendo tra l’altro i due di testa, che viaggiano spediti.
Dalla girandola di scatti si avvantaggiano Ben Healy (Irlanda) e Toms Skujins (Lettonia), che riescono a prendere un buon vantaggio sul gruppo e a mantenere un distacco nell’ordine dei 40/50 secondi da Pogacar che, nel frattempo, si è liberato della compagnia di uno stremato Sivakov al penultimo passaggio dalla Zürichbergstrasse, a 50 Km dalla conclusione.
Al passaggio dal traguardo suona la campana dell’ultimo giro con Pogacar che transita con un minuto di vantaggio su Healy e Skujins e 1′27″ su Simmons, Roger Adrià ed Enric Mas (Spagna), Romain Bardet e David Gaudu (Francia), Ben O’Connor (Australia), Marc Hirschi (Svizzera), Mathias Vacek (Repubblica Ceca), Oscar Onley (Gran Bretagna), Bauke Mollema e Mathieu van der Poel (Paesi Bassi), con quest’ultimo che aveva provato invano a riportarsi sulla coppia di contrattaccanti.
Nel corso dell’ultimo giro Pogacar comincia ad accusare la fatica e da dietro si riavvicinano, anche perché inizia la lotta per il podio, con Hirschi che in casa vuole far bella figura e, insieme a Mas, va a chiudere sulla coppia Healy-Skujins. Dietro non ci stanno e così Evenepoel, Van der Poel e O’Connor si riportano sui quattro.
Mentre Pogacar, ripresosi dal momento di difficoltà, viaggia verso la vittoria dietro provano staccarsi a vicenda ed è O’Connor a cogliere l’attimo giusto per aggiudicarsi il secondo gradino del podio a 34 secondi dal vincitore, mentre gli altri se la giocano allo sprint, con Van der Poel che mette la ruota davanti a Skujins ed Evenepoel.
Quest’ultimo è apparso appannato e non solo non ha seguito Pogacar – cosa che in sé poteva starci, visto che lo sloveno è partito da molto distante e la sua azione era obiettivamente molto rischiosa – ma soprattutto non è riuscito mai a mettere in difficoltà gli avversari su un terreno che gli era comunque favorevole; inoltre nel finale è apparso piuttosto stanco, tanto da rimanere fuori dal podio.
Van der Poel, invece, ha conquistato la medaglia di bronzo regolando il gruppetto allo sprint dopo aver provato vari allunghi non andati in porto e dopo aver fallito l’inseguimento solitario lanciato a Skujins ed Healy. In questo senso, comunque, l’olandese può essere soddisfatto perché, nonostante i suoi tentativi falliti, è riuscito a mantenere la lucidità per fare un buon sprint al termine di una gara lunghissima e agguantare l’ultima medaglia a disposizione.
Nella lotta si è inserito molto bene O’Connor che, zitto zitto, è restato con il gruppetto dei più immediati inseguitori ed ai 2000 metri ha trovato l’allungo giusto.
Sono, purtroppo, andati male gli italiani. Mattia Cattaneo si è inserito nella fuga iniziale, Bagioli ha tentato per pochi minuti di seguire Pogacar, mentre Giulio Ciccone ha provato alcuni effimeri allunghi sugli strappi e alla fine è risultato il miglior azzurro, venticinquesimo con un ritardo di 6′36″.
Dopo questa splendida gara e dopo il trittico lombardo che verrà disputato tra il 6 e l’8 ottobre, manca ancora l’ultima monumento della stagione nella quale è prevedibile che il campione del mondo sarà ancora protagonista, avendo vinto le ultime 3 edizioni. Appuntamento dunque per sabato 12 ottobre, quando andrà in scena la 118a edizione del Giro di Lombardia.

Benedetto Ciccarone

Tadej Pogacar arraffa anche il mondiale nella sua fantastica stagione 2024 (Photo by FABRICE COFFRINI/AFP via Getty Images)

Tadej Pogacar arraffa anche il mondiale nella sua fantastica stagione 2024 (Photo by FABRICE COFFRINI/AFP via Getty Images)

29-09-2024

settembre 29, 2024 by Redazione  
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CAMPIONATI DEL MONDO (Svizzera) – CORSA SU STRADA ELITE MASCHILE

Lo sloveno Tadej Pogacar si è imposto nella corsa su strada, Winterthur – Zurigo, percorrendo 273.9 Km in 6h27′30″, alla media di 42.41 Km/h. Ha preceduto di 34″ l’australiano Ben O’Connor e di 58″ l’olandese Mathieu van der Poel. Miglior italiano Giulio Ciccone, 25° a 6′36″

PETRONAS TOUR DE LANGKAWI (Malesia)

Il russo Gleb Syritsa (Astana Qazaqstan Team) si è imposto nella prima tappa, circuito di Kuah, percorrendo 96.5 Km in 2h04′37″, alla media di 46.462 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Casper van Uden
(Team Dsm-Firmenich PostN) e l’italiano Lorenzo Conforti (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè). Syritsa è il primo leader della classifica con 6″ su Van Uden e 8″ sullo spagnolo Xavier Cañellas (Euskaltel – Euskadi). Miglior italiano Conforti, 4° a 8″

TOUR D’EURE-ET-LOIR

Il belga Mauro Cuylits (Lotto Dstny Development Team) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Vernouillet – Chartres, percorrendo 190 Km in 4h04′53″, alla media di 46.553 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Raphaël Hector (VC Rouen 76) e il danese Daniel Weis Nielsen (Decathlon AG2R La Mondiale Development Team). Miglor italiano Thomas Capra (CTF Victorious), 9°. Il francese Antoine L’Hote (Decathlon AG2R La Mondiale Development Team) si impone in classifica con 8″ sul connazionale Théo Delacroix (St Michel – Mavic – Auber93) e 15″ sul connazionale Joris Delbove (St Michel – Mavic – Auber93). Miglor italiano Juan David Sierra (Tudor Pro Cycling Team U23), 15° a 27″

OITA URBAN CLASSIC

L’olandese Jeroen Meijers (Victoria Sports Pro Cycling Team) si è imposto nella corsa giapponese, circuito di Oita, percorrendo 150.8 Km in 3h24′24″, alla media di 44.266 Km/h. Ha preceduto di 1″ il giapponese Masaki Yamamoto (JCL Team UKYO) e il colombiano Ruben Dario Acosta (Utsunomiya Blitzen). Nessun italiano in gara.

MONDIALI, BIS DI LOTTE KOPECKY TRA LE DONNE ELITE ED ELISA LONGO BORGHINI E’ TERZA, PIETERSE VINCE IL TITOLO UNDER 23.

settembre 28, 2024 by Redazione  
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La fuoriclasse belga si conferma campionessa del mondo Elite grazie allo sprint vincente su una sorprendente Chloe Dygert (Stati Uniti) ed Elisa Longo Borghini, al terzo bronzo iridato in carriera. Otto anni dopo Doha non ci sono neerlandesi sul podio nella massima categoria, che però si riscattano con il successo Under 23 di Puck Pieterse.

Il Mondiale Donne Elite è ancora di Lotte Kopecky, non in solitaria come un anno fa a Glasgow, ma in volata ristretta tra sei atlete, al termine di una corsa incertissima fino all’ultimo istante. La campionessa belga era data come superfavorita insieme all’olandese Demi Vollering e a Elisa Longo Borghini e non ha deluso le aspettative della vigilia. Ottima la prova dell’azzurra di Ornavasso, capitana unica della nazionale italiana e molto attiva nella tornata finale.
La gara è iniziata con il minuto di raccoglimento in memoria di Muriel Furrer, la sfortunata juniores svizzera deceduta ieri a causa di un terribile incidente nella gara di giovedì mattina. La squadra elvetica si è radunata in prima fila e la commozione era molto forte, come testimoniano le lacrime delle stesse atlete rosso-crociate. Si è poi partiti e ancora una volta la pioggia ha contraddistinto tutta la corsa. Pronti via e scattano in tre Caroline Baur (Svizzera), Sara Martin (Spagna) e Nina Berton (Lussemburgo), mentre si susseguono le cadute a causa della strada viscida.
Il terzetto viene ripreso dopo circa cinquanta chilometri, quando si fanno già vedere alcune big come Riejanne Markus (Paesi Bassi), Justine Ghekiere (Belgio) e Niamh Fisher – Black (Nuova Zelanda). Ai -81 si forma un gruppetto di undici atlete, tra le quali c’è la trevigiana Soraya Paladin: la nazionale neerlandese è in superiorità avendo in fuga l’ex campionessa europea Mischa Bredewold con la Markus. La serie di scatti è infinita man mano che l’arrivo si avvicinava e infine restano in quattro all’inizio dell’ultimo giro – la Markus, la connazionale Marianne Vos, la belga Justine Ghekiere e l’australiana Ruby Roseman–Gannon – con un minuto di vantaggio. Sull’ultimo passaggio sulla salita della Bergstrasse le inseguitrici riescono a recuperare tutto il margine di ritardo ed Elisa Longo Borghini si dimostra una delle più attive. Inizialmente la belga Lotte Kopecky e la statunitense Chloe Dygert si staccano andando del proprio passo e con l’azzurra restano la Roseman–Gannon, la Ghiekiere e la Vollering. Annaspano, invece, la Vos e la Markus facendo una sorta di elastico nel tratto più vallonato del circuito.
Sull’ultimo strappetto ci riprova Elisa e sembra l’azione buona, che dura però solo per un chilometro e mezzo. C’è la discesa verso il lungolago di Zurigo e sono in quattro davanti, che però si fanno riacciuffare dalla Roseman-Gannon e dalla Dygert. Parte la volata e la prima a sprintare è la Longo Borghini, ma la potenza della Kopecky è troppa per tutte le altre e arriva il bis consecutivo per la belga. E’ un’impresa che non si vedeva dalle stagioni 2012-2013, quando Marianne Vos a Firenze confermò il titolo campionessa mondiale conquistato un anno prima a Valkenburg. Ottima medaglia di bronzo per Elisa Longo Borghini, la terza in carriera nella rassegna iridata per la campionessa di Ornavasso, vincitrice quest’anno del Giro delle Fiandre, della Freccia del Brabante e del Giro d’Italia Women.
Nella stessa gara è stata assegnata anche la maglia iridata per la categoria Under 23 e ad aggiudicarsela è stata Puck Pieterse (Paesi Bassi) davanti a Neve Bradbury (Australia) e Antonia Niedermaier (Germania).
A fine corsa Lotte Kopecky ha dedicato la vittoria a Muriel Furrer: “Prima di tutto voglio omaggiare una giovane atleta che da ieri non c’è più. Sono notizie che non vorremmo mai sentire, sono molto vicina alla sua famiglia, ai suoi cari e alla squadra svizzera.”
Domani è in programma il gran finale con la gara su strada Elite maschile: si parte da Winterthur per arrivare a Zurigo dopo 273.9 km. Sul durissimo tracciato sul quale si gareggiaato negli scorsi giorni i grandi favoriti sono il vincitore di Giro e Tour Tadej Pogacar e il belga bi-campione olimpico Remco Evenepoel. L’Italia schiererà come capitano Antonio Tiberi, affiancato da Andrea Bagiolli, Diego Ulissi, Mattia Cattaneo, Giulio Ciccone, Lorenzo Rota, Edoardo Zambanini e Filippo Zana, seguiti in ammiraglia dal Commissario Tecnico Daniele Bennati.

Andrea Giorgini

La belga Lotte Kopecky vince per la seconda volta in carriera il mondiale (Photo by FABRICE COFFRINI/AFP via Getty Images)

La belga Lotte Kopecky vince per la seconda volta in carriera il mondiale (Photo by FABRICE COFFRINI/AFP via Getty Images)

28-09-2024

settembre 28, 2024 by Redazione  
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CAMPIONATI DEL MONDO (Svizzera) – CORSA SU STRADA ELITE FEMMINILE

La belga Lotte Kopecky si è imposta nella corsa su strada, Uster – Zurigo, percorrendo 154.1 Km in 4h05′26″, alla media di 37.672 Km/h. Ha preceduto allo sprint la statunitense Chloé Dygert e l’italiana Elisa Longo Borghini.

GRAND PRIX CERAMI

Il belga Sente Sentjens (Alpecin-Deceuninck Development Team) si è imposto nella corsa belga, Mons – Frameries, percorrendo 159.2 Km in 3h24′58″, alla media di 46.603 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Tom Van Asbroeck (Israel – Premier Tech) e l’elvetico Andreas Stokbro (TDT – Unibet Cycling Team). Unico italiano classificato (ritirati gli altri azzurri in gara) Kristian Sbaragli (Team Corratec – Vini Fantini), 9°.

TOUR D’EURE-ET-LOIR

Il francese Valentin Tabellion (Van Rysel – Roubaix) si è imposto nella seconda tappa, Les Villages Vovéens – Vald’Yerre, percorrendo 197.5 Km in 4h31′23″, alla media di 43.665 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Emmanuel Houcou (AVC Aix-en-Provence) e Florian Dauphin (Arkéa – B&B Hôtels Continentale). Miglor italiano Thomas Capra (CTF Victorious), 5°. Il francese Antoine L’Hote (Decathlon AG2R La Mondiale Development Team) è ancora leader della classifica con 8″ sul connazionale Théo Delacroix (St Michel – Mavic – Auber93) e 15″ sul connazionale Joris Delbove (St Michel – Mavic – Auber93). Miglor italiano Juan David Sierra (Tudor Pro Cycling Team U23), 14° a 27″

TOUR OF HUANGSHAN (Cina)

L’australiano Kane Richards (Roojai Insurance) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Huangshan – Yixian, percorrendo 101 Km in 2h16′08″, alla media di 44.515 Km/h. Ha preceduto di 11″ il serbo Dušan Rajović (Bahrain – Victorious) e l’estone Mihkel Räim (Ferei Quick-Panda Podium Mongolia Team). Nessun italiano in gara. Il russo Roman Maikin (Chengdu Cycling Team) si impone in classifica con 7″ su Räim e 19″ sull’eritreo Yoel Habteab (BIKE AID)

27-09-2024

settembre 27, 2024 by Redazione  
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CAMPIONATI DEL MONDO (Svizzera) – CORSA SU STRADA UNDER23 MASCHILE

Il tedesco Niklas Behrens si è imposto nella corsa su strada, Uster – Zurigo, percorrendo 173.6 Km in 3h57′24″, alla media di 43.875 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo slovacco Martin Svrček e di 28″ il belga Alec Segaert. Miglior italiano Giulio Pellizzari, 11° a 2′45″

TOUR D’EURE-ET-LOIR

Il francese Antoine L’Hote (Decathlon AG2R La Mondiale Development Team) si è imposto nella prima tappa, Le Coudray – Mignières, percorrendo 146.9 Km in 3h16′31″, alla media di 44.851 Km/h. Ha preceduto di 4″ ul connazionale Théo Delacroix (St Michel – Mavic – Auber93) e di 11″ il connazionale Joris Delbove (St Michel – Mavic – Auber93). Miglor italiano Giosuè Epis (Arkéa – B&B Hôtels Continentale), 10° a 17″. L’Hote è il primo leader della classifica con 8″ su Delacroix e 17″ su Delbove. Miglor italiano Epis, 11° a 27″

TOUR OF HUANGSHAN (Cina)

Il russo Roman Maikin (Chengdu Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, Shexian – Huangshan, percorrendo 118 Km in 2h38′05″, alla media di 44.787 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli estoni Karl Patrick Lauk (Huansheng – SCOM – Taishan Sport Cycling Team) e Mihkel Räim (Ferei Quick-Panda Podium Mongolia Team). Nessun italiano in gara. Maikin è il nuovo leader della classifica con 12″ su Räim e 13″ su Lauk

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