CRO RACE 2024: KRISTOFF È NUOVAMENTE IL PIÙ VELOCE
Nonostante l’accorciamento per problemi viari, la quinta tappa non ha perso le sue caratteristiche di tappa adatta alle ruote veloci. La vittoria è, infatti, andata ad Alexander Kristoff che si è imposto su Oded Kogut, Giovanni Lonardi e il resto del plotone. In classifica Brandon McNulty è ancora leader inseguito da Tobias Lund Andresen, che grazie agli abbuoni raccolti per strada ha ridotto il suo ritardo.
La quinta tappa doveva essere la più lunga tra le sei in programma. Giove Pluvio però ci ha messo lo zampino, costringendo gli organizzatori a prendere provvedimenti. Alcune strade allagate nella prima parte di percorso hanno fatto si che la partenza venisse spostata da Ozalj a Bosiljevo portando il chilometraggio da 167 ad un centinaio di chilometri senza snaturare le caratteristiche della frazione, dedicata alle ruote veloci.
La vittoria è così andata a colui che già si era imposto nella prima frazione, ovvero Alexander Kristoff. L’esperto norvegese della Uno-X Mobility si è imposto su Oded Kogut (Israel – Premier Tech) e Giovanni Lonardi (Team Polti Kometa), saliti con il norvegese sul podio di giornata. Interessante quarta posizione per Tobias Lund Andresen (Team dsm-firmenich PostNL, capace di raggranellare strada facendo 8″ di abbuono utilissimi in chiave classifica generale. A seguire completano la TopTen Ben Turner (INEOS Grenadiers), Tord Gudmestad (Uno-X Mobility), Mirco Maestri (Team Polti Kometa), Sam Welsford (Red Bull – BORA – hansgrohe), Campbell Stewart (Team Jayco AlUla) e Alberto Bruttomesso (Bahrain – Victorious).
Nonostante il danese cominci ad insediarne la leadership, lo statunitense Brandon McNulty (UAE Team Emirates) a una tappa al termine continua a guidare la classifica con 14″ sul rivale e 28″ sull’italiano Edoardo Zambanini (Bahrain – Victorious).
Oggi sarà il giorno decisivo anche se la Sveta Nedelja – Zagabria di 157.5 Km non presenta difficoltà altimetriche. La classifica generale potrebbe essere quindi decisa dagli abbuoni distribuiti lungo il percorso più che da quelli sul traguardo, che – salvo sorprese – saranno appannaggio dei velocisti.
Mario Prato
05-10-2024
ottobre 5, 2024 by Redazione
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GIRO DELL’EMILIA
Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) si è imposto nella corsa italiana, Vignola – Bologna (San Luca), percorrendo 215.3 Km in 5h14′44″, alla media di 41.044 Km/h. Ha preceduto di 1′54″ il britannico Thomas Pidcock (INEOS Grenadiers) e l’italiano Davide Piganzoli (Team Polti Kometa)
GIRO DELL’EMILIA INTERNAZIONALE FEMMINILE
L’italiana Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek) si è imposta nella corsa italiana, Vignola – Bologna (San Luca), percorrendo 113.8 Km in 2h53′20″, alla media di 39.392 Km/h. Ha preceduto di 9″ le francesi Évita Muzic (FDJ – SUEZ) e Juliette Labous (Team Dsm-Firmenich PostNL)
CRO RACE (Croazia)
Il norvegese Alexander Kristoff (Uno-X Mobility) si è imposto nella quinta tappa, Bosiljevo – Karlovac, percorrendo 100.5 Km in 2h12′24″, alla media di 45.544 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’israeliano Oded Kogut (Israel – Premier Tech) e l’italiano Giovanni Lonardi (Team Polti Kometa). La tappa doveva partire da Ozalj e misurare 167 Km, ma è stata accorciata di quasi 70 Km a causa degli allagamenti che hanno colpito la zona della Croazia che si doveva attraversare. Lo statunitense Brandon McNulty (UAE Team Emirates) è ancora leader della classifica con 14″ sul danese Tobias Lund Andresen (Team Dsm-Firmenich PostNL) e 28″ sull’italiano Edoardo Zambanini (Bahrain – Victorious)
PETRONAS TOUR DE LANGKAWI (Malesia)
L’italiano Matteo Malucelli (JCL Team UKYO) si è imposto nella settima tappa, Miri – Bintulu, percorrendo 199.3 Km in 4h18′03″, alla media di 46.34 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli olandesi Arvid de Kleijn (Tudor Pro Cycling Team) e Maikel Zijlaard (Tudor Pro Cycling Team). Il britannico Max Poole (Team Dsm-Firmenich PostNL) è ancora leader della classifica con 13″ sull’italiano Thomas Pesenti (JCL Team UKYO) e 20″ sullo spagnolo Unai Iribar (Equipo Kern Pharma)
GRAND PRIX CHANTAL BIYA (Camerun)
Il belga Rutger Wouters (Cycling Vlaanderen) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Sangmelima – Yaoundé, percorrendo 163.5 Km in 4h00′57″, alla media di 40.714 Km/h. Ha preceduto di 3″ l’algerino Yacine Hamza (nazionale algerina) e il connazionale Wannes Heylen (Cycling Vlaanderen) Nessun italiano in gara. Il belga Wesley Van Dyck (Cycling Vlaanderen) si impone in classifica con 1′50″ su Hamza e 4′10″ su Heylen
TOUR DE BATAM
L’australiano Kane Richards (Roojai Insurance) si è imposto nella corsa indonesiana, circuito di Kota Batam, percorrendo 118 Km in 2h34′43″, alla media di 45.761 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Carter Bettles (Roojai Insurance) e di 52″ il malese Wan Abdul Rahman Hamdan (Terengganu Cycling Team). Nessun italiano in gara.
GIRO DI LOMBARDIA UNDER 23
Il francese Brieuc Rolland (Equipe continentale Groupama-FDJ) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Oggiono, percorrendo 170.6 Km in 3h51′57″, alla media di 44.13 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Federico Savino (Soudal – Quick-Step Devo Team) e di 2″ lo sloveno Gal Glivar (UAE Team Emirates Gen Z)
POGACAR TINGE D’IRIDE L’EMILIA. PRIMA VITTORIA DELLO SLOVENO IN MAGLIA DI CAMPIONE DEL MONDO
Il fenomeno sloveno scatta a una quarantina di km dalla conclusione e fa subito il vuoto. Vane le speranze di inseguimento prima da parte di Matteo Jorgenson e poi di Florian Lipowitz. Pogacar vince con quasi 2 minuti di vantaggio su Pidcock e Piganzoli
Il Giro dell’Emilia giunge alla sua 107° edizione con la scalata del San Luca consueto momento clou della corsa, da percorrere anche quest’anno cinque volte. Prima di entrare nel circuito cittadino di Bologna e dopo la partenza da Vignola, le altre insidie altimetriche saranno le salite di Zocca al km 80.3, di Casa Giorgio Morandi al km 113.8 e di Montechiaro al km 151.9. Sono 15 le squadre WT alla partenza su un totale di 24 squadre. Il resto comprende 8 squadre Professional ed una Continental. Tutti gli occhi saranno puntati su Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) che sfoggerà la maglia di campione mondiale conquistata domenica scorsa a Zurigo. Il fenomeno sloveno parte ovviamente con i favori del pronostico anche se il suo grande obbiettivo di fine stagione sarà il Giro di Lombardia di sabato 12 Ottobre. Dopo i secondi posti del 2022 e del 2023 Pogacar vorrà comunque dire la sua anche se troverà un avversario tosto come Primoz Roglic (Team Red Bull Bora Hansgrohe) che sogna la quarta vittoria sul San Luca dopo aver vinto nel 2019, nel 2021 e nel 2023. Altri ciclisti da tenere in considerazione sono Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step), Enric Mas (Team Movistar), Tom Pidcock (Team INEOS Grenadiers), Matteo Jorgenson (Team Visma Lease a Bike), David Gaudu (Team Groupama FDJ), Ben Healy (Team EF Education EasyPost), mentre tra i ciclisti italiani citiamo Antonio Tiberi (Team Bahrain Victorious) e l’inossidabile Domenico Pozzovivo (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè). Dopo la partenza da Vignola si formava la fuga intorno al km 10 grazie all’azione di sei ciclisti ovvero Benjamin Thomas (Team Cofidis), Dimitri Peyskens (Team Bingoal WB), Roberto Carlos Gonzalez (Team Corratec Vini Fantini), Ander Ganzabal (Team Euskaltel Euskadi), Alessio Martinelli (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) e José Ramon Muniz (Team Petrolike). Dopo una trentina di km il vantaggio della fuga era di poco inferiore ai 6 minuti. Sulla prima salita di Zocca, Peyskens perdeva terreno sui compagni di fuga mentre il gruppo inseguitore era segnalato a 6 minuti e 20 secondi di ritardo. I fuggitivi trovavano un intoppo sul percorso poco prima dell’inizio della salita di Grizzana Morandi, quando erano costeetti a fermarsi ad un passaggio a livello chiuso a causa del passaggio di un treno. Una volta ripartiti, il gruppo inseguitore era segnalato adesso a 2 minuti e 45 secondi di ritardo. Fra le squadre più impegnate all’inseguimento si segnalavano UAE Team Emirates e Team Lidl Trek. La giornata uggiosa ed il freddo condizionavano i fuggitivi che iniziavano a sentire la fatica finchè il gruppo annullava la loro azione quando mancavano 47 km all’arrivo. La prima decisa accelerazione, una volta entrati sul circuito finale, era di Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step) a cui rispondeva dopo un paio di km Pogacar. Lo sloveno scattava a 38 km dall’arrivo, quando mancavano 4 giri alla conclusione. Matteo Jorgenson era l’unico ciclista a provare l’inseguimento ma doveva cedere dopo un paio di km venendo riassorbito dal primo gruppo inseguitore. A 28 km dalla conclusione Florian Lipowitz (Team Red Bull Bora Hansgrohe) attaccava a sua volta portandosi all’inseguimento di Pogacar mentre Evenepoel si ritirava a 20 km dalla conclusione. All’inizio del penultimo San Luca Pogacar aveva 1 minuto e 49 secondi di vantaggio su Lipowitz e 2 minuti e 19 secondi di vantaggio sul secondo gruppo inseguitore formato da una quindicina di ciclisti tra cui gli italiani Davide Piganzoli (Team Polti Kometa), Giulio Pellizzari e Domenico Pozzovivo (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè). Pogacar andava a trionfare in maglia iridata mentre, una volta ripreso Lipowitz, Thomas Pidcock (Team INEOS Grenadiers) chiudeva in seconda posizione a 1 minuto e 55 secondi di ritardo da Pogacar. Terzo era Davide Piganzoli mentre chiudevano la top five Michael Woods (Team Israel Premier Tech) in quarta posizione e Simon Yates (Team Jayco AlUla) in quinta posizione. Pogacar chiude la stagione in crescendo e dopo aver vinto nel giro di venti giorni GP di Montreal, Campionati del Mondo e Giro dell’Emilia, punta forte al poker nel Giro di Lombardia di sabato prossimo, anche se è prevista la sua partecipazione alla Tre Valle Varesine di martedì 8 Ottobre e da buon cannibale ci farà sicuramente un pensiero.
Antonio Scarfone
CRO RACE 2024: LUND ANDRESEN SU ZAMBANINI NELLA QUARTA TAPPA, MCNULTY ANCORA LEADER
Successo del danese Tobias Lund Andresen che sullo strappo finale in pavé ha avuto la meglio su Edoardo Zambanini. Terza posizione per il norvegese Odd Christian Eiking, staccato di 3″. L’americano Brandon McNulty resta in testa alla classifica generale con 25 secondi di vantaggio su Andresen e 31 secondi su Zambanini, che è salito al terzo posto
Si è svolta ieri la quarta tappa della CRO Race. I ciclisti impegnati nella breve corsa a tappe che si concluderà domani si sono dati battaglia lungo i 160,5 Km della Veglia – Albona.
Fin dalle prime battute si è capito che la giornata sarebbe stata battagliata e impegnativa, oltretutto anche il meteo non prometteva nulla di buono. Nei primi 30 km si sono susseguiti attacchi e contrattacchi che non hanno avuto fortuna, ma che hanno comunque tenuta alte la tensione e la velocità in gruppo.
Meglio è andata a Hugo Aznar (Equipo Kern Pharma), Andreas Leknessund (Uno-X Mobility), Tim Marsmann (Metec – SOLARWATT p/b Mantel), Ryan Mullen (Red Bull-Bora-hansgrohe) e Robert Stannard (Bahrain-Victorious), che sono riusciti ad involarsi e a raggiungere anche un vantaggio di 4′. Il tutto finchè la UAE Team Emirates non ha deciso che era meglio tenere d’occhio i fuggitivi. La salita verso il Gpm di Poklon risulta troppo impegnativa per Marsmann e Mullen che si staccano dai battistrada, rimasti così in tre.
La stessa salita alimenta le velleità del gruppo inseguitore che, pur riducendosi nel numero dei componenti, a seguito del lavoro dell’Equipo Kern Pharma riduce drasticamente il vantaggio dei fuggitivi. Dopo lo scollinamento, con il vantaggio dei tre davanti ridotto drasticamente, c’è stata la caduta di Filippo Ganna (Ineos Grenadiers), capace di tenere le ruote dei migliori anche sull’impegnativo Gpm, ma poi costretto al ritiro. Il vantaggio dei battistrada ormai ridotti ai soli Leknessund e Stannard è di una ventina di secondi e il loro destino sembra ormai segnato
Ai meno 23 la loro avventura finisce e l’ingresso nel circuito finale fa iniziare le grandi manovre finalizzate alla vittoria finale. Il primo passaggio sullo strappo che porterà dopo 11 km al traguardo vede l’allungo di Alexander Hajek (RedBull-Bora-hansgrohe). Si rivela un attacco senza fortuna, ma che sembra dare le mosse a coloro che ambiscono ad anticipare un arrivo di gruppo. La situazione rimane così per circa tutto l’ultimo giro, anche perchè è l’erta finale a essere considerata il terreno ideale per l’attacco decisivo. L’attacco viene portato dal leader della classifica Brandon McNulty (UAE Team Emirates), superato poco dopo da Fred Wright e da Edoardo Zambanini, entrambi della Bahrain-Victorious. È però Tobias Lund Andresen (Dsm-Firmenich PostNL) ad avere la meglio e ad andare a cogliere il successo di tappa davanti all’italiano, capace di tenere le sue ruote. Staccato di 3″, Odd Christian Eiking (Uno-X Mobility) regola nell’ordine Fred Wright (Bahrain – Victorious), Pablo Castrillo (Equipo Kern Pharma), Brandon McNulty (UAE Team Emirates), Warren Barguil (Team dsm-firmenich PostNL), Frederik Wandahl (Red Bull – BORA – hansgrohe) e Anders Foldager (Team Jayco AlUla). Staccato di 7″ si è piazzato in undicesima posizione Mattia Bais (Team Polti Kometa).
Questa tappa ha apportato piccole modifiche alla classifica generale, dove in prima posizione si trova sempre McNulty con un vantaggio di 25” su Lund Andresen, che fa un salto in avanti di 3 posizioni. Terzo a 31″ Edoardo Zambanini che ha, invece, guadagnato 10 posizioni.
Oggi era prevista la tappa più lunga del programma, ma a causa di alcune strade allagate nella prima parte di gara gli organizzatori sono stati costretti a spostare la partenza da Ozalj a Bosiljevo. Rimane immutato l’arrivo a Karlovac, anche se il taglio ha prodotto una concreta riduzione del chilometraggio, passato dai previsti 167 a 100,5. Rimangono immutate le caratteristiche del tracciato che dovrebbe premiare le ruote veloci.
Mario Prato
04-10-2024
ottobre 4, 2024 by Redazione
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CRO RACE (Croazia)
Il danese Tobias Lund Andresen (Team Dsm-Firmenich PostNL) si è imposto nella quarta tappa, Veglia – Albona, percorrendo 160.5 Km in 3h58′38″, alla media di 40.355 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Edoardo Zambanini (Bahrain – Victorious) e di 3″ il norvegese Odd Christian Eiking (Uno-X Mobility). Lo statunitense Brandon McNulty (UAE Team Emirates) è ancora leader della classifica con 22″ su Andresen e 28″ su Zambanini
PETRONAS TOUR DE LANGKAWI (Malesia)
L’italiano Manuele Tarozzi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) si è imposto nella sesta tappa, Batu Pahat – Kulai, percorrendo 123.4 Km in 2h28′58″, alla media di 49.702 Km/h. Ha preceduto allo sprint il sudafricano Stefan de Bod (EF Education – EasyPost) e di 9″ l’olandese Arvid de Kleijn (Tudor Pro Cycling Team). Il britannico Max Poole (Team Dsm-Firmenich PostNL) è ancora leader della classifica con 14″ sull’italiano Thomas Pesenti (JCL Team UKYO) e 20″ sullo spagnolo Unai Iribar (Equipo Kern Pharma)
GRAND PRIX CHANTAL BIYA (Camerun)
L’algerino Islam Mansouri (nazionale algerina) si è imposto anche nella quarta tappa, Sangmelima – Meyomessala, percorrendo 115.1 Km in 2h50′19″, alla media di 40.548 Km/h. Ha preceduto di 3″ il francese Axel Taillandier (Team France Défense) e il camerunense Rodrigue Eric Kuere Nounawe (SNH Vélo Club). Nessun italiano in gara. Il belga Wesley Van Dyck (Cycling Vlaanderen) è ancora leader della classifica con 1′50″ sull’algerino Yacine Hamza (nazionale algerina) e 4′10″ sul connazionale Wannes Heylen (Cycling Vlaanderen)
JASPER PHILIPSEN VINCE LO SPARKASSEN MUNSTERLAND GIRO
La semiclassica tedesca, giunta alla sua 18° edizione, vede la vittoria del velocista belga che batte in volata Jordi Meeus (Team Red Bull Bora Hansgrohe) e Milan Fretin (Team Cofidis). Matteo Trentin (Team Q36.5 Pro Cycling), primo degli italiani, non fa meglio dell’undicesimo posto
Lo Sparkassen Münsterland Giro giunge alla sua 18° edizione e vede nell’albo d’oro alcuni dei velocisti più forti dell’ultimo decennio come Marcel Kittel, Andre Greipel, Tom Boonen, John Degenkolb, Sam Bennett, Mark Cavendish ed Olav Kooij. La volata sembra anche quest’anno più che probabile ed a darsi battaglia saranno, tra gli altri, Jasper Philipsen (Team Alpecin Deceuninck), Arnaud De Lie (Team Lorro Dstny), Pascal Ackermann (Team Israel Premier Tech), Biniam Girmay (Team Intermarchè Wanty), Jordi Meeus (Team Red Bull Bora Hansgrohe), Fabio Jakobsen (Team DSM – Firmenich PostNL), Milan Fretin (Team Cofidis), ecc. ecc. Si parte da Haltern Am See e si arriva a Münster dopo 202 km su un percorso quasi completamente pianeggiante. Soltanto la parte centrale è un po’ movimentata con le doppie scalate del Coesfelder Berg e del Daruper Berg, due salitelle che misurano poco meno di 1 km. La corsa è stata caratterizzata dalla fuga di sette ciclisti ovvero Jannik Steimle (Team Q36.5 Pro Cycling), Tosh van der Sande (Team Visma Lease a Bike), Arno Claeys (Team Flanders Baloise), Luca Dreßler (Team Lotto Kern-Haus PSD Bank), Sebastian Niehues (REMBE Pro Cycling Team Sauerland), Jarno Grixa (Team P&S Metalltechnik Benotti) ed Adrien Marie (TDT Unibet Cycling Team). Il vantaggio massimo della fuga si registrava intorno al km 30, quanto i sette battistrada avevano circa 3 minuti di vantaggio sul gruppo inseguitore, tirato dagli uomini dell’Alpecin Deceuninck, dell’Intermarchè Wanty e della DSM Firmenich PostNL. La fuga iniziava a perdere terreno sul gruppo inseguitore dopo la parte centrale vallonata, nella quale si staccavano Grixa, Claeys e Niehues. Il gruppo riprendeva la fuga a poco più di 20 km dalla conclusione. Era ormai scontata la volata che però non avrebbe visto tra i partecipanti Jakobsen, staccatosi a circa 30 km dall’arrivo e la cui stagione non può che definirsi deludente. Philipsen, ben assistito dai suoi compagni, lanciava lo sprint e l’unico a tenergli testa era Meeus il quale però doveva arrendersi alla progressione finale del ciclista belga che otteneva la sua prima vittoria nella semiclassica tedesca. In terza posizione si piazzava Fretin mentre chiudevano la top five Girmay in quarta posizione e Max Walscheid (Team Jayco AlUla) in quinta posizione. Matteo Trentin (Team Q36.5 Pro Cycling) era il primo ciclista italiano all’arrivo e chiudeva in undicesima posizione. Philipsen torna alla vittoria dopo più di un mese e precisamente dalla quarta tappa del Renewi Tour che si aggiudicò lo scorso 31 Agosto. Il ciclista belga chiuderà la stagione, a meno di cambiamenti di programma, domenica 6 Ottobre quando disputerà la Parigi – Tours, altra corsa che si adatta alle sue caratteristiche.
Antonio Scarfone
CRO RACE 2024: COLPO MCNULTY! PER L’AMERICANO TAPPA E MAGLIA IN UNA FRAZIONE ACCORCIATA PER IL FORTE VENTO
La terza tappa, accorciata a soli 89,5 Km, ha visto il successo in solitario dello statunitense Brandon McNulty. Il primo gruppetto inseguitore è stato regolato da Arrieta su Lud Andresen, Ganna e gli altri. Sesta piazza per Maestri. Con il successo odierno il portacolori della UAE Team Emirates balza in vetta alla classifica.
La terza tappa della CRO Race 2024 ha avuto due protagonisti assoluti. Il primo in negativo è stato il vento che ha costretto gli organizzatori a spostare la partenza da Otočac a Novi, tagliendo ben 65 Km al tracciato prestabilito. Il secondo, decisamente in positivo, è stata l’impresa di Brandon McNulty (UAE Team Emirates) che, dopo aver raggiunto il fuggitivo Kim Heiduk (Ineos Grenadiers) quando mancavano 51 km al termine, è rimasto da solo dopo circa una decina di chilometri. Lo statunitense non si è, però, scoraggiato e ha continuato l’azione, nonostante una foratura e l’inseguimento portato da alcuni team. L’ingresso nel circuito finale, dove sono stati presi i tempi di gara sempre a causa del maltempo, è stato però trionfale per il corridore della UAE, così come il passare solitario sotto la linea del traguardo.
Il primo gruppetto inseguitore, formato da una quindicina di elementi, è arrivato ad Abbazia dopo 34”, con Igor Arrieta, compagno di squadra del vincitore, a precedere nell’ordine Tobias Lund Andresen (Team dsm-firmenich PostNL), Filippo Ganna (INEOS Grenadiers), Sakarias Koller Løland (Uno-X Mobility), Mirco Maestri (Team Polti Kometa), Pier-André Côté (Israel Premier Tech Academy), Warren Barguil (Team dsm-firmenich PostNL), Pablo Castrillo (Equipo Kern Pharma) e l’ex fuggitivo Heiduk.
In chiave classifica generale il vincitore odierno balza al comando e precede l’italiano Giovanni Lonardi (Team Polti Kometa) di 30″ e Andresen di 36″. Lombardi mantiene, invece, la leadership nella classifica a punti.
Domani, meteo permettendo, si disputerà la Veglia – Albona di 160.5 Km. Il tracciato riprende in parte quello della medesima tappa frazione disputata un anno fa vinta e vinta dallo sloveno Matej Mohorič. Ben poca sarà la pianura, anche se la salita più impegnativa , quella di Poklon (11,5 km al 5,8%), terminerà ai -56. La conseguente discesa porterà alla salita di Nedescina, che precede il circuito finale disegnato attorno ad Albona. e caratterizzato da uno strappo di 2000 metri da percorrere 2 volte, l’ultima come arrivo di tappa.
Mario Prato
03-10-2024
ottobre 3, 2024 by Redazione
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SPARKASSEN MÜNSTERLAND GIRO
Il belga Jasper Philipsen (Alpecin – Deceuninck) si è imposto nella corsa tedesca, Haltern Am See – Münster, percorrendo 202 Km in 4h22′51″, alla media di 46.11 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Jordi Meeus (Red Bull – BORA – hansgrohe) e Milan Fretin (Cofidis). Miglior italiano Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling Team), 11°.
CRO RACE (Croazia)
Lo statunitense Brandon McNulty (UAE Team Emirates) si è imposto nella terza tappa, Novi – Abbazia, percorrendo 89.5 Km in 1h47′23″, alla media di 50.008 Km/h. Ha preceduto di 34″ lo spagnolo Igor Arrieta (UAE Team Emirates) e il danese Tobias Lund Andresen (Team Dsm-Firmenich PostNL). Miglior italiano Filippo Ganna (INEOS Grenadiers), 4° a 34″. McNulty è il nuovo leader della classifica con 30″ sull’italiano Giovanni Lonardi (Team Polti Kometa) e 36″ su Andresen. La tappa sarebbe dovuta partire da Otočac e misurare 154 Km, ma è stata accorciata a causa del forte vento, che ha convinto gli organizzatori di neutralizzare il circuito finale di 11 Km ai fini della classifica prendendo i tempi al primo passaggio dal traguardo.
PETRONAS TOUR DE LANGKAWI (Malesia)
L’olandese Arvid de Kleijn (Tudor Pro Cycling Team) si è imposto anche nella quinta tappa, Kuala Lumpur – Melaka, percorrendo 167.3 Km in 3h53′30″, alla media di 46.58 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Matteo Malucelli (JCL Team UKYO) e il russo Gleb Syritsa (Astana Qazaqstan Team). Il britannico Max Poole (Team Dsm-Firmenich PostNL) è ancora leader della classifica con 15″ sull’italiano Thomas Pesenti (JCL Team UKYO) e 20″ sullo spagnolo Unai Iribar (Equipo Kern Pharma)
GRAND PRIX CHANTAL BIYA (Camerun)
L’algerino Islam Mansouri (nazionale algerina) si è imposto nella terza tappa, Ebolowa – Sangmelima, percorrendo 104.2 Km in 2h22′24″, alla media di 43.904 Km/h. Ha preceduto allo sprint il camerunense Rodrigue Eric Kuere Nounawe (SNH Vélo Club) e di 2″ lo slovacco Dávid Kaško (Dukla Banska Bystrica). Nessun italiano in gara. Il belga Wesley Van Dyck (Cycling Vlaanderen) è ancora leader della classifica con 1′50″ sull’algerino Yacine Hamza (nazionale algerina) e 4′10″ sul connazionale Wannes Heylen (Cycling Vlaanderen)
CRO RACE 2024: MOLANO CONQUISTA LA SECONDA TAPPA, LONARDI NUOVO LEADER
Successo in volata di Sebastian Molano davanti a Lonardi e Welsford. Grazie al piazzamento odierno Lonardi sale in vetta alla generale. Nella TopTen di giornata anche Buratti, Zambanini e Maestri.
La Zaravecchia – Novaglia di 114.5 Km ha visto primeggiare il velocista colombiano Juan Sebastián Molano (UAE Team Emirates) davanti all’italiano Giovanni Lonardi (Team Polti Kometa) e all’australiano Sam Welsford (Red Bull – BORA – hansgrohe), che salgono con lui sul podio di giornata. Grazie al piazzamento in seconda posizione, esattamente come ieri, Lonardi ha scalzato dalla vetta della classifica generale e da quella a punti il vincitore della prima tappa Alexander Kristoff (Uno-X Mobility), oggi quinto dietro all’italiano Nicolò Buratti (Bahrain – Victorious), piazzatosi ai piedi del podio. Completano la topten di giornata nell’ordine Pavel Bittner (Team dsm-firmenich PostNL), Edoardo Zambanini (Bahrain – Victorious), Mirco Maestri (Team Polti Kometa), Javier Serrano (Team Polti Kometa) e Ben Turner (INEOS Grenadiers).
La corsa odierna – nonostante il percorso favorisse, come poi è stato, le ruote veloci – è stata molto combattuta. I primi a tentare la fortuna fin dalle primissime fasi di gara sono stati Nicolas Kojkovic (Adria Mobil), Dan Andreij Tomsic (Ljubljana Gusto Santic), Maksymilian Radosz (Mazowsze Serce Polski), Alex van der Tuuk (Metec-Solarwatt p/b Mantel) e Piotr Pekala (Santic-Wibatech). Il quintetto viene tenuto sempre abbastanza sotto controllo dal plotone e il loro vantaggio non riusce mai a decollare. Dopo il primo GPM di giorntata la fuga è così già morta e sepolta. Tentano successivamente la sortita Kim Heiduk (Ineos), Paweł Bernas (Mazowsze Serce Polski) e Daniel Turek (ATT Investments), ma anche per loro non c’è molta fortuna. Con una cinquantina di chilometri ancora da percorrere per arrivare al traguardo è la volta del tentativo di Jakub Kaczmarek (Mazowsze Serce Polski) e Casper van der Woude (Metec – Solarwatt p/b Mantel). Questa coppia riesce a far aumentare meglio dei tentativi precedenti il gap che la divide del plotone, finchè in testa al gruppo inseguitore non si è piazzato il blocco INEOS Grenadiers, con Filippo Ganna come locomotiva, che riporta i due fuggiaschi a più miti consigli e neutralizza la fuga. Prima della ormai scontata volata finale c’è stato il tentativo – neanche tanto velleitario – di Pablo Castrillo (Kern Pharma), che ha ottenuto il solo risultato di scombussolare temporaneamente i piani delle squadre delle ruote veloci. Il tempo di raccogliere le idee e di rioganizzarsi e anche il tentativo dello spagnolo è neutralizzato; si va così verso la volata che ha premiato il colombiano Molano.
Grazie a due piazzamenti in due giorni Lonardi è balzato in vetta alla classifica generale e in quella a punti. Nella prima è seguito a due secondi da Kristoff e a sei secondi da Cyrus Monk (Q36.5 Pro Cycling Team), salito sul podio parziale in virtù degli abbuoni conquistati nei traguardi intermedi di ieri ed oggi. Nella classifica a punti precede sempre il norvegese, mentre la terza piazza è occupata dal vincitore odierno Molano.
Ora la terza tappa da Otočac ad Abbazia di 154 chilometri potrebbe riservare qualche sorpresa in più. La prima metà gara è caratterizzata dalla presenza dei GPM di Vratnik e Bribir. La seconda, invece, non presenta grosse difficoltà ma un continuo saliscendi che proseguirà anche nel circuito finale. Al suo interno da segnalare un muro di 500 metri all’11% che dovrà essere ripetuto due volte, l’ultima a soli 4 Km dal traguardo: potrebbe diventare un buon trampolino di lancio per i finisseur e quasi certamente cambierà i connotati del leader della corsa croata.
Mario Prato
MONDIALE 2024, LE PAGELLE
ottobre 2, 2024 by Redazione
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Le pagelle del mondiale disputato domenica scorsa a Zurigo
TADEJ POGACAR. Vincere nello stesso anno Giro d’Italia, Tour de France e Campionati del Mondo non è cosa da poco. Il fenomeno sloveno è senza ombra di dubbio uno dei più forti ciclisti della storia. Lo scatto deciso e decisivo a 70 km dal termine e la sua cavalcata trionfale resteranno negli occhi e nel cuore degli appassionati di ciclismo. Adesso lo aspettiamo per il poker al Lombardia dove sarà ancora l’uomo da battere. VOTO: 9.5
BEN O’CONNOR. Si nasconde bene nel gruppo nelle fasi calde del mondiale, salvo poi mantenere la testa della corsa insieme ai contendenti al secondo gradino più alto del podio. Scatta al momento giusto per andarsi a prendere un argento del tutto insperato alla vigilia. VOTO: 9
MATHIEU VAN DER POEL. Un mondiale è sempre un mondiale e il campione olandese, vincitore lo scorso anno, contiene per quanto possibile la sfuriata di Pogacar finchè capisce anche lui che tanto vale giocarsi una medaglia, anche se non sarà quella più prestigiosa. E’ uno tra i più attivi ma soprattutto più generosi, chiudendo a ripetizione in prima persona negli ultimi chilometri sui tentativi dei ciclisti presenti nel gruppetto inseguitore. Alla fine non ce la fa a chiudere su O’Connor e si prende un meritato bronzo nella volata ristretta per il terzo posto. VOTO: 8
TOMS SKUJINS. Una delle corse meglio interpretate dal ciclista lettone che si gioca la medaglia di bronzo con il ben più accreditato Van der Poel. Ottimo, comunque, il suo quarto posto che ci ha riportato per un attimo nel 2000, quando il suo connazionale Romans Vainsteins fece il colpaccio a Plouay. VOTO: 7.5
BEN HEALY. Attaccante di razza, prova a stravolgere le carte in tavola insieme a Sivakov, Onley e Vermaerke prima dell’inesorabile rimonta di Pogacar. Conclude al settimo posto ma confidiamo che l’irlandese prima o poi potrà lottare per una medaglia. VOTO: 7
PAVEL SIVAKOV. Ultimo ciclista a cedere a Pogacar, è gusto dargli il giusto merito anche se poi concluderà solamente in 35° posizione. VOTO: 7
REMCO EVENEPOEL. Patisce a lungo andare il circuito di Zurigo, sul quale nelle ultime tornate soffre sia la salita della Zurichbergstrasse, sia quella di Witikon. Rientra in qualche modo sul gruppetto che si gioca argento e bronzo ma non fa meglio del quinto posto. VOTO: 6.5
MARC HIRSCHI. La speranza più grande per i padroni di casa delude le aspettative, pur restando spesso e volentieri nel vivo della corsa. Nel finale tenta qualche allungo ma si spreme troppo e non riesce neanche a giocarsi concretamente la medaglia di bronzo. VOTO: 6
ENRIC MAS. Dimostra di essere lo spagnolo più in forma essendo uscito in buona condizione dalla Vuelta e per lunghi tratti di corsa resta ancorato al primo gruppo inseguitore. Soffre alla fine i ripetuti attacchi e nella volata per il terzo posto conclude in ottava posizione dietro Healy. VOTO: 6
GIULIO CICCONE. Al traguardo è venticinquesimo e primo ciclista italiano all’arrivo con un ritardo di oltre 6 minuti e mezzo da Pogacar. Il fallimento della spedizione italiana è evidente. All’inizio si sapeva che non c’erano troppe speranze per un buon risultato, ma la delusione è ancora più grande alla luce di questo risultato. Attendiamo tempi migliori. VOTO: 4
JULIAN ALAPHILIPPE. Non sapremo mai se avrebbe dato filo da torcere a Pogacar, ma la condizione in ripresa autorizzava a tenerlo presente almeno per una top ten o, meglio ancora, per una top five. Una caduta dopo una sessantina di chilometri lo costringe purtroppo al ritiro. S.V.
Antonio Scarfone